PADRE GIOVANNI Il 9 ottobre 2010, a conclusione dei lavori di ristrutturazione, mons. Alberto Silvani ha benedetto la nostra nuova cappella e l’altare: si apre così una nuova pagina della storia della Fraternità che ha adesso la sua sede definitiva nell’Oasi Cuore Immacolato di Maria, a Iano di Montaione. Sono passati quasi 40 anni, da quel 7 ottobre 1972, in cui p. Giovanni Bozzo, mosso dal desiderio di nulla anteporre all’amore di Cristo, si ritira a vita eremitica, nel Santuario di N. S. di Reggio in Vernazza (SP). Scrive: “Da anni cerco la volontà di Dio in me e negli altri. Prego, soffro e offro a questo scopo. Durante gli esercizi spirituali a Genova Quarto dal 25 al 31 luglio 1971 mi è venuta come un lampo l’idea dell’Oasi”. In questo solco di amore e dolore ha le sue radici la Fraternità di Maria Immacolata Madre. “Reputo un’ispirazione di Dio il sentirmi chiamato a una maggiore testimonianza di povertà, raccoglimento e preghiera. […] Ho la ferma convinzione che il Signore voglia un’Oasi di profonda spiritualità - secondo la mente del Concilio Vaticano II - a favore di tante anime assetate di perfezione”. Il padre conduce una vita austera, volendo rispondere in modo radicale alla chiamata di Dio. Nel silenzio, separato dal mondo, nella povertà vera, fuggendo ogni distrazione, alterna alla preghiera il lavoro per rendere abitabile la canonica cadente. Al centro delle sue giornate c’è la S. Messa: mentre celebra il sacrificio supremo del Calvario, insieme a Cristo, offre se stesso. Col tempo la sua disponibilità per quanti gli chiedono una parola di conforto e di guida nel cammino della fede attira un flusso di persone al santuario. Di questi lunghi anni, densi di amore e di solitudine, nell’attesa che la terra doni il suo frutto lascia una ricca documentazione. Scrive: “Ecco gli anni in cui il Signore ha gettato le basi: quando poi giudicherà opportuno inizierà l’opera sotto lo sguardo compiacente di Maria Immacolata, Madre nostra dolcissima. [...] Eccomi solo, in un’esperienza nuova della mia vita. Desidero fare la santa volontà di Dio e basta. Non guardo al futuro che potrebbe anche spaventarmi, non penso al passato, non mi fermo neanche al presente... M’abbandono al cuore santissimo di Gesù e a quello immacolato della Mamma. Qui siamo rimasti noi tre: migliore compagnia non potrei avere [...]. Ho bisogno d’immolarmi. [...] Credo all’Oasi e alle persone che qui verranno. Credo a una fioritura di santità attraverso quest’opera. Credo che devo soffrire tanto, tutto per la sua realizzazione. Credo che l’aiuto non mi verrà dagli uomini, ma da Dio. Credo che nella solitudine, nel silenzio e soprattutto sulla croce lui mi prepara alla mia missione. Credo contro ogni apparenza e contro ogni speranza”. Nel 1991, con l’approvazione di mons. Giulio Sanguineti, p. Giovanni dà inizio alla vita comune. Nel 1996 la Fraternità di Maria Immacolata Madre è eretta dal mons. Sanguineti in associazione pubblica di fedeli. Colpito gravemente a più riprese nella salute, il padre rimane silenziosamente accanto alla comunità nascente, sostenendola con la preghiera e con l’esempio di una vita santa, fino al 1998, anno della sua morte. La Fraternità di Maria Immacolata Madre è una comunità di sorelle monache, consacrate con i voti di castità, povertà e obbedienza, a servizio della sua Chiesa e del mondo intero. La nostra consacrazione - perpetua e totale - vuole esprimere il mistero pasquale di Cristo, mistero di morte per la risurrezione. Con amore sponsale e cuore indiviso attendiamo il suo ritorno. Confidando nella forza che viene dallo Spirito Santo, percorriamo insieme una via di umiltà, di abbandono, in una vita povera e silenziosa, scandita dalla preghiera incessante e dal lavoro per divenire offerta a Dio gradita e implorare per tutti gli uomini il dono della pace. Portiamo nella nostra preghiera e nella vita le speranze e i dolori di tutti i fratelli, per fare del nostro deserto il luogo in cui Cielo e terra si incontrano e la terra arida torna ad essere paradiso di pace e riconciliazione per la presenza di Cristo. Seguiamo Gesù casto, povero e obbediente per fare di noi stesse un olocausto di amore: con il suo abbassamento egli ci dona un esempio da imitare, con la sua preghiera attira alla preghiera. A lui, che per amore si è spogliato di tutto fino alla morte e alla morte di croce, doniamo senza riserve la nostra vita per l’avvento del suo Regno, in pieno abbandono alla sua misericordia. SAN BENEDETTO Lo stile di vita della comunità si ispira alla sapienza della regola di san Benedetto. Viviamo in comunità, sotto la guida di una Madre e di una regola, percorrendo un cammino continuo di conversione e obbedienza alla Parola di Dio. Nella semplicità del silenzio, la preghiera si intreccia con il lavoro e il ritmo del tempo è ricondotto all’armonia di un’esistenza che è irradiazione silenziosa di amore e di grazia nel cuore della Chiesa, attesa e invocazione costante dello Sposo che viene. PREGHIERA L’Eucaristia è il cuore della vita della Fraternità. In essa è racchiuso tutto il bene della comunità e di ciascuna sorella, cioè lo stesso Cristo che dà la vita agli uomini. Dalla celebrazione eucaristica quotidiana e dalla comunione al corpo e al sangue di Gesù, attingiamo tutto ciò che è necessario alla vita spirituale. La liturgia è la fonte della nostra preghiera che si esprime ogni giorno nel canto dell’Ufficio divino, nell’adorazione eucaristica silenziosa, nella Lectio divina personale, nella recita comunitaria del rosario. Il nostro colloquio è con Dio e per Lui è la fatica, il lavoro, la sofferenza, la gioia: in ascolto e silenzioso amore un incessante canto di lode e di offerta sale a Dio sempre presente, per permettergli di parlare al cuore come e quando vorrà. La preghiera potrà così traboccare nella quotidianità dell’esistenza, estendendosi a tutti i luoghi e a tutti gli ambiti. In questa unione, frutto di paziente esercizio, è possibile discernere ciò che a Dio piace e che desidera si compia per aderirvi con tutto l’amore. MARIA La nostra vita è orientata a un amore filiale nei confronti della Vergine Maria, madre di Dio e madre nostra. La Tutta bella, specchio della divina bellezza, guida in modo eminente alla contemplazione del Volto santo del Figlio. In lei vediamo realizzato tutto ciò a cui la nostra anima aspira e troviamo forza e conforto nel riconoscerla Immacolata Madre. Il suo “fiat” mostra la necessità di appartenere a Cristo totalmente come egli totalmente appartiene a noi. Il suo sì incondizionato e il suo ascolto obbediente della Parola di Dio diventano il sentiero della santità. Per questo ci consacriamo al suo Cuore Immacolato, rifugio e via che conduce a Dio, nella certezza che il trionfo di Cristo nelle anime e nel mondo intero avverrà attraverso di lei. Lo spirito di immolazione ha il suo fulgido esempio in Maria, che unita al Figlio, ha vissuto pienamente la dimensione sacrificale dell’esistenza. È sul Golgota, ai piedi della croce, che diventa la Madre dei viventi. Come lei e per mezzo di lei, ci offriamo a Dio, affinché Gesù continui nelle nostre membra l’opera della Redenzione per la salvezza delle anime. La Vergine Maria mostra che è necessario diventare piccoli e abbandonati come bambini e scegliere la via dell’umiltà, della povertà, del silenzio e del servizio per piacere a Colui che rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili (cfr. Lc 1, 53). Come Giovanni, il discepolo prediletto, prendiamo Maria nella nostra casa, nel nostro cuore, la portiamo nel lavoro, ci rivolgiamo a lei nelle difficoltà, riconoscendola nostra madre e regina, avvocata e mediatrice di tutte le grazie. La nostra fiducia si dilata per consegnare a lei, fin da adesso, l’ora della morte, come atto supremo di amore. OSPITALITA’ Chiunque tu sia sei accolto fra noi nel nome di Gesù. Il monastero ha una foresteria per l’accoglienza di quanti sono alla ricerca di pace, di silenzio e desiderano unirsi alla nostra preghiera, in una sosta durante il loro cammino o per una ricerca vocazionale. CORSI DI CETRA La Fraternità organizza corsi di cetra finalizzati all’accompagnamento liturgico, aperti a principianti assoluti e a quanti hanno già intrapreso lo studio dello strumento. I corsi si propongono di essere, oltre che a un momento di formazione, un’esperienza di crescita spirituale per quanti sono chiamati a fare della musica uno strumento di lode e di preghiera.