Anno 2 numero 3 - Febbraio 2005

Peressere…
…aspettando la primavera
anno 2 N.3
del 27 Febbraio 2005
L’ultima volta ci siamo
augurati Buon Natale e
ora, invece ci ritroviamo,
in attesa della primavera,
ormai nel cuore
della
Quaresima,
ognuno
impegnato
nei
propri
fioretti.
Questo
numero è
incentratosoprattutto sui
ricordi della Tregiorni a
Passo
Maniva
in
cui
Adolescenti– Diciottenni –
Giovani hanno affrontato
coraggiosamente il tema
dell’affettività.
Sfogliando
queste
pagine
potrete
ritrovarei consueti
appuntamenti
con
l’angolo dedicato ai
bambini, lo spazio
per le poesie e le nostre
ricette.
Buona lettura a tutti!!
Sara e Mary
IMPARARE AD AMARE
TREGIORNI ADOLESCENTI–
DICIOTTENNI–EDUCATORI
PASSO MANIVA 3–7 Gennaio 2005
IL RICORDO DI UN DICIOTTENNE
Tregiorni ado-dicio e giovani: che gioia amare!
“Che gioia amare!” Così si
apre una lettera-preghiera di
Giorgio Basadonna che i nostri
educatori ci hanno proposto in
questa tregiorni; proprio questo
infatti era il tema conduttore degli
incontri e delle catechesi, un tema
che ogni ragazzo o ragazza vivono
ogni giorno nel proprio cuore e
che ogni adulto che lo scelga vive
nella sua vita di sposo o sposa. Il
nostro obbiettivo in questi giorni
passati insieme (dal tre al sette
Gennaio) infatti era proprio
questo: “imparare ad amare,
ovvero: educarsi all’affettività.”
La
tregiorni
è
stata
un’occasione di vita e preghiera
comunitaria, un’occasione per
parlare e pensare riguardo un tema
caro a tutti e per sentirsi a tu per tu
con Dio, grande protagonista della
nostra esperienza insieme e,
abbiamo scoperto con entusiasmo,
anche dell’amore. Il cammino è
stato diviso in “lezioni”, incontri
finalizzati
a
leggere,
per
l’appunto, quello che il Signore ha
scritto dentro di noi e nelle
scritture; anche i più sapienti di
noi in materia amorosa hanno
dovuto ammettere che, come
direbbe Don Federico, “il Signore
è troppo avanti”: che cosa
rivoluzionaria questo amore fatto
anche di profonda amicizia e di
sacrificio! Questo amore che si
dona e si riceve con gioia, che
richiede coraggio e non stereotipi,
che dà vera gioia e non vuote
dimostrazioni, che riempie la vita
e il pensiero!
Ma come “istruirsi” su
questo
argomento
affrontato
veramente (almeno da alcuni,
forse dalla maggior parte, e
magari da tutti noi) per la prima
volta? L’arte innanzitutto ci dà un
punto di partenza: esistono
centinaia di miti e scuole
filosofiche, migliaia di quadri e
milioni di canzoni che affrontano
questo tema, e in più la stessa
Scrittura ci presenta molte
“coppiette” che, nel bene e
nel male, ci danno
un aiuto per capire
un po’ di più di
questo tema di cui
tutti pensano di sapere
tutto e che pochi conoscono
veramente. Voi lettori non fate
sorrisini di sufficienza, tutti,
persino vecchie coppie di antichi
nonni hanno ancora da imparare in
materia: siccome l’amore l’ha
creato Dio non si può mai arrivare
al fondo della questione, si può
solo camminare con fiducia verso
una conoscenza sempre maggiore.
“Il tuo modo di amare una
persona può diventare segno del
modo in cui Dio stesso t’ama”
recita il libretto con i testi della
tregiorni; ecco infatti che l’amore
di un cristiano ha in realtà una
doppia valenza, dopotutto l’amore
tra un uomo e una donna è
proiezione dell’amore di Dio per
entrambi! Anche di queste “cose
teologiche” ha trattato il nostro
cammino, ma anche di argomenti
scottanti come il dominio di sé che
porta ad un modo “sano” di
considerare il proprio rapporto con
l’altro/a, la sessualità e la castità
prematrimoniale,
cosa
che
aggiunge solo valore al rapporto
che può esserci, senza nulla
togliergli (temi come questo erano
rivolti soprattutto ai più grandi tra
noi, ma sapere cosa ti aspetta e
come affrontarlo è un bene
anche
se
sei
“piccolo”).
Ma qual è il fine
di
questa
cosa
meravigliosa
che
è
l’amore? Una definizione
esatta non mi azzardo a darla,
certo è che il fine dell’amore si
esplica di certo nel matrimonio e
nella “creazione assistita”(da Dio)
della vita, anche su questo tema,
magari per molti un po’ lontano,
data la nostra età media, abbiamo
discusso, leggendo attentamente la
“humanae vitae” del Papa e
rapportandoci a problemi ancora
dibattuti come l’aborto, i metodi
contraccettivi, il fine procreativo
del matrimonio cristiano e così
via. Durante la tregiorni poi non
sono mancate le testimonianze:
teoriche, narrative e catechistiche,
di due coppie di sposi con lunga
esperienza di amore cristiano.
Tra i giochi sulla neve, le
serate organizzate in modo logicomatematico-finalistico-e
quant’altro si può (mitico rimarrà
il gioco dello Squoz), gli allegri
momenti passati insieme, le già
citate “lezioni” la preghiera delle
ore e l’eucaristia (celebrata,
ovviamente, tutti i giorni) questi
giorni sono passati in un lampo: ci
sono stati momenti forti di
preghiera come la veglia notturna
di adorazione del Santissimo,
momenti di follia come la serata
dei frizzi e anche momenti di
semplice vita insieme. Quello che
comunque è più straordinario (e lo
dico convinto di dire il vero) è che
da questa tregiorni siamo tornati
tutti almeno un po’ cambiati, con
più voglia di amare e di seguire il
Signore e… Perché no, qualcuno
anche con un fidanzato o
fidanzata.
Master Ianna
(detto Emanuele)
IL RICORDO DEGLI EDUCATORI
Giorno 3 gennaio…aveva inizio la
nostra esperienza “affettiva”…a
Passo Maniva!...
Il 7 gennaio ritornavamo stanchi
ma felici nelle nostre case. Con
tanti ricordi.
Che ricordo portiamo nel cuore,
noi educatori, di questi cinque
giorni? Questa la vostra domanda.
Le nostre risposte…
Siamo partiti con l’idea che
avremmo faticato tanto… starvi
dietro, contenere gli slanci
“emotivi”, organizzare il tempo,
attività,
giochi
...
insomma,
siamo
partiti
con la solita idea, in quanto
educatori, di dovervi “educare”!!
E invece…sorpresa!.. Ci siamo
ritrovati ad essere educati!
A tal riguardo ci ritorna in mente
il passo di Geremia (20,7) : “Ci
hai sedotto, Signore, e noi ci
siamo lasciati sedurre”.
Siamo rimasti sedotti da voi,
ragazzi. Dalla vostra semplicità,
dalla spontaneità dei vostri
sentimenti, dal clima di complicità
e affetto che avete creato intorno a
voi e a noi. Tutti sentimenti e
atteggiamenti che spesso noi
grandi tendiamo a dimenticare,
troppo presi da altri pensieri, non
ci ricordiamo che amare è
genuinità,
divertimento,
condivisione di un cammino.
Prima cosa che portiamo nel
cuore, allora, sono i vostri
sguardi…innamorati….della
vita…
In questi cinque giorni, abbiamo
anche scoperto che siamo un
grandissimo e bellissimo mistero.
L’amore è la scoperta di questo
mistero e la capacità di donarlo
agli altri. L’amore è un’avventura
che vale la pena vivere, perché
permette di scoprire l’amore di
Dio in se stessi e negli altri.
Questa
esperienza
è
stata
formativa perché il Signore ha
camminato con noi. E’ stato come
sempre il nostro affezionato
compagno di viaggio, la nostra
guida, la nostra “Stella cometa”.
Pensando a questa “stella”, la
seconda cosa che portiamo nel
cuore è la Veglia notturna, che ci
ha visti tutti uniti nella preghiera.
Durante questa, ognuno di noi ha
avuto la possibilità di vivere e
condividere il proprio silenzio con
il Signore, di sperimentare un
modo nuovo con cui “Dio ci tiene
compagnia durante la notte”, di
contemplare “l’umiltà con cui i
Magi si sono prostrati davanti ad
un bambino”. In un brano di
Dietrich Bonhoeffer, che ci ha
aiutato a pregare durante questa
notte, si legge: “E’ la chiamata di
Gesù che la qualifica come
situazione in cui si può credere
(…). Solo in obbedienza alla sua
Parola possiamo fare il primo
passo. Questa chiamata è la sua
grazia, che chiama dalla morte alla
grazia dell’obbedienza”.
L’augurio più grande che vi
facciamo è quello di affidarvi al
Signore sempre, non perché i
vostri educatori vi dicono di farlo,
ma perché è Lui stesso che ce lo
chiede, è Lui stesso che ci dona la
grazia per potergli credere e,
infine, perché amare vuol dire
seguirLo.
Beatrice e
Daniela
GRUPPO MEDIE
Preghiera o respiro
Mi piace poter pensare la
preghiera come un’attività
umana e divina al contempo,
un incessante e insistente
dialogo fra l’uomo e Dio.
Per poter meglio chiarire
questo significato mi piaceva
accostare simbolicamente la
preghiera al respiro.
A noi infatti sembra naturale,
e d’altra parte lo è, poter
respirare mentre passiamo
l’aspirapolvere, mentre ci
pettiniamo, mentre siamo al
computer
oppure
mentre
guardiamo la tv; o dormiamo.
Ora,proviamo ad immaginare
di avere l’influenza, la gola
secca, il naso tappato….aiuto
non respiro!Subito corriamo
dal dottore che ci guarisce
grazie ad un fantastico
sciroppino salvifico che in
poche ore ci rimette a nuovo.
Bene, la preghiera è più o
meno la stessa cosa.
Essa è infatti continua come
il respiro e incessante,
nell’inspirare e nell’espirare,
dovremmo poter pregare ogni
attimo e in ogni cosa che
facciamo
durante
il
giorno…Ma questo è difficile!
Per questo troviamo nella
preghiera del cristiano un
cammino graduale fatto di
tappe.
Se è evidentemente faticoso,
dobbiamo ricordarci però che
in realtà è Dio che fa il primo
passo e ci fa crescere, ci fa
compiere delle scelte e ci fa
vivere
delle
progressive.
tappe
Fin da piccoli troviamo
l’invocazione, poi la lode fino
ad
arrivare
alla
contemplazione
nell’adorazione eucaristica…
In realtà ciò che dobbiamo
sempre tener presente è che
ogni volta che ci raccogliamo
in preghiera non siamo soli ma
c’è Dio che prega in noi.
L’ultima cosa importante è
che la preghiera non riguarda
solo una parte di noi ma
coinvolge tutto il corpo, esso
infatti deve stare composto o
in ginocchio, la mente, deve
essere libera e sgombra da
tutti i pensieri,concentrata, e
infine il cuore, la nostra
preghiera per essere vera
deve venire dal cuore, dai
nostri desideri….insomma da
noi.
Nella nostra vita la preghiera
non è solo un pedaggio da
pagare
come
in
autostrada,non è solo un
obbligo oppure un impegno
che si somma al calcio, la
danza,
la
pallanuoto…attenzione
la
preghiera è solo il mezzo
scelto per farci vivere meglio
tutti i nostri impegni!
È un piacere non un dovere!
Alice
ANGOLO
DEI BIMBI
Mentre io dormo, c’è un omino piccolo piccolo che viene sul
mio cuscino e mi dice:- Ma guarda! Stai volando attaccato ad
un ombrello.
Io gli credo subito e passo in mezzo alle nuvole tiepide e
bagnate, vedo in basso ai miei piedi i laghi, i fiumi, salto da
una collina a un’altra. Poi l’omino mi dice:- Mettiti in salvo
ecco i briganti.- Ed io davvero vedo i briganti: sono due con
la maschera sugli occhi, mi vogliono sparare con il trombone.
Io vorrei fuggire, sono tanto spaventato ma non riesco a
muovere un dito. L’omino si diverte a farmi credere quello
che vuole:- Guarda che ti cresce una rosa sulla mano- mi
dice, e io vedo davvero una rosa che mi spunta fra l’indice e
il medio. Ogni volta che vado a letto mi dico.- Questa volta
non gli voglio credere.
Poi, appena chiudo gli occhi, l’omino mi dice:- Guarda una
balena.
E io subito, credulone, vedo una balena che nuota nel
bicchiere d’acqua che ho sul comodino. Succede anche a voi?
(da “Chi sono io?” Gianni Rodari, Editori Riuniti)
27 Febbraio 2005
La redazione di “Peressere…”
con tantissimo affetto augura a
Ferruccio
BUON COMPLEANNO
APRITE IL CUORE
Fa freddo. Ma come è turchino
questo cielo mattutino!
Tira vento. Ma sa di viole.
Primavera ha mandato un messaggio,
l’ha affidato ad un raggio di sole.
Ella dice:- Presto verrò.
Spalancate finestre e porte
Per accogliermi all’arrivo.
Spalancate le porte
del cuore.
L. Carelli
SERENO
Dopo tanta
nebbia
a una a una
si svelano
le stelle.
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo.
G. Ungaretti
RICETTA DEL MESE
Treccine speziate al miele
Ingredienti (per 4 persone)
-500 g. di farina
-80 g. di burro
-1 uovo
-60 g. di semi di sesamo
-200 g. di miele liquido
-1 cucchiaio di acqua di fior
d’arancio
-1 bustina di zafferano
-1 cucchiaio di cannella in polvere
-15 g. di lievito di birra
-1 bicchiere di olio di semi
_ Setacciate la farina e
versatela in una ciotola
grande
insieme
all’uovo
sbattuto, i semi di sesamo ed
il lievito, dopo averlo fatto
sciogliere in poca acqua
tiepida
_ Fate fondere il burro e,
quando è tiepido, aggiungetelo
agli altri ingredienti insieme
alla cannella e allo zafferano.
Lavorate ed impastate fino a
quando ottenete una perfetta
omogeneità;
aggiungete
tiepida
se necessario,
ancora
acqua
fior d’arancio fino a farlo
scioglierlo,
quindi
fate
intiepidire
_ Lasciate riposare la pasta
per 30 minuti, poi stendetela
dello spessore di 3 mm. E
ritagliatela
a
striscette
lunghe 10 cm. e larghe 2 cm.
Saldatele a due a due ad
un’estremità ed intrecciatele
a spirali non troppo strette.
_ Friggete le treccine nell’olio
molto caldo, scolate su carta
da cucina e immergetele nel
miele. Lasciate raffreddare e
servite
_ Scaldate il miele in un
tegamino insieme all’acqua di
Sara Baglivo
La Redazione
Caporedattrici: Sara e Mary
Responsabili Medie: Alice ed Emanuele
Responsabile Adolescenti: Jacqueline
Grazie mille a Beatrice, Daniela e Pietro che ci
hanno aiutati per la realizzazione di questo numero