HYDRANGEA ovvero ORTENSIA Con il nome di "Ortensia" si

HYDRANGEA ovvero ORTENSIA
Con il nome di "Ortensia" si comprendono specie sia
arbustive sia rampicanti legnose, originarie e
particolarmente diffuse nelle regioni orientali dell'Asia e
dell'Himalaya, ma anche nelle Americhe.
Appartengono al genere Hydrangea e alla famiglia delle
Hydrangeaceae. Le diverse varietà di ortensie che oggi
troviamo in commercio sono state ottenute da una specie
coltivata in Giappone, l'Hydrangea Macrophylla introdotta
in Europa nel 1790. Possiedono dei fusti robusti con foglie
dentate o lobate; le foglie nella maggior parte delle specie
sono opposte e tre per ogni nodo. I fiori sono riuniti in
infiorescenze più o meno sferiche, dette corimbi o
pannocchie. Le infiorescenze possono essere di diversi
colori, che vanno dal bianco a diverse sfumature di rosso,
rosa, malva, azzurro e violetto. I colori sono in parte determinati dal patrimonio genetico della
pianta ed in parte dipendono dal tipo di terreno su cui crescono: nei terreni a reazione acida
assumono una colorazione azzurro-violetta, mentre nei terreni alcalini diventano rosa o lillà.
PRINCIPALI SPECIE
Esistono circa 40 specie di Hydrangea tra le quali ricordiamo
HYDRANGEA HORTENSIS, HYDRANGEA MACROPHYLLA, HYDRANGEA OPULOIDES
L'Hydrangea ortensis è la specie maggiormente coltivata come pianta d'appartamento. E' una pianta
semiarbustiva con foglie caduche, grandi e con i margini dentati. Da questa specie sono state
ottenute numerosissime varietà con fiori di diverse sfumature dal rosso, al rosa, al blu, al bianco che
sbocciano dalla primavera all'estate.
TECNICA COLTURALE
L'ortensia è un arbusto perenne che si spoglia in inverno e riprende a vegetare in primavera, ai primi
di marzo. Fiorisce in aprile e in appartamento la sua fioritura può durare anche 6-8 settimane,
purchè venga collocata in un luogo abbastanza luminoso (ma non esposta direttamente ai raggi
solari), fresco (la temperatura non deve mai superare i 16-18°C perchè la fioritura si arresta) e allo
stesso tempo venga abbondantemente innaffiata, in modo che il terriccio rimanga sempre umido.
Nonostante questi accorgimenti è molto difficile far rifiorire la pianta di ortensia per più anni
consecutivi se la teniamo nel nostro appartamento. La soluzione migliore è quella di trapiantarla in
giardino o in una grande fioriera in terrazzo, quando la nostra ortensia inizierà a sfiorire, cosa che
normalmente avviene dopo 2-3 settimane, se non vengono rispettate le condizioni ottimali di
temperature e umidità.
ANNAFFIATURA
Nel periodo primaverile-estivo le annaffiature delle ortensie devono essere abbondanti e frequenti,
in modo che il substrato sia sempre umido (ma non zuppo!). E' inoltre consigliabile nebulizzare
spesso la chioma (con acqua non calcarea) per creare un ambiente umido congeniale alla pianta,
stando però attenti al fatto che un'eccessiva umidità può favorire lo sviluppo di muffe e parassiti.
CONCIMAZIONE
Nel periodo primaverile-estivo è opportuno concimare la nostra ortensia una volta alla settimana
aggiungendo un concime liquido all'acqua d'irrigazione. L'ortensia è una pianta che asporta una
grande quantità di Potassio. Si è calcolato che in media il rapporto di asportazione annuo di N:P.K
(Azoto:Fosforo:Potassio) è di 1 : 0,7 : 2,3 pertanto è consigliabile distribuire un concime che segua
questa regola, vale a dire un titolo alto in Potassio.
FIORITURA
L'epoca di fioritura varia da specie a specie ed avviene sempre tra la primavera e l'estate.
POTATURA
La potatura è un'operazione molto delicata per l'ortensia. Per le piante che stanno all'aperto, nei
climi freddi è bene potare a fine inverno in modo che i rami, le foglie e tutte le altre parti secche
della pianta che poi andranno tagliati, proteggano dal freddo i rami più giovani; mentre nelle regioni
a climi più miti, si può potare subito dopo la fioritura per permettere alla pianta di emettere delle
gemme laterali che forniranno l'anno successivo. Per le piante di ortensie che stanno in
appartamento, si può potare a settembre lasciando massimo due gemme per ramo e collocandola in
un ambiente freddo (va benissimo in un terrazzo coperto). Si deve partire dal presupposto che quasi
tutte le ortensie fioriscono dalla gemma apicale, pertanto vale la regola che più getti saranno emessi,
più infiorescenze ci saranno e bisogna stare attenti a non tagliare i rami prima della fioritura (questo
provocherebbe l'emissione di gemme laterali che produrranno fiori l'anno successivo), ma dopo. Le
parti da tagliare sono ovviamente i fiori ed i rami secchi tagliando sopra la prima coppia di gemme.
Non si taglieranno i rami cresciuti nell'anno facilmente riconoscibili perchè presentano alla sommità
una gemma.
COLORE DEI FIORI - TIPO DI TERRENO
Il colore dei fiori dell'ortensia è influenzato dalla reazione del terreno. Le varietà a fiori rosa
diventano azzurre se vengono coltivate in terreni acidi (ph 4,5) mentre le varietà a fiori azzurri
diventano rosa in terreni alcalini (ph 7,5 e oltre). Nei valori intermedi (tra ph 4,5 e 7,5) il colore
assumerà colorazioni intermedie dal blu intenso, al blu chiaro, all'azzurro, al rosa, al rosa intenso.
A partire dalle cultivar rosa per ottenere fiori blu si apporta Alluminio al terriccio e con una
concimazione ricca di K2O e povera in P2O5 che provoca la precipitazione dei fosfati di alluminio.
In pratica si effettuano 5-7 irrigazioni da luglio a settembre con 5-10 gr di solfato di alluminio per
litro d'acqua.
MOLTIPLICAZIONE
Le ortensie di propagano per talea. Quando termina la fioritura, si possono prelevare delle talee
apicali da rami fioriferi, lunghe circa 10-15 cm. Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un
coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti. Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il
taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.
Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si immerge la parte tagliata in una polvere
rizogena per favorire la radicazione. Successivamente si sistemano le talee delle vostre ortensie in
una composta formata da una parte di terriccio fertile, una di sabbia grossolana. Fate dei buchi con
una matita, tanti quante sono le talee fogliari e sistematele come indicato nella foto. Abbiate cura
successivamente di compattare delicatamente il terriccio. La cassetta o il vaso si ricoprono con un
foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) avendo cura di tenere il terriccio
sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare la piantina in radicazione con acqua a
temperatura ambiente e non calcarea). Ogni giorno togliete la plastica, controllate l'umidità del
terreno ed eliminate dalla plastica la condensa. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli
(dopo circa 40 gg), vuol dire che la talea di ortensia ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e
si trasferiscono, con lo stesso tipo di terriccio, in piccoli vasi di terracotta (se le avete fatte radicare
in cassette) di 10 cm di diametro, che si collocano all'aperto e all'ombra, ma al riparo dal freddo e
dalle correnti d'aria. Si rinvasa in vasi più grandi nella primavera successiva e si dovrà aspettare
ancora un anno prima di trasferirle in casa.