COMUNICATO STAMPA 24-10-2016
Safari
di Ulrich Seidl
In anteprima nazionale il documentario che indaga sul rapporto
dell'uomo con la natura, la caccia e il desiderio di uccidere
“L'uomo ha distrutto e continua a distruggere le basi della propria esistenza sfruttando
sconsideratamente la natura. Ed è questo che simbolicamente è rappresentato
dall’abbattimento degli animali in Africa”.
Giovedì 12 gennaio, ore 21.00, La Compagnia (via Cavour 50/r, Firenze)
Domenica 15 gennaio la proiezione del film sarà anticipata dal corto The Last Call, per
il progetto I Love Lions, alla presenza di Marco Vichi
Presentato a Venezia 73, il documentario dell'austriaco Ulrich Seidl, Safari, arriva per la prima volta in sala
giovedì 12 gennaio, al Cinema La Compagnia di Firenze, dove sarà proiettato in anteprima (ore
21.00).
Nel film il regista segue con la sua troupe alcuni vacanzieri tedeschi e austriaci che si recano in Africa per un
safari di caccia grossa e fotografico. Zebre, antilopi, gnu, perfino giraffe, secondo un listino che prevede un
determinato prezzo per ogni tipo di animale, vengono uccisi da cacciatori armati di tutto punto, con fucili di
ultima generazione, dai quali è quasi impossibile difendersi. Una volta ucciso l'animale, i protagonisti si
mettono in posa, soddisfatti, per le foto di rito da mostrare al loro ritorno a casa.
Il regista riesce a cogliere il senso di “normalità” che vivono le persone che praticano questo tipo di caccia,
per nulla preoccupate per l'enorme danno all'ecosistema o della salvaguardia di specie animali da tutelare,
come patrimonio dell'umanità.
“Non volevo mostrare le abitudini della caccia grossa dei ricchi e famosi, degli sceicchi, oligarchi o membri di
qualche casa reale, bensì di quanto accade normalmente – ha affermato il regista. Oggigiorno la caccia in
Africa è alla portata della classe media. E per alcuni cacciatori del mondo occidentale, della Cina o della
Russia un viaggio in Africa, una o più volte l’anno, per cacciare giornalmente, è ormai un fatto scontato.
Normalmente ciò significa che si abbattono due animali al giorno, uno la mattina e uno il pomeriggio. Volevo
mostrare come avviene la caccia e scoprire cosa provano gli esseri umani che vi partecipano”.
E a partire dalla caccia, il documentario va ad indagare sul rapporto dell'uomo con la natura e con gli
animali: le persone che hanno un animale domestico, secondo il regista, lo sottomettono per i loro bisogni
emotivi; i cacciatori esprimono invece la loro brama di potere attraverso la passione per la caccia e l’atto
d’uccidere. Desiderio di uccidere che se nei secoli passati ha avuto come fine la sopravvivenza dell'uomo,
oggi, nella ricca e opulenta società occidentale, esprime solo una volontà distruttiva.
“L'uomo ha distrutto e continua a distruggere le basi della propria esistenza sfruttando sconsideratamente la
natura. Ed è questo che simbolicamente è rappresentato dall’abbattimento degli animali in Africa”.
Domenica 15 gennaio, alle ore 20, ad anticipare la proiezione del film sarà il corto The Last Call, di
Brando Quilici (Il mio amico Nanuk), patrocinato dal National Geographic Italia, realizzato nell'ambito del
progetto internazionale a scopi benefici I Love Lions, per la salvaguardia del leone in Africa, sostenuto da
Caffè Corsini.
Il corto, che sarà proiettato in prima toscana, dopo esser stato presentato alla scorsa Festa del cinema di
Roma, è sceneggiato dallo scrittore fiorentino Marco Vichi, che sarà presente in sala insieme al regista, ed
è commentato dalla voce narrante di Giorgio Panariello.
L'evento del 15 gennaio è ad inviti, info www.caffecorsini.it
Uffcio Stampa FST Area Cinema
Elisabetta Vagaggini - 055 2719050
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