LA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO:
UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA
Don Francesco Scanziani -Seminario di Venegono
1.
GAUDIUM ET SPES: SPERANZA CRISTIANA O OTTIMISMO SOCIOLOGICO?
Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d' oggi, dei poveri soprattutto e di tutti
coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo
e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore GS1
Giovanni XXIII, Humanae salutis, bolla di indizione del concilio (25/12/1961), contro i profeti di
sventura
«Queste dolorose constatazioni richiamano al dovere della vigilanza, e tengono desto il senso della
responsabilità. Anime sfiduciate non vedono altro che tenebre gravare sulla faccia della terra. Noi,
invece, amiamo riaffermare tutta la Nostra fiducia nel Salvatore Nostro, che non si è dipartito dal
mondo, da Lui redento. Anzi, facendo Nostra la raccomandazione di Gesù di saper distinguere “i
segni dei tempi” (Mt. 16, 4), ci sembra di scorgere, in mezzo a tante tenebre, indizi non pochi che
fanno bene sperare sulle sorti della Chiesa e della umanità».
In positivo:
«Il prossimo Concilio pertanto si riunisce felicemente e in un momento in cui la Chiesa avverte più
vivo il desiderio di fortificare la sua fede e di rimirarsi nella propria stupenda unità, come pure
sente più urgente il dovere di dare maggiore efficienza alla sua sana vitalità e di promuovere la
santificazione dei suoi membri, la diffusione della verità rivelata, il consolidamento delle sue
strutture. Sarà questa una dimostrazione della Chiesa, sempre vivente e sempre giovane, che sente
il ritmo del tempo, che in ogni secolo si orna di nuovo splendore, irraggia nuove luci, realizza nuove
conquiste, pur restando sempre identica a se stessa, fedele alla immagine divina impressa sul suo
volto dallo Sposo, che l’ama protegge, Cristo Gesù» (7*).
2. SCHEMA DELLA COSTITUZIONE: LA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO
PROEMIO (1-3)
ESPOSIZIONE INTRODUTTIVA: La condizione dell’uomo nel mondo contemporaneo
PARTE I LA CHIESA E LA VOCAZIONE DELL’UOMO
(4-10)
Proemio (11)
cap. I La dignità della persona umana (12-22)
cap. II La comunità degli uomini (23-32)
cap. III L’attività umana nell’universo (33-[38]39)
cap. IV La missione della chiesa nel mondo contemporaneo (40-45)
PARTE II ALCUNI PROBLEMI PIÙ URGENTI
Proemio (46)
cap. I Dignità del matrimonio e della famiglia e la sua valorizzazione (47-52)
cap. II La promozione del progresso della cultura (53-62)
cap. III La vita economico-sociale (63-72)
cap. IV La vita della comunità politica (73-76)
cap. V La promozione della pace e la comunità dei popoli (77-90)
1
3.
2.1.
UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA: LA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO
Il titolo: la Chiesa nel mondo contemporaneo
Una vera e propria “rivoluzione copernicana”: «non in contrapposizione: aut… aut; né in
coesistenza: et… et; bensì in relazione: ecclesia in mundo!».
Come è possibile? È il frutto del cammino del concilio, radicato nell’ecclesiologia maturata sin lì: chi
è la Chiesa? Chi è il mondo? Quale rapporto ne consegue?
2.2.
Chi è la Chiesa?
…dopo aver «penetrato più a fondo il mistero della Chiesa» (GS 2a: 40a). Quando? In:
Cristo è la luce delle genti, e questo sacro concilio, adunato nello Spirito santo, ardentemente
desidera che la luce di Cristo, riflessa sul volto della chiesa, illumini tutti gli uomini annunziando il
vangelo a ogni creatura (cf. Mc. 16, 15). E siccome la chiesa è in Cristo come sacramento, cioè segno
e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano, continuando
l'insegnamento dei precedenti concili, intende con maggiore chiarezza illustrare ai suoi fedeli e al
mondo intero la sua natura e la sua missione universale (Lumen Gentium 1).
La Chiesa è nel “mysterium salutis” (cf LG 2-4//AG 2-4, DV 2-5), nel disegno del Padre di chiamare
gli uomini alla partecipazione della sua vita, che si attua nella ricapitolazione di tutti in Cristo,
attraverso il dono dello Spirito (Col 1,15-20; Rm 8,29; Ef 1,4s).
È l’approfondimento della natura della Chiesa ad averla portata verso il mondo. Ecco il fondamento
teologico – e non sociologico! – del nuovo rapporto col mondo!
2.3.
Chi è il Mondo?
«Esso ha presente perciò il mondo degli uomini ossia l’intera famiglia umana nel contesto di tutte
quelle realtà entro le quali essa vive; il mondo, che è teatro della storia del genere umano e reca i
segni degli sforzi suoi, delle sue sconfitte e delle sue vittorie, il mondo che i cristiani credono creato
e conservato nell’esistenza dall’amore del Creatore, mondo certamente posto sotto la schiavitù del
peccato, ma dal Cristo crocifisso e risorto, con la sconfitta del maligno, liberato e destinato,
secondo il proposito divino, a trasformarsi e a giungere al suo compimento (GS 2b)».
2.4.
“Nel”: le possibili declinazioni del nesso
A. Collaborazione cooperazione solidarietà (Proemio GS 1.3)
un atteggiamento positivamente fattivo nei confronti del mondo, in collaborazione e “cooperazione
sincera della Chiesa al fine di stabilire quella fraternità universale che corrisponda a tale vocazione”
(GS 3c).
B. Dialogo
Per questo il concilio, testimoniando e proponendo la fede di tutto intero il popolo di Dio, riunito
da Cristo, non può dare dimostrazione più eloquente della solidarietà, del rispetto e dell’amore di
esso nei riguardi della intera famiglia umana, dentro la quale è inserito, che instaurando con questa
un dialogo sui vari problemi sopra accennati, arrecando la luce che viene dal vangelo e mettendo a
disposizione degli uomini le energie di salvezza che la Chiesa, sotto la guida dello Spirito santo,
riceve dal suo fondatore (GS 3b; ma anche: GS 21, 23, 25, 28, 40, 43, 56, 85, 92).).
Giovanni XXIII: «Oggi la sposa di Cristo preferisce ricorrere al rimedio della misericordia, piuttosto
che brandire le armi della severità; invece di condannare, ritiene di rispondere meglio ai bisogni
della nostra epoca mettendo in più grande evidenza le ricchezze della sua dottrina» (GIOVANNI XXIII,
Discorso di apertura, nn. 16-17; anche radiomessaggio 11/09/1962).
2
Paolo VI: enciclica Ecclesiam suam» nn. 34-86. Nella sua cura di andare incontro agli uomini e di
rispondere alla loro attesa, la Chiesa adotta oggi di preferenza il linguaggio dell’amicizia, dell’invito
al dialogo. (Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (8 gennaio 1966)»,
L’Osservatore Romano 9 gennaio 1966).
C. Servizio
Non è mossa la Chiesa da alcuna ambizione terrena; essa mira a questo solo: a continuare, sotto la
guida dello Spirito Paraclito, l’opera stessa di Cristo, il quale è venuto nel mondo a rendere
testimonianza alla verità, a salvare e non a condannare, a servire e non ad essere servito (GS 3d).
Paolo VI tutta questa ricchezza dottrinale è rivolta in un’unica direzione: servire l’uomo. L’uomo,
diciamo, in ogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità. La Chiesa si è quasi
dichiarata ancella dell’umanità, proprio nel momento in cui maggiore splendore e maggior vigore
ha assunto, mediante la solennità conciliare, sia il suo magistero ecclesiastico, sia il suo pastorale
governo (460*).
… fino a che “si compia il disegno del Creatore” e tutti gli uomini possano arrivare a dire: “Padre
nostro” (AG 7 // GS 93)
D. La reciprocità
Come è importante per il mondo che esso riconosca la Chiesa quale realtà sociale della storia e suo
fermento così pure la Chiesa non ignora quanto essa abbia ricevuto dalla storia e dallo sviluppo del
genere umano … Anzi, la Chiesa confessa che molto giovamento le è venuto e le può venire dalla
stessa opposizione di quanti la avversano o la perseguitano (GS 44).
4. ESPOSIZIONE INTRODUTTIVA (4-10): ANALISI SOCIOLOGICA O DISCERNIMENTO
ECCLESIALE?
5. LA VISIONE CRISTIANA DI UOMO BASE DEL DIALOGO
Cap I: La persona umana
«In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo.
Cristo proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l’uomo
all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione» (GS 22).
Le altre dimensioni dell’antropologia
cap. II La comunità degli uomini
cap. III L’attività umana nell’universo, o il rapporto Uomo-Mondo
cap. IV La missione della chiesa nel mondo contemporaneo
6. LO SVILUPPO DEL DIALOGO SU “ALCUNI PROBLEMI PIÙ URGENTI” (PARTE II)
cap. I La famiglia
cap. II La cultura
cap. III La vita economico-sociale
cap. IV La vita della comunità politica
cap. V La promozione della pace
7. CONCLUSIONE: UNA PAROLA DI SPERANZA
Il tono di speranza trova eco già nelle parole del suo principale interprete, Paolo VI, nel Discorso di
apertura della seconda sessione
3
“Noi guardiamo al nostro tempo e alle sue varie e contraddittorie manifestazioni con immensa
simpatia e con immenso desiderio di offrire agli uomini di oggi il messaggio di amicizia, di salvezza e
di speranza che Cristo ha recato nel mondo: "Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare
il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui" (Gv 3,17). Lo sappia il mondo: la chiesa
guarda ad esso con profonda comprensione, con sincera ammirazione e con schietto proposito non
di dominarlo ma di servirlo, non di disprezzarlo ma di accrescerne la dignità, non di condannarlo ma
di offrirgli conforto e salvezza” (189*-190*, 29-09.1963).
8. BIBLIOGRAFIA
L. SARTORI, La Chiesa nel mondo contemporaneo: Introduzione alla Gaudium et Spes, Messaggero, Padova
1995; E. COMBI - E. MONTI, Fede e società. Introduzione all’etica sociale, Centro Ambrosiano, 2005. A. BELLO,
Scrivo a voi… Lettere di un vescovo ai catechisti, EDB 1992. L. LADARIA, L’uomo alla luce di Cristo nel Vaticano
II, in Vaticano II. Bilancio e prospettive. Venticinque anni dopo: 1962-1987, Ed. Cittadella, Assisi 1987, 939951. F. SCANZIANI, «La chiesa nel mondo. Attualità di alcuni principi ispiratori della Gaudium et Spes», La
Rivista del clero italiano 84/10 (2003) 701-722; ID., «Gesù risorto speranza del mondo. Speranza cristiana e
forme di testimonianza in Gaudium et spes», La Scuola Cattolica 134 (2006) 355-373.
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