Laghi alpini In genere i laghi sono abbastanza estesi e collocati ad un'altitudine abbastanza elevata essi occupano conche scavate dai ghiacciai, che un tempo coprivano l'intera Catena Alpina. Se ne incontrano anche ai bordi inferiori degli attuali ghiacciai. Vengono generalmente chiamati con nomi che si riferiscono ai paesi che vi si affacciano. Spesso la loro capienza è stata aumentata con la costruzione di dighe, allo scopo di costituire più cospicue riserve idriche da utilizzare per la produzione di energia elettrica. Famosi nelle alpi bresciane sono il lago della Vacca, i laghi d'Avio (Avio, Benedetto, Pantano e Venerocolo) e il lago Aviolo. I laghi prealpini I laghi prealpini sono i più grandi ed i più importanti, perché costituiscono ottimi bacini, in cui i fiumi alpini frenano il loro impeto e purificano le loro acque, depositati i materiali trasportati. Influiscono anche sul clima locale, mitigandolo. Le loro acque riempiono il fondo di lunghe valli là dove esse sboccano nella Pianura Padana. Sono valli profonde, scavate dai ghiacciai, che un tempo scendevano fino ai piedi della Catena Alpina, e non limitate a sud da cordoni di colline moreniche lasciate dai ghiacciai in ritirata. Attraverso quei cordoni morenici, generalmente, i fiumi emissari si aprono il corso verso il Po. Il lago Maggiore è chiamato pure Verbano: la sua superficie misura 212 km2; ad esso defluiscono le acque di altri laghi vicini e minori: lago d'Orta, lago di Mergozzo, lago di Varese, lago di Lugano. Il lago Maggiore è alimentato dal Ticino. Il suo corso superiore, fino alla riva di Locarno, così come una parte del lago stesso, appartiene alla Svizzera. Dallo specchio delle sue acque emergono le I sole Borromee: isola Madre, isola Bella, isola dei Pescatori o Superiore. Il lago di Lugano o Ceresio occupa una conca di 51 km², in gran parte sottoposta alla giurisdizione elvetica. Il lago di Como o Lario misura 146 km² di superficie ed è il più profondo fra i laghi prealpini (410 m). Esso, dalla punta di Bellagio, si divide in due rami, al termine dei quali sorgono le città di Lecco e Como. Immissario ed emissario del Lario è il fiume Adda. Il lago d'Iseo o Sebino (65,3 km²) riceve le acque dell'Oglio nel tronco inferiore della Valcamonica; nel suo bel mezzo emerge l'isola più estesa dei laghi italiani: Monte Isola. Il lago di Garda o Benaco è il più esteso lago d'Italia (370 km²) ed anche il più notevole per la mitezza del clima di cui godono le sue sponde, grazie alla sua posizione geografica, che è la più meridionale tra quelle dei laghi prealpini. Questo fatto favorisce una vegetazione di tipo mediterraneo (olivi, viti, agrumi), che costituisce una delle caratteristiche principali dell'amenità delle sue sponde. Oltre a questi laghi, vi sono innumerevoli altri laghetti situati tra le pieghe moreniche della catena alpina. Tali sono, per esempio, il lago di Candia, il lago di Viverone nelle colline solcate dalla Dora Baltea, i laghi della Brianza (lago di Alserio, lago di Oggiono, lago del Segrino,...). Altri ancora di origine carsica sono i Laghi d'Arsa (Istria) ed il lago del Matese, nel gruppo omonimo dell'Appennino, che occupano conche (doline) aperte nella roccia calcarea. Dei laghi appenninici, il Trasimeno è il più grande; poiché si estende per 128 km², è il maggiore della penisola (esclusi i laghi prealpini), ed il quarto in assoluto. Questo lago è situato nei pressi di Perugia, in una conca ampia e poco profonda, formatasi durante il sollevamento della catena appenninica. Per questo motivo, il lago Trasimeno viene considerato di origine tettonica. Il lago inoltre è collegato attraverso un emissario che si collega a sua volta ad un affluente che poi si immette nel fiume Nestore. Si utilizza il canale quando il livello del lago supera i livelli di guardia. L'ultima volta che è stato utilizzato l'impianto è stato in occasione dell'Alluvione del 12 novembre 2012 che ha colpito il bacino del Nestore. Appena il Nestore è rientrato nei suoi argini l'acqua del Trasimeno è stata lasciata. Di tale natura erano altri laghi appenninici, prosciugatisi spontaneamente o per opera dell'uomo: il lago del Fucino, per esempio, occupava il fondo della conca marsicana (di Avezzano) e fu prosciugato da Alessandro Torlonia. Un lago di sbarramento è quello di Scanno (Abruzzo), il quale si è formato a seguito di una grande frana, che ha ostruito il corso del torrente Sagittario. Lagune e laghi costieri Anche lungo le coste della penisola abbiamo dei laghi. Essi sono stati formati dal moto ondoso del mare, il quale, innanzitutto alle insenature, ha accumulato lidi sabbiosi e cordoni di dune, che hanno chiuso le acque retrostanti. In tal modo le vecchie insenature marine si sono trasformate in laghi. Tali sono: Il lago di Lesina, il lago di Varano e il lago di Salpi in Puglia. Sono anche i più estesi fra quelli esistenti lungo le coste della penisola. I primi due sono situati a nord del promontorio del Gargano; il terzo tra i fiumi Carpelle ed il fiume Ofanto, poco a nord di Barletta. Inoltre sono presenti due bacini di modeste dimensioni denominati Laghi Alimini situati nel Salento nel comune di Otranto. Nel Lazio i quattro laghi costieri del Parco Nazionale del Circeo (Pianura Pontina): lago di Fogliano, lago dei Monaci, lago di Caprolace e lago di Sabaudia. Più a sud il lago di Fondi tra Fondi e Terracina, e il lago Lungo tra Fondi e Sperlonga. In Toscana il bacino più esteso è la Laguna di Orbetello, tra il Monte Argentario e la Maremma Toscana; poco a sud, si trova il lago di Burano, mentre nei pressi di Grosseto sono ancora visibili le tracce dell'antico lago Prile. Nella parte settentrionale della regione sono da segnalare il lago di Massaciuccoli e il lago di Porta. In Sardegna i principali laghi costieri sono il lago di Elmas presso Cagliari, il lago di Santa Giusta e quello di Cabras presso Oristano. Le valli di Comacchio in Emilia-Romagna hanno acque salmastre. In Sicilia il lago Biviere di Gela che è il più grande dell'isola e uno dei pochi naturali rimasti in assoluto, è altresì una zona umida di rilevanza internazionale perché meta di specie di volatili in estinzione.