SCHEMI SINTETICI delle Vie nervose

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SCHEMI SINTETICI delle Vie nervose
da utilizzare per un rapido ripasso solo dopo aver studiato sui testi
VIA MOTRICE VOLONTARIA (Via PIRAMIDALE) ( fig.1 e 2):
La via motrice volontaria comprende:
a) Il fascio genicolato, le cui fibre si fermano presso i nuclei d’origine dei nervi cranici motori.
b)Il fascio piramidale (crociato e diretto) che scende fino alle corna anteriori del midollo spinale.
La via percorsa dallo stimolo della motilità volontaria è la seguente:
I NEURONE
Cellula piramidale della corteccia del giro pre-centrale.(corteccia motoria primaria)
a) Per il fascio genicolato: Cellula motrice dei nuclei dei
nervi cranici del lato opposto a quello d’origine.
II NEURONE
b) Per il fascio piramidale: Cellula del corno anteriore
controlaterale del midollo spinale.
I cilindrassi del II neurone vanno a formare i nervi cranici motori o i nervi spinali motori e
trasportano lo stimolo fino ai muscoli striati, determinandone la contrazione volontaria.
Da notare bene che le fibre della via piramidale crociata e diretta si incrociano sempre una
volta(rispettivamente nel bulbo e nel midollo) così pure le fibre del fascio genicolato si
incrociano nel tronco cerebrale prima di contrarre sinapsi con i nuclei motori dei nervi cranici
pertanto la via motrice volontaria innerva i muscoli striati della parte del corpo opposta a quella
dove ha avuto origine lo stimolo corticale
Homunculus motorio
Le cellule piramidali in una specifica zona della corteccia motoria primaria provocano la contrazione di
specifici muscoli scheletrici, quindi tale corteccia corrisponde punto per punto a specifiche regioni corporee. Le
aree corticali sono state mappate creando un Homunculus motorio: esso sembra la figura di un uomo deforme
perché le proporzioni sono differenti da quelle di un uomo reale. Ciò perché l’estensione delle aree corticali sono
proporzionali non alle dimensioni reali, ma al numero di unità motorie coinvolte nel controllo di una regione
corporea. Infatti mani, viso e lingua, che compiono movimenti vari e complessi, vengono rappresentati molto
grandi mentre il tronco è relativamente piccolo.
Fig 1
Via piramidale : fascio cortico-spinale
La via motrice volontaria si chiama via piramidale perché scende nelle piramidi bulbari (dove poi l’80% delle
fibre si incrocia) inoltre questa via ha origine nelle cellule piramidali della corteccia pre-rolandica (quindi il
terminale piramidale ha una duplice incidenza).
Il termine di via cortico spinale sta, poi, ad indicare che questa via collega direttamente i neuroni della
corteccia con quelli delle corna anteriori del midollo spinale senza interruzioni sinaptiche.
I
Via
Piramidale
cellula piramidale
giro precentrale
Incrocio dell’80% circa
delle fibre (#)
II
Neurone delle corna anteriori
Fig 2
Via piramidale: Fascio genicolato (o cortico-nucleare)
Questo fascio è detto genicolato perché passa nel ginocchio della capsula interna inoltre è detto cortico-nucleare
perché trasmette l’impulso motorio dalla corteccia precentrale ai nuclei d’origine dei nervi cranici motori
Homunculus motorio
Via Piramidale
(particolare per evidenziare il
fascio genicolato)
II
Nuclei
motori
dei
nervi
cranici
I
Corteccia
pre-centrale
(motoria
primaria)
Fascio
Genicolato
O
fascio
cortico-nucleare
bulbo
VIA MOTRICE STRIO-RUBRO-SPINALE (fig 3)
Il corpo striato riceve sensazioni provenienti dal talamo (a cui sono pervenute dal
cervelletto), dal midollo spinale e indirettamente dalla corteccia cerebrale (nella fig
queste vie sono tratteggiate in blu); in risposta a queste sensazioni (per la maggioranza
incoscienti) esso elabora stimoli motori che dai neuroni del globus pallidus giungono
principalmente al nucleo rosso e in parte anche alla sostanza nera, al nucleo
sottotalamico del Luys e alla formazione reticolare del mesencefalo (fibre strio-rubro,
strio-nigre, strio-luisiane e strio-reticolari). Dalle formazioni grige suddette si originano,
poi, fibre che entrano a far parte del fascio centrale del tegmento destinato all’oliva
bulbare (tratto rubro-olivare).
L’oliva bulbare a sua volta, invia fibre (chiamate tratto olivo-spinale) alle corna anteriori
del midollo spinale, che infine provvederà a innervare i muscoli striati. Schematicamente
le stazioni di questa via sono le seguenti:
I NEURONE
Si trova nel globus pallidus (paleostriato)
a) nucleo rosso
b) sostanza nera
II NEURONE
c) corpo del Luys
III NEURONE
IV NEURONE
Oliva bulbare
Cellula delle corna anteriori del midollo (il cui neurite raggiunge i
muscoli striati provocandone la contrazione).
Fig 3
NB: non fanno parte della via STRIO-RUBRO-SPINALE le vie sensitive afferenti tratteggiate in blu
Queste sono state segnate solo per far comprendere attraverso quali canali arrivano informazioni al corpo
striato che, in tal modo, riceve l’input per elaborare le sue risposte motrici.
La via strio rubro-spinale è segnata in rosso
Via strio-rubro-spinale
(via laterale)
Nucleo rosso
II
I pallido
Sostanza nera
Nucleo del Luys
#
( III oliva bulbare)
IV
Corna anteriori
Provvede al
tono muscolare
e ai movimenti
più precisi delle
parti distali
degli arti
VIA MOTRICE CEREBELLARE
(Fig. 4)
Prende origine dai neuroni della corteccia frontale e temporale e in minor parte dalla
corteccia parietale e occipitale. Queste fibre attraversano la capsula interna e poi il piede
del peduncolo cerebrale e poi giungono al ponte (tratto cortico-pontino) e contraggono
sinapsi con i nuclei propri del ponte. Da questi parte il fascio ponto-cerebellare, che
attraversando i peduncoli cerebellari medi giunge alla corteccia del neocerebellum,
formando fibre rampicanti che formano sinapsi con le cellule del Purkinje. I neuriti di
queste cellule si connettono con i nuclei dentati (tratto cerebello-dentato). Da questi
ultimi parte il fascio cerebello-rubro che termina presso il nucleo rosso del mesencefalo.
Da cui poi, ha origine il fascio rubro-spinale che raggiunge i neuroni strio-motori del corno
anteriore del midollo spinale, i quali provvedono ad innervare i muscoli striati tramite i
nervi periferici. Tenendo presente le tappe percorse apparirà chiaro come questa via
motrice venga anche indicata come via cortico-ponto-cerebello-dentato-rubro-spinale.
Schematicamente la successione dei neuroni è la seguente:
I NEURONE
cellula della corteccia (frontale, temporale, parietale, occipitale)
II NEURONE
cellula dei nuclei propri del ponte (#)
III NEURONE
cellula del Purkinje della corteccia del neocerebellum
IV NEURONE
cellula dei nuclei dentati del cervelletto (#)
V NEURONE
VI NEURONE
cellula del nucleo rosso (#)
cellula delle corna anteriori del midollo spinale (che invia il neurite
a innervare i muscoli striati).
Da notare che questa via si incrocia 3 volte (l’incrocio è segnalato col simbolo #)
Pertanto innerva i muscoli del lato opposto a quello di origine.
Fig. 4
Via motrice
cerebellare
I
V#
III
cervelletto
IV
ponte
II #
VI
VIE DELLA SENSIBILITA’ (generalità):
Le vie sensitive sono numerose e complesse. Distinguiamo innanzitutto una sensibilità generale
da una sensibilità specifica.
La sensibilità generale si può ulteriormente suddividere; esiste infatti una sensibilità profonda
(originatasi dai muscoli, dalle ossa, dalle articolazioni e dagli organi interni); una sensibilità
superficiale che a sua volta comprende sia una sensibilità tattile e pressoria (propria della cute
e maggiormente addensata in alcuni punti) sia una sensibilità termica e dolorifica (variamente
distribuita).
Accanto a queste vie bisogna ci sono, poi, quelle della sensibilità specifica cioè le vie sensoriali
(ottica, acustica, vestibolare, gustativa, olfattiva). La sensibilità specifica è limitata alla testa e si
avvale dei nervi cranici e di organi di senso relativamente complessi.
Ognuna delle vie sensitive generali possiede almeno tre neuroni che si possono schematizzare
così:
I NEURONE
si trova sempre in un ganglio spinale o encefalico ( o struttura
equivalente nel caso di vie sensoriali)
a) cellula dei nuclei gracile e cuneato del bulbo
II NEURONE
b) cellula del corno posteriore del midollo spinale
c) cellula del nucleo dei nervi cranici sensitivi
III NEURONE
è una cellula del talamo che poi invia il suo neurite alla corteccia del giro
post-rolandico cioè l’area somatosensitiva primaria (dove la sensazione
raggiunge il livello di coscienza). Se la via ha più neuroni il talamo
rappresenta sempre l’ultima sinapsi prima della corteccia.
Nel caso,poi, delle vie spino cerebellari, queste possono anche non arrivare
al talamo e alla corteccia pertanto le sensazioni non diventano coscienti ma
provocano risposte involontarie (vedere i particolari di questa via)
Si può notare che le vie sensitive differiscono soprattutto per la localizzazione del II neurone,
(in parte per il III) e per il numero totale di neuroni implicati. Le vie sensoriali transitano tutte
per il talamo tranne la via olfattiva
VIA DELLA SENSIBILITA’ PROFONDA COSCIENTE (fig. 5 a e 5 b)
A. ) Per gli arti, il tronco e il collo:
I NEURONE
si trova in un ganglio spinale il cui assone (fibre lunghe)sale nel midollo nei fascico
gracile e cuneato terminando poi nel bulbo presso i nuclei gracile e cuneato.
II NEURONE
è situato nel bulbo nei nuclei gracile e cuneato da cui parte il lemnisco mediale che
s’incrocia nel bulbo stesso (incrocio sensitivo) e poi sale fino al talamo passando per
il braccio anteriore della capsula interna
II NEURONE
si trova nel nucleo ventrale posteriore laterale (VPL) del talamo ed invia il suo
neurite alla corteccia post-rolandica (area somatosensitiva primaria), passando per
il braccio posteriore della capsula interna
B.) Per la testa:
E’ simile alla precedente ma varia la collocazione dei primi due neuroni
I NEURONE
si trova in un ganglio annesso ad un nervo cranico sensitivo
II NEURONE
è situato nel tronco encefalico: nei nuclei dei nervi cranici sensitivi (nel ponte e
bulbo). Le fibre che partono da questo II neurone s’incrociano sulla linea
mediana e poi si affiancano al lemnisco mediale (per cui sono anche chiamate
lemnisco trigeminale) e raggiungono il talamo.
III NEURONE
si trova nel nucleo ventrale posteriore mediale (VPM) del talamo ed invia il
suo assone alla corteccia post-rolandica. (le fibre di proiezione del talamo)
Va sottolineato che .le informazioni sensitive mantengono una rigorosa organizzazione regionale lungo la via ed il
talamo le proietta in specifiche regioni della corteccia sensitiva primaria Gli anatomici hanno individuato queste
regioni con l’ausilio di stimolazioni elettriche su zone della corteccia sensitiva primaria che evocano sensazioni in
una specifica zona del corpo; così sono riusciti a elaborare una mappa funzionale della corteccia sensitiva
(similmente a quella motrice) definita Homunculus sensitivo Anche qui l’area della corteccia è proporzionale non
alle dimensioni reali ma al numero di recettori per cui la faccia e particolarmente le labbra e la lingua risultano
enormi (perché hanno moltissimi recettori infatti sono le zone più sensibili ) mentre dorso e coscia sono esigui
(con pochi recettori corrispondenti a scarsa sensibilità)
FIG 5a
via della sensibilità profonda cosciente: Lemnisco mediale
(Per i nervi cranici sensitivi si parla di lemnisco trigeminale)
III
Lemnisco trigeminale
Lemnisco mediale
II
I
FIG: 5b particolare del lemnisco trigeminale
Qui è mostrata in dettaglio la via del trigemino ma è equivalente per le fibre sensitive dei nervi
VII, IX e X
III
II
I
VIA DELLA SENSIBILITA’ SUPERFICIALE
tatto (Fig 6A), dolore e temperatura (fig 6B):
Gli stimoli tattili raggiungono il midollo con fibre medie che salgono nel cordone anteriore
perciò prendono il nome di fascio spino-talamico anteriore (fascio fondamentale del cordone
anteriore).
Gli stimoli dolorifici e termici percorrono il midollo con fibre brevi che decorrono nel cordone
laterale e quindi formano il fascio spino-talamico laterale (fascio fondamentale del cordone
laterale).
Poiché questi due fasci trasportano entrambi stimoli di sensibilità superficiale ed inoltre hanno
sequenze di neuroni del tutto simili, vengono solitamente riuniti col nome di fascio spinotalamico antero-laterale (ascendente) detto anche fascio semilunare (per la sua forma a
semiluna che avvolge la testa del corno anteriore) o anche lemnisco spinale ( in analogia al
lemnisco mediale che però trasporta sensibilità profonda cosciente).
Schematicamente la via seguita ha la seguente sequenza di neuroni:
I NEURONE
cellula gangliare
II NEURONE
cellula del corno posteriore del midollo (per il fascio anteriore si trova
circa 10 segmenti più in alto rispetto al punto di entrata nel midollo spinale
III NEURONE
cellula del nucleo ventrale posteriore laterale (VPL) del talamo
(che invia il suo neurite alla corteccia sensitiva del giro
post- centrale ossia area sensitiva primaria).
Fig. 6(A e B)
Vie della sensibilità superficiale
III
Fascio spinotalamico anteriore
II
I
A-Fascio spino-talamico anteriore
I
B-Fascio spino-talamico laterale
VIA INDIRETTA DELLA SENSIBILITA’ (Via CEREBELLARE ) (Fig 7):
Le sensazioni profonde incoscienti provenienti dai tendini, dalle ossa, dalle articolazioni,
(sensazioni propriocettive) sono importanti per la coordinazione dei movimenti e per il tono
muscolare. Queste sensazioni percorrono i 2 fasci spino-cerebellari: quello anteriore (crociato) e
il posteriore (diretto). Le tappe sono le seguenti:
I NEURONE
cellula gangliare
a) per il fascio anteriore: cellula della base del corno posteriore il cui
neurite si incrocia con quelli del lato opposto e si porta nel cordone
laterale e sale fino ai peduncoli cerebellari superiori per terminare alla
corteccia del verme. Nel cervelletto, prima di terminare al verme, si
incrocia nuovamente quindi trasporta dal proprio lato le sensazioni
profonde del tronco, collo e arto superiore
II NEURONE
b) per il fascio posteriore: cellula del nucleo dorsale (di Clarke) il cui
neurite va al cordone laterale del proprio lato (perciò fascio diretto) e
tramite i peduncoli cerebellari inferiori termina nella corteccia del
verme. Trasporta la sensibilità profonda dall’arto inferiore e della metà
inferiore del tronco (dello stesso lato del corpo in quanto non ha subito
incroci)
III NEURONE
cellula del Purkinje del cervelletto
Le sensazioni così pervenute al cervelletto non si arrestano, ma vengono smistate dalle cellule
del Purkinje e possono seguire varie strade:
A)---proseguire per la corteccia cerebrale (diventando coscienti); in tal caso le cellule del
Purkinje inviano i neuriti ai nuclei dentati. Le stazioni successive sono:
IV NEURONE
nuclei dentati
V NEURONE
cellula del talamo (che invia il neurite alla corteccia post-rolandica).
B)--Inserirsi nella via motrice involontaria (con le tappe: cerebello-dentato-rubro-spinale)
regolando la coordinazione dei movimenti e il tono muscolare (neocerebellum).
C)---Inviare i fasci alla via vestibolare (cerebello-tetto-vestibolo-spinale) che regola
l’equilibrio. Vi provvedono la corteccia del verme e il nucleo del tetto (cioè il
paleocerebellum).
FIG. 7
Via indiretta della sensibilità: VIE spino-cerebellari
V
III
IV
Tratto spino-cerebellare
Anteriore (crociato)
Tratto spino-cerebellare
Posteriore (diretto)
II
I
FIG. 8
Panoramica delle vie sensitive
Si osservi la posizione delle varie vie sensitive nei cordoni del midollo spinale
G.J. Tortora, M.T. Nielsen
Principi di Anatomia umana
Copyright 2012 C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana
VIE
SENSORIALI (schema generale) (fig. 9):
Le vie sensoriali o di senso specifico hanno almeno tre neuroni così schematizzabili:
I NEURONE
(periferico) detto protoneurone, ha funzione di ricezione. Si trova
in un ganglio annesso al percorso del nervo, oppure una struttura
equivalente ad un ganglio.
II NEURONE
(intermedio) detto deutoneurone, ha funzione di trasmissione,
di associazione; si può trovare nel midollo, nel bulbo, o nei
nuclei dei nervi cranici sensitivi.
III NEURONE
(centrale) ha funzione di percezione, si trova nel talamo o nei
corpi genicolati ed invia il suo neurite alla corteccia cerebrale
dove la sensazione raggiunge il livello di coscienza.
Corno post. o
Nuclei gracile
e cuneato
Tratto
solitario
Cell
gangliari
Nuclei
cocleari
Cell. mitrale
bulbo olfattivo
Deuto
Proto
Cell
bipolari
Ganglio
genicolato
Ganglio
spinale
Ganglio
di Corti
Cell
schultze
I dettagli delle vie sensoriali (olfattiva, gustativa, ottica, acustica e
vestibolare) si trovano incluse in ciascun organo di senso
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