Auriga no Capella - Agape Silver Saint Auriga no Capella - Agape Età: 17 Altezza: 183 cm Peso: 80 Kg Data di nascita: 21 Agosto Gruppo Sanguigno: B Luogo di nascita: Arabia Grecia Luogo di addestramento: Terra Santa, Grecia Maestro: ? Costellazione: Auriga “ Non c'e' tecnica che permetta di sfuggire alla continua e ininterrotta caccia dei dischi “ E' il Silver Saint mandato in Giappone assieme ad Argor su ordine del Gran Sacerdote. Utilizza come armi dei dischi in cui e' contenuto il suo cosmo. Dopo la distruzione del Colosseo Grado tenta di rapire Saori Kido, ma viene fermato da Ikki. Viene infine sconfitto da un unico attacco del Genmaken della Fenice, che devasta la mente. TECNICHE: ATTACCO CON IL DISCO - SAUCER ATTACK E’ il colpo che Agape usa grazie ai suoi dischi. Una volta lanciati, controlla i suoi dischi con la sola forza mentale, quindi quando la sua mente è confusa o preda di un'illusione ne perde il controllo. Quando li lancia crea decine di copie illusorie per mascherare i due dischi reali e superare le difese dell'avversario. CARATTERE: Agape è uno dei due cavalieri d’ argento inviati dal gran sacerdote a finire il lavoro di Damian,ovvero portare Lady Isabel in terra di Grecia. Il cavalieri si presenta arrogante e sicuro di se ma ci penserà il cavaliere della fenice a porre rimedio al suo carattere uccidendolo con il suo stesso colpo Per la prima ed unica volta nell'anime vengono dette le città di provenienza di due personaggi: Agape afferma che la sua città di provenienza è Corinto. IL SUO POTERE E LA SUA STORIA: Agape e Vesta sono i due Cavalieri d'argento che intervengono dopo lo scontro tra Pegasus e Damian, quando sopraggiungono Cristal e Andromeda per soccorrere il compagno ferito e proteggere Atena. Cercano di catturare Lady Isabel per portarla ad Arles, tentativo precedentemente fallito da Damian. Andromeda riesce grazie alla sua catena a respingere prima l'attacco della palla chiodata di Vesta e poi a difendere dai dischi di Agape il compagno Cristal. Deve però nuovamente scontrarsi contro Vesta che con la sua catena gli blocca una gamba. Cristal usa la Polvere di Diamanti contro i dischi rotanti di Agape per congelarli ma il Cavaliere d'argento lo anticipa e uno dei dischi raggiunge il Cavaliere di bronzo alla schiena e lo atterra. Vesta ne approfitta per legare anche la sua caviglia alla catena, per poi far ruotare vorticosamente in aria i due Cavalieri e lanciarli nel baratro roccioso vicino.I due stanno per portare via Lady Isabel quando all'improvviso sentono il potente cosmo di Phoenix che compare a protezione di Atena e Pegasus, svenuto e ferito. Crea sul terreno una linea sfidando i due Cavaliere d'argento ad atraversarla. Agape raccoglie l'affronto ma viene messo in un istante a terra col Fantasma Diabolico. Vesta attacca allora il nemico con le sue palle chiodate ma vengono frantumante da Phoenix che scaglia l'avversario contro una parete rocciosa con le Ali della Fenice. Pensandosi vittorioso il ragazzo se ne va ma Agape si rialza e lo colpisce decapitandolo con i suoi dischi. Nonostante questo Phoenix continua a muoversi ed avanzare verso di lui, Agape allora scaglia nuovamente i dischi per troncargli un braccio ma nel momento di riprenderli in mano, si accorge di averne perso il controllo e questi gli amputano le mani. Phoenix ritorna normale e spiega al nemico che è stato vittima della illusione creata nel momento in cui ha subito il Fantasma Diabolico. Uno dei dischi tornato nuovamente indietro colpisce Agape, colpendolo all'addome e distrugendone l'armatura, lasciandolo a terra privo di vita.Viene poi resuscitato nella saga di Hades e insieme ad Argor e Vesta attacca Sirio, perdendo dopo una breve battaglia. DELUCIDAZIONI DA TAIZEN: Nel mezzo dell'illusione mostrata dal Genmaken, viene infine giocato dai dischi che lui stesso aveva lanciato. Essendo i dischi armi di cui si fa uso come un diversivo, le sue tecniche di Saint non vengono rivelate. LA SILVER CLOTH DELL'AURIGA: PUGNO: 2 CALCIO: 2 ARMI SPECIALI: 3 SPIRITO: 2 GITTATA: 3 La sua armatura possiede due dischi molto potenti che con l’ inganno si moltiplicano colpendo l’ avversario, le vestige sono di colore viola chiaro con bordini neri. LA COSTELLAZIONE DELL'AURIGA: La costellazione di agape appartiene a quella dell’ Auriga, mentre il suo nome originale deriva dalla stella più luminosa del Cocchiere, Capella, l’ Auriga è una costellazione settentrionale. È una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è anche una delle 88 costellazioni moderne. La sua stella più brillante è Capella (α Aurigae), che è associata con la mitologica Amaltea. Costellazioni confinanti da est, in senso orario:Giraffa, Perseo,Toro,Gemelli,Lince. La costellazione dell'Auriga è caratteristica dei mesi dell'inverno boreale, da novembre ad aprile; è facile da individuare, grazie alla sua forma a pentagono, con l'angolo nord-occidentale formato dalla brillante stella Capella, la sesta stella più brillante del cielo, di colore giallo. La parte centrale della costellazione è invece attraversata da un ricco campo della Via Lattea ed abbonda di stelle deboli di fondo. La parte più settentrionale si presenta quasi circumpolare alle latitudini medie boreali, mentre resta sempre molto bassa nella fascia temperata australe. • Capella (α Aurigae) è la stella più luminosa della costellazione; si tratta di un sistema multiplo costituito da ben quattro stelle: le più brillanti hanno magnitudine 0,71 e 0,96, che sommate assieme danno una magnitudine complessiva pari a 0,08, ossia appena meno luminosa di Vega. Il sistema dista da noi 42,2 anni luce. • β Aurigae (Menkalinan) è una stella bianca di magnitudine 1,90; si tratta di una binaria ad eclisse, distante 82 anni luce. • θ Aurigae (Mahasim) è una stella bianca di magnitudine 2,65, distante 193 anni luce. • ι Aurigae (Hassaleh) è una gigante arancione di magnitudine 2,69; dista da noi 512 anni luce. • ε Aurigae (Almaaz) è une delle binarie più strane conosciute. Ha un periodo orbitale di 27 anni, che comprende un'eclissi lunga 18 mesi. La stella visibile è una supergigante gialla, una delle stelle più luminose conosciute della Via Lattea, avendo magnitudine assoluta pari a -5,95, mentre la compagna è invisibile; la lunghezza dell'eclissi esclude tutti i tipi di stella conosciuti, e si suppone che sia una stella normale nascosta in un'estesa nuvola di polvere. La stella γ Aurigae (Elnath) si trova in comune tra le costellazioni dell'Auriga e del Toro; poiché senza questa stella il Toro sarebbe privo di un corno, in genere ci si riferisce a Elnath con la sigla β Tauri. ζ Aurigae è una stella doppia con un periodo di 970 giorni, la primaria è una supergigante di tipo K, mentre la secondaria è una stella di sequenza principale di tipo B. La costellazione è attraversata dalla Via Lattea, nel suo tratto opposto al centro galattico; per fortuna, però, questo tratto, a parte nella sezione più settentrionale, non è oscurato da polveri interstellari, cosicché risultano visibili diversi oggetti celesti. Tre di questi furono osservati e descritti dal Messier: si tratta di tre ammassi aperti: M36, M37 ed M38,tutti di facile osservazione. M37 è il più denso, mentre M36 è il più piccolo, ma con le componenti più brillanti; M38 si trova invece sul bordo di un ricco campo stellare. Più esternamente rispetto alla scia della Via Lattea si trova invece NGC 2281, un relativamente brillante ammasso composto da alcune stelle di decima magnitudine. Nella parte centrale della costellazione, sono presenti anche altri ammassi, meno brillanti ma individuabili con piccoli strumenti amatoriali. Nelle foto a lunga posa è possibile osservare la bella nebulosa diffusa IC 405, circondante la stella doppia e variabile AE Aurigae. Altre nebulose sono osservabili ni dintorni. MITOLOGIA: Questa notevole costellazione ha parecchie identificazioni in mitologia. L'interpretazione più comune è che si tratti di Erittonio, un leggendario re di Atene. Era figlio di Efesto, il dio del fuoco, meglio noto con il suo nome latino, Vulcano, ma fu allevato dalla dea Atena, dalla quale prese nome la città di Atene. In suo onore Erittonio istituì delle festività chiamate Panatenee. Atena insegnò a Erittonio molte cose, compreso come addomesticare i cavalli. Egli fu il primo uomo capace di attaccare quattro cavalli a un carro, a imitazione del carro del Sole che era trainato da quattro cavalli, una mossa audace che gli guadagnò l'ammirazione di Zeus e gli assicurò un posto fra le stelle. Là, Erittonio è raffigurato con le briglie in mano, forse mentre partecipa ai giochi panatenaici che spesso vinse alla guida del suo carro. Un'altra identificazione è quella che l'Auriga sia in realtà Mirtilo, il cocchiere del Re Enomao di Elide e figlio di Ermete. Il re aveva una bella figlia, Ippodamia, che era fermamente deciso a tenere con sé. Sfidava tutti gli aspiranti alla sua mano in una gara dalla quale si poteva uscire solo vencitori o condannati a morte. Gli sfidati dovevano allontanarsi a tutta velocità sui loro carri insieme a Ippodamia, ma se Enomao li raggiungeva prima che arrivassero a Corinto li uccideva. E poiché lui possedeva il carro più veloce di tutta la Grecia, guidato con perizia da Mirtilo, nessuno era mai sopravvissuto a quella prova. Una dozzina di corteggiatori erano già stati decapitati quando si presentò Pelopio, il bel figlio di Tantalo, a chiedere la mano di Ippodamia, la quale si innamorò di lui a prima vista e implorò Mirtilo di tradire il re per far vincere la gara a Pelopio. Mirtilo, lui stesso innamorato segretamente di Ippodamia, manomise i perni che tenevano le ruote attaccate al carro di Enomao. Durante l'inseguimento di Pelopio, le ruote del carro del re si staccarono ed Enomao morì. Ippodamia si ritrovò insieme a Pelopio e a Mirtilo. Pelopio, senza perdersi in cerimonie, risolse la situazione imbarazzante buttando in mare Mirtilo, che, mentre annegava, maledisse la casa del rivale. Ermete pose l'immagine di suo figlio Mirtilo nel cielo sotto forma di costellazione dell'Auriga. Un sostenitore di questa identificazione è Germanico Cesare che dice, «si può notare che non ha carro, le redini sono rotte, ed è addolorato dal fatto che Ippodamia gli sia stata portata via con l'inganno da Pelopio». Una terza ipotesi è quella che l'Auriga sia il figlio di Teseo, Ippolito, di cui s'innamorò la matrigna Fedra. Quando Ippolito la respinse, per la disperazione lei s'impiccò. Teseo bandì Ippolito da Atene. Mentre se ne andava il suo carro andò distrutto, uccidendolo. Asclepio il guaritore riportò in vita l'innocente Ippolito, impresa che gli costò la vita perché Zeus lo colpì con una folgore su richiesta di Ade, cui non andava a genio di perdere un'anima di un certo valore. L'Auriga contiene la sesta stella del cielo in ordine di grandezza, Capella, termine latino che significa capra (il nome greco era Aix). Tolomeo la descrive sulla spalla destra del cocchiere. Secondo Arato di Soli Capella rappresentava la capra Amaltea, che nutrì Zeus quando neonato fu lasciato sull'isola di Creta e che fu posta in cielo in segno di gratitudine, insieme ai due capretti che partorì mentre allattava Zeus. I capretti, solitamente conosciuti con il loro nome latino di Haedi (Eriphi in greco), sono rappresentati dalle vicine stelle Eta e Zeta dell'Auriga. Una storia alternativa è quella che Amaltea fosse la ninfa che possedeva la capra. Eratostene dice che la capra era così brutta da atterrire i Titani che governavano sulla Terra a quel tempo. Quando Zeus crebbe e li sfidò per ottenere la supremazia sull'Universo, si fece un mantello con la pelle della pecora, la cui parte pelosa assomigliava alla testa della Gorgone. Questa pelle di pecora dall'aspetto terribile fu la cosiddetta aegis (egida) di Zeus (la parola aegis non significa altro che pelle di capra). L'egida protesse Zeus e spaventò i suoi nemici, un vantaggio di non poco peso nella sua lotta contro i Titani. Alcuni scrittori più antichi citarono la Capra e i Capretti come costellazioni separate, ma dal tempo di Toloneo in poi sono stati stranamente associati all'Auriga, con la capra che sta appoggiata alla spalla del cocchiere e i capretti sul suo polso. Non esiste una leggenda che spieghi come mai il cocchiere sia circondato da tante bestie. C'è una stella che gli astronomi greci considerarono parte sia dell'Auriga che del Toro e che rappresentava il piede destro del cocchiere e la punta del corno sinistro del toro, come si vede nelle vecchie carte celesti. Gli astronomi moderni assegnano questa stella solo al Toro. OnLine Reader: ibWiki copyright © CJVJ Invision Power Board (http://www.invisionboard.com) © Invision Power Services (http://www.invisionpower.com)