Cartellone 2004
Febbraio -Marzo
SiparioKalsa, rassegna di vari artisti e compagnie siciliane. Spettacoli di prosa, teatro
d’avanguardia, musica e video;
Organizzazione: Giovanni Parrinello
Aprile e fino alla fine di ottobre
Aja Mola, canti del mare e danze della tradizione popolare. Uno spettacolo settimanale. un
concerto nel quale il racconto delle tradizioni, è scandito dai ritmi dei canti del mare,
d’amore e della lontananza, secondo un antico almanacco di usi e ritualità popolari. Il
percorso presenta un’ampia raccolta di brani tratti dal repertorio dei canti della terra e del
mare, frutto di catalogazioni effettuate da insigni studiosi che già, tra l’’800 e il ‘900, si sono
avvicendati per la conservazione di usi e costumi popolari. Così il M.° Alberto Favara
raccoglieva dalla viva voce dei pescatori o dalle donne dei piccoli villaggi marini, i canti di
lavoro, di preghiera, gli scongiuri, note d’amore per la donna amata e per le bellezze
paesaggistiche e ancora, di sofferenza e di gioia come i canti della mattanza. A questo
repertorio si aggiungono alcuni canti della zona dello Stagnone di Marsala e un antichissimo
Rosario della Madonna di Trapani di tradizione orale recuperato dalle discendenti di coloro
che abitarono l’isoletta fenicia di Mothia già nell’800. Il concerto si arricchisce con brani
alla ‘carrettiera’ e una danza di ‘sapore’ arabo dedicato al mercato della ‘Vucciria’.
Un’ampia parte del concerto è frutto di un repertorio che Rosa Mistretta e Vito Parrinello da
alcuni anni recuperano attraverso la viva voce di alcuni personaggi di quartiere.
La rappresentazione vuole essere di intrattenimento per turisti e quindi, può essere offerta
quale servizio alle agenzie turistiche, alle guide, agli albergatori e ai visitatori di passaggio.
Testo e messa in scena: Rosa Mistretta e Vito Parrinello
6, 7, 8, 10 e 11 aprile
Martorio, Parti di la Simana Santa’, durante la settimana che precede la Pasqua;
Seconda pagina di una riflessione spirituale iniziata con ‘Ninnarò, il Presepe raccontato’.
MARTORIO, è un atto di fede offerto ad un avvenimento che rappresenta il ricordo, il
memoriale della morte e passione e poi, della resurrezione di Gesù, il Cristo.
Da sempre la tradizione popolare ha dedicato emozioni, sentimenti, poesia, al momento più
toccante e drammatico della cristianità, percorsi di fede e ritualità raccontati da umili artisti
che ne hanno perpetuato gli avvenimenti che il popolo non vuole dimenticare.
Sono le emozioni dell’anima dei più umili che raccolgono nel loro immaginario, una verità
emozionante, ed ecco, che il racconto prende vita dalla voce di due figure che narrano e
cantano, ognuno per la sua parte, la storia della ‘salvezza’, un “contastorie cieco”, Filippo
Luna, che mostra i riti delle sacre scritture, con alcune immagini proiettate su un telo che
simboleggia, nel momento più toccante, ‘a calata da tila’, ed una donna, Rosa Mistretta, dal
volto dolente, che dalle viscere della terra, fa nascere il canto struggente di una madre che
vede strapparsi il proprio figlio.
Testo e messa in scena di Fabrizio Lupo, Rosa Mistretta e Vito Parrinello
10 e 13 luglio
A Munti Piddirinu c’è ‘na Rosa’, durante il Festino di Santa Rosalia.
I palermitani, dal lontano 1624, hanno affidato a Santa Rosalia, le sorti della loro città,
facendo del patto di fede e di alleanza, un avvenimento che nel tripudio, nella gioia e nella
devozione, si è ripetuto da allora quasi ogni anno: ‘u Fistinu’. La festa in onore della
Santuzza porta con sé un grande retaggio di tradizioni e ritualità fatte di fede, gestualità,
colori, sapori, luci, suoni e canti.
Nella seconda metà del XVII secolo, i Gesuiti di Casa Professa, ospitavano
personaggi del popolo bisognosi di assistenza. Riuniti in Congregazione, ad alcuni di questi,
insegnavano storie di santi, i loro miracoli e poi, racconti e leggende, frutto di un
immaginario legato a riti e fatti che il popolo ha voluto perpetuare. Così la storia di Rosalia
Sinibaldi, venne ‘consegnata’ a quei cantori (spesso ciechi) che per quella celebrazione
chiamata amorevolmente ‘u Triunfu’, hanno, cantando fino ai nostri giorni, in versi e
musichette, la vita della loro Santuzza.
Già dal 1996, la nostra Compagnia, ha ripreso questa tradizione che aveva subito
un’interruzione, con la scomparsa del cantastorie, anch’esso quasi cieco, il signor Fortunato
Giordano.
Questo spettacolo vuole essere la celebrazione del ‘rito’ e si fonde con la
rievocazione di alcuni fatti accaduti durante quell’epidemia di pestilenza. Così, la storia
della giovane Rosalia Sinibaldi raccontata da un attore, trova la sua espressione nei
‘tammurinai’ che annunciano la tragedia, la ‘danza di morte’ e gli sputafuoco che ne
raffigurano gli effetti e poi le giaculatorie popolari, il canto di un anziano carrettiere di 83
anni e il ‘Triunfu’ cantato offrono l’omaggio del popolo palermitano alla loro ‘Santuzza’.
Con Filippo Luna, Rosa Mistretta e Stefania Blandeburgo, Elisa e Giovanni Parrinello.
Testo e messa in scena; Rosa Mistretta e Vito Parrinello
Agosto-Settembre
Barunissa, 4 dicembre 1564’, per il mese di;
Il recupero etno-musicale che la Compagnia Ditirammu sta effettuando da alcuni
anni, ripercorre storie legate a fatti religiosi, politici, storici e a leggende cantate e raccontate
dai “cantastorie orbi”, proponendo spettacoli teatrali che riprendono e danno rinnovata luce
alle nostre tradizioni popolari e al modo espressivo di porre in scena, usi e costumi del
passato.
Sul finire del XVI secolo, il poemetto "LA BARUNISSA DI CARINI", di autore
ignoto, vide la luce. Da allora, scrittori, musicisti, attori e registi si sono ispirati ‘all'amaro
caso’ di Carini, per ricordare la fine di una donna molto amata dal popolo e che,
tragicamente, fu uccisa dal padre o, secondo alcuni, dal marito, per salvare l'onore della
famiglia.
Anche questo testo nasce da una forte spinta verso le storie e le leggende raccontate
dai ‘cantastorie’ e infatti, Barunissa vuole essere oltre che espressione teatrale, un omaggio
ad un avvenimento che rappresenta il ricordo di una storia d’amore accaduta nella metà del
sec. XVI. Da sempre la tradizione popolare siciliana ha dedicato emozioni, sentimenti,
poesia, a questo momento di toccante e drammatico amore e la nostra Compagnia, attraverso
la sensibile drammaturgia di Elisa Parrinello, vuole farlo seguendo un percorso lirico
artistico che é quello del racconto di un evento evocato dalle emozioni di un ‘narratore’ e di
un monologo d’amore che Donna Laura Lanza di Trabia, baronessaCarini, fa con se stessa
rispecchiandosi in una marionetta (in scena) manovrata dalla famiglia.
Poetiche memorie e canti della tradizione, in un viaggio musicale nel quale la voce
solista di Rosa Mistretta si unisce al racconto, al monologo di Stefania Blandeburgo con la
marionetta ‘Laura’ creata e manovrata da Elisabetta Giacone e all’attenta ripresa musicale
dell’orchestrina, per offrire allo spettatore una libera messa in scena di questa particolare
storia delle nostre tradizioni.
Testo di Elisa Parrinello, con Elisabetta Giacone, Stefania Blandeburgo, Francesco Giordano
e la regia (prevista) di Antonio Raffaele Addamo
Giugno e Luglio (le domeniche mattina)
Sunatura, varie raccolte di canti della tradizione popolare dal XVI° al XIX° sec.,
La rappresentazione si ispira alle orchestrine della memoria popolare che suonavano e
raccontavano usi e costumi secondo un antico almanacco e si inserisce nel progetto di
recupero ambientale già attivato da Vito Parrinello e Rosa Mistretta che dal mese di maggio
sono presenti alla Kalsa con il loro “Laboratorio d’Arte”. Il concerti presenta un‘ampia
raccolta di ninne, canti di lavoro, brani d’amore e della sacralità popolare alternati da
tarantelle e musiche a complimento.
La rappresentazione vuole essere di intrattenimento per turisti e quindi, può essere offerta
quale servizio alle agenzie turistiche, alle guide, agli albergatori e ai visitatori di passaggio.
Messa in scena: Rosa Mistretta e Vito Parrinello
Agosto e Settembre
Incanti e Racconti sotto gli alberi, breve rassegna di vari spettacoli di prosa, teatro contemporaneo
e musica. Sarà realizzata solo con il sostegno economico delle pubbliche amministrazioni
(Provincia e/o Comune);
Organizzazione: Giovanni Parrinello.
Agosto e Settembre
Almanacco atto III°, nenie e giochi fanciulleschi’. E’ la ripresa di giochi fanciulleschi, di racconti,
filastrocche e cantilene, frutto della fantasia di bambini e ragazzi di strada. Già sul finire
dell’’800, ricercatori e studiosi catalogarono un patrimonio di idee destinate al divertimento
e alla ritualità popolare, così, ancora oggi, il ricordo di alcuni di quei giochi, ci fa rivivere un
tempo senza tecnologie.
Frammenti di ricordi, invenzioni, passatempi e cunti danno vita ad uno spettacolo in cui i
ragazzi di quartiere, ne saranno i protagonisti.
Le musiche e le filastrocche, così come le ninnaredde, sono, anche queste, frutto di un
recupero ambientale effettuato durante laboratori attivati dalla nostra Associazione.
Testo e messa in scena: Rosa Mistretta e Vito Parrinello
Ottobre-Novembre
SiparioKalsa, rassegna di vari spettacoli di prosa, teatro d’avanguardia, musica e arti figurative;
con artisti e Compagnie di Palermo, nazionali ed europee. Sarà realizzata solo con il
sostegno economico delle pubbliche amministrazioni (Provincia e/o Comune).
Direzione artistica: Giuseppe Cutino, Francesco Giordano, Rosa Mistretta e Vito parrinello.
Organizzazione: Giovanni Parrinello.
Ottobre e Novembre (le domeniche mattina)
Sunatura, varie raccolte di canti della tradizione popolare dal XVI° al XIX° sec.,
Testo e messa in scena: Rosa Mistretta e Vito Parrinello
Dicembre
“Canto Ninnarò viaggio e affabulazioni nel Presepe popolare.
Questo concerto, proposto in forma teatrale, riprende un particolare aspetto delle nostre
tradizioni che trova la sua sintesi nei “sunatura”, cantastorie spesso ciechi, che fino a un
decennio addietro hanno “raccontato” sin da epoche remote, fatti ed avvenimenti che,
ancor’oggi, durante l’anno si avvicendano secondo un antico “almanacco” di usi e costumi
popolari. I “sunatura” cantavano le parti della novena per il Natale, nove giorni prima della
festa. Il narratore racconta la nascita di Gesù con riferimenti al Vangelo secondo Luca,
mettendo in luce quell’immaginario popolare che spesso umanizza il sacro e lo raffigura con
forte rapporto con il quotidiano.
Testo e messa in scena: Rosa Mistretta e Vito Parrinello
dicembre dal 25 al 30.
Ninnarò il Presepe rccontato, Lo spettacolo vede in scena l’attore protagonista che interpreta
“Turidduzzu”, il sacrestano rionale che ha imparato dal parroco le storie sacre e le racconta
allestendo la finestrella, nell’attesa dei ‘sunatura’. La voce di una cantante, intona
antichissime storie, nenie e ninne dell’antica tradizione degli orbi. Il teatro delle ombre
racconta con le immagini il “viaggiu dulurusu” dall’editto di Cesare alla nascita di Gesù
rivisitando tutti quei personaggi che da tempo immemorabile vengono raffigurati in tutti i
presepi.
Con Filippo Luna e Rosa Mistretta
Testo di Rosa Mistretta e Vito Parrinello, messa in scena e progetto ombre di Fabrizio Lupo,
regia dell’edizione del 1995 Mimmo Cuticchio.
Le date saranno definite prima della stampa del programma, lo stesso, potrebbe subire variazioni
per cause di forza maggiore.