Nel 2015 occupazione +0,8%, migliora il +0,4% del 2014. Crescita

NEL 2015 OCCUPAZIONE +0,8%, MIGLIORA IL +0,4% DEL 2014. CRESCITA
TRAINATA DAL MEZZOGIORNO (+1,6% DOPO 3 ANNI DI CALO)
I dati mensili sul mercato del lavoro a gennaio 2016 indicano 22.632.100 occupati,
298.600 in più rispetto allo stesso mese del 2015, pari ad una crescita dell’1,3%. Rispetto al
massimo di aprile 2008 si contano 532.100 occupati in meno, pari ad un calo del 2,3%
mentre sono 506.000 gli occupati in più rispetto al minimo di settembre 2013, pari ad un
aumento del 2,3%. Parallelamente il tasso di occupazione 15-64 anni è pari al 56,8%,
inferiore di 2,0 punti percentuali rispetto al massimo di aprile 2008 mentre è superiore di
1,5 punti rispetto al minimo di settembre 2013.
L’analisi dei dati trimestrali pubblicati stamane dall’Istat consente di tracciare un bilancio
dell’andamento dell’occupazione nel 2015 per territorio e settore. In media annuale gli
occupati in Italia sono saliti di 186 mila unità rispetto al 2014, pari al +0,8%, rafforzando il
risultato, sempre in positivo (0,4%), del 2014. Tra le ripartizioni italiane, una crescita
doppia della media nazionale quella registrata nel Mezzogiorno con il +1,6% che segna il
ritorno in positivo dopo tre anni consecutivi di calo dell’occupazione. Dinamiche in linea
alla media nazionale nel Nord-Ovest e nel Centro (entrambe +0,8%) mentre nel NordEst si osserva una sostanziale stazionarietà dell’occupazione (-0,1%).
Tra le 21 regioni e province autonome, ben 17 presentano una crescita degli occupati: al
primo posto la Basilicata con il +3,5%, seguono l’Umbria e la Sardegna entrambe con
il +3,1%, la Puglia con il +2,4%, la Sicilia con il +2,3% e la Liguria con il +2,1%. Il calo
più accentuato si registra in Calabria con il -1,4%; permangono in territorio negativo il
Veneto con il -0,7%, la Valle d’Aosta con il -0,5% e le Marche con il -0,1%.
L’analisi per settore evidenzia che la crescita complessiva degli occupati dipende dalla
dinamica positiva registrata nei Servizi: in tale comparto, dove si concentrano più di due
terzi degli occupati (69,6%), si registra una crescita dell’1,1% (era +0,5% nel 2014) pari a
172.500 occupati in più. Stazionaria l’occupazione nel Manifatturiero: il rallentamento
della commercio internazionale, in particolar modo dovuto alla minore domanda delle
economie emergenti e dei Paesi produttori di petrolio non consente ai makers italiani di
confermare il buon risultato (+1,4%) del 2014.
Persistono le criticità nelle Costruzioni con il -1,1%, pari a 15.800 occupati in meno,
risultando comunque in rallentamento rispetto alla diminuzione del 4,4% registrata nel
2014; per il comparto si tratta del calo più contenuto degli ultimi sette anni di cui si
dispone dei dati in serie storica.
L’occupazione nelle imprese artigiane è pari a 2.823.775 addetti: ai 1.507.783
indipendenti (53,4%) si sommano i 1.315.992 dipendenti (46,6% del totale) interessati
della riforma del modello contrattuale su cui ieri si è aperto il confronto tra le
Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi – Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani,
Claai – e Cgil, Cisl e Uil.
OCCUPATI DAL MASSIMO PRE CRISI DEL 2008
(Aprile 2008-gennaio 2016. Indice aprile 2008 (massimo pre crisi)=100. 15 anni e oltre,
dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
DINAMICA DELL’OCCUPAZIONE NELLE REGIONI E RIPARTIZIONI ITALIANE NEL
2015
(Media anno 2015; variazione % numero occupati di 15 anni e più rispetto al 2014 –
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
DINAMICA DELL’OCCUPAZIONE PER SETTORI
(Media anno 2015; var. % occupati 15 anni e più rispetto al 2014; totale comprensivo di
agricoltura, silvicoltura e pesca – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)