Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 Newsletter primaverile Maggio 2016 Cari coltivatori, La nuova stagione è ormai alle porte!! Abbiamo delle importanti novità! Il club lo Zuccone ha deciso di creare una newsletter periodica che intratterrà i nostri lettori con l’esposizione dei contenuti sotto forma di articoli e interviste corredate all’occorrenza da altro materiale di supporto. La carenza di materiale in lingua italiana ed il bisogno di essere continuamente aggiornati sulle novità in tema di tecniche di coltivazione dell’Atlantic Giant ci hanno portato ad intraprendere questo nuovo ed impegnativo percorso. L’obiettivo della newsletter sarà sostanzialmente quello di supportare ed accompagnare i coltivatori nel loro percorso di perfezionamento e allo stesso tempo di fornire le nozioni basilari per chi si avvicina per la prima volta a questa coltivazione particolare, cercando di evitare l’incorrere negli errori grossolani più comuni e permettendo una formazione più rapida. Ma le novità non finiscono certo qui! Siamo molto lieti di parteciparvi l’apertura del nuovo forum, che potete visitare al seguente link “http://www.lozuccone.it/forum/”. Il forum nasce con l’intento di diventare presto un punto di riferimento per i coltivatori italiani, un luogo di confronto in cui i coltivatori possono condividere domande, dubbi, opinioni sui più svariati aspetti legati alla coltivazione delle AG. Per quanto riguarda la nostra newsletter invece, ci pare doveroso in questi primi numeri focalizzare l’attenzione sulle principali tappe della crescita della pianta e per questo motivo abbiamo pensato di fornire una sorta di vademecum sulla coltivazione diviso in più parti. In questa prima uscita approfondiremo gli aspetti legati alla fase di semina e trapianto e daremo le prime nozioni relative all’allevamento della pianta che provvederemo ad integrare nelle uscite successive, in maniera tale da accompagnavi con i nostri contenuti durante tutta la stagione dal momento della semina 1 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 fino alla pesa! Nelle pagine successive troverete i risultati molto interessanti delle interviste che abbiamo effettuato ad alcuni coltivatori italiani. Per finire, un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno supportato in questi anni le attività e le iniziative della nostra associazione, ai nostri sponsor, ai coltivatori che hanno partecipato alla prima asta italiana su bigpumpkins.com, a coloro che hanno acquistato i pacchetti dei semi dello Zuccone e a chi ha partecipato alla conferenza svoltasi a San Miniato il 21 febbraio scorso. Tutto questo ci rende orgogliosi e ci permette di guardare alla programmazione futura con un certo ottimismo! Auguriamo a tutti voi una buona lettura ed in bocca al lupo per la nuova stagione. Grow them Big! Lo staff Delegazione degli “Zucconi” al campionato europeo 2 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 Vademecum sulla coltivazione delle Atlantic Giant: parte prima (a cura di Salvatore Parafioriti e Stefano Cutrupi) La semina Ulteriori informazioni aggiuntive possono riguardare eventuali variazioni di peso rispetto alle tabelle di misura (OTT charts) con le diciture “Heavy” o “Light” a seconda della percentuale in cui la zucca è andata sopra o sotto stima. Potrebbe comunque essere presente in etichetta la sigla UOW che sta ad indicare un peso non ufficiale, quindi ottenuto al di fuori di un sito di pesa GPC. Di fronte ad una etichetta riportante invece la sigla DMG, si tratta di una zucca pesata in un sito ufficiale ma con dei danni tali da essere squalifica. Quella delle zucche giganti risulta una coltivazione decisamente fuori dal comune per tutta una serie di fattori che andremo ad illustrare man mano nel tempo. Almeno per ciò che concerne la fase della semina, le analogie con altri tipi di coltivazione sono molteplici, andiamo ad elencare gli aspetti più importanti da curare in questa fase molto delicata, partendo dalla scelta delle sementi. La scelta del seme è un fattore determinante ai fini del risultato finale, per questa ragione il consiglio per chi si affaccia per la prima volta a questo hobby è quello di entrare in possesso di semi della varietà “Atlantic Giant”. E’ sconsigliato vivamente l’acquisto di sementi non certificate su internet, piuttosto rivolgetevi direttamente ai coltivatori oppure ai club come il nostro. Ogni seme generalmente viene imbustato ed etichettato, l’etichetta contiene informazioni preziose che riguardano: il peso della zucca dalla quale esso proviene, espresso generalmente in libbre (1866.2), il nome del coltivatore (CUTRUPI) e l’incrocio da cui esso deriva. Per convenzione in basso a sinistra è riportata la pianta madre e sulla destra l’impollinatrice (2096 Meier x 2102 Meier) Una volta scelti i seme, sarà importante procedere alla loro disinfezione. Per ottenere ciò è necessario preparare in un bicchiere una soluzione di acqua e ipoclorito (amuchina) in proporzione 1:5. Sarà sufficiente tenere i semi in immersione nella soluzione per 5 minuti per ottenere la “pulizia” esterna del seme. Sarà importante sciacquare abbondantemente i semi sotto l’acqua corrente una volta completata l’immersione. A questo punto siamo pronti per effettuare la semina che sarà fatta considerando che l’Atlantic Giant ha un ciclo di circa 160 giorni. Tenete presente che se vorrete coltivare tre piante dovrete seminare il triplo dei semi. Questo perché potrebbero non nascere tutti ma anche perché potrebbero capitare delle piante malformate. A causa dell’eccessivo spessore del guscio il coltivatore può scegliere di procedere a una leggera limatura dei bordi del seme (esclusa la punta, dalla quale nascerà la radichetta) con della carta vetrata a grana fine, prestando attenzione a rimuovere esclusivamente lo strato 3 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 superficiale del seme. Successivamente il seme verrà messo in ammollo in una soluzione di sola acqua tiepida, oppure con l’aggiunta di acidi umici (1g\l), e-o alghe (1g\l) per 1 ora allo scopo di ammorbidire ulteriormente il guscio e accorciare in tale maniera i tempi di germinazione. A questo punto il seme è pronto. Generalmente vi sono due metodi per la germinazione: acidi umici. Non appena spuntata la prima foglia vera è possibile procedere al trapianto in suolo. E’ di fondamentale importanza che durante le prime due settimane dal post trapianto la temperatura non scenda mai al di sotto dei 15 gradi pena il blocco della crescita della piantina. Messa a dimora La prima operazione consiste nel dividere l’area da destinare alla coltivazione in parcelle. Ognuna di queste dovrà avere forma rettangolare (es. 7m X 10m o 5m X 7m o 8m X 10m) e una superficie che può variare da 30mq a 80mq. La pezzatura di ogni singola pianta varierà a seconda dell’esperienza del coltivatore. Il consiglio è di iniziare con piante coltivate su 30mq-35mq e andare negli anni successivi ad aumentarne la taglia. Una volta squadrato il terreno dovremo individuare il punto d’ impianto. Questo sarà localizzato al centro di uno dei lati corti del rettangolo a circa un metro dal margine. In previsione del trapianto è fondamentale avere a disposizione tutte le attrezzature necessarie: mini tunnel (1,5m X 2m) che aiuterà il terreno ad accumulare calore, protezione antigrandine, protezione frangi vento e acqua a disposizione. Il primo metodo consiste nel riempire un vasetto (capacità 2l) di terriccio di ottima qualità adatto per le semine, leggermente fertilizzato. Il terriccio dovrà risultare umido ma non zuppo (per intenderci, stretto nel pugno deve lasciare cadere non più di qualche goccia di acqua). Basta successivamente posizionare il seme con la punta rivolta verso il basso affondandolo per circa 2/3 della sua lunghezza totale e posizionare il vaso in un germinatoio o in un posto in cui può essere garantita una temperatura costante di circa 28 gradi. All’occorrenza può essere utile l’utilizzo di cavetto o tappetino riscaldante e termostato in maniera tale da evitare di “cuocere” i semi. Il secondo metodo prevede la radicazione fuori suolo in un fazzoletto imbevuto di sola acqua oppure con l’aggiunta di acidi umici (1g\l), e-o alghe (1g\l) posto in un contenitore ermetico e posizionato in una zona riscaldata. Appena spuntata la radichetta in un periodo variabile tra le 48-72 ore il seme può essere trapiantato nel vasetto seguendo le indicazioni riportate in precedenza. A germinazione avvenuta è necessario garantire alla giovane piantina una quantità di luce necessaria ad attivare i processi metabolici. La mancanza di luce adeguata porterà ad avere piantine fragili e dal fusto particolarmente allungato. In alternativa alla luce solare si consiglia di farle crescere sotto una lampada a neon o a fluorescenza da 6400 K a luce fredda, rispettando l’alternanza tra la fase di luce e buio, l’utilizzo di un timer programmabile potrebbe essere da prendere in considerazione. Per una migliore radicazione e uno sviluppo vigoroso si consiglia di trattare il terriccio con inoculo micorrizico e prodotti a base di alghe e A 5-7 giorni dalla germinazione le giovani piantine sono pronte per essere messe a dimora. Si consiglia nella fase di trapianto di non scavare la classica buca nel terreno ma di creare piuttosto una collinetta leggermente rialzata al fine di preservare la radice principale da fenomeni di asfissia radicale dovute all’eccessivo ristagno idrico, soprattutto nei terreni che presentano uno scarso drenaggio. Particolare importante da non trascurare è l’orientamento della pianta. Infatti il tralcio principale cresce in direzione opposta alla prima foglia vera (la prima a spuntare tra i cotiledoni), quindi questa dovrà essere rivolta verso l’esterno dell’appezzamento. In questo modo sarà possibile evitare successive rotazioni/torsioni del colletto nel tentativo di indirizzare il tralcio principale verso il centro del rettangolo di terreno assegnatogli. 4 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 Per avere possibilità di scelta è consigliabile trapiantare due piante per postazione distanziate 60cm\100cm. In alternativa si può trapiantare una pianta al centro di ognuno dei due lati corti e farle crescere fin quando gli apici delle due si incrociano. Questa opzione raddoppierà il lavoro ma da anche maggiori garanzie. Così saremo sicuri di avere in campo piante senza malformazioni e abbiamo anche più margine di errore. Quando non ci sarà più spazio a sufficienza si procederà con il diradamento ad una pianta. di un abete. Quindi il tralcio principale crescerà al centro del rettangolo assegnatogli in direzione del margine. I tralci secondari (cosi chiamiamo i tralci che si sviluppano dai nodi fogliari del principale) cresceranno perpendicolari al primario e paralleli tra loro. L’ allevamento In questa fase diamo forma alle nostre piante. Sarà un periodo molto frenetico in quanto ogni 34 giorni dovremo intervenire sulle piante con potature e interramento dei nodi fogliari. Questo particolare consentirà di stimolare lo sviluppo di radici avventizie che serviranno ad ancorare i tralci a terra oltre che a garantire un maggior nutrimento per la pianta. L’utilizzo di terriccio soffice eventualmente miscelato con humus di lombrico e inoculo di microrganismi incoraggerà la formazione di radici forti e robuste che avranno la capacità di ispezionare una quantità di suolo decisamente superiore alla ricerca delle sostanze nutritive all’interno del substrato di coltivazione. La forma di allevamento tradizionale, detta albero di Natale. Da questi sarà utile eliminare le gemme che si sviluppano nell’ ascella fogliare (tralci terziari). E’ consigliabile l’irrigazione a goccia in modo da garantire un tasso di umidità uniforme su tutta la superficie anche se alcuni coltivatori di fama mondiale sono soliti irrigare a pioggia durante tutta la stagione. Noi ci sentiamo tuttavia di Viene chiamata così perché le piante durante la loro crescita hanno una forma che ricorda quella 5 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 scoraggiare la pratica dell’irrigazione a pioggia in quanto potrebbe favorire esponenzialmente l’insorgenza di fitopatie soprattutto a livello fogliare. In mancanza di alternative è molto importante che la superficie fogliare risulti completamente asciutta prima del calar del sole. Oltretutto l’utilizzo della manichetta ha il vantaggio di poter supportare una eventuale pratica di fertirrigazione. Al fine di ridurre il rischio di danni causati dal vento oltre all’utilizzo di barriere frangivento è preferibile ancorare i tralci al terreno con delle cannette posizionate a croce esattamente sopra al tralcio, soprattutto in corrispondenza della nuova vegetazione ancora priva di un apparato radicale adeguatamente sviluppato, in grado di consentire alla pianta un solido ancoraggio al suolo. Nel prossimo numero troverete le informazioni relative alle fasi successive. Stay tuned! 6 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 Interviste ai coltivatori italiani (A cura di Salvatore Parafioriti) Allo scopo di favorire il confronto e stimolare la riflessione sulle pratiche di coltivazione abbiamo pensato di somministrare un questionario a diversi coltivatori italiani e di raccogliere nel seguente articolo le risposte a noi pervenute. Un ringraziamento particolare va a coloro che si sono messi a disposizione dedicandoci parte del loro tempo. Iniziamo con l’attuale campione italiano. di prendere da loro degli spunti che poi hanno influenzato la mia tecnica di coltivazione. Stefano Cutrupi Hai avuto problemi particolari durante la stagione appena trascorsa? Se si di che natura? Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si accinge a partire? L’ ostacolo più grande della scorsa stagione sono stati i marciumi che hanno colpito i tralci delle piante. Le analisi di laboratorio hanno evidenziato la presenza di fusarium e rizoctonia sulle parti colpiti. Coltivo sulla stessa superficie dal 2010 e questo ha portato a selezionare i patogeni che adesso mi stanno dando del filo da torcere. Nel tentativo di ridurre la pressione dei patogeni effettuerò la bio fumigazione del terreno con farina di brassicacee. In seguito andrò a riempire il vuoto biologico con i microrganismi Agrifutur. L’ umidità eccessiva che ho avuto in serra è un altro fattore su cui ho deciso di intervenire. Nel tentativo di evitare le scottature che il sole può infliggere a foglie e apici vegetativi ho fin ora utilizzato degli sprinkler ma questi utilizzano molta acqua. L’ umidità è però un’arma a doppio taglio. Da una parte evita le scottature alla pianta ma dall’ altra favorisce l’insorgere delle patologie di cui ho parlato in precedenza. Sostituirò gli irrigatori con dei nebulizzatori con l’obbiettivo di ridurre l’umidità. Da quanto tempo coltivi? Ho iniziato per curiosità nel 2008 e da lì non sono stato capace di arrestare la mia ricerca del miglioramento. Quell’ anno coltivai i semi provenienti dalle zucche più pesanti d’ Italia Pesate a Sale in Zucca. Da tre piante tirai fuori tre zucche con peso compreso tra i 206kg e i 238kg. Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche giganti? La rete ha giocato un ruolo fondamentale nella ricerca di notizie sulla coltivazione dell’AG. Siti come Big Pumpkins.com e AGGC sono stati il pane quotidiano. Poi il confronto con coltivatori italiani mi ha permesso Come e in che periodo effettui la preparazione del terreno? A fine stagione apporto massicce quantità di sostanza organica (letame maturo, torba, fibra di cocco) poi incorporo il tutto e semino una coltura da sovescio. In primavera 7 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 trincio il sovescio e lo interro. Se necessario in questa fase distribuisco zolfo di miniera nel tentativo di ridurre il ph del suolo che si attesta tra 7,8 e 7,9. gestione dell’irrigazione differente per ogni singolo spot. Passerò dai consueti 70\80mq di superficie per ciascuna pianta a circa 95mq. Che tipo di pattern preferisci utilizzare per l’impostazione della pianta? Perché? Per migliorare la circolazione dell’aria nella pianta utilizzerò un pattern diverso dal solito. Cambierò il classico albero di natale con il ragno. Questo mi permetterà di avere più spazio tra un tralcio e l’altro così il sole potrà asciugare il sottochioma. Oltretutto questo mi permetterà di avere una migliore fotosintesi dovuta alla migliore disposizione delle foglie. Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci brevemente come procedi? Nelle ultime tre annate, nel tentativo di limitare i danni causati da fusarium e rizoctonia, ho seminato un mix di brassicacee. Semino a inizio di novembre e sfalcio a inizio aprile. Per ottenere i migliori risultati in termini di bio fumigazione trincio e interro la coltura nel più breve tempo possibile e poi irrigo. Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare? A marzo, prima di iniziare la stagione faccio analizzare un campione del mio suolo. Questo ci aiuta a ideare i piani di fertirrigazione. Quest’ anno inizierò ad analizzare anche le foglie per gestire meglio il piano di nutrizione delle piante. A quali prodotti non potresti mai rinunciare? Utilizzo i microrganismi Agrifutur dal 2011 e sono convinto che siano la chiave dei miei risultati. La microbiologia benefica è fondamentale per massimizzare la resistenza della pianta agli stress biotici e abiotici. Oltretutto aiutano a mantenere la pianta sana grazie alla loro azione diretta contro i patogeni del terreno. Da non trascurare la migliore nutrizione della pianta dovuta ad un maggiore sviluppo dei peli radicali, responsabili dell’assorbimento dell’acqua e dei nutrimenti. Pratichi la concimazione di fondo (e/o in copertura) o la fertirrigazione? Prevalentemente la fertirrigazione. Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci brevemente come funziona il tuo impianto? Doso i concimi con il fertirrigatore e distribuisco la soluzione nutritiva tramite l ala gocciolante che è distribuita sulla superficie coltivata con una distanza di 20cm tra un tubo e l’altro. Propositi per il nuovo anno? Ogni stagione inizia con un obiettivo da raggiungere che si fa di anno in anno più ambizioso. L’ obiettivo è di entrare nei primi 10 nella classifica GPC. Non parlo di peso per scaramanzia. ;) L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del risultato finale, come ti basi per regolare al meglio i volumi irrigui? Il volume idrico varia a seconda dello stadio fenologico della pianta. Può variare da 3-5l\mq\giono a fine maggio-inizio giugno per arrivare anche a 8l\mq\giorno in luglio quando le zucche sono in fase di crescita esponenziale. Nel primo periodo irrigo una sola volta al giorno. Durante la crescita della zucca che coincide anche con il periodo più caldo arrivo a fare tre irrigazioni al giorno. Bagno sempre dalle 10 del mattino fino alle 16 del pomeriggio. Quale sarà la tua line up per il 2016? Quest’ anno ridurremo il numero delle piante a tre nel tentativo di curarle meglio. I semi scelti sono 2009 Wallace, 2096 Meier, 2323 Meier ed il nostro 1861,8 come back up. Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima volta a questo nostro hobby? Il mio consiglio è di andare avanti per gradi. Cercate di comprendere il vostro suolo, miglioratelo e imparate dai vostri errori. Non esistono formule magiche e neanche un unico modo di coltivare l’AG. Fate esperienza e trovate la vostra strada. Puoi descriverci il tuo patch e le principali caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene destinato a ogni pianta? Coltivo su un terreno di riporto (44m X 7m). La sua composizione è molto eterogenea, si passa da porzioni che arrivano al 76% di sabbia a zone dove c’è un tenore importante di argilla. Questo richiede una Qual è stato il motivo principale che ti ha spinto a coltivare indoor? Coltiviamo in fondovalle a circa 450 s.l.m e nelle mezze stagioni fa un po’ fresco. Abbiamo iniziato la coltivazione indoor nel 8 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 2012 portando avanti anche la coltivazione all’ aperto. Anche nel 2013 e 2014 abbiamo coltivato sia dentro che fuori. I risultati hanno dimostrato che sotto tunnel il potenziale era più elevato, così nella scorsa stagione abbiamo deciso di abbandonare la coltivazione all’ aperto per dedicarci esclusivamente alla indoor. ’13, 2323 Meier ’14, 2102 Meier ’14, 2096 Meier ’14, 2185 Brandt ’15, 1965 Brandt). Ivan Bartoli Puoi spiegarci quali sono i pro e contro della coltivazione in serra? Prima difficoltà su tutte, la temperatura maggiore rispetto all’ esterno. Per attenuarla utilizziamo l’irrigazione a pioggia ma questa ci causa umidità eccessiva. Un’ altro grande svantaggio della coltivazione indoor è quello di non poter fare rotazione colturale. Io coltivo sullo stesso sito dal 2010 ed ho problemi di fusarium e rizoctonia che sono il risultato della monocoltura attuata in questi anni. Ma ci sono anche dei vantaggi. In primavera le temperature del terreno e dell’aria dentro serra sono maggiori rispetto all’ esterno e questo facilita la crescita delle piante. Lo stesso vale per la fine della stagione. Essere sotto tunnel mette al riparo le piante da eventuali grandinate che potrebbero causargli danni seri. In caso di forti piogge non si rischia la spaccatura dei frutti. Da quanto tempo coltivi? Coltivo angurie giganti da diversi anni e zucche giganti dal 2011 La tua serra è una serra fredda o climatizzata? Fredda. Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche giganti? Mi sono appassionato alla coltivazione delle zucche, in quanto già produttore di angurie. Sono venuto a conoscenza del mondo dei frutti giganti e ho cominciato come sfida contro i produttori della mia zona a coltivare AG Fai uso di C02? Quali benefici pensi possa portare? Non ho mai usato la CO2. Come riesci a gestire al meglio le temperature elevate nei mesi estivi? Cerco di avere una buona ventilazione e uso l’irrigazione a pioggia per abbassare la temperatura ed evitare scottature alle piante. Hai avuto problemi particolari durante la stagione appena trascorsa? Se si di che natura? Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si accinge a partire? Il 2015 per me è stato un anno molto problematico, principalmente la nevicata di febbraio ha provocato danni alle mie strutture e ho dovuto quindi seguire diverse problematiche aziendali che hanno sottratto tempo alla coltivazione delle AG; di conseguenza la coltivazione è stata un po’ imprecisa e non ho ottenuto i risultati sperati. Non ultimo il terreno nel quale coltivo da qualche anno mi ha dato diversi problemi. Per il prossimo anno ho cambiato patch e spero di avere più tempo da dedicare all’AG. Come affronti le problematiche legate alla difficoltà di rotazione colturale? Pratico il sovescio ma non è sufficiente a scongiurare problemi di stanchezza del terreno. L’ ottimale sarebbe poter fare rotazione quadriennale ma con la serra i costi sono proibitivi. Credi che il futuro della coltivazione delle AG ad altissimi livelli sarà in serra o outdoor? Sono certo che le innovazioni tecnologiche applicate alla coltivazione in serra possano aiutare a spingere le piante al limite. Alcuni risultati delle ultime tre stagioni lo confermano (2328Meier Come e in che periodo effettui la preparazione del terreno? Il terreno che coltivo è 9 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 particolarmente argilloso, e quindi le preparazioni le faccio a Settembre/Ottobre, periodo nel quale aggiungo sostanza organica, effettuo una vangatura profonda, freso, irrigo ed, infine, metto una pacciamatura che resterà fino al trapianto. albero di natale con i primi terziari che si sviluppano per 2m circa verso la parte opposta alla pianta. A quali prodotti non potresti mai rinunciare? Nitrato di potassio in fase di maturazione del frutto e zolfo in polvere per il contenimento dell’oidio. Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci brevemente come procedi? Non pratico il sovescio proprio perché, avendo un terreno molto argilloso, voglio evitare di effettuare lavorazioni primaverili. Propositi per il nuovo anno? Il mio obbiettivo per il 2016 è battere il mio PB, che è fermo al 2014 con 618kg. Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare? Ho effettuato le analisi del terreno per evidenziare eventuali carenze o eccessi di sostanze e per conoscere il Ph. Non ho mai effettuato un’analisi fogliare. Quale sarà la tua line up per il 2016? Coltiverò 4 zucche, ma non ho ancora le idee chiare sulla line up; di certo dovrei avere una zucca del campione italiano Cutrupi, un mio seme 2014 che penso sia promettente e 2 semi americani, tipo Sperry e Martin. Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima volta a questo nostro hobby? Il mio consiglio è di non eccedere nei metri quadri alle prime esperienze: occorre fare pratica concentrandosi soprattutto sulla gestione della pianta, già così si possono ottenere buoni risultati; poi ci si può concentrare su strutture di impianti di irrigazione più performanti. Pratichi la concimazione di fondo (e/o in copertura) o la fertirrigazione? Assieme al letame lo scorso anno ho cercato di acidificare il mio terreno (Ph 7,8) con zolfo in lenticchie ed ho messo per fosfato semplice (500kg/ha) e nitrato potassico magnesiaco 600 kg/ha. Pratico anche la fertirrigazione primaverile/estiva. Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci brevemente come funziona il tuo impianto? Possiedo un Dosatron, che è una pompa che mi permette di inserire elementi nutritivi nelle irrigazioni. In genere comincio con nitrato di calcio, fino alla formazione del frutto, dopo di che passo al nitrato di potassio. L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del risultato finale, come ti basi per regolare al meglio i volumi irrigui? Possiedo una centralina da giardinaggio, collegata a 2 elettrovalvole, con la quale programmo i turni d’irrigazione giornalieri che variano in base alla fase fenologica in cui mi trovo. Qual è stato il motivo principale che ti ha spinto a coltivare indoor? Con il mio lavoro coltivo angurie sotto serra ed è quindi stato naturale per me pensare di coltivare la AG indoor. Puoi spiegarci quali sono i pro e contro della coltivazione in serra? Negli ultimi anni soprattutto in pianura padana è variato molto il clima ed il modo di coltivare di conseguenza; ci si deve adattare, le piogge acide la temperatura e irraggiamento solare sono diversi e la serra ci permette di tenere al riparo la nostra coltura in modo da poter ombreggiare nei periodi più caldi e permette di irrigare solo quando serve e nella quantità che reputiamo sia ottimale. Puoi descriverci il tuo patch e le principali caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene destinato a ogni pianta? Premesso che io coltivi solo ed esclusivamente in serra, il mio patch è 44m per una larghezza di 5,60m nel quale coltivo 4 piante di AG, per una superficie di circa 60mq a pianta. La tua serra è una serra fredda o climatizzata? Serra fredda Fai uso di C02? Quali benefici pensi possa portare? Quest’anno avevo preparato un kit di bombole per provare la concimazione carbonica ma non mi sono munito di una centralina (abbastanza costosa) che legge la concentrazione Che tipo di pattern preferisci utilizzare per l’impostazione della pianta? Perché? Avendo una serra stretta e lunga, prediligo il classico 10 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 della CO2 nella serra e ne regola la diffusione, risultato che ho fatto immissioni a calendario ma non sono riuscito a vedere risultati evidenti. Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche giganti? Su Internet, sito BP ed altri. Come riesci a gestire al meglio le temperature elevate nei mesi estivi? La temperatura in serra la regolo con un minimo di ombreggiamento e soprattutto attraverso una microirrigazione aerea ripetuta nelle ore più calde che ha lo scopo proprio di abbassare la temperatura Hai avuto problemi particolari durante la stagione appena trascorsa? Se si di che natura? Stress da temperature elevate, double vine della pianta, allegagione problematica. Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si accinge a partire? Sistema di nebulizzazione Come affronti le problematiche legate alla difficoltà di rotazione colturale? Questo è il vero problema che si ha a coltivare in serra, si migliora sempre più la struttura e la fertilità del terreno a scapito dell’aumento della popolazione di funghi parassiti, cerco di combattere questo fenomeno attraverso l’inserimento di funghi antagonisti, micorrize e quest’anno voglio, provare la fumigazione naturale con farine di brassicacee che dovrebbero liberare un gas che sterilizza un minimo il terreno, ma questa operazione conto di provarla a fine campagna. Come e in che periodo effettui la preparazione del terreno? Lavorazione a mano con forca a denti e semina autunnale di sovescio, trinciatura del sovescio primaverile e fresatura con motocoltivatore. Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci brevemente come procedi? Semina autunnale di un miscuglio di senape, rafano, rucola, trinciatura primaverile e fresatura. Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare? Analisi del terreno. Credi che il futuro della coltivazione delle AG ad altissimi livelli sarà in serra o outdoor? 100% serra, non c’è paragone. Pratichi la concimazione di fondo (e/o in copertura) o la fertirrigazione? Concimazione di copertura primaverile e fertirrigazione a partire da fine maggio. Paolo Ermacora Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci brevemente come funziona il tuo impianto? Due cisterne per l’irrigazione in cui sciolgo i prodotti (in una N, K, Mg, S e microelementi, nell’altra il fosforo) nell’acqua di irrigazione e poi irrigo. L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del risultato finale, come ti basi per regolare al meglio i volumi irrigui? Irrigazione a goccia, ali gocciolanti ogni 30cm, interrate a 5cm di profondità, volume di circa 6-7 mm di acqua al giorno durante le ore calde. Puoi descriverci il tuo patch e le principali caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene destinato a ogni pianta? 43% di sabbia, 48% di limo, 9 % di argilla, terreno franco, pH 7,3 in H20, 6,2% di sostanza organica. P 122 mg/kg, K 1515 mg/kg, Mg 438 mg/kg, Fe 58 mg/Kg, Mn 10 mg/Kg, Zn 2,99 mg/kg, Cu 4,8mg/kg. Singola pianta su 40 metri quadri. Da quanto tempo coltivi? Dal 2002 con alcuni anni di pausa, primo seme728 Gatewood (940 Mombertx846 Calai) 11 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 computerizzata, con controllo elettronico di temperatura, umidità e luce artificiale. Che tipo di pattern preferisci utilizzare per l’impostazione della pianta? Perché? Albero di Natale con secondari che alla fine del patch vengono piegati verso l’alto per 50-60 cm a formare una sorta di “arca”. Team Garofano-Vuolo A quali prodotti non potresti mai rinunciare? Estratti di alghe, microorganismi del terreno (Tricoderma, ecc.) Propositi per il nuovo anno? Divertirmi e imparare qualcosa. Quale sarà la tua line up per il 2016? 1756 Howell/Joliviette, 1726 Cutrupi 2014 backup Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima volta a questo nostro hobby? Non andare a letto nemmeno una sera senza aver pensato cosa hai fatto quel giorno per migliorarti. Da quanto tempo coltivate? Coltiviamo entrambi dal 2014 ed abbiamo all’attivo due stagioni. Il primo anno abbiamo coltivato separatamente, iniziando per gioco, con scarsi risultati. Siamo in team dal 2015 ed è da allora che ci occupiamo seriamente del fantastico mondo dell’Atlantic Giant. Qual è stato il motivo principale che ti ha spinto a coltivare indoor? Marciume della zucca nel 2014, evitare scottature, voglia di provare questa tecnica. Puoi spiegarci quali sono i pro e contro della coltivazione in serra? Pro: controllo assoluto delle precipitazioni, assenza di vento, leggero anticipo di vegetazione in primavera. Contro: temperature troppo calde d’estate, necessità di controllo frequente delle condizioni di temperatura e umidità. Come avete appreso l’arte di coltivare le zucche giganti? Per puro caso… Curiosando su YouTube! Vedendo i video di un coltivatore è nata la voglia di provare. Poi pian piano è cresciuta in entrambi la passione fino alla decisione di coltivare insieme. La maggior parte delle informazioni che abbiamo sono frutto del dialogo con altri coltivatori (soprattutto italiani nel nostro caso). Con alcuni poi sono nati anche dei bei rapporti di amicizia oltre che legati alla comune passione. La tua serra è una serra fredda o climatizzata? Fredda Fai uso di C02, quali benefici pensi possa portare? No. Non so, ma sarebbe interessante provarla, costi permettendo. Avete avuto problemi particolari durante la stagione appena trascorsa? Se si, di che natura? Come pensate di porvi rimedio nella stagione che si accinge a partire? Sì! Abbiamo avuto la coltivazione divisa in due patch con 2 piante ciascuna. 2036 Glasier e 2102 Meier in patch 1 e 1872 Wallace e 1840 Ghaye in patch 2. E siamo riusciti a portare a termine la coltivazione solo in patch 1. Il primo problema (comune ad entrambi i campi) era lo spazio limitato con appena 20-25 mq occupabili da ogni pianta. Nonostante questo l’avvio è stato promettente ed in patch 1 siamo riusciti ad impollinare entrambe le piante negli ultimi giorni di maggio, condizione che in seguito Come riesci a gestire al meglio le temperature elevate nei mesi estivi? Aperture laterali, sprinkler temporizzati, comunque problemi nel 2015. Come affronti le problematiche legate alla difficoltà di rotazione colturale? Sovescio Credi che il futuro della coltivazione delle AG ad altissimi livelli sarà in serra o outdoor? Serra 12 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 si è rivelata fondamentale per salvare la stagione. In patch 2 nonostante il buono sviluppo vegetativo delle piante (comunque inferiore all’altro campo) dopo l’arrivo delle alte temperature non è stato possibile impollinare nessuna zucca (complice anche qualche sospetta carenza). Dopo numerosissimi aborti ci siamo concentrati unicamente sulle piante in patch 1. Il caldo estremo che l’estate 2015 ha riservato alla nostra zona è stato il problema principale della stagione e ne ha determinato la fine anticipata con conseguente inferiore risultato. La nostra zucca migliore, la 2102 Meier, ha guadagnato circa 10kg al giorno tra il quarantesimo ed il cinquantesimo giorno, tra il cinquantesimo ed il sessantesimo giorno dall’impollinazione si è fermata e la pianta è morta. La zucca è stata pesata ad inizio agosto ed ha fatto registrare il nostro record personale con 252.2kg (556lb) e +11% sulla stima. La seconda zucca ha avuto una crescita più irregolare ed ha avuto dei problemi al tralcio primario. Si è fermata anch’essa al sessantesimo giorno ed ha fatto registrare un peso di appena 148kg(327lb) e -4% sulla stima. Per quanto riguarda malattie fungine non ci sono stati particolari problemi… A stento qualche macchia di oidio sulle foglie più vecchie, ma non è stato questo il problema determinante. Per fronteggiare i nostri problemi, purtroppo abbiamo ben poche armi! Contro il caldo e la siccità c’è poco da fare se si coltiva all’esterno. Si spera soprattutto in un’estate migliore e si tenta di tenere le piante sane e fresche, magari con qualche nebulizzazione d’acqua. quest’anno per problemi legati al clima saremo costretti a fresare poco prima di mettere le piantine in campo. Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci brevemente come procedi? Fino ad ora no. Ma probabilmente, vista la scarsità di materia organica e l’impossibilità di integrarla diversamente, procederemo con la semina di un sovescio invernale a fine stagione. Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare? Fino ad ora non le abbiamo mai fatte. Anche se sarebbero importanti per conoscere meglio la composizione del nostro terreno e soprattutto le sue qualità chimiche e organiche. Pensiamo di effettuarle a fine stagione per correggere eventuali carenze. Per quanto riguarda le analisi fogliari si vedrà più avanti in base al budget. Pratichi la concimazione di fondo (e/o in copertura) o la fertirrigazione? Utilizziamo la fertirrigazione e qualche trattamento fogliare. Diamo la soluzione di acqua e fertilizzante tramite ala gocciolante per irrigare in modo più uniforme possibile e limitare gli sprechi di acqua. Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci brevemente come funziona il tuo impianto? Il nostro impianto è estremamente semplice. E’ composto da alcuni bidoni dotati di rubinetto collegati all’impianto a goccia. Riempiamo i bidoni e misceliamo i prodotti da dare alle piante e poi la caduta libera fa il resto visto che i bidoni sono posti nel terrazzamento superiore a circa 2 metri di altezza dal livello delle piante. Per dosare la soluzione nell’arco della giornata utilizzeremo un’elettrovalvola. Come e in che periodo effettui la preparazione del terreno? Purtroppo il nostro campo nuovo si trova in un luogo inaccessibile a qualunque mezzo meccanico. Trasportare grandi quantità di materiale organico è impossibile visto che ogni cosa che arriva nel campo va trasportata tra sentieri e scalinate completamente a spalla. Questo problema ci priva anche della possibilità di poter spostare le zucche per partecipare a gare ed esposizioni. L’unico mezzo per lavorare il terreno che possiamo portare in patch è la motozappa che usiamo per fresare ed interrare il poco di materiale organico che riusciamo a procurarci (prevalentemente torba e stallatico). Come periodo agiamo tra la fine di gennaio e l’inizio del periodo di coltivazione. Anche se L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del risultato finale, come ti basi per regolare al meglio i volumi irrigui? Ci regoliamo ad occhio. Facciamo in modo che il terreno non sia mai né secco né troppo bagnato. Non è il metodo ottimale, ma per le nostre condizioni di approvvigionamento idrico è l’unico che abbiamo. Puoi descriverci il tuo patch e le principali caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene destinato a ogni pianta? Il campo è situato su un 13 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 terrazzamento rettangolare lungo circa 30 metri con una larghezza che varia tra gli 8 e i 6.5 metri. Lì coltiveremo le 3 piante, ogni pianta avrà a disposizione circa 60-65 metri quadri. La composizione di questo terreno sembra (perché non abbiamo effettuato analisi) a medio impasto tra argilloso e sabbioso. Per fortuna la sostanza organica di base non manca visto che il campo è stato a lungo incolto. La terza sarà probabilmente la 1975 Wallace. Ma non escludiamo cambiamenti dell’ultimo secondo. Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima volta a questo nostro hobby? Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, chiedere consiglio ai più esperti sicuramente, ma anche di imparare a cercare informazioni su internet. Molte volte ciò che si cerca è a portata di click. Poi di metterci impegno e passione (non parlo di soldi perché è troppo personale come fattore), le zucche grandi non crescono da sole. E in ultimo, ma non meno importante, di utilizzare semi di buona genetica. Per iniziare non serve un 2009 Wallace, ma ci vuole un seme che comunque abbia i geni dell’Atlantic Giant. Farseli regalare dai coltivatori o comprarli da fonti certificate come club o aste è il modo migliore per avere semi di qualità. La solita offerta da Ebay o catalogo di 10 semi a 2€ va scartata se si vuole avere un risultato decente. Che tipo di pattern preferisci utilizzare per l’impostazione della pianta? Perché? Abbiamo sempre utilizzato il classico albero di natale con qualche piccola variazione dovuta alla scarsità di spazio dello scorso anno. Quest’anno utilizzeremo il solito albero di natale probabilmente con qualche variazione nell’impostazione dei tralci vicini al picciolo della zucca. Utilizziamo l’albero di natale perché di fondo è il pattern “più comodo” da gestire e perché si adatta meglio alla conformazione del nostro campo. A quali prodotti non potresti mai rinunciare? Sicuramente insetticidi e fungicidi giocano un ruolo fondamentale nella protezione della pianta quindi ci potremmo difficilmente rinunciare. Salvatore Parafioriti Propositi per il nuovo anno? Sicuramente migliorarci come coltivatori e migliorare il nostro metodo di coltivazione! Poi migliorare il record personale. L’obbiettivo stagionale lo abbiamo fissato a 400kg, anche se ci piacerebbe molto superare le 1000 libbre americane (circa 454kg). Il record della Campania sarebbe un ulteriore soddisfazione, ma la concorrenza è preparata ed agguerrita. Noi faremo del nostro meglio… Poi vincerà il migliore! Quale sarà la tua line up per il 2016? Bella domanda! Si è indecisi fino alla fine… La line up è una scelta fondamentale! Il seme non è tutto, ma è parte del tutto! In ogni caso siamo orientati su un proven seed molto discusso, il 1789 Wallace. Guardando le statistiche ha più di 30 zucche over 1000 libbre all’attivo, ma sarà importante ciò che farà nel nostro campo! Poi ci piace molto anche il 2145 McMullen, un incrocio interessante che ha come pollinator il 1625 Gantner, che ha prodotto alcune delle zucche con il maggior sovrastima della storia. Da quanto tempo coltivi? Ho iniziato a coltivare le atlantic giant lo scorso anno e il mio migliore risultato è stato 482 Kg che mi ha permesso di vincere la gara Pesa la Zucca a Foiano. Questo sarà il mio secondo anno di coltivazione. Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche giganti? Ho appreso i concetti basilari su internet e su facebook grazie al supporto di alcuni 14 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 coltivatori italiani, poi ho approfondito lo studio della coltivazione su Bigpumpkins, leggendo le newsletter dei vari club americani e ho intrapreso rapporti più o meno stretti con diversi coltivatori italiani e stranieri. aspetterò l’esito delle analisi e provvederò a ristabilire eventuali carenze di nutrienti. L’analisi fogliare è sicuramente indicata per conoscere eventuali carenze sulla pianta e correggerle immediatamente ma il budget è risicato. Si procede per priorità. Hai avuto problemi particolari durante la stagione appena trascorsa? Se si, di che natura? Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si accinge a partire? Essendo stato il primo anno di coltivazione ho dovuto fronteggiare diversi problemi a me sconosciuti. I problemi più grossi a livello di fitopatie me li ha dati sicuramente l’oidio ma a dire il vero i danni più cospicui li ho subiti dalla grandine che ha colpito le piante almeno due volte nel corso dell’intera stagione quando ancora le zucche avevano discreti ritmi di crescita. Un vero peccato, sicuramente utilizzerò il telo antigrandine e attuerò un programma più accurato per la prevenzione del mal bianco, agendo con trattamenti tempestivi al presentarsi delle condizioni di contagio favorevoli. Pratichi la concimazione di fondo (e/o in copertura) o la fertirrigazione? Ho optato per l’irrigazione a goccia proprio perché mi dava la possibilità di distribuire concime e acqua in maniera uniforme evitando eccessive perdite per dilavamento. Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci brevemente come funziona il tuo impianto? Il mio impianto non è automatizzato dato che non dispongo di linea elettrica nel mio patch, funziona sostanzialmente per caduta. Sono io a dosare i fertilizzanti di volta in volta e miscelarli in soluzione in una tanica collegata all’impianto di irrigazione, ho montato un filtro a monte per evitare il più possibile intasamenti dei gocciolatoi dovuti alle impurità. Quest’anno ho intenzione di montare un’elettrovalvola programmabile da 9 volt in maniera tale da ripartire la fertirrigazione in più turni giornalieri ed evitare di dovermi recare più di una volta al giorno nel campo. Come e in che periodo effettui la preparazione del terreno? Lo scorso anno ho effettuato solo una vangatura del terreno prima di mettere a dimora le piantine. Sostanzialmente ho saltato per intero la preparazione invernale ed ho usato solo del compost di letame al momento dell’interramento dei tralci. L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del risultato finale, come ti basi per regolare al meglio i volumi irrigui? Osservo semplicemente l’aspetto della pianta e del terreno e mi regolo di conseguenza, cercando di non lasciare asciugare mai il terreno completamente. L’ala gocciolante è montata con una spaziatura di 40 cm tra le file, con file disposte nel senso dei secondari. Sicuramente l’irrigazione è un aspetto da migliorare. Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci brevemente come procedi? Il mio terreno è povero di sostanza organica, gli unici approvvigionamenti di compost e letame derivano sostanzialmente dall’accumulo di pollina e letame di coniglio provenienti dal piccolo allevamento famigliare. Per questa ragione quella del sovescio è una delle poche leve su cui posso agire per aumentare gli apporti di sostanza organica. Il sovescio è stato seminato a fine autunno, dopo aver provveduto allo scasso del terreno ho fresato e ho seminato un mix di pisello e frumento micorrizato, lo lascerò crescere fino a fine aprile, appena il terreno sarà in tempera provvederò allo sfalcio all’interramento della sostanza organica. Puoi descriverci il tuo patch e le principali caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene destinato a ogni pianta? Il mio patch misura 14mt circa in larghezza e 20 in lunghezza, ma ne sfrutterò soltanto una parte per coltivare due piante 70 mq ciascuna circa (8X9) Eventualmente la terza pianta sarà utilizzata solo come impollinatore e godrà di spazio e cure decisamente limitate. Il mio è un terreno abbastanza argilloso, situato sul fianco di una collina con una pendenza del suolo molto accentuata. L’esposizione è ad est, Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare? Lo scorso anno ho coltivato completamente al buio, ma non è questo il modo migliore per fare le cose per bene, ho già prelevato i campioni di suolo, 15 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 completamente sgombro da vegetazione, risulta in pieno sole per buona parte dell’intera giornata. Stefano Musso Che tipo di pattern preferisci utilizzare per l’impostazione della pianta? Perché? Lo scorso anno ho utilizzato l’albero di natale ma dopo la zucca la vegetazione faticava a crescere. Sicuramente dovrò migliorare la fertilizzazione, ma ho deciso di optare per uno schema misto in maniera da allungare di più le ultime coppie di secondari, che godono certamente di maggiore vigoria e girarli a 90° paralleli al primario. A quali prodotti non potresti mai rinunciare? Vista la stagione passata direi rete antigrandine e fungicidi. Ma anche l’aspetto microbiologico del suolo è da non sottovalutare, gioca un ruolo determinante a mio avviso. Tuttavia credo che sia un insieme di fattori a fare la differenza, bisogna trovare il giusto mix. Da quanto tempo coltivi? Coltivo da 3 anni zucche e ortaggi giganti. Come hai appreso l’arte di coltivare le zucche giganti? Ho incominciato leggendo qui e là su siti americani e italiani di zucche giganti e poi libri, BigPumpkins.com è il riferimento in assoluto per tutti i migliori coltivatori di tutto il mondo, e sicuramente lo scambio di informazioni con altri coltivatori è notevole e indispensabile per potersi migliorare. Propositi per il nuovo anno? Migliorare il mio personal best e tentare di raggiungere il traguardo dei 600 kg. Quale sarà la tua line up per il 2016? Ho ancora molti dubbi ma credo che opterò per 2145 McMullen per il suo volume ragguardevole e 2185 Brandt, una zucca per peso specifico e spessore della polpa a dir poco sbalorditivi. L’unico neo è dato dal fatto che si parla di “unproven seeds” e sicuramente meno affidabili sulla carta rispetto a un 2009 Wallace o un 1676,5 Daletas. Hai avuto problemi particolari durante la stagione appena trascorsa? Se si di che natura? Come pensi di porvi rimedio nella stagione che si accinge a partire? Tutte le stagioni esce un problema nuovo, tutto normale, la scorsa stagione ho avuto problemi di virosi in patch 1#, e di erbacce infestanti in patch 2# Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima volta a questo nostro hobby? Il consiglio che posso dare è quello di parlare con i coltivatori più esperti in maniera tale da avere delle basi di partenza solide. Meglio ancora se questi ultimi coltivano in condizioni climatiche e ambientali vicine alle vostre. Sentire il parere di persone più esperte e navigate potrebbe evitare di incappare negli errori grossolani più comuni e permettere una formazione più rapida. Come e in che periodo effettui la preparazione del terreno? Utilizzi la pratica del sovescio? Puoi spiegarci brevemente come procedi? A fine ottobre patch 1# semina micorizze con sovescio invernale e humus di lombrico, mentre patch 2# solo una rippata in quanto era campo di erba medica da 4 anni. Fai le analisi del terreno e/o l’analisi fogliare? Farò 2 analisi del terreno nelle due patch giusto per vedere "dove sono ", poi sicuramente analisi fogliari in estate. 16 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 Pratichi la concimazione di fondo (e/o in copertura) o la fertirrigazione? Se utilizzi la fertirrigazione, potresti descriverci brevemente come funziona il tuo impianto? Come gli scorsi anni, praticherò fertirrigazione con ala gocciolante, in patch 1# per caduta, mentre in patch 2# con ausilio di una motopompa e impianto con venturi. regole: 1 Good seed !!! 2 Good soil !!! 3 God luck !!! L’irrigazione è un aspetto determinate ai fini del risultato finale, come ti basi per regolare al meglio i volumi irrigui? Non ho' una regola, dipende dalle condizioni climatiche e dal tipo di terreno, deve essere umido ma non bagnato, mai con acqua che ristagna. Puoi descriverci il tuo patch e le principali caratteristiche del terreno? Quanto spazio viene destinato a ogni pianta? Patch 1# terreno abbastanza sciolto, ricco di sostanze organiche e vita batterica, 230mq per 2 piante, patch 2# 1000mq per 10 piante molto argilloso, tutto da scoprire in quanto prima volta che viene coltivato. Che tipo di pattern preferisci utilizzare per l’impostazione della pianta? Perché? Generalmente uso lo schema albero di natale, ma per le piante più vigorose nella crescita vegetativa, mi piace utilizzare lo schema ragno, più pianta alle spalle della zucca. A quali prodotti non potresti mai rinunciare? Sicuramente non potrei rinunciare ai batteri e le micorizze. Propositi per il nuovo anno? Meno piante ma sicuramente più curate, anche se so che ne metterò di nuovo troppe. Quale sarà la tua line up per il 2016? 2230 Wallace - 2145 McMullen- 2109 Zywiec2096Meier -2009Wallace - 1998 Jutras- 1921 Weston- 1916 Barron- 1756 Howell/Jolivette 1749 Wallace the Freak- 548 Musso Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima volta a questo nostro hobby? Appoggiatevi ai consigli di qualche coltivatore esperto o rivolgetevi ai club italiani di zucche giganti, ma ricordate che valgono sempre le 3 17 Newsletter Lo Zuccone, Maggio 2016 18