Cap. III – La Società della salute del Mugello

Comuni della Zona Mugello :
Barberino di Mugello
Borgo San Lorenzo
Dicomano
Firenzuola
Londa
Marradi
Palazzuolo sul Senio
San Godenzo
San Piero a Sieve
Scarperia
Vicchio
Comunità Montana Mugello
Azienda Sanitaria 10 di Firenze
Società
della Salute
del Mugello
documento di
candidatura
Indice
Premessa ............................................................................................ 3
Cap. I - Sintesi del quadro demografico-epidemiologico dei residenti
nella Zona Mugello .............................................................................. 5
Il territorio e la popolazione .......................................................................... 5
La popolazione anziana ................................................................................ 8
Popolazione disabile ..................................................................................... 8
Dati di vita e mortalità ................................................................................. 9
Cap. II - La candidatura per la sperimentazione ............................... 12
Attuazione e sviluppo dell’Accordo di Programma .......................................... 13
La nuova programmazione: il “Piano Integrato di Salute” ............................... 17
Obiettivi della sperimentazione .................................................................... 18
Il monitoraggio della sperimentazione .......................................................... 19
Le premesse vincolanti e gli effetti attesi ...................................................... 19
Cap. III – La Società della salute del Mugello ................................... 21
Lo strumento giuridico e gli atti costitutivi della Società della Salute................. 21
Gli organi della Società della Salute ............................................................. 21
L’assetto organizzativo della Società della Salute ........................................... 22
I modelli organizzativi dei servizi e degli accessi .................................................... 23
Il sistema di monitoraggio, informazione e valutazione sociosanitaria ....................... 24
Cap. IV - Informazione, tutela, partecipazione ................................. 25
Partecipazione e Piano Integrato di salute..................................................... 26
Cap. V - Il quadro dell’offerta e delle risorse..................................... 31
L’offerta territoriale sanitaria, sociosanitaria, sociale ...................................... 31
Il governo della domanda e le dimissioni programmate .................................. 34
Livelli Essenziali e continuità assistenziale ..................................................... 37
Il finanziamento della Società della Salute ed il controllo della spesa ................ 38
Azienda Sanitaria, Zona Mugello: spesa per assistenza sanitaria e integrazione
sociosanitaria territoriale. ................................................................................... 39
Situazione del personale e concertazione con le Organizzazioni Sindacali .......... 43
Allegato “A” ...................................................................................... 48
Certificazione di qualità dei servizi sociosanitari di alta integrazione per gli anziani48
Applicazione del Sistema: ........................................................................... 49
Telemedicina nel Mugello (T.M.M.) ............................................................... 50
1) Dati generali ................................................................................................. 50
2) Specifiche del progetto (da progettazione esecutiva) .......................................... 51
Progetto “Montagna”.................................................................................. 52
Progetto “Mugello Sociale” .......................................................................... 54
Laboratorio di riabilitazione per il disagio mentale .......................................... 55
Sistema della domiciliarità per area anziani e handicap................................... 55
Progetto di formazione congiunta “Strategie professionali e di servizio per
garantire continuità assistenziale ed efficacia agli interventi sociosanitari” ........ 56
Progetto di riorganizzazione dei servizi per minori.......................................... 56
Progetto “Creazione di un sistema integrato di promozione del benessere
nell’ambito delle dipendenze” ...................................................................... 57
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Premessa
Nel progetto di “potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata e cure
palliative” nella Zona Mugello, allegato alla deliberazione dell’Azienda
Sanitaria di Firenze n. 1437 del 23 luglio 1999, approvato dalla Giunta
Regionale, veniva in premessa riportato che “ … sulla base delle indicazioni
della L.R. 72/98 e degli indirizzi della Conferenza dei Sindaci, nella Zona
Mugello è prevista la costituzione di un unico distretto, e che i Comuni della
Zona gestiscono in forma associata i servizi sociali a norma dell’art. 7 della
Legge 72/97.
Tali peculiarità costituiscono un’occasione unica per istituire nel distretto,
così dimensionato, il livello ottimale in cui il percorso assistenziale è attivato
in relazione agli accertati bisogni di educazione alla salute, di servizi
preventivi, di assistenza sociale e di diagnosi cura e riabilitazione. La Zona
Mugello conseguentemente dovrebbe costituire la sede ideale per la
sperimentazione del progetto.
In questa ottica è indispensabile rendere omogenee le prestazioni erogate a
domicilio in tutti i comuni e, contestualmente, assicurare prestazioni
sanitarie appropriate e condivise.
OBIETTIVI:
 potenziare l’assistenza domiciliare integrata in tutto il territorio della Zona
Mugello, incrementando del 30% nel triennio il numero delle prestazioni;
 rendere più omogenee, nel territorio, le prestazioni erogate a domicilio in
tutti i Comuni della Zona;
 delineare processi organizzativi caratterizzati da forte integrazione;
 integrare i servizi distrettuali con alcune attività ospedaliere e con i servizi
sociali dei Comuni, con il coinvolgimento del volontariato;
 valorizzare, nel percorso assistenziale, il ruolo del medico di medicina
generale, attribuendogli la funzione del coordinamento degli interventi
d’intesa col medico distrettuale;
 attivare le cure palliative nel territorio del Mugello, integrandole con le
attività del D.H. oncologico.”
La realizzazione di tale progetto, condiviso e cofinanziato dagli 11 Comuni
della Zona tramite l’acquisizione di tre automezzi prevista nel Piano di Zona
al fine di potenziare il parco-auto già messo a disposizione dalla ASL, ha
comportato il raggiungimento degli obiettivi prefissati cui va dato il giusto
risalto, oltre che per la grande civiltà del servizio assicurato, proprio perché
rispondenti alle caratteristiche di dispersione, vastità, complessità di un
territorio con difficoltà di collegamento viario.
Si ritiene opportuno “partire” da tale progetto perché ha raggiunto risultati
significativi, soprattutto sul versante della riorganizzazione degli interventi
socio assistenziali, con il servizio sociale dell’ASL unico soggetto gestore
dell’assistenza
a domicilio, e
per quanto riguarda il potenziamento
dell’assistenza infermieristica domiciliare, con un servizio esteso sulle 12 ore
di tutti i giorni compresi i festivi assicurato dopo un processo non banale di
costruzione del consenso e condivisione del percorso con gli operatori
assegnati ai diversi presidi ma gestiti come pool unico su tutta la zona. Ha
costituito inoltre un presupposto metodologico di lavoro integrato su cui sono
stati costruiti altri momenti di lavoro e progettualità comuni di grande rilievo
3
quali quelli di seguito elencati che saranno, sia pure sinteticamente,
approfonditi negli allegati:
 Certificazione qualità dei servizi sociosanitari di alta integrazione per gli
anziani.
 Telemedicina nel Mugello (T.M.M.)
 Progetto “Montagna”
 Progetto “Mugello Sociale”
 Laboratorio di riabilitazione per il disagio mentale
 Sistema della domiciliarità per area anziani e handicap
 Progetto di formazione congiunta “Strategie professionali e di servizio per
garantire continuità assistenziale ed efficacia agli interventi sociosanitari”.
 Progetto di riorganizzazione dei servizi per minori
 Progetto “Creazione di un sistema integrato di promozione del benessere
nell’ambito delle dipendenze”.
Deve anche rimarcarsi la recente (dal 18 novembre 2002) sperimentazione
dell’ambulanza infermieristica a Borgo S. Lorenzo, sulla base dei protocolli
stabiliti dalla centrale operativa del 118 Firenze Soccorso. Possiamo definirlo
un evento importante perché reso possibile da una forte coesione della
Comunità mugellana (associazioni di volontariato, enti locali) rispetto un
evento importante, in altre realtà non realizzato, per tutta l'emergenza
toscana. L’esperienza è legata alla trasformazione in una rete integrata, che
comprende oltre naturalmente al ruolo svolto dal DEA del P.O. di riferimento
anche le postazioni di primo soccorso allestite sul territorio, di alcuni PET da
medicalizzati ad infermieristici. Altra particolarità è legata alla individuazione
del personale che, in parte significativa, è stato assorbito dalle infermerie
dedicate ai cantieri dell’Alta Velocità, esperienza di grande positività ed
originalità introdotta proprio sul territorio del Mugello.
Sono tutte tappe di un percorso ormai consolidato ed orientato a un
approccio ai problemi sempre più integrato e unitario che conferiscono
ulteriore valore aggiunto a due atti fondanti il percorso zonale: l’Accordo di
programma stipulato in data 14/11/2002 tra i Comuni della Zona Mugello, la
Comunità Montana Mugello, l’ASL 10 di Firenze con deliberazione D.G. n.
934 del 29.11.2002; la convenzione di associazione tra gli 11 comuni del
Mugello con delega di gestione alla Comunità Montana Mugello stipulata il
07/04/2003 rep. 75.
L’impianto innovativo della Società della Salute e le metodologie di
programmazione e di governo previste si presentano, a questo punto per la
Zona-Distretto del Mugello, come strumento di consolidamento e di sviluppo
dei processi di integrazione già in atto e nella cultura dei servizi, degli
operatori e di tutti i soggetti comunitari.
Di particolare rilievo in tal senso sono da considerarsi gli esiti del percorso di
costruzione della “Carta della cittadinanza sociale”, all’interno del quale non
solo sono stati concordati gli ambiti su cui incentrare l’azione di sostegno
alle persone, ma è stata stimolata la crescita di consapevolezza nei confronti
dei bisogni complessivi della comunità sia da parte dei servizi pubblici e
privati che da parte dei diversi soggetti comunitari, in uno sforzo di
superamento di una visione settoriale dei problemi.
La scelta di consolidare una visione partecipata e concordata dei bisogni
della comunità ha permesso una partecipazione più attiva e diretta del terzo
settore nei momenti di programmazione locale, non solo quelli previsti dalla
4
normativa, quali la presenza nell’ufficio di coordinamento distrettuale ai sensi
della LR22/92 o le consultazioni relative ai piani zonali, bensì anche come
presenza stabile e formalizzata nella Segreteria Tecnica Zonale
A tale metodologia si potrà fare riferimento per definire nuovi protocolli di
concertazione
e
coinvolgimento
della
cittadinanza
sugli
atti
di
programmazione.
Le potenzialità del percorso così delineato potranno essere sviluppate
attraverso una strategia complessiva che comprenda la necessaria sinergia
tra le funzioni di governo del sistema sociale e sanitario e di orientamento
della domanda e le funzioni gestionali previste negli atti formali.
Quindi, al fine di evitare duplicazioni di centri di responsabilità, di funzioni e
dispersioni di risorse nel complesso panorama della zona/distretto, si ritiene
di individuare, in aderenza all’Atto di indirizzo regionale, la Società della
Salute quale soggetto di riferimento per l’esercizio associato delle funzioni
previste nella citata convenzione di associazione tra i Comuni e la Comunità
Montana Mugello e nell’Accordo di programma tra gli stessi soggetti e la ASL.
Cap. I - Sintesi del quadro demografico-epidemiologico dei residenti
nella Zona Mugello
Il Mugello ha una forte consapevolezza di una identità culturale territoriale
specifica rispetto alla città di Firenze e alla cintura urbana. Tale elemento
consente livelli di collaborazione e motivazione delle comunità locali molto
alti, benché in presenza di differenziate realtà municipali tipiche della
Toscana. Il territorio della Zona sociosanitaria confina con l'Emilia Romagna,
l'area Fiorentina e la provincia di Prato. Gli undici comuni che ne fanno parte
sono: Barberino M.llo, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Londa,
Marradi, Palazzuolo S. Senio, San Godenzo, San Piero a Sieve, Scarperia e
Vicchio.
La Zona è caratterizzata da un basso indice di densità della popolazione, la
presenza di nuclei in zone montane isolate, da una cultura intrisa di
tradizionali valori contadini. L'ampio ventaglio di stile di vita rinvenute nel
territorio (provenienti dall'area urbana cosmopolita, come da chiuse
comunità contadine tradizionali), determina difficoltà a sintetizzare priorità
evidenti per la gran parte della popolazione. Tra la zona montana (per
esempio i comuni di San Godenzo, Marradi, Palazzuolo, Firenzuola) e il
fondovalle (in particolare i comuni di Londa e San Piero a Sieve) si misura
tutta la distanza sociale causata da fenomeni opposti, di forte presenza di
anziani o all’opposto di alta presenza di bambini.
Il territorio e la popolazione
La montanità del territorio è un elemento da tenere in considerazione nella
interpretazione dei fenomeni sociali e nella programmazione dei servizi.
Come si può osservare dalla densità di popolazione, pari per la zona
sociosanitaria a 46,8 abitanti per kmq, è piuttosto bassa ovunque, ma
soprattutto nelle zone montane, dove raggiunge punte minime di 11-12
abitanti per kmq. I dati relativi all'acclività e alla percentuale di territorio con
altitudine superiore ai 600 metri confermano che la zona Mugello ha una
fisionomia morfologica fondamentalmente montana e piuttosto "aspra"
5
disposta per di più su due diversi versanti idrografici(tirrenico per il fiume
Sieve e adriatico per Lamone, Senio e Santerno)
La dispersione territoriale caratterizza il sistema dei servizi determinando da
un lato la difficile accessibilità da parte dell'intera cittadinanza, dall'altro la
scarsa visibilità dei bisogni che spesso appaiono fortemente differenziati tra
le varie realtà locali.
Un elemento fondamentale di valutazione è la composizione della
popolazione del Mugello e i fenomeni che l'hanno caratterizzata negli ultimi
anni.
La popolazione nella zona sociosanitaria Mugello al 31.12.2000 è pari a
60.371 unità, divisa in 11 municipalità: 1/4 della popolazione è residente nel
Comune di Borgo San Lorenzo, 3 comuni (Barberino di M., Vicchio e
Scarperia) hanno una popolazione superiore a 5.000 abitanti mentre 3
comuni hanno una popolazione inferiore ai 2.000 abitanti (vedi tabella 1).
L’incremento della popolazione che si è manifestato negli ultimi anni sembra
non solo consolidarsi, ma rafforzarsi: l’indice di incremento totale è in
crescita dal 1999, grazie anche all’apporto delle zone montane che hanno
arrestato il lento decremento che si è registrato negli ultimi decenni, tant’è
che nell’anno 2000 tutti i comuni del Mugello hanno avuto un saldo della
popolazione positivo.
Tale saldo è dovuto essenzialmente a sempre maggior afflusso di persone,
sia dalla città di Firenze che dall'estero, che vogliono risiedere nel nostro
territorio, ma è da segnalare come nelle zone della pianura si registrino tassi
d'incremeno naturale (benchè negativo), superiori alla media regionale e
addirittura un tasso con segno positivo nel comune di Londa. Tale comune si
caratterizza per il valore dell'indice di dipendenza bambini più alto dell'intera
regione.
Le persone che vengono a risiedere nella nostra zona sono prevalentemente
famiglie, senza particolari radici con il territorio e quindi senza una rete
parentale di supporto.
Il 74,5 % dei nuovi iscritti all'anagrafe nel 2000 sono persone provenienti
dall'estero. La popolazione straniera residente ha registrato un incremento
pari al 24,4 % dal 1999 al 2000 e al 31.12.2000 è rappresentata da 1612
unità. Il 52 % della popolazione straniera è di sesso maschile e il 22,1 %
sono minori. Il 62,7 % della popolazione straniera proviene da paesi europei
esterni all’UE, in particolare l’Albania (ben il 42,4 % dell’intera popolazione
straniera). Il 78,5 % proviene da paesi in difficoltà.
Per quanto riguarda un altro fenomeno relativo alla popolazione immigrata
nel territorio mugellano vanno segnalati gli interventi per le grandi opere
(Ferrovia Alta Velocità, Invaso di Bilancino) che interessano la zona e che
sono fonte ulteriore di squilibrio per la presenza nei cantieri di persone e
famiglie (di fuori regione e anche stranieri) senza una vera integrazione col
territorio.
Nella zona sociosanitaria del Mugello si riscontra mediamente un indice di
dipendenza molto elevato che assume valore eccezionali nei comuni di
montagna (S.Godenzo = 69,09; Firenzuola = 65,24) ma anche valori
abbastanza elevati nei comuni della piana (S.Piero a Sieve = 53,29).
Pertanto la popolazione appartenente alle fasce di età più deboli (0-14 e 65
più) risulta a carico delle sempre più residua popolazione “produttiva”.
6
Tabella 1 - Superficie e Densità di popolazione
Comune
Popolazione al
31.12.2000
9.326
16.022
4.787
4.859
1.646
3.650
1.331
1.165
3.859
6.565
7.161
60.371
Superficie
Barberino di Mugello
Borgo San Lorenzo
Dicomano
Firenzuola
Londa
Marrani
Palazzuolo sul Senio
San Godenzo
San Piero a Sieve
Scarperia
Vicchio
Mugello
133,71
146,15
61,76
272,06
59,4
154,07
108,9
99,19
36,63
79,37
138,89
1290,13
Densità
69,7
109,6
77,5
17,9
27,7
23,7
12,2
11,7
105,4
82,7
51,6
46,8
Tabella 2 - Gli aspetti morfologici
Nome comune
Intensità
morfologica
Barberino di Mugello
Borgo San Lorenzo
Dicomano
Firenzuola
Londa
Marradi
Palazzuolo sul Senio
San Godenzo
San Piero a Sieve
Scarperia
Vicchio
46,70
51,10
60,50
68,60
73,90
69,50
75,20
77,00
34,30
47,10
54,50
% territ con
% territ. Con
intens rilievo
altit. > 600 m
251-1000 m
6,0
14,6
28,3
26,1
51,4
27,8
31,9
40,5
0,4
14,5
23,4
20,0
28,6
27
67
67,3
51,8
71,9
77,9
0,4
30
34,6
% territ.
Con
pendenza
> 24°
15,2
30,5
35,2
26,6
37,3
53,1
51,0
50,3
7,8
17,6
30,2
Tabella 3 – Popolazione nella zona Mugello al 31.12.2000 – classi di
età
Classi di
età
0-3
4-6
7-11
12-14
15-18
19-39
40-59
60-64
65-74
75 e più
Totale
Maschi
1.111
816
1.390
763
1.079
8.904
8.353
1.844
3.201
2.431
29.892
Popolazione
Femmine
992
753
1.241
738
1.034
8.536
7.926
1.809
3.582
3.928
30.539
Totale
2.103
1.569
2.631
1.501
2.113
17.440
16.279
3.653
6.783
6.359
60.431
% sul totale
3,48
2,60
4,35
2,48
3,50
28,86
26,94
6,04
11,22
10,52
100,00
7
La popolazione anziana
La popolazione con età superiore ai 64 anni nel Mugello al 31.12.2000 è pari
a 13.142 unità, il 21,74 % della popolazione. L'analisi della struttura per
età della popolazione nei Comuni del Mugello ci conferma come è proprio nei
Comuni più montani (S. Godenzo, Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio)
che si registra un'alta presenza di anziani; in questi comuni sono presenti
anche percentuali significative di ulltraottantacinquenni, dal 4% al 5%
dell’intera popolazione.
L'indice di dipendenza anziani è pressoché costante, o in leggero aumento, in
tutto il territorio. I Comuni precedentemente segnalati presentano un valore
dell'indice nell'anno 2000 molto alto, compreso nel range 40 - 50. Ciò
significa che ad una persona anziana corrispondo poco più di due persone in
età produttiva (15 - 64 anni).
La popolazione anziana è stata oggetto di studio da parte dell'Osservatorio
Provinciale sulle Politiche Sociali. Successivamente tali dati sono stati
elaborati ai fini di costruire una batteria di indicatori dalla quale è possibile
effettuare numerose riflessioni.
La percentuale maggiore di anziani soli è presente in due comuni della
"piana", Barberino e S. Piero a Sieve, con valori che si avvicinano al 50 %
dell'intera popolazione anziana. Negli altri Comuni gli anziani soli sono il 23 28 % degli anziani, con una punta del 32 % a Marradi.
E' invece quest'ultimo Comune a presentare il maggior numero di anziani
non autosufficienti (quasi l'8 %), seguito dal Comune di Firenzuola (7,4 %).
Da notare che questi Comuni, oltre ad avere sicuramente un'alta percentuale
di popolazione anziana, anche ultra 85-enne, sono due Comuni nei quali
sono presenti importanti RSA del territorio.
Popolazione disabile
Il Mugello dalle statistiche regionali,appare tra le zone che presentano più
nascite con difetti congeniti ed in questi ultimi anni i servizi sociosanitari
vengono sempre più coinvolti per l'attivazione di interventi verso adulti con
disabilità acquisite in seguito a malattie neurologiche, traumatismi da
incidenti stradali, infortuni sul lavoro, esiti di ictus etc.
Tale situazione non è però comprovata dalle statistiche esistenti
relativamente all'handicap accertato ai sensi della L.104/92, probabilmente
in conseguenza di resistenze di ordine culturale da parte delle persone
interessate e delle loro famiglie, soprattutto nelle zone montane.
Dai dati in nostro possesso il numero di portatori di handicap, di qualunque
età, che risultano ai servizi, è di 386 persone collocate nei vari comuni della
zona. La tipologia di handicap più presente (quasi la metà) è l'handicap
mentale, seguito dall'handicap fisico.
8
Tabella 4 - Tipologia di handicap nel Mugello al 31.12.2000
Tipologia di
handicap
N° portatori di
handicap
Percentuale
Psichico
Fisico
Sensoriale
Plurihandic
ap
Totale
188
118
25
55
386
48,7%
30,6%
6,5%
14,2%
100 %
Nel Mugello l'attenzione a queste tematiche dimostrata dalla comunità locale
nelle sue varie espressioni (dal pubblico al privato, al privato sociale,
all'associazionismo, alle varie organizzazioni di tutela) ha prodotto e
concretizzato una serie di interventi e/o servizi tesi a :
 favorire la domiciliarietà: assistenza domiciliare, assistenza domiciliare
integrata, aiuto personale, sostegno alle famiglie con minori portatori di
handicap, centri diurni di socializzazione e di aggregazione;
 garantire la residenzialità, sia a livello quantitativo che qualitativo,
modulando risposte diversificate relativamente ai bisogni assistenziali e di
cura.
Prospettive nuove si stanno aprendo anche sul versante del progetto “Dopo
di Noi” che permetteranno di articolare risposte sempre più vicine ai bisogni
espressi dalle persone e dalla comunità locale. E’ in via di riorganizzazione
una unità di valutazione multidimensionale a carattere zonale e la stesura
dei relativi protocolli per l’identificazione dei percorsi assistenziali.
Con l'istituzione della Società della Salute si apre una nuova possibilità di
rendere gli accessi e le azioni conseguenti più elastici e condivisibili, nonché
di conoscere il sommerso partendo dalla situazione dei disabili accertati.
Dati di vita e mortalità
I dati presentati riportano una sintesi della parte epidemiologica della
Relazione Sanitaria annuale della Azienda Sanitaria Firenze (ASF) dell’anno
2002 (redatta nella maggio 2003) relativi allo stato di salute dei cittadini
residenti nelle Zone Fiorentina Nord-Ovest, Fiorentina Sud-Est e Mugello.
La speranza di vita alla nascita è un importante indice sintetico dello stato di
salute di una popolazione. È da segnalare la situazione "relativamente"
svantaggiata del Mugello, che presenta i valori più bassi dell'area.
Tabella 5- Speranza di vita alla nascita
Zone Sociosanitarie e Aziende USL di
residenza
Speranza di vita alla
nascita maschi
Speranza di vita alla
nascita femmine
(anni)
USL 10 - Firenze
Firenze
Fiorentina Nord-Ovest
Fiorentina Sud-Est
Mugello
77,5
77,4
77,8
77,8
76,5
83,0
82,9
83,2
83,0
82,5
REGIONE TOSCANA
Asl con valore inferiore
77,0
Massa: 75,2
82,7
Viareggio: 81,8
9
Asl con valore superiore
Empoli: 77,6
Pistoia: 83,2
I tassi di mortalità generale (tabella 6). Il bassi livelli di mortalità
riguardano tutte le zone della ASL, ad eccezione del Mugello che presenta
valori superiori a quelli regionali; l’eccesso presente in entrambi i sessi è
significativo nei maschi.
Tabella 6. Mortalità per tutte le cause, tutte le età ed età < 65 anni.
Soggetti residenti nella ASL 10.
Tassi standardizzati (per 100.000) per età, standard: Toscana 2000. Triennio 19982000.
(fonte: Elaborazione: Agenzia Regionale di Sanità su archivio Registro Mortalità Regionale-CSPO)
ZONE SOCIOSANITARIE ED AZIENDE USL DI
RESIDENZA
Tutte le cause
USL 10 - Firenze
Firenze
Fiorentina Nord-Ovest
Fiorentina Sud-Est
Mugello
Regione Toscana
valore inferiore
valore superiore
Tutte le cause, 0-64 anni
USL 10 - Firenze
Firenze
Fiorentina Nord-Ovest
Fiorentina Sud-Est
Mugello
Regione Toscana
Asl con valore inferiore
Asl con valore superiore
Maschi
Femmine
1439,16
1426,94
1374,45
1471,29
1634,74
1528,36
Firenze: 1439,16
Viareggio:
1721,12
913,28
902,54
904,60
918,98
1031,56
948,53
Empoli: 912,90
Viareggio:
1021,84
247,53
255,01
238,35
239,77
255,04
264,21
Empoli: 245,31
Viareggio: 324,75
136,12
142,43
127,35
122,95
161,33
135,55
Empoli: 123,36
Lucca: 154,68
L'analisi della mortalità generale prima dei 65 anni, un importante indice
di mortalità “prematura” (che può essere considerato come un “campanello
di allarme” analogo agli “eventi sentinella”, ma di carattere più generale e
meno influenzato da problemi di qualità delle codifica delle diagnosi di morte
e di numerosità degli osservati) conferma una più elevata mortalità nella
Zona Mugello, rispetto alle altre due Zone.
A proposito delle specifiche cause di morte nel Mugello sono segnalare i
seguenti eccessi rispetto ai valori medi regionali e/o a quelli delle altre aree
della ASL 10:
 Tumore dello stomaco, in entrambi i sessi
 Malattie circolatorie totali, infarto miocardico e malattie cerebrovascolari,
in particolare nei maschi.
 Cause accidentali e violente, nei maschi.
Sono stati calcolati tassi standardizzati di "primo ricovero", raggruppando i
ricoveri (tabella 7). I tassi così calcolati forniscono una misura della
10
frequenza dei soggetti che ricorrono alle cure ospedaliere nella popolazione,
depurandola dal fenomeno dei ricoveri ripetuti.
Per il totale delle cause di ricovero, i tassi aggiustati per età della ASL 10,
così calcolati, evidenziano valori significativamente inferiori alla media
regionale nei maschi e analoghi nelle femmine. L'analisi delle singole cause
di ricovero non evidenzia specifiche situazioni di eccesso di ospedalizzazione.
Tabella 7. Tassi standardizzati (standard: Toscana 2000) di “primo
ricovero” totali, per grandi gruppi e per alcune patologie rilevanti.
Soggetti residenti nella ASL 10 (e ovunque ricoverati).
Anno 2001. (fonte: Elaborazione Agenzia Regionale di Sanità su archivio SDO)
ZONE SOCIOSANITARIE ED AZIENDE USL DI
RESIDENZA
Totale soggetti ricoverati
USL 10- FIRENZE
Fiorentina
Fiorentina Nord-Ovest
Fiorentina Sud-Est
Mugello
REGIONE
Asl con valore inferiore
Asl con valore superiore
Maschi
Femmine
131,08
135,56
129,23
125,72
124,32
133,47
Siena: 124,24
Massa: 152,44
139,22
143,90
137,51
132,14
132,96
138,74
Grosseto: 127,19
Massa: 151,55
In sintesi, dagli indicatori esaminati emerge una situazione sanitaria più
problematica per la Zona Mugello, rilevabile sia dagli stessi indici sanitari
generali (speranza di vita alla nascita, mortalità generale, mortalità
prematura), che da alcuni indici più specifici, quali il tasso standardizzato di
mortalità generale, superiori a quelli aziendali e regionali; una delle cause
prevalenti è rappresentata dalle malattie del sistema circolatorio.
Le iniziative di promozione della salute realizzate negli ultimi anni hanno
coinvolto prevalentemente le comunità scolastiche
con l’obiettivo di
promuovere corretti stili di vita nelle giovani generazioni (alimentazione,
dipendenze, attività fisica , attività sessuale, farmaci), hanno visto la
partecipazione del 78% degli studenti e la loro efficacia sulla prevenzione
delle malattie del sistema circolatorio sarà valutabile solo a lungo termine.
Anche nel “Progetto Montagna” presentato in esecuzione del P.S.R.
2002/2004 è prevista la realizzazione di due azioni finalizzate a ridurre i
rischi di mortalità per malattie del sistema cardiocircolatorio che nella Zona
presentano valori significativamente superiori alla media regionale.
Pertanto è opportuno che i progetti in corso che vedono coinvolti sia il
territorio che l’ospedale con azioni di prevenzione, cura e riabilitazione siano
supportati da una campagna informativa per questo argomento rivolta a
tutta la popolazione.
La campagna avrà come riferimento la mostra regionale “Questioni di
cuore” che raccoglie ed esalta in forma grafica e multimediale, tutte le
informazioni utili alla conoscenza dei comportamenti e atteggiamenti corretti
per evitare l’infarto, fino dai primi anni di vita.
La mostra utilizzata anche in parte sarà l’elemento centrale di un evento
itinerante realizzato con i Comuni della Zona, gli operatori sanitari
11
ospedalieri e territoriali, l’associazionismo sanitario, sociale, sportivo, del
tempo libero.
Cap. II - La candidatura per la sperimentazione
Il sistema di erogazione delle prestazioni sociali e dei servizi, sanitari e
sociosanitari, continua ad essere fortemente orientato da valori fondanti
caratterizzati dalla
 universalità dell’accesso
 eguaglianza nell’accesso
 solidarietà nella comunità
 sussidiarietà verticale ed orizzontale.
La volontà di candidarsi alla sperimentazione scaturisce, non solo dal
consolidato rapporto operativo fra Comuni, Azienda e Comunità Montana ma
anche dalla comune volontà di attuare per il futuro una programmazione
integrata dei servizi per “obiettivi di salute”.
La Società della Salute, secondo gli intendimenti espressi nel Piano Sanitario
Regionale 2002-2004, è infatti una nuova soluzione organizzativa che
associa le funzioni di indirizzo, programmazione e governo, di competenza
degli enti associati in ambito sociale, sociosanitario e sanitario territoriale e
per la gestione integrata dei relativi servizi. Si tratta di una proposta che
tende a restituire ai comuni un pieno coinvolgimento nel governo della sanità
oltre che per tutti gli interventi di sostegno alle persone, sviluppando nella
programmazione un rapporto sempre più stretto fra Enti Locali e Regione
Toscana.
In tale prospettiva gli attori istituzionali
(Comuni della Zona Mugello,
Azienda Sanitaria n. 10, Comunità montana) formulano la richiesta alla
Regione Toscana di potere avviare la sperimentazione della Società della
Salute nella Zona-Distretto del Mugello, secondo le modalità che il Consiglio
Regionale della Toscana nella seduta del 24 settembre u.s. ha approvato con
la Delibera “Atto di indirizzo regionale per l’avvio della sperimentazione della
Società della Salute”.
Secondo quanto previsto dal Piano Sanitario Regionale e indicato dal
documento di indirizzo regionale è evidente che tale soluzione innovativa
dovrà prevedere una prima attuazione sperimentale, che sarà
necessariamente caratterizzata dai seguenti aspetti qualificanti:
a) Accoglienza del cittadino e attenzione al più debole;
b) Superamento della separatezza dei processi di presa in carico degli utenti
attraverso un governo unitario delle risorse e modalità di accesso ai
servizi unificati;
c) Garanzia di qualità ed appropriatezza dei servizi che vengono
riprogrammati;
d) Definizione condivisa dei livelli essenziali di assistenza sociali,
sociosanitari e sanitari che si intende garantire per i cittadini;
e) Universalismo ed equità;
f) Un sistema di programmazione e valutazione per garantire standard
accettabili di qualificazione del servizio, controllo e certezza dei costi;
g) Orientamento nuovo della imprenditorialità locale sul territorio;
h) Coinvolgimento della comunità locale.
12
Tutto ciò avverrà attraverso il coinvolgimento della Comunità locale in ogni
sua espressione per costruire un patto di cittadinanza con la popolazione:
vengono a questo scopo attivate opportune forme di concertazione e
consultazione territoriale con tutte le organizzazioni di cittadinanza attiva
presenti nel territorio; tale coinvolgimento, articolato sulla programmazione,
verifica e controllo delle politiche sociosanitarie esistenti, tende a migliorare
non soltanto la qualità complessiva dei servizi, ma anche i rapporti con i
cittadini stessi.
Le caratteristiche della Zona-Distretto del Mugello, il costante proporsi da
parte della Comunità locale, in tutte le sue espressioni, nell’ottica dello
sviluppo della riduzione delle componenti burocratiche e dell’effettivo, diretto
coinvolgimento della popolazione e degli operatori, sono alla base di una
candidatura che potrà sviluppare, nel suo effettivo esplicarsi, positivi
processi di contagio per altre realtà
Attuazione e sviluppo dell’Accordo di Programma
La nuova normativa nazionale di riordino dei servizi socio assistenziali e
sociosanitari integrati (Legge 328/2000), in consonanza con la normativa
della Regione Toscana (L.R. 72/97) mira a “promuovere un sistema di diritti
di cittadinanza e di pari opportunità” che faccia perno sulla integrazione delle
politiche per i servizi alla persona e alla famiglia, sulla integrazione
sociosanitaria, sul principio della centralità della persona intorno alla quale
far corrispondere l’unitarietà delle risposte superando la frammentazione dei
punti offerta, delle competenze e della diversa natura dei produttori dei
servizi.
I Comuni della Zona sociosanitaria del Mugello di concerto con la ASL hanno
da tempo strutturato un percorso per
la progressiva creazione di un
soggetto unitario nel territorio del Mugello per la gestione dell’intero settore
dei servizi alla persona.
Per tale finalità la Comunità Montana Mugello è stata considerata negli anni
come elemento centrale, coagulante dei vari interessi nel settore delle
politiche di integrazione sociale e sanitaria e dunque livello istituzionale di
riferimento presso il quale far crescere la realizzazione di politiche unitarie su
scala locale, attraverso l’aggiornamento progressivo delle convenzioni
interistituzionali.
Lo sviluppo delle sinergie istituzionali e di programmazione si è consolidato
nell’Accordo di programma siglato dalla ASL, dagli undici Comuni della Zona
sociosanitaria e dalla Comunità Montana Mugello nel novembre 2002 per la
realizzazione degli interventi socio assistenziali e sociosanitari previsti dal
Titolo IV e V della L.R.72/97. L’Accordo definisce e disciplina gli impegni dei
contraenti in ordine a due ambiti:
A) la programmazione zonale nei settori riguardanti: l’assistenza ai disabili; il
sistema della domiciliarità per la tutela degli anziani; la prevenzione del
disagio psichico e delle dipendenze; l’assistenza ai minori abbandonati o
con gravi disagi familiari; alloggio e residenzialità per immigrati;
socializzazione e tempo libero; servizi educativi per l’infanzia e
l’adolescenza; il sostegno alle responsabilità familiari.
B) la riorganizzazione del sistema locale di servizi sociali e sociosanitari di
zona secondo modelli flessibili, orientati al risultato, che incentivino la
13
presa in carico complessiva delle problematiche sociali, lo sviluppo di
risposte differenziate non incentrate sulla prestazione, l’omogeneità dei
livelli di assistenza individuati per la zona. A questo scopo è stato
costituito:
 un gruppo unico di assistenti sociali della ASL e degli undici comuni
suddiviso sul territorio per aree geografiche e settori di intervento
che garantisca la presa in carico per professionalità e non per
dipendenza
giuridica
dell’operatore.
La
nuova
struttura
organizzativa denominata Sociale Integrato Mugello (SIM) ha un
unico coordinamento a livello di zona/distretto, referente per tutte
le attività sociali con valenza socio assistenziale e sociosanitaria, ai
sensi dell’art 20, comma 7 della L.R.72/97.
 un Ufficio Amministrativo zonale per la gestione delle procedure
amministrative concernenti le attività sociosanitarie e socio
assistenziali del SIM; la individuazione delle nuove procedure
relative alla gestione associata; il monitoraggio e l’elaborazione dei
dati e della modulistica dei settori di competenza; lo studio e la
ricerca di fonti di finanziamento; la gestione delle procedure
amministrative collegate alla progettazione zonale.
Il SIM si collega allo Sportello Unico del Sociale (progetto denominato
“Mugello Sociale”) che si propone come punto informativo del sociale rivolto
alla cittadinanza e come porta unificata di accesso ai servizi sociali attraverso
la presenza del segretariato sociale zonale. La riorganizzazione zonale dei
servizi socio assistenziali e sociosanitari e la realizzazione dello Sportello
unico del sociale si presentano come aspetti sinergici e complementari del
processo di rinnovamento e potenziamento della capacità di gestione zonale
degli interventi e dell’integrazione dei servizi offerti dai Comuni, dalla
Comunità Montana, dalla Azienda Sanitaria.
Il percorso complessivo sviluppato dalla ASL e dagli Enti Locali di zona si è
sostanziato negli anni nei seguenti atti formali:
1) protocollo d’intesa del 28.08.98 per l’attuazione dell’Osservatorio sugli
anziani con l’adesione anche dell’Azienda Sanitaria 10 - Zona Mugello,
dell’Amministrazione Provinciale di Firenze, dell’Università degli Studi di
Firenze - Ist. di Gerontologia e Geriatria;
2) protocollo d’intesa tra i Comuni della zona sociosanitaria del Mugello del
30.10.98 per la definizione delle materie da gestire in forma associata
per i settori anziani - minori - handicap, con la presa d’atto della
Comunità Montana;
3) protocollo d’intesa tra i Comuni della zona sociosanitaria del Mugello e la
Comunità Montana del 23.04.1999 per la gestione associata di materie
del settore sociale delegate alla Comunità Montana in attesa di stipula di
apposita convenzione
4) convenzione di delega triennale in data 19.05.1999 rep. 1422, che per
le funzioni amministrative associate nel settore sociale, ed in particolare
per le materie anziani, handicap, minori stipulata tra i Comuni di Zona e
la Comunità Montana Mugello.
5) protocollo d’intesa tra l’Articolazione Zonale del Mugello della Conferenza
dei Sindaci (in rappresentanza dei comuni della Zona) la Comunità
Montana del Mugello, l’ASL 10 di Firenze per concordare le linee di
indirizzo sulle cui basi predisporre un progetto comune mirante a
14
6)
7)
8)
9)
consolidare i servizi esistenti e far fronte ai nuovi bisogni della zona
montana Mugello nell’ambito sociosanitario e sociale integrato (Luglio
2001);
durante il corso del triennio 200-2003, oltre alla convenzione di delega
succitata, in occasione della predisposizione dei Piani di Zona dei settori
sociale ed educativo, nonché in relazione a quelli redatti in attuazione
della legge 285/97 per l’infanzia l’adolescenza e la famiglia e del D. Lgs
286/98 per l’immigrazione, sono stati stipulati appositi accordi di
programma sottoscritti oltre che dai Comuni della Zona e dalla Comunità
Montana Mugello anche dalla ASL 10 e dalla Provincia di Firenze per le
rispettive competenze, e in tali accordi sono stati previsti numerosi
interventi associati dei Comuni attraverso l’attività della Comunità
Montana;
nello stesso triennio il coordinamento dei comuni ha raggiunto obiettivi
di regolamentazione unica zonale in vari ambiti: intero settore socio
assistenziale, strutture per i servizi alla prima infanzia, applicazione della
normativa ISEE ai servizi comunali; percorsi d’ingrasso in RSA; e
Il percorso è stato ulteriormente sostanziato nel corso del 2002/2003
con la valutazione positiva delle esperienze di gestione associata
realizzata da tutti i Comuni della Zona sociosanitaria e la stipula di una
nuova convenzione che amplia le competenze della gestione affidata alla
Comunità Montana, sottoscritta nell’Aprile del 2003 nei settori degli
Anziani, dell’handicap, dei minori, dell’immigrazione, e nel settore
educativo. La logica è stata di ricomporre in una strategia direzionale
zonale la gestione di interventi, servizi e prestazioni gestiti
singolarmente da ogni Comune con caratteristiche diverse, che induceva
risposte frammentate, disomogenee e carenti rispetti ai bisogni espressi.
Questa scelta ha dato impulso anche ad una progettazione di più ampio
respiro zonale nei Piani di Zona elaborati negli anni Ad es. nel settore
anziani si è giunti al consolidamento della gestione di una graduatoria
unica per gli ingressi in RSA, in collaborazione con la ASL; alla gestione
zonale delle quote sociali erogate dai Comuni, degli interventi di
Assistenza Domiciliare di base, Integrata e del Centro Diurno,
permettendo di gestire le diverse risorse in una logica zonale di sostegno
alla domiciliarità, in stretto rapporto con l’Associazionismo ed il terzo
settore del territorio.
Contestualmente
l’Azienda
sanitaria
ha
ridisegnato
l’assetto
organizzativo territoriale della Zona con l’accorpamento dei tre
precedenti distretti in un coordinamento unico, che ha caratterizzato la
zona come monodistrettuale. Questo passaggio aziendale ha favorito sul
versante degli interventi sanitari gli aspetti di omogeneizzazione e
razionalizzazione delle risorse e delle risposte sul territorio, sviluppando
approcci di efficacia, di efficienza e di appropriatezza; particolarmente
significativi sono stati gli sviluppi sui versanti dell’integrazione
sociosanitaria, sia nella implementazione di accordi tra i Comuni , la
Comunità Montana e la ASL, sia sulla individuazione e condivisione di
modalità organizzative che hanno favorito:
 l’avvicinamento dei due strumenti di programmazione aziendale e
dei Comuni, con lo sviluppo di programmi e progetti a carattere
15
zonale negli ambiti sociosanitari e secondo obiettivi di salute
condivisi
 la creazione di Unità di valutazione multidimensionale distrettuale
per governare e semplificare l’accesso del cittadino al sistema delle
prestazioni,
con
particolare
riferimento
alle
situazioni
multiproblematiche e complesse e alle fasce deboli della
popolazione
 l’individuazione e la formalizzazione di percorsi integrati che
favoriscono l’utilizzo integrato delle risorse dei sistemi sociale,
sanitario e sociosanitario per i cittadini, consolidando il ruolo della
zona/distretto come perno gestionale del sistema integrato.
 la gestione zonale dei progetti integrati
10) I processi comunitari attivati nella zona Mugello nell’ambito delle
sperimentazioni realizzate negli anni precedenti hanno contribuito a
sviluppare una pluralità di risorse nell’ambito del terzo settore e
dell’associazionismo e in particolare hanno attivato modalità di rapporti,
scambi e collaborazioni attive tra i soggetti istituzionali e non della
comunità mugellana. La qualità dei processi di comunicazione e
concertazione attivati hanno avuto una ricaduta positiva sia sugli
interventi dei servizi pubblici e del terzo settore già programmati sia
sulla condivisione delle scelte operative relative al Piano Sociale di Zona
2002-2004, sia sullo sviluppo di nuove azioni che coinvolgono, oltre ai
servizi pubblici dei Comuni, della Comunità Montana e della ASL, il
mondo del volontariato, le cooperative sociali, l’associazionismo della
zona. La prospettiva è infatti quella di elaborare, in particolare
nell’ambito delle aree individuate come livelli essenziali di assistenza (gli
anziani, il sistema della domiciliarità, l’area handicap), dei “patti
territoriali” tra gli enti pubblici, il terzo settore e il volontariato per
condividere l’analisi dei bisogni, l’individuazione degli obiettivi complessivi
e articolare le azioni dei diversi soggetti secondo
strategie
di
integrazione, nel rispetto delle peculiarità e delle risorse proprie di
ciascuno.
L’ottica è quella della integrazione comunitaria degli interventi già in atto
(Assistenza Domiciliare Integrata, Assistenza Domiciliare di Base, Interventi
di volontariato domiciliare in collaborazione con i servizi pubblici ) e di nuove
attività sperimentali (progetto Old Man, progetto telefonia), riconducendo ad
unità progettuale e gestionale interventi che afferiscono a fonti diverse di
finanziamento e di titolarietà.
Il percorso ormai consolidato e orientato ad un approccio ai problemi sempre
più integrato e unitario è stato sostanziato negli anni dagli atti descritti di
tipo formale e istituzionale tra gli enti ed ha prodotto esiti significativi sia sul
piano della programmazione e progettazione integrata con accordi che hanno
già realizzato la gestione integrata di servizi e prestazioni, in particolare nelle
due aree elettive riconosciute quali l’area anziani e l’handicap, con l’obiettivo
di garantire l’offerta sull’intero territorio di livelli essenziali di assistenza
(sanitari e sociali). Inoltre il peculiare impianto istituzionale zonale,
strutturato su un distretto unico, sulla gestione associata dei servizi sociali
da parte dei Comuni, sulla riorganizzazione dei servizi sociali integrati in un
ambito territoriale coincidente con la zona sociosanitaria, ha costituito
un’occasione unica per istituire nel distretto il livello ottimale in cui il
16
percorso assistenziale è attivato in relazione ai bisogni valutati e attraverso
percorsi che collegano l’educazione alla salute, i servizi preventivi, sociali, di
diagnosi, cura e riabilitazione.
Tale percorso e le scelte operate dalla Zona Mugello esprimono sostanziali
elementi di congruità con gli obiettivi e le finalità della Società della Salute
delineati nell’Atto di indirizzo regionale e in particolare:
 la valorizzazione dell’integrazione delle politiche per i servizi alle persone;
 la centralità del benessere dei cittadini;
 lo sviluppo dei rapporti con le istituzioni attraverso la logica dei diritti di
cittadinanza.
La nuova programmazione: il “Piano Integrato di Salute”
Le elaborazioni preliminari all’avvio della Società della Salute hanno
considerato i requisiti programmatori che il nuovo soggetto dovrà darsi per
interpretare in modo efficace gli obiettivi del Piano regionale.
In particolare si ritiene necessario che la Società della Salute adotti soluzioni
programmatorie coerenti con il modello di Piano Integrato di Salute indicato
dalla Regione, che lo considera prioritario nel calendario degli atti della
Società della Salute.
Per questo lo stesso Piano sarà configurato in modo da mettere in rapporto il
profilo di salute della zona (basato su indicatori epidemiologici di diversa
natura, afferenti a determinanti sanitari, sociali, ambientali), con il profilo
della offerta nelle sue diverse espressioni (in gestione diretta o
convenzionata) e, progressivamente, con il contesto complessivo degli
strumenti di programmazione, come delineato successivamente nel
paragrafo “Partecipazione e Piano integrato di salute”.
Dal confronto “mappa dei bisogni”, “indici di salute” e “mappa della offerta”,
si potranno enucleare le priorità di salute e di miglioramento del sistema di
offerta.
Su questa base condivisa, si potranno meglio definire le strategie per il
conseguimento dei risultati attesi (di salute e di sistema) in modo da rendere
praticabili forme di valutazione di efficacia, da partecipare su base sociale.
Nuova programmazione significa maggiore capacità di capire come le
risposte interagiscono con i bisogni in modo efficace, incidendo
positivamente sul territorio. Sotto questa luce la valutazione dei risultati di
salute rappresenterà l’obiettivo costante e strategico da distribuire lungo
l’asse di sviluppo della sperimentazione e della sua verifica.
A questo scopo nella fase preliminare alla costituzione della Società della
Salute sono stati avviati studi e rapporti atti alla predisposizione del Piano
Integrato della Salute, in modo da costituire una base conoscitiva,
epidemiologica e decisionale, idonea a fondare, in sede politica e tecnica, la
convenzione, il contratto di servizio ed il mandato direzionale assegnato ai
nuovi organi della Società della Salute.
La successiva articolazione operativa del Piano Integrato di Salute, da parte
della Direzione, servirà a meglio garantire l’attuazione del mandato di salute
definito dai soggetti costituenti e a rendere verificabili sul piano politico e
tecnico i risultati di efficacia e di gestione.
17
Obiettivi della sperimentazione
Attraverso la candidatura della Zona-Distretto del Mugello alla Società della
Salute si intende arricchire il patrimonio culturale ed organizzativo dei
percorsi di alta integrazione cui si è già dato vita, promuovendo la graduale
implementazione, in tutti i percorsi assistenziali, di sistemi qualità che
producano, in stretta sinergia con il modello di accreditamento istituzionale,
la migliore soddisfazione delle persone, operando nella massima
trasparenza, con affidabilità ed efficacia. La volontà è di sperimentare:
 una maggiore integrazione fra i settori di programmazione che si occupano
delle varie categorie di “determinanti della salute” dei cittadini, per
consentire la definizione di una strategia condivisa orientata agli “obiettivi
di salute” da conseguire;
 un nuovo ruolo di governo congiunto dei Comuni, della Azienda Sanitaria
n. 10, della Comunità Montana Mugello per tutti gli interventi di sostegno
alle persone (sociali, sociosanitari e sanitari) in ambito zonale;
 un pieno coinvolgimento dei cittadini e delle varie espressioni sociali: oltre
la concertazione prevista con le Organizzazioni Sindacali, deve essere
attuato un continuo rapporto con il Terzo Settore (Volontariato,
Associazionismo, Cooperazione Sociale), nelle modalità previste dal Piano
Integrato Sociale Regionale, dal Piano Sanitario Regionale, dal Documento
di Indirizzo per la sperimentazione della Società della salute;
 una programmazione unitaria e condivisa che si orienti alla verifica
dell’offerta, che si incroci con i bisogni rilevati, e consenta una valutazione
di esito dei servizi, nonché la definizione degli obiettivi di salute individuati
attraverso relazioni formali e sistematiche fra tutti coloro che si occupano
delle azioni riconducibili ai vari determinanti di salute
 un modello di impiego delle risorse che sappia unire i punti di forza
presenti nelle amministrazioni, metta allo stesso tempo in luce i punti di
debolezza per consentire una “mappatura delle disuguaglianze” e sia
capace di orientare l’organizzazione al loro superamento; consentendo,
attraverso una visione pienamente unitaria, il raggiungimento di maggiore
appropriatezza delle prestazioni e di razionalizzazione dell’uso delle
risorse;
 una sistematizzazione delle tre tipologie progressive di programmazione
sotto indicate, procedendo alla messa in atto di un “dialogo” strutturato
tra i Sistemi Informativi esistenti. Si tratta di garantire in partenza le
necessarie “Integrazioni fra Piano Sociale di Zona e Piano Attuativo
Locale”, passando successivamente ad una “Programmazione congiunta
orientata alla valutazione degli esiti delle azioni” ed infine predisponendo
una “Programmazione orientata ad obiettivi di salute collettiva” adottando
il sistema budgetario come metodologia e come strumento per indirizzare
ed orientare le scelte operative previste dalla programmazione;
 una attività della Società della Salute, in aderenza all’atto d’indirizzo
regionale, in piena continuità con l’esperienza già operante presso la
Comunità Montana Mugello in seguito alla Convenzione tra Comuni di Zona
e Comunità Montana Mugello e all’Accordo di programma con la ASL;
 la predisposizione di strumenti organizzativi idonei all’interno del consorzio
e in accordo con gli Enti partecipanti, al fine di ampliare, attivando
adeguate forme di concertazione, l’attività gestionale a tutte le materie del
18
Settore sociale e sociosanitario e sanitario, a partire dalla fine della
sperimentazione.
 la definizione e l’attuazione di un sistema informativo dei servizi sociali
integrati zonali A questo scopo sarà determinante la implementazione già
avviata del sistema informativo dei servizi sociali zonali, nell’ambito del
progetto “Mugello sociale”. Il sistema dovrà essere in grado di fornire
elementi di conoscenza sui bisogni della comunità, sui servizi erogati e i
relativi aspetti finanziari e di bilancio, attraverso la predisposizione di
nomenclatori condivisi. Il sistema dovrà possedere caratteristiche tali da
permettere la connessione con gli altri sistemi presenti sul territorio,
attinenti agli interventi sociali e relativi ai soggetti costitutivi della Società
della Salute, quali ad es. la rete civica predisposta dalla Comunità
Montana, il sistema informativo della ASL e dei Comuni. Inoltre dovrà
fornire elementi per le periodiche analisi epidemiologiche sociali finalizzate
alla programmazione zonale, alle indagini provinciali e regionali, con i cui
sistemi informativi dovrà essere in grado di dialogare. Particolare
attenzione dovrà essere posta alla possibilità di connessione e di
omogeneità con i sistemi informativi sociali delle zone limitrofe, già
strutturati o in via di definizione, per realizzare una rete informatica
sociale di area vasta in grado di connettersi con omogeneità con
l’Osservatorio provinciale e la Regione, contribuendo a sviluppare una
epidemiologia sociale di ampio respiro che orienti la programmazione delle
zone.
Il monitoraggio della sperimentazione
La sperimentazione sarà monitorata sulla base di indicatori di qualità delle
azioni assunte a partire dall’atto fondamentale che è il Piano Integrato di
Salute, sia in termini di organizzazione, entità dell’offerta, qualità e
compatibilità finanziaria, sia in termini di sviluppo dei percorsi di presa in
carico e coinvolgimento degli attori sociali per la piena affermazione della
cittadinanza sociale.
La sperimentazione sarà inoltre monitorata tenendo conto anche delle
seguenti fasi:
 trasferimento ed assunzione da parte della Società della Salute delle
funzioni associate attualmente svolte presso la Comunità Montana
secondo le modalità definite dall’art.39 dello statuto;
 elaborazione degli strumenti organizzativi, regolamentari e procedurali
finalizzati alla completa realizzazione dell’attività gestionale, entro il
periodo di sperimentazione.
Le premesse vincolanti e gli effetti attesi
Il punto di partenza del “sistema ” dovrà fare perno sulle seguenti
premesse vincolanti e sui
quattro assi strategici portanti che hanno
improntato fino ad oggi gli atti di tipo istituzionale, i processi di
programmazione e di progettazione, le scelte organizzative-gestionali:
 Conferma dei contenuti dell’Accordo di Programma esistente fra Comuni,
ASL 10 e Comunità montana;
19

Sviluppo della integrazione sociosanitaria, negli aspetti professionali,
gestionali e istituzionali; così come previsto dal Piano Sanitario Regionale,
dal Piano Integrato di Salute e dall’atto di indirizzo, la Società della Salute
assume le responsabilità del governo delle attività socio assistenziali,
sociosanitarie, sanitarie territoriali e specialistiche di base
 Rilievo alle problematiche montane della Zona, sia come incidenza sui
bisogni espressi, sia come attenzione alla organizzazione delle risorse
anche particolarmente dedicate;
 Sviluppo di una attenta analisi dei bisogni, con particolare riguardo alle
fasce deboli del territorio;
 Valorizzazione del rapporto tra enti e servizi e i cittadini come espressione
di diritti di cittadinanza, in una logica di sussidiarietà orizzontale e di
cittadinanza attiva.
Il processo di sperimentazione dovrà svilupparsi con la necessaria gradualità
pur garantendo, fin dalla prima fase di sperimentazione, l’unitarietà della
visione del governo programmatico attraverso l’attivazione dei necessari
strumenti di coordinamento finalizzati alla definizione del Piano Integrato
della Salute.
Ognuno dei soggetti garantisce inoltre in ogni fase del processo di
sperimentazione i necessari collegamenti (formalizzati attraverso Protocolli,
Accordi di Programma, ecc.) con le altre componenti di cui gli enti stessi
continuano ad essere titolari (per i Comuni i collegamenti con tutti i settori
che concorrono a sostenere la salute globale dei cittadini, anche se non
coinvolti direttamente nella Società della Salute; per la Azienda Sanitaria di
Firenze i collegamenti con le attività ospedaliere, con l’area vasta, ecc.).
Congiuntamente saranno garantiti anche i collegamenti con i soggetti esterni
da coinvolgere nella programmazione degli obiettivi di salute (Provincia,
ARPAT, ARS, Ministero di Giustizia, Prefettura, scuola e altre agenzie
educative ecc.).
Gli effetti attesi già dall’avvio della sperimentazione della Società della Salute
nella Zona-Distretto del Mugello sono:
 Riprogettazione contestuale ed integrata dei processi “critici” di presa in
carico delle persone. Immediata attenzione sarà dedicata all’insieme delle
attività e prestazioni a favore degli Anziani e dei Disabili, aree su cui
l’integrazione, i progetti realizzati o in via di completamento appaiono già
una solida base di lavoro.
 Miglioramento della capacità di lettura dei bisogni della popolazione.
 Superamento delle discontinuità nella erogazione della assistenza
identificando i principali problemi di coordinamento tra diverse strutture e
tra strutture e servizi.
 Definizione dei rapporti ospedale / territorio in modo da garantirne una
efficace integrazione.
 Valorizzazione di un nuovo approccio culturale di tutti gli attori coinvolti,
per orientare le azioni verso una integrale “Promozione della salute”
(benessere fisico, psichico e sociale dei cittadini), secondo i seguenti
orientamenti:
a) difendere la causa della salute dei cittadini affinchè vengano
modificati in senso favorevole i fattori politici, economici, sociali,
culturali, ambientali, comportamentali e biologici che hanno
influenza sulla salute;
20
b) mettere in grado le persone e la comunità di esprimere il loro
massimo potenziale di salute;
c) costruire un patto mediando fra i diversi interessi della società,
affinché la salute sia considerata un valore centrale da tutti i settori
della società stessa.
Cap. III – La Società della salute del Mugello
Lo strumento giuridico e gli atti costitutivi della Società della Salute
Le indicazioni dell’atto di indirizzo approvato dal Consiglio Regionale,
prevedono la costituzione di un “CONSORZIO PUBBLICO”. Si allegano a tale
scopo le bozze di Statuto e di Convenzione ipotizzate per i rapporti fra i
Comuni della zona sociosanitaria Mugello, la Comunità Montana Mugello e
Regione Toscana (rappresentata dall’Azienda Sanitaria di Firenze).
Da sottolineare il ruolo fondamentale dei Consigli Comunali e della C.M.
Mugello consistente nella preventiva approvazione degli atti fondamentali del
Consorzio previsti all' art. 9 della Convenzione e, precisamente:
 Piano Integrato di Salute
 Bilanci economici di previsione pluriennale e annuale
 Bilancio di esercizio
 Relazione annuale sullo stato di salute
Spetta, inoltre, ai Consigli la vigilanza sull'attività complessiva del Consorzio
finalizzata alla verifica della corretta esecuzione degli indirizzi formulati. Il
Consorzio, come espressamente previsto dalla Convenzione e dallo Statuto,
renderà possibile tale vigilanza anche attraverso formali comunicazioni ai
Consigli Comunali e consultazioni dirette.
Ai Consiglieri comunali e della C.M. Mugello, nel rispetto delle prerogative
loro riconosciute dalla legge e dalla Statuto comunale, sarà garantito il più
ampio diritto di accesso e di informazione in relazione alle attività del
Consorzio e all'adozione dei relativi atti.
Gli organi della Società della Salute
La sperimentazione nella Zona-Distretto Mugello ha, come già evidenziato,
una sua specificità in riferimento agli Enti che la promuovono.
La composizione dell’Organo di Governo sarà dunque:
 Sindaci (o Assessore delegato) degli undici Comuni della zona
sociosanitaria Mugello.
 Presidente (o assessore delegato) della Comunità Montana Mugello
 Direttore Generale dell’ASL 10 di Firenze
Gli altri organi sono:
 Il Direttore
 Il Collegio dei Revisori dei conti
L’assetto proposto per l’Organo di Governo della Società della Salute del
Mugello è dunque il seguente:
21
Assemblea
- Sindaci (o Assessori delegati degli
11 Comuni di cui è composta la zona
socio-sanitaria del Mugello)
- Presidente o assessore delegato
della Comunità Montana Mugello
- Direttore Generale ASL
Presidente
Il Presidente è eletto dall’Assemblea, nell’ambito delle rappresentanze
comunali o della Comunità Montana.
Il Direttore è nominato dall’Assemblea
L’assetto organizzativo della Società della Salute
La sperimentazione organizzativa ha come obiettivo quello di riunire in un
unico centro di responsabilità direzionale tutte le funzioni sociali,
sociosanitarie e sanitarie territoriali, oggi svolte separatamente dai Comuni e
dalla Azienda Sanitaria Locale, consentendo di realizzare compiutamente, a
regime, l’integrazione gestionale.
Il Direttore è organo della Società della Salute, è nominato dall’Assemblea,
partecipa senza diritto di voto alle riunioni dell’organo di governo.
E’ titolare delle funzioni direzionali attribuite dalla normativa vigente al
Responsabile di Zona e ai Dirigenti degli Enti Locali titolari delle funzioni delle
materie interessate dalla sperimentazione che espleta avvalendosi del
Collegio di Direzione e dello Staff di Direzione.
Lo Staff di Direzione è composto da:
 L’Ufficio di Coordinamento di Zona e del Distretto 12 (di cui all’art. 56 e
57 della L.R.T. n. 22/2000),
 I Componenti della segreteria tecnica dell’articolazione zonale della
Conferenza dei Sindaci.
Si evidenzia che, per le composizioni già definite dalla normativa e dagli atti
zonali, l’inserimento dell’Ufficio di coordinamento di zona/distretto e della
Segreteria tecnica zonale nello staff del Direttore permette il coinvolgimento
strutturato e continuo sia dei MMG, dei PLS e dei rappresentanti dell’
associazionismo e del volontariato locale. L’ufficio di coordinamento
comprende infatti anche membri del volontariato più rappresentativo di
zona, mentre della segreteria tecnica fa parte un rappresentante del
coordinamento del terzo settore zonale.
22
Lo Staff di Direzione assicurerà al suo interno un coordinamento con le
strategie concertate in area vasta.
Il Direttore si rapporta inoltre con un Collegio di Direzione per concordare
le strategie generali di organizzazione e attuazione dei programmi.
Il Collegio di Direzione è composto dal Responsabile delle politiche sociali;
dal Responsabile delle funzioni relative all’attività di elevata integrazione; dal
Responsabile delle funzioni relative alle attività sanitarie territoriali e
specialistiche; dal Responsabile delle attività amministrative; dal
Responsabile per le attività relative alla qualità, monitoraggio attività e
valutazione d’esito e da un Rappresentante dei Medici di Medicina Generale e
dei Pediatri di libera scelta.
Nella fase di sperimentazione il Responsabile di Zona sociosanitaria ASL
collabora con il Direttore della Società della Salute per consentire una
adeguata programmazione con criteri di continuità fino al raggiungimento di
quanto indicato al riguardo nell’Atto di indirizzo regionale.
Direttore
Staff di Direzione
-
Collegio di
Direzione
-
Ufficio di coordinamento
di Zona e di distretto 12
Segreteria tecnica
dell’articolazione zonale
della conferenza dei
sindaci
Lo Staff potrà essere integrato a giudizio del Direttore e per specifiche
tematiche. Il Direttore disciplina le modalità per un più efficace
funzionamento dello Staff.
I modelli organizzativi dei servizi e degli accessi
Obiettivo prioritario della Società della Salute sarà quello di fornire al
cittadino percorsi di accesso unitario e integrato tale da evitare duplicazioni
di procedure, rinvii a vari uffici titolari di competenze diverse, semplificando
le complessità dei percorsi e garantendo risposte unitarie e appropriate a
bisogni complessi.
Si intende sviluppare al riguardo quanto già previsto dall’Accordo di
programma per la riorganizzazione dei servizi della Zona, che prevede un
coordinamento unico delle risorse, attività e prestazioni di tipo socio
assistenziali e sociosanitari, sia della ASL che dei Comuni.
L’accesso unico al sistema dei servizi sociosanitari sarà assicurato dalla
presenza di una rete omogenea e collegata di punti di informazione e di
accesso decentrati sul territorio nei presidi comunali e aziendali, per facilitare
il collegamento con i cittadini ed in particolare con le fasce fragili della
popolazione, anche in considerazioni delle peculiari caratteristiche
morfologiche, geografiche e climatiche della zona Mugello.
23
Nella S.d.S. la valutazione del bisogno del cittadino, l’individuazione delle
risorse e la loro attivazione verrà svolta, secondo la natura dell’intervento,
dal MMG o dall’Assistente Sociale.
In caso di bisogno complesso, la valutazione, la progettazione individuale e
l’attivazione delle risorse necessarie è di competenza della Unità di
valutazione Multidimensionale. In questi casi la UVM rappresenta la sede
della progettazione individuale e dell’accesso alla rete dei servizi integrati ed
è intesa come una funzione operativa e non come un servizio strutturato
specifico, così come concordato in specifici protocolli e linee guida, che ne
definiscono anche i collegamenti con i punti di informazione e di accesso
decentrati sul territorio. Tale modalità sarà operativa per le due aree degli
anziani e dell’handicap, già identificate come aree elettive della
sperimentazione della S.d.S. Ulteriori modalità organizzative, linee guida e
protocolli verranno definiti dalla S.d.S. nel corso della sperimentazione,
nell’ottica del governo dell’accesso, dell’utilizzo appropriato delle risorse e
della tutela dei diritti di cittadinanza.
A titolo esemplificativo un percorso tipo ipotizzabile nell’ambito delle
problematiche della popolazione anziana è il seguente:
Accesso
Bisogno
sanitario
Bisogno
sociale
Bisogno
complesso
Medico MG
Erogazione di prestazioni
e servizi sanitari
ADI
Centro
diurno
UNITÀ VALUTAZIONE
MULTIDISCIPLINARE
U.V.M.
Altre risposte
………………
Assistente Soc
Erogazione di prestazioni
e servizi sociali
RSA
Il sistema di monitoraggio, informazione e valutazione
sociosanitaria
La salute dei cittadini è l'obiettivo vero della pianificazione sociosanitaria che
rappresenta il processo attraverso cui salute, servizi e risorse vengono posti
in relazione.
Uno dei compiti più difficili della pianificazione consiste nella rilevazione dei
bisogni di salute della popolazione ed in particolare nella raccolta delle
informazioni utili per l'esercizio delle funzioni di governo e committenza, che
presuppone una precisa conoscenza dello stato di salute della popolazione e
24
dei fattori che la influenzano, associata ad una adeguata misurazione dei
risultati.
Il guadagno di salute potrà così essere ottenuto anche da una ri-allocazione
delle risorse disponibili, che si fondi sulla migliore conoscenza dei bisogni non
soddisfatti, degli interventi inefficienti, di quelli inefficaci o inappropriati.
La pianificazione che ha come riferimento il bisogno di salute della
popolazione si fonda necessariamente su di una cultura epidemiologica, il cui
punto di partenza è rappresentato dalla popolazione di interesse e dai servizi
da essa utilizzati, dalla diffusione (prevalenza ed incidenza) dei fattori di
rischio (sociali, ambientali, comportamentali e biologici) e delle malattie nella
popolazione, dalla dimensione della loro gravità e capacità invalidante.
Ciò consente di individuare con criteri più rigorosi la committenza passando
da una gestione dell’offerta di servizi
non strettamente correlata alla
domanda, ad una pianificazione fondata su esigenze di salute realmente
pesate e sull'evidenza nella definizione delle priorità e degli obiettivi.
Per rendere più efficace questo elemento è stata prevista una specifica
funzione nel Collegio di Direzione.
Cap. IV - Informazione, tutela, partecipazione
Alla luce della ricognizione delle modalità con cui i due enti attualmente
promuovono il coinvolgimento dei cittadini sono state individuate le prime
proposte di articolazione delle attività rivolte a ricercare una effettiva
partecipazione della cittadinanza e delle forme organizzate:
1) L’informazione agli utenti verrà affidata, in una prima applicazione, agli
Uffici Relazioni con il Pubblico dell’Azienda Sanitaria Locale (nella sua
articolazione territoriale Mugello) e agli URP dei Comuni, coadiuvati dallo
sportello unico del sociale in via di organizzazione, previo un loro maggior
raccordo e integrazione. Nella previsione della costituzione della Società
della Salute ,gli Uffici di Relazione con il Pubblico ,presenti sia in ambito
comunale
che
aziendale,insieme
allo
Sportello
Unico
Sociale
svilupperanno
una
funzione
integrata
orientata
alla
informazione,comunicazione,partecipazione,tutela dei cittadini singoli e/o
associati.
2) La funzione di tutela dei cittadini costituisce obiettivo prioritario per la
Società della Salute: la raccolta delle segnalazioni potrà avvenire nelle
sedi usuali (URP) ma l’indagine interna e l’elaborazione della risposta al
cittadino dovrà essere fatta propria dalla Società della Salute. In ogni
caso nell’attesa che gli organi preposti definiscano le proprie scelte in
materia e ne approvino i conseguenti regolamenti, la responsabilità della
risposta viene attribuita al Direttore, che si avvarrà delle strutture
interessate della Azienda Sanitaria di Firenze e degli Enti Locali per gli
approfondimenti necessari.
3) Per consentire la partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni:
a) sarà istituito dall’organo di governo un Comitato di partecipazione della
Società della Salute i cui membri vengono nominati dall’Organo di
governo tra i rappresentanti della comunità locale, tra i rappresentanti
della Comunità locale, espressione di soggetti che rappresentano
l’utenza
che
fruisce
dei
servizi,
nonché
le
espressioni
dell’associazionismo di tutela ed “advocacy”, purché non siano
25
erogatori di prestazioni. Questo opera con continuità nel sostenere i
passaggi programmatici, procedere alla valutazione quantitativa e
qualitativa delle attività, discutere sui dati della comunità locale
(demografici ed epidemiologici), infine nel produrre rapporti annuali
sulla verifica di attuazione del Piano Integrato di Salute (come indicato
nell’atto di indirizzo per la presente sperimentazione);
b) Le organizzazioni del Terzo Settore (Volontariato, Cooperazione
Sociale, Associazionismo), che sono presenti nel territorio e operano in
campo sociale e sanitario, saranno rappresentate in una apposita
Consulta del Terzo Settore, confermando e sviluppando in quella sede
il processo di consultazione e partecipazione attiva con il Terzo
Settore, secondo le modalità oramai consolidate dall’esperienza dei
Piani Sociali di Zona (nel cui processo di approvazione sono già previsti
passaggi di concertazione con le Organizzazioni Sindacali), per un
contributo attivo nella elaborazione di tutti i livelli di programmazione
dei servizi alla persona (attraverso fasi di consultazione, concertazione,
produzione progetti, coprogettazione, ecc.).
c) Successivamente alla approvazione da parte del Consiglio Regionale
della legge di “Riordino e trasformazione delle istituzioni pubbliche di
assistenza e beneficenza (IPAB); norme sulle Aziende pubbliche di
servizi alla persona” verrà garantito l’adeguato raccordo con le IPAB
presenti sul territorio, in ordine alla partecipazione per la definizione
degli indirizzi programmatici.
Partecipazione e Piano Integrato di salute
La Zona Sociosanitaria Mugello è impegnata da molti anni nella costruzione
di percorsi tesi a garantire la programmazione partecipata e di conseguenza
la condivisione delle scelte di politica sociale e di integrazione,con gli attori
presenti nella comunità.
Tale intento ha trovato concretizzazione nella elaborazione della Carta della
cittadinanza, nella progettazione condivisa, nelle consultazioni relative alla
stesura dei Piani di Zona,nella collaborazione attivata con le Associazioni di
Volontariato su di un ampio ventaglio di attività di natura sociale,nella
collaborazione con le associazioni di tutela.
Inoltre la Segreteria della articolazione zonale della Conferenza dei Sindaci
ha tra i componenti un rappresentante del Terzo Settore ,Presidente del
Coordinamento degli Enti No Profit della Zona Mugello.
Nella Carta della Cittadinanza, identificando principi fondamentali quali «la
necessità di far crescere l'attenzione e la cura per ogni persona che vive
nella comunità attraverso lo sviluppo della solidarietà», si ribadisce
l'importanza «di valorizzare le diverse soggettività locali, di promuovere le
responsabilità istituzionali e sociali».
La possibilità di elaborare «patti territoriali di solidarietà» con l'identificazione
dei compiti di ciascun attore nei percorsi integrati, diviene modalità per
realizzare gli orientamenti condivisi,valorizzando la presenza di un forte
tessuto associativo locale e creando un sistema di protezione sociale attivo.
La progettazione zonale,attraverso i Piani di Zona integrati con l'ASL, ha
registrato in questi anni lo sviluppo di numerosi progetti condivisi con le
Associazioni o comunque fortemente orientati alla costruzione di una rete
26
delle risorse comunitarie pubbliche e del Terzo Settore e caratterizzati da
una attenzione al territorio e agli aspetti della vita quotidiana che incidono
significativamente sulla qualità della vita dei cittadini,in particolare delle
fasce fragili della popolazione.
Possono essere citati,ad esempio,
 interventi di telesoccorso e teleassistenza ,attivati dalle associazioni della
zona ;
 realizzazione dello Sportello unico informativo per il sociale
Inoltre è in fase di stesura e formalizzazione l'Accordo tra i Comuni della
Zona,la Comunità Montana Mugello,l'Azienda Sanitaria 10-Zona Mugello con
le Associazioni di volontariato della Zona per favorire la domiciliarietà.
Il Piano Sanitario Regionale 2002-2004 offre nuove opportunità di
programmazione integrata a livello di zona sociosanitaria/distretto, con
l’obiettivo di costruire “Piani Integrati di salute”. Vengono promossi percorsi
finalizzati a dare risposte unitarie ai bisogni della popolazione, integrando le
responsabilità istituzionali presenti sul territorio, sollecitando la gestione
unitaria dei servizi alle persone e alle famiglie, l’uso efficiente delle risorse, la
responsabilizzazione dei risultati di efficacia. L’obiettivo è quello di passare
dalla dominante attenzione per gli obiettivi di efficienza al governo
territoriale degli obiettivi di efficacia, basati su indicatori di salute idonei a
rappresentare le misure di promozione della cittadinanza sociale conseguite
nella Zona, grazie ai risultati della programmazione zonale.
E’ necessario quindi creare condizioni nuove per orientare la ricerca di
soluzioni idonee al raggiungimento degli obiettivi di efficacia e la loro
sistematica valutazione, così da meglio proseguire l’attuazione del disegno
regionale di promozione della cittadinanza sociale.
Nella zona Mugello è già attivo il progetto “Sperimentazione di un modello di
analisi e di verifica sistematica di efficacia degli interventi zonali
sociosanitari” attraverso l’attività di un gruppo di lavoro formalizzato con
rappresentanti dei Comuni e della Azienda Sanitaria Locale.
I risultati attesi del progetto sono :
 Realizzare e mettere a disposizione della S.d.S. la base conoscitiva e la
documentazione necessaria per lo svolgimento delle funzioni previste dal
Dlgs n. 229/99 e dalla Legge 328/2000 in materia di integrazione
socisanitaria, di riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi e di
promozione della salute nella comunità locale.
 Mettere a disposizione della S.d.S. gli strumenti valutativi necessari per
qualificare le scelte strategiche
 Consentire una valutazione sistematica del grado di raggiungimento dei
risultati di salute conseguiti con il Piano Integrato di Salute
Il modello di analisi e valutazione si basa su tre aree di lavoro:
 il monitoraggio dei bisogni finalizzato alla selezione delle priorità
 la valutazione del sistema di offerta e di erogazione dei servizi
 la verifica e valutazione dei risultati di efficacia a seguito della attuazione
della programmazione zonale
L’area sperimentale di analisi individuata è quella degli anziani non
autosufficienti, che già costituiscono livelli essenziali di assistenza da
garantire.
L’approccio del Piano integrato di salute pone al centro della analisi la
persona quale soggetto sociale e quindi la comunità dove la persona vive,
27
lavora, studia, partecipando alla realizzazione del concetto di benessere
globale. Una efficace politica per la salute deve oltrepassare l’ambito
dell’assistenza sanitaria ed esaminare il profilo di salute della comunità,
influenzato non solo da determinanti di malattia, bensì di salute in senso
comunitario. La letteratura scientifica ha evidenziato che il benessere
individuale e collettivo è influenzato e determinato da una molteplicità di
fattori che dipendono solo in parte dal sistema sanitario, mentre sono
collegati con forte incisività ad altri componenti del contesto sociale. Tali
determinanti si collocano nell’organizzazione sociale, nella cultura, nei
comportamenti, negli stili di vita, nel sistema ambientale, nella struttura
urbanistica territoriale, nelle opportunità offerte dal sistema dei servizi e
dalle possibilità di accesso, dall’istruzione etc. L’analisi dei determinanti di
salute verrà confrontata con alcune linee organizzative del sistema dei
servizi, quali:
 l’analisi della committenza;
 i percorsi assistenziali, sociosanitari unitari, integrati, unitari, accessibili,
trasparenti;
 la qualità ed appropriatezza delle prestazioni;
 il controllo della spesa;
 il coinvolgimento degli operatori;
 l’ampliamento delle potenzialità della offerta, anche attraverso il
coinvolgimento del privato profit e non profit;
 l’attenzione all’ambito della prevenzione, etc
Il Dipartimento della Prevenzione – in particolare le Aree Funzionali
territoriali, collaboreranno strettamente con la Società della Salute. I servizi
della prevenzione saranno impegnati ad impostare la programmazione
annuale delle attività con criteri che privilegino su tutto la partecipazione ai
piani integrati di salute, che saranno individuati, progettati e realizzati
tenendo conto delle specificità presenti nei vari ambiti territoriali
dell’Azienda. Infatti, molte delle competenze professionali presenti nel
Dipartimento della Prevenzione ed in particolare quelle di tipo
epidemiologico-statistico, quelle relative alla tossicologia occupazionale ed
ambientale, quelle legate alla comunicazione del rischio ed alla educazione
sanitaria, sono di primaria importanza per la programmazione, la
realizzazione, il monitoraggio e la verifica dei piani integrati che vedono altri
attori come protagonisti. La realizzazione di politiche di salute che si
intrecciano strettamente con i problemi connessi ad esempio con la
realizzazione di grandi opere infrastrutturali che in questi anni interessano
intensamente il territorio della Zona-Distretto potrà produrre notevoli
miglioramenti per la qualità della vita e per lo stato di salute della
popolazione.
28
La nuova programmazione, che muove dall’esame del profilo della comunità,
attraverso l’identificazione dei determinanti di salute e la conseguente
definizione degli obiettivi di salute e delle azioni per realizzarli, deve
necessariamente coinvolgere tutti i sistemi di servizi, le istituzioni, i gruppi
organizzati che possono avere un impatto sulla salute della comunità.
Diviene centrale il coordinamento strategico della Società della Salute per il
governo delle azioni ed interventi di contrasto alle disuguaglianze in salute,
che possono modificare i fattori sociali, economici, culturali, organizzativi,
ambientali e permettere di realizzare politiche di inclusione sociale. Un
impegno prioritario diviene la promozione di servizi che rispondano non solo
alla domanda ma ai bisogni dei cittadini: a tale scopo dovrà essere
sviluppata la capacità di effettuare l’analisi dei bisogni con riferimento a
variabili e indicatori quali: la composizione della popolazione; i bisogni età
correlati; i bisogni derivanti da patologie che richiedono integrazione
sociosanitaria; bisogni connessi a problemi familiari, alla presenza di gravi
carichi assistenziali; alla solitudine, emarginazione; bisogni connessi alle
disuguaglianze nell’accesso etc. L’identificazione degli obiettivi di salute e
delle azioni per realizzarli si concretizza a partire da una programmazione
partecipata e condivisa con tutti i soggetti sociali coinvolti, che contemperi
eventuali spinte contrastanti tra obiettivi di benessere comunitari e obiettivi
dei singoli o di gruppi specifici, tutti egualmente legittimi. La Società della
Salute nei primi atti programmatori dovrà prevedere forme di coinvolgimento
di tutti gli attori sociali ed economici del territorio per stabilire un
complessivo “Patto di solidarietà per la salute” capace di integrare le diverse
29
istanze comunitarie nella condivisione di obiettivi di salute per l’intera
comunità.
Nella Zona Mugello, caratterizzata dalla presenza di undici Comuni e della
Comunità Montana Mugello, particolare attenzione dove essere posta alle
forme di collegamento dei diversi strumenti di programmazione che insistono
sullo stesso territorio e riguardano le tematiche governate dalla Società della
Salute. Si possono individuare: i Piani urbanistici, ambientali, della mobilità,
commerciali; i piani della formazione; le progettazioni nei settori della casa,
dello sport, socio educativi; altri piani di tipo provinciale, regionale o di area
vasta.
Quindi la Società della Salute si avvarrà della collaborazione di altri Settori di
cui i Comuni stessi continuano ad essere titolari e che, pur rimanendo esterni
alla Società della Salute, concorrono fortemente a sostenere la salute
globale dei cittadini.
Il coinvolgimento di tali settori dei Comuni tenderà a migliorare non soltanto
la qualità complessiva dei servizi, ma anche i rapporti tra settori.
A tal fine è prevista la costituzione di una Commissione tecnica stabile, che
avrà carattere consultivo soprattutto nella fase di programmazione delle
politiche sociosanitarie sul territorio, ma anche nelle fasi di verifica e di
controllo. Sarà composta da 11 membri rappresentanti di tutte le principali
professionalità attinenti ai vari ambiti di azione coinvolti, così individuati:
 Ambiente
 Urbanistica
 Mobilità, traffico, parcheggi
 Commercio e Attività Produttive
 Settore Casa
 Servizi Scolastici
 Servizi Socio educativi
 Formazione
 Servizi Culturali
 Sport
 Politiche giovanili
 Politiche per le pari opportunità
 Turismo
All’interno
della
Commissione
dovranno
essere
rappresentati
tendenzialmente tutti i Comuni, con particolare riguardo alle varie realtà e
alle particolari emergenze sul territorio (Es.: Lago di Bilancino, Comuni
montani ecc...).
Le principali azioni della Commissione Tecnica saranno:
 Definire un tema in termini di bisogno/opportunità
 Dare una lettura unitaria degli atti programmatori vigenti, in relazione
all’argomento
 Valutare le risorse complessivamente disponibili
 Indicare le possibili integrazioni fra programmazioni
 Produrre un testo unitario delle programmazioni vigenti in merito al tema
trattato elaborando proposte
di risposte “possibili” e funzionali al
bisogno, nonché ipotesi di integrazione delle programmazioni stesse
 Definire indicatori unitari di esito
30
Ogni membro della Commissione avrà anche il ruolo di esercitare una
funzione di raccordo con i colleghi degli altri comuni.
Sarà prevista la possibilità del coinvolgimento di altri tecnici con una
particolare competenza e professionalità, valutata di volta in volta
necessaria.
In quest’ottica verrà introdotto formalmente - nella procedura di
approvazione di qualsiasi strumento programmatorio comunale, generale o
di settore – un momento valutativo calibrato sui bisogni di salute dei cittadini
: la valutazione di impatto di salute.
Cap. V - Il quadro dell’offerta e delle risorse
L’obiettivo complessivo di questa ricognizione mira alla descrizione dei
contenuti dell’offerta nei due ambiti di servizio (sanitario e sociale) nonché
alla valutazione dei volumi di spesa e di attività che i due soggetti hanno
sostenuto in passato negli ambiti che sono oggetto della candidatura della
Società della Salute.
Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, l’analisi effettuata dagli enti si è
concentrata sui dati di rendiconto degli esercizi 2001/2002 e sulla previsione
2003, con una rappresentazione generale dello scenario, naturalmente
distinto fra gli enti coinvolti. Si è tentato inoltre di evidenziare i volumi
finanziari distinti per aree di intervento, con ulteriore distinzione fra
interventi di risposta territoriale e interventi di risposta residenziale, al fine di
mettere in condizione la sede decisionale di articolare la futura
organizzazione della Società della Salute nel modo ritenuto più aderente agli
obiettivi posti.
Frutto di tale ricognizione è dunque una riclassificazione di tutte le voci di
spesa, una visione trasversale non solo delle azioni, ma anche delle funzioni
di supporto (ad esempio, attività amministrativa), una ipotesi di
programmazione finanziaria integrata più aderente alle indicazioni del nuovo
soggetto di governo delle attività territoriali.
L’offerta territoriale sanitaria, sociosanitaria, sociale
Le attività Sanitarie Territoriali erogate dall’Azienda Sanitaria definite dalla
programmazione regionale (descritte dall’allegato 1 del Piano Sanitario
Regionale) , le prestazioni ad integrazione sociosanitaria, le attività sociali
erogate dai Comuni e dalla Comunità Montana , così come individuate dagli
atti esistenti, riguardano:
Assistenza sanitaria territoriale
- Assistenza sanitaria di base
- Medicina generale
- Pediatria di libera scelta
- Continuità assistenziale
- Assistenza farmaceutica
- Farmaceutica aziendale e assistenza integrativa
- Farmaceutica convenzionata e integrativa
- Assistenza distrettuale
- Ambulatoriale e domiciliare
31
-
Emergenza sanitaria territoriale
Riabilitazione
Riabilitazione funzionale
Disabilità
Assistenza protesica
Assistenza termale
Assistenza ai non autosufficienti
Assistenza specialistica ambulatoriale
Specialistica
Diagnostica strumentale
Salute mentale
Dipendenze
Tossicodipendenze
Alcoolismo
Prevenzione collettiva
- Profilassi delle malattie infettive e diffusive
- Tutela dai rischi sanitari connessi all’inquinamento ambientale
- Tutela della collettività e dei singoli dai rischi sanitari connessi agli
ambienti di vita e di lavoro
- Ambienti di vita
- Ambienti di lavoro
- Sanità pubblica veterinaria
- Sanità animale
- Tutela igienico sanitaria degli alimenti di origine animale e loro derivati
- Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche
- Tutela igienico sanitaria degli alimenti e nutrizione
- Medicina legale
- Medicina dello sport
Responsabilita’ familiari
- Servizi e attività di consulenza familiare
- Attività in casi di abuso
- Attività di supporto alla genitorialità
- Sostegno economico
- Servizi o prestazioni residenziali
Diritti dei minori
- Pronta accoglienza minori, anche stranieri non accompagnati
- Sostegno economico affidi
- Servizio centri affidi
- Centro informazione adozione
- Assistenza domiciliare educativa (ADE)
- Attività ricreative e di socializzazione extrascolastiche
- Sostegno educativo a minori a rischio di devianza
- Attività estive per minori
- Servizi e prestazioni residenziali per minori
- Attività educativa di strada
- Attività di informazione e orientamento giovani
32
-
Contributi economici di supporto assistenziale
Autonomia delle persone anziane
- Assistenza domiciliare sociale
- Assistenza domiciliare integrata (ADI)
- Centri diurni per anziani fragili
- Centri diurni per anziani non autosufficienti
- Residenze assistite (RA)
- Soluzioni abitative protette per anziani autosufficienti
- Soluzioni abitative non protette per anziani autosufficienti
- Residenze sanitarie assistenziali (RSA)
- Contributi di integrazione al minimo vitale
- Teleassistenza
- Supporto estate anziani
- Pasti a domicilio
- Trasporto sociale anziani
- Attività ricreative e vacanze anziani
- Nuclei o moduli Alzheimer presso RSA
- Assistenza domiciliare a malati di Alzheimer
Sostegno per i cittadini con disabilita’
- Aiuto alla persona
- Casa famiglia per disabili
- Servizi e prestazioni residenziali per disabili
- Sostegno a disabili anche nella forma della vita indipendente
- Centri di aggregazione/socializzazione
- Centri di socializzazione e riabilitazione
- Residenze sanitarie per disabili (RSD)
- Assistenza educativa e domiciliare e scolastica
- Trasporto sociale disabili
- Attività di socializzazione e vacanze disabili
- Contributi abbattimento barriere architettoniche domestiche
- Inserimento socio terapeutico
- Assistenza domiciliare
- Sostegno economico per inserimento lavorativo
- Contributi economici ordinari e straordinari
Interventi per gli immigrati
- Centri di accoglienza
- Servizi di orientamento informazione e consulenza
- Intermediazione abitativa
- Mediazione linguistico culturale
- Alfabetizzazione
Interventi per il reinserimento sociale dei soggetti con dipendenze
- Servizi e prestazioni semiresidenziali
- Servizi di pronta accoglienza residenziale
- Servizi e prestazioni residenziali
- Sostegno economico per inserimenti lavorativi
- Inserimenti socio terapeutici
33
-
Iniziative di prevenzione delle dipendenze
Azioni di contrasto alla poverta’
- Contributi per l’affitto
- Intermediazione abitativa
- Servizi e prestazioni per specifiche esigenze di prima necessità
- Buoni farmaceutici
- Contributi economici ordinari
- Contributi economici straordinari
- Prestiti sull’onore
- Centro di orientamento
- Emergenza alloggiativa
Azioni di sostegno della tutela della salute mentale
- Sostegno economico per inserimenti lavorativi
- Inserimenti socio terapeutici
- Servizi e prestazioni residenziali
- Centri diurni terapeutico-riabilitativi
- Gruppi appartamento
- Attività socio riabilitative
- Contributi economici ordinari e straordinari
Altri interventi di inclusione sociale
- Servizi e interventi alternativi al carcere
- Contributi economici per l’nserimento lavorativo detenuti e ex detenuti
- Interventi per la popolazione nomade
Azioni trasversali e di sistema
- Interventi di assistenza emergenze sociali
- Segretariato sociale
- Servizio Sociale professionale
- Sostegno e promozione della partecipazione attiva
- Formazione
- Ricerca
- Comunicazione
- Progettazione e sviluppo e adeguamento del sistema informativo
- Attività di sensibilizzazione, promozione e prevenzione
- Reti di solidarietà
- Azioni di promozione e sostegno all’associazionismo e volontariato
- Educazione e promozione della cultura della salute
Il governo della domanda e le dimissioni programmate
Il governo della domanda richiederà un particolare impegno da parte della
Società della Salute.
La Società della Salute, nel governare la domanda curerà che i percorsi
assistenziali siano realizzati con criteri di equità, trasparenza e qualità, in
particolare in relazione all’efficacia, efficienza, affidabilità, appropriatezza,
sostenibilità e capacità di risposta.
34
La pluralità dei punti di accesso diretto ai servizi, senza un filtro preventivo,
come individuati dalla delibera regionale 244 del 01/03/2000 con l’aggiunta
del servizio sociale unificato e la partecipazione informata delle persone,
determinano la necessità di adottare linee guida, protocolli, percorsi
diagnostici, terapeutici, riabilitativi e assistenziali, criteri di priorità clinica per
la gestione delle liste di attesa condivisi da tutti.
Gli obiettivi da perseguire sono:
 diminuire la domanda impropria
 produrre percorsi diagnostici, terapeutici, riabilitativi ed assistenziali
efficaci, appropriati, efficienti
 diminuire l’uso improprio dei servizi specialistici e del pronto soccorso
ospedaliero
 ridurre la mobilità in uscita per le attività di competenza della Società
della Salute
 adottare tetti e mix di produzione per i propri fornitori interni ed esterni
L’analisi dei piani di impresa, della contrattazione dei budget ed il rispetto
degli equilibri di bilancio costituiranno per la Società della Salute la base su
cui collocare le ricadute economiche derivanti dai risultati di governo della
domanda.
In questa ottica la Società della Salute:
 stipulerà accordi con i prescrittori di prestazioni sanitarie ( in particolare
con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti )
 fornirà indicazioni alla Azienda Sanitaria di Firenze per la contrattazione
con i soggetti erogatori extraterritoriali ( Aziende USL, Aziende
Ospedaliere e case di cura private dell’Area Metropolitana e dell’Area
Vasta, CSPO; Aziende USL della Regione Emilia Romagna )
 definirà la rete delle relazioni fra i servizi e i professionisti di primo
accesso
 si doterà di una strategia organizzativa per il governo dell’accesso ai
servizi sociali e sociosanitari, di regolamenti e protocolli per garantire
interventi efficaci ed appropriati in un quadro di regole condivise ed
omogenee e di strumenti di conoscenza, monitoraggio e controllo per
l’uso efficace ed efficiente delle risorse
 svilupperà con la partecipazione dei propri servizi, dei medici di medicina
generale, dei pediatri di libera scelta attività di iniziativa per la
prevenzione e la diagnosi precoce delle patologie di rilevanza
epidemiologica per la zona.
 definirà atti di concertazione con il presidio ospedaliero di Borgo San
Lorenzo per:
a) stabilire la tipologia ed i volumi delle prestazioni specialistiche e
diagnostiche
b) stabilire la tipologia ed i volumi dei ricoveri ordinari, in day hospital
e in day surgery
c) definire i protocolli per la continuità assistenziale ospedale/territorio
dei pazienti in dimissione tenuto conto di quanto già stabilito con le
precedenti procedure tra zona-distretto e presidio ospedaliero
Per quanto riguarda le dimissioni programmate, l’invecchiamento progressivo
e costante della popolazione, l’aumento della vita media dei pazienti non
autosufficienti affetti da malattie croniche invalidanti, l’oggettiva difficoltà da
parte dei nuclei familiari ad assistere il proprio congiunto in modo
35
sufficientemente adeguato
e l’ospedale sempre più orientato verso
l’assistenza agli acuti con conseguente riduzione della durata della degenza,
hanno messo in primo piano la necessità di affrontare soprattutto la
‹‹questione anziani›› in un’ottica nuova, adeguata alla complessità del
fenomeno. Tale complessità ha reso necessaria una radicale riorganizzazione
dei servizi territoriali sociosanitari della Zona Mugello che ha portato al
potenziamento dell’Assistenza Domiciliare Integrata, alla costituzione
dell’Unità di Valutazione Distrettuale con attivazione, coinvolgimento e
ottimizzazione di tutte le risorse sanitarie e sociali.
La dimissione ospedaliera, tra le prime questioni affrontate, è stata
individuata come un’area particolarmente critica in cui si verifica un alto
rischio di sottovalutazione dei bisogni della persona soprattutto se anziana.
Al fine di ridurre le ripercussioni negative sia per i pazienti sia per le famiglie
viene elaborata, sulla base delle linee guida regionali, una procedura sulle
dimissioni ospedaliere programmate frutto di un’ampia consultazione che ha
coinvolto la Direzione Sanitaria Aziendale, la Direzione Sanitaria del Presidio
Ospedaliero di Borgo San Lorenzo, le UU.OO Ospedaliere e le Sezioni
Aggregate, il Responsabile di Zona con le articolazioni collegate dei Servizi
Territoriali, il rappresentante della Federazione Italiana Medici di Medicina
Generale.
Elementi qualificanti del modello organizzativo sono :
 la costituzione di una segreteria territoriale unica abilitata alla ricezione
delle segnalazioni di ricovero ospedaliero;
 il coinvolgimento del MMG nel percorso di continuità assistenziale;
 l’elaborazione, prima della dimissione, del piano assistenziale
individualizzato all’interno del Presidio Ospedaliero da parte delle figure
professionali interessate (medico ospedaliero, MMG, responsabile dell’UVD
ed altri operatori).
Obiettivo specifico di tale procedura è: la pianificazione di modalità operative
intraospedaliere e territoriali basate sull’approccio interdisciplinare e
finalizzate ad una gestione attiva e intensiva dei casi complessi che si
traduce operativamente nell’attivazione, all’interno di tutti i servizi
ospedalieri e tra gli operatori sanitari e sociali dei servizi territoriali, di
meccanismi di attenzione – segnalazione – intervento finalizzati
all’identificazione delle situazioni “critiche” o ad alto rischio e all’intervento
dei servizi il più possibile programmato e integrato. E’ noto infatti che
esistono delle circostanze “critiche” nella vita della persona anziana, legate a
una malattia o alla sua vita affettiva, che possono agire come fattori
“precipitanti” verso la condizione di dipendenza: la fase successiva ad un
evento patologico acuto (es. : ictus, frattura del femore, ecc.),
l’ospedalizzazione e l’allettamento prolungato provocato da una malattia
cronica invalidante, la perdita del coniuge, ecc.; scopo quindi dell’attivazione
di tale procedura è la riduzione al massimo del rischio invalidante.
Nell’ambito delle iniziative poste in essere per favorire una maggiore
appropriatezza della domanda di prestazioni sanitarie da parte dei cittadini
della Zona, si sottolinea la volontà di sperimentare un progetto di
integrazione sulla continuità conoscitiva fra i Servizi Territoriali (Salute
Mentale – Ser.T) e fra essi ed i Medici di Medicina Generale.
La relazione che si intende realizzare tra gli attori suindicati, trae origine
dalla rilevazione dell’importanza assunta dai fenomeni di drop – out
36
terapeutico (interruzione delle cure, sovrapposizione di indicazioni, ripetizioni
di esami strumentali, indebolimento del rapporto fiduciario con i curanti,
cronicità, ecc.), mira a contrastarne gli effetti negativi tramite la
realizzazione di una continuità conoscitiva dei percorsi terapeutici interni al
circuito dei Servizi territoriali e, fra essi i Medici di Medicina Generale.
Per il perseguimento di questo obiettivo è prevista l’applicazione di protocolli
(informatizzati)
di
comunicazione
periodica
reciproca,
concernenti
l’andamento clinico degli assistiti; si ritiene infatti che la continuità dei flussi
informativi, fornendo ai sanitari il “polso” della situazione clinica dei cittadini
- pazienti, possa significativamente contribuire a contrastare i fenomeni di
drop - out favorendo la tempestività, il coordinamento e l’appropriatezza
dell’azione terapeutica.
Livelli Essenziali e continuità assistenziale
La sperimentazione della Società della Salute nasce anche dalla esigenza di
dare nuove risposte alla domanda di integrazione operativa e di
comunicazione dei centri di responsabilità interessati alla erogazione dei
livelli essenziali di assistenza sanitari, sociosanitari, e sociali.
Se così non fosse si avrebbero concreti motivi per documentare un
sostanziale fallimento della sperimentazione, anche nella misura in cui si
conseguisse un sostanziale equilibrio tra costi e ricavi.
La missione della Società della Salute è in primo luogo mirata all’incremento
dei risultati di salute, che possono essere conseguiti proprio grazie ad una
efficace attuazione dei livelli essenziali di assistenza.
Per questo i Comuni della zona Mugello, oltre a far propria la strategia
regionale di implementazione dei livelli essenziali di assistenza sociale,
stanno già investendo per portarla ad ulteriori traguardi.
In particolare gli approfondimenti e le sperimentazioni riguardano:
a) La classificazione dei contenuti dei livelli (grazie ad un nomenclatore
generalizzabile);
b) La capacità del sistema informativo di leggere congiuntamente la
allocazione delle risorse per tipologia di bisogno e di offerta e la misura di
risultato conseguita;
c) La capacità di collegare i costi delle prestazioni e dei processi assistenziali
all’entità di finanziamento dei singoli livelli.
La potenzialità di questa strategia, validata in sede regionale, con la
collaborazione di sei aree territoriali, vanno direttamente riversate nell’avvio
della sperimentazione e gli Enti Locali del Mugello stanno sviluppando le
competenze professionali per assumere questa ulteriore sfida.
Infatti il territorio consente una osservazione peculiare: è una zonamonodistrettuale; vede la presenza di 11 Comuni di diversa grandezza;
presenta particolari caratteristiche geomorfologiche e climatiche; comprende
cinque Comuni montani con specifici bisogni; è una zona di confine con una
diversa regione
di cui vengono utilizzati alcuni servizi. Lo sforzo
sperimentale è centrato sulla definizione delle modalità per garantire i diritti
di cittadinanza declinati come livelli essenziali di assistenza sociale. in
maniera omogenea e uniforme per tutti i cittadini del Mugello.
La sperimentazione, svolta in collaborazione con fra Comuni e Azienda
Sanitaria, tende ad individuare ed applicare nuove modalità e regole di:
37
a) garanzia e rispetto dei diritti di cittadinanza,
b) equa distribuzione dei servizi alle persone e alle famiglie
c) adeguata programmazione della spesa e quindi sviluppo delle prestazioni
In questa prospettiva la sperimentazione sta definendo un “nomenclatore“
degli interventi e delle prestazioni, per poter poi verificare:
 l’attuale erogazione dei livelli osservati per quartiere
 la ripartizione della spesa fra quartieri
 l’applicazione dei regolamenti di assistenza, anche in relazione alla loro
revisione ed alla compartecipazione da parte dei cittadini
La definizione dei LIVEAS, che per loro natura si integrano con i LEA sanitari,
risulta elemento fondamentale per la Società della Salute, in relazione anche
al governo della domanda.
Il finanziamento della Società della Salute ed il controllo della spesa
Nella fase di sperimentazione, alla società della salute affluiscono in via
diretta le risorse finanziarie necessarie al funzionamento degli organi della
società. Tali risorse, nella misura e nella composizione percentuale prevista
dallo statuto, costituiranno, insieme ai costi per il funzionamento degli
organi, il bilancio della società.
La società della salute redige secondo le modalità previste dallo statuto il
bilancio preventivo e d’esercizio relativo a tali ricavi e costi.
Nella fase sperimentale, la società della salute definisce altresì un budget
virtuale come sommatoria dei budget messi a disposizione dagli enti
consorziati per lo svolgimento delle attività che la s.d.s ha programmato di
svolgere, attività che saranno tuttavia materialmente erogate dalle strutture
appartenenti ai rispettivi enti, i quali rimangono responsabili, sotto l’aspetto
operativo e contabile, delle risorse individuate nel budget virtuale della s.d.s
Il budget 2004 della s.d.s. sarà inizialmente definito, con i criteri sopra detti,
sulla base dei dati storici relativi al 2003. Sarà un budget virtuale dal
momento che la responsabilità contabile rimane in capo ai singoli enti, e sarà
strutturato in modo da garantire livelli quali/quantitativi dei servizi erogati. Il
contesto in cui questo budget andrà a
collocarsi è chiaramente
caratterizzato da due esigenze contrapposte, da un lato la necessità di
contenere la spesa dall’altro dare adeguata risposta ai bisogni di assistenza
aumentando la qualità del servizio e ove possibile anche la quantità.
In questo ambito, l’accento si pone sull’esigenza di attuare processi di
razionalizzazione, sul rapporto risorse/risultati, sull’adozione di idonei
meccanismi di controllo.
Il lavoro che nel periodo di sperimentazione dovrà essere svolto sarà
finalizzato alla costruzione di strumenti idonei alla conoscenza dei
meccanismi della domanda e dell’offerta dei servizi sociali e sanitari
territoriali, al fine di consentire la miglior programmazione delle attività
rispetto ai bisogni rilevati e contestualmente la verifica sulla efficacia ed
efficienza di quanto programmato e realizzato.
Tutto questo comporterà da un lato la rilevazione di informazioni più
raffinate di quelle oggi in nostro possesso per quanto riguarda le
caratteristiche e l’impiego delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie
degli enti consorziati e dall’altro la progressiva attribuzione, per quanto
38
riguarda l’Azienda sanitaria, al budget della Zona di attività e risorse fino ad
ora assegnate e controllate dagli uffici centrali.
In quest’ottica si prevede di utilizzare le strutture informative, contabili e i
controlli di gestione degli enti consorziati che dovranno attrezzarsi per
produrre le informazioni necessarie alla attività programmatoria della s.d.s.
In generale, il sistema di controllo che occorrerà predisporre non sarà
finalizzato solo alla riduzione dei costi ma anche alla effettuazione di
adeguate forme di controllo, inteso come approfondita conoscenza delle
modalità tecnico economiche di svolgimento della gestione per consentirne la
razionalizzazione ed eventualmente l’espansione.
La programmazione si articolerà nelle tipiche fasi della :
 formulazione di obiettivi
 verifica della attuazione e analisi degli scostamenti
 definizione e applicazione di azioni correttive
oltre alle informazioni che proverranno dalla contabilità degli enti consorziati,
la s.d.s, per il controllo delle attività programmate e per la verifica sugli
eventuali scostamenti dai budget virtuali si avvarrà di strumenti quali:
 contabilità direzionale
 la contabilità analitica
 sistemi dedicati di reporting
che saranno predisposti, nella fase sperimentale dagli uffici degli enti
consorziati.
Azienda Sanitaria, Zona Mugello: spesa per assistenza sanitaria e
integrazione sociosanitaria territoriale.
Nelle tabelle successive si rappresentano alcuni valori di riferimento relativi
ai bilanci consuntivi e al budget 2003.
Nella tabella 1 – Livelli di assistenza, sono riportati i valori dei bilanci
d’esercizio 2002 della Azienda Sanitaria di Firenze relativi alla attività
territoriale svolta nella zona del Mugello. I valori sono stati ottenuti
estrapolando dal bilancio di esercizio aziendale i dati della zona Mugello
riaggregandoli per livelli di assistenza, sulla base della logiche e delle regole
che consentono di rappresentare il bilancio per livelli di assistenza.
I valori evidenziati nella tabella 1 devono comunque essere integrati affinché
l’informazione sulla gestione dei budget sia completa ed efficace ai fini della
programmazione della attività dell’anno 2004.
Infatti, il budget che l’Azienda sanitaria ha finora assegnato alle sue
ripartizioni zonali non ha compreso tutta l’attività aziendale bensì solo
l’attività di produzione direttamente svolta nelle zone stesse, mantenendo al
centro tutta l’attività erogata, ma non prodotta.
Le ragioni di questa impostazione risiedono nel fatto che le attività acquisite
all’esterno ed erogate su convenzione ai cittadini sono finora state tenute
sotto controllo dal centro direzionale aziendale, mentre le attività di
produzione diretta sono state affidate e tenute sotto controllo nel territorio
dove si sono prodotte ed erogate.
Allo stato attuale si presenta pertanto la seguente situazione:
 al budget delle strutture zonali fanno capo le risorse necessarie per la
produzione diretta di servizi territoriali , ovverosia risorse per acquisti di
beni di consumo, utenze, riscaldamento, pulizie, affitti ecc.. Rientrano
39


altresì nel budget delle Zone le quote sanitarie e sociali per i ricoveri in
residenze assistite, nonché i sussidi per tossicodipendenti e handicappati,
nonché per l’erogazione di protesi e ausili e di presidi per assistenza
integrativa.
Al budget della Zona sono assegnate le risorse umane in termini di unità e
non di valore stipendiale, nonché le ore di lavoro del personale
convenzionato
Al budget delle strutture centrali aziendali fanno capo tutte le risorse
necessarie per la acquisizione all’esterno di attività e prestazioni quali la
spesa per la farmaceutica territoriale esterna, le convenzioni con le case
di cura e i laboratori diagnostici pubblici e privati, le convenzioni con le
associazioni di volontariato che effettuano trasporto ordinario ecc..,
nonché le spese per il personale dipendente e il personale medico
convenzionato, tenuto conto che l’azienda svolge una gestione
centralizzata delle sostituzioni e del rinnovo del personale dipendente
nonché la trattazione dei contratti con i MMG.
Nella tabella 2 – Budget zona Mugello sono riportati i budget assegnati alla
Zona Mugello negli anni 2001-2002-2003 che si ritiene possano costituire la
base di riferimento per la definizione del budget 2004.
Nella tabella 3 – Budget della gestione centralizzata sono riportate le risorse
per quella parte dell’attività territoriale che non è ancora stata decentrata
alle zone.
Occorre sottolineare infatti, che buona parte della spesa sostenuta dalla
Azienda sanitaria può essere esercitata dal cittadino in zone diverse dalla
residenza ed è pertanto riconducibile alla zona di appartenenza solo
attraverso flussi di informazioni che consentano di legare la domanda del
cittadino alla specifica offerta. Nel momento in cui sarà possibile assegnare
alla Zona il budget corrispondente a queste attività dovrà essere anche
attivato un meccanismo di compensazione tra zone che consenta di trasferire
alla zona che offre servizi ad un non residente le corrispondenti risorse.
40
Tabella 1 – Livelli di assistenza
Livelli di assistenza (**)
PREVENZIONE COLLETTIVA
Igiene e sanità pubblica
Igiene alimenti e nutrizione
Prevenz.e sicur.ambienti di lavoro
Sanità pubblica veterinaria
ASSISTENZA SANITARIA TERRITORIALE
Assistenza sanitaria di base
Medicina generale
Pediatria di base
Attività continuità assistenziale
Farmaceutica
Assistenza farmaceutica convenzionata
Assistenza farmaceutica integrativa
Distrettuale
Assistenza territoriale e domiciliare
Emergenza sanitaria territoriale
Riabilitazione
Assist.semiresid.riabilit.disabili
Assist.resid.riabilitativa disabili ex art.26
Assistenza idrotermale
Assistenza protesica
Assistenza agli anziani
Assistenza semiresidenziale anziani
Assistenza residenziale anziani
Dipendenze
Assistenza semiresid.tossicodipendenti
Assistenza residenziale tossicodipendenti
Salute mentale
Assistenza semiresid.psichiatrica
Assistenza residenz.psichiatrica
SPDC degenza DH
SPDC degenza ordinaria
Ospedale di comunità
Specialistica territoriale
Attività clinica
Attività di laboratorio
Attività di diagnostica per immagini
ASSISTENZA SPECIALISTICA OSPEDALIERA**
Attività clinica
Attività di laboratorio
Attività di diagnostica per immagini
TOTALE
2002
5.747.553,08
2.034.274,17
674.365,72
1.180.858,78
1.858.054,41
39.490.031,65
4.982.511,08
3.598.313,52
689.295,26
694.902,30
12.187.247,51
11.440.175,31
747.072,20
7.284.406,74
5.463.929,26
1.820.477,48
1.788.654,12
920.972,43
372.868,48
73.376,99
421.436,22
3.277.334,35
769,48
3.276.564,87
1.001.198,30
1.001.198,30
4.747.516,20
2.443.249,57
1.262.780,43
126.887,66
914.598,54
4.221.163,35
2.750.805,30
387.238,68
1.083.119,37
9.843.868,64
7.259.548,12
1.619.090,58
965.229,94
55.081.453,37
** per non ricoverati
41
Tabella 2 – Budget Zona Mugello anni 2001-2003
Atttività
1 - ANZIANI MINORI
2 - TOSSICODIPENDENTI
3 - SALUTE MENTALE ADULTI E
INFANZIA ADOLESCENZA
4 - ATTIVITA' CONSULTORIALI E
SPECIALISTICA AMBULATORIALE
5 - ATTIVITA' DI PREVENZIONE DI
ZONA
6 - SPESE GENERALI
7 - PROTESI E AUSILI
8 - ASSISTENZA INTEGRATIVA
9 - ALTA VELOCITA'
Totale complessivo
2001
2.931.275
176.872
2002
3.290.559
250.371
2003
3.095.067
288.752
685.172
625.264
679.383
242.149
278.004
285.212
80.009
97.803
84.838
2.658.470
2.935.782
434.601
478.138
138.447
8.528.969
3.038.204
397.161
478.587
835.428
9.182.633
139.799
6.913.745
Tabella 3 – Budget della Gestione centralizzata anni 2001-2003
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
42.
43.
50.
Attività
Acquisti d'esercizio
Servizi sanitari
Personale a conv.
Personale dip.
Spese generali
Manutenzioni
Servizi vari appaltati
Ammortamenti, Variaz. Rim.
Prest. Farmaceutiche
RSA, minori-L.20, SM, Tox
Case di cura
Riabilitaz. Art.26
Diagn., spec. est e indir
Trasporti
Sussidi
Mobilità passiva
Altro - Oneri
Imposte
Fondi
Totale complessivo
2001
59.350.110
11.937.882
75.927.482
272.526.462
16.989.987
8.196.196
13.507.222
6.498.895
148.964.035
0
81.609.652
20.083.586
12.535.570
7.338.398
52.726
255.622.127
18.987.514
19.625.196
1.568.618
1.031.321.657
2002
2003
60.599.069
63.716.040
10.362.558
6.704.161
78.466.200
80.334.948
277.668.495
282.558.373
20.412.077
19.699.980
7.832.301
8.804.611
12.392.430
13.999.541
7.654.176
8.000.000
154.423.199
145.981.769
362.451
130.000
85.433.212
80.281.988
21.614.098
24.375.715
13.394.389
13.713.000
7.530.491
6.927.000
214.361
198.182
278.653.275
266.142.336
13.396.975
8.437.443
20.911.899
20.555.226
421.000
2.347.712
1.071.742.655 1.052.908.025
42
Tabella 4 – Budget Comuni e Comunità Montana 2002-2003
Settore d'intervento
A - Responsabilità familiari
B - Diritti dei minori
C - Autonomia delle persone anziane
D - Sostegno per i cittadini con
disabilità
E - Interventi per gli immigrati
F - Interventi per il reinserimento
sociale dei soggetti con dipendenze
G - Azioni di contrasto della povertà
H - Azioni di sostegno della tutela della
salute mentale
I - Interventi per l'inclusione sociale di
soggetti appartenenti a fasce deboli
J - Interventi per soggetti sottoposti a
provvedimenti dell'Autorità giudiziaria,
L - Investimenti
N - Interventi non ripartibili
O - Azioni di Sistema
P - Altri interventi residuali
Totale Complessivo
Consuntivo
2002
114.124,19
486.495,56
1.498.426,15
Preventivo
2003
74.722,02
702.558,23
1.533.038,76
719.197,84
963.849,44
34.785,21
32.886,55
84.885,00
31.167,00
333.690,39
312.130,19
0,00
24.900,00
0,00
0,00
0,00
26.100,00
0,00
1.000,00
186.727,70
270.490,91
27.000,00
4.186.570,80
139.696,79
0,00
3.411.301,13
Situazione del personale e concertazione con le Organizzazioni
Sindacali
Il personale funzionalmente assegnato alla Società della Salute proveniente
dalla Azienda Sanitaria, dalla Comunità Montana e dai Comuni, mantiene il
contratto di appartenenza: potranno altresì attivarsi, previa contrattazione
con le organizzazioni sindacali di categoria, strumenti ed istituti idonei ad
avvicinare il trattamento economico e normativo del personale appartenente
ai diversi comparti. Questo potrà avvenire contestualmente allo svilupparsi
della sperimentazione.
Inoltre durante la fase di avvio della Società della Salute, gli atti di indirizzo
e di programmazione sono soggetti alla preventiva concertazione con le
Organizzazioni Sindacali Confederali e di categoria :il verbale di
concertazione rappresenta documento di riferimento per i relativi atti che gli
organi della Società della Salute saranno chiamati ad assumere.
43
PERSONALE SETTORE SOCIO-ASSISTENZIALE Comuni e Comunità Montana
Comune e
C. M. Mugello
Categoria di
appartenenza
Barberino del Mugello
Barberino del Mugello
Barberino del Mugello
Borgo San Lorenzo
Borgo San Lorenzo
Borgo San Lorenzo
Borgo San Lorenzo
Borgo San Lorenzo
Borgo San Lorenzo
Borgo San Lorenzo
Dicomano
Dicomano
Dicomano
Dicomano
Firenzuola
Firenzuola
Firenzuola
Londa
Londa
Londa
Marradi
Marradi
Palazzuolo sul Senio
Palazzuolo sul Senio
San Godenzo
San Godenzo
San Piero a Sieve
San Piero a Sieve
San Piero a Sieve
San Piero a Sieve
San Piero a Sieve
D1
D1
Scarperia
D5
DIRIGENTE
D3
D1
B3
D1
D1
B3
D1
D1
B3
B1
CO.CO.CO.
D3
Dirigente
D
C3
D3
D2
Consulente
D3
a contratto
D3
D1
D2
D3
D3
C3
B5
Scarperia
C1
Scarperia
B3
Scarperia
CO.CO.CO.
Scarperia
CO.CO.CO.
Scarperia
D3
Vicchio
D5
Vicchio
D3
Vicchio
B6
Vicchio
CO.CO.CO.
Dicomano - Londa - San
Godenzo
Dirigente e
C. M. Mugello
Segreteria Tecnica
D5 - Segreteria
C. M. Mugello
Tecnica
C. M. Mugello
C3
C. M. Mugello
Borsa di studio
n. ore
settimanali di
attività nel
settore sociale
Qualifica
Istruttore direttivo amministrativo
Assistente Sociale
Assistente Sociale
Amministrativo
Funzionario Amministrativo
Istruttore direttivo amministrativo
Collaboratore Amministrativo
Assistente Sociale
Assistente Sociale
Assistente domiciliare
spec.att. socioed
Assistente Sociale
Assistente Amministrativo
add. supp. servizi
Amministrativo
Assistente Sociale
Responsabile Setore
Assistente Sociale
Amministrativo
Capo Servizio Amministrativo Contabile
Responsabile Servizio 1
Assistente Sociale
Ragioniere
Assistente Sociale
Responsabile Servizio
Assistente Sociale
Dirigente
Dirigente
Assistente Sociale
Esperto amministrativo
Assistente Amministrativo
Funzionario specialista servizi scolastici
culturali e sociali
Esperto amministrativo
Assistente servizi sociali
Assistente Sociale
Collaboratrice amministrativa
Assistente Sociale
Responsabile
Assistente Sociale
Collaboratore Amministrativo
Collaboratore Amministrativo
36,00
36,00
18,00
7,20
18,00
25,20
10,80
36,00
36,00
36,00
10,00
24,00
12,00
36,00
12,00
36,00
9,00
6,00
5,00
2,00
16,00
34,00
6,00
6,00
15,00
6,00
7,15
7,15
36,00
4,50
9,00
Assistente Sociale
12,00
Amministrativo
13,00
Funzionario specialista servizi sociali
18,00
9,00
36,00
9,00
9,00
27,00
30,00
36,00
6,00
18,00
4,70
Esperto amministrativo
Statistico
TOTALE
36,00
30,00
860,70
44
Azienda USL 10 Firenze - Personale Dipendente ZONA MUGELLO
situazione al novembre 2003
FUNZIONI ESCLUSIVE TERRITORIALI
FUNZIONI COMUNI DI ZONA
descrizione
numero
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
TOT. Dirigenti
1
1
1
1
4
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Dirigenti Medici
Pos. funz.le
3
1
4
5
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Dirigenti Medici
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Ingegneri
Pos. funz.le
Pos. funz.le
2
1
3
1
1
1
1
8
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
TOT.Dir.Vet.
Pos. funz.le
1
1
5
1
8
5
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
TOT.Dir.Med.
1
4
1
1
1
8
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
TOT.Dir.Psic.
1
1
1
1
4
descrizione
U.F.Z. CURE PRIMARIE
DIRIG. I LIV. (EX 10 TP)
DIRIG. I LIV. (EX 10 TP QUALIF.)
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP > 5 aa)
DIRIG. I LIV.(MED.CONDOT.art.110 DPR 270
U.F. IGIENE SANITA'PUBBLICA
DIRIG. I LIV. (EX 10 TP)
DIRIG. I LIV. (EX 10 TP QUALIF.)
COLLAB.PROF.SAN. TEC.PREV.AMB.LUOG.LAV.
U.F. PISLL (PR.IG.SIC. LUOGHI/LAVORO)
DIRIG. I LIV. (EX 10 TP)
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP < 5 aa) T.P.
COLLAB.PROF.SAN. TEC.PREV.AMB.LUOG.LAV.
DIRIGENTE (EX 9 < 5 aa INGEGNERE)
COLLAB.PROF.SAN.ESP. TEC.PREV.AMB.L.LAV.
COLLAB.PROF.SAN. TEC.PREV.AMB.LUOG.LAV.
U.F. SANITA' PUBBLICA VETERINARIA
DIRIG. I LIV. (EX 10 TP) VETER.
DIRIG. I LIV. (EX 10 TP QUALIF.)VETER.
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP > 5 aa) VETER.
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP > 5 aa) VETER.
COLLAB.PROF.SAN. TEC.PREV.AMB.LUOG.LAV.
U.F.M.A.MUGELLO (Psichiatria-Sal.Ment.Adulti)
DIRIG. II LIV.(INC.QUINQUEN.TP) MED.
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP < 5 aa) T.P.
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP < 5 aa) T.P.
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP > 5 aa)
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP > 5 aa)
U.F.M.I.MUGELLO (Psicologia-Sal.Ment.Infanzia)
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP < 5 aa) T.P.
DIR.II LIV.(INC.QUINQ.)PSIC. x MOD.INQ.
DIRIG. I LIV. (EX 9 < 5 aa PSICOLOGO)
DIRIG. I LIV. (EX 9 > 5 aa PSICOLOGO)
45
descrizione
numero
descrizione
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
TOT.Ass.Soc.
5
1
6
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
TOT.Dir.Med.
Pos. funz.le
TOT.Dir.Psic.
Pos. funz.le
TOT.Ass.Soc.
1
1
1
3
2
2
2
2
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
1
2
4
106
7
1
1
2
17
U.O.ASS.INF.TERRITORIALE
COLLAB.PROF.SAN.ESPERTO INFERMIERE
COLLAB.PROF.SAN.ESPERTO ASSIST.SANITARIO
COLLAB.PROF.SAN. ASSISTENTE SANITARIO
COLLAB.PROF.SANITARIO INFERMIERE
OP.PROF. I CAT.COORD.INF.PSICHIATRICO
OP.PROF.SAN. INFERMIERE
OP.PROF. II CAT. INFERMIERE GENERICO
AUS.SPEC.-SERV.SOCIO ASS.(art.40 384/90)
OPERATORE TECNICO ADDETTO ALL'ASSISTENZA
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
1
18
1
6
2
10
U.O.RIABILITAZIONE FUNZIONALE
COLLAB.PROF.SAN.ESPERTO FISIOTERAPISTA
COLLAB.PROF.SAN. FISIOTERAPISTA
COLLAB.PROF.SAN. MASSAGG. NON VEDENTE
COLLAB.PROF.SAN.LOGOPEDISTA
OP.PROF.II cat. MASSOFISIOTERAPISTA
COLLAB.PROF.SAN. EDUCATORE PROF.LE
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
7
U.O. OSTETRICIA TERRITORIALE
COLLAB.PROF.SANITARIO OSTETRICA
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Sede Serv.
Pos. funz.le
Pos. funz.le
2
3
1
1
4
1
5
1
S.C.TEC. AMM.VA DIREZ. ZONA MUGELLO
COLLABORATORE TECNICO PROF.
ASSISTENTE TECNICO
ASSISTENTE TECNICO
OP. TEC. SPECIALIZZATO COORDINATORE
OPERATORE TECNICO
OPERATORE TECNICO
OP. TECNICO SPECIALIZZATO
OP. TECNICO SPECIALIZZATO
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
1
1
2
2
1
7
7
15
DIRIGENTE (EX 10 DIR. AMM.VO QUALIF.)
DIRIGENTE (EX 9 > 5 aa VICE DIR.AMM.VO)
COLLABORATORE AMM.VO PROF. ESPERTO
COLLABORATORE AMM.VO PROF. ESPERTO
COLLABORATORE AMM.VO PROF. ESPERTO
COLLABORATORE AMMINISTRATIVO PROF.LE
COLLABORATORE AMMINISTRATIVO PROF.LE
ASSISTENTE AMMINISTRATIVO
U.F.M. SERVIZIO di ASSISTENZA SOCIALE
COLLAB.PROF. ASSISTENTE SOCIALE
OP.PROF. ASSISTENTE SOCIALE
U.F.M.SERT (Serv.Tossicodipendenze)
DIRIG. I LIV. (ex TD - 10 TP)
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP < 5 aa)
DIRIG. I LIV. (EX 9 TP > 5 aa)
DIRIG. I LIV. (EX 10 PSICOLOGO)
COLLAB.PROF. ASSISTENTE SOCIALE
46
descrizione
Pos. funz.le
Pos. funz.le
numero
descrizione
5
1
ASSISTENTE AMMINISTRATIVO
COADIUTORE AMMINISTRATIVO
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
1
PERS.C/O DIREZ.NE SAN. AZIENDALE-TAV
DIRIG. I LIV. (EX 10 TP QUALIF.)
Strutt. funz.le
Pos. funz.le
Pos. funz.le
1
1
EDUCAZIONE ALLA SALUTE
COLLAB.PROF.SANITARIO INFERMIERE
COLLAB.PROF.SAN. FISIOTERAPISTA
TOTALE
314
di cui 23 con funzioni comuni
N.B. : Trattasi di una prima ricognizione del personale addetto alle attività territoriali che sarà oggetto di
successive verifiche sulla base dei servizi da erogare.
N.B. : Le unità segnalate in diverso colore, sono impegnate anche in altre funzioni.
47
Allegato “A”
Sono di seguito sintetizzati i progetti, indicati in premessa del documento di
candidatura, che hanno caratterizzato il significativo livello di progettazione
integrata raggiunto dalla Zona.
Sono segnalate inoltre esperienze di sperimentazione che investono i servizi
aziendali e comunali di zona nei settori di competenza della Società della
Salute.
Certificazione di qualità dei servizi sociosanitari di alta integrazione
per gli anziani
L’implementazione di un sistema qualità a norma ISO in una qualunque
struttura o impresa che produca beni o servizi, produce di per sé dei benefici
a vantaggio degli Utenti e dell’organizzazione stessa; infatti la caratteristica
peculiare dei sistemi qualità è quella di favorire l’adozione di modelli
organizzativi che, dovendo fornire evidenza di conformità agli standard
prefissati, permettano, nella massima trasparenza, di raggiungere gli
obiettivi economici e di soddisfazione dell’Utenza, prefissati e dichiarati.
Nel nostro caso è stato intrapreso un percorso che accomuna in un unico
sistema qualità le attività di diverse realtà organizzative (varie strutture
dell’ASL, uffici comunali, no profit), sono state realizzate quindi procedure
comuni favorendo la migliore integrazione tra tutti gli attori coinvolti per
eliminare le criticità e gli sprechi legati alla difficoltà di comunicazione, alla
diversità di obiettivi, di abitudini, di comportamenti e di linguaggio. Inoltre,
tra le diverse strutture della stessa Azienda Sanitaria, registriamo un
differente grado di applicazione del sistema qualità per l’Accreditamento
Istituzionale, peraltro conseguente alle indicazioni regionali che impongono
l’adeguamento graduale ai requisiti previsti. Questo produce tra i vari
operatori che intervengono nello stesso percorso una evidente difficoltà di
interfacciarsi tra loro; l’accomunare tutti nello stesso percorso di qualità
annulla le diversità di conoscenza, di linguaggio e di cultura specifica,
favorendo quindi le indispensabili integrazioni e sinergie.
Il fattivo rapporto di collaborazione che si è instaurato tra le strutture
dell’Azienda Sanitaria, dei Comuni e del Privato Sociale, coinvolte nel
processo di tutela dell’anziano, ha facilitato il processo di omogeneizzazione
delle procedure; sicuramente il lavorare seguendo identici standard di
riferimento produrrà una sempre maggiore integrazione tra gli operatori,
condizione questa indispensabile per ottenere i migliori risultati in termini di
salute, di soddisfazione dell’Utente ed economici.
Un altro punto di forza del progetto è rappresentato dalla riproducibilità del
sistema qualità implementato in altri settori di interventi sociosanitari; infatti
tale sistema non è legato alle caratteristiche professionali dell’intervento, ma
è strutturato per supportare modelli organizzativi integrati.
Nella pagina successiva viene riportata una sintetica scheda relativa alle
attività già svolte nell’ambito del progetto considerato, ed a quelle ancora da
svolgere per portarlo a definitivo compimento.
Sintesi delle attività svolte :
48
Attività preliminari: è stato effettuato il riesame del progetto con i
gruppi di lavoro, sono state evidenziate e definite le modalità gestionali e
sono state assegnate le responsabilità, inoltre è stato approvato il piano
qualità.
Analisi organizzativa: è stata condotta analisi dal Gruppo Qualità per
l’identificazione dei processi e delle modalità del servizio agli anziani. Si è
proceduto all’elaborazione dei dati con stesura di un rapporto preliminare
di analisi (bozza del manuale per la qualità).
Validazione degli obiettivi e degli strumenti progettuali: la Direzione
e i gruppi di lavoro hanno validato gli obiettivi e la progettazione del
sistema.
Architettura del Sistema Qualità: i dati e gli input raccolti sono stati
elaborati dalla società di consulenza, è stata verificata la congruenza con il
personale interessato ed è stata predisposta la struttura di insieme
dell’organizzazione in termini di ruoli, attività, documenti e registrazioni
compreso il Manuale della Qualità.
Formazione: sono stati effettuati corsi di:
 sensibilizzazione alla qualità per personale ASL e dei comuni - docente
personale interno;
 qualifica di Internal Auditor per personale ASL, dei comuni e del privato
sociale – docente consulente esterno
Documentazione del Sistema di Gestione della Qualità: sulla base
delle informazioni acquisite ed in conformità a quanto concordato in
termini di vincoli e risorse, i gruppi di lavoro hanno sviluppato e redatto
parte della documentazione di riferimento, durante la verifica interna
fornitori (per fornitori si intendono i vari servizi che erogano prestazioni
nel percorso degli anziani) è stata concordata la redazione di ulteriore
documentazione di riferimento.
Applicazione del Sistema:
sulla base di quanto predisposto si è iniziato gradatamente a conformare
l’organizzazione delle varie strutture coinvolte alle prescrizioni del
Manuale, delle Procedure e delle Istruzioni Operative del Sistema Qualità
definito, ponendo particolare attenzione alle congruenze con il Sistema di
Accreditamento Istituzionale, in particolare per quelle strutture
(Riabilitazione) già pienamente coinvolte nelle attività di adeguamento. È
stato riscontrato che i due Sistemi sono particolarmente indicati per la loro
integrazione data la complementarietà che ciascuno mostra nei confronti
dell’altro. Stiamo riscontrando una diversa velocità da parte delle singole
strutture ad adeguarsi al modello organizzativo, in particolare registriamo
un momentaneo ritardo da parte delle Assistenti Sociali dei Comuni,
presumibilmente a causa della riorganizzazione in essere nel settore.
Considerata la dimostrazione di interesse da parte di detti operatori
durante gli ultimi incontri e il buono stato di avanzamento del processo di
riorganizzazione suddetto, abbiamo motivo di ritenere che nel giro di
poche settimane anche questo settore sarà al passo con gli altri; peraltro
tutto il percorso è stato caratterizzato dal fatto che le varie strutture
hanno implementato il sistema in modo particolarmente scaglionato nel
tempo. Adesso possiamo dire che i varo gap sono quasi annullati e
riteniamo che, con l’arrivo nel gruppo delle strutture comunali, si possa a
breve dare seguito alle altre fasi del processo che sono costituite da:
49



le verifiche interne dell’applicazione del Sistema, sia in riferimento alle
norme ISO che nella sua congruenza con i requisiti di accreditamento;
la divulgare agli Utenti, alle parti interessate ed alla cittadinanza tutta,
anche con iniziative pubbliche, dei risultati del lavoro svolto attesi e dei
benefici attesi per la società;
la richiesta, all’Ente di certificazione prescelto, della visita per ottenere
l’attestato. Riteniamo che questa richiesta possa essere avanzata già
prima della fine del corrente anno, al massimo nei primissimi tempi del
2004.
Telemedicina nel Mugello (T.M.M.)
1) Dati generali
Titolo del progetto
PROGETTO TELEMEDICINA MUGELLO - Progetto per il potenziamento della
qualità del servizio sanitario in ambito rurale e montano per mezzo di
strumenti informatici e telematici all'interno della Zona sociosanitaria Mugello
della Provincia di Firenze.
Obiettivi
Gli obiettivi specifici che il progetto si propone sono:
a) Minimizzare i tempi di prescrizione - diagnosi - prognosi;
b) Migliorare il sistema di prevenzione;
c) Favorire una diagnostica precoce;
d) Migliorare la qualità di intervento del Pronto Soccorso ospedaliero e delle
attività della Guardia Medica;
e) Dotare i medici di standard informativi omogenei.
Attività e risultati attesi
Il progetto prevede la creazione di un sistema permanente di collegamento
telematico fra presidi remoti - ambulatori dei MMG e PLS distribuiti in tutti i
comuni (11) e le principali frazioni - e Azienda Sanitaria Locale 10 Firenze
con particolare riferimento all'unico Ospedale presente sul territorio, quello di
Borgo San Lorenzo.
Il sistema permetterà, di disporre per il medico di base dei referti diagnostici
dei laboratori ospedalieri e delle specialistiche in tempo reale, di esentare il
cittadino dall'obbligo del ritiro del referto nel luogo della prestazione, di
disporre per i presìdi sanitari di alcune informazioni basilari provenienti dalle
cartelle cliniche informatizzate dei MMG e PLS.
A fianco dell'infrastrutturazione telematica il progetto prevede una
contestuale fase di ri/strutturazione organizzativa sia a livello di presidi
remoti che a livello aziendale.
Infine il progetto prevede la dislocazione sul territorio di una serie di
strumenti portabili per la diagnostica da remoto.
Partnership
1) Comunità Montana Mugello e gli 11 comuni della zona Mugello
2) Azienda Sanitaria Locale 10 Firenze
3) Medici di Famiglia Zona Mugello (circa 50)
50
4) Pediatri di Libera Scelta (circa 10)
Il progetto è sostenuto dalla Regione Toscana, che lo cofinanzia e per cui
rappresenta una sperimentazione ed una anticipazione del Progetto
Regionale Medici in Rete.
Durata
3 anni. Inizio Gennaio 2002 - Termine Dicembre 2004
Attualmente è in corso di realizzazione l’applicativo di gestione aggiudicato
alle società I&T di Lecce e GESI di Roma che sarà rilasciato entro il gennaio
2004. Nei mesi di febbraio e marzo si svolgerà la fase formativa. Nei mesi
successivi il progetto sarà completato nei moduli rimanenti (infrastruttura
network, strumenti primo aiuto, comunicazione e disseminazione).
Risorse
Il costo complessivo del progetto inclusivo di IVA è pari a € 348.608,00 (Lire
675.000.000) ed è stato cofinanziato al 60% dal CTIM (Ministero del Tesoro)
al 20% dalla ASL 10 e per il rimanente 20% dalla Regione Toscana. Il
progetto è promosso dalla Comunità Montana del Mugello che insieme alla
ASL 10 lo coordina.
2) Specifiche del progetto (da progettazione esecutiva)
Processo Base - Progetto TMM prevede
Situazione
attuale
Progetto TMM
Interventi Previsti
I) Prescrizione
(MMG)
Prescrizione locale con:
 Attivazione sistema di firma
elettronica per utenti connessi a
TMM
 Stampa prescrizioni per utenti
non connessi a TMM
Connessione di MMG,
PLS, Farmacie,
Diagnostiche a TMM
II) Esame
(Struttura
ospedaliera)
Attivazione della richiesta esame /
ricezione referto esame
III) Ritiro referto
(Struttura
ospedaliera)
IV) Prognosi
(medico di
famiglia)
V) Eventuale
Pagamento
prestazione
(Struttura
Ospedaliera,
Poste)
Ritiro referto prognosi (Medico di
famiglia, domicilio)
 Mediante copia cartacea
 Mediante referto informatizzato
(con firma elettronica).
Inserimento prognosi da parte del
MMG
Pagamento prestazione mediante:
 Modalità tradizionale
(contante, bancomat, carta di
credito, poste, ecc.)
 Pagamento mediante tessera
sanitaria
Attivazione della
connessione ai Sistemi
Diagnostici
Invio del referto
digitalizzato al medico di
famiglia e originale
cartaceo al domicilio
(Convenzione R.T. –
Poste Italiane)
Attivazione connessione
al sistema centralizzato
di Cartella Clinica
Predisposizione attivazione
di:
 Connessione al
Tesoriere
 Connessione al sistema
SIA/SSB
51
Processo “di ritorno”
Il Processo “di ritorno” riguarda la possibilità, da parte dell'Ospedale - Pronto
Soccorso e reparti di degenza ed eventualmente dalla Guardia Medica -, di
poter disporre di un subset – un sottoinsieme informativo minimale - dei
contenuti delle “cartelle cliniche informatizzate” dei pazienti detenute, ed
aggiornate, dai medici di famiglia.
L’accesso al sistema centralizzato delle Cartelle Cliniche potrà avvenire:
 Mediante semplice abilitazione all’accesso da parte di utenti dell’Ospedale
autorizzati
 Integrazione tra la Cartella Clinica dei MMG/PLS e sistema informativo
sanitario della ASL.
Il Progetto TMM ha l'obiettivo finale di realizzare un sistema di collegamento
fra l'Azienda ASL 10 e TUTTI i MMG e PLS operanti sul territorio della Zona
Mugello.
Schema logico dell’infrastruttura
Progetto “Montagna”
52
La complessità geografica, sociale
e sanitaria della Zona Mugello,
caratterizzata da un territorio prevalentemente montano (per estensione
rappresenta circa il 50% di quello dell’intera Azienda), dall’inadeguatezza
delle vie di comunicazione e da una bassa densità di popolazione, è, in
particolare, collegata alle specificità proprie di cinque Comuni a più
elevato indice di intensità morfometrica.
In questa area disagiata, composta dai Comuni di Firenzuola, Londa,
Marradi, Palazzuolo sul Senio e San Godenzo, sono già in corso interventi di
rilievo calati nella giusta ottica zonale (il riferimento in particolare è legato
all’A.D.I. ed alle cure palliative).
Esisteva, tuttavia, anche sulla base delle linee guida previste dal vigente
Piano Sanitario Regionale l’esigenza di attivare interventi più mirati, in una
strategia legata a modificare la situazione in atto, proprio per valorizzare e
qualificare l’assistenza in questi ambiti.
In tale
ottica sono state ricercate forti intese operative a livello di
articolazione zonale
della Conferenza dei Sindaci
e della Comunità
Montana.
Il progetto, nel suo complesso, vuole dare risposte specifiche attraverso
alcune azioni che vanno nell’ottica delle esigenze individuate dalla Regione
Toscana e quindi:
 Creare dei posti sanitari in RR.SS.AA. ed agire
così anche sulla
problematica dei flussi di mobilità sanitaria della popolazione di confine
con la Romagna ed
una
medicina specialistica geriatrica anche
ambulatoriale a favore degli anziani
 Realizzare interventi di telecardiologia che si andranno ad inserire
nell’ambito più ampio del progetto telemedicina fornendo ai MMG,
inizialmente nei Comuni più disagiati del territorio mugellano,
elettrocardiografi che consentano un monitoraggio a distanza dei pazienti
con cardiopatia nota o con sintomi sospetti di cardiopatia in atto
 Potenziare i posti
medicalizzati primo soccorso, dotandoli anche di
strumenti e farmaci nuovi, in particolare, sperimentando una migliore
assistenza in caso di infarto miocardico acuto attraverso la trombolisi preospedaliera. Questa azione deve anche trovare una ulteriore chiave di
lettura nel dato epidemiologico che conferma una più elevata mortalità
nella Zona Mugello per malattie cardiocircolatorie
 Avviare una campagna di comunicazione e prevenzione a favore degli
anziani sulla sicurezza domestica a cura dell’Unità funzionale Igiene e
sanità pubblica dell’Area funzionale della Prevenzione e coinvolgendo gli
Enti locali, i MMG e altri servizi territoriali e, più in generale, riconducibili
alla prospettiva comune di facilitare la realizzazione dei
percorsi
assistenziali ed a favorire la fruibilità dei servizi.
Il progetto è stato condiviso dalla Articolazione zonale della Conferenza dei
Sindaci della Zona e dalla Comunità Montana Mugello, in virtù della congruità
con i bisogni specifici dei Comuni montani e dei cittadini ivi residenti, con
particolare attenzione alla popolazione anziana. Sono stati concordati dei
bisogni specifici su cui è stato orientato il cofinanziamento riguardante:
 l’acquisto di tre auto 4x4, per migliorare la possibilità di spostamento
degli operatori coinvolti in relazione alle condizioni geografiche e
climatiche della zona,
53

la presenza di un operatore a tempo pieno, qualificato per l’assistenza,
da affiancare al personale infermieristico nell’ambito del progetto
“Interventi mirati per gli anziani fragili con particolare attenzione alla
sicurezza domestica.
Progetto “Mugello Sociale”
Il progetto “Mugello Sociale” definisce un modello di accoglienza dei bisogni
delle persone che sappia coniugare un approccio differenziato, per
rispondere alla varietà dei casi presentati, con una standardizzazione delle
procedure, per offrire gli stessi livelli di servizio in tutto il territorio. Viene
disegnata una struttura organizzativa per la zona Mugello in grado di
rispondere alle fondamentali esigenze di:
 sviluppare la comunicazione tra i cittadini e le istituzioni;
 migliorare la conoscenza dei bisogni del territorio e contribuire alla
programmazione;
 realizzare una porta unica di accesso al sistema dei servizi sociali e
sociosanitari;
 favorire e accompagnare i soggetti fragili nel percorso di avvicinamento
ai servizi e nell’utilizzo delle prestazioni.
La realizzazione di tali elementi, previsti dalla normativa nazionale come
livello essenziale di assistenza sociale e da quella regionale, è strettamente
collegata alla riorganizzazione dei servizi sociali della ASL e dei Comuni al
livello zonale, prevista dall’Accordo di Programma tra la ASL, i Comuni e la
C.M. Mugello del novembre 2002, come due aspetti sinergici e integrati del
processo di rinnovamento e potenziamento del governo e gestione zonale
dei servizi sociali.
Il progetto prevede l’apertura di uno “sportello sociale” in ogni sede
comunale, individuata come il livello più vicino al cittadino, per l’ascolto della
domanda sociale, l’informazione e l’orientamento dei cittadini, in stretto
contatto con gli Uffici Relazioni con il pubblico, laddove esistenti, con il
sistema informativo dei servizi sociali, con i soggetti del terzo settore attivi
nella comunità. E’ il luogo dove il cittadino può interagire con il sistema dei
servizi, ricevere le informazioni complete in merito ai diritti e ai servizi
pubblici e del privato sociale presenti sul territorio, ricevere l’orientamento e
l’accompagnamento eventualmente necessario. Lo sportello sociale è
composto da due funzioni: lo sportello informativo e il segretariato sociale.
Lo sportello informativo offre le informazioni e l’orientamento richiesto dai
cittadini, indica i percorsi e le soluzioni in presenza di bisogni definiti, si
raccorda, ove necessario, con gli uffici amministrativi dei Comuni, collega il
cittadino all’operatore competente in caso di richiesta specifica, indirizza al
segretariato sociale in caso di bisogno indistinto. Il segretariato sociale,
attivato dal servizio sociale integrato zonale (SIM) svolge i compiti previsti
dalla normativa:
 accoglie la domanda indistinta del cittadino realizzando una prima
valutazione del bisogno concordata con la persona;
 individua gli operatori competenti per la presa in carico segnalando loro il
bisogno anche in caso di competenza multiprofessionale;
 predispone, se necessario, l’orientamento e l’accompagnamento della
persona alla presa in carico e all’utilizzo della risorsa.
54
Laboratorio di riabilitazione per il disagio mentale
La possibilità di svolgere attività lavorative rappresenta una condizione
incomparabilmente utile per il reinserimento sociale di persone svantaggiate,
purtroppo le richieste di professionalità per l’accesso al mondo del lavoro
risultano normalmente troppo elevate per le persone affette da disturbi
psichici. Nella nostra Zona, grazie alla sinergia sviluppatasi tra l’Unità
Funzionale Salute Mentale Adulti, i Comuni della Zona Mugello, la Comunità
Montana, la Provincia e la Cooperativa Sociale Archimede, si è dato vita ad
un progetto (progetto laboratorio) che ha l’obiettivo di fungere da ponte al
processo di reinserimento lavorativo e sociale dei disabili psichici.
Il progetto prevede, come primo livello di operatività, la realizzazione di un
laboratorio ove il paziente sperimenta, con la mediazione del supporto
terapeutico e con la gradualità del caso, il confronto con tutti gli aspetti del
mondo del lavoro, nella prospettiva di un recupero, parziale o completo, di
abilità lavorative e relazionali spendibili anche nei circuiti sociali
convenzionali.
Il laboratorio, avviato nel Giugno del 2002, sta fornendo positivi riscontri sia
sul piano terapeutico riabilitativo che sul piano delle capacità lavorative e
produttive (10 pazienti gravi già inseriti, una produttività espressa di circa
17.000,00 € di cui circa 11.000,00 € ridistribuiti tra gli assistiti in forma di
incentivi, significativo miglioramento clinico nella più parte dei pazienti).
L’esperienza, concepita già sul nascere come punto d’incontro tra la
dimensione sanitaria e quella lavorativa, si è venuta sempre più definendo,
nel suo evolvere pratico, come luogo di concreta integrazione
multidimensionale (realtà sanitaria, sociale, lavorativa, imprenditoriale,
sindacale, ecc.) fondando in ciò uno degli elementi di più sicura validità
relativamente alle prospettive della riabilitazione psico – sociale.
Per lo sviluppo del progetto è fondamentale, considerate le sue competenze,
un più “strutturato” coinvolgimento dell’Amministrazione Provinciale.
Sistema della domiciliarità per area anziani e handicap
E’ stata attivata la riorganizzazione zonale dei servizi a sostegno della
domiciliarità nell’area anziani ed handicap, nell’ambito delle attività del
Sociale Integrato Mugello, che ha previsto le seguenti azioni:
 progettazione, gestione e regolamentazione zonale dei servizi di
Assistenza domiciliare di base, di Assistenza Domiciliare Integrata e del
Centro Diurno per Anziani;
 definizione di un Accordo zonale con le Associazioni di volontariato per
interventi di sostegno domiciliare in collaborazione con i servizi pubblici;
 partecipazione al Progetto OLD MAN, in collaborazione con i Comuni di
Prato e Pistoia e con il Consorzio ASTIR, finalizzato alla creazione di un
sistema a rete riguardante progetti di sostegno agli anziani e alle loro
famiglie;
 progettazione, gestione e regolamentazione zonale delle strutture di
socializzazione e diurne per portatori di handicap e dei servizi connessi;
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 progettazione, gestione e regolamentazione zonale dei diversi interventi
domiciliari, di tipo assistenziale ed educativo, a favore di soggetti portatori
di handicap;
 progettazione integrata dei diversi interventi riabilitativi gestiti dai servizi
pubblici e dal terzo settore nell’area handicap;
Progetto di formazione congiunta “Strategie professionali e di
servizio per garantire continuità assistenziale ed efficacia agli
interventi sociosanitari”
I servizi territoriali sociali e sanitari sono sempre più chiamati a gestire
situazioni
multiproblematiche,
in
particolare
nell’area
della
non
autosufficienza e disabilità, che richiedono l’apporto integrato di
professionalità spesso afferenti ad ambiti organizzativi differenziati e non in
comunicazione tra loro. Per garantire risposte coerenti con i bisogni in
termini di appropriatezza nell’uso delle risorse ed efficacia nei risultati non è
sufficiente la capacità professionale di ogni singolo operatore bensì viene
richiesto ai servizi la capacità tecnica e organizzativa di promuovere la
continuità assistenziale ed l’integrazione nei diversi centri di responsabilità.
Agli operatori viene richiesta la capacità di lavorare per progetti
personalizzati integrati, sviluppando funzioni idonee a promuovere
l’integrazione, la continuità, il governo del percorso assistenziale individuato
per la persona, funzioni riconducibili al concetto di “care manager”.
L’obiettivo formativo specifico si articola su due livelli:
 Il primo di tipo professionale, che sviluppi l’integrazione tra le diverse
professionalità del sociale (aziendale e comunale) e del sanitario sulla
tematica della continuità assistenziale e dell’identificazione del “care
manager” nella gestione dei progetti individuali, condividendo un percorso
di analisi e approfondimento delle problematiche sia tra gli operatori che
con i responsabili delle strutture organizzative.
 Il secondo che sviluppi l’integrazione gestionale sancita nell’Accordo di
programma zonale attraverso la redazione e la validazione condivisa di
protocolli per l’integrazione sociosanitaria, che contengano e rendano
operative le tematiche affrontate nell’ambito della riflessione del “care
manager”. L’intento è di orientare il sistema dei servizi ad una presa in
carico integrata e continuativa dei problemi.
L’obiettivo del progetto è quindi la sperimentazione di soluzioni organizzative
e professionali per coordinare e gestire l’assistenza domiciliare, le offerte
ambulatoriali e diurne insieme con le attività sociali, sviluppando negli
operatori competenze e abilità nella metodologia di lavoro progettuale,
riorientando le
specifiche capacità professionali nell’ottica del “care
manager” e superando la logica delle risposte per prestazioni, elaborando
una stesura condivisa dei protocolli di integrazione sociosanitaria previsti
dall’Accordo di programma siglato tra i Comuni della Zona, la C.M. Mugello e
la ASL per la riorganizzazione zonale dei servizi sociosanitari.
Progetto di riorganizzazione dei servizi per minori
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Il progetto prevede lo sviluppo e il consolidamento a livello zonale di servizi
a favore dei minori e delle loro famiglie nell’ambito delle attività del Sociale
Integrato Mugello e in particolare:
 la riorganizzazione dell’ufficio zonale del Centro Adozioni secondo le
modalità previste dal protocollo regionale e dall’Accordo di area vasta, per
consentire una migliore efficacia ed efficienza delle funzioni di carattere
zonale;
 l’individuazione e l’attivazione del Referente Unico zonale per i minori,
come richiesto dalla Regione Toscana;
 la programmazione, gestione e regolamentazione degli interventi
educativi di carattere domiciliare per i minori e le famiglie;
 l’attivazione operativa del Centro Affidi con gestione zonale;
Progetto “Creazione di un sistema integrato di promozione del
benessere nell’ambito delle dipendenze”
Creazione di un sistema integrato di promozione del benessere nell'ambito
delle Dipendenze.
Le problematiche correlate ai consumi di sostanze stupefacenti e psicotrope
di vario genere interessano fasce consistenti di popolazione e sono
caratterizzate da una continua evoluzione rispetto all'entità e varietà dei
prodotti utilizzati, che determina un mutare dei fenomeni di uso, abuso e
dipendenza.
Ne deriva la necessità di aggiornare costantemente le azioni di intervento del
SerT per far fronte allo sviluppo dei problemi presenti che dalle sostanze
illegali si allargano al nuovo emergere delle problematiche alcolcorrelate, per
arrivare al riconoscimento della natura della dipendenza del tabagismo e
l'accresciuta consapevolezza della sua centralità in termini di salute e alla
comparsa di altre forme di dipendenza patologica non correlate all'uso di
sostanze (gioco d'azzardo patologico).
Di fronte a questa continua evoluzione del fenomeno della Dipendenza, si
rende necessario la diversificazione degli interventi del SerT, ampliando da
una parte la tipologia delle offerte terapeutiche ed assistenziali e arrivando,
dall'altra, allo sviluppo di progetti integrati di promozione del benessere che
vedano coinvolti gli Enti Locali e il Privato Sociale.
In tal senso il SerT di Borgo San Lorenzo ha già attivato da tempo diversi
progetti per i quali si presta una particolare attenzione al fattore della
integrazione.
Il SerT è parte integrante del PIA (Progetto Integrato di Area), che afferisce
alla Comunità Montana, insieme a Scuole, Enti Locali e del Privato Sociale e il
cui scopo è di progettare interventi integrati nell'area dell'abbandono
scolastico e del disagio. Questo ha promosso lo sviluppo di progetti integrati
di formazione a insegnanti e genitori sui temi della comunicazione alunno
insegnante e prevenzione di comportamenti a rischio.
Nell'ambito delle attività di prevenzione il SerT gestisce dal 1999 iCentri di
Ascolto nelle scuole superiori della zona. Dall'attivazione di questa modalità
di ascolto nascono interventi di prevenzione più mirati alle esigenze delle
singole classi in collaborazione con gli insegnanti e attività integrate con altri
progetti presenti sul territorio al fine di favorire una ottimizzazione delle
risorse a favorire il benessere della popolazione scolastica.
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Questo modello di intervento nelle scuole medie superiori sempre in
collaborazione con il PIA è stato esteso a
tutte le scuole medie ed
elementari del territorio che vede il coinvolgimento e le collaborazione del
SerT , del Centro Consulenza Giovani, della Comunità Montana e dell'U.O di
Psicologia dell'ASL, delle Scuole.
Gli operatori del SerT fanno parte del gruppo
di coordinamento tra Enti
locali, Associazioni di Volontariato, Gruppi Sportivi, Parrocchie, che ha
realizzato dopo aver compiuto una mappatura delle
realtà i del territorio ,il
Progetto “Agire in Rete” rivolto ai giovani e agli
adolescenti del territorio,e a tutte quelle agenzie formative e istituzionali
che operano nel territorio e che sono a contatto a vario titolo con la
popolazione giovanile.
Per quanto riguarda le problematiche alcol correlate, attraverso il Progetto
“Alcol: piacere di conoscerti” sono stati coinvolti tutti i Comuni del Mugello
per creare una rete tra Servizi dell'ASL e dei Comuni per far conoscere,
attraverso incontri realizzati con la popolazione, le diverse attività presenti
sul territorio, utilizzando le capacità informatiche degli Enti Locali.
Da questo si è avviato un Progetto di Numero verde telefonico in
collaborazione con la Comunità Montana, i Comuni di Borgo San Lorenzo e
Marradi e dei gruppi di volontariato. E' inoltre in fase di avvio un Progetto
che coinvolgerà Scuole, Ospedale, Associazioni di Volontariato, Scuole Guida,
Associazioni Sportive, finanziato dall'Educazione alla Salute e mirato a
favorire l'integrazione e l'efficacia dei momenti informativo-formativi presenti
sul territorio.
Si mantengono inoltre momenti formativi con le Strutture di Accoglienza
degli Enti Ausiliari presenti nella zona e una continua collaborazione con i
Gruppi degli Alcolisti Anonimi.
Lo sviluppo ulteriore e a tutto campo della creazione di una rete territoriale
di riferimento che accolga le tematiche e le problematiche della pololazione
giovanle, la creazione di operatori formati e che si muovono su percorsi
culturali il più possibili condivisi sarà ulteriore obiettivo e cosituirà un
percorso prioritario per gli operatori del Sert.
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