BOSSO – FIORIVERDE Nome scientifico: Buxussempervirens L. Famiglia: Buxaceae Morfologia Pianta arbustiva sempreverde con tronco tortuoso e ramificato fin dalla base. Foglie semplici, opposte, brevemente picciolate, con lamina coriacea, ovata o sub rotonda, con apice retuso e margine intero. Pianta monoica con piccoli fiori unisessuali gialli, riuniti in infiorescenze glomerulari portate all’ascella delle foglie, formate da un fiore femminile centrale, circondato da più fiori maschili. Frutti (capsule) contenenti sei semi obovati, verdi, provvisti di tre protuberanze nella parte apicale e deiscenti in tre valve a maturità. Fioritura Ecologia Da Marzo ad Aprile Pianta che vegeta prevalentemente su substrati calcarei, all’interno di boschi di latifoglie, nelle formazioni con Pino d’Aleppo, su pascoli aridi e ambienti rocciosi soleggiati tra 100 e 950 m di altitudine. Esposizione soleggiata ma anche a mezz’ombra. Resiste bene agli inquinanti atmosferici e tollera le gelate ma non ama i substrati troppo umidi con ristagno idrico. Origine e diffusione Originaria dell’Europa, di alcune regioni nord-africane e dell’Asia occidentale. Specie relitta del terziario. In Italia è presente sulle Alpi Occidentali, sull’Appennino centro-settentrionale, in Campania e in Sardegna. Proprietà e usi Pianta a elevata tossicità contenente numerosi alcaloidi (bussina, parabussina). Ha proprietà lassative, colagoghi, febbrifughe, antireumatiche e antimalariche ma se ne sconsiglia l’uso, anche in ridotti dosaggi, proprio per la sua tossicità. E’ molto usata come pianta ornamentale, variamente sagomata (arte topiaria) per delimitare aiuole tipiche, ad esempio, dei giardini rinascimentali italiani. Il legno, duro e resistente, è impiegato per fabbricare i tipici martelli rituali rituali massonici, le tavolette da scrittura, scatole per oggetti preziosi (pissidi), pezzi degli scacchi, strumenti matematici, utensili da calzolaio. In omeopatia si usa come antireumatico e sudorifero. Leggende, simboli, credenze popolari, curiosità In Grecia era sacro a Ade, il quale proteggeva in particolar modo le piante sempreverdi, emblemi della vita che continuava negli “inferi” dell’inverno. Per questo simboleggiava le perpetua reviviscenza della natura e, in senso più ampio, l’eternità. Grazie alla indeformabilità e durezza del suo legno, è simbolo anche di fermezza e perseveranza e, poiché si auto feconda con discrezione, è simbolo di castità contrapposto al venereo Mirto. Tanto che agli uomini era vietato deporne ramoscelli sugli altari consacrati a Venere, pena la perdita della virilità. In Scozia, alla Domenica delle Palme, si portano in processione rami di Bosso al posto di quelli di Palma o di Olivo, non reperibili in quelle campagne, con lo stesso significato tradizionale.