Comparsa di un virus Influenzale A H5N1 LPAI negli uccelli

Comparsa di un virus Influenzale A H5N1 LPAI negli uccelli
acquatici in Italia
Da oltre un decennio il Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Patologia
Animale dell’Università di Bologna svolge, di concerto con altri enti, una ricerca volta
a conoscere l’ecologia dei virus influenzali nelle specie selvatiche italiane. Durante
un recente campionamento è stato possibile evidenziare la circolazione in Italia, di
un virus influenzale aviare del sottotipo AH5N1 all’interno di una popolazione
selvatica di Germani reali (Anas plathyryncos). L’indagine è stata eseguito alla fine
di settembre, per verificare una delle ipotesi dei ricercatori del Dipartimento, ovvero
che strains asiatici di questo sottotipo potessero raggiungere già a fine estate Il
nostro Paese qualora la distribuzione dei focolai in Russia non fosse limitata
solamente Kazakistan ma coinvolgesse già aree ad ovest degli Urali. Quest’indagine
non ha evidenziato la presenza di virus esotici o altamente patogeni. L’area oggetto
del rinvenimento del virus H5N1 è situata nella provincia di Modena (Mirandola). Il
campionamento è avvenuto il 19 settembre 2005 e in un solo giorno sono stati
campionati 172 Germani reali. I campioni hanno iniziato la processazione a fine
ottobre /inizio novembre e da un soggetto è stato isolato un virus influenzale aviare A
H5N1. Il virus, dopo una rapida verifica è stato subito inviato al Centro di Referenza
Nazionale per l’influenza aviare per le caratterizzazioni previste dalla legge. Il
Ministero della Salute ha comunicato gli esiti delle verifiche istituzionali da cui
risulta che questo H5N1 è un virus a bassa patogenicità (LPAI) ed è notevolmente
diverso dai virus asiatici, nulla a che vedere con il famigerato H5N1 che tanto ha
terrorizzato l’opinione pubblica. L’isolato appartiene infatti ai ceppi H5 che
normalmente troviamo nel bacino del mediterraneo e che discostano notevolmente
da quelli zoonotici dell’Asia. L’isolato italiano infatti è caratterizzato da bassa
patogenicità per gli animali e patogenicità nulla per l’uomo. Durante i nostri studi, la
presenza del sottotipo H5 è stata costante negli anni, anche se con sieroprevalenze
molto basse. Un’ipotesi plausibile che giustifica la comparsa di questo virus nelle
anatre selvatiche è che sia frutto di un riassortimento tra rari H5 “locali” e virus
AH1N1, molto comuni da noi nelle specie selvatiche. Questa ipotesi verrà verificata
attraverso un prossimo studio filogenetico. La presenza di questo virus nelle
popolazioni selvatiche non costituisce alcun pericolo per l’uomo, ma bensì può
contribuire ad innalzare il livello di immunità verso il sottotipo H5N1, rallentando la
potenziale diffusione di sottotipi omologhi ma patogeni. L’elemento di maggior rilievo
che caratterizza la scoperta eseguita dall’Università di Bologna di questo H5N1 a
bassa patogenicità è il possibile uso in campo vaccinale sia umano sia animale.
Dr. Delogu Mauro D.V.M., PhD.
Department of Public Veterinary Health and Animal Pathology
(D.S.P.V.P.A.) Bologna University , via Tolara di Sopra 50
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