05.__I_fattori_di_rischio_cardiovascolare_2013

I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE
Le patologie che colpiscono il cuore ed il sistema circolatorio rappresentano la prima causa di
invalidità e mortalità tra la popolazione dei Paesi occidentali. In Italia, secondo la Relazione
sullo Stato Sanitario del Paese 2011, presentata a Roma l’11 dicembre 2012, le malattie del
sistema cardiovascolare rappresentano la prima causa di morte con 224.830 decessi (il 38,2%).1
I fattori di rischio legati all’insorgenza di disturbi cardiovascolari si dividono in modificabili e
non modificabili. Questi ultimi sono:
- età: il rischio aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età;
- sesso maschile: gli uomini corrono maggiori pericoli delle donne. Dopo la menopausa anche
l’organismo femminile è più esposto all’insorgenza di patologie cardiache;
- familiarità: parenti con eventi cardiovascolari maggiori in età giovanile (meno di 55 anni
negli uomini e di 65 nelle donne).
I fattori di rischio sui quali è possibile intervenire sono:

Ipertensione arteriosa
È “ottimale” una pressione arteriosa che non supera i 120 mmHg per la sistolica e gli 80
mmHg per la diastolica. Quando la pressione sanguigna è “alta” (ossia maggiore di 140
mmHg di massima e 90 mmHg di minima) il cuore si ingrossa e si affatica accelerando il
processo di arteriosclerosi. Se non curata, la pressione alta facilita l’instaurarsi di malattie
molto gravi come l’ictus e l’infarto cardiaco e danneggia gravemente i reni e la vista. Il
consumo eccessivo di sale, assieme ad un ridotto consumo di frutta e verdura fin dalla
giovane età sono causa importante per l’aumento della pressione arteriosa.

Ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia
Alte concentrazioni di colesterolo e di trigliceridi nel sangue sono legati a un maggiore
rischio di malattie del cuore e dell’intero apparato circolatorio. Questa condizione infatti
favorisce la formazione delle placche aterosclerotiche e l’indurimento delle arterie.
Il livello totale del colesterolo nel sangue è il primo e il più importante valore da controllare e
sarebbe bene che non superasse i 200 mg/dL (dato “desiderabile”). Importanti sono anche i
livelli del colesterolo “buono” o HDL (meno di 35 mg/dL: rischio alto; più di 50 mg/dL:
livello desiderabile) e quelli del colesterolo “cattivo” o LDL il cui livello “desiderabile”
dovrebbe essere inferiore a 100 mg/dL. I principali alimenti imputati di provocare aumento
1
Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2011
del colesterolo e dei trigliceridi sono i grassi saturi che si trovano soprattutto negli alimenti di
origine animale (carne, burro, lardo) e negli oli vegetali tropicali.

Fumo di tabacco
La nicotina è un vasocostrittore e perciò alza la pressione arteriosa, aumentando il lavoro del
cuore. Il monossido di carbonio, che si assume fumando una sigaretta, diminuisce la quantità
di ossigeno presente nel sangue e favorisce lo sviluppo dell’aterosclerosi.

Diabete
Il diabete, se non correttamente controllato, favorisce l’aterosclerosi, incrementando il rischio
cardiovascolare. Quest’ultimo può essere ridotto (o mantenuto ad un livello favorevole)
adottando stili di vita sani e corretti. Per questo è importante:
- Svolgere regolarmente attività fisica. Per chi vuole fare sport, l’invito dei medici è quello a
praticare attività aerobica in modo graduale e commisurato alla propria forma fisica. Un
allenamento sproporzionato, infatti, pone sotto sforzo eccessivo il cuore, aumentando il
rischio di arresto cardiaco.
- Seguire una dieta equilibrata. Mangiare cibi troppo ricchi, in particolare di grassi, zuccheri
e sale è oggi il più comune fattore di rischio per il cuore. Oltre ai grassi saturi (grassi di
origine animale), da moderare è anche la quantità di alcool assunta. Introdurre eccessive
quantità di sodio (sale) favorisce invece l’instaurarsi dell’ipertensione arteriosa. Una
alimentazione sana deve essere varia e modesta nelle quantità, deve prevedere un regolare
consumo di pesce (almeno 2 volte la settimana), un consumo modesto di carni, pochi grassi
di origine animale (burro, formaggi, latte intero), sale a dosi moderate (il sale è già contenuto
negli alimenti quali formaggi, carni, insaccati), vino e altri alcoolici a dosi modeste, una
notevole quantità di fibre (verdura, frutta, elementi ricchi di potassio), un apporto regolare di
legumi e cereali.
- Tenere sotto controllo il proprio peso corporeo2: le persone non diventano obese da un
giorno all’altro, ma tendono ad aumentare di peso con l’avanzare dell’età. Il peso è la
risultante fra consumo e dispendio delle calorie che si introducono con l’alimentazione: più si
mangia e meno ci si muove e più si aumenta di peso; pertanto accorgersi del peso che
aumenta e fare attenzione a mantenere l’equilibrio fra calorie introdotte e consumate è di
vitale importanza per mantenere la salute.
2
Progetto Cuore, Istituto Superiore della Sanità