IL DESERTO OLTRE IL MURO
I
AI MIEI AMICI, oggi e domani
II
…ed ecco perché la poesia mi alletta così tanto, perché è eterna. Fin quando ci sarà gente, la gente
potrà ricordarsi parole e combinazioni di parole. Nient’altro come la poesia e le canzoni ha la
possibilità di sopravvivere a un olocausto. Nessuno può ricordarsi un intero racconto. Nessuno può
descrivere un film, una scultura, un quadro ma, finché ci saranno esseri umani, le canzoni e la
poesia possono continuare…
Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa, è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente.
Siete riusciti a entrare?
Siete riusciti a entrare?
Siete riusciti a entrare?
La cerimonia sta per cominciare.
Vi dirò dell’angoscia e della perdita di Dio,
Vagando, vagando nella notte disperata.
Qui fuori nel perimetro non ci sono stelle,
Qui siamo strafatti, immacolati.
Alla memoria di
James Douglas Morrison
(Melbourne, Florida, 8 Dicembre 1943 – Parigi, 3 Luglio 1971)
POETA
“Fedele al suo spirito”
III
PRINCIPIO
Mi chiedo cosa faccia scrivere Poesie.
Delle tre l’una, credo.
Amore
Rabbia
Visioni.
IV
La forma è la porta del nulla.
Non parlate di rime, anafore e critica,
Morte della Poesia.
V
Essa è il bagliore,
La fine della miniera,
La più profonda introspezione.
VI
Salimmo lentamente, ordinatamente, senza una parola
Scorrendo silenziosamente, nella grigia foschia.
Gocce di musica
Sono il sollievo
E il conforto
E il respiro.
Occhi stanchi, vacui, lucidi;
Centinaia di vite incrociate
Si scambiano sguardi
Allontanandosi:
Chissà se sono qui con le loro anime.
Un pallido sole,
Un’altra mattina.
VII
FUGACITA’
Attimi di vita
Infimi istanti.
L’amico è sulla soglia.
Perdendomi nel biondo profumo,
Percependone l’intenso bagliore.
VIII
IX
PENSIERO A FEDERICO STELLA
Un Uomo sulla piazza.
Non gogna,
Ma pubblica agonia!
Veleno,
Attesa;
Sussulto:
Fine, punto.
Innocenza?
Forse, fra un po’.
Il crimine peggiore
È essere latitanti
Della dignità.
X
Lei sorride della follia
E dell’etereo istante
In cui la lasciò entrare.
Chiude la porta alla notte
Sorridendo all’alba del nuovo giorno.
XI
XII
Credo che in fin dei conti
Si cerchi la felicità
In vuoti & troppo pieni locali
Di Ombre Umane & Luci Psichedeliche.
Mare,
Bianco terrazzo di amici,
Amore
E una buona poesia.
XIII
DIO?
Politica
Morte
Sesso
Sigarette
Giorno
Vita
Religione
Guerra
Alcol
XIV
Notte
Rock & Roll.
Dove sei?
XV
Paura delle parole?
Abbiamo reso il dialogo un’utopia, fratello.
Chi vuole ascoltare ormai?
Meglio: chi n’è capace?
La pioggia battente sul viso
Fa forse più rumore?
XVI
Vivere
Attimo breve
Unghia nella schiena
Linea oltrepassata;
Toccare il limite,
Un po’ più in alto.
L’urlo,
L’elettricità dello shock.
Vivere.
XVII
Aprimi.
Mi chiedi di che parlo,
Paura & Angoscia
Della possibile perdita
XVIII
Del Nuovo Mondo.
L’uovo di Colombo è fragile!
E io non posso forse
Fare nulla per salvarlo?
Aprimi.
Non senti gli spari amico mio?
La rivoluzione è dietro l’angolo.
Aprimi & Esci.
XIX
In un caldo giorno di Luglio
Ci fece visita
Lo Spirito vivente della Musica
Rock & Roll
La folla ondeggiava
Estasi mistica
Ritmicamente mossa da mano invisibile
Energia fluente & onde vitali.
XX
Foto sbiadite
Di amici
Sorrisi fissati nell’attimo di perfezione.
La si raggiunge?
Solo in passato, mi colpisce.
Fermare bloccare fissare
XXI
E proiettarLa nella stanza buia
Dell’avvenire.
Almeno nella penombra
Vedrei i miei passi
Verso il prossimo ostacolo
Nella nebbia.
XXII
Amo la vita.
Reciproco?
Mi sforzo di ridere e crederlo,
Verso dopo verso:
Gradini sulla scala della conoscenza.
Arriveremo a vedere terra
All’orizzonte?
XXIII
Uscimmo a notte fonda
Lungo la mai percorsa via,
Camminando Silenziosi & Spauriti;
Alberi in fiore alle spalle,
Mulini in fiamme all’orizzonte,
Voglia di scappare dall’Inferno;
Confusamente vagammo,
Nella nera e profumata notte,
Ricercando la mela dell’Eden.
Conoscenza:
Bene e Male,
Alfa e Omega.
XXIV
Che ti hanno detto bambina?
Non credere alle parole del serpente,
Mascherano un ghigno.
La conoscenza è diversità,
Ed il sentiero della conoscenza porta alla perdizione,
Da quanto è doloroso.
Coraggio,
Un passo, in più.
XXV
Leggera parentesi fra versi,
Libero volo sulle foreste della ragione,
Tempio di fantasie remote, infantili.
Sogno.
Per il poeta, enorme problema:
Non può separarlo dalla realtà.
XXVI
Vivi, quando girando vedi una nuova pagina,
E una dietro l'altra cominciano a scorrere le prime righe
Segno indelebile, di passaggio.
Vivi, quando una tiepida mattina
Decidi di preparare la valigia
Perché sì, l'inverno è finito,
XXVII
Ed il profumo del sole
Ha reso tutto maledettamente elettrico.
Vivi, quando fai sgorgare musica dalle dita,
Regalando vita all'aria,
Ed aria all'anima.
Vivi, quando ti ricordi di essere cresciuto,
E ti ritrovi a piangere, pensando a ciò che hai perso.
Vivi, quando ti riscopri bambino,
E ti ritrovi a sorridere, pensando a ciò che hai.
Vivi,
Assimilazione del domani all’oggi.
Rendi migliore
QUESTO attimo.
Domani non viene
Forse da sé?
XXVIII
Avanzando ancora di un gradino
Ho visto la forma prendere chiarezza,
Visione
Come di donna bellissima & travolgente,
Guida nel tempio dell'immaginazione perduta,
Fonte di piacere, successo.
Mi sono voltato.
Onde magnetiche sono acri fonti
Di cadaveri di stelle cadenti
Durate troppo poco, o troppo?
Forse non avevano nulla da regalare,
O forse il divoratore medio
Ha ormai rinnegato completamente l'arte
Limitandosi a sopravvivere
Ed adattandosi al tristemente piacevole,
E piacevolmente scorre,
XXIX
Mentre i suoi atti non sono più suoi.
Annullato.
Da lei proveniva luce,
Come da un timido spiraglio, in una stanza buia.
XXX
Così, in un vago sogno, si fondevano nel suo sorriso
Passato, presente & futuro,
L’eterna ricerca
E la semplice grandezza dell’istante.
La fine è preordinazione,
Incessante succedersi di fotogrammi,
XXXI
Perfetti tasselli del mosaico,
Uomini in coda, ad attendere.
Chi scatenerà la tempesta?
Il momento sta per arrivare.
Aprite le porte,
Esiste l’uscita.
Vieni con me bambino,
e ti mostrerò la gioia e la perdizione
e il tormento e il disinganno
e il deserto silenzioso oltre il muro.
Chi scatenerà la tempesta?
Il vento figlio del cambiamento la spinge.
Sarete pronti allora?
Fate in modo che il vostro bagaglio non sia pesante.
XXXII
XXXIII