CAVI RESISTENTI AL FUOCO: Il comportamento del cavo al fuoco: A seconda del comportamento in presenza della fiamma si dividono in tre tipi: Cavi non propaganti la fiamma: l’isolamento brucia ma la fiamma non si estende oltre 65 cm dal punto in cui è applicata la fiamma al singolo cavo. Cavi non propaganti l’incendio: l’isolante brucia ma la fiamma non si estende oltre 2,5 m dal forno a 750 °C nel quale è posto un fascio di cavi. Cavi resistenti al fuoco: l’isolante può danneggiarsi ma il cavo deve continuare a funzionare per almeno 3 ore nel forno a 750 °C nel quale è posto a contatto con la fiamma. Per la maggior parte degli impieghi sia in ambienti ordinari che speciali è sufficiente il requisito di non propagazione della fiamma che comporta una semplice prova di autoestinguenza. Questo è il livello minimo di resistenza al fuco previsto dalle norme del Comitato 20 del CEI , anche se la norma impiantistica CEI 64-8 non vieta l’uso in ambienti ordinari senza particolari requisiti. Per gli ambienti con pericolo di esplosione o a maggior rischio in caso di incendio si possono impiegare cavi di tipo non propagante la fiamma solo in determinate circostanze , in tutti gli altri casi è necessario cavi non propaganti l’incendio. Anche i cavi non propaganti l’incendio determinano cortocircuiti appena vengono lambiti dalla fiamma e hanno lo scopo di non propagare il fuoco. Gli unici cavi con caratteristiche sufficienti a garantire almeno temporaneamente il funzionamento dell’impianto elettrico durante un incendio sono i cavi resistenti al fuoco. Caratterizzazione dei cavi a isolamento minerale: Un cavo a isolamento minerale è costituito da un tubo protettivo metallico esterno , generalmente in rame che contiene ossido di magnesio compatto entro il quale sono annegate le anime in rame elettrolitico con sezione e formazione uguale a quelli dei cavi ordinari. Per evitare l’azione di aggressivi chimici il tubo di rame è ricoperto con guaina in PVC. Escludendo la guaina il cavo risulta completamente incombustibile poiché la temperatura di fusione del magnesio è di 2800 °C. Il processo produttivo di questi cavi è semplice: si infilano nei tubi di rame i conduttori disposti parallelamente e si riempiono di ossido di magnesio in polvere impastato e compresso. Il tubo viene poi trafilato e riscaldato per compattare il complesso. Limitazioni d’uso: A causa della sua rigidità risulta impossibile infilarlo nelle condutture e quindi viene applicato solo dove strettamente necessario. Anche l’intestatura e le giunzioni sono complesse che di conseguenza ne limitano ulteriormente il campo di applicazioni. Norme di riferimento: Per le prove di resistenza al fuoco si fa riferimento alla norma CEI 2036 e per le caratteristiche costruttive le Norme CEI 20-39/2. Caratteristiche tecniche: Portata massima in regime permanente: E’ determinata dalla temperatura massima tollerabile di esercizio che per cavi nudi fuori portata di mano potrebbe essere spinta fino a 250 °C e per quelli rivestiti in PVC fino a 90 °C. Risulta non conveniente sfruttare al massimo la portata per problemi di caduta di tensione e di spreco di energia. Va invece tenuto conto in caso di dimensionamento di dispositivi di protezione contro il sovraccarico nei circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza destinati a funzionare durante l’incendio. Tenuta al cortocircuito: La temperatura di cortocircuito non deve superare quella di fusione del rame (1080 °C) ma solitamente si considera un valore più basso nei luoghi a rischio di esplosione. Installazione: Essendo adatti ad ambienti a maggior rischio in caso di incendio o con pericolo di esplosione vengono utilizzati per realizzare gli impianti di sicurezza destinati a funzionare anche in presenza di fuoco per facilitare lo sfollamento e viene specificato dalla norma CEI 64-8. Devono essere disposti in modo da evitare oltre ad un primo gusto , la formazione di cortocircuiti e di conseguenza nell’intero percorso sono vietate giunzioni o terminazioni realizzate con componenti con resistenza al fuoco inferiore a quelle del cavo a isolamento minerale. Le terminazioni sono fatte in modo da evitare l’ingresso di acqua o di umidità che ne potrebbe compromettere nel tempo il necessario livello di isolamento. Le giunzioni o le derivazioni fuori dall’ambiente con pericolo di incendio si possono realizzare con le ordinarie cassette. Per evitare la corrosione le graffette di fissaggio a parete non devono essere in acciaio zincato ma in rame o in plastica. Si può utilizzare il cavo protettivo esterno come PE rispettando i rapporti con le sezioni dei conduttori di fase ammessi dalla norma CEI 64-8. In caso di utilizzo di questo tubo come PE è necessario l’utilizzo di specifici collari in rame o in ottone.