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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
Newsletter primaverile Maggio 2016
Cari coltivatori,
La nuova stagione è ormai alle porte!! Abbiamo delle importanti novità! Il club lo Zuccone ha
deciso di creare una newsletter periodica che intratterrà i nostri lettori con l’esposizione dei
contenuti sotto forma di articoli e interviste corredate all’occorrenza da altro materiale di
supporto. La carenza di materiale in lingua italiana ed il bisogno di essere continuamente
aggiornati sulle novità in tema di tecniche di coltivazione dell’Atlantic Giant ci hanno portato ad
intraprendere questo nuovo ed impegnativo percorso. L’obiettivo della newsletter sarà
sostanzialmente quello di supportare ed accompagnare i coltivatori nel loro percorso di
perfezionamento e allo stesso tempo di fornire le nozioni basilari per chi si avvicina per la prima
volta a questa coltivazione particolare, cercando di evitare l’incorrere negli errori grossolani più
comuni e permettendo una formazione più rapida. Ma le novità non finiscono certo qui! Siamo
molto lieti di parteciparvi l’apertura del nuovo forum, che potete visitare al seguente link
“http://www.lozuccone.it/forum/”. Il forum nasce con l’intento di diventare presto un punto di
riferimento per i coltivatori italiani, un luogo di confronto in cui i coltivatori possono condividere
domande, dubbi, opinioni sui più svariati aspetti legati alla coltivazione delle AG. Per quanto
riguarda la nostra newsletter invece, ci pare doveroso in questi primi numeri focalizzare
l’attenzione sulle principali tappe della crescita della pianta e per questo motivo abbiamo pensato
di fornire una sorta di vademecum sulla coltivazione diviso in più parti. In questa prima uscita
approfondiremo gli aspetti legati alla fase di semina e trapianto e daremo le prime nozioni relative
all’allevamento della pianta che provvederemo ad integrare nelle uscite successive, in maniera
tale da accompagnavi con i nostri contenuti durante tutta la stagione dal momento della semina
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
fino alla pesa! Nelle pagine successive troverete i risultati molto interessanti delle interviste che
abbiamo effettuato ad alcuni coltivatori italiani. Per finire, un sentito ringraziamento va a tutti
coloro che hanno supportato in questi anni le attività e le iniziative della nostra associazione, ai
nostri sponsor, ai coltivatori che hanno partecipato alla prima asta italiana su bigpumpkins.com, a
coloro che hanno acquistato i pacchetti dei semi dello Zuccone e a chi ha partecipato alla
conferenza svoltasi a San Miniato il 21 febbraio scorso. Tutto questo ci rende orgogliosi e ci
permette di guardare alla programmazione futura con un certo ottimismo! Auguriamo a tutti voi
una buona lettura ed in bocca al lupo per la nuova stagione. Grow them Big!
Lo staff
Delegazione degli “Zucconi” al campionato europeo
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
Vademecum sulla
coltivazione delle Atlantic
Giant: parte prima
(a cura di Salvatore Parafioriti e Stefano Cutrupi)
La semina
Ulteriori informazioni aggiuntive possono
riguardare eventuali variazioni di peso rispetto
alle tabelle di misura (OTT charts) con le diciture
“Heavy” o “Light” a seconda della percentuale in
cui la zucca è andata sopra o sotto stima.
Potrebbe comunque essere presente in etichetta
la sigla UOW che sta ad indicare un peso non
ufficiale, quindi ottenuto al di fuori di un sito di
pesa GPC. Di fronte ad una etichetta riportante
invece la sigla DMG, si tratta di una zucca pesata
in un sito ufficiale ma con dei danni tali da essere
squalifica.
Quella delle zucche giganti risulta una
coltivazione decisamente fuori dal comune per
tutta una serie di fattori che andremo ad
illustrare man mano nel tempo. Almeno per ciò
che concerne la fase della semina, le analogie con
altri tipi di coltivazione sono molteplici, andiamo
ad elencare gli aspetti più importanti da curare in
questa fase molto delicata, partendo dalla scelta
delle sementi.
La scelta del seme è un fattore determinante ai
fini del risultato finale, per questa ragione il
consiglio per chi si affaccia per la prima volta a
questo hobby è quello di entrare in possesso di
semi della varietà “Atlantic Giant”. E’ sconsigliato
vivamente l’acquisto di sementi non certificate su
internet, piuttosto rivolgetevi direttamente ai
coltivatori oppure ai club come il nostro. Ogni
seme generalmente viene imbustato ed
etichettato, l’etichetta contiene informazioni
preziose che riguardano: il peso della zucca dalla
quale esso proviene, espresso generalmente in
libbre (1866.2), il nome del coltivatore (CUTRUPI)
e l’incrocio da cui esso deriva. Per convenzione in
basso a sinistra è riportata la pianta madre e sulla
destra l’impollinatrice (2096 Meier x 2102 Meier)
Una volta scelti i seme, sarà importante
procedere alla loro disinfezione. Per ottenere ciò
è necessario preparare in un bicchiere una
soluzione di acqua e ipoclorito (amuchina) in
proporzione 1:5. Sarà sufficiente tenere i semi in
immersione nella soluzione per 5 minuti per
ottenere la “pulizia” esterna del seme. Sarà
importante sciacquare abbondantemente i semi
sotto l’acqua corrente una volta completata
l’immersione. A questo punto siamo pronti per
effettuare la semina che sarà fatta considerando
che l’Atlantic Giant ha un ciclo di circa 160 giorni.
Tenete presente che se vorrete coltivare tre
piante dovrete seminare il triplo dei semi. Questo
perché potrebbero non nascere tutti ma anche
perché potrebbero capitare delle piante
malformate. A causa dell’eccessivo spessore del
guscio il coltivatore può scegliere di procedere a
una leggera limatura dei bordi del seme (esclusa
la punta, dalla quale nascerà la radichetta) con
della carta vetrata a grana fine, prestando
attenzione a rimuovere esclusivamente lo strato
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
superficiale del seme. Successivamente il seme
verrà messo in ammollo in una soluzione di sola
acqua tiepida, oppure con l’aggiunta di acidi
umici (1g\l), e-o alghe (1g\l) per 1 ora allo scopo
di ammorbidire ulteriormente il guscio e
accorciare in tale maniera i tempi di
germinazione. A questo punto il seme è pronto.
Generalmente vi sono due metodi per la
germinazione:
acidi umici. Non appena spuntata la prima foglia
vera è possibile procedere al trapianto in suolo. E’
di fondamentale importanza che durante le prime
due settimane dal post trapianto la temperatura
non scenda mai al di sotto dei 15 gradi pena il
blocco della crescita della piantina.
Messa a dimora
La prima operazione consiste nel dividere l’area
da destinare alla coltivazione in parcelle. Ognuna
di queste dovrà avere forma rettangolare (es. 7m
X 10m o 5m X 7m o 8m X 10m) e una superficie
che può variare da 30mq a 80mq. La pezzatura di
ogni singola pianta varierà a seconda
dell’esperienza del coltivatore. Il consiglio è di
iniziare con piante coltivate su 30mq-35mq e
andare negli anni successivi ad aumentarne la
taglia. Una volta squadrato il terreno dovremo
individuare il punto d’ impianto. Questo sarà
localizzato al centro di uno dei lati corti del
rettangolo a circa un metro dal margine. In
previsione del trapianto è fondamentale avere a
disposizione tutte le attrezzature necessarie: mini
tunnel (1,5m X 2m) che aiuterà il terreno ad
accumulare calore, protezione antigrandine,
protezione frangi vento e acqua a disposizione.
Il primo metodo consiste nel riempire un vasetto
(capacità 2l) di terriccio di ottima qualità adatto
per le semine, leggermente fertilizzato. Il terriccio
dovrà risultare umido ma non zuppo (per
intenderci, stretto nel pugno deve lasciare cadere
non più di qualche goccia di acqua). Basta
successivamente posizionare il seme con la punta
rivolta verso il basso affondandolo per circa 2/3
della sua lunghezza totale e posizionare il vaso in
un germinatoio o in un posto in cui può essere
garantita una temperatura costante di circa 28
gradi. All’occorrenza può essere utile l’utilizzo di
cavetto o tappetino riscaldante e termostato in
maniera tale da evitare di “cuocere” i semi. Il
secondo metodo prevede la radicazione fuori
suolo in un fazzoletto imbevuto di sola acqua
oppure con l’aggiunta di acidi umici (1g\l), e-o
alghe (1g\l) posto in un contenitore ermetico e
posizionato in una zona riscaldata. Appena
spuntata la radichetta in un periodo variabile tra
le 48-72 ore il seme può essere trapiantato nel
vasetto seguendo le indicazioni riportate in
precedenza. A germinazione avvenuta è
necessario garantire alla giovane piantina una
quantità di luce necessaria ad attivare i processi
metabolici. La mancanza di luce adeguata porterà
ad avere piantine fragili e dal fusto
particolarmente allungato. In alternativa alla luce
solare si consiglia di farle crescere sotto una
lampada a neon o a fluorescenza da 6400 K a luce
fredda, rispettando l’alternanza tra la fase di luce
e buio, l’utilizzo di un timer programmabile
potrebbe essere da prendere in considerazione.
Per una migliore radicazione e uno sviluppo
vigoroso si consiglia di trattare il terriccio con
inoculo micorrizico e prodotti a base di alghe e
A 5-7 giorni dalla germinazione le giovani piantine
sono pronte per essere messe a dimora. Si
consiglia nella fase di trapianto di non scavare la
classica buca nel terreno ma di creare piuttosto
una collinetta leggermente rialzata al fine di
preservare la radice principale da fenomeni di
asfissia radicale dovute all’eccessivo ristagno
idrico, soprattutto nei terreni che presentano uno
scarso drenaggio. Particolare importante da non
trascurare è l’orientamento della pianta. Infatti il
tralcio principale cresce in direzione opposta alla
prima foglia vera (la prima a spuntare tra i
cotiledoni), quindi questa dovrà essere rivolta
verso l’esterno dell’appezzamento. In questo
modo sarà possibile evitare successive
rotazioni/torsioni del colletto nel tentativo di
indirizzare il tralcio principale verso il centro del
rettangolo di terreno assegnatogli.
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
Per avere possibilità di scelta è consigliabile
trapiantare due piante per postazione distanziate
60cm\100cm. In alternativa si può trapiantare
una pianta al centro di ognuno dei due lati corti e
farle crescere fin quando gli apici delle due si
incrociano. Questa opzione raddoppierà il lavoro
ma da anche maggiori garanzie. Così saremo
sicuri di avere in campo piante senza
malformazioni e abbiamo anche più margine di
errore. Quando non ci sarà più spazio a
sufficienza si procederà con il diradamento ad
una
pianta.
di un abete. Quindi il tralcio principale crescerà al
centro del rettangolo assegnatogli in direzione
del margine. I tralci secondari (cosi chiamiamo i
tralci che si sviluppano dai nodi fogliari del
principale) cresceranno perpendicolari al
primario e paralleli tra loro.
L’ allevamento
In questa fase diamo forma alle nostre piante.
Sarà un periodo molto frenetico in quanto ogni 34 giorni dovremo intervenire sulle piante con
potature e interramento dei nodi fogliari. Questo
particolare consentirà di stimolare lo sviluppo di
radici avventizie che serviranno ad ancorare i
tralci a terra oltre che a garantire un maggior
nutrimento per la pianta. L’utilizzo di terriccio
soffice eventualmente miscelato con humus di
lombrico e inoculo di microrganismi incoraggerà
la formazione di radici forti e robuste che
avranno la capacità di ispezionare una quantità di
suolo decisamente superiore alla ricerca delle
sostanze nutritive all’interno del substrato di
coltivazione. La forma di allevamento
tradizionale, detta albero di Natale.
Da questi sarà utile eliminare le gemme che si
sviluppano nell’ ascella fogliare (tralci terziari). E’
consigliabile l’irrigazione a goccia in modo da
garantire un tasso di umidità uniforme su tutta la
superficie anche se alcuni coltivatori di fama
mondiale sono soliti irrigare a pioggia durante
tutta la stagione. Noi ci sentiamo tuttavia di
Viene chiamata così perché le piante durante la
loro crescita hanno una forma che ricorda quella
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
scoraggiare la pratica dell’irrigazione a pioggia in
quanto potrebbe favorire esponenzialmente
l’insorgenza di fitopatie soprattutto a livello
fogliare. In mancanza di alternative è molto
importante che la superficie fogliare risulti
completamente asciutta prima del calar del sole.
Oltretutto l’utilizzo della manichetta ha il
vantaggio di poter supportare una eventuale
pratica di fertirrigazione. Al fine di ridurre il
rischio di danni causati dal vento oltre all’utilizzo
di barriere frangivento è preferibile ancorare i
tralci al terreno con delle cannette posizionate a
croce esattamente sopra al tralcio, soprattutto in
corrispondenza della nuova vegetazione ancora
priva di un apparato radicale adeguatamente
sviluppato, in grado di consentire alla pianta un
solido ancoraggio al suolo.
Nel prossimo numero troverete le informazioni
relative alle fasi successive. Stay tuned!
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
Interviste ai coltivatori italiani
(A cura di Salvatore Parafioriti)
Allo scopo di favorire il confronto e stimolare la riflessione sulle pratiche di coltivazione abbiamo pensato di
somministrare un questionario a diversi coltivatori italiani e di raccogliere nel seguente articolo le risposte a
noi pervenute. Un ringraziamento particolare va a coloro che si sono messi a disposizione dedicandoci
parte del loro tempo. Iniziamo con l’attuale campione italiano.
di prendere da loro degli spunti che poi hanno
influenzato la mia tecnica di coltivazione.
Stefano Cutrupi
Hai avuto problemi particolari durante la
stagione appena trascorsa? Se si di che natura?
Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si
accinge a partire? L’ ostacolo più grande della
scorsa stagione sono stati i marciumi che hanno
colpito i tralci delle piante. Le analisi di
laboratorio hanno evidenziato la presenza di
fusarium e rizoctonia sulle parti colpiti. Coltivo
sulla stessa superficie dal 2010 e questo ha
portato a selezionare i patogeni che adesso mi
stanno dando del filo da torcere. Nel tentativo di
ridurre la pressione dei patogeni effettuerò la bio
fumigazione del terreno con farina di brassicacee.
In seguito andrò a riempire il vuoto biologico con
i microrganismi Agrifutur. L’ umidità eccessiva
che ho avuto in serra è un altro fattore su cui ho
deciso di intervenire. Nel tentativo di evitare le
scottature che il sole può infliggere a foglie e apici
vegetativi ho fin ora utilizzato degli sprinkler ma
questi utilizzano molta acqua. L’ umidità è però
un’arma a doppio taglio. Da una parte evita le
scottature alla pianta ma dall’ altra favorisce
l’insorgere delle patologie di cui ho parlato in
precedenza. Sostituirò gli irrigatori con dei
nebulizzatori con l’obbiettivo di ridurre l’umidità.
Da quanto tempo coltivi? Ho iniziato per
curiosità nel 2008 e da lì non sono stato capace di
arrestare la mia ricerca del miglioramento. Quell’
anno coltivai i semi provenienti dalle zucche più
pesanti d’ Italia Pesate a Sale in Zucca. Da tre
piante tirai fuori tre zucche con peso compreso
tra i 206kg e i 238kg.
Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche
giganti? La rete ha giocato un ruolo
fondamentale nella ricerca di notizie sulla
coltivazione dell’AG. Siti come Big Pumpkins.com
e AGGC sono stati il pane quotidiano. Poi il
confronto con coltivatori italiani mi ha permesso
Come e in che periodo effettui la preparazione
del terreno? A fine stagione apporto massicce
quantità di sostanza organica (letame maturo,
torba, fibra di cocco) poi incorporo il tutto e
semino una coltura da sovescio. In primavera
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
trincio il sovescio e lo interro. Se necessario in
questa fase distribuisco zolfo di miniera nel
tentativo di ridurre il ph del suolo che si attesta
tra 7,8 e 7,9.
gestione dell’irrigazione differente per ogni
singolo spot. Passerò dai consueti 70\80mq di
superficie per ciascuna pianta a circa 95mq.
Che tipo di pattern preferisci utilizzare per
l’impostazione della pianta? Perché? Per
migliorare la circolazione dell’aria nella pianta
utilizzerò un pattern diverso dal solito. Cambierò
il classico albero di natale con il ragno. Questo mi
permetterà di avere più spazio tra un tralcio e
l’altro così il sole potrà asciugare il sottochioma.
Oltretutto questo mi permetterà di avere una
migliore fotosintesi dovuta alla migliore
disposizione delle foglie.
Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci
brevemente come procedi? Nelle ultime tre
annate, nel tentativo di limitare i danni causati da
fusarium e rizoctonia, ho seminato un mix di
brassicacee. Semino a inizio di novembre e sfalcio
a inizio aprile. Per ottenere i migliori risultati in
termini di bio fumigazione trincio e interro la
coltura nel più breve tempo possibile e poi irrigo.
Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare? A
marzo, prima di iniziare la stagione faccio
analizzare un campione del mio suolo. Questo ci
aiuta a ideare i piani di fertirrigazione. Quest’
anno inizierò ad analizzare anche le foglie per
gestire meglio il piano di nutrizione delle piante.
A quali prodotti non potresti mai rinunciare?
Utilizzo i microrganismi Agrifutur dal 2011 e sono
convinto che siano la chiave dei miei risultati. La
microbiologia benefica è fondamentale per
massimizzare la resistenza della pianta agli stress
biotici e abiotici. Oltretutto aiutano a mantenere
la pianta sana grazie alla loro azione diretta
contro i patogeni del terreno. Da non trascurare
la migliore nutrizione della pianta dovuta ad un
maggiore sviluppo dei peli radicali, responsabili
dell’assorbimento dell’acqua e dei nutrimenti.
Pratichi la concimazione di fondo (e/o in
copertura) o la fertirrigazione? Prevalentemente
la fertirrigazione.
Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci
brevemente come funziona il tuo impianto?
Doso i concimi con il fertirrigatore e distribuisco
la soluzione nutritiva tramite l ala gocciolante che
è distribuita sulla superficie coltivata con una
distanza di 20cm tra un tubo e l’altro.
Propositi per il nuovo anno? Ogni stagione inizia
con un obiettivo da raggiungere che si fa di anno
in anno più ambizioso. L’ obiettivo è di entrare
nei primi 10 nella classifica GPC. Non parlo di
peso per scaramanzia. ;)
L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del
risultato finale, come ti basi per regolare al
meglio i volumi irrigui? Il volume idrico varia a
seconda dello stadio fenologico della pianta. Può
variare da 3-5l\mq\giono a fine maggio-inizio
giugno per arrivare anche a 8l\mq\giorno in luglio
quando le zucche sono in fase di crescita
esponenziale. Nel primo periodo irrigo una sola
volta al giorno. Durante la crescita della zucca che
coincide anche con il periodo più caldo arrivo a
fare tre irrigazioni al giorno. Bagno sempre dalle
10 del mattino fino alle 16 del pomeriggio.
Quale sarà la tua line up per il 2016? Quest’
anno ridurremo il numero delle piante a tre nel
tentativo di curarle meglio. I semi scelti sono
2009 Wallace, 2096 Meier, 2323 Meier ed il
nostro 1861,8 come back up.
Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima
volta a questo nostro hobby? Il mio consiglio è di
andare avanti per gradi. Cercate di comprendere
il vostro suolo, miglioratelo e imparate dai vostri
errori. Non esistono formule magiche e neanche
un unico modo di coltivare l’AG. Fate esperienza
e trovate la vostra strada.
Puoi descriverci il tuo patch e le principali
caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene
destinato a ogni pianta? Coltivo su un terreno di
riporto (44m X 7m). La sua composizione è molto
eterogenea, si passa da porzioni che arrivano al
76% di sabbia a zone dove c’è un tenore
importante di argilla. Questo richiede una
Qual è stato il motivo principale che ti ha spinto
a coltivare indoor? Coltiviamo in fondovalle a
circa 450 s.l.m e nelle mezze stagioni fa un po’
fresco. Abbiamo iniziato la coltivazione indoor nel
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
2012 portando avanti anche la coltivazione all’
aperto. Anche nel 2013 e 2014 abbiamo coltivato
sia dentro che fuori. I risultati hanno dimostrato
che sotto tunnel il potenziale era più elevato, così
nella scorsa stagione abbiamo deciso di
abbandonare la coltivazione all’ aperto per
dedicarci esclusivamente alla indoor.
’13, 2323 Meier ’14, 2102 Meier ’14, 2096 Meier
’14, 2185 Brandt ’15, 1965 Brandt).
Ivan Bartoli
Puoi spiegarci quali sono i pro e contro della
coltivazione in serra? Prima difficoltà su tutte, la
temperatura maggiore rispetto all’ esterno. Per
attenuarla utilizziamo l’irrigazione a pioggia ma
questa ci causa umidità eccessiva. Un’ altro
grande svantaggio della coltivazione indoor è
quello di non poter fare rotazione colturale. Io
coltivo sullo stesso sito dal 2010 ed ho problemi
di fusarium e rizoctonia che sono il risultato della
monocoltura attuata in questi anni. Ma ci sono
anche dei vantaggi. In primavera le temperature
del terreno e dell’aria dentro serra sono maggiori
rispetto all’ esterno e questo facilita la crescita
delle piante. Lo stesso vale per la fine della
stagione. Essere sotto tunnel mette al riparo le
piante da eventuali grandinate che potrebbero
causargli danni seri. In caso di forti piogge non si
rischia la spaccatura dei frutti.
Da quanto tempo coltivi? Coltivo angurie giganti
da diversi anni e zucche giganti dal 2011
La tua serra è una serra fredda o climatizzata?
Fredda.
Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche
giganti? Mi sono appassionato alla coltivazione
delle zucche, in quanto già produttore di angurie.
Sono venuto a conoscenza del mondo dei frutti
giganti e ho cominciato come sfida contro i
produttori della mia zona a coltivare AG
Fai uso di C02? Quali benefici pensi possa
portare? Non ho mai usato la CO2.
Come riesci a gestire al meglio le temperature
elevate nei mesi estivi? Cerco di avere una
buona ventilazione e uso l’irrigazione a pioggia
per abbassare la temperatura ed evitare
scottature alle piante.
Hai avuto problemi particolari durante la
stagione appena trascorsa? Se si di che natura?
Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si
accinge a partire? Il 2015 per me è stato un anno
molto problematico, principalmente la nevicata
di febbraio ha provocato danni alle mie strutture
e ho dovuto quindi seguire diverse problematiche
aziendali che hanno sottratto tempo alla
coltivazione delle AG; di conseguenza la
coltivazione è stata un po’ imprecisa e non ho
ottenuto i risultati sperati. Non ultimo il terreno
nel quale coltivo da qualche anno mi ha dato
diversi problemi. Per il prossimo anno ho
cambiato patch e spero di avere più tempo da
dedicare all’AG.
Come affronti le problematiche legate alla
difficoltà di rotazione colturale? Pratico il
sovescio ma non è sufficiente a scongiurare
problemi di stanchezza del terreno. L’ ottimale
sarebbe poter fare rotazione quadriennale ma
con la serra i costi sono proibitivi.
Credi che il futuro della coltivazione delle AG ad
altissimi livelli sarà in serra o outdoor? Sono
certo che le innovazioni tecnologiche applicate
alla coltivazione in serra possano aiutare a
spingere le piante al limite. Alcuni risultati delle
ultime tre stagioni lo confermano (2328Meier
Come e in che periodo effettui la preparazione
del terreno? Il terreno che coltivo è
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
particolarmente argilloso, e quindi le preparazioni
le faccio a Settembre/Ottobre, periodo nel quale
aggiungo sostanza organica, effettuo una
vangatura profonda, freso, irrigo ed, infine, metto
una pacciamatura che resterà fino al trapianto.
albero di natale con i primi terziari che si
sviluppano per 2m circa verso la parte opposta
alla pianta.
A quali prodotti non potresti mai rinunciare?
Nitrato di potassio in fase di maturazione del
frutto e zolfo in polvere per il contenimento
dell’oidio.
Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci
brevemente come procedi? Non pratico il
sovescio proprio perché, avendo un terreno
molto argilloso, voglio evitare di effettuare
lavorazioni primaverili.
Propositi per il nuovo anno? Il mio obbiettivo per
il 2016 è battere il mio PB, che è fermo al 2014
con 618kg.
Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare?
Ho effettuato le analisi del terreno per
evidenziare eventuali carenze o eccessi di
sostanze e per conoscere il Ph. Non ho mai
effettuato un’analisi fogliare.
Quale sarà la tua line up per il 2016? Coltiverò 4
zucche, ma non ho ancora le idee chiare sulla line
up; di certo dovrei avere una zucca del campione
italiano Cutrupi, un mio seme 2014 che penso sia
promettente e 2 semi americani, tipo Sperry e
Martin.
Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima
volta a questo nostro hobby? Il mio consiglio è di
non eccedere nei metri quadri alle prime
esperienze: occorre fare pratica concentrandosi
soprattutto sulla gestione della pianta, già così si
possono ottenere buoni risultati; poi ci si può
concentrare su strutture di impianti di irrigazione
più performanti.
Pratichi la concimazione di fondo (e/o in
copertura) o la fertirrigazione? Assieme al
letame lo scorso anno ho cercato di acidificare il
mio terreno (Ph 7,8) con zolfo in lenticchie ed ho
messo per fosfato semplice (500kg/ha) e nitrato
potassico magnesiaco 600 kg/ha. Pratico anche la
fertirrigazione primaverile/estiva.
Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci
brevemente come funziona il tuo impianto?
Possiedo un Dosatron, che è una pompa che mi
permette di inserire elementi nutritivi nelle
irrigazioni. In genere comincio con nitrato di
calcio, fino alla formazione del frutto, dopo di che
passo al nitrato di potassio.
L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del
risultato finale, come ti basi per regolare al
meglio i volumi irrigui? Possiedo una centralina
da giardinaggio, collegata a 2 elettrovalvole, con
la quale programmo i turni d’irrigazione
giornalieri che variano in base alla fase fenologica
in cui mi trovo.
Qual è stato il motivo principale che ti ha spinto
a coltivare indoor? Con il mio lavoro coltivo
angurie sotto serra ed è quindi stato naturale per
me pensare di coltivare la AG indoor.
Puoi spiegarci quali sono i pro e contro della
coltivazione in serra? Negli ultimi anni
soprattutto in pianura padana è variato molto il
clima ed il modo di coltivare di conseguenza; ci si
deve adattare, le piogge acide la temperatura e
irraggiamento solare sono diversi e la serra ci
permette di tenere al riparo la nostra coltura in
modo da poter ombreggiare nei periodi più caldi
e permette di irrigare solo quando serve e nella
quantità che reputiamo sia ottimale.
Puoi descriverci il tuo patch e le principali
caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene
destinato a ogni pianta? Premesso che io coltivi
solo ed esclusivamente in serra, il mio patch è
44m per una larghezza di 5,60m nel quale coltivo
4 piante di AG, per una superficie di circa 60mq a
pianta.
La tua serra è una serra fredda o climatizzata?
Serra fredda
Fai uso di C02? Quali benefici pensi possa
portare? Quest’anno avevo preparato un kit di
bombole per provare la concimazione carbonica
ma non mi sono munito di una centralina
(abbastanza costosa) che legge la concentrazione
Che tipo di pattern preferisci utilizzare per
l’impostazione della pianta? Perché? Avendo
una serra stretta e lunga, prediligo il classico
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
della CO2 nella serra e ne regola la diffusione,
risultato che ho fatto immissioni a calendario ma
non sono riuscito a vedere risultati evidenti.
Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche
giganti? Su Internet, sito BP ed altri.
Come riesci a gestire al meglio le temperature
elevate nei mesi estivi? La temperatura in serra
la regolo con un minimo di ombreggiamento e
soprattutto attraverso una microirrigazione aerea
ripetuta nelle ore più calde che ha lo scopo
proprio di abbassare la temperatura
Hai avuto problemi particolari durante la
stagione appena trascorsa? Se si di che natura?
Stress da temperature elevate, double vine della
pianta, allegagione problematica.
Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si
accinge a partire? Sistema di nebulizzazione
Come affronti le problematiche legate alla
difficoltà di rotazione colturale? Questo è il vero
problema che si ha a coltivare in serra, si migliora
sempre più la struttura e la fertilità del terreno a
scapito dell’aumento della popolazione di funghi
parassiti, cerco di combattere questo fenomeno
attraverso l’inserimento di funghi antagonisti,
micorrize e quest’anno voglio, provare la
fumigazione naturale con farine di brassicacee
che dovrebbero liberare un gas che sterilizza un
minimo il terreno, ma questa operazione conto di
provarla a fine campagna.
Come e in che periodo effettui la preparazione
del terreno? Lavorazione a mano con forca a
denti e semina autunnale di sovescio, trinciatura
del sovescio primaverile e fresatura con
motocoltivatore.
Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci
brevemente come procedi? Semina autunnale di
un miscuglio di senape, rafano, rucola, trinciatura
primaverile e fresatura.
Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare?
Analisi del terreno.
Credi che il futuro della coltivazione delle AG ad
altissimi livelli sarà in serra o outdoor? 100%
serra, non c’è paragone.
Pratichi la concimazione di fondo (e/o in
copertura) o la fertirrigazione? Concimazione di
copertura primaverile e fertirrigazione a partire
da fine maggio.
Paolo Ermacora
Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci
brevemente come funziona il tuo impianto? Due
cisterne per l’irrigazione in cui sciolgo i prodotti
(in una N, K, Mg, S e microelementi, nell’altra il
fosforo) nell’acqua di irrigazione e poi irrigo.
L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del
risultato finale, come ti basi per regolare al
meglio i volumi irrigui? Irrigazione a goccia, ali
gocciolanti ogni 30cm, interrate a 5cm di
profondità, volume di circa 6-7 mm di acqua al
giorno durante le ore calde.
Puoi descriverci il tuo patch e le principali
caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene
destinato a ogni pianta? 43% di sabbia, 48% di
limo, 9 % di argilla, terreno franco, pH 7,3 in H20,
6,2% di sostanza organica. P 122 mg/kg, K 1515
mg/kg, Mg 438 mg/kg, Fe 58 mg/Kg, Mn 10
mg/Kg, Zn 2,99 mg/kg, Cu 4,8mg/kg. Singola
pianta su 40 metri quadri.
Da quanto tempo coltivi? Dal 2002 con alcuni
anni di pausa, primo seme728 Gatewood (940
Mombertx846 Calai)
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
computerizzata, con controllo elettronico di
temperatura, umidità e luce artificiale.
Che tipo di pattern preferisci utilizzare per
l’impostazione della pianta? Perché? Albero di
Natale con secondari che alla fine del patch
vengono piegati verso l’alto per 50-60 cm a
formare una sorta di “arca”.
Team Garofano-Vuolo
A quali prodotti non potresti mai rinunciare?
Estratti di alghe, microorganismi del terreno
(Tricoderma, ecc.)
Propositi per il nuovo anno? Divertirmi e
imparare qualcosa.
Quale sarà la tua line up per il 2016? 1756
Howell/Joliviette, 1726 Cutrupi 2014 backup
Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima
volta a questo nostro hobby? Non andare a letto
nemmeno una sera senza aver pensato cosa hai
fatto quel giorno per migliorarti.
Da quanto tempo coltivate? Coltiviamo entrambi
dal 2014 ed abbiamo all’attivo due stagioni. Il
primo anno abbiamo coltivato separatamente,
iniziando per gioco, con scarsi risultati. Siamo in
team dal 2015 ed è da allora che ci occupiamo
seriamente del fantastico mondo dell’Atlantic
Giant.
Qual è stato il motivo principale che ti ha spinto
a coltivare indoor? Marciume della zucca nel
2014, evitare scottature, voglia di provare questa
tecnica.
Puoi spiegarci quali sono i pro e contro della
coltivazione in serra? Pro: controllo assoluto
delle precipitazioni, assenza di vento, leggero
anticipo di vegetazione in primavera. Contro:
temperature troppo calde d’estate, necessità di
controllo frequente delle condizioni di
temperatura e umidità.
Come avete appreso l’arte di coltivare le zucche
giganti? Per puro caso… Curiosando su YouTube!
Vedendo i video di un coltivatore è nata la voglia
di provare. Poi pian piano è cresciuta in entrambi
la passione fino alla decisione di coltivare
insieme. La maggior parte delle informazioni che
abbiamo sono frutto del dialogo con altri
coltivatori (soprattutto italiani nel nostro caso).
Con alcuni poi sono nati anche dei bei rapporti di
amicizia oltre che legati alla comune passione.
La tua serra è una serra fredda o climatizzata?
Fredda
Fai uso di C02, quali benefici pensi possa
portare? No. Non so, ma sarebbe interessante
provarla, costi permettendo.
Avete avuto problemi particolari durante la
stagione appena trascorsa? Se si, di che natura?
Come pensate di porvi rimedio nella stagione
che si accinge a partire? Sì! Abbiamo avuto la
coltivazione divisa in due patch con 2 piante
ciascuna. 2036 Glasier e 2102 Meier in patch 1 e
1872 Wallace e 1840 Ghaye in patch 2. E siamo
riusciti a portare a termine la coltivazione solo in
patch 1. Il primo problema (comune ad entrambi i
campi) era lo spazio limitato con appena 20-25
mq occupabili da ogni pianta. Nonostante questo
l’avvio è stato promettente ed in patch 1 siamo
riusciti ad impollinare entrambe le piante negli
ultimi giorni di maggio, condizione che in seguito
Come riesci a gestire al meglio le temperature
elevate nei mesi estivi? Aperture laterali,
sprinkler temporizzati, comunque problemi nel
2015.
Come affronti le problematiche legate alla
difficoltà di rotazione colturale? Sovescio
Credi che il futuro della coltivazione delle AG ad
altissimi livelli sarà in serra o outdoor? Serra
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
si è rivelata fondamentale per salvare la stagione.
In patch 2 nonostante il buono sviluppo
vegetativo delle piante (comunque inferiore
all’altro campo) dopo l’arrivo delle alte
temperature non è stato possibile impollinare
nessuna zucca (complice anche qualche sospetta
carenza). Dopo numerosissimi aborti ci siamo
concentrati unicamente sulle piante in patch 1. Il
caldo estremo che l’estate 2015 ha riservato alla
nostra zona è stato il problema principale della
stagione e ne ha determinato la fine anticipata
con conseguente inferiore risultato. La nostra
zucca migliore, la 2102 Meier, ha guadagnato
circa 10kg al giorno tra il quarantesimo ed il
cinquantesimo giorno, tra il cinquantesimo ed il
sessantesimo giorno dall’impollinazione si è
fermata e la pianta è morta. La zucca è stata
pesata ad inizio agosto ed ha fatto registrare il
nostro record personale con 252.2kg (556lb) e
+11% sulla stima. La seconda zucca ha avuto una
crescita più irregolare ed ha avuto dei problemi al
tralcio primario. Si è fermata anch’essa al
sessantesimo giorno ed ha fatto registrare un
peso di appena 148kg(327lb) e -4% sulla stima.
Per quanto riguarda malattie fungine non ci sono
stati particolari problemi… A stento qualche
macchia di oidio sulle foglie più vecchie, ma non è
stato questo il problema determinante.
Per fronteggiare i nostri problemi, purtroppo
abbiamo ben poche armi! Contro il caldo e la
siccità c’è poco da fare se si coltiva all’esterno. Si
spera soprattutto in un’estate migliore e si tenta
di tenere le piante sane e fresche, magari con
qualche nebulizzazione d’acqua.
quest’anno per problemi legati al clima saremo
costretti a fresare poco prima di mettere le
piantine in campo.
Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci
brevemente come procedi?
Fino ad ora no. Ma probabilmente, vista la
scarsità di materia organica e l’impossibilità di
integrarla diversamente, procederemo con la
semina di un sovescio invernale a fine stagione.
Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare?
Fino ad ora non le abbiamo mai fatte. Anche se
sarebbero importanti per conoscere meglio la
composizione del nostro terreno e soprattutto le
sue qualità chimiche e organiche. Pensiamo di
effettuarle a fine stagione per correggere
eventuali carenze. Per quanto riguarda le analisi
fogliari si vedrà più avanti in base al budget.
Pratichi la concimazione di fondo (e/o in
copertura) o la fertirrigazione?
Utilizziamo la fertirrigazione e qualche
trattamento fogliare. Diamo la soluzione di acqua
e fertilizzante tramite ala gocciolante per irrigare
in modo più uniforme possibile e limitare gli
sprechi di acqua.
Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci
brevemente come funziona il tuo impianto?
Il nostro impianto è estremamente semplice. E’
composto da alcuni bidoni dotati di rubinetto
collegati all’impianto a goccia. Riempiamo i
bidoni e misceliamo i prodotti da dare alle piante
e poi la caduta libera fa il resto visto che i bidoni
sono posti nel terrazzamento superiore a circa 2
metri di altezza dal livello delle piante. Per dosare
la soluzione nell’arco della giornata utilizzeremo
un’elettrovalvola.
Come e in che periodo effettui la preparazione
del terreno?
Purtroppo il nostro campo nuovo si trova in un
luogo inaccessibile a qualunque mezzo
meccanico. Trasportare grandi quantità di
materiale organico è impossibile visto che ogni
cosa che arriva nel campo va trasportata tra
sentieri e scalinate completamente a spalla.
Questo problema ci priva anche della possibilità
di poter spostare le zucche per partecipare a gare
ed esposizioni. L’unico mezzo per lavorare il
terreno che possiamo portare in patch è la
motozappa che usiamo per fresare ed interrare il
poco di materiale organico che riusciamo a
procurarci (prevalentemente torba e stallatico).
Come periodo agiamo tra la fine di gennaio e
l’inizio del periodo di coltivazione. Anche se
L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del
risultato finale, come ti basi per regolare al
meglio i volumi irrigui? Ci regoliamo ad occhio.
Facciamo in modo che il terreno non sia mai né
secco né troppo bagnato. Non è il metodo
ottimale, ma per le nostre condizioni di
approvvigionamento idrico è l’unico che
abbiamo.
Puoi descriverci il tuo patch e le principali
caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene
destinato a ogni pianta? Il campo è situato su un
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
terrazzamento rettangolare lungo circa 30 metri
con una larghezza che varia tra gli 8 e i 6.5 metri.
Lì coltiveremo le 3 piante, ogni pianta avrà a
disposizione circa 60-65 metri quadri. La
composizione di questo terreno sembra (perché
non abbiamo effettuato analisi) a medio impasto
tra argilloso e sabbioso. Per fortuna la sostanza
organica di base non manca visto che il campo è
stato a lungo incolto.
La terza sarà probabilmente la 1975 Wallace. Ma
non escludiamo cambiamenti dell’ultimo
secondo.
Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima
volta a questo nostro hobby? Per quanto
riguarda gli aspetti tecnici, chiedere consiglio ai
più esperti sicuramente, ma anche di imparare a
cercare informazioni su internet. Molte volte ciò
che si cerca è a portata di click. Poi di metterci
impegno e passione (non parlo di soldi perché è
troppo personale come fattore), le zucche grandi
non crescono da sole. E in ultimo, ma non meno
importante, di utilizzare semi di buona genetica.
Per iniziare non serve un 2009 Wallace, ma ci
vuole un seme che comunque abbia i geni
dell’Atlantic Giant. Farseli regalare dai coltivatori
o comprarli da fonti certificate come club o aste è
il modo migliore per avere semi di qualità. La
solita offerta da Ebay o catalogo di 10 semi a 2€
va scartata se si vuole avere un risultato decente.
Che tipo di pattern preferisci utilizzare per
l’impostazione della pianta? Perché? Abbiamo
sempre utilizzato il classico albero di natale con
qualche piccola variazione dovuta alla scarsità di
spazio
dello
scorso
anno.
Quest’anno
utilizzeremo il solito albero di natale
probabilmente
con
qualche
variazione
nell’impostazione dei tralci vicini al picciolo della
zucca. Utilizziamo l’albero di natale perché di
fondo è il pattern “più comodo” da gestire e
perché si adatta meglio alla conformazione del
nostro campo.
A quali prodotti non potresti mai rinunciare?
Sicuramente insetticidi e fungicidi giocano un
ruolo fondamentale nella protezione della pianta
quindi ci potremmo difficilmente rinunciare.
Salvatore Parafioriti
Propositi per il nuovo anno? Sicuramente
migliorarci come coltivatori e migliorare il nostro
metodo di coltivazione! Poi migliorare il record
personale. L’obbiettivo stagionale lo abbiamo
fissato a 400kg, anche se ci piacerebbe molto
superare le 1000 libbre americane (circa 454kg). Il
record della Campania sarebbe un ulteriore
soddisfazione, ma la concorrenza è preparata ed
agguerrita. Noi faremo del nostro meglio… Poi
vincerà il migliore!
Quale sarà la tua line up per il 2016? Bella
domanda! Si è indecisi fino alla fine… La line up è
una scelta fondamentale! Il seme non è tutto, ma
è parte del tutto! In ogni caso siamo orientati su
un proven seed molto discusso, il 1789 Wallace.
Guardando le statistiche ha più di 30 zucche over
1000 libbre all’attivo, ma sarà importante ciò che
farà nel nostro campo! Poi ci piace molto anche il
2145 McMullen, un incrocio interessante che ha
come pollinator il 1625 Gantner, che ha prodotto
alcune delle zucche con il maggior sovrastima
della storia.
Da quanto tempo coltivi? Ho iniziato a coltivare
le atlantic giant lo scorso anno e il mio migliore
risultato è stato 482 Kg che mi ha permesso di
vincere la gara Pesa la Zucca a Foiano. Questo
sarà il mio secondo anno di coltivazione.
Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche
giganti? Ho appreso i concetti basilari su internet
e su facebook grazie al supporto di alcuni
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
coltivatori italiani, poi ho approfondito lo studio
della coltivazione su Bigpumpkins, leggendo le
newsletter dei vari club americani e ho intrapreso
rapporti più o meno stretti con diversi coltivatori
italiani e stranieri.
aspetterò l’esito delle analisi e provvederò a
ristabilire eventuali carenze di nutrienti. L’analisi
fogliare è sicuramente indicata per conoscere
eventuali carenze sulla pianta e correggerle
immediatamente ma il budget è risicato. Si
procede per priorità.
Hai avuto problemi particolari durante la
stagione appena trascorsa? Se si, di che natura?
Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si
accinge a partire? Essendo stato il primo anno di
coltivazione ho dovuto fronteggiare diversi
problemi a me sconosciuti. I problemi più grossi a
livello di fitopatie me li ha dati sicuramente
l’oidio ma a dire il vero i danni più cospicui li ho
subiti dalla grandine che ha colpito le piante
almeno due volte nel corso dell’intera stagione
quando ancora le zucche avevano discreti ritmi di
crescita. Un vero peccato, sicuramente utilizzerò
il telo antigrandine e attuerò un programma più
accurato per la prevenzione del mal bianco,
agendo con trattamenti tempestivi al presentarsi
delle condizioni di contagio favorevoli.
Pratichi la concimazione di fondo (e/o in
copertura) o la fertirrigazione? Ho optato per
l’irrigazione a goccia proprio perché mi dava la
possibilità di distribuire concime e acqua in
maniera uniforme evitando eccessive perdite per
dilavamento.
Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci
brevemente come funziona il tuo impianto? Il
mio impianto non è automatizzato dato che non
dispongo di linea elettrica nel mio patch, funziona
sostanzialmente per caduta. Sono io a dosare i
fertilizzanti di volta in volta e miscelarli in
soluzione in una tanica collegata all’impianto di
irrigazione, ho montato un filtro a monte per
evitare il più possibile intasamenti dei gocciolatoi
dovuti alle impurità. Quest’anno ho intenzione di
montare un’elettrovalvola programmabile da 9
volt in maniera tale da ripartire la fertirrigazione
in più turni giornalieri ed evitare di dovermi
recare più di una volta al giorno nel campo.
Come e in che periodo effettui la preparazione
del terreno? Lo scorso anno ho effettuato solo
una vangatura del terreno prima di mettere a
dimora le piantine. Sostanzialmente ho saltato
per intero la preparazione invernale ed ho usato
solo del compost di letame al momento
dell’interramento dei tralci.
L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del
risultato finale, come ti basi per regolare al
meglio i volumi irrigui? Osservo semplicemente
l’aspetto della pianta e del terreno e mi regolo di
conseguenza, cercando di non lasciare asciugare
mai il terreno completamente. L’ala gocciolante è
montata con una spaziatura di 40 cm tra le file,
con file disposte nel senso dei secondari.
Sicuramente l’irrigazione è un aspetto da
migliorare.
Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci
brevemente come procedi? Il mio terreno è
povero di sostanza organica, gli unici
approvvigionamenti di compost e letame
derivano sostanzialmente dall’accumulo di pollina
e letame di coniglio provenienti dal piccolo
allevamento famigliare. Per questa ragione quella
del sovescio è una delle poche leve su cui posso
agire per aumentare gli apporti di sostanza
organica. Il sovescio è stato seminato a fine
autunno, dopo aver provveduto allo scasso del
terreno ho fresato e ho seminato un mix di pisello
e frumento micorrizato, lo lascerò crescere fino a
fine aprile, appena il terreno sarà in tempera
provvederò allo sfalcio all’interramento della
sostanza organica.
Puoi descriverci il tuo patch e le principali
caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene
destinato a ogni pianta? Il mio patch misura
14mt circa in larghezza e 20 in lunghezza, ma ne
sfrutterò soltanto una parte per coltivare due
piante 70 mq ciascuna circa (8X9) Eventualmente
la terza pianta sarà utilizzata solo come
impollinatore e godrà di spazio e cure
decisamente limitate. Il mio è un terreno
abbastanza argilloso, situato sul fianco di una
collina con una pendenza del suolo molto
accentuata.
L’esposizione
è
ad
est,
Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare? Lo
scorso anno ho coltivato completamente al buio,
ma non è questo il modo migliore per fare le cose
per bene, ho già prelevato i campioni di suolo,
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
completamente sgombro da vegetazione, risulta
in pieno sole per buona parte dell’intera giornata.
Stefano Musso
Che tipo di pattern preferisci utilizzare per
l’impostazione della pianta? Perché? Lo scorso
anno ho utilizzato l’albero di natale ma dopo la
zucca la vegetazione faticava a crescere.
Sicuramente dovrò migliorare la fertilizzazione,
ma ho deciso di optare per uno schema misto in
maniera da allungare di più le ultime coppie di
secondari, che godono certamente di maggiore
vigoria e girarli a 90° paralleli al primario.
A quali prodotti non potresti mai rinunciare?
Vista la stagione passata direi rete antigrandine e
fungicidi. Ma anche l’aspetto microbiologico del
suolo è da non sottovalutare, gioca un ruolo
determinante a mio avviso. Tuttavia credo che sia
un insieme di fattori a fare la differenza, bisogna
trovare il giusto mix.
Da quanto tempo coltivi? Coltivo da 3 anni
zucche e ortaggi giganti.
Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche
giganti? Ho incominciato leggendo qui e là su siti
americani e italiani di zucche giganti e poi libri,
BigPumpkins.com è il riferimento in assoluto per
tutti i migliori coltivatori di tutto il mondo, e
sicuramente lo scambio di informazioni con altri
coltivatori è notevole e indispensabile per potersi
migliorare.
Propositi per il nuovo anno? Migliorare il mio
personal best e tentare di raggiungere il
traguardo dei 600 kg.
Quale sarà la tua line up per il 2016? Ho ancora
molti dubbi ma credo che opterò per 2145
McMullen per il suo volume ragguardevole e
2185 Brandt, una zucca per peso specifico e
spessore della polpa a dir poco sbalorditivi.
L’unico neo è dato dal fatto che si parla di
“unproven seeds” e sicuramente meno affidabili
sulla carta rispetto a un 2009 Wallace o un 1676,5
Daletas.
Hai avuto problemi particolari durante la
stagione appena trascorsa? Se si di che natura?
Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si
accinge a partire?
Tutte le stagioni esce un problema nuovo, tutto
normale, la scorsa stagione ho avuto problemi di
virosi in patch 1#, e di erbacce infestanti in patch
2#
Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima
volta a questo nostro hobby? Il consiglio che
posso dare è quello di parlare con i coltivatori più
esperti in maniera tale da avere delle basi di
partenza solide. Meglio ancora se questi ultimi
coltivano in condizioni climatiche e ambientali
vicine alle vostre. Sentire il parere di persone più
esperte e navigate potrebbe evitare di incappare
negli errori grossolani più comuni e permettere
una formazione più rapida.
Come e in che periodo effettui la preparazione
del terreno? Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi
spiegarci brevemente come procedi?
A fine ottobre patch 1# semina micorizze con
sovescio invernale e humus di lombrico, mentre
patch 2# solo una rippata in quanto era campo di
erba medica da 4 anni.
Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare?
Farò 2 analisi del terreno nelle due patch giusto
per vedere "dove sono ", poi sicuramente analisi
fogliari in estate.
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Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016
Pratichi la concimazione di fondo (e/o in
copertura) o la fertirrigazione?
Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci
brevemente come funziona il tuo impianto?
Come gli scorsi anni, praticherò fertirrigazione
con ala gocciolante, in patch 1# per caduta,
mentre in patch 2# con ausilio di una motopompa
e impianto con venturi.
regole: 1 Good seed !!! 2 Good soil !!! 3 God luck
!!!
L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del
risultato finale, come ti basi per regolare al
meglio i volumi irrigui?
Non ho' una regola, dipende dalle condizioni
climatiche e dal tipo di terreno, deve essere
umido ma non bagnato, mai con acqua che
ristagna.
Puoi descriverci il tuo patch e le principali
caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene
destinato a ogni pianta? Patch 1# terreno
abbastanza sciolto, ricco di sostanze organiche e
vita batterica, 230mq per 2 piante, patch 2#
1000mq per 10 piante molto argilloso, tutto da
scoprire in quanto prima volta che viene
coltivato.
Che tipo di pattern preferisci utilizzare per
l’impostazione della pianta? Perché?
Generalmente uso lo schema albero di natale, ma
per le piante più vigorose nella crescita
vegetativa, mi piace utilizzare lo schema ragno,
più pianta alle spalle della zucca.
A quali prodotti non potresti mai rinunciare?
Sicuramente non potrei rinunciare ai batteri e le
micorizze.
Propositi per il nuovo anno?
Meno piante ma sicuramente più curate, anche
se so che ne metterò di nuovo troppe.
Quale sarà la tua line up per il 2016?
2230 Wallace - 2145 McMullen- 2109 Zywiec2096Meier -2009Wallace - 1998 Jutras- 1921
Weston- 1916 Barron- 1756 Howell/Jolivette 1749 Wallace the Freak- 548 Musso
Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima
volta a questo nostro hobby?
Appoggiatevi ai consigli di qualche coltivatore
esperto o rivolgetevi ai club italiani di zucche
giganti, ma ricordate che valgono sempre le 3
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