Al sesto mese, l`angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della

17. Nazaret
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una
vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le
disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla
luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di
Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo
Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che
nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha
concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si
allontanò da lei (Lc 1,26-38).
Nazareth era un villaggio della Galilea assolutamente insignificante, al punto che Natanaele, quando Filippo
gli disse di avere incontrato Gesù di Nazareth e che era il Messia, rispose: “Da Nazareth può mai venire
qualcosa di buono?” (Gv 1,46). La stessa Galilea era disprezzata come una regione imbastardita dalle
infiltrazioni pagane; inoltre vi era convinzione, basata sulle Scritture, che il Messia sarebbe venuto dalla
Giudea, da Gerusalemme, dove si radicava la stirpe di Davide. Nazareth era un villaggio sconosciuto di una
regione non amata e disprezzata.
Proprio in questo contesto, così nascosto e povero, avviene l’evento che cambia il volto della storia: lì il
Verbo, il Figlio di Dio, si fa fratello dell’uomo.
Ed è interessante fare il confronto con il modo in cui avvenne l’annuncio della nascita di Giovanni Battista a
Zaccaria, a Gerusalemme, nella grande città, capitale amata e sognata da tutti gli ebrei, nello splendido
tempio di Erode, durante la celebrazione del culto liturgico. La nascita di Giovanni è predetta in un contesto
splendido e grandioso, mentre l’annuncio del futuro Messia avviene nel luogo e nel modo più umile che si
possa pensare.
…a una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe.
Abbiamo qui due informazioni. Una riguarda la donna promessa sposa ma ancora vergine. Il matrimonio
avveniva in due fasi: prima gli “sponsali” in cui la donna era affidata all’uomo, senza però essere portata
nella casa di lui; e poi avveniva il matrimonio pieno, quando la ragazza era condotta nella casa del marito.
Maria e Giuseppe avevano celebrato gli sponsali ma non abitavano ancora insieme. L’altra informazione ci
dice che quest’uomo, pur abitando e lavorando a Nazareth, era della casa di Davide. Perciò per il
censimento avrebbe dovuto recarsi a Betlemme, dov’erano le radici della sua stirpe. Inoltre, attraverso
Giuseppe, Gesù sarebbe stato discendente della casa di Davide, secondo il diritto.
(M. Cè, da una Meditazione agli esercizi spirituali diocesani, Cavallino 27 settembre 2007)