________________ Comune di Sondrio _____________ AGLI ORGANI D’INFORMAZIONE COMUNICATO n 10 del 22.01.2014 SONDRIO SI PREPARA AL GIORNO DELLA MEMORIA: EVENTI E INCONTRI PER NON DIMENTICARE. «È una tradizione del Comune di Sondrio conferire al Giorno della Memoria un significato particolare di riflessione civile, dare valore a un momento voluto per ricordare i progetti di genocidio che purtroppo hanno accompagnato tutta la nostra storia. È per questo motivo che quest'anno, nel giorno dedicato alle vittime dello Shoah, oltre a ricordare l'Olocausto vogliamo allargare lo sguardo ad altri drammatici genocidi. Ricordiamo, per non dimenticare, quello che è stato il genocidio prototipale sotto ogni drammatico punto di vista: il genocidio Armeno. Ne parleremo in diversi momenti e grazie all'intervento di due intellettuali armene, Antonia Arslan e Sonya Orfalian, che con il loro lavoro rivendicano il diritto alla memoria» spiega Marina Cotelli, assessore comunale alla Cultura, durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi, mercoledì 22 gennaio, per descrivere gli appuntamenti in programma per lunedì 27 gennaio. Anche quest'anno, dunque, il Comune di Sondrio, in collaborazione con le Parrocchie di Sondrio e con l'Istituto sondriese per la storia della resistenza e dell'età contemporanea, onorerà il Giorno della Memoria con appuntamenti e incontri pubblici. Alle 10.30 al Parco delle Rimembranza (via Cesare Battisti), parco della memoria a tutti i caduti delle guerre, vicino al quale è stata deposta la lapide dedicata agli oltre 60 ebrei che vennero catturati in provincia di Sondrio, si terrà la cerimonia pubblica. Alle 17.30 al Cinema Excelsior si terrà l'incontro pubblico con le scrittrici Antonia Arslan e Sonya Orfalian sul tema “Genocidi dimenticati: l'olocausto del popolo armeno”. Due intellettuali armene che con il loro lavoro rivendicano il diritto alla memoria e a poter piangere le vittime di un genocidio spesso dimenticato. Infine alle 21.00, alla Sala Polifunzionale Don Vittorio Chiari (ex Don Bosco) sarà in scena lo spettacolo teatrale “Una cena armena” di Paola Ponti, regia di Danilo Nigrelli e con Danilo Nigrelli e Rosa Diletta Rossi. Lo spettacolo, che prende spunto dal lavoro di Sonya Orfalian, parla del drammatico e dimenticato genocidio armeno, perché, come afferma la descrizione stessa “I nazisti prima di fuggire dai campi di sterminio distrussero i forni crematori, abbatterono i famigerati camini: l’ultimo ipocrita tentativo di negare; gli aguzzini del popolo armeno hanno fatto di meglio, li hanno massacrati facendoli camminare senza cibo né acqua nel deserto, una specie di negazione preventiva: nessuno ha visto, nessuno sa, nessuno saprà... non è mai successo. E tutto è rimasto vacuo, indefinibile, non credibile”. «Al doveroso ricordo dello Shoah, si unisce quindi la memoria di altri genocidi, in particolare il primo grande genocidio del Novecento. Per non dimenticare ciò che è stato e guardare a ciò che avviene» conclude l'Assessore Cotelli. ANTONIA ARSLAN. Scrittrice e saggista italiana di origine armena, é autrice di saggi sulla narrativa popolare e d’appendice e sulla galassia delle scrittrici italiane. Attraverso l’opera del grande poeta Daniel Varujan, ha dato voce alla sua identità armena. Ha curato un libretto divulgativo sul genocidio armeno (Metz Yeghèrn, Il genocidio degli Armeni di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni). Nel 2004 ha scritto il suo primo romanzo, La masseria delle allodole, che ha vinto il Premio Stresa di narrativa e il Premio Campiello e nel 2007 è uscito nelle sale il film tratto dall’omonimo romanzo e diretto dai fratelli Taviani. La strada di Smirne è del 2009. Nel 2010, dopo una drammatica esperienza di malattia e coma, scrive Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio. Nel 2010 esce Il cortile dei girasoli parlanti. Il libro di Mush, sulla strage degli armeni di quella valle avvenuta nel 1915, è pubblicato nel 2012. SONYA ORFALIAN. Figlia della diaspora armena, è nata in Libia dove ha trascorso la sua infanzia come rifugiata. All’età di undici anni, dopo il colpo di stato di Gheddafi, ha trovato asilo a Roma. Artista, scrittrice e traduttrice, ha dedicato una grande parte del suo impegno e della sua ricerca al ricchissimo patrimonio culturale e alle tradizioni antiche della sua gente. Attualmente vive e lavora a Roma. Nel 2009 ha pubblicato La cucina d’Armenia. Viaggio nella cultura culinaria di un popolo.