La pittura a Biella nella prima metà del Quattrocento (con una nota

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25 Ottobre - 29 Novembre 2006
Presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella
Conferenze di approfondimento
sul volume
Arti Figurative a Biella e a Vercelli - Il Quattrocento
Interventi:
25 Ottobre 2006 - Dott. Simone Riccardi
La pittura a Biella nella prima metà del Quattrocento (con una nota sul Cristo della Domenica)
8 Novembre - Dott. Gian Luca Bovenzi e Dott.ssa Laura Marino
Arti preziose a Biella nel Quattrocento: tessuti e oreficerie
15 Novembre - Dott. Fulvio Cervini
All’alba del Rinascimento. Sculture del Quattrocento tra Biella e Vercelli
29 Novembre - Dott. Giovanni Donato
Costruire e decorare: le strade del gotico tra Biella e Vercelli
Una rassegna di conferenze per approfondire l'arte Quattrocentesca Biellese
e Vercellese.
Finito di stampare nel Novembre 2005 l'opera sul Quattrocento, della collana Arti Figurative a Biella e
Vercelli, suggella la continuità del progetto editoriale, giunto al quarto volume con la prossima
pubblicazione sull'Ottocento, contribuendo ad arricchire, in termini di completezza, l'excursus sul
patrimonio artistico biellese e vercellese, delle più importanti ma anche le più nascoste opere dei musei,
fondazioni, chiese e collezioni private.
La casa editrice, Eventi&ProgettiEditore, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di
Biella, partner del progetto, hanno pensato a questo ciclo di conferenze per approfondire le tematiche
più salienti trattate nell'opera.
L'intervento di illustri esperti del settore, che hanno collaborato alla realizzazione dell'opera stessa, sarà
per tutti gli appassionati d'arte, un'occasione per sviscerare e comprendere al meglio, dal punto di vista
artistico-culturale, opere e momenti del periodo storico considerato.
Gli incontri si terranno presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, in via Garibaldi 17.
Il primo appuntamento è il 25 Ottobre 2006 alle ore 21,00 con l'intervento del Dott. Simone Riccardi su
"La pittura a Biella nella prima metà del Quattrocento (con una nota sul
Cristo della
Domenica)".
L'incontro successivo è per l'8 Novembre, sempre alle ore 21,00. I relatori saranno il Dott. Gian Luca
Bovenzi e la Dott.ssa Laura Marino che argomenteranno su "Arti preziose a Biella nel Quattrocento:
tessuti e oreficerie". Si prosegue il 15 Novembre, ore 21,00 con il Dott. Fulvio Cervini che relaziona in
merito a "All’alba del Rinascimento. Sculture del Quattrocento tra Biella e Vercelli". La rassegna
culturale si chiude il 29 Novembre con la conferenza incentrata su "Costruire e decorare: le strade
del gotico tra Biella e Vercelli" a cura del Dott. Giovanni Donato.
Arti Figurative a Biella e Vercelli - Il Quattrocento: sigillo di continuità nel
viaggio alla scoperta dell'arte.
Con questo volume, Arti Figurative a Biella e Vercelli assume dunque la connotazione di una collana, che
si è arricchita di anno in anno a partire dal primo volume, quello sul Cinquecento, seguito poi da quello
sul Seicento-Settecento. Quest’opera, come le precedenti, è a cura del Prof. Vittorio Natale e sigilla la
volontà di Biverbanca - Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli e della Fondazione
Cassa di
Risparmio d i Biella di proseguire l’impegno volto a far conoscere e valorizzare il patrimonio artistico e
culturale del nostro territorio.
Fabrizio Lava, ideatore del progetto editoriale, esprime un sentito ringraziamento verso il curatore e
verso tutti gli autori che hanno partecipato alle varie pubblicazioni: "A loro và tutta la mia gratitudine per
il risultato riscosso da molte parti. Un ringraziamento particolare và anche a tutte le persone che ci hanno
aperto le porte di musei, chiese e talvolta delle loro residenze private, che abbiamo temporaneamente
invaso con le nostre attrezzature per poter riprodurre al meglio i loro tesori".
Un progetto editoriale di immenso valore culturale, che documenta il costante bisogno dell’uomo di
lasciare un’impronta artistica nella propria esistenza e di dar voce al proprio anelito al sacro e
al mistero.
L'immagine del Quattrocento che il volume restituisce ha stupito anche lo stesso curatore.
La storiografia descrive un territorio attraversato da eserciti armati, indebolito da conflitti ed epidemie,
con un'economia impoverita ma in quest’opera emerge un’altra realtà: quella di un territorio abitato e
percorso da artisti e artigiani operosi che hanno dato vita, nelle loro botteghe, ad opere preziose i cui
committenti si individuano sì nelle famiglie aristocratiche ma anche nelle comunità locali, protagoniste
emergenti che evidenziano un nuovo assetto sociale.
Ritrovamenti inediti, talvolta talmente recenti da essere ancora in fase di restauro, come il ciclo della
Chiesa di San Pietro nel castello degli Avogadro oppure il ciclo della Chiesa di San Giacomo a Sostegno,
attribuito al Meastro del Mesi di Fara Novarese, arricchiscono questo quadro storico-culturale
caratterizzato anche dal sorgere di cappelle campestri, castelli e, nei centri maggiori, di residenze
nobiliari e grandi chiese.
Vercelli si rivela un laboratorio all'avanguardia, ospita infatti, a più riprese la corte, dapprima con Iolanda
di Francia e poi con Bianca di Savoia. Sul fronte Biellese è da registrare il rinvenimento di una vetrata in
Duomo, attribuita al Maestro di Brienno.
Non sono poche le sorprese contenute in questo volume, tra queste, per citarne alcune, la rilettura
delle chiavi di volta in terracotta del salone dugentesco dell’ospedale Sant’Andrea; l’attribuzione a
Spinazzotti delle miniature del Libro dei Santi del Comune, che restituisce concretezza visiva alla
presenza vercellese del pittore lombardo oppure la riscoperta del soffitto di Piazza Aiazza.
Il volume sul Quattrocento conferma ancora una volta la caratura culturale e la completezza della collana.
Gli interventi
25 Ottobre 2006, h: 21,00
Dott. Simone Riccardi
La pittura a Biella nella prima metà del Quattrocento (con una nota sul Cristo della Domenica)
La presente conferenza verte su un tema poche volte affrontato, anche nella letteratura locale, oltre che
in interventi di più ampio respiro, cioè la produzione pittorica a Biella e nel Biellese nella prima metà del
secolo quindicesimo. Un'analisi di questa ha evidenziato in particolare la presenza nel territorio, a Netro,
di un pittore denominato convenzionalmente Pseudo Domenico della Marca di Ancona, a causa di
un'errata lettura su un affresco in Santa Maria di Spinerano, in Canavese, zona in cui sembra essere
particolarmente attivo, anche se le ultime indagini lo mostrano presente pure nel vercellese e in territorio
paleologo. Questo legame con il territorio limitrofo è testimoniato anche da due stemmi quattrocenteschi
conservati nell’antico palazzo del Comune di Biella al Piazzo, che appartengono ai San Martino feudatari
di varie parti del Canavese, e che a Biella avevano ricevuto l’incarico di podestà e di vicario. Proprio in
questa direzione vanno letti parte degli affreschi staccati da un'antica cappella in fondo alla navata destra
della chiesa di Santa Maria in Piano, attuale Duomo di Biella, che appartengono alla stessa mano, che ha
dipinto l'attuale sacrestia e parte del chiostro della chiesa di San Francesco a Rivarolo Canavese, meglio
nota per la stupenda Adorazione del Bambino di Martino Spanzotti; la mano del pittore si ritrova poi
anche in affreschi staccati dalla cella di San Bartolomeo ad Oropa, ora conservati nel coro della chiesa
vecchia del Santuario.
Una piccola nota riguarderà in chiusura il dipinto più noto, ma in verità meno studiato, del quattrocento
biellese, cioè il Cristo della Domenica, particolare iconografia popolare, nota in almeno una
sessantina di casi in tutta Europa.
8 Novembre, h: 21,00
Dott. Gian Luca Bovenzi e Dott.ssa Laura Marino
Arti preziose a Biella nel Quattrocento: tessuti e oreficerie
L’intervento, articolato in due sezioni, verterà sulla produzione di manufatti di oreficeria ed arte tessile in
area biellese nel XV secolo.
Attraverso l’analisi dei manufatti, verranno evidenziate le caratteristiche tecniche della produzione
medievale nel campo delle cosiddette “arti minori”, con un particolare sguardo alle committenze
pubbliche e private dei mecenati locali ed alle loro scelte artistiche, differenziate secondo le diverse
capacità economiche o della volontà di affermazione del proprio ruolo sociale.
Grazie allo studio dei diversi procedimenti creativi, all’esame dei partiti decorativi, alla comparazione con
altre opere coeve documentate, verranno delineate le diverse attività delle botteghe quattrocentesche
attive in area biellese, che tanta parte ebbero nell’arricchimento dei tesori delle sacrestie di cattedrali e
pievi campestri.
Nel patrimonio tessile quattrocentesco piemontese, ricostruibile solo grazie a rari manufatti,
rappresenta una notevole eccezione il parato della Parrocchiale di Masserano, frutto di un pesante
rifacimento che, seppur ne abbia alterato l’aspetto originale, non ha compromesso la lettura dei preziosi
ricami figurati e del sontuoso tessuto auroserico. La veste liturgica, secondo la tradizione donata dalla
marchesa Claudia di Savoia Racconigi, seconda moglie di Besso Ferrero Fieschi, signore di Masserano, e
indossata da San Carlo Borromeo, appare invece riconducibile ad una bottega di ricamatori di origine
nordica per le figure di Apostoli e Santi, applicate su un fastoso velluto tagliato operato broccato, da
ricondurre ad una manifattura tessile di primissimo piano. La pianeta appare una rara attestazione del
fondamentale ruolo delle arte sontuose nella scelta delle committenze per donativi ecclesiastici.
15 Novembre h: 21,00
Dott. Fulvio Cervini
All’alba del Rinascimento. Sculture del Quattrocento tra Biella e Vercelli
A volte trascurata dagli studi, spesso e volentieri concentrati sulla pittura e in particolare sul
rinnovamento del linguaggio figurativo tra Giovanni Martino Spanzotti e Gaudenzio Ferrari, la scultura
quattrocentesca in area biellese e vercellese costituisce un giacimento per buona parte ancora
inesplorato, ma ricco di motivi di interesse. Se la scultura in pietra appare poco coltivata, vantando
significative presenze classicistiche solo nei cantieri vercellesi di fine secolo, la scultura lignea rivela
succose linee di tendenza che vedono primeggiare ora il gusto tardogotico del pavese Baldino da Surso,
ora un più morbido naturalismo lombardo (come nei crocifissi di Trino e Vigliano) che apre una stagione
ormai nettamente post-medievale della civiltà figurativa tra il Po e le Prealpi. E’ questa una terra di
incroci che non esclude la persistenza di arcaismi come pure la presenza di opere di cultura svizzera e
tedesca. Caso a parte è rappresentato dal misterioso, magnifico crocifisso di Sant’Andrea a Vercelli,
che forse fu il primo simulacro venerato al Sacro Monte di Varallo.
29 Novembre, h: 21,00
Dott. Giovanni Donato
Costruire e decorare: le strade del gotico tra Biella e Vercelli
L’architettura del gotico tardo tra Biella e Vercelli viene solitamente rubricata come povera di cantieri e
ritardataria sul piano formale. È una tesi non priva di verità, per la mancanza di un’arte di corte e il
numero esiguo di cantieri importanti, oltre che per il ruolo conservatore esercitato da un’importante
tradizione romanica e protogotica.
A fronte di questi dati non si può sottovalutare un diffuso fenomeno di costruzioni e ricostruzioni del
Quattrocento che interessa le due province. La disponibilità di manodopera edilizia qualificata ha fatto
delle maestranze biellesi e vercellesi una costante “da esportazione”, in un bacino allargato che nel
Quattrocento arriva a comprendere a Roma. L’ambito più organico di espansione interessa Piemonte,
Savoia, Vaud e Provenza. Novità interessanti riguardano anche Torino prima del duomo nuovo, per i
lavori voluti da Ludovico d’Acaia nel castello di Porta Fibellona.
In questo contesto si registra per l’area indagata un legame particolarmente efficace tra architettura e
decoro in terracotta, nell’architettura ecclesiastica (ad esempio ad Andorno Micca) e nel vasto ambito
dell’edilizia civile (case e castelli). Emerge in particolare l’elaborazione di un vasto repertorio di stampi
figurati (ora di gusto più occidentale, ora più orientati verso la Lombardia) peculiare nella transizione fra
gotico e rinascimento a Biella, uno dei centri più ricchi nell’Italia settentrionale di questo particolare
patrimonio.
I Curriculum Vitae
In ordine alfabetico riportiamo i curriculum dei relatori che interverranno nel ciclo di conferenze.
Dott. Gian Luca Bovenzi
Residente a Torino, inizia la il suo percorso formativo al “Primo Liceo Artistico” . Nel 1999 consegue, con
il massimo dei voti, la laurea di Lettere moderne presso la facoltà di Lettere e filosofia di Torino, con una
tesi dedicata ai “Paramentali di Giuliano e Domenico della Rovere”, specializzandosi poi in Storia dell’arte
presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Il suo curriculum scientifico si pregia di numerose esperienze, di cui riportiamo le più significative. Nel
2000 vince una Borsa di studio conferita dalla Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino per l’area di
Archeologia e Storia delle Arti; la Borsa di studio prevede la prestazione di attività lavorative all’interno
del Dipartimento di Discipline Artistiche, Musicali e dello Spettacolo della Facoltà di Lettere di Torino, in
questo caso specifico presso l’Archivio Fotografico del Dipartimento stesso. A questa borsa ne segue
un'altra atta ad effettuare per un anno, attività di ricerca presso il Museo Borgogna di Vercelli.
Nel 2001 prende parte al Corso di qualificazione professionale dedicato alla “Catalogazione, diagnosi e
valorizzazione dei tessuti antichi”, progettato dal Museo Poldi Pezzoli di Milano in collaborazione con la
Regione Lombardia. Sempre nello stesso anno, ha collabora con la Soprintendenza per il Patrimonio
Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Piemonte per la schedatura del patrimonio tessile della
cattedrale di Sant’Eusebio di Vercelli
e della parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Borgosesia. Negli
anni successivi prosegue lo stesso progetto al quale si aggiunge i lavori relativi alla schedatura di una
parte del patrimonio conservato presso il Castello Valperga di Masino a Caratino, della parrocchiale di San
Giovanni di Bolzano Novarese e della cattedrale di S. Donato vescovo a Mondovì.
Nel 2003 prende parte al ciclo “Il Rinascimento alternativo. Percorsi figurativi tra Savona, Lombardia e
Piemonte dal Tardo Gotico alla fine del Cinquecento”, organizzato presso la Pinacoteca di Savona, con un
intervento incentrato sui “Ricami e tessuti preziosi per i Della Rovere: i paramentali per Montefiascone e
Vercelli”.
Dal 2003 al 2006 collabora con la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte, per
l’integrazione e informatizzazione delle schede relative alla Cappella della SS. Sindone di Torino.
Nel 2004 ha tenuto una lezione dedicata alla “fede intessuta: la Parrocchiale di Entracque”, tenutasi in
occasione del Corso Biennale “Stagioni, luoghi e figure della pietà popolare”.
Nel 2005 collabora con il Museo Studio del Tessuto della Fondazione Antonio Ratti di Como per una
ricerca storica relativa agli arredi sabaudi della Villa Reale di Monza. Nello stesso periodo collabora allo
studio di alcuni paramenti del Duomo di Casale Monferrato per l’allestimento del Museo del Tesoro del
Duomo ed inizia una collaborazione con il Museo Civico d’Arte Antica e Palazzo Madama di Torino per lo
studio di una parte delle collezioni tessili di proprietà del Museo, finalizzato all’allestimento della Sala dei
Tessuti di Palazzo Madama.
Quest'anno ha iniziato una collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del
Piemonte, per la schedatura degli arredi della Cappella della SS. Sindone di Torino e con la
Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Piemonte per il progetto
ART PAST.
Pubblicazioni
G. L. Bovenzi, Parato vercellese di Giuliano della Rovere, in “Bollettino della Società Piemontese di
Archeologia e Belle Arti”, 2000.
G. L. Bovenzi, Ricami e arazzi: il parato di Giuliano della Rovere e l’arazzo con il Battesimo di Cristo a
Vercelli, in V. Natale (a cura di), Arti figurative a Biella e a Vercelli. Il Cinquecento, Candelo 2003.
G. L. Bovenzi, Schede nn. 26, 27, 34, 38, in E. Ragusa e A. Torre (a cura di), Tra Belbo e Bormida: luoghi
e itinerari di un patrimonio culturale, catalogo della mostra, Torino 2003.
G. L. Bovenzi, Repertorio, schede nn. 1, 2, 4, 5, 6, 8, 11, 12, in E. Ragusa e A. Torre (a cura di), Tra
Belbo e Bormida: luoghi e itinerari di un patrimonio culturale, catalogo della mostra, Torino 2003.
G. L. Bovenzi, Scheda n. 38, in G. ROMANO e G. SPIONE (a cura di), Una Gloriosa sfida. Opere d’arte a
Fossano, Saluzzo, Savigliano, catalogo della mostra, Cuneo 2004.
G. L. Bovenzi, Il patrimonio tessile della Valle Grana: XVII e XVIII secolo, in Valle Grana. Una Comunità
tra storia e arte, Peveragno 2004.
G. L. Bovenzi, Tessuti e ricami tra Vercelli e Biella, in V. Natale (a cura di), Arti figurative a Biella e a
Vercelli. Il Seicento e il Settecento, Candelo 2004.
G. L. Bovenzi, Tessuti e ricami, in V. Natale (a cura di), Arti figurative a Biella e a Vercelli. Il
Quattrocento, Candelo 2005.
G. L. Bovenzi, Schede nn. 167, 168, 169, in E. Pagella, E. Rossetti Brezzi, E. Castelnuovo (a cura di),
Corti e città. Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali, catalogo della mostra di Torino, Milano 2006.
Dott. Fulvio Cervini
Fulvio Cervini è professore associato di Storia dell’arte medievale all’Università di Firenze. Nel 1990 si è
laureato in Storia dell'Arte Medievale presso l’Università di Firenze, nel 1995 ha conseguito il dottorato di
ricerca in Storia dell'Arte all'Università di Roma "La Sapienza" e dal 1996 al 1998 è stato borsista postdoctoral nella Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha maturato esperienze di insegnante, di giornalista
pubblicista, di consulente per enti locali, di schedatore di beni artistici, di ispettore onorario del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali. Dal Maggio 1999 all’Ottobre 2005 è stato storico dell’arte direttore presso
la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte, dove fra l’altro
ha seguito la tutela territoriale delle province di Alessandria e Verbania e ha ricoperto l’incarico di
direttore dell’Armeria Reale in Torino. Dal 2003 al 2005 è stato docente a contratto di Storia comparata
dell’arte dei paesi europei presso l’Università di Pisa.
Si è occupato soprattutto di arte medievale in Italia (con speciale riferimento ai suoi addentellati europei
nel XII e nel XIII secolo, all’architettura romanico-gotica e al suo rapporto con la decorazione, alla
scultura lignea, all’interpretazione “italiana” del linguaggio “gotico”, al dialogo fra tecniche diverse) e di
cultura figurativa in Liguria e Piemonte, specie dal punto di vista delle relazioni con altri spazi geografici e
culturali e con un occhio di riguardo al rapporto fra creazione artistico-architettonica e contesto storicosociale.
Pubblicazioni
Tra le sue pubblicazioni figurano i volumi I portali della cattedrale di Genova e il gotico europeo, Olschki,
Firenze 1993; Storie di legno. Viaggio nella scultura lignea in Valle Argentina, Pro Triora, Triora 1999; Il
Candelabro Trivulzio, Silvana Editoriale, Milano 2000; Liguria Romanica, Jaca Book, Milano 2002 (Premio
Anthia 2002); La pietra e la croce. Cantieri medievali tra le Alpi e il Mediterraneo, Philobiblon, Ventimiglia
2005; La Galleria Beaumont. Percorso di Visita, Allemandi, Torino 2005; Bernardo Asplanato. Struttura e
contemplazione, De Ferrari, Genova 2006. Con Carla Enrica Spantigati ha curato i volumi La Pinacoteca
dei Cappuccini di Voltaggio, Alessandria 2001, e Santa Croce di Bosco Marengo, Alessandria 2002,
entrambi editi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, e gli atti del convegno Il Tempo di Pio
V, Pio V nel tempo (Dell’Orso, Alessandria 2006). Con Daniele Sanguineti, la mostra (e il catalogo, edito
da Allemandi a Torino) “…han tutta l’aria di Paradiso…” Gruppi processionali di Anton Maria Maragliano fra
Genova e Ovada, allestita nel 2005 a Ovada. Per Jaca Book ha in preparazione un volume sulla Liguria
Gotica, che uscirà nel 2007.
Dott. Giovanni Donato
Il Prof. Giovanni Donato è storico dell’arte laureato in Storia dell'Arte Medievale nel 1982 presso la
Facoltà di Lettere dell'Università di Torino (relatore prof. E. Castelnuovo), con una tesi sulla terracotta
decorata nell'arte e nell'architettura del medioevo in Piemonte.
Ha svolto per vent'anni attività di insegnamento di storia dell’arte nel Liceo Classico V. Alfieri, di Asti. Ha
prestato servizio per la Fondazione Torino Musei presso il Borgo Medievale del Valentino a Torino.
Attualmente è in forza alla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico del
Piemonte.
Ha all’attivo numerosi studi relativi ai paesaggi urbani subalpini tra Medioevo e Rinascimento e alla civiltà
padana della ceramica e della terracotta, con particolare riferimento al trattamento delle superfici e alla
veste ornamentale; negli ultimi anni ha approfondito alcune problematiche della scultura medievale
piemontese.
Tali studi sono stati condotti in collaborazione con Istituti Universitari (Università e Politecnico di Torino) e
Soprintendenze competenti (per i Beni Artistici, Architettonici e Archeologici), principalmente nell'ambito
regionale piemontese.
Tra queste iniziative rientra la partecipazione a convegni nazionali e internazionali (da ultimo Il colore
delle facciate. Siena e l'Europa nel Medioevo, Siena 2001; I Roero fra Medioevo ed età moderna, Asti
2005) e mostre, anche in qualità di commissario scientifico (da ultimo: Tra Gotico e Rinascimento.
Scultura in Piemonte, Torino 2001; Macrino d'Alba protagonista del Rinascimento piemontese, Alba
2001). Ha curato la sezione relativa all'architettura per la mostra Corti e città. Arte del Quattrocento nelle
Alpi occidentali a Torino (dal 7 febbraio 2006) e il volume Omaggio al Quattrocento. Dai fondi D'Andrade,
Brayda, Vacchetta, Torino 2006 (in occasione dell'omonima mostra presso il Borgo medievale di Torino).
Ha svolto attività di consulenza e schedatura per il Museo Civico di Biella, il Comune di Saluggia
(valorizzazione del Castello Pastoris), il Museo Lapidario di Asti, i Musei Civici di Torino (cantieri di
restauro di Palazzo Madama, 1996, 1999-2000).
Ha inoltre all'attivo: schedature presso la Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici del Piemonte;
attività seminariali presso l'Università e il Politecnico di Torino; partecipazione a diverse campagne di
scavo di siti classici e medievali (tra queste: il cantiere della villa romana di Settefinestre, Università di
Siena; la Rocca di Rivoli Veronese, Università di Lancaster; il monte S. Giorgio di Piossasco, Università di
Torino; la grotta del Mian in Valle Stretta, Hautes-Alpes, Antropologia Alpina di Torino).
In corso di ultimazione la campionatura dei principali giacimenti della terracotta in Piemonte per redigere
una monografia generale su quest'arte tra Medioevo e Rinascimento.
Dott.ssa Laura Marino
Dopo la maturità classica, si laurea nell'Ottobre 1999 in Lettere Moderne, con curriculum storico artistico,
presso l’Università degli Studi di Torino, argomentando una tesi in Storia dell’Arte Moderna dal titolo "Il
patrimonio artistico delle chiese cuneesi all’inizio dell’età moderna: S. Maria del Bosco - S. Maria degli
Angeli - S. Antonio". Nel Marzo 2003 si diploma presso la Scuola di Specializzazione in storia dell’arte
dell’Università degli Studi di Bologna con una tesi in Storia dell’Arte Medievale dal titolo "Per un catalogo
dell'oreficeria nel basso Piemonte tra Medioevo e Rinascimento".
Il suo percorso formativo si arricchisce grazie a semirari sulla Storia della Miniatura e sulla Storia dell’Arte
Medievale ed anche grazie ai corsi di approfondimento tra i quali: il corso di Museologia presso l’Istituto
per l’Arte e il Restauro di Palazzo Spinelli, i corsi di Arte Sacra cuneese sul Gotico e sul Barocco, il corso
di specializzazione in Tecnico nel settore dei Beni Culturali e vari corsi di Iconografia Cristiana, organizzati
dal Servizio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Cuneo.
La carriera professionale invece inizia nel 1999 con attività di accompagnatrice in occasione di visite a
mostre e testimonianze dell’arte locale. Nel 2000 è impegnata in attività di ricerca scientifica,
organizzazione ed allestimento in occasione della "Mostra di arredi e paramenti sacri" e poi per la mostra
di antropologia culturale "Il gran dio Pan è morto? Sacro e profano: la lotta tra Carnevale e Quaresima".
Collabora, sempre nello stesso anno, con la rivista "C’è" per la rubrica “Oltre il segno". Importante anche
la collaborazione con "Le terre del Marchesato" di Saluzzo per il progetto Mistà, volto alla valorizzazione
del patrimonio artistico delle valli Varaita, Po, Grana e Maira così come l'esperienza di schedatura di
manoscritti miniati duecenteschi presso il Museo Medievale di Bologna. Nel 2000 e nel 2001 insegna
Storia dell'arte presso l'Istituto Galileo di Cuneo. Anche il 2001 è un anno ricco di esperienze: addetta al
riordino ed alla gestione dell'archivio fotografico presso il Dipartimento di Discipline Artistiche
dell'Università degli Studi di Torino. È poi schedatrice per la Soprintendenza per il patrimonio storico,
artistico e demoetnoantropologico del Piemonte presso i siti di Masino, castello Valperga di Masino,
Mondovì, chiesa cattedrale di San Donato, Racconigi, castello reale e chiesa parrocchiale di San Giovanni,
Torino, Accademia Albertina e di Caraglio, parrocchiale di Maria Vergine Assunta. Nel 2002 è impegnata
nell'attività di ricerca scientifica, organizzazione ed allestimento delle due esposizioni permanenti nella
chiesa di Santa Maria del Bosco di Cuneo: "La custodia della memoria dei santi" e "Il tesoro della Diocesi
di Cuneo". Lo stesso anno è addetta al riordino della sezione "Oreficerie ed Arti Minori" dell'archivio
fotografico dei Musei Civici di Torino.
L'anno successivo segue le attività di ricerca scientifica, organizzazione e didattica per il catalogo e la
mostra: "Cantieri e documenti del Barocco. Cuneo e le sue valli" e per la mostra "Vittorio Alfieri.
Aristocratico ribelle (1749-1803)".
Nel 2004 si dedica all'attività di ricerca ed organizzazione per la mostra: "San Francesco: un cantiere per
la storia, la memoria, l’arte " e, nel 2005, per la mostra: "Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati".
Nel 2006 si occupa della schedatura presso la Gipsoteca Mario Malfatti di Mondovì.
Gli interventi alle conferenze, i convegni ed i corsi di formazione contribuiscono ad indirizzare ad
arricchire il suo bagaglio professionale. Dal 2000 al 2000 partecipa come relatrice con diversi interventi,
tra cui, per indicarne alcuni: “Le emergenze artistiche a Cuneo tra XIII e XVI secolo”, "Immagini degli
spazi sacramentali in chiese cuneesi", "I santi delle pestilenze e dei pellegrinaggi","Imago Virginis: le
raffigurazioni della Madonna, un percorso iconografico e stilistico", "Le committenze nella chiesa di Santa
Maria del Bosco di Cuneo tra Medioevo ed Età Moderna", "La Madonna figura della chiesa", "Le
Quarantore: fiori ed apparati per l'Adorazione del Santissimo Sacramento".
Pubblicazioni
Tra le principale pubblicazioni ricordiamo: Testimonianze artistiche dal XII al XVI secolo, in R. Comba (a
cura di), Storia di Cuneo e del suo territorio 1198-1799, Savigliano 2002. Le committenze nella chiesa di
Santa Maria del Bosco di Cuneo tra medio evo ed età moderna in G. Comino (a cura di), La pietà dei laici.
Fra religiosità, prestigio familiare e pratiche devozionali: il Piemonte sud-occidentale dal Tre al
Settecento, atti delle giornate di studio Demonte - Villafalletto 28-29 settembre 2002, Mondovì 2002. La
stagione del Barocco nella Valle Stura di Demonte, in G. Romano (a cura di), Cantieri e documenti del
Barocco: Cuneo e le sue valli, catalogo della mostra, Cuneo 2003. La Pieve di Beinette: documenti,
arredi, affreschi, in G. Coccoluto - G. Comino - I. Ferraro - L. Franchino (a cura di), Beinette: la Pieve e il
territorio. Pagine per una storia della comunità, Cuneo 2004, pp. 61-97. Scheda I.8: Giovanni
Migliara.Monumento al Petrarca in Padova, in R. Maggio Serra - F. Mazzocca - C. Sisi - C. Spantigati,
Vittorio Alfieri aristocratico ribelle (1749-1803), catalogo della mostra di Torino, Milano 2003. Elementi
strutturali e tipologie architettoniche e Andar per ville e cascine: sette percorsi nella campagna cuneese,
in R. Albanese (a cura di), Eravi tutto intorno una piacevol pianura...: le campagne di Cuneo tra il XVIII e
il XX Secolo, Savigliano 2004. Tra ispirazioni nordiche e luci mediterranee: il ciclo quattrocentesco, in E.
Bernardi (a cura di), Il Santuario della Madonna dei Boschi di Boves, Cuneo 2004. Per un catalogo
dell'oreficeria nel basso Piemonte tra Medioevo e Rinascimento, in "Annuario della scuola di
specializzazione in storia dell'arte dell'università di Bologna", n. 3, anno 2005. Le indagini sul territorio
piemontese: Cuneo e il Dipartimento della Stura e L. Marino – F. Quasimodo, Scheda 31. defendente
Ferrari, in B. Ciliento – M. Caldera (a cura di), Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati, catalogo
della mostra di Alba, Savigliano 2005. Oreficeria: produzione locale e concorrenza lombarda, in V. Natale
(a cura di), Arti figurative e Biella e a Vercelli. Il Quattrocento, Candelo 2005. Schede, in E. Pagella – E.
Rossetti Brezzi – E. Castelnuovo (a cura di), Corti e città: arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali,
catalogo della mostra di Torino, Milano 2006. Johannes Bos de Zuinich. Croce processionale, in F. Crivello
- C. Segre Montel (a cura di), Carlo Magno e le Alpi: viaggio al centro del medioevo, catalogo della
mostra di Susa, Milano 2006. Il busto reliquiario di san Giorgio, in A. Marchesin (a cura di), San Giorgio di
Chieri, in corso di stampa.
Dott. Simone Riccardi
Studioso d'origine Biellese, è un grande appassionato di Pittura gotica e rinascimentale in Piemonte e
Lombardia, Pittura tardogotica a Firenze e in Toscana e di Scultura lignea nel Nord-Italia.
Nel 2000 si laurea in Lettere presso L’Università Cattolica di Milano, con tesi in Storia dell’Arte
Medioevale: “La pittura nel Biellese tra Gotico e Rinascimento”. Nel 2004, sempre
presso l’Università
Cattolica di Milano, consegue il Diploma di Specializzazione, con tesi in Storia dell’Arte del Rinascimento:
“L’attività giovanile di Bernardino Lanino 1528-1547 circa”.
Attualmente sta svolgendo il primo anno del dottorato di ricerca in Discipline filosofiche, discipline
artistiche e teatrali, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, argomento della tesi:
"Bernardino Lanino e la pittura vercellese del secolo XVI".
Il suo percorso didattico e professionale si lustra di altre brillanti qualifiche. Nel 2001 e nel 2002 ha
partecipato alla catalogazione delle diapositive dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università Cattolica. Ha
tenuto una conferenza al Docbi di Biella sulla pittura gotica nel Biellese il 15 Maggio 2002. Nel 2004 ha
partecipato alla schedatura della opere conservate presso il Museo dei Cappuccini a Milano. Sempre lo
stesso anno, ha partecipato al laboratorio di fotografia, tenuto da Luca Andreoni, ed ha fotografato gli
edifici di via Santa Marta a Milano.
Pubblicazioni
Il ciclo di Ponderano in una foto d’epoca, in “Rivista Biellese”, anno 7, n. 3, pp. 33-37. La Pittura a Biella
e Vercelli dall’inizio del secolo a Cristoforo Moretti, in Arti Figurative a Biella e a Vercelli. Il Quattrocento,
a cura di Vittorio Natale, Biella, 2005, pp. 38-55. Il Cristo della Domenica, in ibidem, Biella, 2005, pp. 5658. Scheda n. 1, in Alle Origini del Sacro Monte, a cura di Vittorio Natale, Biella, 2005, pp. 17-19. La
fortuna di Bernardino Lanino dalle origini ad oggi, in “Bollettino Storico Vercellese”, n. 65, 2005, pp. 6193
Pittori del ‘400 sconosciuti, in “Rivista Biellese”, anno 10, n. 4, 2004, pp. 24-30. Due libri recenti e
qualche nota su Gaudenzio, in corso di stampa sul Bollettino Storico Vercellese.
Informazioni generali
Ingresso gratuito
Per informazioni sull'evento
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Via Milano, 94 - 13900 Biella - BI
Letizia Merlo
Tel. 015/2529201
Fax. 015/2529193
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