Programma provvisorio di

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Facoltà di Scienze della Formazione
Didattica Decentrata di Caltanissetta
Anno Accademico 2007-2008
TEORIE E TECNICHE DALLA DINAMICA DI GRUPPO M-PSI/07
Prof. Giuseppe Mannino
Finalità:
Il corso ha l’obiettivo di esplorare quanto nell’ambito della dinamica di gruppo è stato fatto
in ambito psicologico nel corso del secolo.
A partire dalle pionieristiche utilizzazioni di Burrow e di Pratt, si ripercorreranno le tappe
più significative dello studio dei gruppi e della loro utilizzazione in campo clinico e sociale.
Si definirà il gruppo quale il fitto intrecciarsi di eventi intrapsichici e interpsichici, di
emozioni, di mondo interno e mondo esterno, di relazioni e non la semplice sommatoria di
individualità dialoganti, ma una dimensione a tratti riconosciuta a tratti invisibile, che costruisce le
relazioni intersoggettive. Insieme di soggettività in relazione dinamica, nodo, groviglio, pluralità.
Si chiarirà come la definizione di gruppo oscilla tra multiple polarità, e significativamente
non si identifica completamente in nessuna di esse singolarmente intese, come di seguito
sinteticamente esemplificato attraverso alcune tra le possibili descrizioni e definizioni che sono state
date al gruppo, da diversi autori e diversi ambiti di pensiero scientifico:
 La psicologia della Gestalt afferma che il gruppo non è il risultato della somma delle sue
parti costituenti (i soggetti), anzi si diversifica in senso auxativo qualitativo e quantitativo
dalle unità che lo compongono, dall’insieme organico. Il gruppo, produce un surplus di
pensiero, emozione, cognizione, realtà ed immaginazione, potere, operatività ed ideazione,
che non è riconducibile, in alcun modo ai singoli soggetti singolarmente presi, anche se
algebricamente sommati rispetto alle caratteristiche elencate.
 Foulkes (1973) riscontra nel gruppo la matrice della vita mentale dell’individuo.
 Lewin (1976) definisce il gruppo come totalità dinamica viva, momento di
decristallizzazione e ristrutturazione mentale.
 Amerio (1976) riprendendo Fourier, sostiene che il gruppo è lo strumento concreto per la
miglior realizzazione di sé, e per la trasformazione della società.
 Spaltro (1982) ritiene che il gruppo sia la matrice fondativa dell’esistenza umana.
 Mitchell, Menarini e Pontalti (1992) definiscono il gruppo quale l’agente di cambiamento
neotenico per l’evoluzione della specie sapiens.
 Mannino, Di Stefano e Falgares, (2002) riassumono le varie definizioni di gruppo in
“strumento di interazione sociale, foriero di benessere individuale, strumento di terapia
psichica, strumento ludico di interazione, strumento politico d’influenzamento e semplice
istanza aggregante”. Le applicazioni teorico-pratiche dell’essere gruppo sono varie e
multiple e rispecchiano la complessità e la diversità umana.
 Un gruppo può configurarsi, ad esempio, come gruppo di lavoro nel momento in cui si
sviluppa l’integrazione dei suoi legami psicologici, delle uguaglianze e delle differenze.
(Quaglino, Casagrande, Castellano, 1992). Da questo punto di vista, il lavoro di gruppo è
l’espressione dell’azione del gruppo di lavoro. Esso include la pianificazione del compito, il
suo svolgimento, la gestione della relazione tra i ruoli, etc.; non si esaurisce, quindi, alla
semplice esecuzione di un mandato organizzativo.
 Bion (1961) esamina il gruppo dal punto di vista intrapsichico, e riscontra la presenza di
gruppi interni; egli definisce gruppo interno l'insieme di relazioni internalizzate, cioè che
sono passate dal "fuori" al "dentro" (mondo interno) e si trovano in permanente interazione

con l'esterno. Per Bion, un individuo con un gruppo interno non può mai prescindere dal
gruppo esterno in cui si trova: cioè quello che l'individuo è capace di fare o di dire o di
pensare dipende in grande misura dalle relazioni che intrattiene con il suo gruppo di
riferimento.
Secondo Napolitani, la gruppalità interna è «l’esito dell’internalizzazione, avvenuta
attraverso processi identificatori, dell’insieme di relazioni delle quali l’individuo, sin dalla
nascita, entra a far parte come l’elemento personale di una circolarità di significazioni e di
intenzionamenti» (Napolitani e Maggiolini, 1989). La gruppalità interna è la struttura
transpersonale dell’individuo; data non dalle figure parentali, ma dalla rete di modalità
relazionali, dalla rappresentazione dei rapporti di ognuno con l’altro e con l’ambiente, e
dalle significazioni ed i codici affettivi legati a tali rapporti.
Argomenti:

Storia della psicologia dinamica dei gruppi

Contesti di applicazione dello strumento gruppale: clinica, terapia, formazione, vita sociale,
politica

Elementi di psicologia della formazione relativi all’utilizzo del gruppo nei contesti
formativi/educativi

Storia ed evoluzione della gruppoanalisi

Teoria e tecniche dell’analisi di/in/attraverso il gruppo

Criteri di ricerca ed approfondimento: i gruppi di ricerca, i gruppi di discussione, i focus
groups, i gruppi di lavoro.
Testi d’esame:

Di Maria F., Lo Verso G., (1995), La Psicodinamica dei Gruppi. Teoria e Tecniche,
Raffaello Cortina, Milano.

Lo Verso G., (1994), Le relazioni soggettuali. Fondazione della psicologia dinamica e
clinica, Bollati Boringhieri, Torino.
Volume d’approfondimento consigliato (almeno uno obbligatorio per i non frequentanti):



Di maria F., Lavanco G., (1993), Al di là dell’individuo. Letture di gruppoanalisi,Ila Palma,
Palermo.
Di Maria F., Lavanco G., (2002), Culture di gruppo, Masson, Milano
Lo Verso G., Federico T., (1993), attraverso il cerchio. Lavorare con gruppi nel servizio
pubblico, Borla, Roma.

Neri C., (1995), Gruppo, Borla, Roma.

Spaltro E., (2005), Conduttori, Franco Angeli, Milano.
Modalità d’esame: verifica orale.
Ricevimento
Il ricevimento del docente è fissato ordinariamente al termine delle lezioni. In alternativa è possibile
contattare il docente all’indirizzo: [email protected]
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