Il Piano dell`offerta formativa

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Scuola paritaria decreto n. 53998 del 10 dicembre 2003
Gestito A.N.S.I. CF: 90020140597
via Mola di Santa Maria snc Fondi (Lt) tel. e fax 0771 502147
email [email protected] web www.liceofondi.it
Piano dell’offerta formativa
Anno Scolastico 2012-2013
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Premessa
Il Piano dell'offerta formativa
Il POF è strumento indispensabile per far conoscere le attività dell'Istituto agli studenti,
alle famiglie ed anche ai docenti ed agli operatori della scuola, nella convinzione che la
documentazione e la circolazione delle informazioni contribuiscano ad un maggiore
coinvolgimento dell'utenza e ad un migliore coordinamento dell’attività scolastica.
Il Piano dell'offerta formativa rappresenta, dunque, la carta d'identità dell'Istituto. È il
documento che definisce la progettazione, l'organizzazione, i percorsi di attuazione delle
attività educative, curriculari ed extracurriculari, in funzione delle finalità formative e
degli obiettivi didattici elaborati dagli organi decisionali e consultivi della scuola.
Partendo dalle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico del territorio in cui
l'Istituto si colloca, il POF si configura come strumento di miglioramento permanente della
produttività della scuola, come mezzo di verifica della corrispondenza tra le esigenze degli
alunni e la qualità dell'offerta formativa, come elemento di informazione ad alunni e
genitori, ai quali si chiede la conoscenza, l'accettazione, la condivisione della finalità e
degli obiettivi programmati dalla scuola.
Il POF si pone, pertanto, nella dimensione della condivisione e della reciprocità, perché
alunni, genitori, docenti, pur nella diversità dei ruoli, assumano le proprie responsabilità
nel processo formativo.
Il Piano educativo di istituto
(Apporto del consigliere per la didattica prof. Marcello Ciccarelli)
La missione dell’Istituto è di due tipi: quella sociale, ovvero licealizzare anche quegli alunni che in
altre scuole, con altre cure didattiche, non riuscirebbero, e quella formativa, ovvero fornire ai
giovani una formazione in grado di affrontare il lavoro che definiamo complesso. Cosa intendiamo
per lavoro complesso? Per esempio nella fabbrica, modello per antonomasia dell’organizzazione del
lavoro, si è passati dall’operaio di linea, quello dei Tempi Moderni di Chaplin, ove ad un profilo
corrispondeva una mansione, a quello del tecnico-artigiano che fa parte di una squadra e che nel
produrre una parte, esempio uno sportello della macchina, può/deve suggerire migliorie e non solo
ripetere gesti automatici. È un processo di cambiamento che ha investito tutte le forme del lavoro.
Oggi anche nel più piccolo ufficio è inimmaginabile un lavoro organizzato su personale dedicato
solo ad una specifica mansione. È sufficiente pensare al lavoro, per antonomasia, esecutivo: la
segreteria. Una volta era compito della segreteria rispondere al telefono e scrivere le lettere a
macchina. Oggi ha relazioni con l’interno e, nelle piccole unità, anche con l’esterno, in particolare
con i mezzi di comunicazione, è responsabile dell’ archivio e protocollo, svolge compiti di ricerca di
materiale necessario al manager: per compiere tutte queste operazioni deve saper organizzare e
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quindi scegliere la gerarchia della preminenza delle cose da fare. E la nostra scuola si vuole adeguare
passando da una struttura dell’insegnamento imperniata sulla gerarchia delle competenze, delle
mansioni ad una struttura imperniata sulla gerarchia delle complessità dei diversi livelli
della produzione.
La proposta didattica: dalla conoscenza alla competenza
L’osservazione del percorso di apprendimento degli studenti dell’Istituto “San Francesco” ci fa dire
che quasi tutti hanno in comune delle difficoltà rispetto ad un insegnamento basato sulla lezione
frontale e sullo studio individuale sul libro. È un percorso che ben conosciamo e che ha formato tutti
noi; esso ha nel docente l’attore principale del processo didattico e nella trasmissione dei contenuti
in una forma logico-sequenziale il metodo principe dell’insegnamento. È un metodo che ha
funzionato per secoli, dalla ratio gesuitica, e che è stato funzionale alla creazione della cosiddetta
classe dirigente che però aveva, o per censo o per particolari capacità, una forte motivazione ed una
base ottimale di partenza. Ma la scuola di oggi, quella cosiddetta di massa, non risponde più a
quella didattica, almeno non tutti i suoi elementi. E la difficoltà di quella didattica è diventata vera e
propria crisi con l’irrompere dei mezzi di comunicazione di massa, che hanno comportato nuove
forme di apprendimento: una forma globale e sinergica più conforme al modello della nostra mente.
Infatti la forma logico-sequenziale presuppone una trasmissione ed un apprendimento lineari, nel
senso che le nozioni sono gerarchicamente allineate e come tali devono essere apprese una dopo
l’altra come i segmenti di una linea, dal semplice al complesso. Ma questo modello lineare
dell’apprendimento non è l’ideale per la nostra mente, o per lo meno con quello che si ritiene il
modello della nostra mente, che appare più vicino ad un apprendimento di tipo globale e sinergico e
come tale rappresentabile meglio con una rete anziché una linea. Una rete ove i nodi sono i momenti
dell’apprendimento e le maglie gli interventi dell’insegnamento. Più maglie per un solo nodo. Il
colore, il suono, l’informazione, il ricordo: tutto interagisce e determina l’evento
dell’apprendimento. Per realizzare questo processo di apprendimento è necessaria una didattica che
preveda di spostare la centralità dal docente allo studente, che realizzi un percorso interattivo che
valorizzi la centralità della persona e dell'intersoggettività.
La didattica che dobbiamo e vogliamo sviluppare è quella che tenta di coniugare, nel
rispetto dello specifico statuto epistemologico della scienza didattica, il protagonismo
dei soggetti che interagiscono nell'evento didattico, le loro potenzialità psicologiche e
comunicative, con la moderna comunicazione mass-mediale.
Il percorso che si intende seguire è quello di proporre una rivisitazione dello studio e dell’utilizzo
delle conoscenze informatiche in modo da percepire l’Informatica come metodo concettuale per
formalizzare e risolvere problemi in ogni campo. Dalle singole competenze trasmesse dalla lezione
frontale alle competenze acquisite nella risoluzione delle problematiche, nell’organizzazione dei
propri processi di apprendimento.
3
Il nuovo assetto dall’anno scolastico 2010-2011
Dall’anno scolastico 2010-2011, con l’entrata in vigore della Riforma Gelmini, il
quinquennio attivato presso l’Istituto è costituito attualmente dalle prime tre classi del
Liceo delle Scienze Umane e dalle classi dalla terza alla quinta del Liceo delle Scienze
sociali.
Il Liceo delle scienze sociali
È l'evoluzione dell'Istituto magistrale, che tiene presente l'esigenza di introdurre un
indirizzo tale da consentire l'inserimento dei giovani nei nuovi ambiti sorti in seguito alle
trasformazioni del mercato del lavoro, attraverso la possibilità di formare nuove figure
pre-professionali capaci di operare per la strutturazione delle politiche sociali.
Il Liceo delle Scienze sociali, perseguendo il fine di fornire all'allievo un'ampia base culturale
per comprendere la complessità dell'organizzazione sociale e le sue caratteristiche di
globalizzazione e comunicazione, si caratterizza per la scelta della Scienze sociali come
pilastro portante del percorso formativo e per la proposta di un curricolo fatto non di
insegnamenti isolati, ma di un sapere interrelato che la complessità e la pluralità delle
culture impone.
Il percorso formativo del Liceo delle Scienze sociali si proietta verso la conoscenza del mondo
contemporaneo e quindi è fondato sugli strumenti e sui metodi per acquisire tale sapere.
Al centro dell'apprendimento si colloca l’essere umano nel suo ambiente fisico, geopolitico, sociale e politico-istituzionale. Gli allievi dovranno impadronirsi degli strumenti
concettuali e delle tecniche di analisi indispensabili per organizzare le loro conoscenze, sia
quelle acquisite all'interno dell'istituzione scolastica che quelle elaborate nel contesto
sociale di cui sono parte, nel quadro di una lettura critica del mondo contemporaneo.
Un Liceo "ponte" tra l'insegnamento e la realtà locale in cui l'esperienza dei docenti e degli
allievi non resta inclusa tra le mura di una scuola indifferente alla situazione circostante e
centrata solo sulla preparazione scolastica, ma diviene anche fermento e lievito vivo di una
comunità, possibilità rilevante in una situazione generale che esige un costante
rinnovamento di conoscenze e di tecnologie per non essere confinata in uno stato asfittico
di perifericità e di dipendenza. Il patrimonio storico, culturale e produttivo di Fondi può
così ricevere un impulso per contribuire alla propria crescita.
Il Liceo delle Scienze umane (opzione Economico sociale)
L’offerta formativa del Liceo delle scienze umane – opzione economico-sociale offre agli
studenti le competenze necessarie per apportare il proprio contributo in tutte le attività
pianificate nelle politiche sociali o nel settore dei mass-media e della comunicazione.
Come peraltro avviene in altri paesi europei ed extraeuropei, il corso risponde alle
esigenze della società attraverso la valorizzazione dei saperi attuali, facendo della scuola
un’agenzia formativa in grado di operare in sintonia con le esperienze del territorio.
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PROFILO DELL’INDIRIZZO PROFESSIONALE - Il disegno curricolare del Liceo delle
scienze umane ad opzione economico-sociale fornisce gli strumenti necessari per
comprendere e analizzare non solo le esigenze del mondo sociale ma anche di quello
politico, economico e culturale. Lo studio delle scienze sociali (psicologia, sociologia,
antropologia culturale, scienze della formazione), asse portante del percorso formativo,
permette di interpretare in piena consapevolezza i fenomeni del mondo contemporaneo.
Lo studio del diritto ed economia in tutto il quinquennio permette di entrare con adeguata
competenza nel mondo del lavoro. La formazione si completa con lo studio di due lingue
straniere europee per tutto il quinquennio e con lo svolgimento di Stage presso Enti che
operano nel sociale.
SBOCCHI LAVORATIVI - Il titolo conseguito offre l’opportunità di inserirsi nel mondo
del lavoro presso aziende pubbliche e private, nel settore di pubbliche relazioni – pubblicità –
comunicazione d’impresa – ricerca sociale e di mercato - animazione culturale.
PROSPETTIVE UNIVERSITARIE - Il diploma di Liceo delle scienze umane consente
l’accesso a tutte le facoltà universitarie, con lo sbocco facilitato per i corsi di laurea in
Scienze dell’Educazione e della Formazione – Scienze della Comunicazione – Scienze Statistiche,
Demografiche e Sociali – Relazioni Pubbliche.
Il Territorio e il progetto di intervento
Analisi economica, sociale, culturale
All'inizio degli anni '70 l'organizzazione socio-economica della città era ancora di tipo
sostanzialmente agricolo. Poi, con l'affermarsi del Mercato ortofrutticolo, struttura
mercantile inizialmente finanziata dalla Cassa del Mezzogiorno, attualmente gestita da
una Spa con prevalenza di capitale pubblico, si è registrato un benessere economico
diffuso. Conseguentemente sono cambiate le dinamiche sociali.
Per almeno quindici anni l'economia del Mof ha agganciato quelle, direttamente o
indirettamente collegate, del settore agricolo e di quello artigianale per l'edilizia. In pochi
anni i consumi delle famiglie sono cresciuti e con essi le esigenze. Ad iniziare dagli anni
'90, per la crisi economica generalizzata, il meccanismo si è inceppato. Sono ricomparse le
sacche di sofferenza economica e di disagio sociale, tuttora in crescita, alimentate dalla
perdita di valori che ha accompagnato la fase precedente. E in non pochi casi al disagio
sociale si è aggiunto quello legato a fenomeni estranianti quale quello della
tossicodipendenza, che negli ultimi anni ha assunto le dimensioni di emergenza sociale.
Gli studenti
La stragrande maggioranza degli iscritti al Liceo proviene da Fondi e dai suoi dintorni: si
tratta quindi di un campione rappresentativo, nella sua varietà, della situazione dell'area,
con i pregi, le difficoltà e i problemi che sono propri dei giovani in questi anni.
Un testimone privilegiato della realtà che nel corso dell'anno scolastico, insieme alla
formazione di carattere generale, compie una ricerca individuale e di gruppo per
esprimere se stesso, il suo rapporto col territorio e con la cultura locale, con il sostegno e le
difficoltà che incontra. Un laboratorio di ricerca sociale che individua i problemi, verbalizza
5
il suo modo di sentire e vivere, la realtà di Fondi e della sua memoria. Gli studenti non più
come contenitori di nozioni, ma come attori della propria esistenza. La presa di coscienza di
se stessi nei rapporti con la comunità rende così lo studio delle scienze sociali una realtà
viva, dinamica che, alla tappa del diploma, permetterà a chi sceglie questa via di proiettare
sull'ambiente la consapevolezza realizzata nel corso degli studi.
Gli interventi
La ricerca degli studenti sarà ovviamente supportata dalla documentazione disponibile
anche presso la sezione specializzata della biblioteca dell’Istituto (demografica, economica,
sociale), dall'apporto del corpo dei docenti, da seminari ed esercitazioni sui temi in
discussione cui potranno essere invitati anche esperti esterni alla scuola che vivono la
realtà sociale in maniera diretta.
La ricerca si completerà anche attraverso tirocini effettuati dagli studenti nei servizi sociali,
sanitari, culturali, territoriali.
L’Istituto "San Francesco"
Le risorse
a) Risorse materiali
L'Istituto è ospitato in una moderna struttura progettata per l’attività didattica, dotata di 5
aule per le lezioni tradizionali, una sala attrezzata per convegni, assemblee e visione di
materiali multimediali, un'aula polifunzionale (musica, attività artistiche e laboratorio di
scienze), un laboratorio di informatica con 14 postazioni computer, una biblioteca,
intitolata al ricercatore Agostino Abbate, che raccoglie testi di narrativa e di
approfondimento sociologico utili per alunni e docenti.
b) Risorse finanziarie
L'Istituto, che è destinatario di contributi pubblici e privati per soli progetti finalizzati,
trova sostentamento dalle rette degli alunni.
c) Disponibilità di operatori e di esperti
Per il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici, l'Istituto si avvale anche della
consulenza di un’Equipe psico-pedagogica inquadrata nel progetto “Giù la maschera” e
del consigliere per il Piano educativo incaricati dal Gestore. Si avvale, inoltre, attraverso
collaborazioni programmate, di competenze professionali presenti sul territorio quali
operatori di servizi sociali, operatori culturali, ambientali, esperti nel campo della
comunicazione.
d) Collaborazioni con associazioni ed altri enti di formazione
Il Liceo "San Francesco" opera in rete con le altre scuole superiori del territorio, ma anche
con enti di formazione, associazioni e in particolare con la cooperativa Ricerca Educativa.
e) Interscambi con i sistemi informativi e di comunicazione
Si darà seguito alla collaborazione con periodici di informazione locali, emittenti
radiofoniche e televisive, anche per promuovere le iniziative della scuola che abbiano
particolare interesse per la comunità cittadina. Al tempo stesso tali esperienze
orienteranno gli studenti sul ruolo dell'informazione nella società contemporanea.
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I curricula
Il Liceo delle Scienze Umane – Indirizzo socio economico
Le modifiche al curricolo proposto dal Ministero per l’indirizzo socio economico
rafforzano l’orario di Scienze sociali e Ricerca metodologica per poter fornire agli studenti
anche elementi di informatica quali strumenti di approccio alla disciplina nell’ottica di una
didattica interattiva o costruttiva come la chiamano i pedagogisti. Inoltre viene rafforzata
l’area linguistica (Italiano e Lingua Inglese). Nel secondo biennio viene accresciuta solo la
lingua inglese in modo da permettere allo studente di avere un corso ove accanto alle
tecniche linguistiche possa approfondire anche la letteratura e cultura della lingua inglese.
Per l’ultimo anno la nuova riforma richiede che un insegnamento avvenga in lingua
inglese. Per cui, tenuto conto sella semplicità di approccio, si opta per l’informatica.
Il quadro orario
Il quadro orario proposto rafforza l’area linguistica (Italiano e Lingua Inglese) e quella
delle scienze umane.
Quadro orario LSU
1° biennio
2° biennio
1°
2°
3°
4°
anno
anno
anno
anno
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli
5° anno
Orario annuale
studenti
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Storia e Geografia
3
3
Storia
2
2
2
Filosofia
2
2
2
Scienze umane
4
4
4
4
4
Diritto ed Economia politica
2
2
2
2
2
Lingua e cultura straniera 1
4
4
4
4
4
Lingua e cultura straniera 2
2
2
2
2
2
Matematica
3
3
3
3
3
2
2
2
2
2
2
Fisica
Scienze naturali
2
2
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
2
2
2
2
2
Religione cattolica o Attività alternative
1
1
1
1
1
27
27
30
30
30
7
Nell’ultimo anno, la riforma richiede che un insegnamento avvenga in lingua inglese. Si
pensa o alla matematica per la sua semplicità o ad altro che il collegio vorrà.
Il biennio del Liceo delle Scienze sociali
Il triennio del Liceo delle Scienze sociali affronta in modo integrato lo specifico
disciplinare e ricostruisce in forme più articolate la storia culturale delle Scienze sociali,
orientando lo studente verso scelte di studio e di lavoro.
Quadro orario biennio conclusivo LSS
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti
gli studenti
Lingua e letteratura italiana
IV
V
4
4
Storia**
3
3
Filosofia*
3
3
Scienze sociali*
5
5
Diritto ed Economia politica**
2
2
Lingua e cultura straniera 1 (Inglese)
3
3
Lingua e cultura straniera 2 (Francese)
2
2
Matematica
3
3
Scienze naturali
2
2
Storia dell’arte
2
2
Scienze motorie e sportive
2
2
Religione cattolica o Attività alternative
1
1
30
30
Storia e Geografia
Scienze umane
Fisica
(1) un'ora settimanale in compresenza Filosofia - Scienze Sociali
(2) un'ora settimanale in compresenza Storia - Diritto Economia
Attività integrative
Per l'intero quinquennio (biennio del Liceo delle Scienze Umane e triennio delle Scienze
sociali) saranno programmati




incontri e cineforum su temi di carattere storico e letterario;
laboratori musicali e motori;
orientamento post scuola dell'obbligo;
viaggi di istruzione in Italia o all’estero.
8
Tipologie e forme di verifica (Circolare ministeriale 18 ottobre 2012 n. 89)
Per controllare in modo sistematico il raggiungimento degli obiettivi da parte degli allievi
verranno predisposte nel corso dell’anno verifiche formative e verifiche sommative.
La verifica formativa coinvolge l’andamento quotidiano dell’attività didattica e costituisce
l’accertamento sistematico dell’iter di apprendimento, per recuperare gli studenti che non
hanno realizzato l’obiettivo e per gratificare quanti ci sono riusciti. Tale tipologia di
verifica non comporta forme di classificazione, ma risulta fondamentale in quanto
permette
di
valutare
il
corretto
svolgimento
delle
operazioni
di
apprendimento/insegnamento; di sanare in tempo reale le difficoltà e di organizzare gli
interventi di recupero individualizzato di conoscenze e abilità/competenze non possedute;
permette di organizzare gli interventi di potenziamento individuali per quanti hanno
raggiunto l’obiettivo e per promuovere i livelli di eccellenza.
Al termine di un Modulo o di una Unità didattica o di un suo segmento significativo la
verifica sommativa permetterà invece di misurare in modo aggregato (sommativo
appunto) l’apprendimento ( conoscenze, abilità, competenze) raggiunto dagli allievi in
relazione agli obiettivi.
La tipologia delle prove di verifica può variare in base alle esigenze della disciplina e alle
conoscenze/competenze oggetto di misurazione.
Potranno essere utilizzate le seguenti modalità di verifica:
-
prove strutturate (vero/falso, quesiti a risposta multipla)
prove semistrutturate (quesiti a risposta singola, trattazione sintetica di argomenti)
interrogazione frontale
(Per Italiano, Storia, Scienze umane/sociali, Diritto-economia) produzione di testi
referenziali e argomentativi, finalizzata all'acquisizione delle competenze necessarie
per affrontare le tipologie di scrittura previste dalla Prima prova dell'Esame
conclusivo di Stato
Modalità e criteri adottati (Circolare ministeriale 18 ottobre 2012 n. 89)
La verifica formativa non comporta forme di classificazione poiché si propone finalità
diverse rispetto alla misurazione dell’apprendimento. Attraverso tale tipologia sarà però
possibile misurare altri fattori importanti ai fini della valutazione finale come ad esempio
motivazione, partecipazione all’attività didattica, metodo di studio, impegno,
progressione dell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza misurati dai test di
ingresso.
La valutazione finale pertanto risulterà dalla misurazione dei risultati raggiunti nelle
verifiche sommative più una variabile determinata da fattori diversi:
- Livelli minimi di accettabilità per l’accesso alla classe successiva
- Percorso di apprendimento e lo stile cognitivo di ciascun allievo
- Motivazione all’apprendimento, partecipazione, metodo di studio, impegno,
progressione nell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza.
9
RECUPERO E POTENZIAMENTO – Il D.M. n. 80 del 3 ottobre 2007 ribadisce che le
attività di sostegno e di recupero “costituiscono parte ordinaria e permanente del piano
dell’offerta formativa”.
Gli interventi di recupero, nel rispetto delle competenze di ogni docente saranno svolti a
norma del Decreto 80/2007, con le seguenti modalità:

la scuola organizzerà, subito dopo gli scrutini intermedi, interventi didatticoeducativi di recupero per gli studenti che abbiano presentato insufficienze;

i Consigli di classe decideranno come organizzare i corsi di recupero, che potranno
essere tenuti dagli insegnanti della scuola o con la collaborazione di soggetti esterni;

dopo i corsi di recupero, che si terranno nel corso dell’anno scolastico, gli studenti
dovranno affrontare verifiche intermedie per dimostrare di aver colmato le lacune;

alla fine dell’anno scolastico, il Consiglio di classe sospenderà il giudizio degli
alunni insufficienti in una o più materie (non più di tre) e, datane comunicazione
alle famiglie, rimanderà a settembre (comunque prima dell’inizio dell’anno
scolastico) la decisione di promuoverli previa verifica, con prove scritte ed orali del
superamento delle carenze;

dopo lo scrutinio finale la scuola organizzerà per gli studenti che non hanno
ottenuto la sufficienza in una o più discipline ulteriori corsi di recupero che si
terranno durante l’estate. Le iniziative di recupero dovranno concludersi entro il 31
agosto e subito dopo, ma non oltre la data di inizio delle lezioni dell’anno
successivo, si effettueranno le verifiche finali sulla base delle quali si perfeziona lo
scrutinio con il giudizio definitivo: promozione o non idoneità. All’inizio delle
lezioni tutti entreranno in classe senza debiti e i docenti potranno sviluppare il
programma dell’anno regolarmente;

i genitori potranno decidere se far seguire ai propri figli i corsi di recupero
intermedi o estivi, oppure se avvalersi di altre modalità di recupero comunicandolo
formalmente alla scuola. Anche in quest’ultimo caso i docenti della classe
mantengono la responsabilità didattica nell’individuare la natura delle carenze,
nell’indicare gli obiettivi del recupero e nel verificarne l’esito nella verifica formale
programmata per settembre;
alla fine del terz’ultimo e del penultimo anno di corso agli studenti che supereranno
la verifica finale saranno attribuiti crediti scolastici.

Ampliamento dell’offerta formativa
Orientamento
Progetto Stage scuola-lavoro
Sviluppo della personalità
Progetto “Giù la maschera” nel quale rientra il progetto sportivo “Tchoukball”
10
Certificazioni
Patente europea del computer Ecdl
Corsi di Lingua Inglese per il conseguimento delle certificazioni europee Cambridge
L’Istituto aderisce alle seguenti attività promosse dall’assessorato alle politiche scolastiche
del Comune di Fondi:
 Premio “de Libero”
 Premio “Moravia”
 Festival provinciale del teatro
Il Liceo delle Scienze sociali ed Umane “San Francesco” promuove inoltre attività
curricolari ed extra-curricolari di educazione alla salute, educazione all’affettività,
educazione alla cittadinanza.
L’istituto aderisce altresì al ciclo di seminari promosso dalla rete delle scuole superiori di
Fondi.
Integrazione scolastica degli alunni diversamente abili
Essere integrato a scuola significa partecipare a pieno titolo alla vita scolastica e poter
esercitare il diritto all’educazione e all’istruzione sancito dalla Costituzione. L’alunno
diversamente abile per raggiungere l’integrazione scolastica ha bisogno dell’aiuto di un
docente specializzato e di un processo guidato di recupero educativo che si avvale di uno
strumento importante: il Piano Educativo Individualizzato. Il PEI è lo strumento di lavoro
dei docenti curriculari e specializzati per poter intervenire in modo individualizzato
favorendo l’apprendimento.
Accoglienza e inserimento:





incontro scuola, famiglia, Asl e Servizi sociali dopo l’iscrizione;
collaborazione con i docenti di sostegno della scuola media nella prima fase del
primo ciclo di studi;
conoscenza degli ambienti scolastici e del personale in servizio per favorire
l’autonomia degli alunni;
consigli di classe per la conoscenza delle problematiche dell’alunno;
inserimento dell’alunno in classe a cura del gruppo docenti.
Obiettivi nel biennio
 potenziare le abilità acquisite;
 evidenziare potenzialità da sviluppare e attitudini da coltivare;
 perseguire l’autonomia personale e sociale dell’alunno;
 sviluppare la capacità di comunicare con tutti i mezzi, anche tecnologici;
 raggiungere obiettivi didattici:
1 equipollenti a quelli di classe con percorsi e ausili didattici personalizzati e
l’assistenza del docente specializzato in sinergia con l’intero Consiglio di classe
(valutazione legale);
2 coincidenti con quelli della classe con il medesimo percorso formativo e
l’assistenza del docente specializzato in sinergia con l’intero Consiglio di classe
(valutazione legale);
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3 personalizzati con percorsi differenziati in alcune o in tutte le discipline
(valutazione differenziata).
Obiettivi del triennio
 integrazione scolastica;
 raggiungere obiettivi didattici:
1 equipollenti a quelli di classe con percorsi e ausili didattici personalizzati e
l’assistenza del docente specializzato in sinergia con l’intero Consiglio di classe
(valutazione legale);
2 coincidenti con quelli della classe con il medesimo percorso formativo e
l’assistenza del docente specializzato in sinergia con l’intero Consiglio di classe
(valutazione legale);
3 personalizzati con percorsi differenziati in alcune o in tutte le discipline con
l’assistenza del docente specializzato in sinergia con l’intero Consiglio di classe
(valutazione differenziata).
Funzioni strumentali
Attività strumentali alla realizzazione del Piano dell'offerta formativa
Area 1 - Gestione del POF - prof.ssa Alessia Pesiri
a) Coordinamento attività del piano
b) Rapporti tra scuola e famiglia
c) Assistenza alla progettazione curriculare
Area 2 - Sostegno al lavoro dei docenti – prof.ssa Mariacristina Cavolo
a) Assistenza docenti
b) Coordinamento delle attività extracurriculari
c) Coordinamento e gestione delle attività di continuità, orientamento e tutoraggio
Area 3 - Interventi e servizi per gli studenti – prof.ssa Maria Antonietta Soscia
a) Assistenza studenti
b) Analisi dei bisogni formativi
c) Produzione dei materiali didattici
d) Cura della documentazione educativa
e) Coordinamento delle attività di compensazione, integrazione, recupero.
Area 3 - Realizzazione di progetti formativi
d'intesa con enti ed istituzioni esterne – prof. Paolo Ferretti
a) Coordinamento dei rapporti con enti pubblici o aziende anche per l'organizzazione di stage
formativi
b) Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie
c) Attività di comunicazione esterna
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Visto,
la docente funzione strumentale per l’attuazione
del Piano dell’offerta formativa
prof.ssa Alessia Pesiri
Collegio dei docenti
Approvato con voto unanime nella seduta del 22 novembre 2012
Il segretario
prof.ssa Maria Antonietta Soscia
Il Presidente
prof. Giovanni Stravato
Consiglio di Istituto
Approvato con voto unanime nella seduta del 22 novembre 2012
Il Segretario
sig. Fabiano Iacovacci
Il Presidente
sig.ra Fernanda Parisella
Affisso all’Albo dell’Istituto in data 23 novembre 2012
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