» 2008-05-09 15:37
FESTA DELLA MAMMA: L'AMORE MATERNO E' CHIMICO, ECCO I SUOI
SEGRETI
ROMA - L'amore di mamma è un'alchimia perfetta di ormoni e altre molecole che si innesca sin nel
pancione, orchestrata per proteggere il piccolo dalle insidie del mondo, donargli sicurezza e insegnarli ad
amare gli altri. Sono ormai tantissimi, infatti, gli studi scientifici che svelano, uno a uno, i segreti
dell'amore e dell'istinto materno, il dono inestimabile che tutti i figli festeggeranno domenica nel giorno
dedicato alle mamme.
Alla base dell'affetto incondizionato di ogni mamma per i propri piccoli c'é la spinta evolutiva volta a
massimizzare le chance di sopravvivenza dei cuccioli. Proprio per proteggerli dai pericoli, accompagnarli
nella crescita e renderli autonomi, la mamma spende tantissime energie nella cura dei piccoli. La sua
guida è l'istinto, fatto di un mix 'magico' di ormoni e da una regia precisa nel suo cervello.
Primo motore dell'amore materno è l"ormone dell'affettò, l'ossitocina, una molecola prodotta dal cervello
alla base dell'attaccamento mamma-figlio. L'ossitocina, infatti, è prodotta in grandi quantità sia dalla
mamma sia dal neonato, aumenta durante la gravidanza ed è fondamentale nell'allattamento.
Non a caso uno studio pubblicato sulla rivista PNAS dall'equipe di psicologi di Seth Pollak dell'Università
del Wisconsin-Madison ha dimostrato di recente che bimbi che hanno perso la mamma e l'affetto di una
famiglia presentano a lungo termine deficit di ossitocina. Non è tutto, uno studio italiano pubblicato sulla
rivista Science ha dimostrato che il legame madre-figlio dipende dai circuiti cerebrali del piacere, del
dolore e delle tossicodipendenze, ossia dal 'sistema degli oppioidi' dove sono prodotte e agiscono le
endorfine.
Secondo quanto riferito da Francesca D'Amato dell'Istituto di Neuroscienze, Psicobiologia e
Psicofarmacologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma, topolini privati dei recettori
cerebrali specifici per rispondere agli oppioidi sono incapaci di affezionarsi alla propria mamma. Infatti
questi cuccioli, allontanati da lei, non 'piangono' e non la cercano mentre i cuccioli normali, privati della
presenza materna, sono inconsolabili a meno che gli scienziati non somministrino loro morfina, la
molecola che, appunto, attiva i circuiti degli oppioidi.
A conferma dell'importanza degli oppiodi per far scattare l'amore madre-figlio, un recentissimo studio
pubblicato su PNAS dall'italiano Dario Maestripieri che lavora all'ateneo di Chicago, ha scovato il 'gene dei
mammoni', ovvero il gene per un recettore delle endorfine che rende i cuccioli particolarmente attaccati
alla mamma e incapaci di separarsene.
E non è solo nelle molecole che si riscontra l'unicità dell'amore materno: la mamma ha un istinto senza
pari che le permette di capire prima di chiunque altro il proprio bimbo, di empatizzare con lui per essere
pronta ad accudirlo in ogni situazione. Infatti uno studio di ricercatori dell'Istituto di bioimmagini e
fisiologia molecolare del Cnr di Milano-Segrate e del Dipartimento di psicologia dell'Università di MilanoBicocca, coordinati da Alice Mado Proverbio e Alberto Zani ha dimostrato che l'empatia di mamma di
fronte alle sofferenze di un bimbo è molto più forte e profonda di quella sia dei padri sia di uomini e
donne che non hanno figli. Il cervello materno, infatti, reagisce prontamente al pianto del bambino,
'sobbalzando' in pochi millesimi di secondo.
Le reazioni di papà sono più lente, di gran lunga più lente sono poi quelle di adulti non genitori. La magia
dell'amore materno è unica e tutti questi studi sono importantissimi perché aiutano a fare luce su quel
'buco nero' che è la depressione post-partum, che purtroppo, probabilmente se alcuni di questi
ingranaggi si spezzano, impedisce alla donna di amare fino in fondo il proprio bimbo.