MOD-23
I.I.S. “C. MARCHESI”
Rev. 0
Data: 12/04/2006
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Piano Annuale di Lavoro
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
PIANO ANNUALE DI LAVORO
INSEGNANTE
GIUSEPPE GRECO
MATERIA
FISICA
CL. 4
SEZ. AC
1) PROFILO INIZIALE DELLA CLASSE
a) comportamento – partecipazione
Gli alunni, in generale, seguono con attenzione sia le spiegazioni del docente che le interrogazioni dei compagni,
pertanto il comportamento della classe è nel complesso corretto e si riesce a svolgere la lezione in un contesto che
permette di lavorare in maniera proficua. In particolare alcuni alunni partecipano attivamente al dialogo educativo
con richiesta di delucidazioni ed approfondimenti sugli argomenti trattati.
b) livelli di partenza
Gli alunni della classe hanno conseguito livelli di conoscenza ed abilità operative diversi, dovuti al diverso impegno
durante lo scorso anno scolastico e alle diverse capacità individuali. Pertanto il livello di partenza posseduto dalla
classe non può ritenersi omogeneo. Dalle prime interrogazioni orali, e dagli interventi degli alunni, si nota che la
classe possiede mediamente un discreto livello di preparazione teorica e discrete capacità operative nella materia.
Alcuni alunni possiedono conoscenze ed abilità sicuramente superiori alla media della classe, mentre altri hanno
qualche difficoltà a seguire le spiegazioni a causa di evidenti lacune nelle conoscenze acquisite durante lo scorso
anno scolastico.
2) OBIETTIVI DIDATTICI – DISCIPLINARI
(conoscenze e abilità)
Utilizzare correttamente i concetti e le formule che definiscono lavoro, potenza, energia cinetica e potenziale nella
risoluzione di quesiti e di semplici problemi.
Acquisire consapevolezza dell’importanza dei principi di conservazione. Applicare i principi di conservazione nella
risoluzione di semplici problemi. Conoscere le proprietà del moto circolare uniforme.
Applicare i principi della dinamica e la legge di gravitazione universale allo studio del moto dei pianeti e dei satelliti
nel caso di orbite circolari.
Determinare la pressione e la forza su una superficie. Eseguire conversioni tra le diverse unità di misura della
pressione. Saper risolvere problemi mediante l’applicazione delle leggi di Pascal, Stevino e Archimede.
Saper applicare le leggi della dilatazione termica. Saper applicare le leggi dei gas e l’equazione dei gas perfetti alla
soluzione di problemi. Saper determinare la temperatura e la pressione di un gas nota la velocità quadratica media.
Esprimere in Joule una quantità di calore assegnata in calorie e viceversa. Utilizzare le leggi degli scambi termici
per determinare la temperatura di equilibrio di un sistema o il calore specifico di una sostanza. Applicare le leggi
che descrivono gli scambi di calore durante i cambiamenti di stato. Distinguere tra trasformazioni reversibili ed
irreversibili. Applicare il primo principio all’analisi delle trasformazioni termodinamiche. Determinare il rendimento di
una macchina termica e confrontarlo con il rendimento di una macchina di Carnot che operi tra le stesse
temperature.
3) PROGRAMMAZIONE DIDATTICA SUDDIVISA PER QUADRIMESTRI
Primo periodo
Lavoro, energia potenziale e cinetica. Conservazione dell’energia meccanica. Moto circolare uniforme.
Moto dei pianeti e dei satelliti: leggi di Keplero, legge di gravitazione universale. Campo gravitazionale ed energia
potenziale gravitazionale. Velocità, periodo ed energia di pianeti e satelliti.
0
Revisione
12/04/2006
Data
Prima stesura
Causale
Direzione
Redazione e verifica
DS
Approvazione
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Meccanica dei fluidi: definizione di pressione e principio di Pascal. Legge di Stevino e vasi comunicanti. Pressione
atmosferica. Principio di Archimede e galleggiamento.
La temperatura: costituenti microscopici della materia e agitazione termica, equilibrio termico, definizione di
temperatura. Dilatazione termica. Leggi dei gas, gas perfetto, scala assoluta. Modello molecolare dei gas perfetti,
velocità molecolari ed energia cinetica media.
Definizione di calore e sua misura. Equivalenza calore-lavoro.
Secondo periodo
Calore specifico e capacità termica. Propagazione del calore. Cambiamenti di stato e calori latenti.
Trasformazioni termodinamiche reversibili ed irreversibili. Lavoro termodinamico. Enunciato e applicazioni del
primo principio della termodinamica. Trasformazioni adiabatiche. Energia interna e calori specifici di un gas
perfetto.
Macchine termiche e loro rendimento. Enunciati del secondo principio della termodinamica. Ciclo e teorema di
Carnot. Principio dell’aumento dell’entropia. Enunciato del terzo principio della termodinamica.
4) RACCORDI INTERDISCIPLINARI
Si prevedono raccordi interdisciplinari con la matematica per quanto riguarda alcuni fenomeni naturali che seguono
un’evoluzione nel tempo tipicamente esponenziale con base il numero “e” di Nepero.
5) INTERVENTI DI RECUPERO PREVISTI
Considerati l’elevato numero di alunni della classe e l’esiguo numero di ore settimanali di lezione in relazione al
programma da svolgere, difficilmente il recupero individuale potrà avvenire durante le ore curricolari. Pertanto il
docente dà la propria disponibilità per lo sportello di consulenza didattica agli alunni che ne faranno richiesta.
6) METODOLOGIA D’INSEGNAMENTO
(lezione frontale, gruppi di lavoro, etc.)
Le lezioni saranno di tipo frontale con continuo coinvolgimento della classe durante le spiegazioni, poiché agli
studenti sarà richiesto, quando possibile, di anticipare le conclusioni dell’insegnante durante una spiegazione
teorica, o di proporre la soluzione di un nuovo problema anche semplicemente a livello intuitivo. Successivamente
l’insegnante formalizzerà la spiegazione teorica, o il procedimento risolutivo di un nuovo problema, inserendoli in
un quadro organico di conoscenze, con argomentazioni logico-deduttive rigorose. Saranno assegnati numerosi
esercizi da svolgere a casa e di questi si correggeranno, durante le interrogazioni orali, tutti quelli che avranno
presentato difficoltà anche ad un solo alunno della classe. La correzione degli esercizi assegnati per casa
permetterà di chiarire i dubbi degli allievi su metodi e strategie di risoluzione degli esercizi, e, spesso, darà
l’occasione di approfondire concetti e fondamenti teorici alla base degli esercizi stessi.
7) MATERIALI DIDATTICI
(testo, attrezzature, tecnologie multimediali- laboratori, videoregistratore, ect....)
Si farà costantemente riferimento ai libri di testo, sia per le spiegazioni, che per l’assegnazione di esercizi da
svolgere a casa. Occasionalmente il docente, qualora dovesse ravvederne la necessità, fornirà delle fotocopie su
argomenti tratti da altri testi o sviluppati dal docente stesso, oppure su esercizi integrativi rispetto a quelli proposti
dal libro di testo.
I libro di testo in adozione è:
1) A. Caforio, A. Ferill “FISICA! Le leggi della natura vol. 1” (edizione riforma per il triennio dei licei umanistici) – LE
MONNIER SCUOLA
2) A. Caforio, A. Ferilli “FISICA! Le leggi della natura vol. 2” (edizione riforma per il triennio dei licei umanistici) – LE
MONNIER SCUOLA
8) ATTIVITA’ INTEGRATIVE PREVISTE
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(uscite, conferenze, etc....)
Non si prevedono attività integrative per questa materia.
9) TIPOLOGIE DI VERIFICA E LORO NUMERO PER QUADRIMESTRE
La valutazione si avvale sia di verifiche scritte che di interrogazioni orali.
Le verifiche possono essere proposte sotto forma di:





Esercizi di tipo tradizionale
Problemi
Questionari
Dimostrazioni
Test
Queste tipologie possono essere presenti contemporaneamente nella stessa prova.
Il numero di verifiche è fissato in due, di cui almeno una orale, nel primo periodo e in tre, di cui almeno una orale,
nel secondo periodo.
Per quanto riguarda la valutazione si terrà conto, oltre che delle verifiche scritte e orali, anche di ogni altro
elemento utile per una valutazione completa e cioè: interventi personali durante la lezione; il puntuale svolgimento
degli esercizi assegnati per casa; attenzione e partecipazione all’attività didattica; eventuali approfondimenti
richiesti o proposti dagli alunni.
10) CRITERI E TABELLA DI VALUTAZIONE
(si può allegare)
Si allega la scheda di valutazione.
CONOSCENZA
2/3
Scarsa o pressoché
nulla
4
Lacunosa e
frammentaria
5
Superficiale
6
Completa ma non
approfondita
COMPRENSIONE APPLICAZIONE
Commette gravi
errori
Non è in grado di
applicare
formule, processi
operativi e
conoscenze
CAPACITÀ’ DI
COLLEGAMENTO
USO DEL LESSICO
Non è in grado di
effettuare
confronti o
collegamenti
Non è in grado di
utilizzare il lessico
specifico
Commette errori
Non è in grado di
sostanziali
Confronta e
applicare
nell’interpretazione
collega in modo
correttamente le
di strutture e
errato
nozioni apprese
fenomeni
Riesce solo se
Applica a semplici
Non sempre è in
guidato a dare una
situazioni le
grado di effettuare
parziale
nozioni apprese
autonomamente
interpretazione di
ma con degli
confronti o
strutture e
errori
collegamenti
fenomeni
E’ in grado di
Non commette
interpretare
errori
correttamente ma
Effettua semplici
nell’applicazione
non
collegamenti in
delle conoscenze
approfonditamente
maniera corretta
a semplici
semplici fenomeni e
situazioni
strutture
Usa un lessico inesatto e
impreciso
Incorre in qualche errore
nell’uso del lessico
specifico
Usa il lessico specifico,
anche se con qualche
imprecisione
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8
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Completa e
coordinata
Riesce a
interpretare
correttamente
strutture e
fenomeni studiati
Completa, coordinata
e approfondita
E’ in grado di
interpretare
correttamene
strutture e
fenomeni studiati,
anche se complessi
Completa,
coordinata,
approfondita
Applica le
conoscenze
acquisite in modo
corretto anche in
situazioni
lievemente
complesse
Applica
correttamente le
procedure e le
conoscenze a
situazioni
studiate, se pur
complesse
E’ in grado di
Applica
interpretare
correttamente le
correttamente
procedure e le
quanto studiato e di
conoscenze sia a
proporre ipotesi
problemi studiati,
ragionate per la
sia a situazioni
disamina di
nuove
situazioni nuove
E’ in grado di
effettuare
autonomamente
confronti e
collegamenti
corretti
Usa correttamente la
terminologia specifica
E’ in grado di
effettuare
confronti e
collegamenti
autonomi, corretti
e approfonditi
Usa correttamente un
ampio lessico specifico
Effettua
collegamenti inter
e pluri- disciplinari
autonomi e di
ampio respiro
Usa correttamente un
ampio lessico specifico
Per le prove scritte, il dipartimento concorda che una griglia “tradizionale” con indicatori e descrittori può non
essere lo strumento valutativo più idoneo per la correzione di una prova di fisica. Pertanto, in alternativa alla griglia,
il docente decide di impostare le verifiche scritte assegnando ad ogni esercizio, o quesito, un determinato
punteggio. Nello svolgimento della prova scritta si terrà conto anche dell’ordine e della pulizia dell’elaborato.
PADOVA, 30 ottobre 2015
IL DOCENTE
Giuseppe Greco