Qualità e certificazione nel settore florovivaistico A cura di Dott. Agr. Gabriella Fenoggio Coldiretti Imperia Indice 1. Premessa 2. Definizione di qualità 3. Qualità di fatto del prodotto florovivaistico 4. Il sistema della certificazione 5. La certificazione del prodotto floricolo 6. Obiettivi perseguiti e vantaggi 7. Come giungere alla certificazione dei fiori 8. La strategia italiana alla certificazione 9. Alcune esperienze nazionali e liguri 9.1. Marchio Sanremo fiori (2006) 9.2. Certificazione Global GAP 9.3. Certificazione etica e sociale 9.3.1. Esperienza di Fiore Giusto 9.4. Sanremo Italian Style e il progetto Bouquet Sanremo ® 10. Conclusioni 2 2 2 2 3 4 4 4 5 5 6 6 6 6 7 1. Premessa Il florovivaismo è un segmento dell’agricoltura molto caratteristico che ha delle specifiche peculiarità sotto l’aspetto colturale, economico e sociale per le esigenze pedoclimatiche delle specie interessate, per la notevole variabilità delle tipologie produttive, per le molteplici destinazioni finali che possono dare origine ad una domanda di mercato particolarmente complessa e diversificata. L’importanza del settore nel contesto della nostra economia è testimoniato dal fatto che essa contribuisce per circa il 6% al totale del valore della produzione agricola per quasi 38.000 aziende che operano su una superficie aziendale complessiva di oltre 32.000 ettari e un numero di occupati superiore alle 100.000 unità. Il solo Distretto Florovivaistico del Ponente Ligure (localizzato nelle province di Imperia e Savona) conta oltre 21.000 addetti. La comparsa sul mercato dei paesi in via di sviluppo, i mutamenti del clima e l’entrata massiccia della grande distribuzione nella filiera di commercializzazione dei fiori hanno lanciato nuove sfide per questo settore. Per questo una delle strategie dei produttori floricoli italiani e liguri è quella di andare verso la certificazione della qualità dei propri prodotti, con le modalità di seguito descritte. 2. Definizione di qualità In generale la qualità può essere definita come il grado di eccellenza o di superiorità di un prodotto ed è il risultato della combinazione di attributi, proprietà o caratteristiche che gli conferiscono un valore in funzione del suo uso (Kader, 2000). 3. Qualità di fatto del prodotto florovivaistico La qualità del prodotto florovivaistico, che deriva dalle due fasi successive della filiera che sono la produzione e la conservazione (ivi compresi il trasporto e la commercializzazione), può essere valutata secondo le due seguenti tipologie di parametri : Fattori qualitativi interni (interessano principalmente i prodotti eduli cioè utilizzati per la preparazione di cibi) : contenuto in vitamine zuccheri aroma sapore Fattori qualitativi esterni (caratteristiche visive del prodotto) : taglia forma e colore assenza di eventuali danni meccanici provocati da insetti o malattie 4. Il sistema della certificazione La certificazione in generale avviene tramite la concessione di un marchio (label, etichetta o appellativo) di qualità e/o appartenenza, da parte di un organismo deputato, a un prodotto/processo/servizio. Si può distinguere così tra numerosi tipi di certificazioni tra i quali riportiamo i principali con alcuni relativi esempi : Di qualità: ad esempio ISO 9001, riferimento, riconosciuto a livello mondiale, per la certificazione del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni. Di prodotto volontario (non obbligatorio per legge): ad esempio La certificazione di filiera controllata. Questa certificazione si basa su 2 concetti chiave: filiera e rintracciabilità Essa attesta che, con ragionevole attendibilità, viene garantita e documentata lungo tutta la filiera la rintracciabilità del prodotto e che sono gestiti in tutte le fasi i requisiti igienicosanitari, secondo i criteri dell'HACCP. Di prodotto tipico: ad esempio la D.O.P. Per “denominazione d'origine” si intende pertanto il nome di un'area geografica delimitata che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di quel luogo e la cui qualità o le cui caratteristiche siano dovute essenzialmente o esclusivamente all'ambiente geografico (comprensivo dei fattori naturali ed umani). Il processo produttivo deve essere conforme ad un disciplinare di produzione. Di servizio: ad esempio la norma UNI 10670:1997 per l'"Attività alberghiera" definisce i requisiti minimi del servizio erogato da una struttura alberghiera e fornisce indicazioni per l'impresa, relativamente all'erogazione del servizio. Ambientale: ad esempio la ISO 14001 è una norma internazionale ad adesione volontaria, applicabile a qualsiasi tipologia di Organizzazione pubblica o privata, che specifica i requisiti di un sistema di gestione ambientale. La certificazione può avvenire da parte di organismi anche molto differenti tra di loro, la DOP e l’IGP ad esempio sono di competenza dell’U.E. stessa, le certificazioni UNI e ISO avvengono da parte di organismi riconosciuti e accreditati a livello nazionale dal SINCERT, il Sistema Nazionale per l’Accreditamento degli Organismi di Certificazione e Ispezione, associazione riconosciuta dallo Stato Italiano. 5. La certificazione del prodotto floricolo Negli ultimi anni l’esigenza di competitività sul mercato internazionale ha spinto anche il settore florovivaistico italiano ad avvicinarsi al mondo della certificazione e dei marchi di qualità. La certificazione del prodotto floricolo passa anche attraverso gli sforzi delle associazioni di produttori, le quali, partendo da realtà storiche e territoriali, come potrebbe essere quella del fiore di Sanremo, perseguono delle strategie commerciali attraverso la regolamentazione e la ricerca di un alto livello qualitativo per tutti i prodotti dei loro associati. 6. Obiettivi perseguiti e vantaggi Con la certificazione le aziende florovivaistiche hanno a disposizione uno strumento che permette loro di offrire una garanzia - perché validata da terzi- sulla gestione della propria azienda o sulle caratteristiche dichiarate dei prodotti. La soddisfazione e la conseguente fidelizzazione del cliente sono poste in primo piano. La certificazione del sistema di gestione dimostra, infatti, la capacità di assicurare nel tempo un livello qualitativo conforme a determinati standard internazionali (ISO 9000, ISO 14000, HACCP ).. Certificare il prodotto consente, invece, di porre in evidenza le sue caratteristiche qualitative e di lavorazione, dandogli quel valore aggiunto che può anche giustificare agli occhi del consumatore un premium price. I vantaggi sono molteplici: 1. ottimizzazione e razionalizzazione dei processi produttivi 2. riduzione delle spese gestionali, grazie alla diminuzione degli sprechi e degli errori 3. la gestione aziendale risulta impostata con un forte orientamento ai clienti, viene monitorato il loro livello di soddisfazione, l'azienda risponde meglio alle loro richieste e risulta quindi più competitiva 4. semplificazione delle relazioni con la grande distribuzione e con altri soggetti quali banche, assicurazioni, pubbliche autorità 7. Come giungere alla certificazione dei fiori E’ necessario mettere in atto innanzitutto una serie di programmi finalizzati alla standardizzazione delle tecniche produttive per giungere ad una effettiva qualificazione del prodotto sia dal punto di vista produttivo che commerciale attraverso programmi che consentano il miglioramento ed il mantenimento della qualità anche nella fase successiva alla raccolta. In tal senso è necessario individuare dei modelli e protocolli organizzativi e/o di servizio per la filiera, caratterizzando i processi produttivi nell’ambito della stessa ed individuando anche per questi dei benchmarks per le diverse tipologie produttive. E’ infine anche necessaria la messa a punto e la verifica di tecniche per ottimizzare la qualità merceologica del prodotto. 8. La strategia italiana alla certificazione L’approccio italiano alla certificazione dei fiori è diverso da quello attuato da alcuni Paesi concorrenti (Olanda, Germania, Danimarca) che prevede una selezione del prodotto sulla base di parametri estetici e fitosanitari preventivamente codificati, cosa che pur garantendo la qualità estrinseca del prodotto, non interviene sul processo produttivo ma soltanto nella fase finale di pre-esitazione del prodotto. Tuttavia ferma restando la necessità di standard di qualità elevati e riconosciuti, per ottenere un’effettiva competizione del settore e una buona fidelizzazione del cliente è necessario offrire una serie di servizi aggiuntivi al consumatore, intermedio o finale, nella fase post-commerciale la natura del servizio offerta dipenderà dal tipo di prodotto e di cliente e potrà riguardare l’offerta di informazioni sulla manipolazione, conservazione ed impiego, la fornitura di prodotti complementari, le modalità di sostituzione, assistenza all’impianto, consigli di manutenzione e gestione, etc. Inoltre per rispondere alle esigenze di mercato e per eliminare il ritardo e le difficoltà in cui operano le imprese della filiera floricola italiana è necessario individuare un vero e proprio sistema dei mercati , che organizzato sotto forma di associazione temporanea di imprese, dovrebbe redigere un disciplinare delle norme di qualità, selezione e confezionamento delle produzioni florovivaistiche, diffondere il disciplinare attraverso azioni informative presso gli operatori della filiera, realizzare azioni formative verso gli operatori della filiera. 9. Alcune esperienze nazionali e liguri Solo in tempi recentissimi le aziende florovivaistiche hanno iniziato ad interessarsi alla certificazione da parte di organismi terzi, portiamo ad esempio il fatto che la prima azienda italiana a certificarsi per la gestione ambientale ISO 14001, si tratta di un azienda toscana, lo ha fatto solamente nel corso del 2008. Tuttavia l’interesse da parte dei floricoltori, soprattutto se facenti parte di realtà associative, quali ad esempio l’UCFLOR di Sanremo, verso l’acquisizione di marchi di qualità è vivo da alcuni anni. Parimenti tra gli obiettivi del Distretto Florovivaistico del Ponente Ligure vi è l’introduzione di sistemi di certificazione riconosciuti a livello internazionale. Si riportano in proposito alcune esperienze liguri. 9.1. Marchio Sanremo fiori (2006) Dal 2006 la qualità della floricoltura della Riviera ha un marchio. Si chiama Sanremo Fiori. I fiori di Sanremo sono stati identificati con un unico logo che li accompagna dal momento della produzione a quello della vendita nei negozi, per difenderne l'unicità e l'alto livello qualitativo. Il lancio del marchio è stato legato a fiori e fronde che rappresentano l'eccellenza della floricoltura del ponente: anemone, ginestra, ranuncolo, girasole, rosa, calla, strelizia, crisantemo, papavero, calendula, garofano, mimosa, pitosphoro, ruscus e aralia. Il marchio costituisce anche uno strumento di controllo della qualità all'origine, perché i coltivatori che lo usano si impegnano a seguire un disciplinare sulle caratteristiche che deve avere il prodotto: lunghezza dello stelo, calibro del fiore, robustezza. Ogni produttore è identificabile attraverso un numero di codice. Il marchio Sanremo fiori ha caratterizzato inizialmente il confezionamento-imballaggio (il cosiddetto packaging), ma è in progetto una formula di presentazione, con la creazione di corner identificativi nei negozi, che consenta anche al consumatore finale di riconoscere i fiori del distretto sanremese. 9.2. Certificazione Global GAP L’Ucflor di Sanremo è in possesso della certificazione Global GAP. Il protocollo Global GAP definisce le buone pratiche agricole ( Good Agricultural Practice ) relative agli elementi essenziali per lo sviluppo della best practice (migliore tecnica) applicabili ad aziende agricole, coltivazioni e prodotti della terra, allevamenti. Il protocollo è stato creato dall'Eurep (Euro-Retailer Produce Working Group), che unisce alcune tra le più importanti catene commerciali europee, al fine di rispondere alle crescenti esigenze di sicurezza alimentare e di rispetto dell'ambiente. 9.3. Certificazione etica e sociale Il 6 novembre 2007 è stata costituita a Sanremo l’associazione “Fiore Giusto”. Obiettivo dell’organizzazione è la promozione di una filiera floricola più sostenibile nel rispetto dei diritti sociali e ambientali, a sostegno dei criteri definiti nel Codice internazionale di Condotta. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione La Bottega Solidale Onlus – Fiori e Diritti, ed ha visto quali altri soci fondatori il Distretto Floricolo del Ponente Ligure (che rappresenta i portatori d’interesse privati e istituzionali del settore), le rappresentanze sindacali locali di CGIL, CISL e UIL e Ucflor, il gestore del Mercato dei Fiori di Sanremo. 9.3.1. Esperienza di Fiore Giusto Dopo oltre un anno di lavoro preparatorio, il disciplinare "Fiore Giusto" ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte di FFP (Fair Flowers Fair Plants), il più importante programma internazionale per la certificazione etica e sociale per i fiori e le piante. FFP è un programma sviluppato dalle principali organizzazioni commerciali del settore, in collaborazione con le associazioni di produttori dei più importanti paesi e da una rete di organizzazioni non governative di tutto il mondo, che si propone di promuovere la produzione sostenibile di fiori e piante, diminuendo l'impatto ambientale delle coltivazioni e stabilendo migliori condizioni sociali per i lavoratori. Il primo passo è stato quindi la creazione di un disciplinare di produzione che potesse adattarsi alla realtà italiana, ma che avesse al tempo stesso un riconoscimento internazionale, attraverso un confronto con gli standard esistenti in altri paesi. 9.4. Sanremo Italian Style e il progetto Bouquet Sanremo ® È stata costituita, per iniziativa dell'Unione Cooperativa Floricoltori della Riviera e di liberi professionisti fioristi e esperti in composizione floreale, l'Associazione “Sanremo Italian Style”. “Sanremo italian style” è stata creata per valorizzare e dare visibilità ai prodotti floricoli dell'area del Mercato dei Fiori di Sanremo, per valorizzare ed indirizzare le competenze e le qualità artistiche dei fioristi professionisti fondatori e per fare emergere la grande tradizione italiana di arte, gusto e bellezza. Sanremo Italian Style non ha fini di lucro. Bouquet Sanremo® è un progetto fortemente voluto dal Comune di Sanremo e da Ucflor Mercato dei Fiori di Sanremo. Nato nel gennaio 2005, Bouquet Sanremo® è diventato una realtà importante e apprezzata fra i negozi di fiori italiani. Sono infatti più di 1500, i punti vendita che hanno aderito all'iniziativa e hanno così usufruito in forma del tutto gratuita della promozione offerta durante i numerosi eventi organizzati. 10. Conclusioni Sebbene l’introduzione delle certificazioni e dei marchi di qualità nel settore florovivaistico, e in special modo in quello italiano, sia cosa recente, viste le sfide dei mercati internazionali e la situazione congiunturale globale, essa sta prendendo piede quale valido strumento per il perseguimento degli obiettivi qualitativi e commerciali per i prodotti di questo particolare settore.