REES MARCHE ASSEMBLEA DEI SOCI E DELLE SOCIE (Ancona, 5 dicembre 2010) Relazione di apertura dei lavori Se vuoi costruire una nave, non radunare gli uomini per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio ed infinito. (Antoine de Saint-Exupery) L’orizzonte strategico 2008/2010 La strategia individuata per il triennio 2008/2010 – inserita coerentemente nel quadro del Documento programmatico di REES Marche che riconosce nell’economia solidale un nuovo sistema economico, sociale e culturale - ha avuto come obiettivo generale l’avvio della costruzione di Distretti di Economia Solidale (DES), ovvero luoghi territoriali in cui l'aggregazione di produttori, consumatori, lavoratori e finanziatori rappresenti un volano per la diffusione di processi di economia solidale nei cittadini, nelle istituzioni e nei soggetti organizzati. A ciascuna delle quattro aree strategiche individuate, fra loro sinergiche e complementari, sono stati poi demandati degli obiettivi specifici. All’area identità il compito di coinvolgere soci REES e altri soggetti nelle attività associative, rafforzando la conoscenza fra persone e soggetti giuridici, ampliando la base associativa sia ai settori tradizionali ecosol sia ai nuovi interessanti ed interessati, favorendo il riconoscimento di REES da parte di imprese, associazioni, enti locali, cittadini anche attraverso iniziative territoriali. All’area del nuovo immaginario il mandato di permeare la società marchigiana con la cultura dell’economia solidale, affinando gli strumenti di comunicazione interna ed esterna (mailing list, notiziario, sito, social network), consolidando il percorso della Scuola delle alternative nei settori di ricerca e formazione, rafforzando la capacità di intrecciare rapporti stabili con giornali, radio, TV, canali di informazione indipendenti. Con l’area dei rapporti economici si è stabilito di favorire l’attivazione di sinergie ed interazioni prettamente economiche, intrecciando interessi e scambi monetari fra i soggetti soci, rafforzando il rapporto coi Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) marchigiani e favorendone la nascita di nuovi, lavorando per il rafforzamento di reti distributive adeguate, promuovendo l’avvio di nuove imprese e la riconversione all’area dell’economia solidale delle imprese interessate. All'area dei territori e delle istituzioni, infine, si è demandato l'obiettivo di localizzare la presenza e la capacità di operare di REES, organizzare eventi culturali e manifestazioni territoriali, rafforzare le relazioni con la Regione Marche e le istituzioni locali, ricercare risorse finanziarie e professionali. Le attività realizzate nel triennio 2008-2010 In attuazione del documento programmatico e della strategia 2008-2010, di seguito una panoramica della principali attività realizzate in questo triennio e di quelle in corso. Abbiamo lavorato con determinazione per rafforzare le relazioni fra REES e i propri soci e direttamente fra soci, implementato la parte del sito dedicata a soci ed attività istituzionali, partecipato a numerosi interventi di presentazione di REES e dell'economia solidale presso Università (Ancona, Macerata, Urbino), scuole, associazioni e gruppi territoriali. Grazie a questa opera di tessitura, possiamo affermare che la nostra Rete è riuscita nel corso del tempo a rappresentare sempre più un riferimento per imprese, enti locali, associazioni, GAS: lo dimostra la quantità sempre crescente di richieste di partecipare a dibattiti, convegni, manifestazioni, incontri di analisi e approfondimento. Non a caso il numero dei soggetti che decidono di associarsi è in costante aumento: ad oggi ne contiamo 130, di cui 54 soci giuridici, ovvero + 20% rispetto al 2009. A livello regionale aderiamo, in chiave politico/istituzionale a diversi organismi di secondo livello: il Comitato Regionale dell’Economia e Lavoro promosso dalla Regione Marche, l’Università per la pace, il Forum del Terzo Settore, il Coordinamento ONG e associazioni marchigiane. Abbiamo inoltre ispirato la costituzione presso la Regione Marche di un Tavolo regionale dell’economia solidale con l’obiettivo di elaborare politiche regionali, esperienze in tutta onestà finora deludente, ma dal grande potenziale. Anche la dimensione nazionale conferma che REES Marche, sia per la sua capacità di agire che per il fatto di costituire una delle poche esperienze di rete di carattere regionale, è considerata un modello di riferimento: in tal senso vanno menzionati diversi interventi volti a presentare la nostra esperienza, fra cui il più rilevante all’Assemblea nazionale del Nuovo Municipio tenutasi a Bergamo nel 2008. Naturale, in quest’ottica, la partecipazione al Tavolo nazionale dell’economia solidale, a cui si è affiancata la recente adesione all’Associazione Co-energia volta a diffondere l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Stiamo inoltre muovendo i primi passi – come membri del Tavolo nazionale dell’economia solidale per contribuire alla costituzione di una Rete europea di economia sociale e solidale: abbiamo iniziato di recente, infatti, a partecipare ai lavori di RIPESS Europe (Réseau Intercontinental de Promotion de l'Economie Sociale et Solidarie). Per dare il nostro contribuire alla diffusione di un nuovo immaginario nel territorio regionale, ci siamo dotati di tre strumenti comunicativi fondamentali – ognuno con le sue specificità e potenzialità - che nel corso del triennio 2008-2010 hanno conosciuto significativi incrementi in termini qualitativi e di capacità di diffusione: il notiziario telematico e la bacheca annunci, il sito internet, il profilo Facebook. Abbiamo inoltre interagito stabilmente con strumenti comunicativi messi a disposizione da altri soggetti: come la trasmissione radiofonica “Radio Africa” gestita dal Circolo culturale Africa e il notiziario del Centro Servizi Volontariato delle Marche. La Scuola delle Alternative (SDA) si è inoltre rivelata in questi anni un imprescindibile strumento sia per la formazione interna (3 seminari effettuati su motivazioni, denaro, tempo), sia per quella esterna (seminario per dirigenti e funzionari della Regione Marche, corso per facilitatori di reti di economia solidale). Ha inoltre avviato da tempo uno strategico rapporto di interazione con le quattro Università marchigiane, che di recente si è concretizzato nell’avvio della ricerca-azione “Le economia solidali nelle Marche” , finanziata da Fondazione culturale Responsabilità Etica (Banca Etica) e Regione Marche: l’obiettivo – in estrema sintesi – consiste nel far emergere le buone prassi regionali per elaborare possibili modelli di avvio di Distretti di Economia Solidale territoriali. Da un punto di vista più squisitamente politico/culturale, inoltre, il rapporto con le Università rappresenta senza dubbio un valore aggiunto in grado di proiettare REES in una dimensione nazionale e sovrannazionale. Nell’ambito dell’area dei rapporti economici, il triennio appena concluso ha visto REES impegnata sostanzialmente in tre fronti. 1. Il rafforzamento del rapporto con i GAS marchigiani – che consideriamo ineludibile - che in seguito all'indagine regionale da noi promossa nel 2008 su organizzazione, aspettative e bisogni dei GAS, ci ha visto impegnati nel facilitare la nascita di retine provinciali, avviare nuovi GAS, supportare da un punto di vista formativo i gruppi esistenti, facilitare l’organizzazione delle feste regionali annuali e della prima festa provinciale di Ancona, creare una sezione del nostro sito dedicata alla rete dei GAS marchigiani ed una mailing list di comunicazione regionale fra gasisti. 2. Il sostegno ai processi territoriali di avvio dei primi punti di Piccola Distribuzione Organizzata, in un’ottica di facilitazione di relazioni, aggregazione di soggetti economici, associativi e di acquisto, messa a disposizione di competenze e conoscenze. Significative le esperienze già avviate dell’Emporio dell’altra economia di Fano, della Galleria dell’altra economia di Urbino e dello spazio GAS di Civitanova, in corso di consolidamento i percorsi di Pesaro (Associazione Verderame) e della Valle del Misa e Nevola. 3. Il tentativo, con esiti per ora non confortanti, di avviare patti di filiere e scambi economici fra soggetti economici soci REES, così come ugualmente non soddisfacenti si sono rivelati i risultati del lavoro volto a promuovere la costituzione di nuove imprese e la riconversione all’area dell’economia solidale delle imprese interessate. Impossibile rendere conto, in questa sede, dei tanti eventi che REES ha attivato direttamente o patrocinato nel corso di questi anni nei territori delle Marche, dalla Fiera della sostenibilità di Fano ad Equa la festa di Jesi, dai progetti “Cambieresti” ed “Orto circuito” urbinate a quelli di “Economia solidale e pace” nel maceratese e di sviluppo di pratiche di buon vicinato e consumo critico nel fermano, Rispetto ai percorsi di avvio di Distretti di Economia Solidale, nel territorio provinciale di Pesaro e Urbino si è operato per rafforzare una rete locale per mezzo della creazione di sito e mailing list, del censimento e degli incontri organizzati fra produttori ecosol e aderenti ai GAS per condividere bisogni ed aspettative, del rafforzamento della rete dei GAS anche attraverso feste provinciali, della maturazione di percorsi di avvio degli spazi di Piccola Distribuzione Organizzata a Fano, Urbino e Pesaro, della recente organizzazione di un corso di formazione per facilitatori di reti ecosol. Nella Valle del Misa e Nevola ha preso avvio un secondo percorso di costruzione di un DES, sia con la realizzazione di incontri fra produttori, consumatori, istituzioni, sia con la messa in rete dei locali GAS anche nell’ottica di attivare uno spazio con funzioni culturali, di aggregazione di domanda ed offerta, logistiche. Nel territorio provinciale di Macerata, il recente protocollo di intesa fra Provincia e REES ha sancito la partenza formale del percorso di DES locale – con un significativo finanziamento da parte della Provincia - frutto di un lavoro territoriale di tessitura di reti fra produttori, gasisti, istituzioni locali avviato da REES da almeno due anni. Recenti segnali incoraggianti arrivano anche dai territori provinciali di Ancona e del Piceno. Oltre alla già citata prima festa provinciale dei GAS provinciali anconetani, i contatti avviati con la Provincia di Ancona hanno evidenziato da parte delle stessa un interesse a collaborare con REES nell’individuazione di specifiche politiche volte al rafforzamento dei processi di economia solidale in atto nel proprio territorio. Analogo interesse da parte della Provincia di Fermo, a cui negli ultimi tempi si stanno affiancano manifestazioni di fermento da parte di alcuni soggetti ecosol piceni e fermani. In relazione al rapporto con le istituzioni, oltre alle sopra menzionate Province che rappresentano dei nodi cruciali nell’ambito delle azioni territoriali che sempre più caratterizzeranno i percorsi dei REES, il triennio appena concluso si è contraddistinto per il non sempre facile rapporto con la Regione Marche. Se infatti possiamo tracciare un bilancio prevalentemente positivo rispetto alla collaborazione di REES all’organizzazione di due edizione della Fiera Eco&Equo (2006 e 2009), non soddisfacente si è rivelato finora il lavoro del Tavolo regionale dell’economia solidale, costituito dalla Regione Marche fra i diversi propri servizi - con la partecipazione di REES come unico soggetto esterno - con l'obiettivo di programmare politiche ecosol sul territorio marchigiano. In questo senso sarà necessario riprendere l’interlocuzione con la Regione partendo dagli impegni che il Presidente Spacca si è assunto in fase elettorale: l’effettiva valorizzazione del Tavolo regionale dell’economia solidale, il sostegno politico, progettuale, di agevolazioni finanziarie e linee di finanziamento a favore di soggetti ecosol, la volontà di confermare l’organizzazione di Eco&Equo e di fiere locali e quella di perseguire politiche a favore dei beni comuni, della salvaguardia del territorio, del modello energetico basato su risparmio e rinnovabili, conto gli OGM. Alcune criticità In questo quadro di intense attività, sono emerse delle criticità che richiederanno in futuro l’attento impegno di quanti saranno chiamati alla responsabilità di governare i processi di REES Marche. Sul significato dell’essere soci: REES è una rete partecipata da diversi soggetti – persone singole, aziende, cooperative, associazioni, gruppi - con proprie storie, percorsi e velocità, identità. Finora è prevalso un modello di rete caratterizzato da singole identità ben definite di ciascun soggetto socio, che si collegano attraverso una non scontata progettualità condivisa. Tale approccio non è più soddisfacente; è sempre più evidente, infatti, la necessità di una forte partecipazione e corresponsabilità di tutti i soggetti soci nella condivisione di valori e strategie e nella concretezza delle azioni. In altre parole, fare parte di una rete come REES non può essere compatibile con percorsi individuali e fortemente centrati sulle rispettive identità, non in grado di percepirsi come parte di una proposta più ampia. Tutto ciò significa - fra le altre implicazioni – praticare con coerenza e partendo da noi stessi i valori che consideriamo centrali: ad iniziare dalla capacità di tessere relazioni (possibilmente anche etiche…) fra noi, sia in quanto persone sia in quanto soggetti economici. Sull'equilibrio fra apporto volontaristico e impegno lavorativo: l'intensità e la complessità degli obiettivi che ci prefiggiamo richiederanno sempre più la capacità di reperire risorse economiche per sostenere e valorizzare adeguati percorsi professionali da affiancare alla sempre fondamentale componente del volontariato. Finanziamenti derivanti dalla presentazione di specifici progetti ad enti locali e nell’ambito della progettazione europea, finanziamenti da soggetti di natura privata coerenti con l’approccio dell’economia solidale, sostegno da parte dei soci su specifiche attività, borse lavoro istituite dalle Province, ragazzi e ragazze in servizio civile volontario rappresentano possibili linee su cui concentrare il nostro impegno. Sulla visibilità e riconoscibilità di REES nel territorio: sebbene in questi anni siano stati ottenuti molti risultati in quest’ambito, migliorare la nostra capacità di comunicare ed essere riconoscibili nei territori è un processo a cui dedicare le nostre energie. Creare un vero e proprio ufficio stampa, rendere stabile la nostra capacita di interagire con organi di stampa e canali di informazione indipendenti, promuovere eventi territoriali ed essere presenti in quelli promossi da altri soggetti sono alcune azioni possibili. La comunicazione non deve rappresentare un fine, bensì un indispensabile strumento che a volte tendiamo a sottovalutare. Sulla comunicazione con i nostri soci: tale tipo di comunicazione avviene prevalentemente con strumenti informatici (mailing list dedicata, sito, newsletter, facebook), a volte con qualche inefficienza rispetto alla necessità di comunicare eventi e informazioni con la tempistica adeguata. Non sempre siamo in grado di valutare il grado di circolazione delle informazioni fra i nostri soci. Sui processi decisionali: il metodo del consenso è il modello che ispira i nostri processi decisionali. Assumere decisioni in modo condiviso è prassi non facile, con il rischio sempre presente di inefficacia per un verso e di non inclusione dall’altro. L’impegno che ci aspetta consiste nell’individuare i giusti equilibri che garantiscano trasparenza e chiarezza nel porre le questioni, inclusione e massimo coinvolgimento dei soci e di tutti i soggetti interessati, capacità decisionale. Sul rischio di essere escludenti: in questi anni abbiamo maturato la consapevolezza di essere solo uno dei soggetti che nella nostra regione sono attivi nell’ambito delle politiche di economia solidale e nell’individuazione di un modello sociale e culturale alternativo. In tale direzione dovremo essere sempre più capaci di coinvolgere, sostenere ed interagire con quanti, singole persone o soggetti organizzati, percorrono strade parallele alla nostra, riconoscendoli come preziosi compagni di viaggio. Sul ruolo delle reti di economia solidale rispetto alla corrente crisi: stiamo assistendo al fatto paradossale che nella fase più critica dell’attuale sistema che contrastiamo (e che abbiamo previsto con lucidità), siamo tuttora impreparati nel rendere concreti agenti di trasformazione politica - organizzandole in una proposta socio/economica alternativa - le categorie che proponiamo nelle nostre analisi teoriche: sobrietà, decrescita, nuovi stili di vita, rinnovate politiche monetarie, gestione sostenibile del tempo, esigenze di occupazioni etiche, valorizzazione delle economie locali, indicatori alternativi di benessere e benvivere, giustizia globale e rispetto dell’ambiente, cooperazione, equa distribuzione delle ricchezze. Conclusioni Come in ogni percorso, anche per quanto riguarda quello intrapreso dalla Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche i molti aspetti positivi si intrecciano con inevitabili criticità, che se gestite in modo proficuo possono rappresentare importanti fattori di evoluzione. Rileggendo la nostra storia ormai pluriennale, da una fase iniziale dedicata all’aggregazione dei vari soggetti interessati, all’elaborazione del documento programmatico necessario per riflettere sulla nostra identità e alla significativa azione di diffusione culturale dei principi alla base dell’approccio dell’economia solidale, con il documento strategico 2008-2010 abbiamo posto le basi per un’operatività che andasse oltre la spontaneità dell’agire, dandoci l’obiettivo di governare i processi piuttosto che subirli. In questa fase, alla vigilia dell’individuazione di un nuovo piano triennale, la percezione che sia necessario un cambiamento di marcia è quanto mai attuale. Lo è in relazione alla reale capacità di praticare come persone e come soggetti economici ed associativi i principi ed i valori dell’economia solidale. Lo è in relazione alla necessità di rafforzare la consapevolezza dei soggetti soci di condividere e partecipare ad un progetto comune, come parte fondamentale della propria strategia e oltre le singole identità. Lo è in relazione all’energie che sapremo attivare per affrontare gli impegni del prossimo futuro: un giusto equilibrio fra attività di volontariato ed approccio professionale non più eludibile; l’avvio di relazioni, collaborazioni ed alleanze sempre più intense con soggetti esterni nell’ottica di messa in rete e contaminazione reciproche; l’intensificazione delle attività nei diversi territori della nostra regione, perché è nei territori che inizieranno a prendere vita i Distretti di Economia Solidale. Lo scopo sociale di REES Marche - l’elaborazione e la promozione di un nuovo modello sociale, economico, culturale alternativo a quello in crisi ma ancora dominante - appare ancora lontano, sebbene il percorso sia intrapreso e diversi i compagni di strada. Ma si sa, i cambiamenti epocali sono prima di tutto culturali e richiedono giusti tempi di maturazione. Desidero infine - a conclusione del mio mandato triennale - ringraziare con profonda stima il Vicepresidente e tutti i consiglieri e le consigliere che hanno condiviso in questi anni tanto impegno, salutare con gratitudine i soci e le socie che si sono attivati partecipando alla costruzione di un progetto più ampio, confermare la continuità del lavoro intrapreso a tutte le persone ed i soggetti pubblici e privati con cui abbiamo intrecciato segmenti di una lettura comune dell’attuale società. Per Consiglio regionale REES Marche Il Presidente Davide Guidi