UCV Caracas – Facultad de Humanidades y Educación – Escuela de Comunicación Social
07.25 - I verbi servili
Alcuni verbi, pur avendo un significato autonomo, si uniscono ad altri verbi, espressi all’infinito, per
completare il loro significato e per accentuare una sfumatura, precisando la persona, il tempo, il
modo. Questi verbi assieme al verbo principale formano un unico predicato. Per questo motivo si
chiamano servili, ossia hanno la funzione di servire, aiutare altri verbi all’infinito.
Questi verbi non alterano il significato del verbo che accompagnano. I principali verbi servili sono
dovere, potere, volere e sapere.
Significato dei verbi servili dovere, potere, volere e sapere
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Il verbo dovere indica obbligo: Io devo studiare;
Il verbo potere indica possibilità: Io posso venire stasera;
Il verbo volere esprime desiderio: Io voglio superare l’esame;
Il verbo sapere esprime capacità: Io so studiare da solo.
I verbi servili oltre ad accompagnare altri verbi, possono essere utilizzati autonomamente, anche
se raramente. Esempi: io devo mille euro; io posso; io voglio la pasta; io so la verità.
I tempi composti dei verbi servili
I verbi servili quando sono usati in modo indipendente, nei tempi composti vogliono l’ausiliare
avere, con l’eccezione del verbo solere, che vuole l’ausiliare essere; bisogna aggiungere che
solere è ormai caduto in disuso e si usa solo in poche circostanze. Il passato prossimo di questi
verbi, quindi un tempo composto, alla prima persona fa: io ho dovuto; io ho potuto; io ho voluto; io
ho saputo.
I verbi servili quando accompagnano gli altri verbi, nei tempi composti si coniugano con l'ausiliare
del verbo che reggono. Esempi:
Dovere
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Lucia ha dovuto mille euro (dovere usato in modo autonomo richiede avere)
Lucia ha dovuto studiare (studiare richiede avere)
Lucia è dovuta uscire (uscire richiede essere)
Potere
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Marisa ha potuto (potere usato in modo autonomo richiede avere)
Marisa ha potuto studiare (studiare richiede avere)
Marisa è potuta venire (venire richiede essere)
Volere
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Claudio ha voluto un gatto (volere usato in modo autonomo richiede avere)
Italiano – Prof. Attilio Folliero – www.folliero.eu
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UCV Caracas – Facultad de Humanidades y Educación – Escuela de Comunicación Social
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Claudio ha voluto mangiare (mangiare richiede avere)
Claudio è voluto venire (venire richiede essere)
Sapere
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Marisa ha saputo la verità (sapere usato in modo autonomo richiede avere)
Marisa ha saputo farlo (fare richiede avere)
Marisa è saputa arrivare (arrivare richiede essere)
Verbi servili col verbo essere
I verbi servili quando accompagnano il verbo essere, nei tempi composti si coniugano sempre col
verbo avere. Esempio: Io avrei potuto essere il migliore
Verbi servili con i verbi riflessivi
Quando i verbi servili accompagnano un verbo riflessivo, nei tempi composti vogliono l’ausiliare
essere, se il pronome precede il verbo. Se il pronome che accompagna i riflessivi è unito al verbo
vogliono l’ausiliare avere. Ad esempio, il verbo lavarsi è riflessivo ed al passato prossimo si
coniuga: io mi sono lavato; quando lavarsi è accompagnato da un verbo servile nei tempi composti
vuole essere: io mi sono potuto lavare. Se il pronome è attacato al verbo si usa il verbo avere: io
ho potuto lavarmi.
Verbi servili con l’imperfetto
Quando si esprime una ipotesi irreale riferita al passato, generalmente si usa il condizionale
passato; con i verbi servili, invece al posto del condizionale si usa l’indicativo imperfetto. Esempi:
 Dovevi salutare il tuo maestro (per significare: avresti dovuto salutare);
 Volevamo avvisarvi del nostro arrivo (per significare: avremmo voluto avvisarvi).
Italiano – Prof. Attilio Folliero – www.folliero.eu
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