Esercitazione di Fisica Tecnica Calcolare il fabbisogno termico durante la stagione di riscaldamento per l’edificio descritto posto in zona climatica B (Reggio Calabria). N Finestra 1 L1 = 20 m Lf=2m Hf=1,5 L2 = 10 m Finestra 2 Lf=2m Hf=1,5 Zona Riscaldata A Ti = 20°C Zona riscaldata B Ti = 20°C Altezza Interpiano: 3 m Note: Piano superiore riscaldato a 20°C Ricambi d’aria: 0,5 vol/h Coefficienti di convezione: hi= 8 W/m2K he= 23 W/m2K Zona non riscaldata T’i = 15°C L’appoggio è realizzato direttamente a contatto con il terreno, attraverso un pavimento supposto adiabatico Stratigrafia Muri Esterni: - laterizio 16 cm, λ = 0,9 W/mK - isolante 4 cm, λ = 0,05 W/mK - laterizio 8 cm, λ = 0,9 W/mK Stratigrafia Muri Interni: - calcestruzzo 30 cm , λ = 1,2 W/mK Caratteristiche Finestra 1: - vetro camera con telaio con taglio termico, trasmittanza termica 2,9 W/m2K, area vetrata/area totale = 0,85, trasmittanza solare = 0,82, radiazione solare incidente (?) MJ/m2 (valore medio giornaliero per orientamento E) Caratteristiche Finestra 2: - vetro singolo con telaio senza taglio termico, trasmittanza termica 6 W/m2K, area vetrata/area totale = 0,85, trasmittanza solare = 0,7, radiazione solare incidente (?) MJ/m2 (valore medio giornaliero per orientamento E) Sorgenti Interne Apparecchio Elettrodomestico 1 Elettrodomestico 2 Elettrodomestico 3 Lampade Potenza [W] 500 100 1000 300 Ore giornaliere di funzionamento 1 4 0,1 4 1. In funzione della temperatura media mensile (Norma UNI 10349), calcolare le dispersioni dell’involucro edilizio verso l’esterno (inclusi gli elementi trasparenti) e quelle tra gli ambienti a diversa temperatura. 2. Effettuare la verifica termoigrometrica della parete esposta a Nord per la condensa superficiale e quella interstiziale. 3. Calcolare la capacità termica degli elementi di involucro esterni. 4. Calcolare il fabbisogno energetico dell’edificio durante la stagione di riscaldamento. Fabbisogno energetico dell’edificio per il riscaldamento Il bilancio energetico viene definito includendo le seguenti quantità (si è considerato solo il calore sensibile): - dispersioni termiche per trasmissione e ventilazione dall'ambiente interno verso quello esterno; - dispersioni termiche per trasmissione e ventilazione o apporti gratuiti di calore con zone adiacenti; - apporti di calore gratuiti interni, ovvero l’emissione di calore da parte delle sorgenti interne di calore; - apporti gratuiti legati alla radiazione solare; - perdite dovute al sistema di riscaldamento per quanto riguarda generazione, distribuzione, emissione e controllo; - fabbisogno energetico dell’edificio per il riscaldamento. In questa sede si trascuri il calcolo delle perdite dovute al sistema di riscaldamento per quanto riguarda generazione, distribuzione, emissione e controllo, e il calore richiesto per la produzione di acqua calda. Fabbisogno energetico per il riscaldamento Dispersione per trasmissione attraverso gli elementi di involucro ET Strutture opache Eopache Dispersione attraverso i ponti termici Energia termica scambiata per ventilazione EV Serramenti Ef Dispersione verso gli ambienti non riscaldati o a temperatura diversa da quella dell’ambiente considerato Apporti energetici gratuiti EG Radiazione solare attraverso le superfici trasparenti ES Sorgenti interne EI (persone, luci, apparecchiature elettriche, ecc.) Il fabbisogno energetico stagionale per il riscaldamento è Eh: Eh = ET + EV - EG dove: - ET è l’energia termica dispersa per trasmissione [J] - EV è l’energia termica scambiata per ventilazione [J] - EG è la somma di tutti gli apporti gratuiti interni (EI) ed esterni (ES) [J] I suddetti termini sono energie, ossia potenze termiche moltiplicate per il numero di secondi nel periodo di tempo considerato. Per esempio le dispersioni termiche mensili per trasmissione attraverso le strutture opache risultano: 1) Le dispersioni termiche devono essere calcolate per ogni mese della stagione di riscaldamento da dicembre a marzo in funzione della temperatura media giornaliera della località (vedi NORMA UNI 10349) (Reggio Calabria n. 72) PROCEDIMENTO: Calcolo delle dispersioni attraverso le pareti opache verso l’esterno e verso l’ambiente a temperatura diversa Parete A (Est) La potenza termica dispersa verso l’esterno attraverso la parete A si calcola come segue: QA =KA SA (Ti-Te) [W] La trasmittanza KA è: KA 1 1 slat,1 sisol slat, 2 1 hi lat isol lat he SA = L1xH – 2Sf [m2] W m 2 K Parete B (Nord) La potenza termica dispersa verso l’esterno attraverso la parete B si calcola come segue: QB =KB SB (Ti-Te) [W] KB = KA SB = L2xH Parete C (Confinante con ambiente interno a Ti’≠ Ti) La potenza termica dispersa verso l’esterno attraverso la parete C si calcola come segue: QC =KC SC (Ti-Te) [W] KC 1 sC 1 1 hi cls hi W m2 K SC = SB = L2xH La dispersione totale attraverso le pareti opache, ipotizzando pavimento adiabatico e piano superiore alla stessa temperatura è data da: Qpareti opache = QA+ QB+ QC [W] essendo in questo caso Qpav = Qsoff = 0 Attraverso le finestre la dispersione termica complessiva è: Qf = Kf (Sf,1 + Sf,2)(Ti –Te) [W] Pertanto le dispersioni termiche verso l’esterno e l’ambiente a temperatura diversa è data dalla somma tra le dispersioni attraverso gli elementi opachi e quelle attraverso i serramenti: QT= Qpareti opache + Qf [W] QT è la potenza termica (W=J/s), ossia l’energia termica dispersa (J) attraverso l’involucro nell’unità di tempo (s). È necessario determinare l’energia termica (Em) dispersa in un mese. Pertanto, fissato un mese, si effettua il seguente calcolo: Em,j= 3600x24xNgiorni,jxQT [J] J [ J ] s s La (1) si implementa per ogni mese Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Ngiorni=31 Ngiorni=31 Ngiorni=28 Ngiorni=31 (1) 2) Verifica termoigrometrica della parete B per il mese più freddo (gennaio): - Determinare la distribuzione delle temperature all’interno della parete, in funzione del flusso termico q = KB (Ti-Te) [W/m2] Tp,i = Ti – q/hi [°C] T1 = Ti – q*(1/hi+s1,lat/ lat) [°C] T2 = Ti – q*(1/hi+s1,lat/lat + sisol/isol) [°C] Tp,e = Ti – q*(1/hi+s1,lat/lat + sisol/isol+s2,lat /lat) [°C] Verifica alla condensa superficiale - Individuare sul diagramma psicrometrico il punto rappresentativo dell’aria interna I (20°C; 0,70), per Ti = 20° e U.R.i = 70% - Leggere per U.R. = 100% sull’asse delle T la corrispondente temperatura di rugiada Tr, definita come la temperatura in corrispondenza della quale il vapore acqueo presente nell’aria satura condensa a pressione costante. Affinché non si verifichi condensa superficiale deve essere: Tr < Tp,i In caso contrario (Tp,i ≤ Tr) c’è condensa superficiale e occorre a calcolare lo spessore aggiuntivo di isolante necessario ad evitarla Verifica termoigrometrica per la condensa interstiziale Seguire la procedura indicata nell’esercitazione apposita, adattando opportunamente al caso in specie: - la stratigrafia della parete (spessori e materiali) - conseguenti valori di - fattori climatici (umidità relativa dell’ambiente interno e di quello esterno e relative pressioni parziali di vapore, pressioni di saturazione in funzione delle diverse temperature). Si ricordi che date le temperature, affinché non si verifichi condensa interstiziale in ogni strato della parete la pressione parziale del vapore deve essere inferiore alla pressione di saturazione corrispondente alla data temperatura. Ciò vuol dire che il vapore deve trovarsi in condizioni di pressione e temperatura lontane da quelle di saturazione. Il testo dell’esercitazione fornisce la stratigrafia della parete. La norma UNI 10349, oltre alla Te, fornisce anche la pressione parziale di vapore per il dato mese pv,e = 980 [Pa]. Calcolo dei valori di pressione di vapore parziale e di saturazione interni ed esterni Si determina la pressione di saturazione in funzione di Te (11°C): ps,e = 1333 [Pa] Se all’interno Ti = 20 °C si trova ps,i=2339 [Pa] se URi = 70%: pv,i = URi *ps,i = 1637 [Pa] La portata di vapore è gv = p/Rv [kg/m2 s] Supponiamo i seguenti valori di permeabilità al vapore per ogni strato: Permeabilità strati 1 e 3: 1 = 3 = 18•10-12 [kg/Pa m s] Permeabilità strato 2 : 2 = 2.5•10-12 [kg/Pa m s] Resistenza al vapore della parete: Resistenza al vapore1 = s1/1 = …………. [m2 Pa s/kg] Resistenza al vapore2 = s2/ 2 = ………… [m2 Pa/kg] Resistenza al vapore3 = s3/ 1 = ………… [m2 Pa/kg] Rvapore,tot = Rv = …………… [m2 Pa s/kg] Il reciproco della resistenza al vapore è detto permeanza Mvapore = 1/Rv = ……………. [kg/m2 s Pa] Allora gv = p/Rv = (pv,i-pv,e)/Rv [kg/m2 s] pv,1 = pv,i - gv*Rv,1 = …… [Pa] pv,2 = pv,i - gv* (Rv,1 + Rv,2) = ….. [Pa] Con la formula empirica possiamo anche calcolare i valori delle psat (in funzione delle temperature degli strati già calcolate): psat,Tpi = …… [Pa] ; psat, Tpe = …… [Pa] psat,1 =…… [Pa] a T1 = ……. °C psat,2 = …… [Pa] a T2 = …….. °C Affinché non avvenga condensazione occorre che pv < psat , ossiadeve essere: pv,1 < psat,1 pv,2 < psat,2 Applicare adesso il Metodo Glaser, rivedento l’esercitazione sulla verifica termoigrometrica 3) Calcolo della capacità termica delle pareti Pareti A e B Laterizio (strato 1) Calore specifico clat = 840 [J/kg K] Densità lat,1kg/m3 La massa frontale è m1 = lat,1*s1 = [kg/m2] La capacità termica superficiale è: Cs,1 = m1*clat = [J/m2K] Isolante (strato 2) Calore specifico cisol = 1340 [J/kg K] (se l’isolante è sintetico, ossia è derivato dal petrolio – polietilene,poliuretano,polistirene, possie de un elevato contenuto energetico) Densità isolkg/m3 La massa frontale è m2 = isol*s2 = [kg/m2] La capacità termica superficiale è: Cs,2 = m2*c isol = [J/m2K] Laterizio (strato 3) Calore specifico clat = 840 [J/kg K] Densità latkg/m3 La massa frontale è m3 = lat *s3 = [kg/m2] La capacità termica superficiale è: Cs,3 = m3*clat = [J/m2K] 4) Per garantire le caratteristiche qualitative dell’aria all’interno di un ambiente abitato è necessario assicurare adeguati ricambi in relazione alla destinazione d’uso del locale considerato. Si deve tener conto che l’involucro di un edificio non è impermeabile all’aria ma è attraversato da non trascurabili portate d’aria che danno significativi contributi al bilancio di energia. È comune adottare una tecnica progettuale che consiste nell’imporre a priori nei calcoli di progetto una portata d’aria proveniente dall’esterno, che viene normalmente espressa nell’unità non corrente “numero dei ricambi all’ora del volume ambiente” (n). Questo metodo non si preoccupa di correlare il fenomeno delle infiltrazioni d’aria attraverso l’involucro e della ventilazione naturale al microclima interno ed esterno, ma è molto utile se si vuole imporre un limite al ricambio d’aria per motivi di risparmio energetico e per garantire il comfort interno. Dal punto di vista del fabbisogno energetico nel periodo invernale, l’aria di rinnovo immessa nel locale da un impianto di ventilazione o per infiltrazione e ventilazione naturale deve riscaldarsi alla temperatura esterna fino alla temperatura operante all’interno del locale. QV n Vamb c p , a (Ti Te ) n V cp,a Ti - Te numero dei ricambi all’ora (1/h) volume dell’ambiente (m3) è il calore specifico dell'aria (convenzionalmente assunto pari a 0,35 Wh/m3 °C) differenza tra la temperatura interna e quella esterna(°C). L’energia complessivamente dispersa per ventilazione durante un mese del periodo di riscaldamento è: EV = N86400Qv [J] 86400 sono i secondi in un anno. Con riferimento al periodo intero di riscaldamento occorre sommare tutte le dispersioni mensili, inserendo per ogni mese la relativa temperatura media mensile. Il valore di n varia in funzione delle attività svolte all'interno del locale e comunque è proporzionale all'affollamento. Nel caso di edifici residenziali, ad esempio, n è di solito uguale a 0,5 ad eccezione di alcuni locali dove la ventilazione deve essere superiore (bagno n = 2, cucine n = 1). Calcolo degli apporti gratuiti E G = E I + Es 1. Contributo derivante da sorgenti interne EI Contributo derivante dalle sorgenti interne diverse dal sistema di riscaldamento, per esempio: - apporti dovuti al metabolismo degli occupanti; - il consumo di calore dovuto alle apparecchiature elettriche e agli apparecchi di illuminazione. 2. Contributo derivante dalla radiazione solare QS Gli apporti solari dipendono dall’insolazione normalmente disponibile nella località interessata, dall'orientamento delle superfici di esposizione, dalla presenza di ombreggiatura permanente, dalla trasmittanza solare e dalle caratteristiche di assorbimento delle superfici soleggiate. Le superfici soleggiate da prendere in considerazione sono le superfici vetrate, le pareti interne e i pavimenti degli spazi soleggiati e le pareti poste dietro coperture trasparenti o isolanti trasparenti. In questa fase si considerano solo i contributi dovuti alla radiazione solare che penetra attraverso le superfici trasparenti. CALCOLO DI EG EI Sorgenti Interne Apparecchio Potenza [W] Elettrodomestico 1 Elettrodomestico 2 Elettrodomestico 3 Lampade 500 100 1000 300 Ore giornaliere di funzionamento 1 4 0,1 4 Per ogni mese EI = P1t1+P2t2+P3t3+Pl tl = (P13600+P2 43600+P30,13600+Pl 43600) Ng [J] Calcolo di ES Consultare la Norma UNI 10349 - Prospetto della radiazione giornaliera media mensile relativa all’esposizione delle superfici vetrate. Nel caso in specie si consulta quella relativa alla radiazione giornaliera media mensile su superfici verticali esposte a Est (le finestre sono esposte a Est), per la località in esame (n.72) Si legge il valore della radiazione solare giornaliera Is che incide mediamente su superfici vetrate esposte a Est. Il valore non è mensile, è invece il valore che mediamente si ha giornalmente nel mese considerato IS [MJ/m2] 1MJ=106J Quella che incide in un mese per unità di superficie è: 30 IS [MJ/m2] Si deve moltiplicare la radiazione solare per l’area della superficie vetrata che effettivamente si lascia attraversare dalla radiazione solare (area efficace o equivalente). Area equivalente delle superfici trasparenti Per la generica superficie trasparente l’area effettiva di raccolta della radiazione solare è: Ae = AFsFcFFg [m2] - Fs è il fattore di schermatura che tiene conto di eventuali ostruzioni esterne dovute all’orografia o altri elementi; - Fc è il coefficiente di riduzione dovuto alla presenza di schermi interni e/o esterni, ossia rappresenta il rapporto tra l'energia entrante all'interno dell'edificio in presenza di schermi (tende o tapparelle) e quella che entra in assenza di essi; - FF è il coefficiente di riduzione dovuto alla presenza del telaio e rappresenta il rapporto tra la superficie del vetro e quella complessiva del serramento; - g è la trasmittanza solare totale dell’elemento. Essa indica l’energia solare trasmessa rispetto a quella complessivamente incidente e dipende dal tipo di vetro. In questo le due finestre hanno la stessa esposizione. Quindi: Per ogni finestra: ES,1 = 30IS,EstAe,1 [MJ] con Ae,1 = Af,1Fs,1Fc,1FF,1g1 [m2] ES,2 = 30IS,EstAe,2 [MJ] con Ae,2 = Af,2Fs,2Fc,2FF,2g2 [m2] ES = ES,1 + ES,2 [MJ] Il fabbisogno energetico stagionale per il riscaldamento è Eh: Eh = ET + EV - EG