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Steven BRINT,
School and Societies (1998) Thousand
Oaks, California, Pine Forge Press.
Versione Italiana: Scuola e Società (2004), Il Mulino,
Bologna. 292 pp
Traduzione di Rinaldo Falcioni
Recensione di Juliana Raffaghelli- Giugno 2007
Abstract
Schools and Societies provides a synthesis of key issues in the sociology of education, focusing on
American schools while offering a global, comparative context. This edition offers a broader sweep and
stronger theoretical foundation, and takes into consideration key developments in education policy and
scholarship since the late 1990s. The book is distinguished from others in the field by its breadth of
coverage, compelling institutional history, and lively prose style. It opens with a chapter on schooling as
a social institution. Subsequent chapters examine and compare schooling in industrialized and
developing countries, and discuss the major purposes of schooling: transmitting culture, socializing
young people, and sorting youth for class and occupations. Materials from different educational systems
are interwoven throughout the book. The concluding chapter looks at school reform efforts and the
future possibilities of schooling. This framework have been clearly enriched by the editor of the italian
edition, Marzio Barbagli, with further data about italian educational system.
Schools and Societies fornisce una sintesi degli argomenti chiave della sociologia dell'educazione, con un
focus sulle scuole americane in una prospettiva comparata e globale. Questa edizione offre un ampio
studio, con una forte base teorica, che tiene in considerazione gli sviluppi delle politiche educative e
scolastiche dalla seconda parte degli anni 90. Il volume di Brint si propone come valido e aggiornato
strumento per avvicinarsi alla sociologia dell'educazione. Identificate con chiarezza le caratteristiche che
fanno della scuola un'istituzione sociale fondamentale, l'autore ne esamina i diversi compiti:
socializzazione, trasmissione dei saperi, selezione, preparazione e motivazione professionale. Di
particolare interesse il confronto fra le riforme dei sistemi educativi messe a punto negli ultumi anni nei
paesi industrializzati e i risultati che esse hanno prodotto. Una cornice comparativa proficuamente
arricchita, con ulteriori dati e inserti sull'Italia, dal curatore dell'edizione italiana, Marzio Barbagli.
Recensione
Il problema dell'istruzione scolastica non cessa di stimolare il dibattito pubblico: ciò
è meno sorprendente di quanto possa sembrare a prima vista, soprattutto se si
pensa che per la maggior parte dell'anno, ogni giorno, i giovani che l'indomani
avranno il controllo della scena pubblica, i scienziati, i lavoratori infine, passano per
la scuola pubblica in uno o in un altro modo. Per la generazione degli adulti, inviare
i figli a scuola è un dovere, e diverse aspettative sono messe sul lavoro fatto
dall'istituzione scolastica e dagli insegnanti: ci si aspetta che il tempo trascorso a
scuola sia fruttuoso, e che essa sia in grado di dotare i giovani di competenze e
abilità che li aiuteranno, da adulti, ad avere successo nella vita. Anche sul piano
collettivo i cittadini nutrono elevate aspettative nei confronti dell'istruzione
scolastica: ad eccezione del sistema giuridico, nessuna altra istituzione sociale è,
probabilmente, così intimamente legata all'identità nazionale, ai rapporti fra gruppi
e all'idea del progresso (Brint, 1998:7)
Questo libro adotta un nuovo approccio alla comprensione delle scuole intese come
istituzioni sociali: non si occupa del dibattito, ormai desueto e superato, tra
funzionalisti e teorici del conflitto, né si chiede se le scuole siano al servizio
dell'intera società oppure soltanto degli interessi di alcune élite. Le attuali forme di
1
istruzione scolastica sono emerse in determinati contesti sociali, pero poi evolversi
parallelamente alla costruzione delle nazioni perseguita dalle élite statali. Tuttavia,
mano a mano che si sviluppavamo, tali forme di istruzione scolastica hanno
cominciato a svolgere funzioni che hanno goduto di sempre più ampia legittimità in
termini sociali: la trasmissione di saperi scolastici; la partecipazione alla
socializzazione dei giovani; la selezione di individui motivati e capaci ai fini di un
loro collocamento nella struttura educativa e occupazionale.
Il volume, che si ispira a una prospettiva comparata, si prefigge non soltanto di
riassumere la precedente letteratura sociologica sull'istruzione scolastica, ma anche
di contestualizzarla meglio di quanto non sia mai stato fatto. Si propongono inoltre
nuovi modi di affrontare alcune questioni chaive: ad esempio, i sistemi di istruzione
scolastica nei paesi industrializzati vengono classificati secondo criteri che rivelano
come i diversi sistemi incidano sulle future condizioni di vita e sugli orientamenti
degli studenti che vi partecipano; la stratificazione sociale e gli esiti educativi
vengono presentati da un punto di vista innovativo.
In questo studio vengono trattate questioni importanti per chiunque sia interessato
all'educazione ed all'analisi delle istituzioni scolastiche, ma anche per chi, come
ricercatore, practitioner,
o policy maker, deve capire, in una prospettiva
comparata, in che ambito o spazio la problematica educativa analizzata ha luogo 1.
In questo senso, Brint impiega sia il quadro teorico delineato nel capitolo primo ossia i livelli di analisi macrostorica, mesoistituzionale e microinterazionista- sia la
prospettiva globale e la valorizzazione degli aspetti scientifici e umanistici della
sociologia.
Nel capitolo primo si spiega l'importanza dell'istruzione scolastica e se ne illustra
l'organizzazione.
Il capitolo secondo offre una rassegna dell'istruzione scolastica nel mondo
industriale. Questo capitolo si avvale soprattutto del livello di analisi macrostorica.
Viene descritta la nascita delle scuole e le forme che l'istruzione ha assunto in
diverse società; si trattano inoltre i maggiori problemi con cui hanno a che fare le
scuole nei paesi economicamente sviluppati.
1
Come lo indicano Kaput & colls. -2005-, (report “TWO ROLES FOR COMPLEX SYSTEMS
IN EDUCATION: MAINSTREAM CONTENT AND MEANS FOR UNDERSTANDING THE
EDUCATION SYSTEM ITSELF” della rete NECSI -New England Complez Systems Insitute, rilevato
su http://necsi.org/events/cxedk16/cxedk16_0.html) “The educational systems of advanced societies are
highly complex, consisting of many components that interact at multiple layers of organization and at
different time-scales. The multiplicity of these components and of their loci of control, the diverse nature
of the stakeholders--who range from students and their parents to their elected representatives in cities
and towns, states and the Federal government--the richness of interactions among these groups, are all
essential components of the system’s functioning and must be part of any attempts to support, reform or
improve it. In their complexity, education systems are similar to other social organizations, and in fact,
share aspects of interaction among components with most physical systems of global importance”.
L'integrazione di idee e metodi provenenti dalle diverse discipline, allo scopo di studiare la complessità
dei sistemi sociali, dei quali i sistemi educativi ne sono esempio, è altamente necessaria. I ricercatori in
scienze dell'educazione e i policy makers, hanno iniziato ad interagire solo recientemente, nella
esplorazione della problematica educativa come un oggetto complesso, passo che in altri campi della
scienza è già stato dato, allo scopo di gestire la complessità in The integration of ideas and methods from
modo produttivo. Il numero di sforzi sistematici per promuovere riforme educative negli ultimi decenni è
stato significativo in tutto il mondo, accompagnandosi da altre importanti sperimentazioni sociali come la
progettazione integrata con il decentramento della pubblica amministrazione; l'empowerment della
cittadinanza e la social accountability ; la rivoluzione delle ICT ed il Knowledge Management come
paradigma di organizzazioni che evolvono e apprendono. La prospettiva presentata da Brint potrebbe
ricondursi chiaramente a questo scenario di cambiamento nelle scienze dell'educazione.
2
Nei capitoli che vanno dal 3 al 6 vengono esaminate le maggiori finalità sociali delle
scuole nelle società contemporanee: la trasmissione di saperi scolastici, la
socializzazione della personalità e del comportamento, la selezione degli alunni in
vista della loro collocazione nella struttura di classe e occupazionale. Questi capitoli
si basano in misura prevalente sull'analisi macrostorica per esaminare lo sviluppo di
queste attività scolastiche e su ricerche effettuate a livello istituzionale per gettare
luce sulle questioni di maggiore attualità ad esse relative.
Il capitolo 7 tratta di questioni riguardanti l'insegnamento e l'apprendimento dei
saperi scolastici. In questo capitolo svolge un ruolo centrale il livello di analisi
microinterazionista. Vi vengono esaminate le forze esterne ed interne alle aule che
incidono sull'interazione fra docenti e alunni e sulla riuscita trasmissione di saperi
scolastici.
La presente edizione è stata ampiamente adattata alle esigenze del lettore italiano,
al quale vengono forniti dati aggiornati sull'Italia ogni qual volta ciò si renda
necessario. I frutti di questi lavoro saranno apprezzati da chi, per ragioni didattiche
ma anche, più semplicemente, per esigenze di informazione vorrà un quadro
completo ed esauriente dei rapporti tra scuola e società nel mondo contemporaneo.
Il volume, scritto in un linguaggio chiaro e tecnico, tenta di fare centraggio sul ruolo
dell'educazione in un periodo caratterizzato dall'emergere di una cultura globale e
transnazionale. Tenendo in considerazione che la prossima generazione di adulti
sempre più si troverà a stringere legami con persone che abitano in molti paesi
diversi, i sistemi educativi nazionali debbono fare i conti con processi di
internazionalizzazione dove la consapevolezza delle pratiche e le analisi comparate
su indicatori di performance e modelli istituzionali diventerà sicuramente -in un
trend che è già noto agli esperti di sociologia ed economia dell'educazione- la
norma.
Per S. Brint “...Nella magior parte dei casi gli studi dedicati alle scuole non tengono
sufficientemente conto dell'avvento della società globale...” e per questo considera
di aver scritto il suo lavoro “...nella speranza che possa incoraggiare la prossima
generazione di educatori, scienziati sociali e cittadini a vedere la scuola da un punto
di vista più consono ai fenomeni che stanno trasformando il mondo...” ; un lavoro
che quindi punta a “...trasmettere il trasporto intellettuale che (nel caso dell'autore)
scaturisce dall'uso di strumenti della sociologia per esaminare le scuole in termini
globali e comparativi...” (ibid:8)
John Meyer della Stanford University ha commentato il libro segnalando che “Schools and
Societies is an an excellent review of the whole field of the sociology of education
from a broad macro-sociological point of view. It will find many uses—as an
undergraduate and graduate textbook, as an authoritative sourcebook, and as a set
of interesting and thoughtful interpretations of research and theory in the field. It is
the leading work in its genre, and the central text for those looking for a broadly
comparative and historical review of the sociology of education.”
Indice
Prefazione – I. Le scuole come istituzioni sociali – II. L'istruzione scolastica nel
mondo industrializzato – III. Le scuole e la trasmissione dei saperi – IV. Le scuole e
la socializzazione. - V. Le scuole e la selezione sociale: le opportunità. - VI. Le
scuole e la selezione sociale: le diseguaglianze. - VII. Insegnamento e
apprendimento in una prospettiva comparata. - Letture consigliate. - Riferimenti
bibliografici.
L'Autore
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Steven Brint insegna Sociologia nell'Università della California a Riverside e
direttore della National Science Foundation. Il Professore Brint è un'autorità
nell'analisi comparata dei sistemi educativi con particolare attenzione all'istruzione
superiore, la sociologia delle professioni e i quadri politici nella pubblica
amministrazione negli USA. Il suo lavoro di ricerca è stato pubblicato attraverso
diversi articoli scientifici nel American Journal of Sociology, Work and Occupations,
Sociological Theory, Sociology of Education, e altri volumi a cura di accademici della
taglia di William Julius Wilson, Morris Fiorina, Theda Skocpol, e Terry Nichols Clark.
I suoi libri sono stati tradotti in Francese, Italiano e Giapponese, con versioni
adeguate ai sistemi educativi nazionali in collaborazione con accademici
internazionali. Oltre alla sua partecipazione in cattedre negli Stati Uniti, egli ha
insegnato a Roma, Gothenberg, Vienna, e Amsterdam. L'interesse del Professore
Brint nell'istruzione superiore è cominciato a UC-Berkeley, dove egli collaborava
come ricercatore assistente al Center for Research and Development in Higher
Education. Mentre conseguiva la sua laurea a Harvard University, lavorava già in
temi di ricerca sull'istruzione superiore all'Huron Institute in Cambridge,
Massachusetts e al National Institute of Education in Washington, DC. I suoi libri,
“The Diverted Dream” ha vinto l'American Education Research Association’s
“Outstanding Book” Award nel 1991 e il Council of Colleges and Universities’
“Outstanding Research Publication” Award nello stesso anno. Brint ha terminato di
recente un saggio sulla sociologia dell'istruzione superiore per la nuova edizione
dell'Encyclopedia of Sociology -2002-. Lavora oggi giorno al “Cities of Intellect”, uno
studio sulla continuità e cambiamento nei college e le università americane dal
1970. Consegui il dottorato di ricerca in sociolocia a Harvard University nel 1982
ed insegnò a Yale University nel periodo 1985-92. E' collaboratore e membro
direttivo di diverse fondazioni e organizzazioni accademiche nella tematica
dell'istruzione superiore e l'analisi comparata dei sistemi educativi.
Bibliografia essenziale dell'autore
- The Future of the City of Intellect: The Changing American University (Spring
2002) Stanford University Press.
- Schools and Societies, (1998) Pine Forge Press/Sage. 2nd ed. 2002.
- In an Age of Experts: The Changing Role of Professionals in Politics and Public Life
(1994) Princeton University Press. Nominee, Distinguished Book Award, American
Sociological Association.
- The Diverted Dream: Community Colleges and the Promise of Educational
Opportunity in America, 1990-1985. (1989) Oxford University Press (in
collaborazione con Jerome Karabel).
- "The Rise of the 'Practical Arts': The Development of Education for Upper-WhiteCollar Occupations in American Colleges and Universities, 1970-1995 in Steven
Brint ed., The Future of the City of Intellect.
- "Data for Studies of Higher Education: Are the Existing Resources Adequate?"
Forthcoming in a special edition of The American Behavioral Scientist, Fall, 2002.
- "Socialization Messages in Primary Schools: An Organizational Analysis" (with
Mary C. Contreras and Michael T. Matthews). Sociology of Education 74 (July).
“Gemeinschaft Revisited: Rethinking the Community Concept,” Sociological Theory
19 (2001).
- "Professions and Civic Engagement: Trends in Thetoric and Organization, 18751995" (with Charles S. Levy) in Theda Skocpol and Morris Fiorina, eds., Civic
Engagement in American Democracy (1999) Brookings Institution Press.
Sitografia
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http://necsi.org/events/cxedk16/cxedk16.html
[ Sito dell'Istituto Britannico sui Sistemi Complessi, area educativa. Progetto
PLANNING DOCUMENTS FOR A NATIONAL INITIATIVE ON COMPLEX SYSTEMS IN K16 EDUCATION ]
http://www.higher-ed2000.ucr.edu/
[ Sito del Progetto diretto dal Prof. Brint “College & Universities 2000”. All'interno
del sito vi si trovano diverse pubblicazioni e report sull'analisi del sistema educativo
nazionale americano -livello dell'istruzione superiore-]
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