Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 Bollettino della Parrocchia di S. Gioacchino in Prati – Roma Cari parrocchiani e amici, lui abbia la vita eterna”. In questo modo, Gesù annuncia che la sua morte in croce faceva parte del misterioso piano divino per salvare l’umanità. Il contemplativo Giovanni, a questo punto, commenta che l’innalzamento di Gesù avviene perché “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito... Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui”. Ecco la buona notizia, il vangelo che proclama anche Paolo: “Dio, ricco in misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatti rivivere con Cristo”. Dio è amore, non vuole condannare nessuno, offre a tutti la sua amicizia, ma lascia a ciascuno la grande responsabilità della scelta. Accogliendo il suo amore ci costruiamo la salvezza, rifiutandolo ci costruiamo la condanna. Chiediamo, pertanto, con insistenza al Signore di essere operatori di verità per nascere pienamente alla luce, come S. Giuseppe, il giusto, sposo di Maria. Iniziamo con questa domenica la ormai tradizionale settimana della carità per crescere nella solidarietà verso i fratelli più bisognosi. Quest’ anno ci siamo impegnati ad aiutare la missione che i redentoristi stanno conducendo da anni con le comunità Jrai in Vietnam. Buona settimana. il Vangelo di domenica scorsa ci ricordava che la persona di Gesù è il vero tempio dell’incontro con Dio, in questa, ci è rivelato il perché e il come. In Lui, infatti, Dio manifesta l’immensità del suo amore per l’umanità. L’evangelista Giovanni ci fa partecipare al dialogo di Gesù con Nicodemo, un fariseo notabile di Gerusalemme, [il Venerdì santo avrà il coraggio di chiedere a Pilato il corpo di Gesù e portare una notevole quantità di aromi], che, attirato dai segni che Gesù faceva, di notte, va da lui per dialogare sulla possibilità dell’autentica rinascita dell’uomo. Gesù gli dice che questa rinascita può venire solo “dall’alto”, per l’azione di Dio. Nicodemo, invece, chiede come è possibile che chi è vecchio ritorni nuovamente nel grembo materno. Il Signore, in risposta a questa obbiezione, afferma che solo la forza dello Spirito di Dio può operare la vera rinascita. A questo punto, Gesù, fa a Nicodemo, e a noi, la grande rivelazione: affinché lo Spirito sia effuso sull’umanità, è necessario che lui, il Figlio dell’uomo, sia “innalzato”. Come il serpente di bronzo, che Mosè aveva innalzato nel deserto, era causa di salvezza per coloro che lo guardavano: “così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo perché chiunque crede in Padre Sergio -1- Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 Il Vangelo della Domenica Dal Vangelo secondo Giovanni (3,14-21) In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio. Questo versetto è il punto sorgivo e il perno attorno al quale danza la storia di Dio con l’uomo. Dio ha amato, un passato che perdura e fiorisce nell'oggi, verità che assorbe ogni cosa: tutta la storia biblica inizia con un “sei amato” e termina con un “amerai” (P. Beauchamp). È la lieta notizia da ripeterci ad ogni risveglio, ad ogni difficoltà, ad ogni sfiducia. Noi non siamo cristiani perché amiamo Dio. Siamo cristiani perché crediamo che Dio ci ama. Che cos’è l’amore? Ossigeno della vita. Il nucleo incandescente del Vangelo è la bellezza dell’amore di Dio (EG 36) che Gesù ha mostrato, vissuto, donato. È questo il fuoco che deve entrare in noi, la cosa più bella, più grande, più attraente, più necessaria, più convincente e radiosa (EG 35). Tanto da dare suo Figlio. Nel Vangelo “amare” si traduce sempre con un altro verbo, umile, breve, di mani e non di emozioni: “dare”. Dio altro non fa che eternamente considerare ogni uomo più importante di se -2- Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 stesso. «Il mondo sappia che li hai amati come hai amato me» (Gv 17,23), il Padre ama me come ha amato Cristo, con la stessa passione, la stessa fiducia, la stessa gioia, con in più tutte le delusioni che io so procurargli. Ognuno è il figlio prediletto di Dio. Cristo, venuto dal Padre come intenzione di bene, nella vita datore di vita, ci chiama ad escludere dall’immagine che abbiamo di Lui, a escludere per sempre, qualsiasi intenzione punitiva, qualsiasi paura. L’amore non fa mai paura, e non conosce altra punizione che punire se stesso. E non solo l’uomo, è il mondo intero che è amato, dice Gesù, la terra, gli animali e le piante e la creazione tutta. E se Egli ha amato il mondo e la sua bellezza fragile, allora anche tu amerai il creato come te stesso, lo amerai come il prossimo tuo. Dio non ha mandato il Figlio per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato. A Dio non interessa istruire processi contro di noi, neppure per assolverci, ora o nell’ultimo giorno. La vita degli amati non è a misura di tribunale, ma a misura di fioritura e di abbraccio. Dio ha tanto amato, e noi come lui: quando amo in me si raddoppia la vita, aumenta la forza, sono felice. Ogni mio gesto di cura, di tenerezza, di amicizia porta in me la forza di Dio, spalanca una finestra sull'infinito. Dio ha tanto amato, e noi come Lui: ci impegniamo non per salvare il mondo, l’ha già salvato Lui, ma per amarlo; non per convertire le persone, lo farà Lui, ma per amarle. Se non c’è amore, nessuna cattedra può dire Dio, nessun pulpito. Non c’è più il ponte che ricollega la terra al cielo, il motore che fa ripartire la storia, una storia con sapore di Dio. (P. Ermes Ronchi) PREGA CON IL SALMO 136 Tu, Signore, sei il nostro liberatore e noi cantiamo la tua lode, sperimentando la dolcezza della libertà dopo le durezze della schiavitù. Volgiamo lo sguardo verso di te, che ci inviti a tornare dal nostro esilio e a ricostruire la nostra città. Donaci la forza di rimanere fedeli alla tua volontà. Rubrica della Commissione “Evangelizzazione e Famiglia” -3- Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 della Parrocchia di San Gioacchino 23/2014-15 IL SINODO STRAORDINARIO 2014 - DOCUMENTO FINALE/9 Iniziamo ora la lettura della Terza Parte della Relatio Synodi intitolata Il confronto: prospettive pastorali. La Terza Parte si compone di 8 Sezioni per un totale di 33 paragrafi (dal n. 29 al n. 61). La prima sezione, intitolata Annunciare il Vangelo della famiglia oggi, nei vari contesti, è composta da 10 paragrafi. Il paragrafo n. 29 è una introduzione che evidenzia come il dialogo tra i Vescovi, partecipanti al Sinodo, si sia soffermato sulle richieste pastorali più urgenti che dovranno essere rese concrete dalle Chiese locali, in comunione con il Papa. Prima di tutto vi è l’annuncio del Vangelo della famiglia che è diventato un’urgenza e la Chiesa deve attuarlo con tenerezza di madre e chiarezza di maestra. E’ importante sottolineare che si è voluto evidenziare le due parole tenerezza e chiarezza, che devono sempre accompagnare ogni azione pastorale, così come ha insegnato Gesù. Il paragrafo termina con la citazione del versetto di Giovanni (3, 16 – 17): la verità si incarna nella fragilità umana non per condannarla, ma per salvarla. Il paragrafo è stato votato con 176 placet e 7 non placet (0 astenuti). Il paragrafo n. 30 sottolinea che l’impegno e la responsabilità di evangelizzare è di tutto il Popolo di Dio, ognuno secondo il proprio ministero e carisma. Dunque anche le famiglie cattoliche, che fanno parte del Popolo di Dio, in forza del sacramento nuziale, sono chiamate ad essere attive nella pastorale familiare: senza la testimonianza gioiosa dei coniugi e delle famiglie … l’annunzio, anche se corretto, rischia di essere incompreso… Il paragrafo è stato votato con 178 placet e 2 non placet (3 astenuti). Il paragrafo n. 31 cita la parabola del seminatore (Mt 13,3) per indicare che il nostro compito è quello di collaborare nella semina: il resto è opera di Dio. Sarà necessario sottolineare il primato della grazia e quindi le possibilità che lo Spirito dona nel sacramento. Conclude il paragrafo, che non bisogna dimenticare anche, che la Chiesa che predica sulla famiglia è -4- Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 segno di contraddizione. Il paragrafo è stato votato con 175 placet e 4 non placet (4 astenuti). Il paragrafo n. 32 prosegue il discorso che è necessaria per la Chiesa una conversione missionaria, cioè un cambiamento nell’annunciare il Vangelo che non deve essere un annuncio meramente teorico, cioè senza considerare i veri problemi reali delle persone. Oggi c’è una crisi della fede che ha indotto una crisi del matrimonio e della famiglia e ciò ha interrotto spesso la trasmissione della stessa fede dai genitori ai figli. Se la fede, aggiungo io nell’individuo, nella coppia e nella famiglia, è forte, le influenze della cultura attuale, che come abbiamo visto, indeboliscono la famiglia e il matrimonio, non possono influire. Il paragrafo è stato votato con 176 placet e 5 non placet (2 astenuti). Questo cambiamento, continua il paragrafo n. 33, deve avvenire anche a livello del linguaggio con cui si annuncia il Vangelo. Non si tratta solo di presentare una normativa, ma di proporre valori la cui mancanza e la cui necessità è resa sempre più evidente anche nei Paesi più secolarizzati. Vorrei aggiungere che la proposta di valori implica sempre una coerenza tra quello che si propone e il proprio comportamento, altrimenti i valori, proposti, non verranno accettati. Per questo è necessario far sperimentare che il Vangelo della famiglia è la risposta piena alle esigenze più profonde della persona umana: e questi valori sono il rispetto della sua dignità, come Uomo, della sua realizzazione piena nella reciprocità, nella comunione e nella fecondità. Il paragrafo è stato votato con 175 placet e 7 non placet (1 astenuti). Fermiamoci qui, per il momento nella lettura della prima Sezione della Terza Parte della Relatio Synodi perché, credo che sia opportuno proseguire poco alla volta, per permettere a ciascuno una riflessione su quanto letto. Mi sembra che i Vescovi Sinodali stiano cercando di definire le modalità e i cambiamenti necessari, nella Chiesa, per affrontare le sfide che nelle prime parti del documento sono emerse. Questo, d’altra parte è l’obiettivo di questo Sinodo Straordinario; le decisioni verranno prese nel prossimo Sinodo Ordinario. Fin qui mi sembra che, dai risultati delle votazioni, non ci siano state profonde divergenze tra i Vescovi Sinodali. Cesare [email protected] Meditazioni sull’Icona della Madonna del Perpetuo Soccorso/5 -5- Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 LA STELLA SULLA FRONTE DI MARIA Perché dico “la stella”, al singolare? Non sono forse due le stelle che vediamo sulla fronte di Maria? Rispondo a queste domande nella prima parte (Descrizione), poi, nella seconda, spiego l’antico simbolo della stella. Descrizione Ho riflettuto a lungo sui due segni che appaiono sul mantello sopra la fronte di Maria e sono giunto a questa conclusione: la vera stella, alla quale il pittore ha attribuito un grande valore simbolico, è la stella a otto punte che vediamo sulla destra. La troviamo rappresentata in tante icone simili alla nostra, sia del tipo odigitria, dove Maria con la mano destra indica la via che è Gesù (come nella Madonna Nera di Czestochowa), sia del tipo eleusa, o della tenerezza, dove le guance del Bambino e della Madre si avvicinano e i due si scambiano carezze (come nella Madonna russa di Vladimir, del XII secolo), sia del tipo Madonna della Passione, dove sono presenti i simboli della passione di Gesù, come nella Madonna del Perpetuo Soccorso, del secolo XV, e nelle icone simili ad essa. In tutte queste icone sulla fronte di Maria c’è sempre una sola stella, con valore fortemente simbolico. Alcune volte la stella sulla fronte è presente anche sulle spalle di Maria, per significare la verginità perpetua di Maria: prima, durante e dopo il parto. In nessuna icona si vedono due stelle sulla fronte di Maria. Cos’è allora il segno a sinistra della stella? E’ una croce a mo’ di stella, come ornamento molto probabilmente aggiunta dal pittore che la restaurò un secolo e mezzo fa. Esiste infatti una riproduzione fotografica in bianco e nero, fatta prima del restauro avvenuto nel 1865, nella quale è ben visibile la stella a otto punte e non c’è la minima traccia della croce ornamentale. -6- Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 Meditazione 1. Stella del mattino Scientificamente parlando la stella del mattino è il pianeta Venere, che gli antichi consideravano la stella più bella del cielo. E’ infatti il corpo celeste più luminoso, dopo il sole e la luna. La sua brillantezza raggiunge il massimo poco prima dell’alba o poco dopo il tramonto del sole. Nella letteratura cristiana la stella del mattino indica comunemente la Vergine Maria. Così viene invocata nelle litanie lauretane del secolo XVI, oggi diffuse in tutta la Chiesa. Con questo titolo i cristiani onorano Maria Santissima che fin dalla sua Immacolata Concezione ha preceduto il sorgere del Sole, cioè la venuta del Salvatore, sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace (Lc 1, 79). Titolo suggestivo di Maria che, come scrive il nostro sommo poeta, “è il bel zaffiro – del quale il ciel più chiaro s’inzaffira” (Paradiso, XXIII, 102). 2. Stella del mare Titolo mariano suggestivo anche questo. Per gli antichi la stella del mare era la stella polare, cioè l’ultima stella del timone del carro dell’Orsa Minore. Una volta, quando non esisteva la bussola (inventata all’inizio dell’era moderna), i naviganti del mare si orientavano in base alla stella polare, che indicava il polo Nord. Fin dall’antichità la Vergine Maria è stata chiamata “stella del mare” in quanto essa è guida e segno di speranza per i cristiani. Con questo titolo Maria viene invocata nell’inno Ave maris stella, conservato in un manoscritto di San Gallo del secolo IX, molto popolare in tutto il Medioevo. Questo titolo viene ripreso nell’antifona mariana Alma Redemptoris Mater, attribuita a Ermanno Contratto, monaco di Reichenau (+1054). Titolo caro a san Bernardo (+1153) che scrive: “Se i venti della tentazione crescono, se sei spinto contro gli scogli delle tribolazioni, guarda alla stella, invoca Maria. Se sei sballottato sulle onde di orgoglio, ambizione, invidia, rivalità, guarda alla stella, invoca Maria. -7- Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 Quando la rabbia o il desiderio carnale assalgono violentemente la fragile nave della tua anima, guarda la stella, invoca Maria” (Super ‘Missus est’, Omelia 2, n. 17). Con la stessa fiducia nel soccorso di Maria, sant’Alfonso si rivolge a Lei con il canto O bella mia speranza, dicendole: “In questo mar del mondo – tu sei l’amica stella – che puoi la navicella – dell’alma mia salvar”. Ricordiamo queste parole nei momenti difficili e burrascosi della vita. 3. Stella dell’evangelizzazione A differenza degli altri due, questo titolo mariano è recente. A usarlo per la prima volta è stato Paolo VI nella enciclica Evangelii nuntiandi del 1975. “Al mattino della Pentecoste - scrive il grande Papa in chiusura del documento – Maria ha presieduto con la sua preghiera all’inizio dell’evangelizzazione sotto l’azione dello Spirito Santo. Sia lei la Stella dell’evangelizzazione sempre rinnovata che la Chiesa, docile al mandato del suo Signore, deve promuovere e adempiere, soprattutto in questi tempi difficili ma pieni di speranza”. Ci piace pensare a Maria in preghiera accanto agli apostoli mentre proclamavano il Vangelo portando gli uomini a Dio e fondando nuove comunità cristiane, sempre pronta a illuminarli nei dubbi, a sostenerli nelle prove, a incoraggiarli nelle fatiche. L’autore della nostra icona, mentre dipingeva la stella, forse non pensava a tutto ciò: non lo sappiamo. Tuttavia considerare la Madre del Perpetuo Soccorso come stella dell’evangelizzazione non è una forzatura, ma un significato che l’icona ha assunto negli ultimi 150 anni della sua storia. Infatti da quando il Papa Pio IX consegnò l’icona alla Congregazione del SS. Redentore perché fosse venerata nella chiesa di sant’Alfonso in Roma, la Madre del Perpetuo Soccorso accompagna i missionari Redentoristi nella loro opera di evangelizzazione su tutti i continenti. Essa è loro guida e sostegno, la prima missionaria che converte i cuori più duri aprendoli alla speranza. P. Gilberto Silvestri -8- Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 Per la preghiera di ragazzi e giovani 4ª Domenica di Quaresima La Parola Dal Vangelo di Giovanni (3, 16-17) Gesù disse a Nicodèmo: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». Rifletti Il testo evangelico potrebbe essere riassunto con le parole scritte dallo stesso Giovanni: «Dio è amore» e ci ha talmente amati da donarci Gesù. Dio è l’amore che ha creato il mondo, e in questo mondo ci ha creati suoi figli. Dio ha mandato suo Figlio perché la nostra vita possa essere un dono da scartare giorno dopo giorno e donare l’amore che noi riceviamo agli altri. Mentre Gesù come guida per la vita ci permetterà allora di non perderci per le strade del mondo, ma di camminare con fiducia, guidati dalla sua luce. Prega O Padre Creatore, tu che sei amore e hai creato l’amore perché fossi amato e potessi amare, custodiscimi nel cammino della mia vita e fa’ che ogni via che percorrerò sia tracciata dalla tua paterna presenza. E il mondo possa essere sempre abitato dal tuo amore e il tuo amore sempre riflesso nel mondo. Amen. -9- Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 SETTIMANA DELLA CARITÀ 15 - 21 marzo 2015 PROGETTO: MISSIONE JRAI DEI REDENTORISTI Com’è ormai consuetudine da tanti anni, la Caritas della Parrocchia di San Gioacchino in Prati organizza, durante la Quaresima, la Settimana della carità. Ogni anno viene scelto un progetto specifico dove far pervenire direttamente quanto i fedeli generosamente offrono. Si è così potuto collaborare alla realizzazione di significativi progetti in varie parti del mondo. Quest’anno, in seguito al viaggio in Vietnam del parroco p. Sergio, che ha potuto visitare personalmente vari luoghi della missione redentorista in quel paese asiatico, si è deciso di offrire il nostro contributo per aiutare questi nostri fratelli meno fortunati di noi. Più specificamente ci si propone di aiutare la missione redentorista nei villaggi Jrai. Cominciata nel 1969 a Pleikly con l’opera di un padre, un fratello laico e 2 diaconi redentoristi, attualmente si svolge in circa 370 villaggi nel rispetto e nella valorizzazione della cultura locale. Se Carità è prima di tutto solidarietà, la Settimana della Carità si pone come occasione privilegiata per esprimere la nostra vicinanza al di là della lontananza geografica. - 10 - Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 PROGRAMMA DELLA SETTIMANA MERCOLEDÌ 11 marzo SABATO 14 marzo DOMENICA 15 marzo LUNEDÌ 16 marzo Ore 17.00: Animazione nelle classi del catechismo e presentazione del progetto. Presentazione del progetto alla Comunità parrocchiale, vendita dei biglietti per la cena comunitaria (costo euro 12.50). Ore 16.00: “Viaggio missionario in Vietnam”. Relazione di P. Gianni Congiu, superiore della Provincia Romana dei Redentoristi sul suo viaggio in Vietnam (presso le sale parrocchiali di via Pompeo Magno 25/c). MARTEDÌ 17 marzo Giornata degli anziani e degli ammalati Ore 16.00: Celebrazione Eucaristica con il Sacramento dell’Unzione (nella Chiesa Parrocchiale). GIOVEDÌ 19 marzo Ore 19.00: Adorazione eucaristica comunitaria animata dai Volontari della Caritas Parrocchiale. VENERDÌ 20 marzo Ore 19.00: Via Crucis animata dai Volontari della Caritas Parrocchiale (nella Chiesa Parrocchiale). SABATO 21 marzo Ore 19.30: CENA COMUNITARIA presso le sale parrocchiali di via Pompeo Magno 25/c. DOMENICA 22 marzo Ore 19.15: il CONCERTO DEL CORO PARROCCHIALE di San Gioacchino concluderà la settimana della Carità. - 11 - Anno 11 (2015) N. 11 IV QUARESIMA 15 marzo 2015 Vita della Parrocchia INCONTRO DEI GENITORI: 1°-2°-3° ANNO CRESIMA Oggi, 15 marzo, dopo la S. Messa delle 10.30 si terrà l’incontro con i genitori dei bambini del secondo anno di catechesi che si preparano alla Prima Comunione. Mentre domenica prossima 22 marzo, dopo la S. Messa delle 10.30 si terrà l’incontro con i genitori dei ragazzi del terzo, quarto e quinto anno di catechesi che si preparano alla Cresima. SETTIMANA DELLA CARITÀ Oggi nella nostra parrocchia inizia la Settimana della Carità. Lunedì alle ore 16 invitiamo alla conferenza di P. Gianni Congiu, sul suo viaggio missionario in Vietnam, (presso le sale parrocchiali di via Pompeo Magno 25/c). Martedì alle ore 16 ci sarà la Santa Messa con il Sacramento dell’Unzione; giovedì alle ore 19 l’adorazione eucaristica, mentre venerdì alle ore 19 la Via Crucis; sabato alle ore 19.30 la cena comunitaria. La Settimana della Carità si concluderà domenica prossima alle ore 19.15 con il Concerto del coro parrocchiale di S. Gioacchino. All’interno del bollettino si può trovare il depliant con il programma e l’orario di tutta la settimana. INCONTRO GRUPPO AZIONE CATTOLICA Venerdì 20 marzo, il gruppo di Azione Cattolica si incontra alle ore 18 nelle sale parrocchiali di Via Pompeo Magno per approfondire il cammino dell’anno proposto sul tema: affidabili. ORATORIO PARROCCHIALE A partire da sabato 14 marzo, l’oratorio è aperto per tutti i bambini e i ragazzi ogni sabato dalle ore 16 alle ore 18. VIA CRUCIS Durante tutto il periodo della Quaresima, tutti i venerdì, dopo la S. Messa delle 18.30, e quindi alle 19, ci sarà il Pio esercizio della Via Crucis. BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE Continua la visita e la benedizione delle famiglie. Come negli anni scorsi un avviso in portineria informerà sul giorno e l’ora per i singoli condomini. La Nostra Comunità Parrocchiale Bollettino settimanale della Parrocchia di S. Gioacchino in Prati, Roma Tel. 063216659; SITO WEB: www.sangioacchino.org - Parroco: P. Sergio Santi - 12 -