Decreto Competitività: risparmi per 2,7 miliardi sulle bollette

Decreto Competitività: risparmi per 2,7 miliardi sulle bollette elettriche
Con il “taglia bollette” e le altre agevolazioni le Pmi spenderanno 1,7 miliardi in meno
(riduzione compresa tra l’8,5 e il 10%). Benefici significativi anche per le famiglie.
Risparmi per quasi 2,7 miliardi sulla bolletta elettrica, di cui circa 1,7 miliardi a beneficio
delle Pmi. Il rimanente miliardo a favore dei consumatori. Lo dimostrano i dati elaborati
dal Ministero dello sviluppo economico. Grazie al “taglia-bollette” contenuto nel Decreto
Competitività e agli altri provvedimenti attuati, imprese e famiglie spenderanno nel corso
del 2015 molto meno. Nel dettaglio, per le imprese il minore esborso determinato dal
“taglia bollette” ammonterà a 910 milioni mentre per le famiglie sarà pari a 313 milioni. Le
ulteriori misure varate impatteranno positivamente per 771 milioni sulle aziende e per 694
milioni sui consumatori.
La manovra dispiegherà i propri effetti complessivi, con gradualità, nel corso del 2015.
Ulteriori riduzioni della spesa deriveranno, oltre che dal pacchetto a favore delle Pmi, da
altre misure su componenti regolate della bolletta e da interventi pro-concorrenza sul
mercato elettrico. I consumatori beneficiano inoltre del calo dei prezzi dei combustibili
impiegati per la produzione elettrica e di una riduzione del costo del dispacciamento.
L’Autorità per l’Energia elettrica e il gas stima che i due fenomeni incideranno sulla spesa
di una famiglia tipo (3 kW di potenza impegnata e consumi pari a 2700 kWh/anno) per
circa il 3% nel primo trimestre. Ne deriva uno scenario di riduzione complessiva della
fattura energetica, con effetti notevoli a beneficio della competitività delle imprese e dei
redditi delle famiglie. La riduzione per le Pmi non energivore è ancora più significativa: su
base annua si stima attorno all’8-10% in media, sebbene possano esserci differenze tra
impresa e impresa.
L’aggiornamento tariffario, definito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, tiene quindi
conto dei primi effetti delle diverse misure adottate dal Governo e dal Parlamento, in
particolare con il DL 91/2014 (Decreto Competitività) che indirizza buona parte delle
azioni a favore delle Pmi non energivore, che godono di specifiche agevolazioni, fornite in
media tensione e di quelle in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 kW,
categorie finora non interessate da particolari facilitazioni. Sulla base dei dati aggiornati
sul numero di Pmi beneficiarie delle misure e sui relativi consumi di energia elettrica,
indicati dall’Autorità, e facendo riferimento ai soli interventi sulle componenti regolate
delle tariffe già avviate all’inizio del 2015, le misure messe in campo, comprese quelle con
effetto una tantum, equivalgono a un risparmio medio di 740 euro su base annua per le
845.000 imprese in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kW e di circa 10.500 euro
su base annua per le 100.000 imprese in media tensione non energivore. Considerando
che per le Pmi il costo dell’elettricità sia pari a quello definito dall’Autorità per
l’applicazione delle agevolazioni alle imprese energivore, i suddetti risparmi corrispondono
a una riduzione media percentuale del 8,5% per le imprese in bassa tensione e del 10% per
le imprese in media tensione.