QUALITA’ DELL’ARIA IN AMBIENTI INDOOR: CARATTERIZZAZIONE DI POLVERI FINI NELLA FACOLTA’ DI INGEGNERIA DI PERUGIA L. Barcherini1, D.Cappelletti1, S. Ortu1, F. Scardazza1, B. Moroni2, G. Morozzi3, B. Sebastiani3, R. Zuccaccia3 1 Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Università degli Studi di Perugia 2 Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Perugia 3 Dipartimento di Specialità Medico-Chirurgiche e Sanità Pubblica, Università degli Studi di Perugia Negli ultimi trenta anni è stata prestata notevole attenzione alla riduzione dell’inquinamento outdoor, ma solo recentemente la comunità scientifica internazionale si sta occupando della contaminazione dell’aria negli ambienti confinati. Peraltro, stime recenti indicano che la popolazione di un ambiente urbano passa mediamente più del 90% del tempo in ambienti chiusi, tra edifici e mezzi di trasporto. La qualità dell’aria indoor, in particolare nel caso di uffici e scuole, è influenzata dalla qualità dell’aria esterna e dalla presenza di fonti di inquinamento collegate sia alle attività che si svolgono nei diversi ambienti (fumo di tabacco, materiali da costruzione, arredi, stampanti e fotocopiatrici, materiale didattico) sia alla presenza di fonti di emissione specifiche (forni e caldaie, impianti di condizionamento e ventilazione). L’inquinamento da polveri fini in ambienti indoor può essere studiato effettuando diverse misurazioni caratteristiche: concentrazioni, emissioni, esposizioni personali e livelli di respirazione. E’ fondamentale, inoltre, tenere in considerazione i fenomeni di scambio dall’esterno e le particolari modalità di accumulo degli inquinanti. Gli obiettivi perseguiti nel presente studio sono stati quelli di valutare le concentrazioni di PM 10, PM2.5 e PM1 all'interno degli ambienti di studio della facoltà di ingegneria di Perugia, caratterizzare il numero, la massa e le dinamiche di mescolamento delle particelle, determinare la composizione chimica delle stesse in funzione delle loro dimensioni e trovare le possibili correlazioni tra caratteristiche outdoor ed indoor. Oltre 150 campioni di polveri di diversa frazione dimensionale sono stati prelevati su filtri in teflon, fibra di quarzo e policarbonato, sia all’interno della facoltà di ingegneria, nei vari piani dell’edificio, che all’esterno, in prossimità della stessa. Le operazioni di campionamento, eseguite con campionatori di aria a basso volume accoppiati con teste a frazionamento selettive per PM 10, PM2.5 e PM1, sono cominciate nell’Ottobre 2006 e proseguono ancora oggi. I campioni raccolti sono stati analizzati impiegando diverse tecniche di analisi chimico-fisiche (ICP-AES, GC-MS, UV-VIS, SEM-EDS), per la determinazione, rispettivamente, della composizione elementare, della frazione organica, della frazione ionica solubile e della morfologia delle particelle. E’ stato, inoltre, utilizzato un contatore ottico di particelle (OPC) che ha permesso di indagare la distribuzione dimensionale delle frazioni fine ed ultrafine. I dati chimici sono stati elaborati per studiare le dinamiche di mescolamento delle particelle ai vari livelli della facoltà di ingegneria. E’ scaturito che, relativamente alle frazioni di PM 10 e PM2.5, si ha una diminuzione di concentrazione passando dal piano terra ai piani successivi. La frazione di PM1, invece, è risultata piuttosto uniforme ai vari livelli. La frazione organica delle polveri, in particolare paraffine e IPA, è stata analizzata mediante una serie di parametri diagnostici che hanno consentito di risalire alle tipologie di fonti predominanti nel contesto della facoltà di ingegneria. Gli sviluppi futuri dello studio prevedono la caratterizzazione della fase gassosa degli aerosol, da integrare ai dati, già noti, disponibili per la fase particolato, l’analisi chimica dei composti organici ad elevata polarità (nitro-IPA, aldeidi, chetoni) che hanno considerevole importanza dal punto di vista mutagenico e cancerogenico, e l’analisi morfologica dei campioni mediante la tecnica analitica di analisi morfologica TEM.