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Český metrologický institut
Okružní 31, 638 00
Brno
1. ------IND- 2014 0349 CZ- IT- ------ 20140729 --- --- PROJET
Sintesi per la Commissione europea (non parte del presente regolamento)
In Repubblica ceca, i sistemi di rilevazione di sorgenti di radiazioni ionizzanti nel trasporto illegale o
indesiderato sono immessi nel mercato e messi in servizio come strumenti di misura specificati,
sottoposti a omologazione e prima verifica conformemente alla legge n. 505/1990 sulla metrologia,
come modificata. Oggetto della presente legislazione notificata è la disciplina metrologica nazionale
di omologazione e verifica dei dispositivi di controllo per veicoli stradali e ferroviari.
La presente normativa stabilisce la base metrologica necessaria per il riconoscimento di certificati di
omologazione e per la verifica degli strumenti di misura all'estero.
(Fine della sintesi.)
L'Istituto metrologico ceco (di seguito "IMC"), quale organo competente sotto il profilo materiale e
territoriale in materia di definizione dei requisiti metrologici e tecnici degli strumenti di misura legali e
per la definizione dei metodi di prova per l'omologazione e la verifica di tali strumenti secondo
l'articolo 14, paragrafo 1 della legge n. 505/1990 Racc. sulla metrologia, come modificata (di seguito
"legge sulla metrologia"), e secondo quanto disposto dagli articoli 172 e seguenti della legge n.
500/2004 Racc., codice amministrativo, come modificata (di seguito "c. a."), il 5 maggio 2014 ha
avviato d'ufficio un procedimento amministrativo secondo l'articolo 46 c. a. e in base ai documenti
giustificativi emette la seguente:
I.
MISURA DI PORTATA GENERALE
numero: 0111-OOP-C044-14
n. reg. 0313/003/14/Pos.,
che stabilisce i requisiti metrologici e tecnici per gli strumenti di misura specificati,
compresi i metodi di prova per l'omologazione e la verifica dei seguenti strumenti di
misura:
"strumenti di rilevazione di sorgenti di radiazioni ionizzanti nel trasporto illegale o
indesiderato - dispositivi di controllo per veicoli stradali o ferroviari''
1 Concetti fondamentali
Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
Ai fini della presente misura di portata generale sono validi i termini e le definizioni del VIM e del
VIML1) nonché i termini e le definizioni di seguito riportati.
1.1
sistemi di rilevazione di sorgenti di radiazioni ionizzanti nel trasporto illegale o indesiderato dispositivi di controllo per veicoli stradali o ferroviari (di seguito "monitor")
dispositivi per l'individuazione di sostanze radioattive trasportate su veicoli stradali o ferroviari
NOTA BENE: tali dispositivi di controllo servono unicamente a rilevare la presenza di sostanze radioattive ma
non alla misurazione dei loro parametri.
1.2
dispositivo di rilevazione
dispositivo per il trasferimento di energia proveniente dalle radiazioni ionizzanti in un segnale
normalizzato che contiene informazioni relative ai parametri fisici di tali radiazioni
1.3
unità di analisi e comando
dispositivo che elabora le frequenze degli impulsi provenienti dal dispositivo di rilevazione, apporta le
necessarie correzioni in base alle deviazioni statistiche, al livello del fondo e all'influsso della
schermatura, le compara al livello di allarme ed eventualmente comanda l'avvio di un segnale di
allarme nel dispositivo di allarme
1.4
dispositivo di allarme
dispositivo che fornisce segnali visivi e/o acustici per segnalare un evento
1.5
valori sopra il limite
valore di un parametro utilizzato per testare un monitor che, se superato e a determinate condizioni di
prova, attiva l'allarme con una probabilità specificata.
1.6
risposta del monitor
il monitor deve attivare l'allarme quando la relativa area di misurazione è attraversata da un veicolo
che emette valori al di sopra del limite di radiazioni ionizzanti
NOTA BENE Ai fini della manutenzione e dell'impostazione del dispositivo di controllo, esso deve fornire una
risposta sotto forma di valore di un parametro. Non è determinante se si tratti della frequenza degli impulsi, del
numero di impulsi o di un altro parametro dipendente da una grandezza fisica. Se il monitor fornisce una risposta
numerica contestualmente all'attivazione dell'allarme, non si presuppone l'indicazione della grandezza fisica.
Tuttavia, in casi eccezionali, tale risposta numerica può essere nel formato di una grandezza fisica (attività,
intensità di dose o Kerma assorbita, numero o frequenza degli impulsi) oppure di un rapporto oppure di un valore
percentuale rispetto al livello limite dell'attivazione dell'allarme.
1.7
variazione nel limite della risposta
variazione massima tollerata della risposta numerica (dei lettura degli impulsi rilevati) del monitor,
espressa in percentuale
1.8
prova dinamica
Il Vocabolario Internazionale di Metrologia – Concetti fondamentali e generali e termini correlati (VIM) e il Vocabolario
Internazionale di Metrologia Legale (VIML) fanno parte del codice di armonizzazione tecnica "Terminologia in materia di
metrologia" accessibile liberamente sul sito www.unmz.cz.
1)
2
Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
prova in simulazione dell'esercizio ordinario quando l'area di misurazione del monitor è attraversato da
un veicolo che viaggia alla velocità di riferimento e con una fonte di radiazioni di riferimento.
NOTA BENE La risposta del dispositivo di allarme è l'azionamento o non azionamento dell'allarme. Il
dispositivo di allarme può fornire anche una risposta (indicazione) numerica.
1.9
prova statica
prova in cui la risposta del dispositivo di controllo è, indipendentemente dalla presenza o meno di un
veicolo, il valore del parametro che è possibile leggere sul dispositivo in regime di servizio ed è pari o
proporzionale alla frequenza d'impulso del dispositivo di rilevazione
2 Requisiti metrologici
2.1 Condizioni di lavoro stabilite
Il monitor deve soddisfare i requisiti metrologici nei limiti della temperatura di lavoro e dell'umidità
atmosferica relativa specificati dal produttore.
2.1.1 Limiti della temperatura di lavoro delle parti del monitor
Il dispositivo di rilevazione del monitor deve essere in grado di funzionare nel campo di temperatura
compreso tra –25 °C e +40 °C, senza che la variazione della risposta numerica (per esempio della
frequenza degli impulsi rilevati – cps) superi il limite del 20 % della risposta alle condizioni di
riferimento. Se il produttore specifica un campo di temperatura di lavoro maggiore, il limite è del 50%
in un campo di temperatura compreso tra –25 °C e +50 °C.
Se non diversamente stabilito dal produttore, l'unità di analisi del dispositivo di controllo si presume
destinata a un uso in interni, mentre entro un campo di temperatura compreso tra +5 °C do +40 °C
deve funzionare senza l'intervento di un operatore.
2.1.2 Influsso della pressione atmosferica e dell'umidità atmosferica
Le variazioni della pressione e dell'umidità atmosferica non hanno effetto sulla funzionalità del
dispositivo di controllo.
2.1.3 Condizioni di riferimento e condizioni di prova standard
Le condizioni di riferimento e le condizioni di prova standard, se non diversamente stabilito dal
produttore, sono indicate nella tabella 1.
Tabella 1 – Condizioni di riferimento e condizioni di prova standard
Parametro condizionante
Condizioni di riferimento
Condizioni di prova standard
Temperatura
20 °C
18 - 22 °C
Umidità relativa
65 %
50 - 75 %
Pressione atmosferica
101,3 kPa
96 - 106 kPa
Tensione di alimentazione
nominale
nominale ±1 %
Frequenza della tensione di
alimentazione
nominale
nominale ±1 %
rateo di dose assorbita
nell'ambiente 0,1 µGy/h
rateo di dose assorbita
nell'ambiente inferiore a
0,25 µGy/h
Fondo di radioattività gamma
Fonte di radioattività gamma di
riferimento
137
Cs
3
137
Cs
Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
Elementi di comando
impostati su funzionamento
normale
impostati su funzionamento
normale
Contaminazione da radionuclidi
trascurabile a
trascurabile a
Campo elettromagnetico
circostante
trascurabile a
inferiore al valore minimo di
interferenza
Campo magnetico circostante
trascurabile a
inferiore al doppio del valore del
campo magnetico terrestre
a
Un valore che influisce sui parametri deve avere un influsso trascurabile sui risultati della misurazione.
2.1.4 Capacità di sovraccarico
Il dispositivo deve essere in grado di funzionare in condizioni di sovraccarico a livello del rateo di
dose assorbita nell'ambiente superiore al valore della risposta contestuale all'attivazione dell'allarme di
almeno 1000 volte. La prova si esegue in modo dinamico mediante il transito di un veicolo di prova
che trasporta una fonte di radiazioni di attività corrispondente, oppure in modo statico mediante
irraggiamento di ciascun lettore del dispositivo di rilevazione. Dopo la prova e il periodo di
rilassamento corrispondente alla nuova determinazione del fondo, la sensibilità non deve cambiare per
più del 30%.
2.2 Sensibilità del dispositivo di controllo
La sensibilità del dispositivo di controllo dipende:
–
dall'ambiente locale, cioè dal background nello spettro di radiazioni gamma, dalle possibilità
di schermatura aggiuntiva o di mutamento del background nel tempo,
–
dai requisiti dell'utente, cioè dalla probabilità dell'allarme e del falso allarme, dalle possibili
condizioni di esercizio e di spazio nel luogo d'installazione e di eventuali altri requisiti
dell'utente,
–
dalla possibilità di ottimizzazione dell'impostazione del monitor e dai suoi parametri fisici e
tecnici.
Pertanto, in sede di determinazione dei parametri di sensibilità è sempre necessario determinare nel
registro tutte le condizioni di prova.
Il valore di riferimento richiesto per la sensibilità del monitor equivale a 500 kBq di nuclide 137Cs,
collocato senza schermatura in un veicolo di prova al centro dell'area misurata, a una velocità di
transito pari a 5 km/h. La probabilità dell'attivazione di un allarme è almeno del 75%. Altri valori
rilevati sono accettabili, a condizione che siano adeguatamente motivati.
2.3 Dipendenza energetica della risposta
Se richiesto dal consumatore, il produttore deve stabilire la dipendenza energetica del monitor almeno
in relazione ai radionuclidi normalmente presenti.
2.4 Dipendenza della risposta dalla collocazione della fonte di radiazione
Se viene sottoposto a prova un veicolo vuoto (privo di influssi per assorbimento da parte di materiale
schermante), il livello di allarme non deve cambiare per più del doppio rispetto alla collocazione della
fonte al centro dell'area misurata nel veicolo.
2.5 Dipendenza della risposta dalla composizione del materiale schermante
Se il produttore fornisce la sensibilità di attivazione dell'allarme per una fonte di radiazioni ionizzanti
in un materiale schermante, deve indicare le dimensioni di tale materiale, il suo peso specifico e la sua
composizione, oppure il numero protonico specifico Z del materiale schermante.
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Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
3 Requisiti tecnici
3.1 Informazioni generali
I monitor sono composti dalle seguenti parti autonome:
a) dispositivo di rilevazione a breve distanza dai veicoli, di norma costituito da due rilevatori in
posizione simmetrica,
b) unità di analisi e di comando, collocate nella cabina di comando, di cui fa parte, anche in
forma separata, un dispositivo di allarme sonoro o visivo.
La collocazione delle diverse dipende dai requisiti per il controllo e il funzionamento.
3.2 Dispositivo di rilevazione
Il dispositivo di rilevazione è formato dal rilevatore (o dai rilevatori), di norma a scintillazione, con i
relativi accessori elettronici, nonché da tutte le altre componenti che convertono gli impulsi in segnali
elettrici, adattati all'unità di analisi di competenza.
Deve inoltre far parte del dispositivo di rilevazione un sistema di controllo della presenza del veicolo
misurato nel terreno di misura dello strumento di controllo.
La struttura del dispositivo di rilevazione deve corrispondere alla collocazione a cui è destinato. Se il
dispositivo di controllo è destinato ad essere collocato all'aperto, il dispositivo di rilevazione deve
poter funzionare in tutte le condizioni climatiche presumibili.
3.3 Unità di analisi
L'unità di analisi elabora i segnali del dispositivo di rilevazione e, dopo averli trattati mediante uno
specifico algoritmo, confronta il risultato ottenuto con il valore limite. L'algoritmo deve tenere in
considerazione la massima quantità possibile di fenomeni che possono influire sulla misurazione (la
collocazione del veicolo nel area di misurazione del monitor, le variazioni del background delle
radiazioni radioattive, la schermatura esercitata da veicoli e persone, la posizione della fonte di
radiazione nel veicolo, ecc.) ed è determinante per la decisione a favore o meno dell'attivazione
dell'allarme.
L'unità di analisi può essere dotata di un dispositivo di visualizzazione e può mostrare i valori
misurati, può inoltre essere collegata a una stampante oppure prevedere soltanto la segnalazione di
stato: acceso - avaria - allarme. Il personale di servizio deve essere chiaramente informato circa la
presenza di un'avaria (se identificata dal sistema) oppure di un allarme in caso di superamento del
livello impostato.
Se il produttore non dispone la collocazione dell'unità di analisi all'esterno, essa si presume destinata
alla collocazione in aree controllate e deve essere concepito per il funzionamento al chiuso.
3.4 Condizioni d'installazione
Il produttore può stabilire requisiti speciali per l'installazione del dispositivo di controllo. In tal caso, è
necessario un accordo tra fornitore e utente, affinché tali condizioni siano soddisfatte in sede
d'installazione. Tali condizioni includono la solidità meccanica, la resistenza agli urti e ai colpi causati
dal trasporto e la distanza massima consentita tra il dispositivo di rilevazione e l'unità di analisi.
Oggetto della presente normativa non è il controllo del rispetto di tali requisiti speciali d'installazione.
3.5 Tensione di alimentazione
Il dispositivo di controllo alimentato da una rete a corrente alternata (230 V) deve lavorare senza errori
nel campo di tensione tra Unom – 15 % e Unom + 10 %, dove Unom è la tensione di alimentazione
nominale.
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Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
3.6 Compatibilità elettromagnetica (CEM)
Gli strumenti di misura non devono essere influenzati dalle interferenze elettromagnetiche, dai
fenomeni transitori rapidi ad alta frequenza, dagli impulsi d'urto provenienti dall'ambiente, né dalle
cadute temporanee di tensione e da brevi interruzioni della tensione di alimentazione al di sopra del
limite prescritto. Ma modifica della risposta in questi casi non deve essere superiore al limite indicato
nella descrizione delle prove.
3.7 Sicurezza
Lo strumento di misura deve essere sicuro ai sensi dei principi fondamentali di sicurezza degli
impianti elettrici e dei requisiti delle norme tecniche rilevanti alle condizioni d'uso normali ai fini per i
quali è destinato.
L'installazione degli strumenti di misura deve essere tale che, durante il loro funzionamento normale,
non possano rappresentare un pericolo per le persone e le cose e in modo da non causare emergenze in
caso di danneggiamento durante un incidente stradale o in condizioni meteorologiche estreme.
4 Marcatura dello strumento di misura
4.1 Marcatura sullo strumento di misura
Strumenti di misurazione composti da diverse componenti con funzioni distinte devono riportare, su
ciascuna di tali parti, i dati seguenti:
–
dati identificativi del produttore,
–
tipo di strumento di misura,
–
numero di serie della parte funzionale,
–
sull'unità di analisi dev'essere inoltre collocato un contrassegno di omologazione e le
informazioni relative all'alimentazione.
Tutti i contrassegni e le scritte devono essere leggibili, permanenti, chiare e non rimovibili
normalmente. Sulle parti esposte all'azione degli agenti atmosferici, i contrassegni possono essere
protetti da un coperchio a tenuta stagna.
4.2 Ubicazione dei marchi ufficiali
L'ubicazione dei marchi ufficiali sull'unità di analisi o sul dispositivo di rilevazione è specificata nel
certificato di omologazione.
Se possibile, i marchi devono essere collocati sul pannello anteriore del dispositivo di visualizzazione
in modo tale da non coprire i dati mostrati dallo strumento di misura. L'ubicazione dei marchi ufficiali
sul dispositivo di rilevazione è facoltativa.
5 Omologazione dello strumento di misura
5.1 Informazioni generali
Il processo di omologazione dei monitor per il controllo del trasporto illegale o indesiderato di
sostanze radioattive su veicoli stradali o ferroviari comprende le prove seguenti:
a) ispezione esterna,
b) prove funzionali, cioè:
–
prova di sensibilità mediante una fonte di radiazioni ionizzanti di riferimento senza
materiali schermanti,
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Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
–
prova di sensibilità mediante una fonte di radiazioni ionizzanti di riferimento con materiali
schermanti,
–
prova di dipendenza energetica relativa della risposta,
–
prova di dipendenza della risposta dalla collocazione della fonte di radiazione,
–
prova di linearità della risposta,
–
prova di falso allarme,
–
prova di sovraccarico,
c) prove di resistenza agli agenti atmosferici, cioè:
–
prova di resistenza alle temperature di lavoro,
–
prova di resistenza alle variazioni di umidità atmosferica,
d) prove di compatibilità elettromagnetica (CEM), cioè:
–
prova di resistenza alle radiazioni di un campo elettromagnetico,
–
prova di resistenza ai fenomeni elettrici transitori rapidi,
–
prova di resistenza alle interferenze causate dalle linee di alimentazione, indotte da campi
ad alta frequenza,
–
prova di resistenza agli impulsi elettrici d'urto,
–
prova di resistenza a brevi cadute di tensione della tensione alternata di alimentazione e a
brevi interruzioni.
e) prova di tensione di alimentazione limite,
5.2 Ispezione esterna
Nel corso dell'ispezione esterna occorre verificare quanto segue:
a) che la documentazione tecnica prescritta, compreso il manuale d'uso, sia completa,
b) che le caratteristiche tecniche e metrologiche specificate dal costruttore nella documentazione
siano conformi ai requisiti del presente regolamento di cui agli articoli 2, 3 e 4,
c) che la funzionalità dello strumento di misura sia completa e conforme alla documentazione
tecnica prescritta,
d) che l'installazione sia stabile dal punto di vista meccanico.
5.3 Prove funzionali
Le prove funzionali degli strumenti di misura si eseguono in modo dinamico mediante il transito di un
veicolo di prova che simula l'esercizio normale dei veicoli nel terreno di prova del dispositivo di
controllo. I transiti vengono ripetuti in modo da raggiungere una sufficiente attendibilità statistica dei
risultati della misurazione. Le condizioni di prova devono garantire la conservazione delle condizioni
di riferimento, in particolare la distanza tra il veicolo di prova che trasporta una sorgente di radiazioni
ionizzanti e il rilevatore del dispositivo di rilevazione e la sua velocità. Accanto ai risultati delle prove
è necessario indicare le condizioni alle quali sono state effettuate le prove, la velocità dei veicoli di
prova, la distanza dei rilevatori del dispositivo di rilevazione installati, la temperatura ambientale, il
tipo e la densità del materiale schermante, la posizione della sorgente nel veicolo e le modalità
d'identificazione dell'allarme attivato. Devono essere indicate tutte le proprietà metrologiche rilevanti
delle sorgenti di radiazioni ionizzanti e il valore misurato del rateo di dose e di Kerma assorbiti o della
dose assorbita di radiazione nel luogo d'installazione del dispositivo di controllo. Nelle prove di
compatibilità elettromagnetica e di resistenza all'ambiente circostante si devono indicare anche i valori
della risposta del dispositivo di controllo.
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Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
5.3.1 Strumenti di prova
La prova dei dispositivi di controllo si effettua mediante un veicolo di prova le cui dimensioni
permettono la collocazione della sorgente di riferimento di radiazioni ionizzanti al centro dello spazio
misurato del veicolo. La riproducibilità del transito, cioè la posizione della sorgente di radiazione
ionizzante e la velocità del veicolo di prova non influiscono in modo importante sui risultati della
misurazione. Poiché i risultati possono essere notevolmente influenzati dagli effetti del materiale
schermante, la massa del veicolo utilizzato deve essere riportata nel verbale di prova.
La velocità del veicolo di prova deve essere (5 ± 2) km/h. Se il produttore o l'utente definiscono una
velocità diversa per i veicoli, è necessario utilizzare tale velocità.
5.3.2 Prova di sensibilità dello strumento di controllo mediante una sorgente di riferimento di
radiazioni ionizzanti senza materiale schermante
Durante questa prova, la sorgente di riferimento di radiazioni ionizzanti è collocata a bordo del veicolo
in modo da trovarsi, durante il transito nell'area di misurazione del monitor, al centro di tale area, cioè
alla stessa distanza da entrambi i rilevatori del dispositivo di rilevazione e all'altezza del loro centro. Il
veicolo deve transitare in entrambe le direzioni, a meno che il produttore non abbia specificato il
transito in una direzione sola. Si utilizza una serie di campioni di attività o sorgenti di riferimento di
radiazioni ionizzanti in modo da poter stabilire l'attività inferiore a cui si attiva l'allarme. La
valutazione di probabilità della rilevazione può essere eseguita in modo grafico o digitale in modo tale
che l'incertezza di determinazione sia inferiore al 30%. La sequenza delle attività delle sorgenti di
radiazioni ionizzanti utilizzate non è specificata.
5.3.3 Prova di sensibilità dello strumento di controllo mediante una sorgente di riferimento di
radiazioni ionizzanti con materiale schermante
Il veicolo di prova, dopo essere stato collocato in una sorgente campione di radiazione ionizzante al
centro del terreno di transito riempito di rottami ferrosi in modo tale da simulare il normale transito di
materiali di scarto. Sarebbe opportuno utilizzare pezzi di piccole dimensioni affinché il peso medio si
aggiri intorno agli 870 kg/m3.
Il metodo di prova è identico a quello descritto all'articolo 5.3.2.
5.3.4 Prova di dipendenza energetica relativa della risposta
Per questa prova è necessario il verificarsi di un aumento quantitativo della risposta del monitor. Alle
stesse condizioni di quelle richieste per la prova di cui all'articolo 5.3.2., vengono registrati i valori
indicate dal monitor per i radionuclidi utilizzati. Occorre inoltre utilizzare almeno i radionuclidi
industriali di uso più comune: 241Am, 137Cs (nuclide di riferimento), 60Co e 226Ra (in equilibrio coi
radionuclidi di filiazione). Inoltre, è opportuno utilizzare altri nuclidi con energia di raggi gamma per
una più accurata interpolazione. Il risultato della prova deve essere indicato come sensibilità relativa
(rapporto tra indicazione dello strumento di controllo e attività del campione utilizzato) rispetto alla
sensibilità del radionuclide di riferimento.
Tale prova è obbligatoria unicamente nel caso in cui il produttore indichi il parametro di dipendenza
energetica o un altro parametro con caratteristiche equivalenti.
Questa prova non viene eseguita se lo strumento di misura non ammette la lettura di un parametro
quantitativo; tale circostanze deve essere chiaramente indicata nel verbale.
La prova di sensibilità ai beta-emettitori (radiazioni frenanti) si esegue qualora il produttore dichiari la
sensibilità a tali radiazioni. In tal caso, il radionuclide principale è 90Sr in equilibrio con 90Y.
5.3.5 Prova di dipendenza della risposta dalla collocazione della sorgente di radiazione
Lo strumento di misurazione non deve indicare variazioni nella sensibilità alla base dell'allarme
quando viene collocato sulla parte anteriore del veicolo, rispetto a quando viene collocato al centro
dell'area di misurazione del veicolo, con coefficiente superiore a 2.
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Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
Se il produttore dichiara una sensibilità alla collocazione in un punto diverso da quello di riferimento
al centro dell'area di misurazione del veicolo di prova, si esegue una prova di sensibilità nei punti
stabiliti dal produttore. Dopo la prova, i risultati possono essere registrati come sensibilità relativa dei
dati del dispositivo di misura rispetto alla collocazione nel punto di riferimento.
Il metodo di prova è identico a quello descritto all'articolo 5.3.2.
5.3.6 Prova di linearità della risposta
Questa prova può essere eseguita soltanto sugli strumenti di misura che permettono la lettura di un
parametro quantitativo. La prova può essere eseguita durante la determinazione della sensibilità sul
veicolo vuoto (vedi articolo 5.3.2) oppure sul veicolo con materiale schermante (vedi articolo 5.3.3).
La risposta lineare dello strumento di misura alla variazione della grandezza misurata (attività, dose
assunta o tasso di dose assunta) non può essere presunta ed è necessario un trend di risposta superiore
a un valore superiore della grandezza utilizzata.
Il procedimento in sede di prova è lo stesso di quello descritto dall'articolo 5.3.2, con la registrazione
dell'indicazione del monitor in unità a scelta. Il campo di attività delle sorgenti di prova di radiazioni
ionizzanti deve essere compreso almeno tra il 50 % e il 200 % della sensibilità dello strumento di
misura stabilita agli articoli 5.3.2. oppure 5.3.3 secondo il metodo di prova scelto e devono essere
utilizzati almeno tre diversi valori dell'attività della sorgente di radiazioni ionizzanti.
5.3.7 Prova di falso allarme
I parametri "falsi allarmi totali" e "sensibilità di attivazione degli allarmi" sono reciprocamente
dipendenti (indirettamente proporzionali) e dipendono dall'impostazione del dispositivo di controllo.
L'impostazione del dispositivo di controllo è di competenza dell'addetto al servizio (il committente
della prova) e dell'accordo tra il fornitore e il cliente dello strumento. Durante la prova, il numero di
falsi allarmi non dovrebbe essere superiore al 4%.
Il metodo di prova è simile a quello dell'articolo 5.3.2 con veicolo senza sorgente di radiazioni
ionizzanti a bordo.
5.3.8 Prova di sovraccarico
Il metodo di prova è simile a quello dell'articolo 5.3.2, la sorgente di radiazioni utilizzata deve avere
un'attività di almeno tre gradi superiore a quella della sensibilità minima rilevata. Si rende necessaria
una prova dinamica mediante transito di un veicolo.
Il dispositivo di controllo deve attivare l'allarme e mantenerlo in funzione per tutta la durata della
prova. Non deve passare ad uno stato indefinibile oppure dare l'avvio a una nuova misurazione del
fondo.
5.4 Prove di resistenza agli agenti atmosferici dell'ambiente circostante
Queste prove si eseguono solitamente in una camera di climatizzazione in regime statico. Per la
valutazione si utilizza il dato dello strumento di misura relativo alla frequenza d'impulso oppure ad
altre grandezze disponibili. Il dato non deve essere elaborato dall'algoritmo per l'osservazione del
punto di superamento del livello di allarme.
5.4.1 Prova di resistenza alle temperature di lavoro
Nella misurazione del background e del background aumentato dalla sorgente di riferimento delle
radiazioni ionizzanti, la frequenza d'impulso, con una variazione della temperatura ambientale
compresa tra –25 °C e +40 °C, deve essere indicata dal monitor nei limiti del ±20 % dalla frequenza
d'impulso indicata a +20 °C. Se specificato dal produttore, tale variazione deve essere inferiore al
50 %, se la temperatura ambientale varia tra –25 °C e +50 °C.
Se il dispositivo non è particolarmente sensibile alle variazioni dell'umidità, non è necessario regolare
l'umidità atmosferica nella camera. I livelli di umidità dovrebbero essere sufficientemente bassi per
9
Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
prevenire la formazione di condensa. La rapidità di variazione della temperatura non dovrebbe
superare i 10 °C all'ora.
La temperatura si mantiene su entrambi i valori limite per almeno 4 ore e durante tale periodo, ogni 30
minuti, si deve leggere il valore indicato dal dispositivo.
Le parti del sistema destinate all'installazione in ambienti chiusi posso essere sottratte a questa prova.
5.4.2 Prova di resistenza alle variazioni dell'umidità atmosferica
Questa prova si esegue unicamente nel caso che si preveda un influsso sul risultato della misurazione
in presenza di variazioni dell'umidità atmosferica.
Le variazioni dei valori indicati, causate dalle variazioni dell'umidità relativa dell'aria, devono essere
comprese entro il limite del 10% rispetto ai valori ottenuti prima della prova.
La prova si esegue a una temperatura di +35 °C in una camera di climatizzazione con umidità relativa
compresa tra 40 % a 90 %. L'umidità si mantiene almeno per 4 ore e durante tale periodo ogni 30
minuti si registrano i dati indicati. La variazione d'indicazione ammessa è supplementare alle
variazioni ammesse a causa dei soli effetti della temperatura.
5.5 Prove di compatibilità elettromagnetica (CEM)
Queste prove si eseguono sotto forma di prove statiche. Per la valutazione si utilizza l'indicazione del
monitor relativo alla frequenza d'impulso oppure ad altre grandezze disponibili. Il dato non deve
essere elaborato dall'algoritmo per l'osservazione del punto di superamento del livello di allarme.
5.5.1 Resistenza ai campi elettromagnetici irradiati
La variazione successiva massima della frequenza d'impulso dal dispositivo di rilevazione (sia
transitoria che permanente), causata da un campo elettromagnetico, deve essere inferiore al 10% della
frequenza d'impulso alle normali condizioni di prova in assenza di tale campo elettromagnetico. Non
deve altresì essere modificata l'impostazione di esercizio.
L'intensità del campo elettromagnetico deve essere di 10 V/m in un campo di frequenza compreso tra
80 MHz e 6 GHz con passo dell'1 %. Per ridurre il numero di misurazioni necessarie alla conferma di
tali requisiti, è possibile utilizzare 41 frequenze di prova (80, 90, 100, 110, 120, 130, 140, 150, 160,
180, 200, 220, 240, 260, 290, 320, 350, 380, 420, 460, 510, 560, 620, 680, 750, 820, 900, 1 000,
1 400, 1 500, 1 600, 1 800, 2 000, 2 200, 2 400, 3 000, 5 100, 5 300, 5 500, 5 700 a 5 900) MHz con
intensità di campo pari a 20 V/m sempre nella stessa posizione.
Se si osserva un dato successivo superiore al 5 % della frequenza d'impulso alle normali condizioni di
prova a una di tali frequenze, si eseguono ulteriori prove comprese tra valori del ±5 % intorno a tale
frequenza con passo dell'1 % e con un'intensità di campo pari a 10 V/m con il dispositivo in tre
posizioni. Non deve verificarsi alcuna variazione indesiderata nelle impostazioni di esercizio
dall'inizio alla fine della prova e nessuna falsa indicazione durante la prova e dopo.
5.5.2 Resistenza ai fenomeni elettrici transitori rapidi
La resistenza ai fenomeni elettrici transitori rapidi/gruppi d'impulsi viene verificata col dispositivo di
controllo acceso ad una tensione di prova di ±2 kV sui terminali di alimentazione e di ± 1 kV sui
terminali di segnale con una frequenza di ripetizione di 5 kHz.
La conformità ai requisiti viene controllata mediante la frequenza d'impulso e l'impostazione di
esercizio in presenza di interruzioni causate da fenomeni transitori rapidi e in loro assenza. La
frequenza d'impulso non deve variare per più del 10% rispetto alla frequenza d'impulso alle normali
condizioni di prova senza interferenze. Non deve verificarsi alcuna variazione indesiderata nelle
impostazioni di esercizio dall'inizio alla fine della prova e nessuna falsa indicazione durante la prova e
dopo.
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5.5.3 Prove di resistenza alle interferenze causate dalle linee di alimentazione, indotte da campi
ad alta frequenza
Le prove di resistenza alle interferenze causate dalle linee di alimentazione, indotte da campi ad alta
frequenza, devono essere eseguite sul dispositivo di controllo collegato con tensione di riferimento a
circuiti di tensione o ausiliari. Sui circuiti di corrente è collegata una corrente di riferimento con cos φ
(o sin φ) = 1. Si sottopone a prova come impianto da tavolo. Il campo di frequenza dell'interferenza è
compreso tra 150 kHz e 80 MHz, mentre il livello della tensione di interferenza è 10 V.
La conformità ai requisiti viene controllata mediante la frequenza d'impulso e l'impostazione di
esercizio in presenza di interferenze indotte da campi ad alta frequenza. La frequenza d'impulso non
deve variare per più del 10 % rispetto alla frequenza d'impulso alle normali condizioni di prova. Non
deve verificarsi alcuna variazione indesiderata nelle impostazioni di esercizio dall'inizio alla fine della
prova e nessuna falsa indicazione durante la prova e dopo.
5.5.4 Prova di resistenza agli impulsi elettrici d'urto
La resistenza agli impulsi d'urto si verifica con il monitor acceso mediante l'applicazione di un
impulso d'urto con tensione pari a 1,2/50 µs e del relativo impulso d'urto della corrente di 8/20 µs a
una tensione di prova asimmetrica pari a ±2 kV su tutti gli ingressi e tutte le uscite della rete di
alimentazione a corrente alternata.
La conformità ai requisiti viene controllata mediante la frequenza d'impulso e l'impostazione di
esercizio in presenza di interruzioni causate da impulsi d'urto e in loro assenza. La frequenza
d'impulso non deve variare per più del 10 % rispetto alla frequenza d'impulso alle normali condizioni
di prova. Non deve verificarsi alcuna variazione indesiderata nelle impostazioni di esercizio dall'inizio
alla fine della prova e nessuna falsa indicazione durante la prova e dopo.
5.5.5 Resistenza a brevi cadute di tensione della tensione alternata di alimentazione e a brevi
interruzioni
La resistenza a brevi cadute di tensione della tensione di alimentazione alternata, a brevi interruzioni e
a lente variazioni della tensione si verifica sul monitor acceso su tutte le entrate della rete di
alimentazione alternata con corrente d'ingresso < 16 A mediante l'applicazione di una caduta di
tensione di 40 % UN per la durata di 10 periodi di corrente di alimentazione alternata, e di brevi
interruzioni della tensione simulate mediante una caduta di tensione > 95 % UN per la durata di 250
periodi di tensione di alimentazione alternata, dove UN è il valore nominale della tensione di
alimentazione alternata.
La conformità ai requisiti viene controllata mediante la frequenza d'impulso e l'impostazione di
esercizio in presenza di interruzioni causate da brevi cadute di tensione e brevi interruzioni della
tensione e in loro assenza. La frequenza d'impulso non deve variare per più del 10 % rispetto alla
frequenza d'impulso alle normali condizioni di prova. Non deve verificarsi alcuna variazione
indesiderata nelle impostazioni di esercizio dall'inizio alla fine della prova e nessuna falsa indicazione
durante la prova e dopo.
5.6 Prova di tensione di alimentazione limite
La resistenza alle tensioni di alimentazione limite viene verificata con il misuratore di livello acceso.
Durante la prova funzionale simulata alle condizioni di prova date, i valori principali non devono
differire dai valori ottenuti alla tensione di alimentazione nominale per più del ±5 %.
6 Prima verifica
6.1 Informazioni generali
In sede di prima verifica si effettuano le prove seguenti:
a) ispezione visiva e prova funzionale del dispositivo,
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Misura di portata generale n. 0111-OOP-C044-14
b) prova di sensibilità con veicolo senza materiale schermante,
c) prova di linearità della risposta,
d) prova di sovraccarico,
e) prova dei falsi allarmi.
6.2 Ispezione visiva e prova funzionale del dispositivo
In sede d'ispezione visiva del dispositivo di controllo si controlla quanto segue:
a) che le singole parti dello strumento di misura non siano danneggiate e se sono funzionali,
b) il numero di serie o d'inventario dell'unità di analisi,
c) l'indicazione della presenza di un veicolo durante il transito di un veicolo vuoto oppure di un
veicolo con una sorgente di radiazioni superiore al limite, cioè il controllo dell'attività del
sensore di presenza dei veicoli.
6.3 Prova di sensibilità con veicolo senza materiale schermante
La prova si svolge secondo l'articolo 5.3.1 in modo progressivo con le sorgenti di riferimento, a partire
da almeno dieci volte l'attività della sensibilità prevista con attività decrescenti fino a quando lo
strumento di misura non smette di attivare l'allarme. Si scelgono 4 transiti con ciascuna sorgente. Si
considera soddisfacente la prova durante la quale l'allarme viene sempre attivato; è concesso un solo
fallimento.
Si considera valore rilevato soddisfacente un'attività pari a 500 kBq (137Cs). Si può altresì considerare
soddisfacente il valore stabilito in sede di omologazione o un valore superiore, a condizione che ciò
sia motivato da un'impostazione locale in presenza di un aumentato valore del fondo naturale, e tale
motivazione deve essere indicata nel verbale di prova. La deviazione non deve essere superiore al
doppio dell'attività.
6.4 Prova di linearità della risposta
Questa prova si esegue col metodo indicato all'articolo 5.3.6 solo sugli strumenti di misura sui quali è
normalmente presente il valore della risposta.
Per la valutazione della prova si devono utilizzare i risultati della prova di cui all'articolo 6.3.
Si considera soddisfacente la proporzione "attività maggiore – risposta maggiore".
6.5 Prova di sovraccarico
La prova viene effettuata secondo quanto stabilito dall'articolo 5.3.8. Durante il transito del veicolo si
deve attivare l'allarme. Dopo il periodo di reimpostazione del fondo dello strumento di misura (almeno
5 minuti) si ripete il transito con la sorgente più debole che provoca l'allarme secondo l'articolo 6.3 e
tale allarme deve essere attivato. Se lo strumento di misura indica il valore della risposta, la variazione
dei dati dello strumento di misura tra le prove di cui all'articolo 6.3 e la prova ripetuta dopo il
sovraccarico non dovrebbe essere superiore al 30%.
Prova alternativa:
Se le condizioni locali non consentono la manipolazione di sorgenti forti di radiazioni ai sensi dei
requisiti di cui all'articolo 5.3.8, non è possibile effettuare la prova statica di sovraccarico. Il
sovraccarico del dispositivo di controllo si effettua mediante l'irraggiamento della superficie di ciascun
rilevatore del dispositivo di rilevazione per almeno un minuto con il flusso di radiazioni che
corrisponde all'incirca a 1000 volte il flusso proveniente dalla sorgente di radiazioni di cui all'articolo
6.3 e con prova ripetuta come nella prova dinamica. Ciò permette di abbassare l'attività richiesta della
sorgente di radiazioni. Durante questa prova alternativa non è possibile ottenere l'attivazione
dell'allarme, poiché non occorre che siano soddisfatte tutte le condizioni per la sua attivazione, per
esempio l'indicazione della presenza di un veicolo nel terreno di prova del dispositivo di controllo.
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6.6 Prova di falso allarme
La prova di attivazione di falsi allarmi si esegue mediante il transito del veicolo di prova senza alcuna
sorgente di radiazioni. La frequenza dei falsi allarmi deve essere inferiore al 10%. Ciò richiede almeno
10 transiti del veicolo.
Per la valutazione di tale parametro è possibile il transito anche di altri veicoli con funzionamento
normale del dispositivo di controllo.
Poiché l'impostazione della sensibilità dell'allarme e del numero di falsi allarmi può essere cambiata in
base ai requisiti dettati dall'uso locale del monitor, è decisivo, ai fini della valutazione di questo
parametro, quanto richiesto dall'utente dello stesso.
7 Verifiche successive
La verifica successiva viene effettuata utilizzando la stessa procedura adottata per la verifica iniziale
secondo l'articolo 6.
8 Normativa notificata
L'Istituto metrologico ceco renderà nota, al fine di specificare i requisiti metrologici e tecnici degli
strumenti di misura e al fine di specificare i metodi di prova per l'omologazione e la verifica di cui alla
presente misura di portata generale, la normativa tecnica ceca, altre norme tecniche oppure i
documenti tecnici degli organismi internazionali o esteri, oppure altri documenti tecnici contenenti
requisiti tecnici più dettagliati (di seguito ''normativa notificata''). L'elenco di tale normativa notificata
e l'abbinamento alla misura pertinente saranno resi noti dall'Istituto metrologico ceco contestualmente
alla pubblicazione della misura di portata generale tramite mezzi pubblicamente accessibili (al sito
www.cmi.cz).
La conformità alla normativa notificata o a parti di essa è considerata equivalente, nei limiti e alle
condizioni delineati dalla misura di portata generale, alla conformità ai requisiti stabiliti da
quest'ultima a cui tale normativa o parti di essa si applichi.
II.
MOTIVAZIONI
In applicazione dell'articolo 24c della legge sulla metrologia, come modificata, l'Istituto metrologico
ceco emette la presente misura di portata generale che stabilisce i requisiti metrologici e tecnici degli
strumenti di misura legali e i metodi di prova per la loro verifica.
Il decreto n. 345/2002, che definisce gli strumenti di misura soggetti a verifica obbligatoria e gli
strumenti di misura soggetti a omologazione, come modificato, al punto 8.9 dell'allegato ''Elenco
tipologico degli strumenti di misura legali'' annovera i sistemi di rilevazione di sorgenti di radiazioni
ionizzanti nel trasporto illegale o indesiderato tra gli strumenti di misura soggetti a omologazione e
verifica.
Pertanto l'Istituto metrologico ceco, in applicazione dell'articolo 24c della legge n. 505/1990 sulla
metrologia, come modificata, per gli strumenti di misura ''sistemi di rilevazione di sorgenti di
radiazioni ionizzanti nel trasporto illegale o indesiderato – dispositivi di controllo per veicoli stradali o
ferroviari'' emette la presente misura di portata generale, che stabilisce i requisiti metrologici e tecnici
e i metodi di prova per la verifica di tali strumenti di misura legali nonché i metodi di prova per
l'omologazione e la verifica degli stessi.
La presente norma (Misura di portata generale) è stata resa nota in conformità alla direttiva 98/34/CE
del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 giugno 1998 che prevede una procedura d'informazione
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nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società
dell'informazione, come modificata.
III.
DISPOSIZIONI LEGALI
La presente misura di portata generale non può essere impugnata ai sensi dell'art. 173 par.2 del codice
amministrativo.
Secondo quanto disposto dall'articolo 172, paragrafo 5 del codice amministrativo, non è possibile
presentare ricorso contro le decisioni relative a obiezioni né chiederne l'annullamento.
La conformità delle misure di portata generale alla legislazione può essere valutata in sede di
procedimento di riesame, secondo quanto disposto dagli articoli 94-96 del codice amministrativo.
L'interessato può presentare domanda di procedimento di riesame all'autorità amministrativa che ha
emesso tale misura di portata generale. Qualora l'autorità amministrativa non ritenga opportuno
avviare un procedimento di riesame, ne informa l'interessato, indicandone i motivi, entro trenta giorni.
La decisione di avviare il procedimento di riesame può essere emessa entro tre anni dall'entrata in
vigore della misura di portata generale, come disposto dall'articolo 174, paragrafo 2 del codice
amministrativo.
IV.
ENTRATA IN VIGORE
La presente misura di portata generale entra in vigore quindici giorni dopo la sua pubblicazione (art.
24d della legge sulla metrologia).
...…………………………..............
RNDr. Pavel Klenovský
direttore generale
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