COMUNICATO STAMPA DEL 6 MAGGIO 2013 LA FONDAZIONE

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COMUNICATO STAMPA DEL 6 MAGGIO 2013
LA FONDAZIONE THE BRASS GROUP CHIEDE A CROCETTA E STANCHERIS
DI SALVARE L’OJS DALLA DISCRIMINAZIONE SUBITA NEGLI ANNI
GARSIA: “NOI, PUNITI PER ESSERE COME CORDE DI VIOLINO”
“Non è più pensabile che si parli solo ed esclusivamente di orchestre sinfoniche o liriche,
escludendo dai programmi quella di musica jazz. Pertanto richiediamo che, al prossimo incontro dei
sindacati dello spettacolo con il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e l’assessore
al Turismo, Michela Stancheris, siano presenti anche i rappresentanti sindacali dell’Orchestra Jazz
Siciliana”. A dichiararlo è Ignazio Garsia, presidente della Fondazione The Brass Group.
“C’è già stato un primo contatto fra la nostra Fondazione e l’assessore Stancheris - prosegue
Garsia - e abbiamo registrato con soddisfazione l’attenzione del governo regionale, nella persona
dell’assessore, nei confronti delle nostre richieste. Oltre ad esprimere vivo rammarico per non avere
potuto approfondire nel merito la questione della tabella H, l’assessore Stancheris ha affermato di
condividere il principio secondo cui la produzione musicale in Sicilia non si possa e non si debba
limitare esclusivamente ai soli generi lirico e sinfonico”. Anche perché non esistono equivalenti
musicali e teatrali che possano incidere nello sviluppo economico della Regione, più del jazz e delle
musiche di derivazione afroamericana. Infatti, i festival che generano maggiore crescita economica
rispetto al finanziamento pubblico ricevuto sono proprio quelli di Montreaux, Umbria, Nice, North
Sea, ecc.
“Forse abbiamo sbagliato a non cercare la stabilità dall’inizio? - si chiede infine il presidente
della Fondazione The Brass Group - Abbiamo sempre creduto che un’orchestra dovesse essere
come le corde di un violino, che vibrano quanto più sono tese, mentre rischiano di essere allentate
dalla sicurezza del posto fisso. Ma non è giusto che continuiamo a pagare questa scelta coraggiosa
con continue emarginazioni, discriminazioni e tagli”.
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