L’Africa orientale
Una regione a cavallo dell’Equatore
L’Africa orientale si estende a cavallo dell’Equatore e si affaccia sul
Mar Rosso, Golfo di Aden e Oceano Indiano, formando il Corno
d’Africa.
Il “tetto” dell’Africa
Gran parte del territorio è montuoso. Da una catena montuosa
scende il Nilo Azzurro, che si congiunge in Sudan con il Nilo
Bianco. A sud s’innalza l’altipiano della regione dei grandi laghi,
che ospita il Lago Vittoria, il Tanganica e il Malawi. Qui si trovano
anche i monti principali dell’Africa. Le uniche zone pianeggianti si
trovano vicino alle coste dell’Oceano Indiano e del Nilo. Il clima è
un po’ più mite di quello equatoriale.
Un’area sconvolta dalle guerre civili
Grazie alla presenza del Nilo, l’Africa orientale, è stata sempre colonizzata. Solo l’Etiopia rimase
indipendente, ma nel 1936 diventò colonia italiana. Dopo la metà del ‘900 tutti gli stati della
regione hanno ottenuto l’indipendenza, che ha causato un cambiamento dei confini e molte guerre.
L’Eritrea nel 1993 ha raggiunto l’autonomia. Il deserto dell’Ogaden è stato conteso fra Somalia ed
Etiopia. In molti altri stati, come in Somalia, sono scoppiate molte guerre civili sanguinose.
Un mosaico di etnie diverse
L’Africa orientale è abitata da popoli diversi. Nella zona dei laghi sono presenti i bantu e i sudanesi,
che sono in continuo scontro. Niloti e somali vivono nel Corno d’Africa. I pigmei sono in via di
estinzione. La popolazione si concentra nelle zone dove è praticabile l’agricoltura. L’igiene è molto
scarsa e le malattie frequenti.
Un’economia fragile, ma con potenzialità da sfruttare.
L’economia si basa sull’agricoltura, che fornisce: caffè, cotone, banane, sesamo, spezie, piretro, da
cui si ricava un insetticida, incenso e agave sisalana. Le risorse minerarie non sono abbondanti. Il
turismo è in espansione e può contare su numerosi parchi.