2.3 Il CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA

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Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria
dell’Istituto
nazionale
di
previdenza
per
i
dipendenti
dell’Amministrazione Pubblica per l’esercizio 2004.
SOMMARIO
1 PREMESSA
2 L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUITO
2.1 IL PRESIDENTE;
2.2 IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE;
2.3 IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA;
2.4 IL COLLEGIO DEI SINDACI;
2.5 IL DIRETTORE GENERALE;
2.6 I COMITATI DI VIGILANZA;
2.7 I RAPPORTI TRA GLI ORGANI;
2.8 I COMPENSI DEGLI ORGANI
3 L’ASSETTO STRUTTURALE
3.1 L’EVOLUZIONE DELL’ASSETTO ORGANIZZATIVO
3.2 L’ATTIVITÀ DI VIGILANZA
3.3 IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
3.4 L’INFORMATIZZAZIONE DEI SERVIZI
3.5 IL CONTENZIOSO
3.6 LE CONSULENZE
4 IL PERSONALE
4.1 CONSIDERAZIONI GENERALI
4.2 IL PERSONALE NON DIRIGENTE
4.3 LA DIRIGENZA
4.4 GLI INTERVENTI ASSISTENZIALI
4.5 LA FORMAZIONE
4.6 IL COSTO DEL PERSONALE
5 RISULTATI DELLA GESTIONE FINANZIARIA
5.1 GENERALITÀ
5.2 IL BILANCIO DI PREVISIONE
5.3 IL CONTO CONSUNTIVO
5.4 LA GESTIONE FINANZIARIA DI COMPETENZA
5.5 IL RISULTATO DI CASSA
5.6 LA SITUAZIONE AMMINISTRATIVA
5.7 IL RISULTATO ECONOMICO
5.8 LA SITUAZIONE PATRIMONIALE
5.9 LA SITUAZIONE DEI RESIDUI
5.10 LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
5.11 L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI DISMISSIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
5.12 LA GESTIONE DEL PATRIMONIO MOBILIARE
6 L’ANDAMENTO DELLA GESTIONE DELL’INPDAP NEGLI ANNI 2005 E 2006
7 L’ATTIVITÀ SVOLTA:
7.1 LE ENTRATE CONTRIBUTIVE
7.2 LE PENSIONI
7.3 LE ALTRE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI
7.4 LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
7.5 L’ATTIVITÀ CREDITIZIA
7.6 L’ATTIVITÀ SOCIALE
considerazioni conclusive
1
1. PREMESSA
La gestione finanziaria dell’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti
dell’Amministrazione Pubblica ha formato oggetto di relazione al Parlamento fino
all’esercizio 2003 con det. n.35 del 12 luglio 2005 (vedi atti parlamentari -XIV
legislatura – Camera dei Deputati – Documento XV, 331).
Con la presente relazione la Corte riferisce sul risultato del controllo
eseguito sulla gestione relativa all’esercizio finanziario 2004 nonché sui fatti
gestionali di maggior rilievo successivamente intervenuti.
La normativa fondamentale di riferimento è contenuta nel D.lgs del 30
giugno 1994 n. 479, che conclude un lungo periodo di vigenza di decreti legge, a
partire dal primo, in data 16 febbraio 1993 n. 34, e nel DPR 24 settembre 1997
n. 368 di approvazione del Regolamento di organizzazione e funzionamento,
previsto dall’art.1, comma 2, del richiamato D.lgs
L’INPDAP svolge, secondo i criteri di economicità ed imprenditorialità
dettati dalle surriferite norme, i compiti degli enti e casse cui è subentrato
(ENPAS, INADEL, ENPDEP, CASSE amministrate dal Ministero del Tesoro);
provvede inoltre al pagamento ed alla gestione delle pensioni per tutto il
personale statale nonché alla gestione ed al pagamento delle pensioni dei
dipendenti delle Ferrovie dello Stato – art.43 della legge 488/1999 (convenzione
INPDAP-INPS).
Nell’espletamento delle relative attività l’INPDAP è sottoposto alla vigilanza
del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del Ministero dell’Economia e
delle Finanze e sullo stesso la Corte dei conti esercita il controllo secondo le
modalità previste dall’ art.12 della legge n. 259/1958, con un proprio magistrato
delegato in posizione di fuori ruolo presso l’Ente (art.5 del D.lgs n. 479/1994).
L’INPDAP
costituisce,
nell’ordinamento
italiano,
il
polo
previdenziale
dell’intero comparto pubblico, in adesione al dettato normativo di riferimento
sopra indicato ed in linea con la finalità di razionalizzazione del settore
previdenziale.
2
2. L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO
Sono organi dell’Istituto: il Presidente, il Consiglio di amministrazione, il
Consiglio di indirizzo e vigilanza, il Collegio dei sindaci, il Direttore Generale.
Tutti gli Organi durano in carica quattro anni ad eccezione del Direttore
Generale, la cui durata è fissata nel decreto ministeriale di nomina.
Secondo quanto previsto dal D.L. n. 8 del 26 gennaio 1999 convertito in L.
25 marzo 1999 n. 75, la durata in carica degli Organi degli enti pubblici decorre
dalla data di insediamento.
2.1 IL PRESIDENTE
Il Presidente, nominato con DPR del 4 maggio 1999, per effetto del
commissariamento dell’Ente conseguente al mancato rinnovo del Consiglio di
amministrazione, è stato nominato Commissario straordinario con decreto del
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 10 aprile 2003.
Successivamente, con decreto dello stesso Ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali del 1^ luglio 2003, è stato nominato un diverso Commissario
straordinario, cui sono stati affiancati due vice Commissari. Quest'ultimo
Commissario straordinario, con successivi decreti ministeriali del 30 dicembre
2003, del 30 gennaio 2004, del 22 febbraio 2004, e del 30 aprile 2004 è stato
ripetutamente confermato nell'incarico fino al 30 giugno 2004. Contestualmente,
con DPR del 10 dicembre 2003, il Commissario straordinario è stato anche
nominato Presidente dell'Istituto.
Il Presidente ha la rappresentanza legale dell'Istituto, convoca e presiede il
Consiglio di amministrazione, può assistere alle sedute del Consiglio di indirizzo e
vigilanza, nomina i componenti dell’Organo di valutazione e controllo strategico
d’intesa con il Consiglio di indirizzo e vigilanza.
2.2 Il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Consiglio di amministrazione di durata quadriennale,
previsione dell’art.3 del
D.lgs n. 479/1994, è
composto dal
secondo la
Presidente
dell’Istituto, che lo presiede, e da sei esperti, due dei quali scelti tra dirigenti
della pubblica amministrazione in posizione di fuori ruolo.
Il Consiglio di amministrazione predispone i piani pluriennali, i criteri
generali dei piani d’investimento e disinvestimento, il bilancio preventivo e il
3
conto consuntivo, approva i piani annuali nell’ambito della programmazione,
delibera i piani d’impiego dei fondi disponibili e gli
atti individuati nel
regolamento interno di organizzazione e funzionamento, il regolamento organico
del
personale
(sentite
le
organizzazioni
sindacali
interne
maggiormente
rappresentative), nonché l’ordinamento dei servizi, la dotazione organica e i
regolamenti indicati nell’art.10 della legge 29 febbraio 1998 n. 48.
Il Consiglio di amministrazione, decaduto per compiuto quadriennio in data
9 aprile 2003, è stato ricostituito con D.P.C.M. 4 giugno 2004.
Fino alla sua ricostituzione, la gestione è stata affidata ad un Commissario
straordinario , successivamente, come si è innanzi riferito, nominato Presidente.
Non può sottacersi, a quest’ultimo riguardo, come il protrarsi del regime
commissariale per ben oltre un anno abbia privato l’Istituto dell’organo collegiale
istituzionalmente preposto all’amministrazione, nel quale convergono esperienze
e professionalità diverse sottese ad una equilibrata estrinsecazione delle
complesse ed articolate attribuzioni di competenza, al cui corretto esercizio
concorre anche la possibilità di svolgimento del sindacato concomitante del
Collegio sindacale e della Corte dei conti attraverso la presenza dei rispettivi
componenti alle sedute del Consiglio di amministrazione.
Con delibera commissariale n. 90 del 22 ottobre 2003 è stato costituito il
Comitato dei Garanti ed è stato approvato il relativo regolamento riguardante le
modalità di elezione del dirigente di prima fascia a componente del Comitato.
Per l’anno 2004 si segnalano per l’area patrimoniale l’accordo di chiusura
del contratto di appalto per la gestione integrata del patrimonio immobiliare a
reddito dell’INPDAP (delib. commissariale n. 210 del 24 marzo 2004); l’avvio
della gestione diretta del patrimonio immobiliare in dismissione; l’ autorizzazione
all’acquisizione delle risorse umane e logistiche (delib. commissariale n. 211 del
24 marzo 2004);la convenzione con l’Agenzia delle Entrate per la riscossione dei
canoni
ed
oneri
accessori
del
patrimonio
immobiliare
a
reddito
(delib.
commissariale n. 228 del 6 aprile 2004); gestione diretta del patrimonio
immobiliare. – Acquisizione in economia di lavori, beni e servizi (delib.
commissariale n. 270 del 16 giugno 2004). Inoltre si evidenziano, sempre per
l’area patrimoniale, l’autorizzazione all’espletamento di una gara con procedura
di pubblico incanto per l’affidamento del servizio di cassa ai sensi dell’art. 50 del
DPR 27 febbraio 2003 n. 97 e per la gestione del patrimonio mobiliare
4
dell’Istituto (delib. del Consiglio di amministrazione n. 7 del 7 settembre
2004);la procedura per la realizzazione, gestione e collocamento di un fondo
immobiliare dedicato in via prioritaria all’edilizia universitaria, anche residenziale,
(delib. del Consiglio di amministrazione n. 20 del 29 settembre 2004); la
convenzione con l’Agenzia delle entrate per la riscossione dei canoni di locazione
e degli oneri accessori (delib. del Consiglio di amministrazione n. 54 del 10
novembre 2004); in ordine alla costituzione del fondo immobiliare denominato
“Patrimonio 1”, promosso dal Ministero dell’Economia attraverso la S.p.A.
Patrimonio dello Stato, elenco immobili selezionati per l’apporto (delib. del C.d.a.
n. 72 del 1^ dicembre 2004). Approvazione atti contrattuali e regolamento del
fondo edilizia residenziale (delib. n. 83 del 15 dicembre 2004); la gestione
diretta del patrimonio immobiliare ai sensi della delibera commissariale n. 211
del 24 marzo 2004; in merito alla costituzione del fondo immobiliare denominato
Fondo immobili pubblici (FIP) promosso dal Ministero dell’Economia con delibera
n.105 del 29 dicembre 2004, il Consiglio di amministrazione ha ratificato la presa
d'atto del Presidente del disciplinare di assegnazione.
Si segnalano inoltre, per il particolare rilievo, il contratto di gestione della
operazione di cartolarizzazione dei crediti riguardanti i mutui concessi agli enti e
ceduti alla S.C.I.P. S.r.l.: accrediti degli importi di estinzione anticipata (delib.
commissariale n. 153 del 21 gennaio 2004); i prestiti e i mutui agli iscritti e ai
pensionati INPDAP. Convenzione con gli istituti bancari e finanziari (delib.
commissariale n. 241 del 27 aprile 2004);nuovo regolamento in materia di mutui
ipotecari edilizi agli iscritti (delib. commissariale n. 242 del 27 aprile 2004.
In materia di borse di studio si segnala la sottoscrizione del bando di
concorso per il conferimento di borse di studio, in favore dei figli e orfani di
iscritti e pensionati INPDAP, per la frequenza delle scuole medie inferiori e
superiori, anno scolastico 2003-2004 (delib. del Consiglio di amministrazione n.
78 del 1 dicembre 2004).Nel campo delle politiche sociali in favore degli anziani
pensionati I.N.P.D.A.P. si evidenziano le evoluzioni progettuali (delib. del
Consiglio di amministrazione n.94 del 29 dicembre 2004); con delibera del
Consiglio di amministrazione n. 97 del 29 dicembre 2004 si determinano i
benefici assistenziali e sociali ai dipendenti ex art. 59 del D.P.R. n. 509/79 e
successive modificazioni (modifica ripartizione 1%).
5
Inoltre si evidenzia, nell'ambito del programma di normalizzazione del
sistema informativo, l’autorizzazione alla costituzione di un apposito Organismo
di controllo e verifica del programma (delib. n.87 del 21 dicembre 2004); la
ricostituzione del Comitato di valutazione di cui all’art. 9 del C.C.I.E. 1999/2001
(delib. del C.d.A. n. 6 ottobre 2004).Si segnalano altresì le delibere del C.d.A. n.
55 del 10 novembre 2004 di adozione della seconda variazione al bilancio di
previsione 2004, n. 71 del 24 novembre 2004 sull’adozione di un nuovo piano
del conti I.N.P.D.A.P. per l’esercizio 2005 ed infine la n. 86 del 21 dicembre 2004
di adozione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005.
2.3 Il CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA
Il Consiglio di indirizzo e vigilanza (C.I.V.), secondo la previsione normativa
(D.lgs n 479/1994 art. 3 comma 4 e successive modifiche di cui alla legge n
127/1997 art. 17 comma 23) definisce i programmi, individua le linee di indirizzo
dell’Istituto e determina gli obiettivi strategici pluriennali.
Il Consiglio di indirizzo e vigilanza, anch'esso di durata quadriennale, è
decaduto per compiuto quadriennio in data 23 ottobre 2003, dopo un periodo in
regime di prorogatio (gg. 45), ai sensi del D. legge n. 293 del 16 maggio 1994,
convertito in legge n. 444 del 15 luglio 1994 ed è stato ricostituito parzialmente
con il DPCM del 24 ottobre 2003, ed insediato in data 2 dicembre 2003 (con
riserva
di
successiva
nomina
di
quattro
componenti
in
rappresentanza
rispettivamente del Ministero dell’Interno, dei Comuni e due del Ministero
dell’Economia e delle Finanze).
Con DPCM del 27 novembre 2003, il Consiglio di indirizzo e vigilanza è
stato integrato con la nomina di un consigliere in rappresentanza dei Comuni e di
due consiglieri in rappresentanza del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Con successivi DPCM del 23 dicembre 2003, 3 febbraio 2004 e 25
novembre 2004, il Consiglio di indirizzo e vigilanza è stato, infine, integrato con
la nomina dei consiglieri mancanti.
Anche per l’anno 2004 il Consiglio di indirizzo e vigilanza si è riunito con
cadenza quindicinale ed ha svolto la propria attività in collegamento con l’Organo
di controllo strategico interno e con la collaborazione dell’alta dirigenza,
particolarmente nelle fasi di elaborazione delle linee generali di indirizzo.
6
Con le linee di indirizzo 2003-2005 il Consiglio di indirizzo e vigilanza
(delibera n. 211 del 15 aprile 2003), ha individuato un percorso operativo
finalizzato a qualificare l’INPDAP come soggetto fondamentale nel campo della
previdenza e della sicurezza sociale, in grado, quindi, di offrire all’utenza di
dipendenti e pensionati delle amministrazioni pubbliche un ventaglio di servizi
che spaziano dalla previdenza obbligatoria e complementare ad una serie
diversificata di interventi nel settore del credito e delle attività sociali, con
particolare attenzione ai servizi per gli anziani ed alla formazione dei giovani.
Quale premessa a tali obiettivi, peraltro, il C.I.V. ha evidenziato i
condizionamenti già segnalati nel precedente piano triennale (2001-2003) riguardanti la limitata funzionalità della banca dati unificata, il perdurante
arretrato
pensionistico
ed
il
mancato
completamento
del
programma
di
dismissione del patrimonio immobiliare.
Anche nelle linee di indirizzo 2004-2007 (delib n.236 del 15 giugno 2004) il
Consiglio di indirizzo e vigilanza ha trattato temi di importanza strategica, quali
l’autonomia, la trasparenza, l’organizzazione, il decentramento operativo e
funzionale, l’informatica e le prestazioni tematiche centrali per l’Istituto,
impegnato nel loro perseguimento, non trascurando di dare indirizzi in merito
alla qualità dei servizi, alla previdenza complementare, alla gestione del
patrimonio da reddito e strumentale, al modello organizzativo, al decentramento
funzionale, al sistema informativo, alla formazione, alla comunicazione ed alle
sinergie con gli altri enti o istituzioni.
Si segnalano inoltre le delibere n. 238 del 21 luglio 2004 sulla gestione del
patrimonio immobiliare dell’Istituto svolta dalle società mandatarie; n. 247 del
dell’11 novembre 2004 sul piano di acquisto degli immobili strumentali; n. 240
del 2 settembre 2004 sulla cartolarizzazione dei crediti INPDAP e n. 244 del 7
ottobre 2004 sul nuovo Regolamento del controllo di gestione.
2.4 IL COLLEGIO DEI SINDACI
Il Collegio dei sindaci è stato ricostituito parzialmente una prima volta con
decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il Ministro
dell’Economia e delle Finanze del 2 maggio 2002, (con riserva di successiva
nomina di un componente espresso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e
dei membri supplenti mancanti).
7
Con il decreto del 21 ottobre 2002, il Collegio sindacale è stato, infine,
integrato con la nomina dei sindaci ancora mancanti.
Per effetto del collocamento a riposo di un sindaco espresso dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze, con decreto ministeriale del 7 luglio 2004 è
avvenuta la sostituzione.
Successivamente, per effetto del collocamento a riposo di un altro sindaco,
sempre di espressione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con decreto
del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 30 dicembre 2004 è avvenuta
la sostituzione.
Anche per l’anno 2004, il Collegio dei sindaci si è riunito con cadenza
settimanale, operando attraverso la verifica degli atti gestionali sia degli Organi
che della dirigenza centrale e periferica e inoltre, secondo le previsioni
normative, partecipando alle sedute degli Organi di amministrazione.
Ha effettuato verifiche sull’andamento della gestione e sulla tenuta delle
scritture e dei documenti contabili, sia in sede centrale che periferica.
La relazione del Collegio dei sindaci sul bilancio consuntivo dell’esercizio
finanziario
2004,
attraverso
un’attenta
analisi
delle
varie
problematiche
dell’Istituto, ha fornito segnalazioni, valutazioni e raccomandazioni agli Organi
responsabili sull’esigenza di superare talune carenze che ancora emergono in
occasione degli atti di gestione (ripetutamente richiamate nei propri verbali)
riproponendo l’imprescindibile esigenza della tempestiva predisposizione degli
atti di bilancio in tempo utile da parte degli uffici competenti, al fine di consentire
ai vari organi di poter adottare i propri atti secondo la scansione temporale
prevista dal Regolamento di contabilità e di amministrazione.
2.5 Il DIRETTORE GENERALE
Il Direttore Generale in carica è stato nominato con decreto del Ministro del
Lavoro e delle Politiche sociali in data 23 dicembre 2003, dopo un breve periodo
di vicariato a seguito della cessazione del precedente Direttore Generale
avvenuta per risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, a far tempo dal 1°
novembre 2003, con delibera commissariale n. 93 del 24 ottobre 2003.
Il
Direttore
Generale
ha
la
responsabilità
dell’attività
diretta
al
conseguimento dei risultati e degli obiettivi; sovrintende al personale e
all’organizzazione dei servizi, assicurandone unità operativa e di indirizzo
8
tecnico-amministrativo; esercita i poteri previsti dagli art. 12 e 48 della legge
88/1989.
Il Direttore Generale è chiamato a svolgere una fondamentale funzione di
coordinamento e collegamento nell’ambito dell’Istituto, in particolare con l’alta
Dirigenza e, per le attività gestionali, con gli altri Organi dell’amministrazione.
I risultati al riguardo registrati nel corso dell’anno 2004, come potrà
rilevarsi nelle specifiche esposizioni della presente relazione per i vari settori di
attività, appaiono in complesso coerenti con le finalità dettate dalle disposizioni
normative.
2.6 I COMITATI DI VIGILANZA
I Comitati di vigilanza, le cui attuali competenze – limitate, in particolare,
all'esame dei ricorsi amministrativi - sono state illustrate nella relazione della
Corte dei conti sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2001, sono decaduti per
compiuto quadriennio in data 7 luglio 2003.
Gli stessi risultano ricostituiti con decreto del Ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze,
adottato in data 6 maggio 2004, ed insediati il 26 maggio 2004.
Per effetto del collocamento a riposo di un membro del Comitato di
vigilanza per le pensioni ai sanitari, espresso dal Ministro dell’Economia e delle
Finanze, con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in data 13
ottobre 2004 è avvenuta la sostituzione.
Successivamente per il collocamento a riposo di un membro del Comitato
di vigilanza per le prestazioni previdenziali ai dipendenti degli enti locali,
espresso dalla Confederazione generale italiana del lavoro (C.G.I.L.), in data 13
dicembre 2004 il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha provveduto alla
sua sostituzione.
L’attività
dei
comitati
di
vigilanza,
sinteticamente nella seguente tabella.
9
per
l’anno
2004,
è
racchiusa
Comitati di vigilanza
Sedute
Ricorsi
pervenuti
Ricorsi
esaminati
Ricorsi
giacenti
al 31/12
2004
2004
2004
2004
Comitato di Vigilanza per le prestazioni previdenziali dei
dipendenti civili e militari dello stato e loro superstiti
Comitato di vigilanza per le prestazioni previdenziali ai
dipendenti degli enti locali
Comitati di vigilanza per le pensioni ai sanitari
Comitato di vigilanza per le prestazioni previdenziali ai
dipendenti degli enti di diritto pubblico
Comitato di vigilanza per le pensioni agli insegnanti di
asilo e di scuole elementari parificate
Comitato di vigilanza per le pensioni agli ufficiali
giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari ed ai coadiutori.
Totale
17
583
301
650
15
1099
617
2490
9
75
42
54
11
10
10
-
5
5
4
-
6
-
0
-
63
1772
974
3194
La Corte non può esimersi dal rilevare l’entità dei ricorsi giacenti, specie
presso il Comitato di vigilanza per le prestazioni previdenziali ai dipendenti degli
enti locali, e pertanto invita gli organi responsabili dell’Ente a disporre, con la
massima urgenza, le necessarie misure di rimedio
2.7. I RAPPORTI TRA GLI ORGANI
Nella relazione per l'esercizio finanziario 2003 dalla Corte dei conti veniva
confermato il permanere di talune criticità in un quadro di rapporti sensibilmente
migliorato
tra
il
Consiglio
di
indirizzo
e
vigilanza
ed
il
Consiglio
di
amministrazione.
Tale considerazione resta valida anche per il 2004 e per gli anni successivi,
stante il quadro istituzionale ed ordinamentale previsto nel decreto legislativo
479/1994 sostanzialmente immutato pur nell'avvicendamento degli Organi.
In effetti una difficoltà realizzativa del "modello duale" è insita nello stesso
disegno normativo sopra ricordato, come ha osservato il Consiglio di indirizzo e
vigilanza medesimo nel dettare gli obiettivi con priorità strategica e gli indirizzi
per il triennio 2003-2005 (delibera n. 211 del 15 aprile 2003).
Tale modello, che individua in due distinti soggetti la rispettiva titolarità
della funzione programmatoria degli indirizzi e di quella gestionale, non configura
i
limiti
entro
cui
ciascun
organo
deve
operare,
lasciando
spesso
all’interpretazione normativa il compito di stabilire i rispettivi confini di attività.
10
Da ciò consegue che non sempre si rispettino gli spazi di propria
competenza, attuandosi a volte una eccessiva determinazione dei moduli di
applicazione delle iniziative da porre in essere per il raggiungimento degli
obiettivi ed a volte un improprio scostamento dalle finalità dettate.
Il comma 23 dell’art. 17 della legge 127 del 1997, fa notare il Consiglio di
indirizzo e vigilanza nelle linee di indirizzo per il triennio 2004-2007 (delib. n.236
del 15 giugno 2005), integrò e modificò sostanzialmente l’art. 4 del decreto
legislativo n. 479 del 30 giugno 1994, disciplinando con maggiore chiarezza i
compiti e le funzioni del Consiglio di indirizzo e vigilanza, ma non riuscì a rendere
coerente la nuova articolazione di governo degli enti, che si traduce nei fatti in
un sistema che potrebbe più propriamente definirsi “plurale”.
Infatti
ad avviso del Consiglio di indirizzo e vigilanza, nell’assetto
ordinamentale attuale, a fronte di un solo Organo collegiale cui spetta la funzione
politica di indirizzo e vigilanza, vi sono tre Organi ai quali, con sfumature diverse
e talora difficilmente percettibili, spetta la funzione gestionale: il Presidente
dell’Istituto, il Consiglio di amministrazione e il Direttore Generale.
Vi è poi la dirigenza che svolge per definizione funzioni gestionali, cosicchè
la circostanza sopra descritta assume contorni ancora più complessi.
Altro limite delle norme che regolano le competenze e gli ambiti di azione
dei Consigli di indirizzo e vigilanza è quello connesso alla mancanza di un
sistema di misure idonee ad ottenere una concreta osservanza delle proprie
direttive e linee di indirizzo il che finisce per rendere non adeguatamente incisiva
la funzione di vigilanza ad essi attribuita.
La situazione delineata potrebbe trovare soluzione soltanto attraverso la
reale
volontà
del
Governo
e
del
Parlamento
di
procedere
al
riassetto
ordinamentale degli enti, così come previsto nelle due deleghe previdenziali alle
quali peraltro il Governo non ha dato alcun seguito.
2.8 I COMPENSI AGLI ORGANI
I compensi previsti per i componenti degli Organi dell’Istituto sono fissati in
base al D.P.C.M. del 9 maggio 2001 nelle seguenti misure al lordo:

per i componenti del C.d.A. l’importo mensile dell'indennità di carica è pari
ad
euro
1.691,57.
Ai
due
Consiglieri
appartenenti
alla
Pubblica
Amministrazione vengono inoltre corrisposti gli emolumenti stabiliti nel
11
contratto stipulato dagli stessi con l’INPDAP. Essi comprendono oltre lo
stipendio tabellare la retribuzione di posizione e quella di risul tato nella
misura stabilita dal C.d.A. con delibera del 24/11/2004.

per i componenti del C.I.V. è prevista l’erogazione di una indennità di
carica mensile pari a € 2.139,34 per il Presidente e di € 1.243,80 per i
componenti.

per quanto concerne il Collegio dei Sindaci è prevista l’erogazione di
una indennità di carica di € 1.293,5 mensili per il Presidente e di €
1.044,65 mensili per gli altri componenti.
In applicazione delle disposizioni contenute nell’art.8 della legge
16/1/2003 n.3 ogni membro del suddetto collegio, come è noto rivestente
la qualifica di Dirigente Generale e collocato fuori ruolo presso l’Ente, ha
stipulato col Ministero di appartenenza il contratto individuale di lavoro nel
quale è stabilito il trattamento economico ad esso spettante.
A tutti i componenti dei predetti Organi viene inoltre erogato per l a
partecipazione alle sedute degli Organi Collegiali il gettone di presenza
nella misura di € 83,67 a seduta, gettone corrisposto anche al magistrato
della Corte dei Conti delegato al controllo.

Al Presidente dell’Ente con decorrenza 1/1/2001 è stato erogato un
emolumento mensile a titolo di indennità di carica nella misura di euro 9.204,
12.

In base alla deliberazione del Commissario straordinario n.214 del 30 marzo
2004 l’Istituto ha stipulato un contratto individuale di lavoro con il Direttore
Generale in base al quale viene corrisposto un emolumento mensile di €
21.054 con l’aggiunta di una retribuzione di risultato annua fissata per un
importo non inferiore al 25% del totale del Fondo per la retribuzione
accessoria dei dirigenti generali di prima fascia (la retribuzione annua
complessiva del Direttore Generale ammonta a € 268.767).
12
3 L’ASSETTO STRUTTURALE
3.1 Evoluzione e razionalizzazione dell’assetto organizzativo
Anche nel corso del 2004 l’Istituto, al fine di rendere la propria struttura
sempre più coerente con l’obiettivo di fornire servizi migliori all’utenza, nel
rispetto di un’equilibrata organizzazione interna del lavoro, ha adottato più atti
organizzativi sostanzialmente intesi a ridefinire gli assetti a suo tempo delineati
con l’Ordinamento dei servizi approvato dal Consiglio di amministrazione in data
15 novembre 2000.
L’assetto organizzativo dell’Ente prevede:

la Direzione Generale, composta da strutture dirigenziali di prima fascia in
posizione di staff e di line (a loro volta suddivise in uffici dirigenziali), da
strutture di supporto agli organi di vertice e dalle consulenze professionali
centrali (Avvocatura, Consulenza tecnico-edilizia e Consulenza statisticoattuariale);

le Direzioni compartimentali, con funzioni di coordinamento e controllo nei
confronti degli uffici dirigenziali che insistono sul territorio di rispettiva
competenza e con funzioni proprie in materia di gestione del patrimonio
immobiliare;

le sedi periferiche (provinciali e territoriali), con funzione di erogazione delle
prestazioni istituzionali in favore degli iscritti;

le strutture sociali (convitti e case di riposo) che danno ospitalità a giovani,
figli di iscritti, e ad anziani pensionati.
Con la delibera commissariale n. 125 del 17 dicembre 2003 nel quadro di
un miglior riassetto ordinamentale, è stato previsto, tra l’altro, l’istituzione delle
strutture di progetto, da affidare a dirigenti di prima fascia, con attribuzioni di
natura interdirezionale finalizzate alla realizzazione di specifici obiettivi, allo
scopo di favorire l’acquisizione,in tempi brevi delle nuove competenze in materia
previdenziale ed il completo decentramento delle attività operative.
La menzionata delibera n.125/2003, al fine di garantire un tempestivo
adeguamento delle strutture dell’Ente al mutare del contesto operativo, ha
inoltre introdotto un principio di flessibilità organizzativa demandando al
Consiglio di amministrazione la facoltà di modificare, con proprio provvedimento
e nel rispetto della prevista dotazione dirigenziale, l’assetto delle strutture
13
dirigenziali di prima fascia e al Direttore Generale quella di modificare l’assetto
delle strutture dirigenziali di seconda fascia.
In coerenza con i contenuti di tale delibera, si è quindi proceduto alla
revisione dell’Ordinamento dei servizi con delibera commissariale n.251 del 7
maggio 2004, con la quale si è delineato un modello organizzativo della
Direzione Generale flessibile, con previsione di strutture di staff e di line, che ne
costituiscono la parte fondamentale destinata a permanere nel tempo, e
strutture di progetto caratterizzate da interdisciplinarietà e orientamento al
risultato, dedicate alla realizzazione di obiettivi che assumono un rilievo decisivo
ai fini dell’attuazione delle funzioni istituzionali.
Rispetto al precedente assetto ordinamentale si è ritenuto opportuno
enucleare da ambiti più vasti talune funzioni, per le quali si è ravvisata l’esigenza
di riconoscere una più incisiva presenza nella gestione dell’Istituto.
Per quanto riguarda le strutture di staff, sono state individuate le Direzioni
centrali “pianificazione, budget e controllo di gestione”, nonché quelle degli
“affari generali e legislativi”, e della “comunicazione “.
La funzione dell’organizzazione e dell’informatica è stata, invece accorpata
sotto un’unica direzione con l’obiettivo di assicurare che la revisione complessiva
dei sistemi informatici sia coerente con l’assetto organizzativo dell’Istituto e in
funzione degli obiettivi dell’amministrazione e delle scelte operative effettuate.
L’inserimento nella stessa area della funzione relativa alla “formazione”
sottolinea la sua stretta connessione con le altre due sopra richiamate, poiché
l’obiettivo che essa deve tendere a realizzare è quello di consentire alla
generalità dei dipendenti di acquisire le competenze necessarie alla puntuale
attuazione delle finalità istituzionali in modo coerente con le innovazioni
introdotte e con i nuovi strumenti disponibili.
Per le strutture di line, innanzitutto, si è provveduto ad accorpare tutte le
competenze concernenti le entrate (contributive e non, con la sola esclusione di
quelle relative alla gestione del patrimonio) in una sola direzione centrale, che
costituisca un punto di riferimento unitario per l’interpretazione della normativa e
per il coordinamento e la verifica delle relative attività.
Dalla preesistente Direzione centrale credito e attività sociali, si è ritenuto
di
dover
separare
l’attività
di
gestione
14
delle
strutture
sociali
e,
temporaneamente, attraverso la costituzione di un’apposita struttura di progetto,
le iniziative strategiche per le politiche sociali.
La Direzione centrale patrimonio e provveditorato resta sostanzialmente
con quelle che saranno le competenze a regime, dopo la conclusione del
processo di dismissione in atto. Le attività relative alla cartolarizzazione del
patrimonio immobiliare a reddito sono state, invece attribuite alla “Struttura di
progetto dismissioni immobiliari e gestione a reddito”, istituita con delibera
commissariale n. 188 del 27 febbraio 2004.
La novità maggiore dell’assetto ordinamentale in esame è certamente
costituita dalla introduzione di talune strutture di progetto.
Della Struttura “dismissioni immobiliari e la gestione a reddito” e quella per
le “iniziative strategiche per le politiche sociali” si è gia detto.
La Struttura di progetto “costituzione posizione assicurativa degli iscritti”
risponde
all’esigenza
di
assicurare
una
base
dati
con
caratteristiche
di
completezza, certezza e aggiornamento.
Tenuto conto che la realizzazione di tale obiettivo presuppone un forte
coordinamento di attività facenti capo a strutture diverse, centrali e periferiche,
si è ritenuto che la costituzione di una struttura apposita possa risolvere i
problemi organizzativi e gestionali.
Con determinazione del Direttore Generale n. 184 del 14 dicembre 2004 si
e provveduto ad articolare le strutture dirigenziali di prima fascia della Direzione
Generale in uffici dirigenziali di seconda fascia e a rivedere l’assetto delle
direzioni compartimentali.
Nel procedere alla individuazione di uffici di seconda fascia nell’ambito delle
predette strutture si è tenuto conto:

del ruolo del sistema centrale nel quadro del decentramento di funzioni e
competenze alle direzioni compartimentali;

della gestione delle attività in processi unitari;

dell’individuazione degli uffici per centri di responsabilità;

del potenziamento di alcune strutture di staff (organizzazione e informatica,
affari generali e legislativi, comunicazione, pianificazione budget e controllo
di gestione);

dell’omogeneizzazione dell’assetto organizzativo delle strutture di line relative
alle prestazioni istituzionali;
15

della peculiare caratterizzazione delle strutture di progetto in relazione alle
finalità da perseguire;

dell’assorbimento degli uffici autonomi nelle strutture di livello dirigenziale
generale;

della necessità di prevedere una riduzione, anche in via graduale, del numero
delle strutture dirigenziali per farle coincidere con l’organico, ad oggi fissato
in 195 unità.
Il numero delle direzioni compartimentali è rimasto immutato in attesa
che si verifichino le condizioni per l’ampliamento del numero dei compartimenti,
mentre gli uffici di seconda fascia dirigenziale in cui le stesse direzioni erano
articolate sono stati ridotti da tre a due.
Per quanto attiene l’assetto ordinamentale delle sedi provinciali, si ricorda
che la circolare del Direttore Generale n. 28 del 30 aprile 2004 avente per
oggetto “linee di indirizzo organizzativo per gli uffici delle strutture centrali e
decentrate” ha ridisegnato l’organizzazione interna delle sedi provinciali.
Con la circolare citata, infatti, i processi produttivi correlati alle attività
istituzionali dell’ente, ad esclusione della gestione delle pensioni, sono stati
accorpati nell’area rapporto con gli enti iscritti.
In tal modo si è voluto dare centralità alle problematiche concernenti la
gestione delle posizioni assicurative e la gestione unificata delle entrate a fronte
di tutte le prestazioni istituzionali.
L’assetto organizzativo delle sedi provinciali è attualmente all’attenzione
della struttura di monitoraggio appositamente costituita con determinazione del
Direttore Generale n. 313 del 30 luglio 2004.
Sul piano dell’organizzazione del lavoro è stata confermata l’organizzazione
per processi distinti in processi produttivi, strumentali e di controllo.
Con circolare n. 28 del 30 aprile 2004 e successive note n. 1912/DG dell’11
giugno 2004 e n. 3075/DG del 22 ottobre 2004 è stato ridefinito il criterio di
competenza per la trattazione delle pratiche, spostando il criterio di competenza
dalla residenza dell’iscritto alla sede dell’ente datore di lavoro dell’iscritto e
dando perciò centralità al rapporto tra sede provinciale ed ente datore di lavoro,
in coerenza con le previsioni della circolare n. 28 del 30 aprile 2004.
16
Attualmente si sta provvedendo a rideterminare i bacini di utenza delle
sedi, in base al nuovo criterio e con l’obiettivo ulteriore, per le sedi territoriali
delle aree metropolitane, di rendere omogeneo il carico di lavoro tra le sedi.
Con deliberazione Commissariale n. 272 del 18 giugno 2004 sono stati
attribuiti gli incarichi di direzione degli uffici di prima fascia,prevedendo un’ampia
rotazione degli incarichi medesimi in considerazione dell’esigenza di ottenere una
generale condivisione delle esperienze maturate e una conoscenza globale delle
problematiche istituzionali insieme ad un elevato impegno propositivo e di
elaborazione programmatica.
Successivamente sono stati ridefiniti gli obiettivi per l’anno 2004 in
coerenza con le novità intervenute nel frattempo, tra cui l’adozione del piano di
normalizzazione dell’Istituto di cui alla delibera del Consiglio di amministrazione
n. 2 del 28 luglio 2004 .
E' stato costituito un gruppo di lavoro per la valutazione del sistema
informativo dell’Istituto (Assessment) per la rappresentazione grafica dei dati
contenuti nelle schede di rilevazione presentate dalle singole aree (istituzionale e
di autogoverno) e per la predisposizione di un documento di sintesi. Questo
documento è divenuto parte integrante della relazione finale del progetto che ha
costituito parte della documentazione allegata al piano di normalizzazione
dell’Istituto.
Gli uffici dell’organizzazione e dell’informatica stanno inoltre gestendo il
progetto di protocollo informatico e gestione elettronica dei flussi documentali
(progetto specifico nell’ambito del piano di normalizzazione)
Il T.U. sulla documentazione amministrativa (D.P.R. 445/2000) e i
successivi provvedimenti sulla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni,
regolamentano l’avvio per l’adozione del protocollo informatico e per il
trattamento informatico dei procedimenti amministrativi. La gestione di tale
attività è finalizzata al miglioramento dei servizi, alla trasparenza dell’ azione
amministrativa e al contenimento dei costi. Al fine di adeguare l’istituto a tale
previsione normativa con la determinazione direttoriale n. 127 del 15 settembre
2004 è stato costituito un gruppo di lavoro, articolato in quattro sottogruppi.
I componenti dei due sottogruppi, operanti all’interno della funzione
organizzativa, hanno predisposto un questionario per la rilevazione dei sistemi di
gestione protocollo esistenti. Si è provveduto ad effettuare delle rilevazioni di
17
carattere organizzativo presso le sedi di Trieste e di Roma -3-. Tali rilevazioni
hanno favorito la definizione di un più dettagliato sistema di classificazione della
documentazione
utilizzato
nella
fase
di
sperimentazione
del
protocollo
informatico nella sede di Trieste. Contestualmente si è provveduto alla
definizione di una prima versione del manuale di gestione.
Lo stesso servizio ha collaborato all’individuazione della tipologia per il
trattamento dei dati personali sensibili, sia automatizzati che cartacei, alla
conseguente mappatura delle banche dati, delle applicazioni e degli archivi che
supportano il trattamento dei dati. Ha inoltre partecipato alla definizione di un
modello organizzativo per la gestione degli adempimenti privacy che risulti
funzionale non solo alle esigenze di adeguamento alla normativa ma anche ai
processi organizzativi propri dell’INPDAP.
Per sostenere la fase di cambiamento dell’Inpdap – sempre più vicino
all’utente al fine di erogare servizi efficienti e adeguati alla sua mission – è stato
avviato un progetto di benchmarking.
Efficienza, efficacia, orientamento al risultato, customer satisfaction sono
termini che hanno ormai fatto presa negli strumenti normativi a disposizione
delle aziende pubbliche e del loro management, ma che hanno, nell’applicazione,
elementi di contraddizione che devono necessariamente essere affrontati.
Nelle procedure relative alla gestione delle prestazioni del trattamento di
fine servizio e di fine rapporto e di previdenza complementare, si sta mettendo
a punto un manuale operativo, con particolare riferimento alla definizione dei
criteri di competenza e all’individuazione dei profili d’accesso allo specifico
applicativo informatico.
In tema di organizzazione dell’Istituto, una particolare menzione meritano
le osservazioni del Consiglio di indirizzo e vigilanza espresse nell’ambito delle
linee di indirizzo 2004-2007 (delib. n.236 del 15 giugno 2004 -2007).
Queste possono così comprendersi:

definizione di un modello complessivo di pianificazione, programmazione e
controllo, secondo una logica di sistema;

individuazione degli ambiti di autonomia onde pervenire alla definizione di
obiettivi condivisi e concordati (conferenza dei servizi).
Sempre secondo il Consiglio di indirizzo e vigilanza, l'Istituto deve rivolgere
particolare attenzione alla definizione di un moderno e funzionale "modello
18
organizzativo",
ponendo
in
essere
efficaci
iniziative
volte
a
costruire
un'organizzazione che operi in condizione di sempre maggiore efficienza e
competitività nella erogazione dei servizi e nei rapporti con l'utenza.
In tal senso si ritiene necessario che una generale rivisitazione degli assetti
organizzativi sia preceduta da un'attenta valutazione sullo stato di attuazione del
decentramento, sia in ordine ad un sistematico e condiviso processo di
implementazione dell'informatica, sia per quanto attiene alla definizione del
nuovo sistema contabile di recente adottato dall'Istituto.
Secondo il Consiglio di indirizzo e vigilanza ciò determinerebbe la necessità
di:

attribuire ad un unico centro di responsabilità strategica il compito di
coordinamento, in modo da garantire la coerenza delle iniziative con il
modello organizzativo assunto;

prevedere nell'ambito della Direzione generale le funzioni di raccordo con gli
Organi istituzionali dell'Ente e la funzione di strategia direzionale che si
sostanzia nel coordinamento, nell'indirizzo e nel controllo, mentre, per
quanto attiene a tutte le attività individuabili come "non strategiche", queste
dovranno essere decentrate ed il relativo potere decisionale dovrà essere
individuato nel punto più vicino alla realtà territoriale sulla quale andranno a
ricadere gli effetti;

procedere ad una rivisitazione del sistema di decentramento, articolandolo il
più possibile al livello regionale, mediante la sperimentazione di progetti
organizzativi flessibili, da realizzare tenendo conto sia delle specificità
territoriali che di eventuali esigenze temporanee.
Resta da dire che le considerazioni già avanzate dalla Corte dei conti nei
pregressi referti circa l’incompatibilità e la improduttività di un ufficio INPDAP a
Bruxelles sono state confermate dai rilievi mossi dal Collegio Sindacale e dallo
stesso servizio ispettivo interno in occasione di due distinte visite effettuate “in
loco”.
Sui risultati di tali verifiche si è già riferito nella precedente relazione,
laddove si poneva in evidenza che erano rimaste inattuate le condizioni poste dai
ministeri vigilanti nel consentire l’apertura dello stesso ufficio e cioè la
compensazione tra i costi sopportati con nuove maggiori entrate connesse
all’attività dell’ufficio medesimo e la sinergia con altri enti previdenziali.
19
In conseguenza di ciò, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali,
d’intesa con il Ministero dell’ Economia e delle Finanze, con nota n.20075/7 del
10 gennaio 2005 ha manifestato l’opportunità della soppressione della sede di
Bruxelles ed ha invitato l’Istituto ad adottare le conseguenti determinazioni.
Conseguentemente, in data 30 giugno 2005 è stata definitivamente
disposta la chiusura del predetto l’ufficio.
20
3.2 L’ATTIVITA’ DI VIGILANZA
Assetto del Servizio ispettivo
Nel quadro delle citate revisioni dell'ordinamento dei servizi, con delibera
commissariale n. 251 del 7 maggio 2004 anche il servizio Ispettivo è stato
ulteriormente orientato, in armonia con la direttiva vigente (d. l.vo 30 luglio
1999 n. 286, direttiva Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della
funzione pubblica 2 luglio 2002), verso un'attività di verifica della regolarità,
legalità, legittimità formale dell'azione amministrativa e nel contempo di
riscontro dell'economicità, efficacia ed efficienza della struttura sottoposta a
verifica, fornendo poi informazioni finalizzate anche alle funzioni di vigilanza e
coordinamento.
Alla predetta struttura sono state, con la richiamata delibera, attribuite
competenze in materia di verifiche amministrative interne agli uffici, di
collaborazione
con
compartimentali, di
gli
organi
dell’Istituto,
di
supporto
collaborazione tecnico-professionale e di
alle
direzioni
indagine su
richiesta della Magistratura ordinaria o della Corte dei conti nonché di
collaborazione con l’Ispettorato Generale di Finanza e con il Dipartimento della
Funzione Pubblica.
Rientrano, quindi, in sostanza nelle funzioni del servizio Ispettivo:
-
la verifica dei comportamenti soggettivi dei responsabili delle unità organiche
e del personale;
-
la verifica della regolarità, della correttezza e della legittimità dell’azione
amministrativa;
-
la verifica delle operazioni poste in essere e dei programmi elaborati dalle
strutture sottoposte ad ispezione per accertarne la coerenza con gli obiettivi
ad essa assegnati e con l’utilizzo economico ed efficiente delle risorse;
-
l’individuazione dei profili di responsabilità penale, disciplinare o di danno
erariale;
-
l’individuazione dei punti di criticità nell’attività degli uffici;
-
la collaborazione con gli organi dell’Istituto per una puntuale rilevazione delle
problematiche locali;
-
l’attività di consulenza e di orientamento, quest’ultima finalizzata anche
all’adozione di interventi correttivi;
21
Alle sue funzioni istituzionali il servizio Ispettivo ottempera attraverso
interventi che rispondono ad alcune tipologie standard:
-
verifiche generali sulla gestione delle sedi provinciali e delle strutture sociali;
-
verifiche generali sulla gestione delle direzioni compartimentali;
-
verifiche finalizzate su un settore di direzioni compartimentali o di sedi
provinciali (o strutture sociali);
-
verifiche mirate su questioni o problematiche specifiche;
-
verifiche congiunte con l’IGF.
Per quanto riguarda queste ultime, esse si risolvono nell’affiancamento – se
ritenuto opportuno – di un ispettore interno al dirigente ispettore dell’IGF per
favorire la collaborazione fra le due strutture ispettive e la comunicazione
reciproca delle problematiche esistenti, in modo da
consentire una più
approfondita conoscenza delle realtà sottoposte a verifica e, conseguentemente,
la predisposizione di più puntuali, pur se autonomi, referti alle rispettive
amministrazioni.
Le verifiche “mirate”, invece, vengono disposte sulla base delle esigenze
emergenti nel corso dell’anno, ovvero su richiesta degli Organi dell’Istituto.
Sulla
base
del
“manuale
delle
verifiche
ispettive”,
si
stanno
ora
predisponendo schede di rilevazione dei dati, tabelle riepilogative e indicatori, al
fine di fornire all’Amministrazione attiva e agli Organi utili elementi di
valutazione
in
modo
sintetico
e
significativo,
per
favorire
la
reciproca
integrazione fra apparati centrali e periferici e, di conseguenza, una maggiore
omogeneità dell’azione amministrativa.
La funzione di consulenza, finalizzata all’adozione degli interventi correttivi
ed alla prevenzione di eventuali future irregolarità, viene esercitata non solo nel
corso della verifica, ma anche attraverso la notifica della relazione, nella quale si
dà atto dell’attività svolta, dei fatti, delle situazioni accertate e dei dati rilevati e,
inoltre, si svolgono considerazioni, si effettuano valutazioni e si formulano
proposte di atti di amministrazione attiva da assumere.
In tale ottica i rilievi degli Ispettori sono portati a conoscenza - oltre che del
Direttore Generale, del Magistrato della Corte e del Collegio sindacale – anche
dei dirigenti degli uffici sottoposti a verifica per l’adozione dei provvedimenti
riparatori
(ove
attuabili
in
sede
locale)
22
dei
responsabili
delle
direzioni
compartimentali interessate e delle direzioni centrali di volta in volta competenti
per materia.
Si stanno altresì predisponendo strumenti, anche di tipo informativo, per un
puntuale monitoraggio delle anomalie e delle criticità riscontrate al fine di
verificare le iniziative assunte per il loro superamento.
È nei programmi dell’Istituto dare un risalto sempre maggiore a tale
attività, tanto che, in sede di nuova articolazione organizzativa del Servizio, è
stato istituito – con determinazione del Direttore Generale n.184 del 14 dicembre
2004 – un apposito ufficio che ha fra i suoi compiti anche quello di curare tutti gli
aspetti relativi al monitoraggio delle verifiche ispettive effettuate.
Irregolarità e criticità rilevate dal Servizio Ispettivo
Le irregolarità e le situazioni di criticità più significative, rilevate nel corso
del 2004, hanno riguardato:

le carenze di personale;

problematiche connesse alla funzionalità del sistema informativo;

irregolarità nella formulazione di talune determinazioni e nella gestione
delle
procedure
contrattuali
(tenuta
del
protocollo,
non
corretta
archiviazione, ecc.);

carenze o irregolarità nella tenuta dei registri obbligatori prescritti dal
regolamento di amministrazione e contabilità;

carenti controlli delle autocertificazioni;

casi di mancata verifica contabile e/o amministrativa sulle pratiche;

problematiche in materia contributiva;

pagamento di interessi legali per ritardata erogazione di prestazioni
istituzionali (pensioni, TFS e TFR, in parte addebitabili alle amministrazioni
di appartenenza degli iscritti, con conseguente necessità di esperire le
azioni di rivalsa nei confronti di queste ultime).
Circa l’attività svolta dal citato servizio nel corso del 2004 si richiamano le
iniziative più rilevanti relative:

alle indagini ispettive presso le strutture periferiche della Casa Albergo di
Monteporzio Catone.
La verifica ha evidenziato carenze nella gestione delle procedure negoziali e
inosservanza del Regolamento di amministrazione e contabilità.
23
Si è segnalata l'esigenza di porre in essere rapidamente le necessarie
iniziative correttive, insieme ad una costante attività di controllo, di formazione e
di sostegno operativo.
Si è suggerita la stipula di un contratto di manutenzione e la presenza di
personale tecnico in loco;

Ufficio di Foggia
Tra i principali rilievi vanno citati un forte arretrato nel settore pensionistico,
un'attività di contenzioso molte volte non evasa nei termini (a causa di un
monitoraggio insussistente), il mancato esercizio di azioni di rivalsa e la non
attivazione delle procedure esecutive in tema di recupero dei crediti, nonché
una carente gestione delle procedure negoziali.
Si è segnalata l'esigenza di assicurare una maggiore continuità delle figure
dei dirigenti e di realizzare l'accorpamento del personale in un unico edificio,
nonché di porre in essere attività formative unitamente ad un potenziamento e
ad una migliore distribuzione delle risorse umane;

Ufficio di Genova
Sono emerse le seguenti criticità:
-
conferimento di incarichi professionali in contrasto con le disposizioni del
Regolamento di amministrazione e contabilità dell'Istituto,
-
cattiva tenuta degli archivi,
-
non regolarità delle procedure adottate nella scelta dei locatari degli
appartamenti di proprietà dell'Istituto.
Le relazioni conclusive sono state inviate alla Procura Regionale della Corte
dei conti presso la Sezione Giurisdizionale per la Liguria e alla Procura della
Repubblica di Genova.

Ufficio di Lecce
L'ufficio fu oggetto di una precedente ispezione eseguita nel 2002, le cui
risultanze furono trasmesse alle competenti Procure della Repubblica e della
Corte dei conti. A seguito di richiesta, da parte del Collegio dei sindaci, di
ulteriori approfondimento in ordine alla gestione degli approvvigionamenti e del
patrimonio e di un ampliamento dell'indagine sotto il profilo temporale, nel 2004
si è disposta un'ulteriore verifica che ha posto in evidenza l'urgenza di risolvere il
problema dell'accorpamento delle attività in un'unica sede, determinando, nel
24
contempo, da parte del Direttore Generale (nota n. 2/ris. Del 12 gennaio 2006)
contestazione di addebito nei riguardi dell’ex Direttore pro- tempore.
Il referto ispettivo registra un miglioramento nelle procedure contrattuali e
nella
formalizzazione
degli
atti
deliberativi.
Restano
tuttavia
carenze
nell'affrontare l'arretrato e nell'esperire le azioni di rivalsa nei confronti delle
amministrazioni per somme erogate a titolo di interessi legali e/o rivalutazione.
Anche questa relazione, per la stretta connessione con la precedente, è
stata trasmessa alle competenti Procure della Repubblica e della Corte dei conti.

Ufficio di Lucca
L'indagine ha avuto un suo input con nota 23 ris. del 10 novembre 2004,
con la quale il dirigente generale del compartimento Toscana comunicava al
servizio Ispettivo le irregolarità riscontrate in materia di indebita erogazione dei
trattamenti di fine servizio in favore di soggetti non aventi diritto.
L'indagine
ispettiva,
condotta
anche
attraverso
un
incrocio
di
dati
informatici sulla base dei nominativi beneficiari di trattamenti previdenziali ma
non titolari di pensione, ha riguardato tutti i settori dell'ufficio per la parte
relativa all'erogazione delle prestazioni ed ha evidenziato che i pagamenti non
dovuti e fondati su falsa documentazione sembrano limitati ai casi già oggetto di
denuncia. Non si può tuttavia escludere l'esistenza di ulteriori irregolarità, non
essendo stati rinvenuti n. 137 fascicoli, per i quali il dirigente pro - tempore è
stato invitato ad effettuare tutte le necessarie ricerche.
L'indagine ha altresì posto in rilievo il mancato rispetto delle procedure
amministrative di liquidazione e pagamento oltre che per le pratiche oggetto di
denuncia, anche per gran parte delle pratiche esaminate.
La relazione ispettiva è stata inviata alla competenti Procure della
Repubblica e della Corte dei conti.
25
3.3. IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
IL CONTROLLO STRATEGICO
Costituita in attuazione del decreto legislativo 30 luglio 1999 n. 286, la
Struttura di valutazione e controllo strategico ha operato, secondo le previste
funzioni, in collegamento con gli organi di amministrazione dell'Istituto.
Nell'ambito della "Pianificazione 2004”, il 17 settembre 2003 è stato
proposto un progetto strategico volto al completamento del sistema di
acquisizione dati per l'espletamento delle funzioni attribuite alla struttura,
rappresentato in una scheda contenente gli obiettivi, le finalità, le fasi operative,
i tempi di realizzazione, le strutture coinvolte e il responsabile del progetto
stesso.
La realizzazione del progetto, che rappresenta un passaggio nodale
nell'ambito della sistematica dei controlli interni, consentirà alla Struttura di
valutazione e controllo strategico di utilizzare, tempestivamente ed in via
autonoma, le informazioni necessarie al pieno espletamento delle proprie
funzioni.
L'insufficienza delle informazioni pervenute, non hanno consentito di stilare
il previsto documento sullo stato di realizzazione degli obiettivi posti dal Consiglio
di indirizzo e vigilanza relativamente al primo trimestre 2003, sicché in data 14
ottobre 2003 è stata redatta un'unica relazione sullo stato di realizzazione delle
priorità strategiche per l'anno 2003 a tutto il I° semestre.
L'elaborato consta di due parti: la prima,per ogni obiettivo CIV, riporta i
dati sull'attività svolta, le criticità rilevate e le conseguenti proposte per il
miglioramento dell'attività dell'Ente; la seconda,invece, è costituita da specifiche
"tavole sinottiche" in cui sono riassunti i dati stessi.
In data 16 gennaio 2004 la Struttura ha presentato un documento volto a
fornire un contributo nell' esame dei provvedimenti contenuti nella legge
finanziaria 24 dicembre 2003 n. 350 per il 2004.
La relazione consta di un quadro di riferimento contenente le nuove
previsioni finanziarie, gli andamenti della finanza pubblica, un'analisi dei risultati
differenziali, delle disposizioni in materia di entrate, di oneri sociali e di personale
per
il
funzionamento
di
amministrazioni
ed
enti
pubblici
nonché
del
finanziamento agli investimenti con riferimento agli effetti che la suddetta legge
prevede per l'Istituto.
26
A seguito delle deliberazioni del Commissario straordinario risalenti al mese
di dicembre 2003, di conferimento di taluni immobili del patrimonio dell'Istituto
per la costituzione di un secondo fondo immobiliare denominato Fondo Beta, il
Consiglio di indirizzo e vigilanza ha incaricato la Struttura di svolgere un'analisi
riguardo ad alcuni aspetti relativi all'operazione suddetta.
Il documento della Struttura ha approfondito, come richiesto, gli elementi
relativi alla salvaguardia della redditività, alla congruità delle perizie tecniche
effettuate, alla tempistica dell'operazione per l'ottimale collocamento delle quote,
alla trasparenza dell'operazione con il rispetto dei patti parasociali.
E' stato poi relazionato allo stesso Consiglio di indirizzo e vigilanza sul
"Sistema dei controlli interni alla pubblica amministrazione ai sensi del D.lgs
n.286/1999".
Il testo dell'analisi svolta, oltre agli aspetti normativi, ivi comprese le
innovazioni apportate in ordine alla disciplina generale dei controlli dal DPR
n.97/2003, illustra le linee di indirizzo e gli obiettivi già a suo tempo individuati
dal precedente CIV in sede di pianificazione triennale.
La relazione indica inoltre, alla luce delle disposizioni normative descritte, le
coordinate fondamentali per completare ed implementare il sistema dei controlli
interni INPDAP.
In data 25 febbraio 2004 è stata presentata la relazione annuale per l'anno
2003 ai sensi dell'art.6 comma 3° del D.lgs 286/1999 e dell'art.5, comma 2° del
Regolamento della Struttura di valutazione e controllo strategico, approvato con
delibera consiliare 1260 del 12 luglio 2000.
L'elaborato, redatto in base alla documentazione ufficiale predisposta
dell'Istituto ed articolato in aree di attività ciascuna della quali preceduta dal
quadro della situazione complessiva, fornisce lo stato di realizzazione delle
priorità strategiche indicate dal CIV per l'esercizio 2003 ed i risultati conseguiti.
Nell’ambito di uno studio richiesto ancora dal Consiglio di indirizzo e
vigilanza sono state esaminate alcune problematiche di applicazione della
disposizione
contenuta
nel
DPCM
20
dicembre
1999,
che
estende
la
corresponsione dell'erogazione del trattamento di fine rapporto (TFR) prevista
all'art. 2120 delle disposizioni del codice civile anche al personale pubblico.
Le problematiche esaminate riguardano l'esigenza di evadere l'incremento
delle domande di TFR, specialmente di quelle presentate dal personale del
27
comparto scolastico, pervenute presso le sedi periferiche dell'Istituto a seguito
del citato DPCM del 1999 e del successivo DPCM del 2 marzo 2001, senza
compromettere l'obiettivo principale di smaltimento delle giacenze delle pratiche
preesistenti.
In virtù di tale disposto infatti - fermo restando il diritto al trattamento di
fine servizio (indennità di buonuscita di cui al DPR 1032/1973 per i dipendenti
delle amministrazioni dello Stato e indennità premio servizio di cui alla legge
152/1968 per i dipendenti degli enti locali e del comparto Sanità) per i
dipendenti assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000 - i
dipendenti assunti con contratto a tempo determinato in servizio al 30 maggio
2000 o stipulato successivamente alla data di entrata in vigore del citato DPCM
20 dicembre 1999, sono stati assoggettati obbligatoriamente al nuovo regime di
trattamento di fine rapporto (TFR). Sono stati altresì assoggettati (DPCM 2
marzo 2001) al regime di TFR obbligatorio i dipendenti assunti con contratto a
tempo indeterminato successivamente al 31 dicembre 2000.
Lo studio, volto all'individuazione di idonee soluzioni alla enunciata criticità
dell'incremento del carico di lavoro presso le sedi periferiche, analizza alcuni
percorsi come la possibilità di definire con le amministrazioni competenti, ed in
particolare con il M.I.U.R., procedure di elaborazione ed inoltro delle singole
pratiche all'INPDAP, ovvero l'adeguamento
dell'applicativo informatico per
consentire la trattazione unica di più pratiche di TFR intestate ad un unico
soggetto o, in alternativa, vagliare le possibilità di deroga alla normativa in
relazione ai tempi previsti per l'erogazione del TFR senza dar luogo al pagamento
di interessi di mora.
Successivamente, il 21 maggio 2004, è stata presentata la consueta
relazione trimestrale sullo "stato di realizzazione delle priorità strategiche per
l'anno 2004 a tutto il I° trimestre”.
Il testo, suddiviso per aree di attività, analizza i risultati ottenuti in
collegamento agli obiettivi posti dalle linee strategiche nel trimestre in esame
rappresentando gli andamenti anche mediante tavole e grafici contenenti i dati di
riferimento.
L'Organo di valutazione e controllo strategico, -nel frattempo dotato del
Collegio di direzione (delibera commissariale n.279 del 30 giugno 2004), - ha
effettuato, su incarico del Consiglio di indirizzo e Vigilanza, nel luglio 2004, uno
28
studio sulla tempistica dei documenti contabili dell'Istituto e sulla rispondenza
dell'emanando nuovo Regolamento di contabilità alle disposizioni normative del
DPR 97/2003.
Il documento, presentato al Consiglio di indirizzo e vigilanza il 6 ottobre
2004, analizza la tempistica di redazione e presentazione dei documenti contabili
in base alle attuali disposizioni regolamentari INPDAP e quella nuova prevista
dalla normativa di cui al DPR 97/2003, poi recepita dal nuovo Regolamento di
contabilità emanato in data 16/3/2005 (delibera del CdA n.132).
La Struttura ha inoltrato, in data 2 novembre 2004, la relazione per il II
trimestre 2004, nella quale sono analizzati gli andamenti delle attività per il
periodo preso in esame.
Il lavoro è composto di una parte iniziale e di una seconda parte analitica.
La parte iniziale riporta alcune prioritarie considerazioni metodologiche del
Collegio di direzione quali:
 L'attuale composizione del Collegio è stata insediata il 20 luglio 2005; quindi
non ha potuto né approfondire, né discutere l'aspetto qualitativo dei dati e
delle informazioni;
 Le relazioni trimestrali presentano una scarsa rilevanza sul piano degli indirizzi
generali e, pertanto, potrebbe risultare opportuno prevedere una revisione
dello stesso impianto di verifica periodica.
La relazione analitica poi, rappresenta i risultati raggiunti dalle strutture
centrali e periferiche dell'Istituto alla luce degli obiettivi fissati dal CIV e dalla
delibera Commissariale n.190 dell'8 marzo 2004 sulla base delle informazioni e
dati sinora in possesso, acquisiti anche dalle Direzioni competenti.
29
La pianificazione budget ed il controllo di gestione
Nell’ambito della nuova organizzazione dei servizi, come già detto in
precedenza, è stata istituita la Direzione Centrale pianificazione budget e
controllo di gestione, con assorbimento nella stessa dell’ufficio controllo di
gestione già operante.
Siffatta iniziativa auspicata anche dalla Corte dei conti in occasione dei
precedenti referti, consente di accentrare in una unica struttura il governo dei
fondamentali processi del budget, della pianificazione e programmazione e del
controllo di gestione, in conformità a quanto peraltro espressamente previsto dal
DPR 97/2003.
Detta unificazione dovrà assicurare il monitoraggio in tempo reale da un
lato, dello stato di realizzazione e degli eventuali scostamenti degli obbiettivi
programmati e, dall’altro, di suggerire tempestivi ed idonei correttivi per far
fronte alle criticità emergenti.
Rispetto a quanto disposto dalle linee di indirizzo del CIV, riferite agli anni 2004 2007, si sintetizzano brevemente le principali attività espletate dalla Direzione
Centrale attraverso i piani d’azione.
Le innovazioni introdotte dal DPR 97/03 hanno portato all’adozione del
Regolamento di amministrazione e contabilità che ha previsto l’individuazione
delle Unità Previsionali di Base, dei Centri di responsabilità, dei Centri di costo e
dei
Centri di spesa dell’Istituto che forniscono le informazioni necessarie per
conoscere l’andamento economico–gestionale delle Strutture e il grado di
realizzazione degli obiettivi programmati. I Centri di responsabilità
individuati
sono stati classificati di I, II e III livello.
Sono state, inoltre, predisposte le schede relative alla programmazione
2006 con l’indicazione dei tempi e delle strutture responsabili coinvolte ,
costituenti parte integrante del bilancio di previsione 2006.
L’Istituto per tutte le procedure necessarie all’attuazione del DPR 97/03 si è
avvalso della collaborazione delle ditte di consulenza KPMG e Engineering che
hanno costantemente affiancato la Direzione centrale nelle sue attività di
programmazione, analisi e collaudo dei vari applicativi gestionali.
Sempre nel secondo semestre del 2004 nell’ambito del programma
“pensionistica obbligatoria”
sono state attivate le procedure per l’individuazione
delle linee prioritarie relative alla
Contrattazione integrativa
30
di Ente, con la
conseguente definizione degli obiettivi di produzione. Tale attività è proseguita
anche nel corso dell’anno 2005.
In applicazione della circolare n. 57/04, che individua il prioritario obiettivo
dell’Istituto per l’attuazione del modello gestionale, sono stati attivati tutti gli
adempimenti per realizzare la nuova organizzazione che prevede la rilevazione
informatica della produzione, dell’arretrato e della giacenza esistenti presso le
sedi provinciali e territoriali con conseguente passaggio dall’autocertificazione
alla rilevazione informatizzata dei dati di produzione. La realizzazione concreta
del sistema di monitoraggio informatico ha permesso il raggiungimento di
obiettivi di grande importanza quali:

la conoscenza dell’arretrato dell’Istituto, ora presente nel sistema e non più
derivante da autodichiarazioni;

la rilevazione informatica continua e sistematica della produzione degli uffici
periferici;

la conoscenza del
numero delle pratiche che pervengono all’Istituto,
elemento cognitivo di importanza strategica che consente di pianificare nel
migliore dei modi l’attività futura.
Nel corso del primo semestre del 2005 sono stati effettuati incontri di
formazione/informazione con tutte le Direzioni compartimentali e centrali
finalizzati alla diffusione della nuova disciplina amministrativo – contabile
previste dal D.P.R. 97/2003 e al Regolamento di amministrazione e contabilità
adottato dall’Istituto.
A seguito di
tali incontri tenuti dal Dirigente Generale della Direzione
pianificazione e dal Dirigente Generale della Direzione centrale ragioneria tutto il
personale della Direzione Pianificazione è stato chiamato a fornire supporto
tecnico e metodologico a tutte le direzioni centrali, compartimentali, uffici delle
medesime e sedi periferiche.
Il supporto ha riguardato sia i criteri di individuazione dei piani di azione
rispetto all’obiettivo strategico, sia l’inserimento da parte di ciascuna U.O. delle
risorse umane e delle previsioni finanziarie ed economiche.
Particolare rilevanza ha assunto l’approvazione da parte del Consiglio di
amministrazione del “Modello del controllo di Gestione” dell’ Istituto, trasmesso
a tutti gli uffici nel mese di dicembre 2005. A tal proposito sono stati definiti
compiutamente
i
Processi-obiettivo,
considerandoli
31
per
aree
omogenee
comprendenti uno o più prodotti finali; tali prodotti, per effetto del nuovo
sistema del Controllo di Gestione, vengono monitorati informaticamente per tutti
i Centri di costo relativamente alle sedi provinciali e territoriali.
I Centri di costo, individuati, classificati in I, II e III livello sono stati
suddivisi in “finali” e di “supporto”, in funzione dello svolgimento delle attività
rivolte alla produzione di beni e servizi per l’utenza, e in relazione alle prestazioni
di attività a rilevanza interna o supporto dei Centri di costo finali.
Sono stati altresì definiti gli indicatori necessari per la misurazione delle attività
gestionali dei vari Centri di Costo denominati di Qualità, di Quantità, di Efficacia
e Performance.
Significativo rilievo rivestono, inoltre, le attività relative all’analisi degli
applicativi in uso per le prestazioni istituzionali, che hanno individuato, di
concerto con le Direzioni Centrali competenti per materia, oltre le linee di
produzione da monitorare, i momenti di rilevazione informatica delle informazioni
necessarie. Per consentire la soluzione di eventuali anomalie gestionali la
Direzione ha provveduto alla realizzazione del Manuale per la rilevazione della
produzione che verrà distribuito a breve a tutti gli uffici.
Per quanto concerne la valutazione economica della gestione è stato,
inoltre, completato il sistema di contabilità analitica per Centri di costo con la
definizione del processo di aggregazione dei dati per natura e destinazione, che
raccoglie tutti i costi indiretti dell’Istituto e la quota parte dei costi delle strutture
di supporto.
Un particolare cenno merita l’attività svolta dal gruppo di lavoro, costituito
con determinazione del Direttore Generale, che ha curato la raccolta di
informazioni per la successiva redazione del bilancio sociale dell’Istituto
La Direzione è stata impegnata, inoltre, in una complessa attività finalizzata
all’analisi e alla successiva realizzazione del sistema di valutazione del personale
con incarichi dirigenziali, la cui messa in esercizio, in via sperimentale, è prevista
nel corso del 2006.
All’uopo, nell’aprile del 2006, è stato emanato (delibera del Consiglio di
amministrazione n. 319) l’apposito Regolamento per la valutazione del personale
con incarico dirigenziale.
32
3.4 L’INFORMATIZZAZIONE DEI SERVIZI
Il
Sistema
informativo
dell’INPDAP
è
stato
inizialmente
costruito
semplicemente affiancando i diversi sistemi informativi già operanti negli enti in
esso confluiti con successivi accorpamenti delle procedure di gestione presenti
nelle aree della contabilità, personale e patrimonio immobiliare, mantenendo
comunque gli elaboratori principali (tutti su sistemi operativi proprietari)
preesistenti.
Una prima razionalizzazione delle principali procedure, anche per far fronte ai
nuovi adempimenti, sorti con la nascita dell’INPDAP, veniva avviata nel 1997
mediante:

una gara per le nuove procedure contributi e pensioni, comprensiva della
fornitura dell’hardware, del software di base e del database;

una trattativa privata con SAP Italia per l’introduzione delle funzionalità
contabili
del
prodotto
ERP
SAP/R3,
successivamente
migrato
alla
verticalizzazione IS/PS;

progetti a responsabilità interna per altre procedure riferite ad alcune
funzionalità relative alle attività sociali ed ai trattamenti di fine servizio;

una ulteriore gara per l’acquisizione di consulenze e contributi specialistici.
Il supporto esterno acquisito con le citate gare e trattative private,
proseguito con rinnovi successivi, ed altri specifici supporti minori hanno
accompagnato l’Istituto, con opportuni interventi di manutenzione, fino alla
prima metà del 2003, quando veniva varato un progetto di valutazione
dell’esistente che evidenziava un livello di informatizzazione incompleto e
scarsamente integrato, caratterizzato da:

procedure diversificate, non integrate e insistenti su sistemi elaborativi
diversi, in qualche caso proprietari e spesso obsoleti;

copertura funzionale scarsa, sia in termini di materie trattate che di
completezza all’interno delle stesse materie;

scarsa usabilità delle funzioni informatiche disponibili;

architettura tecnica inefficiente e, ancorché inizialmente pensata in ottica
decentrata, obbligata ad essere trasformata in accentrata.
A fronte di tale situazione emergevano su un piano più generale:

esigenza di contenere quanto possibile il disavanzo di gestione, realizzando
nel contempo un recupero di efficacia rispetto alla missione istituzionale;
33

ricerca, attraverso l’innovazione tecnologica, di maggiore efficienza nei
rapporti interni tra pubbliche amministrazioni;

sollecitazioni a ricercare, anche in campo informatico, possibili sinergie tra le
pubbliche amministrazioni.
Si presentavano inoltre alcune incombenze legislative condizionanti per
l’Istituto, sia in termini di impatto organizzativo ed informatico, che di tempi di
realizzazione, quali:

cartolarizzazione dei crediti (legge n. 409 del 23 Novembre 2001 sulla
cartolarizzazione dei crediti dello Stato, nonché art. 84 della legge 289 del
27/12/2002 - Finanziaria 2003 ) e i contratti di cessione e di gestione tra
l’INPDAP e la SCIP Srl sottoscritti in data 24/11/2003 e in data 25/11/2003;

applicazione del DPR 97/2003 che introduceva l’obbligo del controllo di
gestione;

denuncia mensile obbligatoria per via telematica dal 2005;

l’adesione al progetto Centro Unico di Backup (CUB) del CNIPA;

introduzione a partire dal 1 gennaio del 2004 del Protocollo Informatico (DPR
n. 428 del 1998, confluito successivamente nel DPR 28 dicembre 2000, n.
445);

nuovi adempimenti in tema di protezione dei dati personali e di sicurezza
introdotti dal D.lgs 196/2003
Il piano degli interventi comprende:

una revisione organizzativa basata su una stretta correlazione tra funzioni
organizzative ed informatiche (attuata in prima battuta con la nascita dell’
area Organizzazione e Formazione, Sistemi informativi e tecnologie dalla
quale si sono poi staccate le due strutture Informatiche Struttura di Progetto
per le Applicazioni Informatiche e Struttura di progetto ambiente tecnologico
e sicurezza) ed una forte spinta al decentramento delle attività produttive;

una revisione complessiva del sistema informativo, che tenesse conto sia
delle esigenze urgenti sia delle esigenze complessive di breve e medio
periodo;

un forte impegno sia a razionalizzare i flussi informativi da e verso l’esterno,
sia a rivedere criticamente quelli interni.
Dal punto di vista operativo tale decisione si è tradotta, nel tempo, in:
34

blocco della gara di manutenzione in via di aggiudicazione, perché questa
rischiava di ritardare, mantenendo sostanzialmente la situazione informatica
corrente, una normalizzazione complessiva del sistema;

avvio di progetti specifici, informatici ed organizzativi, non rimandabili in
quanto imposti dalle nuove disposizioni normative, o comunque utili in una
visione di medio termine;

l’adesione al servizio ASP (Application Service Provider), promosso dal
CNIPA, per il Protocollo Informatico, sottoscritta in data 5 luglio 2004;

la partecipazione al progetto del Centro Unitario di Backup (CUB) per gli enti
previdenziali;

attivazione, attraverso i principali titolari di contratti attivi di fornitura di
servizi informatici presenti nell’Istituto, di interventi limitati di manutenzione
finalizzati alla risoluzione di problemi operativi contingenti ed in grado di
garantire, in attesa di
una normalizzazione complessiva del
Sistema
Informativo, significativi recuperi di produttività;

avvio del citato Progetto interdirezionale di valutazione dello stato di
informatizzazione dell’Istituto al 31 dicembre 2003 e di definizione congiunta
delle esigenze da coprire;

definizione di un Programma di normalizzazione del sistema informativo, che
consentisse di coprire in 2-3 anni le esigenze emerse dal Progetto
interdirezionale di valutazione; il Programma è stato avviato con delibera n. 2
del 28 luglio 2004 dal Consiglio di amministrazione dell’Istituto;

avvio del Programma di normalizzazione ricorrendo al riuso del software,
anche sulla base dei nuovi indirizzi di sviluppo dei sistemi informativi
(direttiva 20 dicembre 2002 del Ministro per l’Innovazione) che invitava le
amministrazioni a portare a fattor comune le iniziative, a partire dal riuso
delle soluzioni software già disponibili nelle pubbliche amministrazioni.
Nel suo insieme, la normalizzazione del sistema informativo richiede:
- l’introduzione di funzionalità necessarie o utili, ma non presenti nel sistema
informativo attualmente in produzione; per ridurre i tempi e i costi di
realizzazione, nonché i rischi progettuali inerenti alla realizzazione ex novo delle
applicazioni, si è preferita, la strategia del riuso del software presente in altri enti
previdenziali (principalmente dell’ INPS e parzialmente dell’INAIL), in linea con le
indicazioni
governative
(direttiva
20
35
dicembre
2002
del
Ministro
per
l’Innovazione) e confortati da un parere più che favorevole del CNIPA (lettera
prot. n. 4980 del 10/05/2004);
- la reingegnerizzazione, revisione funzionale e completamento delle funzionalità
parzialmente presenti nel sistema informativo attualmente in produzione; tali
interventi sono resi necessari, oltre che ovviamente per completare la copertura
informatica delle procedure dell’Istituto, a migrare le piattaforme applicative
diversificate ed obsolete oggi presenti verso un’architettura unitaria aggiornata,
e all’integrazione e razionalizzazione delle funzionalità offerte dal Sistema
Informativo;
- la realizzazione di una nuova soluzione corredata di applicativi in grado di
unificare i tre ambienti attualmente operanti per la:
o
gestione giuridica ed economica del personale,
o
rilevazione e controllo delle presenze,
o
contabilità economica, gestione e monitoraggio delle attività produttive;
- l’introduzione di modalità funzionali ed operative coerenti con i principi
introdotti dal DPR 97/2003 in tema di controllo di gestione;
-
il
ridisegno
dell’architettura
dei
sistemi
e
l’acquisizione,
mediante
l’espletamento di apposita Gara Europea, di nuove piattaforme tecnologiche
adeguatamente configurate in termini di capacità elaborative, di risorse per la
memorizzazione ed il salvataggio dei dati;
- la razionalizzazione del patrimonio hardware e software esistente, riducendo il
numero delle diverse piattaforme in esercizio e concentrandole in un unico
ambiente ed un unico sito d’esercizio.
La revisione sopra descritta, comunque, non consentirebbe da sola il
raggiungimento di tutti gli obiettivi, perché, in attesa che siano disponibili le
corrispondenti soluzioni di regime previste nel piano di normalizzazione del
Sistema Informativo, è necessario attivare una serie di interventi urgenti per:
- bonificare e completare la banca dati dell’Istituto, senza la quale il sistema
informativo,
per
quanto
adeguato
funzionalmente,
non
potrà
svolgere
efficacemente il suo compito;
- portare determinate attività produttive dell’Istituto ad un livello soddisfacente
di efficacia.
Tali esigenze si traducono in progetti specifici in grado, da un lato, di
superare nell’immediato le emergenze, dall’altro, di confluire nel sistema
36
normalizzato gradatamente e in tempi fasati con il piano di rilascio delle soluzioni
di regime.
Nel contempo lo sviluppo di progetti “trasversali”, sarà finalizzato a
colmare alcune lacune di affidabilità dell’attuale Sistema, ovvero adeguarlo a
disposizioni normative di nuova emanazione.
Infine è necessario prevedere la manutenzione e la gestione dei sistemi
attualmente in produzione, fino al rilascio delle corrispondenti componenti del
sistema informativo normalizzato.
Per l’attuazione del programma di normalizzazione nel corso del 2004 sono
state svolte attività progettuali di sviluppo o di manutenzione evolutiva, il cui
dettaglio è riportato nel documento “Relazione annuale 2004 sullo stato dell’ICT.
E’ proseguita inoltre la realizzazione del Progetto Sicurezza avviato negli
scorsi anni avendo come obiettivi:
- la disposizione di un efficiente sistema di sicurezza logica, fisica e organizzativa
per la tutela delle informazioni in grado di assicurare il controllo efficace
dell’accesso ai servizi del Sistema informativo attribuendo livelli di sicurezza
differenziati in relazione alla assegnazione di profili secondo i ruoli attribuiti
dall’Istituto a ciascun singolo utente del Sistema stesso;
- la salvaguardia dell’integrità del patrimonio informativo attraverso adeguate
contromisure di natura preventiva, di rilevazione e di correzione, a fronte di
attacco o minacce sia esterne sia interne, finalizzate alla riduzione del rischio di
impatto sui beni di natura informatica ed a tutela della riservatezza dei dati, in
accordo con le politiche di sicurezza emanate dall’Istituto;
- la costituzione di un’infrastruttura in grado di
rendere disponibile il servizio
anche in condizioni di emergenza (Disaster Recovery & Business Continuity).
È stato pertanto predisposto un documento di analisi dei principali rischi
informatici in cui si è analizzato il nuovo scenario modificato in seguito al piano
di normalizzazione del sistema informativo. È stata, in tal modo, data evidenza
del livello di rischio al fine di adottare le opportune contromisure, anche sulla
base del piano più generale della sicurezza previsto dall’Istituto, ed ottenere il
livello di rischio residuo atteso.
È stata redatta una prima bozza del piano generale di gestione della sicurezza
per il Sistema informativo dell’Istituto Normalizzato con l’indicazione di:
- metodologia di gestione, controllo e integrazione;
37
- definizione delle principali misure tecniche ed organizzative da acquisire ed
attuare da parte dell’Istituto per la mitigazione dei rischi.
Una delle principali misure di sicurezza, rilevante per il raggiungimento
degli obiettivi di sicurezza logica prefissati nell’ambito del nuovo sistema
informativo di INPDAP, è stata individuata nel controllo degli accessi logici
centralizzato in un unico punto di ingresso al Sistema Informativo. Tale controllo
è effettuato mediante l’adozione di un sottosistema tecnico ed organizzativo di
gestione degli
utenti
e degli
accessi
(Identity and
Access Management
Subsystem).
L’INPS, in data 27 giugno 2005 ha stipulato un primo contratto esecutivo
per la costituzione del Centro Unico di Backup cui ogni Istituto può aderire entro
i successivi 12 mesi dalla predetta data. L’Istituto ha rinviato l’adesione, in
attesa che le nuove infrastrutture delle piattaforme tecnologiche del sistema
siano definite e consolidate presso il nuovo Centro Elaborazione Dati.
L’Istituto ha promosso uno specifico programma, dedicato all’introduzione
di provvedimenti sia formali che operativi rivolti all’osservanza della normativa
sulla privacy.
L’esperienza acquisita dall’Istituto nella pianificazione e nello studio dei
diversi aspetti interessati dalle norme vigenti in materia ha, tuttavia, evidenziato
una
significativa
complessità
sia
organizzativa,
in
considerazione
della
molteplicità dei compiti e delle materie trattate, sia tecnica, dato l’insieme delle
banche dati gestite dall'Istituto e delle dimensioni dell’Istituto stesso.
È stato predisposta la documentazione relativa ad un riordino organizzativo
e gestionale che risponda opportunamente a quanto richiesto dalla normativa in
materia di privacy tenendo conto dell’esperienza acquisita dall’Istituto nel corso
degli anni e dell’evoluzione della materia stessa.
38
COSTI SOSTENUTI NELL’ESERCIZIO FINANZIARIO 2004
Dal documento relazione 2004 per il Centro Nazionale per l’Informatica
nella
pubblica
amministrazione
(CNIPA)
si
riepilogano
i
costi
sostenuti,
nell’esercizio finanziario 2004, per le attività di sviluppo e di gestione del Sistema
informativo dell’Istituto.
Costi di sviluppo
Spese di sviluppo
Impegnato 2004
Acquisto grandi sistemi
971.144,40
Acquisto sistemi intermedi
71.924,82
Acquisto stazioni di lavoro
782.156,34
Acquisto altro hardware
84.088,54
Acquisto software di base e di ambiente
101.764,60
Totale Hardware e software di base
2.011.078,70
Acquisto pacchetti applicativi
2.288.955,92
Sviluppo sw ad hoc e manutenzione evolutiva
Totale Software applicativo
25.789.728,16
28.078.684,08
Acquisto apparati attivi e passivi
472.173,05
Totale Reti
472.173,05
Totale spese di sviluppo
30.561.935,83
39
Costi di gestione
Spese di gestione
Impegnato 2004
Locazione/leasing grandi sistemi
691.556,40€
Locazione/leasing altro hardware
9.785,61
Manutenzione hw grandi sistemi
960.617,88
Manutenzione hw sistemi intermedi
49.814,40
Manutenzione hw stazioni di lavoro
100.358,40
Manutenzione altro hardware
197.928,93
Locazione/leasing sw di base e di ambiente
303.676,56
Manutenzione sw di base e di ambiente
448.633,82
Totale Hardware e software di base
2.762.372,00
Locazione/leasing pacchetti applicativi
2.100,00
Manutenzione pacchetti applicativi
314.987,90
Manutenzione adeguativa correttiva del sw ad hoc
Totale Software applicativo
1.103.284,80
1.420.372,70
Servizi di gestione reti
652.680,00
Servizi di telecomunicazione
3.900.000,00
Servizi TLC a valore aggiunto
52.951,30
Totale Reti
4.605.631,30
Servizi gestione sistemi
2.204.921,30
Servizi elaborazione dati ed accesso BD esterne
Totale Altri servizi
1.024.772,99
3.229.694,29
Altre voci di manutenzione e gestione
2.558.877,28
Totale Altre voci di gestione
2.55.877,28
Totale spese di gestione
14.576.947,56
TOTALE GENERALE
45.138.883,39
40
La Corte pur
apprezzando l’impegno dell’Istituto ad
una
migliore
razionalizzazione delle proprie strutture informatiche, non può omettere di
rilevare
che
il
notevole
importo
delle
risorse
finanziarie
impiegate
(complessivamente euro 75.700.818 ) può giustificarsi soltanto se l’introduzione
di tali procedure determina un sicuro vantaggio in termini di costi-benefici che
andrebbero opportunamente evidenziati e valutati dall’Amministrazione.
Si rileva, inoltre, che il massiccio ricorso a risorse esterne, vantaggioso in
sede di impianto delle nuove procedure, appare meno giustificabile quando la
elaborazione delle procedure stesse è stata ultimata, specie nel caso che, nel
frattempo non si sia provveduto alla formazione di personale interno, cui
normalmente deve essere affidata la gestione e la manutenzione del sistema.
41
3.5 CONTENZIOSO
Nell’anno 2004, il numero dei legali in servizio (ventuno rispetto ad un
organico di n.51 unità), già piuttosto inadeguato per far fronte alle reali esigenze
dell'Istituto si è ulteriormente ridotto atteso che ad un Coordinatore centrale è
stato conferito un incarico dirigenziale.
Per sostituire detto Coordinatore centrale si è dovuto conferire il relativo
incarico ad un Avvocato che svolgeva la propria attività nell'Avvocatura
Compartimentale del Lazio, per cui quest’ultima ha quindi perso l'apporto
professionale di un legale.
Quanto al concorso per la copertura dei posti vacanti nelle Avvocature
compartimentali, in base alla delibera del Consiglio di amministrazione n.1396
del 2001, alla fine del 2004 sono state completate le operazioni concorsuali.
L’Istituto non ha potuto immediatamente procedere, stante il vigente
blocco, alle relative assunzioni dei 30 avvocati vincitori con la conseguenza che
nel
periodo
considerato
compartimentale
del
Lazio
è
stata
(nella
operativa
quale
unicamente
attualmente
l’Avvocatura
prestavano
attività
professionale otto legali di cui uno con incarico ad interim di coordinatore
centrale) mentre in periferia era presente un solo legale in Toscana e
successivamente un altro professionista, già in servizio presso l’Avvocatura
centrale che ha accettato l’incarico di coordinatore presso il compartimento Valle
d’Aosta, Piemonte e Liguria
Va rilevato che l’Avvocatura centrale, già numericamente non adeguata
(undici legali), non solo deve provvedere agli incombenti professionali di
competenza ma deve esaminare e studiare le continue e numerose richieste di
parere inoltrate, nelle varie materie, dagli uffici periferici laddove non è presente
un nucleo operativo dell’Avvocatura stessa.
Inoltre, sovente, in presenza di vertenze di particolare importanza, gli
avvocati, devono intervenire anche in giudizi incardinati sul territorio.
Una siffatta situazione di carenza costringe l’Istituto a continuare ad
avvalersi di studi professionali esterni per la rappresentanza e difesa in giudizio.
Al riguardo occorre rilevare che solo di recente è stato possibile avvalersi di
15 dei 30 avvocati vincitori del menzionato concorso, come meglio descritto in
altra parte della relazione
42
Nell’anno 2004, con deliberazione commissariale n. 251 del 7 maggio, è
stata
approvata
la
revisione
dell'Ordinamento
dei
servizi
e
la
nuova
organizzazione della Direzione Generale. In tale atto deliberativo è, tra l'altro,
previsto che la Direzione centrale " Affari Generali e Legislativi" - di recente
istituzione - curerà il monitoraggio del contenzioso e la veicolazione degli atti
giudiziari agli uffici competenti, compiti questi oggi demandati alla "Area
Osservatorio
delle
Attività
di
Contenzioso"
della
Struttura
di
supporto
amministrativo dell'Avvocatura.
E' auspicabile che la menzionata Direzione venga dotata di un numero di
dipendenti idonei a svolgere tutte le attività connesse a detto monitoraggio.
Risulta, infatti, che attualmente l'esiguo numero di dipendenti che operano
nella citata Area ha consentito solamente la celere veicolazione degli atti
giudiziari
mirata
ad
evitare
possibili
decadenze
processuali,
ma
ha
sostanzialmente impedito il periodico necessario controllo in ordine al successivo
inserimento nel sistema "Teleforum" da parte degli uffici competenti di tutti gli
atti trasmessi a questi ultimi.
Al riguardo, essendo stato comunque accertato il mancato inserimento di
gran parte dei dati ed atteso che il corretto monitoraggio informatico è il solo
strumento che consente di gestire e coordinare in modo funzionale l'intera
attività legale riferita al contenzioso riguardante l'Istituto, l'Amministrazione, su
richiesta dell'Avvocatura, ha più volte assunto iniziative mirate alla soluzione del
problema che però hanno avuto scarso esito.
Tale circostanza ha determinato l'impossibilità di controllare continuamente
non solo l'andamento del contenzioso su tutto il territorio ma anche le modalità
di conferimento degli incarichi professionali ai legali esterni, ancorché risultino
impartite disposizioni dirette a garantire la rotazione di tali incarichi e
l’adeguamento nella redazione delle parcelle ai minimi tariffari.
Quanto ai compartimenti nei quali era operante l’avvocatura, sia pure con
un ridotto numero di professionisti, l’Istituto si è dovuto avvalere anche dei legali
esterni stante la comprovata impossibilità per gli Avvocati in servizio di assumere
la difesa in tutte le vertenze incardinate e/o da incardinare dinanzi alle varie
autorità
giudiziarie
collocate
nelle
diverse
conseguenti continui spostamenti.
43
città
del
compartimento
con
Le controversie per le quali è stato conferito mandato a difesa per i legali
interni ed ancora non definite alla data del 31 dicembre 2004 ammontavano a n.
7269 così suddivise per materia:
Istituzionale
Patrimonio
varie (personale, tributario etc)
(Le cause attive erano n. 2189 e quelle passive n. 5080) totale
n. 4131
n. 1931
n. 1207
n. 7269
Quanto allo specifico periodo 1 gennaio 2004 – 31 dicembre 2004, sono
state assegnate ai legali interni n. 1564 nuovi affari contenziosi e n. 357 affari
consultivi, ripartiti per materia come da sottostante tabella riepilogativa:
Materia
Previdenza
Contributi e pensioni
Personale
Credito
Varie
Patrimonio
Cause
Pareri
381
687
115
52
68
261
21
38
13
54
10
185
Nel corso dell'anno 2004 i procedimenti decisi sono stati n. 5235 (si tratta
nella stragrande maggioranza di vertenze incardinate negli anni precedenti).
In particolare si sono ottenute n. 174 sentenze nella materia patrimoniale
di cui n. 142 favorevoli e n. 32 non favorevoli, n. 282 decisioni nella materia
istituzionale di cui n. 194 positive e n. 88 negative e n. 67 statuizioni in materia
di personale di cui n. 60 favorevoli e n. 7 non positive.
Nello stesso anno, per quanto concerne il contenzioso per il quale l'Istituto
è stato rappresentato e difeso in giudizio dall'Avvocatura interna, sono stati
liquidati in sentenza in favore dei legali di parte avversa € 18.833.51, mentre
sono stati liquidati e recuperati a carico delle controparti soccombenti euro
60.709,81.
(Al proposito è opportuno ricordare che la quasi totalità delle
vertenze che si svolgono davanti al giudice amministrativo nonché quelle di
lavoro e previdenza obbligatoria incardinate davanti all'A.G.O., quelle tributarie
ed infine quelle attribuite alla giurisdizione della Corte dei conti quale giudice
44
delle pensioni pubbliche si concludono con la compensazione delle spese di
giudizio laddove l'esito sia favorevole per l'Istituto).
Per l’inadeguatezza dell’organico non è spesso possibile il diretto intervento
del legale interno, ma, in tali casi, l’Avvocatura espleta la dovuta attività di
coordinamento attraverso contatti con il professionista esterno cui è stato
conferito il mandato a difesa al fine di ogni utile scambio di idee mirato anche a
garantire l'unità di indirizzo defensionale.
L'iniziativa assunta dall'Avvocatura interna e diretta a far decidere in tempi
brevi - e a far passare in giudicato mediante notifica le relative statuizioni - tutte
le controversie aventi ad oggetto tematiche, soprattutto attinenti il trattamento
di TFS, oggetto di precedenti giurisprudenziali favorevoli per l'Istituto, ha ridotto
in maniera considerevole taluni filoni di contenzioso, ponendo un freno alle
iniziative di numerosi iscritti che continuavano ad incardinare ricorsi nella
speranza che, in tempi processuali lunghi, potesse mutare il negativo indirizzo
assunto dall'adita autorità giudiziaria.
Sempre in ordine al contenzioso e limitando l'esame alle fattispecie più
rilevanti ed a quelle più ricorrenti, si segnala che la gran parte delle vertenze
incardinate negli anni passati dal personale dell'Istituto ed oggi ancora pendenti
dovrebbe in tempi brevi essere definita favorevolmente per l'INPDAP.
Ed invero è stata di recente pubblicata la sentenza n. 14174/04 con la
quale le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione - pronunciandosi in un
giudizio incardinato da un dipendente dell'Istituto e nel quale l'INPDAP era
rappresentato e difeso dall'Avvocatura interna - hanno enunciato che le pretese
fatte valere da un pubblico dipendente e relative a questioni attinenti al periodo
del rapporto di lavoro anteriore al 30 giugno 1998 sono devolute, in una corretta
interpretazione ed applicazione dei principi fissati dall'art. 45, comma 17 del D.L.
31 marzo 1998 n. 80 (v. ora art. 69, comma 7, D.lgs 30 marzo 2001, n. 165),
alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.
Tale statuizione assume una decisa rilevanza alla luce anche di ulteriori
pronunce delle stesse Sezioni Unite (v., per tutte, SS.UU. n. 18988 del 27
settembre 2004) nelle quali è stato chiarito che la data del 15 settembre 2000,
prevista dal menzionato art. 45, non costituisce un limite alla persistenza della
giurisdizione del giudice amministrativo, ma un termine di decadenza per la
proponibilità della domanda giudiziale, con la conseguenza che la decorrenza di
45
tale data non fa sorgere in capo al giudice ordinario una competenza
giurisdizionale in ordine alle questioni attinenti al periodo di lavoro antecedente il
30 giugno 1998 che non siano state proposte innanzi al giudice amministrativo
entro la suddetta data (15 settembre 2000).
Le
menzionate
sentenze,
come
detto,
dovrebbero
determinare
un
consistente abbattimento del contenzioso incardinato dai dipendenti INPDAP (e
in particolare da quelli provenienti dalla Direzione Generale degli Istituti di
Previdenza del Ministero del Tesoro) che, laddove abbiano incardinato presso il
giudice ordinario un giudizio riguardante questioni relative al periodo di lavoro
ante 30 giugno 1998 e non abbiano proposto analogo ricorso, sia pure a titolo
cautelativo, dinanzi al competente TAR, vedranno definire la loro vertenza con
una sentenza affermante il difetto di giurisdizione dell'A.G.O. e non potranno più,
per
intervenuta
decadenza,
riproporre
la
domanda
avanti
al
giudice
amministrativo.
Anche nella materia patrimoniale, nell'anno in esame, sono state ottenute
significative e favorevoli pronunce in ordine a controversie concernenti la
classificazione dei c.d. immobili di pregio ed in quelle riguardanti i redditi
garantiti nei contratti di acquisto degli immobili.
Nelle materie istituzionali si è sempre di più consolidato l'orientamento, sia
del giudice amministrativo sia dell'A.G.O., favorevole all'Ente, in tutte quelle
controversie incardinate da iscritti e riguardante il computo di talune indennità
nel calcolo del T.F.S.
Continua, invece la vigenza di quell'indirizzo giurisprudenziale, seguito dal
Consiglio di Stato, secondo il quale, nell'ipotesi di ritardato pagamento del TFS, è
sempre l'Ente previdenziale a dover corrispondere gli oneri accessori all'iscritto, a
nulla rilevando l'aver ricevuto tardivamente l'indispensabile documentazione.
L'INPDAP, in presenza di condanna per un ritardo non imputabile ai propri
uffici,
ha
iniziato
ad
incardinare
azioni
di
rivalsa
nei
confronti
delle
amministrazioni di provenienza degli iscritti che avevano trasmesso oltre i
termini previsti dalla legge la documentazione di loro competenza.
L’Avvocatura dello Stato sta impugnando peraltro le sentenze favorevoli
ottenute al riguardo dall’INPDAP (è di recente pubblicazione la sentenza n.
21123/04 con la quale la Sezione Lavoro della Suprema Corte di Cassazione, in
46
accoglimento di un ricorso incardinato dall'Avvocatura erariale, ha dichiarato la
competenza del Tribunale del Lavoro e non del Giudice di pace).
Nella materia pensionistica deve evidenziarsi ancora il rilevante numero di
ricorsi incardinati dagli iscritti al fine di ottenere, nell'ipotesi di doppio
trattamento pensionistico, la valutazione dell'indennità integrativa speciale su
entrambi i trattamenti.
Sull’argomento, nonostante una pronunzia da parte delle Sezioni Riunite
della Corte dei conti favorevole alla tesi dell’Istituto, quest’ultimo è stato
costretto ad impugnare in appello un consistente numero di decisioni delle
Sezioni giurisdizionali regionali della stessa Corte che non avevano ritenuto di
adeguarsi a tale indirizzo.
Anche le sezioni centrali hanno valutato di non poter condividere il sopra
indicato indirizzo delle sezioni riunite per cui o rigettano gli appelli incardinati
dall'INPDAP (v. sez.III) o, esaminando le richieste di sospensiva delle impugnate
statuizioni avanzate dall'Ente, accolgono tali domande incidentali, rinviando ogni
decisione nel merito in attesa che sulla questione si pronunzi la Corte
Costituzionale interpellata al riguardo dalla sezione II di appello della Corte dei
conti.
Continua
invece
ad
essere
favorevole
all'Istituto
l'orientamento
giurisprudenziale affermativo della prescrizione quinquennale sui ratei maturati,
così come sostenuto dall'Ente a fronte delle richieste degli iscritti dirette a far
dichiarare l'applicabilità della prescrizione decennale, soprattutto con riferimento
agli interessi e alla rivalutazione monetaria sulle somme a qualunque titolo
ricevute con ritardo.
Và inoltre segnalato che la sezione giurisdizionale della Corte dei conti della
Puglia ha accolto alcuni ricorsi incardinati dai pensionati e diretti ad ottenere
l’adeguamento della loro pensione alla retribuzione del pari grado in servizio.
L’Avvocatura sta provvedendo alle relative impugnazioni per ottenere
l’annullamento di tali situazioni e di evitare che, come sta realmente accadendo,
tale non positivo precedente giurisprudenziale possa indurre numerosi iscritti ad
incardinare analoghi ricorsi.
Un’ultima questione riguarda la gestione del patrimonio immobiliare in
merito alla quale sono state effettuate numerose riunioni aventi ad oggetto i
rapporti con le Società di Gestione mirate ad esaminare sotto tutti i profili
47
l'operato di queste ultime ed in esito alle stesse l'Istituto ha deciso di non
avvalersi più di dette Società e di assumere in proprio la gestione del patrimonio
immobiliare.
Anche se, come sopra riferito l’Amministrazione non è ancora in grado di
fornire un quadro complessivo del contenzioso Inpdap, specie per quanto
concerne quello curato da professionisti esterni, a titolo meramente indicativo
tenendo conto delle risultanze non aggiornate della procedura Teleforum il
contenzioso sul territorio ammonterebbe a circa 20.000 controversie di cui 2.000
attive e 18.000 passive di queste 2.537 sarebbero andate a sentenza.
Il costo complessivo degli onorari a favore dei legali esterni ammonterebbe
ad euro 1.889.963,89
Il
quadro
complessivo
che
emerge,
da
dati
finora
acquisiti
è
particolarmente critico.
La circostanza è stata evidenziata già nelle precedenti relazioni con
riferimento, in particolare, al contenzioso affidato al foro esterno. (vedere referto
al Parlamento per l’anno 2003).
A tal fine si sottolinea l’assoluta necessità di rimuovere le criticità esistenti
nella rilevazione del contenzioso mediante iniziative volte a fornire un quadro
completo d’informazioni che consentano una disamina attenta del fenomeno che
riveste primaria importanza quale significativo indicatore della qualità del
servizio svolto dall’Ente nei confronti degli iscritti.
Resta da dire che in attuazione dell’art. 6 del Contratto collettivo
integrativo relativo al personale dell’area professionisti, con delibera del
Consiglio di amministrazione n. 1811 del 29 gennaio 2003, è stato approvato un
nuovo regolamento per la corresponsione dei compensi professionali degli
avvocati INPDAP.
Al riguardo il Collegio sindacale sollevò talune perplessità in particolare per
quanto riguarda la decorrenza degli effetti fissati alla data del 1 gennaio 1998.
Il Consiglio di indirizzo e vigilanza, a sua volta, in sede di esame di prima
variazione al bilancio 2003, decise di non approvare il capitolo 11001
concernente il pagamento degli emolumenti arretrati agli avvocati, ritenendo non
conforme al combinato disposto dell’art. 6 del CCNL soprarichiamato e dell’art.
30 del DPR 411/76.
48
I Ministeri vigilanti, in sede di esame del provvedimento in questione,
hanno anche essi sottolineato più volte la necessità di modificare la disposizione
del Regolamento nella parte riguardante la retroattività, oltre a fornire una serie
di altri suggerimenti sulla complessiva formulazione del regolamento stesso, al
fine di allineare la normativa fra i vari enti del comparto.
Sulla questione, infine, si è pronunciata anche la Sezione del controllo enti
(determinazione del 5 marzo 2004), dichiarando non conforme alla legge gli artt.
2 e 7, comma 2, del regolamento in oggetto e non corrispondenti ai principi di
sana gestione del personale, con conseguente obbligo per l’Ente di non dare
esecuzione a quanto disposto dagli articoli censurati.
Gli avvocati dell’Istituto in tale contesto hanno sollecitato il pagamento delle
loro spettanze con decreto ingiuntivo avverso il quale l’INPDAP ha proposto
ricorso in opposizione, adducendo a sostegno delle proprie ragioni, le motivazioni
indicate nei relativi atti dai Ministeri vigilanti e dalla Corte dei conti.
Dopo un’ulteriore nota indirizzata al Ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali con la quale si rappresentava la peculiarità della situazione dei legali
dell’Istituto, il Direttore Generale in data 17 maggio 2005 ha riproposto al
Consiglio
di
amministrazione
un
altro
provvedimento
di
modifica
del
regolamento.
Nel frattempo il Tribunale civile di Roma, con sentenza del 10 ottobre 2005
ha respinto il ricorso in opposizione presentato dall’INPDAP, fondandosi in
estrema sintesi sui seguenti argomenti;

l’INPDAP non ha adottato alcun provvedimento di annullamento o revoca
anche parziale del regolamento;

non si tratta in realtà di un vero e proprio regolamento ma piuttosto della
“determinazione” prevista dalla contrattazione collettiva, con la fissazione di
appositi criteri (quelli vigenti per l’Avvocatura dello Stato), di compensi
dovuti in base alla stessa contrattazione collettiva.
Avverso detta decisione è attualmente pendente appello presso la Corte di
Appello di Roma.
Recentemente il Consiglio di amministrazione con delibera del 21 febbraio
2006, ha finalmente provveduto ad adeguare il regolamento sulla scorta della
citata deliberazione della Corte dei conti e dei conformi avvisi degli organi di
vigilanza a controllo.
49
3.6 LE CONSULENZE
Per l’esercizio 2004 le spese per consulenze, secondo i dati forniti dalla
Direzione centrale di ragioneria sono ascritte nel rendiconto INPDAP al capitolo
10431 – compensi per le consulenze esterne e la collaborazione che registra per
la competenza 2004 impegni totali pari a euro 3.164.823,04 e pagamenti per
euro
2.378.610,86,
competenza
dell’anno
mentre
e
i
delle
pagamenti
somme
complessivi,
residue,
sono
comprensivi
stati
pari
a
della
euro
3.709.698,05.
Sono relative a spese per consulenze specializzate, tra le quali alcune
specificamente tecniche (perizie connesse, queste ultime, soprattutto alla
gestione ed alla alienazione immobiliare), e possono essere qualificate secondo
le seguenti tipologie:
impegnato 2004
o
spese per consulenza ed assistenza tecnica di sicurezza ed igienicoambientale in applicazione della legge 626/1994:- euro 2.890.041,36
o
consulenze per gestione relazioni con Organi di informazione - € 31.607,36
o
consulenze tecniche e notarili - € 13.857,39
o
consulenze di altra natura - € 229.317,29
o
Totale impegnato € 3.164.823,04
Altre spese, per attività di collaborazione libero/professionale, prestata in
commissioni dell’Istituto o per incarichi speciali finalizzati allo svolgimento di
attività di accertamento di congruità, sono contabilizzate al Capitolo 10415compensi onorari ed incarichi speciali, che registra per la competenza 2004
impegni totali pari a euro 2.479.302.04, e pagamenti per euro 1.074.812,01
(rimasti da pagare euro 1.404.490,03). Il totale dei pagamenti di cassa
comprensivi dei residui provenienti dagli anni precedenti ammonta ad euro
1.436.446,23.
Il capitolo si articola nelle macroaggregazioni:
impegnato 2004
o
onorari professionisti - € 2.160.779,28
o
partecipazioni a commissioni - €123.457,78
o
altri compensi per incarichi speciali - € 195.064,98
o
totale impegnato - €2..479.302,04
o
importo IVA € 1.295.505,47
50
o
spesa annua totale € 7.773.032,83
Con riferimento alle spese in questione, in aumento rispetto all’esercizio
precedente, occorre rappresentare agli Organi dell’Istituto, l’esigenza di una
approfondita
riconsiderazione
del
ricorso
alle
consulenze
esterne
nella
prospettiva di una loro drastica riduzione come già auspicato dalla Corte dei conti
nei precedenti referti al Parlamento.
Al riguardo, in ordine ai criteri che debbono essere osservati in tema di
ricorso a tali affidamenti si potrà far riferimento alla deliberazione n. 6 in data 15
febbraio 2005, adottata dalle sezioni riunite della Corte dei conti nella subiecta
materia.
Conclusivamente la Corte, prendendo atto dell’entità del fenomeno e delle
particolari finalità, che talvolta hanno motivato l’affidamento dei predetti
incarichi (non rientrano in sostanza nella previsione normativa gli incarichi
conferiti per adempimenti obbligatori per legge), ancora una volta raccomanda
che il ricorso ad incarichi esterni sia rigorosamente limitato ai casi strettamente
indispensabili e particolari che non possano essere soddisfatti per la mancanza di
specifiche professionalità delle strutture interne dell’Ente.
Và comunque ribadito, che nel conferimento delle consulenze l’Ente è
tenuto non soltanto al rispetto dei criteri normativamente prescritti, ma anche
dei principi di economicità, di efficienza e di efficacia cui deve essere sempre
improntata la sua attività.
51
4. Il PERSONALE
4.1 CONSIDERAZIONI GENERALI
Da alcuni anni le politiche governative volte al contenimento della spesa
pubblica hanno sostanzialmente mirato alla progressiva riduzione della spesa per
il personale, sia pure in un contesto generale di riforma delle Amministrazioni
pubbliche e di razionalizzazione degli assetti organizzativi.
Le limitazioni imposte dalla legge hanno rappresentato sicuramente un
ostacolo per la possibilità di acquisire le necessarie risorse a fronte di un
processo di riforma dell’Istituto, che come è noto, ha di recente acquisito
importanti nuove funzioni in materia di trattamenti pensionistici, subentrando
nelle competenze delle Amministrazioni statali.
L’Inpdap, pertanto, a fronte del numero crescente di nuovi servizi, denunzia
carenze nella dotazione organica non facilmente ovviabili con soli interventi di
tipo organizzativo che, seppure mirati ad un uso più razionalizzato del personale,
non sembrano sufficienti a garantire la realizzazione dell’auspicato obiettivo di
correntezza delle prestazioni.
Sembra pertanto condivisibile l’esigenza, più volte rappresentata dagli
organi di vertice dell’Istituto di dimensionare più adeguatamente la propria
dotazione organica e di predisporre un mirato piano occupazionale che permetta
di colmare i vuoti negli assetti organizzativi del territorio attraverso processi di
assunzione delle figure professionali necessarie, da aggiornare e da orientare per
funzioni di produzione e funzioni specialistiche, ciò attraverso il ricorso alla
mobilità sulla base di criteri selettivi.
Indubbiamente le nuove strategie di cambiamento intraprese hanno
ricadute importanti sul piano delle politiche di gestione delle risorse umane. Le
nuove esigenze emergenti sono,in particolare, quelle di migliorare la qualità del
lavoro, fornire nuove opportunità di sviluppo professionale, investire in relazioni
interne più salde e capaci di produrre significati e valori condivisi. Occorre fare
ricorso all’utilizzo integrato di diverse leve quali la formazione, il coinvolgimento,
la comunicazione continua sulle nuove logiche di gestione.
Per
il
raggiungimento
di
questi
obiettivi
risulta
improcrastinabile il
completamento della Banca Dati del personale intesa non solo come strumento
di gestione dei dati economici e giuridici dei dipendenti ma in grado di contenere
ed elaborare anche gli elementi riguardanti le specifiche potenzialità individuali,
52
le attitudini professionali, i risultati della valutazione formativa per consentire il
mirato utilizzo delle risorse stesse e programmare idonei percorsi di sviluppo
professionale rispondenti alle esigenze organizzative dell’Istituto.
L’autonomia, la responsabilità, l’efficienza si sviluppano, peraltro, se la
gestione operativa delle risorse umane è affidata direttamente alle strutture in
cui le risorse stesse operano per il raggiungimento degli obiettivi.
Occorre, quindi, procedere ad attuare un accurato piano di periferizzazione
delle competenze in materia di personale dalla Direzione Generale alle strutture
territoriali in linea con i principi di decentramento e flessibilità organizzativa che
hanno ispirato l’impianto ordinamentale dell’Istituto.
4.2 IL PERSONALE NON DIRIGENTE
Anche per l'anno 2004 le acquisizioni di personale sono state effettuate nel
rispetto dei limiti imposti dalla vigente normativa in materia che ha posto come
limite tassativo l’invarianza della spesa e il non superamento dei posti
complessivi di organico vigenti alla data del 29 settembre 2002.
Infatti, l'art. 3, comma 53, della legge 24 dicembre 2003 n. 350 (finanziaria
2004), ha previsto il divieto per le amministrazioni di cui agli articoli 1, comma
2, e 70, comma 4, del D.lgs 165/2001 e successive modifiche e integrazioni, di
procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, per l'anno 2004,
fatte salve quelle
riguardanti
le figure professionali non fungibili, la cui
consistenza organica non sia superiore all'unità, nonché le assunzioni relative
alle categorie protette.
Il comma 54 della su citata norma, ha però stabilito che, in deroga al
divieto sopra esposto, le pubbliche amministrazioni potevano procedere nel corso
dello stesso anno ad assunzioni per effettive, motivate ed indilazionabili esigenze
di servizio, nel limite di un contingente di personale corrispondente ad una spesa
annua lorda a regime pari a 280 milioni di euro.
Infine, il comma 55 ha disposto che le deroghe in esame dovevano essere
autorizzate secondo la procedura di cui all'art. 39, comma 3 ter, della legge 27
dicembre 1997, n. 449.
In base alle autorizzazioni del Ministero dell'Economia e del Dipartimento
della funzione pubblica (nota del 13 settembre 2004 e successivo nulla osta
53
integrativo del 22 e 29 dicembre 2004), l'Istituto ha proceduto alla nomina del
seguente personale:

n.
3
dirigenti,
vincitori
del
concorso
interno
riservato
al
personale
appartenente ai ruoli ad esaurimento, previsto dall'art 5, comma 1, della
legge 145/2002 ed indetto con delibera consiliare n. 1779 del 18 dicembre
2002 (delibera n. 59 del 10 novembre 2004);

n. 8 professionisti, vincitori dei concorsi per ingegneri ed architetti indetti con
delibera del Consiglio di amministrazione n. 1594 del 14 novembre 2001
(delibera n. 60 del 10 novembre 2004 e n. 102 del 29 dicembre 2004);

n. 15 idonei del concorso a dirigente di II fascia, indetto con delibera del
Consiglio di amministrazione n. 1153/2001 (delibera n. 102 del 29 dicembre
2004);

n. 95 unità attualmente in servizio presso l'Istituto con contratto di
formazione e lavoro, per le quali non è stato possibile procedere alla
conversione in altrettanti rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel corso
dell'anno
2004,
in
considerazione
delle
problematiche
connesse
all'individuazione dei criteri di scelta del personale nell'ambito delle 182 unità
di personale complessivamente interessato.
Sempre nel corso del 2004 si è provveduto all'applicazione del personale
addetto ai servizi di portierato, di custodia e vigilanza degli immobili dismessi, di
proprietà degli enti previdenziali.
Con accordo sottoscritto nel luglio del 2004 è stata estesa la disciplina
contrattuale dei dipendenti appartenenti al Comparto Enti Pubblici non Economici
(EPNE) al personale di portierato, custodia e vigilanza degli immobili dell’Istituto,
già in precedenza ricollocato in Area A.
Sono state avviate le procedure previste dalla normativa relativa alle
assunzioni obbligatorie (legge 68/1999 e legge 113/1985) ed è stata conclusa la
procedura concorsuale relativa all'assunzione di 30 avvocati, in atto sospesa,
stante il perdurante blocco imposto dalla finanziaria vigente (Finanziaria 2005)
Solo nel corso del 2006 si è potuta disporre l’assunzione di 15 avvocati
previa autorizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Compatibilmente con gli obblighi di riduzione del personale, imposti dalla
legge Finanziaria per l'anno 2004, sono stati avviati i processi di mobilità da altre
pubbliche amministrazioni, ivi compreso il personale con qualifica dirigenziale,
54
che hanno riguardato complessivamente n. 7 unità di personale appartenente
alle aree professionali e n. 3 dirigenti di II fascia; ai sensi dell'art 19 comma 6,
del D.lgs 165/2001, sono stati conferiti nel corso dell'anno n. 6 incarichi
dirigenziali di II fascia e n. 1 incarico dirigenziale di prima fascia.
Pertanto, nel 2004 sono state acquisite n. 43 unità di personale a copertura
dei posti vacanti, ivi compresi quelli divenuti tali a seguito delle intervenute
cessazioni dal servizio.
Nel corso del 2004 la dotazione organica dell'Istituto, rideterminata con
delibera n. 125 del 17 dicembre 2003, è stata ripartita tra i vari profili
professionali nonché tra la Direzione Generale e le strutture periferiche (direzioni
compartimentali, direzioni provinciali, sedi territoriali e strutture sociali) secondo
i criteri stabiliti nell’art.16 del CCNL 1998/2001, e sono state concluse le
procedure
selettive
interne
per
l’attribuzione
delle
posizioni
di
sviluppo
economico con decorrenza 1 gennaio 2001. Queste procedure hanno riguardato
complessivamente 1.718 dipendenti.
Dopo la concertazione, avvenuta in data 26 gennaio 2005 con le
organizzazioni sindacali, sono state avviate le procedure di selezione per
l'attribuzione dei trattamenti economici all'interno delle aree, nonché quelle per
l'attribuzione delle posizioni giuridiche previste dal vigente CCNL.
Al termine dell'esercizio finanziario 2004, a fronte di una dotazione
organica di n. 7806 unità, l'organico effettivo dell'Istituto è risultato di
n.7.794 unità di personale,(ivi compresi n 446 dipendenti gia regolati dal CCNL
dei dipendenti da proprietari di fabbricati),cui vanno aggiunti 11 docenti presso
L'Istituto
Magistrale
-
Liceo
della
Comunicazi one
di
Sansepolcro
in
provincia di Arezzo, un capo redattore a tempo indeterminato, n.182
unità di personale con contratti di formazione e lavoro e n. 47 rapporti a tempo
determinato per un totale di 8.035 dipendenti.
Per quanto riguarda altre forme di occupazione, nel periodo preso in
esame, l'Ente ha fatto complessivamente ricorso a n. 497 unità di lavoratori
temporanei, nel rispetto della percentuale del 7% relativa al personale in
organico, prevista dall'art. 35, comma 3, del CCNL del 14/2/2001. La spesa
pagata, pari a €. 4,33 milioni (in parte contabilizzata nel capitolo 10422 Acquisto servizi amministrativi, ed in parte al capitolo 10416 - spese
alienazione immobili) rientra nei limiti di quella prevista per l'anno 2004, per
55
contratto con le società di lavoro interinale. Va evidenziato che nel totale
indicato sono comprese le 77 unità di personale utilizzate ai fini della
dismissione
del
patrimonio
immobiliare,
come
disposto
dalle
determinazioni del Direttore Generale n. 62 del 6 giugno 2003 e n. 66
del10 giugno 2003.
ORGANICO INPDAP AL 31.12.2004
AREA Professionale
PROFILI
Dotazione
organica
Dirigente I fascia
Dirigente I fascia a
tempo determinato
Dirigente II fascia
Dirigente II fascia a
tempo determinato
Ispettore Generale r.e.
Direttore Divisione r.e.
Prof.sti II liv.diff.
Prof.sti I liv.diff.
Prof.sti liv.base
C
C
C
C
C
B
B
B
A
A
A
5
4
3
2
1
3
2
1
3
2
1
32
195
40
40
20
947
1644
2581
1367
865
75
TOTALE
7806
Consistenza Differenza scostamento
%
effettiva
29
3
159
12
19
16
10
31
17
233
300
1631
705
1858
323
680
948
100
226
494
7794
0
0%
-24
-12,31%
Comandati Comand
CESSATI ASSUNTI e fuori ruolo
ati
C/O altre
C/O
P.A.
INPDAP
1
11
1
1
2
6
-30
-9
-3
-75,00%
-22,50%
-15,00%
-379
-40,02%
-13
-0,79%
-18
-0,70%
-364
-26,63%
83
9,60%
745
993,33%
-12
-0,15%
20
24
42
7
35
7
10
14
1
3
1
183
1
1
5
13
3
3
21
5
3
3
11
2
9
1
51
1
1
18
17
La differenza, ed il relativo scostamento, riportati sulle posizioni C4/C5 C1/C2
-
B2/B3
sono
calcolati
sommando
la
consistenza
effettiva,
rispettivamente, delle posizioni C4-C5 e ruoli ad esaurimento, C1-C2 e B2-B3.
Per quanto concerne l'area A la differenza e lo scostamento rispetto alla
dotazione organica sono calcolati sommando la consistenza effettiva delle
posizioni A1-A2-A3
A decorrere dal 31 dicembre 2003 sono stati ricollocati in soprannumero
nella posizione A1 circa 446 dipendenti già regolati dal CCNL per i dipendenti da
proprietari di fabbricati
56
Il Consiglio di indirizzo e vigilanza, nelle linee di indirizzo 2004-2005
(delibera n. 230 del 25 marzo 2004), ha rilevato che a tutt'oggi il processo di
integrazione tra le varie componenti del personale dell'INPDAP, sebbene abbia
registrato un significativo passo avanti, non sia completamente terminato.
Permangono infatti rivendicazioni di carattere giuridico in ordine allo
status professionale sia di componenti piuttosto ampie, come quelle degli ex
dipendenti delle Direzioni provinciali del Tesoro o degli ex postali, sia di alcuni
lavoratori provenienti singolarmente dai vari enti.
Tali problematiche, secondo il Consiglio di indirizzo e vigilanza, devono
essere superate con ogni urgenza, anche mediante accordi da definire con le
organizzazioni sindacali aziendali, tenendo conto degli indirizzi governativi,
orientati a favorire i processi di mobilità.
Su tali indirizzi, il Consiglio di indirizzo e vigilanza si è riservato di compiere
un approfondito confronto con gli altri enti previdenziali al fine di formulare
proposte comuni e condivise che tengano in debito conto la situazione in cui gli
stessi versano attualmente e le reali ipotesi di impegno nel corso dei prossimi
anni, anche nel rispetto delle esigenze di affermazione del principio di effettiva
autonomia istituzionale. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza ha evidenziato,
peraltro, che i criteri di distribuzione del personale attualmente in servizio non
rispondono adeguatamente ai principi organizzativi, con conseguenti ricadute
negative sulla produttività dell'Istituto ed ha individuato le seguenti priorità
strategiche:

attivazione di tutti gli strumenti necessari per giungere all'approvazione della
pianta organica concordata con le Organizzazioni sindacali e, una volta
esperite le procedure di apprezzamento delle professionalità interne, così
come previsto dai vigenti contratti e intese, avvio di procedure di acquisizione
umane anche attraverso la mobilità, da impostarsi sulla base di criteri di
professionalità per far fronte alle varie carenze di organico a livello locale,
sempre d'intesa con le organizzazioni sindacali;

riqualificazione delle qualifiche funzionali esistenti al fine di una crescente
valorizzazione di tutte le professionalità, mirando sia alla crescita nell'ambito
delle attività che essi svolgono, sia estendendo i percorsi formativi alla
generalità delle attività istituzionali;
57

creazione di una banca dati del personale finalizzata anche alla gestione di
tutti gli aspetti economici e giuridici del personale I.N.P.D.A.P.;

superamento dell'attuale squilibrio esistente a livello di distribuzione degli
organici
fra
l'area
gestionale
e
quella
di
produzione,
mirando
al
potenziamento di quest'ultima;

gestione delle risorse umane in modo da assicurare le pari opportunità,
tenendo
conto
delle
profonde
modificazioni,
culturali
ed
economiche
intervenute e delle aspirazioni professionali delle lavoratrici.
4.3 LA DIRIGENZA
Alla data del 31 dicembre 2004, a fronte di una dotazione organica, di 227
dirigenti, di cui 32 di prima fascia, risultavano in servizio :
32 Dirigenti di I fascia di cui 3 a tempo determinato
171 Dirigenti di seconda fascia di cui 12 a tempo determinato, con complessivi n.
24 posti vacanti
Le politiche di sviluppo del personale dirigenziale sono state attuate
secondo la principale linea guida della formazione integrata tramite sinergie con
altri enti pubblici del Comparto e dello sviluppo professionale quali leve gestionali
strategiche di
valorizzazione in
termini
di
accrescimento di
conoscenze,
professionalità e performances produttive.
La
nuova
impostazione
funzionale
derivante
dalla
revisione
dell’Ordinamento dei Servizi intervenuta nel corso del 2004 è basata su due
principi fondamentali. Il primo è quello del decentramento, fondato sulla netta
differenziazione di ruoli tra le Direzioni Centrali, investite di compiti di indirizzo,
pianificazione e controllo e le Sedi compartimentali, vere e proprie Direzioni
Generali locali, con responsabilità di monitoraggio e verifica del conseguimento
degli obiettivi di produzione dotate della necessaria flessibilità organizzativa volta
a garantire azioni differenziate efficaci e tempestive sul territorio.
Il secondo è quello della responsabilità manageriale, costruita nell’ambito di
un ciclo pianificatorio completamente nuovo, che consentirà al dirigente di
negoziare le risorse di budget a fronte dell’assunzione di responsabilità effettive,
secondo un processo interattivo finalizzato al conseguimento della migliore
efficienza ed efficacia amministrativa.
58
Con riferimento ai conferimenti di incarichi di livello dirigenziale generale,
non sempre risultano rispettati i criteri stabiliti in materia dalla normativa
vigente
e
dalla
stessa
amministrazione
(deliberazione
del
Consiglio
di
amministrazione del 16 gennaio 2006.)
A tale riguardo si ricorda che detta delibera, nel dettare i criteri generali, le
procedure e le modalità per le promozioni, prescrive che ai fini del conferimento
si dovrà tener conto della natura e delle caratteristiche della struttura da dirigere
nonché della formazione culturale di base, della preparazione professionale,
dell’orientamento all’innovazione, e della capacita di gestire il personale, di
programmare e di organizzare le attività, e delle posizioni di responsabilità
ricoperte.
La valutazione di tali elementi deve essere effettuata sulla base di un
giudizio complessivo desumibile dalle esperienze pregresse e dai risultati
conseguiti.
La Corte altresì è consapevole che le nomine dei dirigenti di livello generale
sono atti ampiamente discrezionali. Ciò nonostante anche per essi è necessario
che vi sia un’adeguata motivazione che consenta di apprezzare la logicità, la
congruità, e la trasparenza della scelta operata, la cui mancanza è certamente
censurabile, tanto più quanto ci si discosta da una normativa regolamentare
adottata dallo stesso organo che ha proceduto alle nomine.
Nel caso specifico, ulteriori perplessità erano suscitate dalla mancata
esibizione di una scheda valutativa da cui desumersi il giudizio complessivo sui
singoli candidati anche alla luce delle esperienze pregresse e dai risultati
conseguiti, e dei curricula dai quali potesse evidenziarsi la corrispondenza ai
criteri su richiamati, nonché dagli stessi schemi di delibera da cui non era dato di
evincere la congruenza delle scelte operate.
4.4 INTERVENTI ASSISTENZIALI
In attuazione della normativa vigente e delle modificazioni intervenute con
i successivi contratti di categoria .gli Enti pubblici non economici hanno adottato
normative regolamentari per l’erogazione dei benefici previsti a favore del
personale sulla base di contrattazioni aziendali che hanno definito criteri e
modalità di erogazione.
59
Ai sensi di quanto disposto dall’allegato 6 al DPR 509/79, la fonte di
finanziamento è determinata annualmente da un fondo pari all’1% delle spese
per il personale e ripartita tra i vari benefici, in relazione alle decisioni adottate in
sede di contrattazione aziendale; per i sussidi le borse di studio e le vacanze per
i figli dei dipendenti l’onere rimane a carico esclusivo di detto fondo (per le
vacanze è comunque corrisposto un contributo per spese di amministrazione ),
mentre prestiti e mutui sono erogati con la restituzione delle somme gravate di
interessi da parte dei dipendenti e sulla base dei piani di ammortamento richiesti
dagli stessi. Con l’introduzione della disciplina prevista dall’art.46 del CCNL 1995,
è stata attivata una polizza sanitaria, integrativa delle prestazione del Servizio
Sanitario Nazionale, sottoscritta assieme ai maggiori istituti del parastato ed altri
aderenti; per dettato della medesima normativa contrattuale, l’onere del premio
è sostenuto nell’ambito dello stesso fondo e ne assorbe una percentuale elevata
(oltre il 60%).
Nel capitolo 10604 Spese benefici assistenziali e sociali a favore del
personale, rispetto alla previsione iniziale di € 3.673.600,00 la dotazione è stata
incrementata di € 140.300,00 pervenendo
a
previsioni
definitive
di
€
3.813.900,00; gli impegni sono risultati pari ad € 3.812.783,54 e pagamenti
per € 3.296.476,09 mentre restano da pagare € 516.307,45.
I benefici in questione comprendono:

i sussidi, che consistono in un sostegno economico ai dipendenti che si
trovano in condizioni di particolare disagio per eventi eccezionali quali
malattie, decesso dei familiari, perdita del posto di lavoro. Per essi si è
registrato una diminuzione delle prestazioni evase; infatti a fronte di un
numero dei sussidi pari a 816 dell'anno 2003 si e passati a n. 430
nell'anno 2004, di cui 373 per le malattie e 57 per gli altri eventi
previsti.

borse di studio che premiano il profitto scolastico dei figli dei
dipendenti
e,
nello
stesso
tempo
costituiscono
un
contributo
economico per le famiglie. Nel 2004 sono state concesse 2.258 borse
di
studio, rispetto alle 2.080 dell'anno precedente. per un importo
complessivo pari a €. 698.720,02.

la polizza sanitaria, che prevede la copertura del rischio per interventi
chirurgici,
accertamenti
diagnostici,
60
protesi
dentarie
e
rischio
di
premorienza dei dipendenti. Rispetto all'anno 2003, è stato corrisposto
un compenso € 2.413.899,83, il cui aumento rispetto al precedente
esercizio è causato dal maggior numero dei beneficiari e dell’estensione
della polizza a tipologie contrattuali precedentemente escluse.

assistenza climatica e vacanze studio che assicura alle famiglie, con figli
fino a 16 anni, un contributo di concorso alle spese di amministrazione, per il
soggiorno climatico in Italia e lo studio all'estero delle lingue. Rispetto
all'anno 2003, è diminuito il numero dei dipendenti che hanno usufruito per i
propri figli dei benefici di assistenza climatica vacanze studio all'estero, in
considerazione del fatto che gia dall'anno scorso ê stato unificato il bando
di concorso con quello dei figli degli iscritti.
Nell’ambito degli interventi assistenziali vanno altresì annoverati i mutui
ipotecari ed i prestiti annuali e pluriennali.
Per quanto riguarda i mutui ipotecari al personale, nel corso dell’esercizio
2004 sono stati concessi 235 mutui ipotecari per un importo complessivo di euro
25.645.270,62.
Circa le motivazioni delle richieste quella per l’acquisto della prima casa
assume valore determinante avendo raggiunto la percentuale del 95%
Il rimanente 5% concerne richieste la costruzione o la ristrutturazione
d’immobili.
Per quanto riguarda invece i prestiti al personale nel corso del 2004 ne
sono stati concessi n.208 per un importo complessivo di euro 13.267.958,60.
Di seguito si riporta lo schema riassuntivo con le indicazioni delle
percentuali di utilizzo delle principali motivazioni in relazione alle richieste
pervenute.
Motivazioni
Acquisto autoveicoli, mobili
Eventi familiari
Malattie, cure riabilitative
Estinzioni prestiti personali
Acquisto alloggio
Altro
percentuali
30 %
25 %
20 %
10 %
5%
10 %
61
4.5 FORMAZIONE
In ordine alla formazione del personale va rilevato che a fronte di una
previsione
iniziale
di
spesa
di
€
950.000,00,
in
corso
d’esercizio
tale
stanziamento ha subito una diminuzione di € 674.100,00 per cui si è attestata ad
€ 275.900,00, ciò per effetto della contrazione del 30% richiesta dalla legge
n.191/2004.
A siffatta contrazione l’Istituto ha sopperito rinviando alcuni bisogni
formativi al 2005, specie in ordine alla intervenuta normalizzazione del sistema
informatico
e
degli
adeguamenti
delle
procedure
contabili
derivante
dall’applicazione della disciplina di cui al DPR 97/2003.
In corso d'esercizio pertanto, in conformità, con gli indirizzi delineati dagli
Organi di vertice, le aree di aggiornamento professionale sono state circoscritte
alle seguenti :

Corsi di formazione tecnico specialistica (per le attività istituzionali) inerente allo
sviluppo organizzativo dei processi produttivi e sulle normative di settore

Formazione manageriale rivolta a dirigenti e funzionari, finalizzata a creare
le competenze necessarie a gestire risorse e a raggiungere obiettivi;

Formazione interfunzionale trasversale alla struttura organizzativa, per lo sviluppo
di attività di staff e all'implementazione della cultura della responsabilità,
della innovazione e dell'efficienza
L'attività formativa appare sostanzialmente svolta in linea con gli obiettivi
di programmazione promossi dal Consiglio di amministrazione e dal CIV.
Il Consiglio di indirizzo e vigilanza (nelle linee di indirizzo 2004-2007, delib.
n.236 del 15 giugno 2004) ha posto tra gli obiettivi da perseguire in tale settore
quelli di :

garantire l’adeguamento della cultura, delle abilità operative e delle capacità
comportamentali
al
fine
di
assicurare
una
stretta
integrazione
fra
cambiamenti organizzativi e cognitivi comportamentali;

avviare una coerente gestione del contratto collettivo nazionale del lavoro per
quanto attiene ai profili professionali, ai programmi formativi ed ai percorsi di
carriera,
attraverso
la
definizione
di
un
“sistema
delle
competenze”
dell’Istituto che favorisca il superamento delle attività parcellizzate e dei
profili rigidi al fine di individuare figure professionali di maggiore ampiezza e
62
complessità a tutti i livelli dell’organizzazione (creazione della mappa delle
competenze professionali);

potenziare il collegamento fra contenuti formativi e apprendimento sul lavoro
che,
a
partire
dalla
disponibilità
di
risorse
informatiche-tecnologiche,
sperimenti anche modalità on line e di addestramento a distanza;

valorizzare
l’investimento
formativo
evitando
che,
soprattutto
per
l’aggiornamento operativo, si verifichino contraddizioni fra contenuti appresi
e assegnazioni di personale ad attività differenti;

realizzare una più stretta relazione fra le funzioni della formazione, della
comunicazione, del personale, dell’organizzazione e dell’informatica;

approfondire le opportunità di accesso ai fondi comunitari per finanziare
specifici interventi di formazione progettati in ambito aziendale;

promuovere attività formative innovative, utilizzando tecnologie proprie
dell’e-learning anche in riferimento alle innovazioni previste nel settore
informatico;

proseguire il percorso di qualificazione della dirigenza.
Nel mese di febbraio 2004 si è completata la rilevazione dei fabbisogni
formativi, con la collaborazione delle strutture centrali e compartimentali. La
rilevazione ha consentito di redigere il piano di formazione 2004.
Nel primo semestre dell'anno, in relazione alla sperimentazione del
passaggio di nuove competenze pensionistiche all’INPDAP, la formazione è
intervenuta per far acquisire al personale competenze in ordine alla liquidazione
dei trattamenti pensionistici del personale delle università, anche con incontri di
affiancamento tra personale dell’università e di alcune sedi provinciali su aspetti
normativi ed informatici legati al subentro.
E’ stato inoltre predisposto in fase di avvio il piano di formazione “Gestione
interna PIM”, per il personale che gestisce la presa in carico della gestione
diretta del patrimonio immobiliare. L’attività di formazione si svilupperà in tre
fasi: analisi e risoluzione delle criticità emerse dalle prime esperienze di accesso
ispettivo; formazione operativa di tipo informatico; formazione normativa in
materia di locazione di immobili e reddito di gestione diretta del patrimonio
immobiliare, assistenza a distanza con help desk.
E' altresì iniziato un programma di formazione operativa sul sistema
integrato di protocollazione, gestione documentale e workflow management. Si è
63
proceduto alla formazione di alcune strutture pilota, distinta in moduli per
amministratori, operatori ed utenti del sistema.
Al fine di dare attuazione alle norme del D.lgs n. 626/94 sulla sicurezza ed
igiene sul lavoro, nel quale si introduce l’obbligo per il datore di lavoro di
sostenere il livello di sicurezza in cui si svolge il lavoro, si sta realizzando un
piano di formazione-informazione, triennale, rivolto a coloro che saranno
impegnati nello specifico ruolo di prevenzione e rappresentanza.
Per tutto il 2004 è proseguito l’impegno di programmazione dei corsi di
informatica di base e specialistica, considerato elemento strategico e costante di
aggiornamento professionale.
Con la collaborazione della scuola British Institut, è stata avviata una
indagine dei livelli di conoscenza della lingua inglese, finalizzata a valutare il
livello di competenza linguistica. I risultati del test permetteranno di definire il
reale fabbisogno di formazione linguistica, nonché di pianificare gli interventi
formativi che, preferibilmente, saranno svolti con la modalità blended.
Anche se taluni miglioramenti nell'attività di formazione sono intervenuti,
permangono, ad avviso di questa Corte dei conti, criticità di sistema in tale
settore, dacchè non è dato individuare una compiuta programmazione organica
degli interventi, correlata ad una analisi dei processi operativi essenziali operata
"ex ante", e non appare praticato il monitoraggio dei risultati ottenuti né un
controllo "in itinere" delle specifiche iniziative.
64
4.6 IL COSTO DEL PERSONALE
L’andamento del costo del personale dell’Inpdap ha subito nel corso del
2004 un incremento dell’1,3% rispetto al 2003 (€ 360.985.333,69 a fronte di €
356.426.288, 79)
Gli oneri per il personale in attività di servizio contabilizzati per lo piu’ nella
categoria 2^, al termine dell’esercizio finanziario 2004 sono risultati pari a
complessivi € 360.985.333,69, con una economia, rispetto alla previsione
definitiva (€ 381.369.300,00) di € 20.383.966,30
Risulta, complessivamente,un aggravio di spesa di oltre € 4 milioni. (+
1,3),rispetto all’anno precedente.
Nel loro complesso detti oneri rappresentano circa lo 0,72% di tutte le
spese correnti. Ulteriori voci di spesa per il personale sono presenti nelle
categorie
4^
e
6^
e
riguardano,in
particolare
gli
investimenti
per
la
qualificazione dei dipendenti e i trasferimenti passivi relativi ai benefici di cui
all’art.59 del D.P.R. n. 509/79 come di seguito evidenziato
Si osserva in particolare quanto segue:

i compensi fissi al personale delle aree hanno subito un incremento
(€2.096.900,00), in sede di seconda variazione di bilancio, a seguito
dell’inquadramento degli addetti al servizio di portierato per gli stabili di
proprietà dismessi;

la previsione riguardante gli oneri per i rinnovi contrattuali (€7.945.000,00) è
andata interamente in economia, in assenza del rinnovo del CCNL del
personale avvenuto solo nel corso del 2005 ;

per quanto riguarda l’adozione dei provvedimenti relativi al trattamento
economico accessorio, si rammenta che la sottoscrizione dei C.C.I.E. per
l’anno 2004 , relativi al personale delle aree e dei ruoli a esaurimento ai
dirigenti di II fascia e ai professionisti è avvenuta, rispettivamente , il 15
giugno , il 23 settembre e il 27 ottobre 2004. I pagamenti sul corrispondente
capitolo 10202 sono stati inferiori agli impegni assunti : la differenza pari a €
46.257.360,00 è stata utilizzata nel corso del 2005 per le finalità previste dai
rispettivi C.C.I.E.;

in netta riduzione, rispetto all’esercizio 2003 si presentano le spese per gli
accertamenti sanitari ai dipendenti e per rimborsi e spese varie al personale,
65
in adempimento alla previsione normativa di contenimento delle spese per
consumi intermedi;

analogo andamento registrano le spese per la formazione e l’addestramento
del personale, che hanno subito un abbattimento in applicazione delle
disposizioni contenute nella circolare n. 51 /2003 del Ministero economia e
Finanze e nell’art.1 della legge 191/2004;

lo stanziamento iniziale del capitolo 21501 è stato incrementato per
sostenere le spese derivanti dall’’applicazione del CCNL per gli anni 2002
2003 al personale cessato dal servizio negli ultimi due anni.
Fra le cause che hanno determinato l’incremento delle voci di spesa
retributive si segnala che :

nel mese di febbraio si è provveduto a dare attuazione alle posizioni di
sviluppo economico nei confronti del personale vincitore delle selezioni
interne, applicando i previsti incrementi stipendiali con riflessi sia sulle
competenze fisse che su quelle accessorie.

durante il corso del terzo trimestre dell’esercizio, è stato operato un
adeguamento delle tariffe relative alle indennità di coordinamento dei
professionisti dipendenti, con conseguente pagamento degli arretrati, a
decorrere dall’1/1/2003
E’ utile ricordare che lo stesso CCNL 2002-2005, sottoscritto l’8 ottobre
2003 ha previsto l’istituzione dell’”indennità di Ente “a favore del personale delle
aree e delle qualifiche ad esaurimento ex art. 15 della Legge n.88/89.
L’importo di tale emolumento è finanziato con risorse prelevate dai fondi del
trattamento accessorio dello stesso personale
In relazione a quanto risultante dall’ allegato prospetto occorre evidenziare
che la voce stipendi e assegni fissi che rappresenta il 48,7% dell’intera spesa per
il personale è rimasta praticamente immutata rispetto all’esercizio precedente.
Particolare rilievo assume la voce per compensi accessori la quale peraltro
risulta in notevole aumento rispetto al 2003 (+ 4.3%)
66
Va invece rilevato il decremento del 13,9% per le indennità varie (missioni
trasferimenti etc.)
Trattamento economico fondamentale e accessorio (€)
competenza
differenza
capitoli
2003
2004
Valore assoluto
%
10201 Stipendi ed assegni fissi al personale
185.146.128,71 186.296.485,49
1.150.356,78
0,6
Compensi accessori per straordinario,
10202
91.301.328,59
95.211.991,54
3.910.662,95
4,3
incentivo produttività, turni
10203/ Indennità varie: missioni, trasferimenti,
3.851.500,45
3.315.628,40
-535.872,05
-13,9
10204 etc.
10205 Oneri per rinnovo contrattuali
0,00
0,00
0,00
0,0
Oneri per il personale comandato presso
10206
178.800,00
2.000.000,00
1.821.200,00 1018,6
l'Ente
10207 Oneri previdenziali e assistenziali
70.016.502,11
68.132.161,53
-1884.340,58
-2,7
10211 Spese servizio mensa
5.889.477,82
6.005.806,01
116.328,19
2,0
Spese per accertamenti ai sanitari e ai
10212
9.875,80
360,72
-9.515,08
-96,3
dipendenti
10213 Rimborsi e spese varie per il personale
32.675,31
22.900,00
-9775,31
-29,9
Oneri del personale in attività di
Tot. Cat
356.426.288,79 360.985.333,69 4.559.044,90
1,3
servizio
10414 Spese di formazione e addestramento
335.834,20
269.305,07
-66.529,13
-19,8
Benefici assistenziali e sociali a favore
10604
3.785.350,08
3.812.783,54
27.433,46
0,7
del personale
Equo indennizzo al personale per
10606
85.870,29
203.432,86
117.562,57
136,9
infermità contratta per causa di servizio
Indennità di anzianità al personale
21501
8.019.012,76
16.899.023,36
8.880.010,60
110,7
cessato dal servizio
Totale
368.652.356,12 382.169.878,52 13.517.522,40
3,7
67
5. RISULTATI DELLA GESTIONE FINANZIARIA
5.1. GENERALITÀ
A termini della legge finanziaria n.388 del 23 dicembre 2000, (art.69, capo
14) a decorrere dal 1° gennaio 2001 il bilancio dell’ INPDAP è conformato al
principio dell’unicità della gestione economico-finanziaria e quindi, non più
distinto in bilanci separati per le singole gestioni amministrate che sono:
a) gestioni pensionistiche: Cassa trattamenti pensionistici statali (CTPS),
Cassa pensioni dipendenti enti locali (CPDEL), Cassa pensioni sanitari (CPS),
Cassa
pensioni
insegnanti
d’asilo
(CPI),
Cassa
pensioni
ufficiali
giudiziali(CPUG);
b) gestioni previdenziali: Fondo previdenza dipendenti civili e militari dello
Stato (ENPAS), Gestione previdenziale dipendenti enti locali (INADEL);
c)
gestione credito e attività sociali: Prestazioni creditizie e sociali a tutti gli
iscritti;
d) gestione assicurazione sociale vita: E.N.P.D.E.P. per i dipendenti degli
enti pubblici.
Queste gestioni conservano la propria autonomia ed evidenza patrimoniale
anche se il consuntivo unico non contiene più la rappresentazione delle
movimentazioni interne delle gestioni medesime che sono evidenziate con
regolazioni contabili.
Sia il bilancio di previsione che il conto consuntivo per l’esercizio finanziario
2004 sono stati redatti per l’ultima volta secondo i criteri di cui al DPR 18
dicembre 1979 n. 696 sull’amministrazione e contabilità degli enti pubblici di cui
alla legge 20/03/1975 n. 70.
Questo è stato possibile grazie alla deroga consentita dal Ministero
Economia e Finanze, il quale però ha ribadito che a decorrere dall’esercizio 2005
i bilanci dovevano essere adeguati alla nuova disciplina di cui al DPR 28 febbraio
2003 n. 97, alla quale, peraltro, avendo il Consiglio di Amministrazione
prontamente adottati i necessari atti regolamentari, l’Ente si è pienamente
uniformato sia in sede redazione del bilancio preventivo 2005 che del correlato
bilancio consuntivo.
68
5.2.IL BILANCIO DI PREVISIONE
Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2004, deliberato dal
Commissario straordinario il 14 gennaio 2004, è stato approvato, dal Consiglio di
Indirizzo e Vigilanza in data 26 febbraio 2004 (delib. n. 229).
Le previsioni relative all’esercizio 2004 si compendiano nei valori esposti, in
milioni di euro, come di seguito riportati.
Risultati di previsione
2004
Saldo di competenza
Avanzo/disavanzo di cassa
Risultato economico di esercizio
Trasferimenti correnti
Avanzo di amministrazione
-3.303,6
-4.965,4
-606,2
2.054,7
13.090,5
Il saldo di competenza deriva dalla differenza tra le entrate dell’anno, di
€ 62.596.611.960, e le uscite di € 65.900.215.150 per un risultato negativo
di €-3.303.603.190 frutto della somma dei dati contabili delle singole gestioni
alcune delle quali esprimono valori negativi. Il disavanzo più consistente è quello
rilevato per il CPDEL che conferma la tendenza originaria alla divaricazione della
forbice tra entrate contributive e spese per pensioni.
Le previsioni di cassa quantificate in € -4.965.440.200 sono la risultanza
algebrica delle riscossioni e dei pagamenti afferenti sia alla gestione di
competenza che a quella dei residui.
Analizzando la gestione sotto l’aspetto economico, per l’esercizio 2004 si è
presunto un disavanzo di 606.249.900 euro; tale risultato era determinato dal
previsto disavanzo di parte corrente, pari a € 528.736.500 e dal disavanzo delle
componenti che non danno luogo a movimenti finanziari, che risultava essere €
77.513.400. Il saldo di parte corrente denotava quindi, una certa difficoltà di
copertura delle spese correnti per prestazioni istituzionali (49.319 milioni di
euro), superabile nell’anno solo aggiungendo alle entrate contributive (48.136
milioni di euro del titolo I) i trasferimenti dallo Stato e da altri Enti (titolo II)
complessivamente maggiori di quelli presunti nell’esercizio 2003 (1.823 milioni di
euro).
E’ da rilevare inoltre che, per quanto riguarda le previsioni delle spese di
funzionamento gli importi sono stati influenzati dalla circolare n. 51/2003 del
Ministero dell’Economia e Finanze, che obbligava l’Ente ad adottare misure di
69
contenimento per le spese per acquisto di beni e servizi prevedendo, per le
suddette spese, nel bilancio di previsione 2004 un importo non superiore agli
impegni del 2003.
Inoltre il D.L. n. 168/2004 convertito in legge 30 luglio 2004, n.191
disponeva all’art. 1 comma 8, che gli “enti previdenziali devono ridurre le proprie
spese di funzionamento per consumi intermedi non aventi natura obbligatoria in
misura non inferiore al 30 per cento rispetto alle previsioni iniziali. Gli importi
derivanti da tali riduzioni saranno resi indisponibili previo accantonamento in
apposito fondo, fino a diversa determinazione da adottare con decreto del
Ministro dell’economia e delle finanze”.
Ciò ha comportato da parte del Collegio Sindacale una attenta valutazione
degli interventi correttivi adottati soprattutto in sede di seconda variazione al
bilancio di previsione che ha comportato l’accantonamento in apposito fondo,
dell’importo totale di € 2.391.750 pari all’intero ammontare delle riduzioni
apportate agli stanziamenti iniziali ex lege n. 191/2004.
70
5.3. IL CONTO CONSUNTIVO
Il consuntivo 2004 è stato deliberato con il provvedimento consiliare n. 196
del 6 luglio 2005 ed approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con delibera
n.267 del 13 ottobre 2005.
Il risultato della gestione, messo a confronto con quello dell’esercizio 2003,
può sintetizzarsi nella seguente tabella:
(Importi in milioni di euro)
2003
AVANZO/DISAVANZO FINANZIARIO (COMPETENZA)
2004
5.712,3
357,0
AVANZO/DISAVANZO FINANZIARIO (CASSA)
22.399,1
19.638,2
AVANZO/DISAVANZO ECONOMICO
-2.263,8
1.451,4
AVANZO/DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE
18.629,9
18.997,6
PATRIMONIO NETTO
19.972,7
21.424,2
In uno scenario di riferimento ancora caratterizzato da obiettivi di finanza
pubblica improntati al rigore finanziario, ed al riequilibrio nella distribuzione delle
risorse, l’Ente nell’esercizio 2004 è stato costretto ad attuare politiche di oculata
gestione finalizzata al contenimento della spesa entro parametri di crescita
predeterminati.
Tali specifiche misure, -adottate in ottemperanza alla circolare del Ministero
dell’Economia e delle Finanze n. 51 del 27 novembre 2003 ed all’art.1, comma 8,
della legge 30 luglio 2004, n. 191- sono state indirizzate al contenimento delle
spese correnti, e più specificatamente, a quelle per consumi intermedi che alla
categoria IV (Acquisti di beni e servizi) hanno registrato una riduzione del 4%
rispetto al 2003.
Dall’esame dei dati, si rileva, un avanzo finanziario che è attribuibile
esclusivamente, al saldo attivo di parte corrente (+1.437 milioni di euro con un
incremento dell’8,4% rispetto al 2003), mentre il saldo in conto capitale risulta
fortemente negativo rispetto all’esercizio precedente (esercizio 2003, 4.386
milioni di euro, esercizio 2004 –1.080 milioni di euro), dovuto, principalmente,
alla diminuzione delle entrate per effetto della dismissione del patrimonio
immobiliare, e al piano di cartolarizzazione dei crediti.
La gestione istituzionale unitaria, ha registrato un saldo positivo tra
contributi e prestazioni istituzionali di 978 milioni di euro anche se evidenzia,
71
rispetto all’esercizio precedente, una riduzione dovuta ad una contrazione della
copertura previdenziale.
Per quanto riguarda le singole gestioni, si rileva che permane deficitaria la
Cassa previdenza dipendenti enti locali (CPDEL) che, a fronte di entrate
contributive per 12.878 milioni di euro, ha erogato nel 2004 prestazioni per
14.474 milioni di euro.
Il conto economico presenta un avanzo di esercizio di 1.451,4 milioni di
euro, che scaturisce dalla sommatoria tra il saldo positivo delle partite correnti
(1.437,1 milioni di euro) e quello (14,3 milioni di euro) delle componenti che non
danno luogo a movimenti finanziari.
Per quanto riguarda la gestione dei residui attivi e passivi, si rileva che
l’ente in base al riaccertamento di poste creditorie e debitorie ha cancellato
rispettivamente 19 e 30 milioni di euro.
I residui attivi e passivi, provenienti dagli esercizi pregressi, si riducono al
31.12.2004, rispettivamente, a 638 e 528 milioni di euro.
72
5.4 LA GESTIONE FINANZIARIA DI COMPETENZA
I dati esposti nella seguente tabella, relativi alla gestione finanziaria di
competenza dell’anno 2004, evidenziano accertamenti di entrata per complessivi
63.424 ml € ed impegni di spesa per un totale di 63.067 ml € registrando un
avanzo di 357 ml € a fronte dei –3.303,6 previsti nel bilancio di previsione 2004
e dei 5.712,3 risultati nel consuntivo 2003.
La Corte evidenzia il significativo scostamento tra il dato previsionale e
quello consuntivo. Tale discrasia denunzia una certa inadeguatezza nell’impianto
di pianificazione il che induce a richiedere alla tecno-struttura una attenta
verifica delle metodologie previsionali e gestionali.
Gestione finanziaria di competenza
(in milioni di euro)
Aggregati
2003
2004
Var.
2004/2003
Parte Prima-Entrate
Entrate correnti
Tit.1.- E. contributive
Tit. 2.-E. derivanti da trasferimenti correnti
a) Trasferimenti dal bilancio dello Stato
b) Altri trasferimenti enti cop.assic.
Tit. 3.- Altre entrate
Entrate in c/capitale e per accessioni di prestiti
Tit. 4. – Alienazioni di beni patrimoniali e riscossioni di crediti
Tit. 5. – Trasferimenti in conto capitale
Tit. 6 – Accensioni di prestiti
Tit. 7. – Entrate per partite di giro
Totale delle entrate
48.947
47.522
836
617
219
589
6.151
6.143
8
0
9.904
65.002
51.342
49.763
795
671
124
784
289
274
15
0
11.793
63.424
2.395
2.241
-41
54
-95
-195
-5.862
-5.869
-7
0
-1.889
-1.578
47.621
49.905
2.284
46.421
1.765
1.763
2
9.903
59.289
48.785
1.369
1.363
6
11.793
63.067
2.364
-396
-400
4
1.890
3.778
1.326
4.386
5.712
1.437
-1.080
357
Parte Seconda- Spese
Spese correnti
Tit. 1. a) spese istituzionali
Spese in conto capitale ed istituzione mutui ed anticipazioni
Tit.2. –Spese in conto capitale
Tit. 3. –Estinzioni di mutui ed anticipazioni
Tit. 4. –Spese per partite di giro
Totale delle spese
Parte terza- Differenziali
Avanzo o Disavanzo(-) di parte corrente
Avanzo o Disavanzo (-) in conto capitale
Avanzo o Disavanzo (-) complessivo
73
Le entrate e le spese di parte corrente
Le entrate correnti sono complessivamente superiori a quelle nell’esercizio 2003
(€ 2.395 milioni). Questo fenomeno è originato da componenti di segno diverso:
il consistente aumento delle entrate contributive, le poste correttive e, anche se
in misura più contenuta, i trasferimenti dallo Stato; mentre risultano in
diminuzione i trasferimenti da parte di altri Enti nonché le altre voci, connesse
alla diminuzione dei redditi immobiliari e degli interessi su crediti, conseguente
alle alienazioni effettuate negli esercizi precedenti.
Per quanto riguarda le uscite correnti si rileva una crescita (+ € 2.284
milioni) rispetto a quelle del 2003 dovuta, per la parte più consistente, alla
categoria 5^ inerente l’attività istituzionale.
La gestione risulta sostanzialmente equilibrata, in quanto gli accertamenti
correnti sono cresciuti, rispetto all’esercizio precedente, in misura analoga a
quella degli impegni correnti (5%), ma tuttavia è da rilevare un contenuto
fenomeno di riduzione della “copertura previdenziale” con le entrate proprie
compensato con un progressivo aumento dei trasferimenti da parte dello Stato.
74
SCHEMA DI SINTESI SULLE ENTRATE E SPESE DI PARTE CORRENTE
2003
2004
ENTRATE CORRENTI
Aliquote contributive dei datori di
47.508.189.722,61
49.760.775.669,23
lavoro e degli iscritti
Quote di partecipazione iscritti
14.082.630,35
2.112.526,65
all'onere di specifiche gestioni
Trasferimenti da parte dello Stato
616.699.789,56
670.638.378,28
Trasferimenti da altri enti del
219.232.352,72
124.315.456,58
settore pubblico
Entrate per vendita di beni e
8.942.150,55
6.788.526,79
prestaz. di servizi
Redditi e proventi patrimoniali
355.782.199,29
262.984.872,53
Poste correttive e compensative di
202.612.767,58
495.627.212,31
spese correnti
Entrate non classificabili in altre
21.803.801,62
18.867.306,94
voci
TOTALE
48.947.345.414,28 51.342.109.949,31
SPESE CORRENTI
Spese per gli organi dell'Ente
3.966.014,34
3.328.129,94
Oneri per il personale in attività di
356.426.288,79
360.985.333,70
servizio
Oneri per il personale in
0,00
0,00
quiescenza
Spese per l'acquisto di beni di
183.843.435,60
176.792.986,40
consumo e servizi
Spese per prestazioni istituzionali
46.421.354.609,39
48.785.420.574,15
Trasferimenti passivi
391.560.371,73
335.721.201,93
Oneri finanziari
41.050.186,30
117.115.143,03
Oneri tributari
197.441.082,00
94.426.321,42
Poste correttive e compensative di
17.406.161,87
19.522.346,66
entrate correnti
Spese non classificabili in altre voci
7.792.874,45
11.728.111,52
47.620.841.024,47
49.905.040.148,75
TOTALE
(in euro)
Var.%
2004 su
2003
diff.2004 su 2003
5
2.252.585.947
-85
-11.970.104
9
53.938.589
-43
-94.916.896
-24
-2.153.624
-26
-92.797.326
145
293.014.444
-13
-2.936.495
5 2.394.764.535
-16
-637.884
1
4.559.045
0
0
-4
-7.050.449
5
-14
185
-52
2.364.065.965
-55.839.170
76.064.957
-103.014.761
12
2.116.185
50
3.935.237
5 2.284.199.125
Le entrate e le spese in conto capitale
Le entrate in c/capitale diminuiscono del 95% rispetto al 2003 per cessazione
delle entrate straordinarie derivanti dalla dismissione degli immobili da reddito e
dalla cartolarizzazione dei crediti.
Le spese in c/capitale diminuiscono del 22% per le spese per acquisto degli
immobili che hanno comportato impegni a consuntivo pari a 3 milioni di euro a
fronte di una specifica previsione di 10 milioni di euro e ciò in conseguenza del
mancato acquisto di nuove sedi, con il conseguente mancato utilizzo dell’83,76%
del relativo stanziamento. Anche gli impegni per la manutenzione degli immobili
75
sono risultati più contenuti (€ 51.200,68) a fronte di una previsione definitiva
pari a 797.200,00.
Le cause dello scostamento del 2004 rispetto al 2003 per la categoria 14^
(concessione di crediti) sono sostanzialmente riconducibili alla riduzione (per
€150.674.273) di mutui e prestiti agli iscritti e di crediti ai dipendenti INPDAP,
conseguente alla flessione della domanda di prestazioni creditizie anche a causa
della complessità della documentazione necessaria per accedere alla prestazione.
Conclusivamente la notevole riduzione dell’avanzo di
competenza
è
totalmente imputabile alla parte in conto capitale il cui saldo negativo (per €
1.080.070.735,13) è dovuto alla drastica flessione delle entrate derivanti da
variabili eccezionali quali le cartolarizzazioni immobiliari e dei crediti, che hanno
contrassegnato il triennio precedente; per contro l’avanzo di parte corrente (di €
1.437.069.800,56) è aumentato rispetto all’esercizio precedente nella misura
dell’8%.
La totalità degli esborsi relativi all’esercizio finanziario, al netto delle partite
di giro, riguarda l’aggregato di parte corrente nella misura del 97,33% e
l’aggregato in conto capitale per la percentuale residua.
76
SCHEMA DI SINTESI SULLE ENTRATE E SPESE IN C/CAPITALE
Var. %
2003
ENTRATE IN C/CAPITALE
Alienazione di immobili e diritti
reali
Alienazione di immobilizzazioni
tecniche
Realizzo di valori immobiliari
Riscossioni di crediti
Trasferimenti dallo Stato
Trasferimenti dalle Regioni
Trasferimenti dalle Province
trasferimenti da altri enti del
settore pubblico
Assunzioni di altri debiti
finanziari
TOTALE
SPESE IN C/CAPITALE
Acquisizione di beni di uso
durevole ed opere immobiliari
Acquisizione di immobilizzazioni
tecniche
Anticipazioni ed acquisto valori
mobiliari
Concessioni di crediti ed
anticipazioni
Indennità di buonuscita ed una
Tantum al personale cessato dal
servizio
Rimborsi di mutui
Restituzioni anticipazioni fra le
casse pensioni
Estinzione di debiti diversi
TOTALE
2004 su
2004
2003
diff.2004 su 2003
282.357.757,48
77.791.568,29
-72
-204.566.189
6.905,32
2.750,00
-60
-4.155
9.734.152,10
5.850.693.502,28
4.387.133,24
2.180.103,70
0,00
7.928.918,85
188.173.452,82
6.253.772,62
2.771.847,39
0,00
-19
-97
43
27
0
-1.805.233
-5.662.520.049
1.866.639
591.744
0
1.243.739,00
5.727.796,28
361
4.484.057
323.962,96
87.688,46
-73
-236.275
6.150.927.256,08
288.737.794,71
9.877.619,71
7.165.135,10
-27
-2.712.485
10.881.417,91
24.521.273,33
125
13.639.855
268.474.000,00
0,00
-100
-268.474.000
1.465.457.874,61
1.314.783.601,63
-10
-150.674.273
8.019.012,76
16.899.023,36
111
8.880.011
0,00
0,00
0
0
-95 -5.862.189.461
0,00
0,00
0
0
2.386.377,33
1.765.096.302,32
5.439.496,42
1.368.808.529,84
128
-22
3.053.120
-396.287.772
Per quanto riguarda, il conto consuntivo 2004 il Consiglio di indirizzo e
vigilanza in sede di approvazione dello stesso ha rilevato, fra l’altro, anche per
questo esercizio che la carenza di un sintetico documento di raccordo -che dia
contezza del grado di raggiungimento degli obiettivi fissati dal predetto Consiglio,
e delle cause che non ne hanno eventualmente consentito la realizzazione e delle
azioni correttive intraprese o da intraprendere- rende particolarmente gravosa e
difficilmente praticabile la funzione di vigilanza, stante la complessità del
processo di verifica della concordanza tra obiettivi e risultati.
E’ stata inoltre ribadita l’importanza di un’adeguata fase di pianificazione
che, soprattutto in considerazione delle trasformazioni e innovazioni tecnologiche
“in fieri” nel corrente esercizio e delle previste nuove procedure contabili,
favorisca una tempificazione degli obiettivi ed una puntuale lettura delle scelte
77
gestionali in ordine alla traduzione delle linee di indirizzo per quanto attiene alla
collocazione dei medesimi nelle poste di bilancio.
E’ stato, in particolare segnalato:

il reiterato ritardo nella trasmissione al Consiglio di indirizzo e vigilanza dei
documenti di bilancio e, nello specifico, del conto consuntivo 2004, le cui
risultanze, acquisite nei tempi previsti avrebbero consentito di individuare
eventuali criticità ed emanare opportuni e tempestivi indirizzi correttivi;

i significativi scostamenti di numerosi capitoli di bilancio tra previsioni
definitive e risultati del conto consuntivo 2004, che hanno sostanzialmente
interessato le stesse categorie di bilancio degli esercizi 2001,2002 e 2003;

il mancato aggiornamento dell’integrale valorizzazione dei beni mobili,
nonché della redazione del relativo inventario generale, secondo le vigenti
disposizioni regolamentari;

la censurabile lentezza nel reperimento di immobili strumentali, nonostante le
assicurazioni fornite in sede di approvazione dei bilanci di previsione 2004 e
2005;

il
mancato
utilizzo
degli
stanziamenti
destinati
alla
manutenzione
straordinaria degli immobili e relativo monitoraggio.
E’ stata, inoltre, invitata l’amministrazione ad adottare opportune misure di
vigilanza in relazione alle seguenti problematiche:

ritardato completamento e conseguente messa a regime della banca dati
anagrafica, soprattutto del personale dei Ministeri, quale insostituibile
supporto per l’esatta quantificazione del gettito derivante dalle entrate
contributive, nonché delle relative morosità;

ritardo nella definizione dell’arretrato previdenziale, sia per quanto attiene al
settore pensionistico che a quello del TFR, per il quale sarebbero, per altro, in
corso specifici progetti per la sua definitiva eliminazione.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il Ministero
dell’Economie e delle Finanze ha formulato le sue definitive osservazioni sul
consuntivo
2004
con
nota
del
1°
febbraio
2006,
rilevando
che
detta
approvazione è intervenuta in data successiva al termine ultimo previsto dall’art.
20 della legge n. 88/89, come peraltro già verificatosi negli esercizi precedenti.
Il predetto Ministero tenuto anche conto del parere espresso dal Collegio
sindacale, ha, tra l’altro,rappresentato l’esigenza:
78

di procedere alla revisione dell’assetto contabile degli elaborati sulla base dei
principi informatori previsti dalla legge n. 94/97;

di esaminare con maggiore attenzione i meccanismi di previsione degli
accertamenti e degli impegni, al fine di evitare forti scostamenti tra
preventivo e consuntivo;

di rispettare i termini prescritti per la presentazione e deliberazione del conto
consuntivo (art. 38, comma 4, del D.P.R. n. 97/2003).
La Corte condivide pienamente le suesposte osservazioni ed, invita,
pertanto, l’Ente a tenerne debito conto in sede di predisposizione dei futuri
documenti contabili.
5.5. IL RISULTATO DI CASSA
La gestione di cassa ha dato luogo a riscossioni pari a complessivi 62.895
milioni di euro, di cui 62.023 relativi alla gestione di competenza e 872 a quella
dei residui. I pagamenti, invece, sono risultati pari a complessivi 65.656 milioni,
di cui 60.916 milioni euro attinenti alla gestione di competenza e 4.740 milioni a
quella dei residui. La gestione dell’esercizio 2004 è stata caratterizzata da una
“massa spendibile” (mln. 63.067 di impegni e mln. 5.268 di residui passivi) pari
a milioni di euro 68.335 di importo considerevolmente superiore alla “massa
riscuotibile” (mln. 63.424 di accertamenti e 1.529 mln.di residui attivi per un
totale complessivo di milioni di euro 64.858).
La diversa consistenza della massa spendibile rispetto a quella riscuotibile
ha determinato la riduzione del fondo di cassa finale (mln. 19.638) rispetto a
quello iniziale (mln. 22.399) anche se il grado di smaltimento delle spese (96%)
è pressoché equivalente a quello di conseguimento delle entrate (96,9%). Si
rileva, in particolare, che le riscossioni relative alle entrate contributive (mln.
49.449) hanno rappresentato il 97,85% della corrispondente massa riscuotibile
(mln. 50.534) mentre i pagamenti per le prestazioni istituzionali (mln. 48.773,7)
hanno raggiunto il
99,95% della corrispondente massa spendibile (mln.
48.794,6). Il peggioramento della liquidità è da porre in diretta correlazione, alla
cessazione degli effetti delle cartolarizzazioni da cui erano scaturiti incassi di
natura straordinaria. L’avanzo finale di cassa, conseguente alla gestione degli
incassi e dei pagamenti, è pari a 19.638 milioni di euro, mentre la consistenza
iniziale della stessa era pari a 22.399 ml/€.
79
SCHEMA DI SINTESI SULLE ENTRATE E SPESE Di (cassa) (in euro)
ENTRATE
TITOLO I
2003
2004
diff.2004 su 2003
51.344.726.237,53
49.448.959.397,92
TITOLO II
843.208.636,73
805.885.893,94
-37.322.742,79
TITOLO III
551.223.788,38
814.539.303,24
263.315.514,86
TITOLO IV
9.005.870.738,56
199.894.500,58
-8.805.976.237,98
7.810.975,94
13.677.337,30
5.866.361,36
278.372,73
110.243,42
-168.129,31
9.867.100.196,19
11.612.197.774,64
1.745.097.578,45
71.620.218.946,06
62.895.264.451,04
-8.724.954.495,02
TITOLO V
TITOLO VI
TITOLO VII
TOTALE
SPESE
TITOLO I
TITOLO II
2003
2004
-1.895.766.839,61
diff.2004 su 2003
47.589.283.262,02
49.888.860.476,57
2.299.577.214,55
1.777.412.629,12
1.349.543.189,42
-427.869.439,70
2.840.799.355,27
TITOLO III
1.409.322,50
2.842.208.677,77
TITOLO IV
9.772.095.049,83
11.575.599.250,50
1.803.504.200,67
59.140.200.263,47
65.656.211.594,26
6.516.011.330,79
22.399.131.217,36
19.638.184.074,14
TOTALE
SALDO DI CASSA
80
5.6. LA SITUAZIONE AMMINISTRATIVA
La situazione amministrativa 2004, (diversamente dagli esercizi fino al
2000 nei quali essa era composta in sommatoria delle singole Gestioni
unitariamente amministrate), è considerando l’unicità della gestione finanziaria,
la risultanza dei totali delle riscossioni e dei pagamenti effettuati nel 2004 in
conto competenza ed in conto residui e della situazione, riaccertata, dei residui
attivi e passivi.
L’esercizio 2004 evidenzia un avanzo di amministrazione di 18.997 milioni
di euro come emerge dal seguente prospetto:
Situazione amministrativa al 31/12/2004
2003
CONSISTENZA DI CASSA AD INIZIO ESERCIZIO
RISCOSSIONI
in conto COMPETENZA
in conto RESIDUI
totale
in conto RESIDUI
totale
62.023.392.315,76
7.558.285.179,01
871.872.135,28
57.340.497.483,23
60.915.715.039,75
1.799.702.780,24
4.740.496.554,51
22.399.131.217,36 19.638.184.074,14
degli esercizi precedenti
589.419.876,12
637.974.349,51
dell'esercizio
939.990.304,49
1.400.703.795,11
1.529.410.180,61
2.038.678.144,62
totale
RESIDUI PASSIVI
64.061.933.767,05
59.140.200.263,47 65.656.211.594,26
CONSISTENZA DI CASSA A FINE ESERCIZIO
RESIDUI ATTIVI
22.399.131.217,36
71.620.218.946,06 62.895.264.451,04
in conto COMPETENZA
PAGAMENTI
2004
9.919.112.534,77
degli esercizi precedenti
3.349.525.397,19
527.919.853,83
dell'esercizio
1.949.091.244,74
2.151.382.005,69
5.298.616.641,93
2.679.301.859,52
totale
Avanzo / Disavanzo (-) di Amministrazione
18.629.924.756,04 18.997.560.359,24
Parte vincolata per il “Decreto taglia spese”
47.303.436,25
Parte vincolata per la legge 191/2004
81.901.060,00
AVANZO DISPONIBILE
18.868.355.862,99
Concorre alla sua formazione la notevole entità delle disponibilità liquide
conseguite soprattutto attraverso la cartolarizzazione dei crediti (SCIP1 per i
prestiti agli iscritti e SCIP2 per quegli agli Enti locali) e degli immobili (SCIP1 e
SCIP2) atteso che l’apporto dei residui attivi e delle riscossioni è ampiamente
assorbito dalle corrispondenti “voci passive” (residui passivi e pagamenti).
81
L’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2004 (€ 18.997 mln.) presenta
un incremento di € 367 mln. rispetto a quello determinato al termine
dell’esercizio 2003 (€ 18.630 mln.).
L’incremento
dell’avanzo
di
amministrazione
è
da
attribuire,
in
misura
preponderante, a quello di competenza (€ 357 mln.) ed al saldo positivo (€ 11
mln.) tra i riaccertamenti dei residui passivi (€ 30 mln.) e quelli attivi (€ 19
mln.).
Al risultato sopra descritto concorre l’importo di 47.303.436 euro, derivante
dalla riduzione del 15% degli stanziamenti delle spese per acquisti di beni e
servizi, operato con delibera del C.di A. del 12.12.2002, in applicazione della
legge 31.10.2002, n. 246, e del D.M. 29/11/2002, nonché l’importo di
81.901.060 euro defalcate dall’avanzo di amministrazione perché indisponibili in
applicazione della legge 191/2004. Entrambi i suindicati importi devono essere
versati entro 30 giugno 2006 alle casse dello Stato (L. 23.12.05, n. 266 co.48
Legge Finanziaria 2006).
5.7.IL RISULTATO ECONOMICO
Nella prima parte del conto economico sono evidenziate le componenti
finanziarie di entrata e di uscita di parte corrente che danno luogo al saldo
positivo della gestione di competenza pari a € 1.437,1 milioni.
Nella seconda parte risultano le componenti che non danno luogo a
movimenti finanziari in cui si registra invece un saldo positivo di € 14,3 milioni
che non incide in modo significativo sul risultato economico complessivo che si
attesta a € 1.451,4 milioni.
Il predetto risultato economico è la risultanza della somma algebrica del
disavanzo della CPDEL (Cassa pensioni dipendenti Enti locali) e degli avanzi delle
altre gestioni unificate. E’ da rilevare che il risultato economico in termini
negativi della CPDEL, per € 1.596 milioni è determinato essenzialmente dallo
squilibrio tra entrate contributive (€ 12.878 milioni) e spesa per prestazioni
istituzionali, prevalentemente pensionistiche. (€ 14.474 milioni).
Le componenti non finanziarie non modificano lo squilibrio, ma peggiorano,
anche se in quantità non ingente, il risultato complessivo. Esse comprendono gli
accantonamenti al Fondo per il personale, gli ammortamenti, i fitti figurativi e le
sopravvenienze attive per immobili.
82
Pur essendo cessato, rispetto agli esercizi precedenti, l’effetto positivo delle
plusvalenze relative agli immobili oggetto di dismissioni, il positivo risultato
economico
della
dell’incremento
gestione
delle
2004
entrate
rispetto
(mln
al
2.394,7)
disavanzo
cui
ha
2003
concorso
è
in
frutto
misura
determinante l’aumento delle entrate contributive (mln.2.240,6), di importo
superiore
all’incremento
delle
spese
(mln.
2.284,2),
riaccertamento dei residui passivi rispetto a quelli attivi.
83
nonché
il
maggior
CONTO ECONOMICO
ENTRATE E SPESE FINANZIARIE CORRENTI
(migliaia di Euro)
ENTRATE
2003
2004
SPESE
var. % su
2003
TITOLO I
Cat. 1-Entrate contributive
Cat. 2-Quote di partecipazione iscritti all'onere di
specifiche gestioni
49.760.776
14.082
2.113
5 Cat. 1- Organi dell'Ente
-85 Cat. 2- Oneri per il personale in servizio
Cat. 3- Oneri per il pers.le in quiescenza
Cat. 4- Acquisto beni di consumo e servizi
Cat. 3-Trasferim. da parte Stato
616.700
670.638
Cat. 6-Trasferim. da altri enti del settore pubblico
219.232
124.315
9 Cat. 5- Prestazioni Istituzionali
-43 Cat- 6- Trasferimenti passivi
Cat. 7- Oneri finanziari
TITOLO III
8.942
6.789
Cat. 8- Redditi e proventi patrim.
355.782
262.985
-26 Cat. 9- Poste correttive e compensative di entrate correnti
Cat. 9- Poste correttive e compens.di spese correnti
202.613
495.627
145 Cat.10- Spese non classificabili in altre voci
21.804
18.867
-13
48.947.345
51.342.110
5
Cat. 10-Entrate non classificabili in altre voci
TOTALE PARTE PRIMA
2004
var. % su
2003
TITOLO I
47.508.190
TITOLO II
Cat. 7- Entrate per vendita di beni e prestaz. di servizi
2003
-24 Cat. 8- Oneri tributari
TOTALE PARTE PRIMA
3.966
3.328
-16
356.426
360.985
1
0
0
0
183.844
176.793
-4
46.421.355
48.785.421
5
391.560
335.721
-14
41.050
117.115
185
197.441
94.426
-52
17.406
19.522
12
7.793
11.728
50
47.620.841
49.905.040
5
198.313
55.331
-72
COMPONENTI CHE NON DANNO LUOGO A MOVIMENTI FINANZIARI
Variazioni patrimoniali straordinarie
5.934.481
128.370
5.934.481
128.370
-98
54.881.826
51.470.480
-6
TOTALE GENERALE
0
AVANZO ECONOMICO
-10
TOTALE A PAREGGIO
-98 Ammortamenti ed accantonamenti
Variazioni patrimoniali straordinarie
TOTALE PARTE SECONDA
TOTALE GENERALE
DISAVANZO ECONOMICO
TOTALE A PAREGGIO
2.263.816
57.145.642
51.470.480
TOTALE PARTE SECONDA
(valori espressi in migliaia di €uro )
84
9.326.488
58.727
-99
9.524.801
114.058
-99
57.145.642
50.019.098
-12
1.451.382
57.145.642
51470.480
-10
5.8. LA SITUAZIONE PATRIMONIALE
La situazione patrimoniale dell’Istituto espone la consistenza degli
elementi patrimoniali attivi e passivi all’inizio e alla fine dell’esercizio.
Il complessivo risultato patrimoniale scaturisce dalla sommatoria
algebrica tra l’avanzo disavanzo patrimoniale di pertinenza delle singole
gestioni.
Il risultato della gestione mostra un andamento migliore rispetto a
quello dell’esercizio precedente (+ 1451 milioni di euro) essendosi
assestato su di un patrimonio netto di 21.424,1 milioni di euro a fronte di
quello 2003 ammontante a 19.972,8 milioni di euro
Al predetto incremento hanno concorso l’aumento netto delle attività
(mln. 239,3) ed il decremento delle passività (mln. 1.212,1).
Nell’ambito delle prime, l’incremento ha riguardato principalmente i
crediti per prestiti e mutui (mln. 1.313,5), cui ha fatto riscontro, nel
patrimonio finanziario, la riduzione delle disponibilità liquide (- mln.
2.760,9), parzialmente compensata
dall’incremento dei
crediti
(mln.
1.853,4).
Nella
parte
passiva,
ha
concorso,
in
misura
significativa,
all’incremento del netto patrimoniale la riduzione dei debiti (mln. 1.274,8).
82
INPDAP
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31/12/2004
(i valori 2003 e 2004 sono espressi in €uro)
5.9.LA SITUAZIONE DEI RESIDUI
Con la delibera del 22 giugno 2005 il C.di A. ha proceduto alla ricognizione
riaccertativa dei residui pervenendo ad un apprezzabile riduzione del loro
importo: ed invero i residui attivi inizialmente accertati in 1.529.410.180,61
hanno subito una riduzione di euro 19.570.533,54 mentre quelli passivi accertati
in 5.298.616.641,93 sono stati ridotti di € 30.200.233,59. La riduzione dei
residui attivi riguarda prevalentemente la parte corrente (milioni 19,6) e solo
marginalmente quella in conto capitale e le partite di giro, entrambe per milioni
0,2 di euro.
La riduzione più consistente afferisce al “recupero di prestazioni
istituzionali” per 12,8 milioni di euro.
Tra i residui passivi le eliminazioni più consistenti hanno riguardato i due
capitoli di parte corrente relativi ai “compensi, gli assegni fissi, indennità e
rimborsi agli Organi dell’Istituto” e agli “stipendi e altri assegni fissi al personale”
comportanti una riduzione, rispettivamente, di € 2.015.790,92 e € 3.332.255,05,
essendo risultata l’assunzione degli impegni in eccesso rispetto alle effettive
83
necessità; nonché il capitolo “Spese per la gestione di immobili da reddito”, con
una riduzione di € 2.415.875,19.
Per
la
parte
in
conto
capitale
è
da
rilevare
una
riduzione
di
€
11.926.651,14, derivante da rinunce dei beneficiari o da revoche di concessione
di mutui.
L’azione di riaccertamento effettuata dall’ente è da valutare positivamente,
anche
se,
persistono
ancora,
particolari
criticità
nell’individuazione
delle
risultanze dei crediti specie per fitti, con riferimento agli esercizi pregressi (cap.
30801 € 357.295.407,96).
La consistenza dei residui al 31 dicembre 2004 risulta evidenziato nella seguente
tabella:
RESIDUI al 31/12/2004
ATTIVI
a) anteriori al 2004
PASSIVI
637.974.349,51
527.919.853,83
b) originati dall’esercizio 2004
1.400.703.795,11
2.151.382.005,69
c) totale
2.038.678.144,62
2.679.301.859,52
I residui attivi dell’anno 2004 ammontano a € 1.400.703.795,11 di cui
1.009.454.577,81 riguardano le entrate contributive e prevalentemente i
contributi ordinari per le pensioni (€ 971.256.834,81)
I residui in conto capitale ammontano a € 2.469.541,95 concernenti soprattutto
le indennità di anzianità del personale trasferito all’Inpdap.
Il totale dei residui passivi dell’esercizio risulta in € 2.151.382.005,69 e riguarda
per la maggior parte versamenti di ritenute erariali (€ 1.946.716.668,01)
inerenti alle partite di giro.
La consistenza dei residui passivi in conto capitale è di €43.596.682,60
mentre quella
di
parte corrente
è pari
a
€
161.068.655,08
di
cui
€
46.257.360,00 quali componenti del salario accessorio del personale non
corrisposto nell’anno di competenza.
Secondo gli indicatori di bilancio si può rilevare che la capacità di smaltimento
dei residui attivi è pari al 58% e dei residui passivi è del 90%.
Dal seguente prospetto si rileva la composizione dei volumi dei residui per
esercizi di provenienza per il periodo 2001/2004.
84
Residui per esercizi di provenienza
tipologia
Attivi
Passivi
Volumi annuali
2001
2002
2003
2004
5,684
1,991
7,609
1,851
0,940
1,949
1,326
2,151
Dal prospetto sopra riportato emerge in particolare per l’esercizio 2003 una
riduzione consistente dei residui attivi dovuta all’eliminazione delle “debenze”
pregresse nei confronti della Banca d’Italia e alla conversione in riscossioni, dei
residui vantati nei confronti delle gestioni unificate.
Circa il fenomeno dei residui che assume tuttora proporzioni assai rilevanti,
la Corte, pur ritenendo che parte di essi sia di natura fisiologica, è tuttavia
indotta ad osservare che necessitano interventi diretti ad attuare non solo
procedure adeguate per i pagamenti e le riscossioni dei residui di più remota
formazione ma anche una attenta ricognizione del titolo giuridico contabile ad
essi sottostante.
Siffatto lavoro di analisi appare indubbiamente facilitato dall’introduzione
dei nuovi criteri contabili di cui al DPR n. 97/2003 con particolare riferimento
all’istituzione dei centri di responsabilità.
5.10.LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
A causa delle gravi criticità registrate nella gestione esternalizzata del
patrimonio immobiliare - in relazione alla quale, come meglio specificato più
avanti, sono state accertati anche casi di gravi ipotesi criminose come quella di
truffa ai danni dell’Ente - il Commissario Straordinario dell’Istituto nel marzo
2004 ha deliberato:
O
di non rinnovare alla scadenza i contratti di appalto di global service dei dieci
lotti in cui era suddiviso il patrimonio immobiliare dell’ente
O
di istituire una apposita struttura cui affidare il compito di stilare gli accordi di
chiusura dei dieci contratti d’appalto (contrattualmente assai complessi,
trattandosi di global service immobiliare comprendente lavori, servizi etc.);
85
O
condurre le necessarie verifiche e coordinare ed avviare sul piano giuridico
amministrativo la gestione diretta del patrimonio residuo (ormai pressoché
totalmente
cartolarizzato)
affidandola
alla
Direzioni
Compartimentali
dell’ente.
L’attuale assetto della gestione diretta è rappresentato da tre principali
filoni di attività:
- BOLLETTAZIONE: affidamento all’Agenzia delle Entrate della bollettazione dei
canoni e degli oneri accessori sulla base di una convenzione appositamente
stipulata;
- ATTIVITÀ MANUTENTIVA E PIU’ IN GENERALE COMPITI DI SUPPORTO TECNICO AGLI STABILI
(segnalazione
guasti
e
ulteriori
attività
normalmente
demandate
agli
amministratori di condominio): sono stati individuati a livello territoriale
geometri professionisti muniti di specifica qualificazione in materia, scelti
nell’ambito di un elenco a tal uopo fornito all’Istituto dall’Ordine Nazionale dei
Geometri, che svolgono l’attività di Amministratori degli stabili fino alla
dismissione. Per quanto concerne, invece, le attività di manutenzione ordinaria e
straordinaria esse vengono affidate, a livello locale, mediante il ricorso ai sistemi
previsti dalle ordinarie norme sugli appalti pubblici con gare compartimentali ad
evidenza pubblica o mediante l’affidamento dei lavori in economia.
- MONITORAGGIO E CONTROLLO: i reports sono elaborati in forma sintetica dalla
Direzione Centrale al fine di supportare e indirizzare le Strutture periferiche
mediante la rappresentazione sintetica delle risultanze di gestione.
La scelta di non rinnovare alla scadenza i rapporti contrattuali in essere con
le ex società di gestione e di passare alla gestione diretta avrebbe determinato,
secondo l’amministrazione un risparmio per il periodo maggio 2004/dicembre
2005 pari ad 32,1 milioni di euro, di cui 22,6 milioni di euro per i dodici mesi del
2005.
Tale risultato è stato calcolato su base reale, prendendo a riferimento gli incassi
effettivamente realizzati tanto per il dovuto corrente che per il recupero della
morosità e considerando:
-
per la gestione diretta tutti i costi sostenuti, ivi compresi gli investimenti
iniziali per l’avvio della bollettazione attraverso la Agenzia delle Entrate, i
costi del personale acquisito attraverso contratti di somministrazione di
lavoro interinale, le manutenzioni etc ed, invece,
86
-
per la gestione esterna detraendo dagli incassi effettivamente realizzati
dall’Istituto i corrispettivi contrattualmente previsti dal cessato contratto
d’appalto (circa il 29% dell’incassato) che i gestori si sarebbero trattenuti. Le
spese di manutenzione effettivamente sostenute sono state valorizzate in
conformità alle previsioni contrattuali, decurtandole per la manutenzione
correttiva del corrispettivo d’appalto e considerando a parte le altre tipologie
(interventi indifferibili etc.)
Situazione dei rapporti con le pregresse società affidatarie
Terminata, quindi dall’aprile 2004 la gestione del patrimonio immobiliare da
parte
delle
Società
mandatarie,
al
fine
di
pervenire
ad
una
chiusura
amministrativa di tutti gli aspetti rilevanti dei pregressi rapporti gestionali, sono
stati sottoscritti con le società mandatare singoli accordi che hanno disciplinato
dettagliatamente le attività di riconsegna. Nei medesimi accordi è stata
convenuta, la prosecuzione amministrativo-contabile dei rapporti locativi, ed a
tale scopo è stata prevista la continuazione per un trimestre (maggio, giugno e
luglio 2004) di gestione a titolo gratuito durante il quale le mandatarie hanno
provveduto alla sola bollettazione e riscossione, mentre l’Istituto ha da subito
provveduto direttamente a tutti gli altri aspetti della gestione.
Sotto il coordinamento della Direzione Centrale del Patrimonio, e con
l’ausilio di un Comitato consultivo composto da professionalità legali e tecnico
amministrative, sono state condotte dalle Direzioni Compartimentali
puntuali
verifiche sulle prestazioni rese dalle appaltatrici, ed all’esito di tale fase sono
stati sottoscritti, pressoché contemporaneamente per tutti i lotti di gestione, i
verbali di riconsegna del patrimonio immobiliare affidato.
Attualmente la situazione all’esito delle verifiche sui dieci lotti è la
seguente: su dieci lotti, sono state avviate cinque procedure di composizione in
conformità dell’art. 39 della Convenzione, di cui una già conclusa (con
incameramento, fra l’altro di € 2.143.854,66 in favore dell’INPDAP a titolo
risarcitorio), e quattro ancora in corso, mentre per altri quattro lotti sono state
tempestivamente escusse le fideiussioni ed avviato il contenzioso giudiziale. Per
quanto concerne, infine, la Società Ferservizi ( il cui capitale è interamente
detenuto dalle Ferrovie dello Stato) sono tutt’ora in corso le verifiche allo scopo
di chiarire gli innumerevoli punti di criticità ancora in sospeso.
87
Un aspetto assai rilevante tanto in relazione alla gestione diretta quanto
alla chiusura dei rapporti contrattuali con le ex Società di gestione, è costituito
dalla riacquisizione delle banche dati da parte delle stesse.
Nella
finalità
di
assicurare
la
massima
affidabilità
e
terzietà
alle
riacquisizione delle banche dati, anche tenuto conto del contesto precontenzioso
insorto con le appaltatrici, le attività di controllo tecnico e logico funzionale sono
state affidate alla Agenzia delle Entrate, mentre l’Istituto ha poi provveduto alle
relative verifiche.
Sugli esiti degli accertamenti e sulle soluzioni adottate la Corte si riserva di
riferire con il prossimo referto.
Stato attuale della morosità
Le operazioni di rilevazione della morosità risentono della migrazione dei
dati all’Istituto da parte dei gestori alla chiusura dei pregressi rapporti
contrattuali che hanno interessato complessivamente il periodo 1996-2004.
Il dato complessivo della morosità registrata in banca dati ammonta a
207,4 milioni di euro al netto di 36,34 milioni di euro per bollettini non attribuiti
(pagamenti scartati dal sistema per motivi tecnici). Tale importo, come detto, è
destinato a subire significative decurtazioni oltre che all’esito della citata attività
di correzione ed integrazione da parte dei Compartimenti e della Direzione
Centrale su morosità solo figurativa, anche all’esito della corretta imputazione
delle somme versate dagli inquilini non tramite l’Agenzia delle Entrate ma con
strumenti alternativi (assegni, bollettini di ccp, ecc…) per le quali è in corso
l’attività di quantificazione complessiva nonché di verifica ed attribuzione alle
partite contabili.
Pertanto, la corretta quantificazione della morosità sarà possibile solo al
compimento della complessa attività di correzione ed integrazione dei dati
esistenti con le risultanze emerse dall’esame del fascicolo amministrativo,
attività che si protrarrà sicuramente per tutto il 2006.
In ordine al riscontrato mancato inserimento dei dati relativi al riscosso
(con conseguente creazione di morosità fittizia) da parte di talune società di
gestione sono in corso indagini penali della magistratura delegate alla Guardia di
Finanza,
con
la
quale
la
Dirigenza
proficuamente collaborando.
88
e
l’Avvocatura
dell’Istituto
stanno
L’attività di recupero della morosità ha comportato finora un recupero pari
a 38,7 milioni di euro.
A tale somma và aggiunta quella connessa all’attività di recupero
stragiudiziale svolta dalla competente Direzione Centrale attraverso la verifica
dei flussi finanziari che ha importato il versamento di saldi gestionali per un
importo complessivo 8,1 milioni di euro.
5.11 L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI DISMISSIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
A) I^ operazione di cartolarizzazione (SCIP1).
La I^ operazione di cartolarizzazione ha riguardato inizialmente 11.972
unità immobiliari.
Alla data del 31.12.2004, risultano vendute n. 10.110 unità immobiliari a
fronte di un incasso di € 946.449.113.
Nel corso del 2004 risultano complessivamente alienate n.644 unità
immobiliari per un incasso di € 76.600.016,95.
Alla fine del 2005 rimarrebbero ancora da alienare circa n.1650 unità la cui
vendita per altro presenterebbe in più casi situazioni di oggettiva criticità
(occupazioni abusive, immobili di pregio, contenziosi ecc.) sottoposte da tempo
all’attenzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
B) II^ operazione di cartolarizzazione: (SCIP2)
Il numero delle unità inserite nella II^ cartolarizzazione è pari a:
-
26.419 unità residenziali,
-
4.721 unità commerciali,
-
31.695 pertinenze.
Nel corso del 2004 risultano complessivamente alienate n. 4.837 unità
immobiliari per un incasso di € 475.701.591,89.
Con decreto del Ministro dell’economia e finanze di concerto con il
Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 21 novembre 2002, sono stati
trasferiti alla società di cartolarizzazione S.C.I.P. – Società cartolarizzazione
immobili pubblici s.r.l. - gli immobili precedentemente individuati dai decreti
dirigenziali dell’Agenzia del Demanio elencati nell’Allegato 1 allo stesso decreto;
è stata, quindi, avviata la seconda operazione di cartolarizzazione ai sensi del
decreto legge 25/9/01, n. 351 convertito con modificazioni nella legge 23/11/01,
n. 410. Per quanto riguarda l’INPDAP, il decreto dell’Agenzia del demanio è il n.
89
38602 del 5/11/01 con il quale sono stati individuati gli immobili che dovevano
rientrare in SCIP2. In conformità al d.l. n. 351/01, in data 27/11/02, è stato
stipulato tra la SCIP e questo Istituto il contratto che disciplina la gestione e la
vendita degli immobili cartolarizzati.
In data 19 aprile 2005 - a seguito del decreto emanato dal Ministro
dell’economia e delle finanze in data 18 aprile 2005 di concerto con il Ministro del
lavoro e delle politiche sociali, decreto con il quale sono stati stabiliti i termini e
le condizioni per una nuova emissione di titoli e le caratteristiche principali della
ristrutturazione della seconda operazione di cartolarizzazione -
l’INPDAP ha
sottoscritto con la SCIP un accordo a parziale modifica ed integrazione di alcuni
dei patti contenuti nel contratto di gestione del patrimonio immobiliare, stipulato
nel novembre 2002. In particolare si è prolungata fino al 30/06/08 l’operazione
di vendita degli immobili cartolarizzati non ancora venduti e si è stabilito, in
sostituzione del precedente, un nuovo businnes plan.
La
nuova
operazione
si
caratterizza
per
la
ristrutturazione
dell'indebitamento a valere su obbligazioni in portafoglio agli investitori per oltre
5 miliardi di Euro. L’operazione prevede l'emissione di nuovi titoli fino a un
massimo di 4,85 miliardi, a scadenza allungata rispetto a quelli preesistenti e
con un profilo di rimborso con ammortamento. I proventi della nuova emissione
verranno depositati a Scip e, insieme a fondi già disponibili utilizzati per il
rimborso alla scadenza attesa dei titoli di classe A2 (2 miliardi, tripla 'A',
'expected maturity' aprile 2005), A3 (1,743 miliardi, tripla 'A', aprile 2006), B
(858 milioni, doppia 'A', ottobre 2006) e C (536 milioni, singola 'A', ottobre
2006).
Per quanto riguarda il corrispettivo spettante all’Inpdap si fa rilevare che
nel contratto originario il compenso spettante all’Istituto era fissato in una
percentuale che variava dallo 0,5% al 2,5% a partire dal raggiungimento di un
rapporto tra ricavi realizzati e ricavi previsti pari al 70,1%. Con l’accordo
integrativo stipulato il corrispettivo è adesso composto da un corrispettivo base e
da un eventuale incentivo:
-
Corrispettivo Base.Il Corrispettivo Base riconosciuto ad Inpdap è pari allo
0,3% dei ricavi effettivamente realizzati per ciascun Trimestre di Riferimento.
-
Incentivo. All’Inpdap è riconosciuto un incentivo commisurato ai ricavi
realizzati con le vendite finali, e pari alla somma delle commissioni
90
percentuali sui ricavi che siano eventualmente dovute in relazione al rapporto
tra i ricavi realizzati e i ricavi previsti in ciascun trimestre di riferimento del
Business Plan.
In
conseguenza
di
quanto sopra
rappresentato va
evidenziato che
l’andamento delle vendite SCIP hanno consentito all’Istituto di percepire
dall’ottobre 2003 al dicembre 2004 la somma complessiva di € 5.589.828,80.
La vendita delle unità commerciali SCIP2:
Nell’ambito della II^ operazione di cartolarizzazione la gestione delle
operazioni di vendita con asta pubblica relativamente ai complessi immobiliari
ove sono inserite unità adibite ad uso ufficio, nonché locali commerciali, e unità
destinate ad accogliere le Pubbliche Amministrazioni, è stata affidata dalla SCIP
srl al Consorzio G1 con contratto stipulato in data 28/11/02.
Il Consorzio G1 è costituito da due società operative Lazard Real Estate
s.r.l.(Lazard) e Fintecna –Finanziaria per i Settori Industriale e dei Servizi S.p.A.
Le procedure competitive di vendita, contemplate nell’accordo, prevedono
due distinte fasi:
I^ fase: vendita frazionata. Ciascuna unità immobiliare viene offerta in vendita
singolarmente in asta individuale a condizioni specificatamente riferite a tale
unità.
II^ fase: vendita aggregata. Qualora risulti invenduta nella prima fase, l’unità
immobiliare sarà accorpata ad altre unità immobiliari rimaste invendute; si
costituiranno così alcuni aggregati immobiliari che saranno offerti in vendita in
aste aggregate.
Il d.l. 30 settembre 2003, n. 269, convertito dalla l. 24 novembre 2003, n.
326 ha esteso il diritto di opzione per l’acquisto in forma individuale, spettante ai
conduttori delle unità residenziali, anche ai conduttori dei locali commerciali.
In data 19 aprile 2005, al fine di dare maggiore fluidità al processo di
dismissione degli immobili commerciali, è stato stipulato un accordo integrativo
che demanda anche le attività di istruttoria propedeutiche alla vendita, al
Gestore Vendite, il quale, in tale contesto, deve provvedere al completamento
dei fascicoli messi a disposizione degli Enti e, per conto della SCIP, al raccordo
con gli altri soggetti che hanno competenze nell’ambito della procedura (Agenzia
del Territorio, Agenzia del Demanio, Enti Gestori, Consiglio Nazionale Notariato).
91
Con nota riepilogativa di sintesi del 9.2.2005, il Consorzio G1 ha
comunicato che nel corso del 2004 sono state vendute 206 unità commerciali
con esercizio del diritto di opzione da parte del conduttore, per un incasso di €
30.903.437,56 e 33 unità mediante asta, per un incasso di € 24.165.565,13 per
un totale complessivo di 239 unità, ed in un incasso di € 55.069.002,69, a cui
bisogna aggiungere le 8 unità vendute nel corso del 2003 per un importo di €
1.476.500,00.
Fondo immobili pubblici (FIP); conferimento di immobili strumentali
Come noto, al fine del raggiungimento degli obiettivi di bilancio 2004 e con
riferimento
alla
manovra
di
finanza
pubblica
per
il
2005,
il
Ministero
dell'Economia e delle Finanze, in attuazione dell’ art.4 del d.l. 25 settembre 2001
351 conv. in L. 23 novembre 2001 n. 410, ha costituito un Fondo comune di
investimento, denominato FIP - Fondo Immobili Pubblici - nel quale è previsto
confluiscano immobili strumentali dello Stato e degli Enti previdenziali pubblici.
Con lettera dell'11 novembre 2004 il Ministro dell'Economia e delle Finanze,
preso atto delle riserve e delle specifiche considerazioni espresse dai Presidenti
degli enti, nel ribadire che, fermo restando il beneficio immediato per la finanza
pubblica,
l'obiettivo
della
manovra
è
razionalizzare
l’utilizzo
e
l'onere
manutentivo degli immobili utilizzati dalle pubbliche amministrazioni, ha fornito
chiarimenti in ordine sia alle modalità di godimento ed alla durata dell’utilizzo da
parte degli enti cedenti degli immobili trasferiti al Fondo, sia all'applicabilità della
normativa agli immobili strumentali degli enti. E’ stato così evidenziato che non
si è resa necessaria la modifica del D.lgs. 16 febbraio 1996, n. 104, in quanto,
mentre quest'ultimo disciplina le modalità di cessione ed investimento in campo
immobiliare
degli
enti
previdenziali,
escludendo
dal
proprio
ambito
di
applicazione gli immobili strumentali, l'art. 4 della 1 - 410/2001 disciplina
espressamente il conferimento a Fondi comuni di investimento immobiliare di
edifici ad uso diverso da quello residenziale dello Stato, dell'Amministrazione
autonoma dei Monopoli di Stato e degli enti pubblici non territoriali.
In data 22 novembre 2004 il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha
inoltrato un elenco di immobili strumentali dell'Istituto, estrapolati dall'elenco
generale degli edifici strumentali, da trasferire al Fondo fino al raggiungimento
92
del tetto finanziario previsto per l’operazione e stimato, per gli Enti previdenziali
interessati -INPS, INAIL, INPDAP e IPSEMA - in 1.000.000.000,00 di euro.
Con Decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze del 15 dicembre
2004, registrato alla Corte dei conti in data 24 dicembre 2004, sono stati
disciplinati alcuni aspetti relativi alla complessiva operazione di conferimento e
trasferimento degli immobili al Fondo, con particolare riferimento alla stipula del
contratto di locazione, all'assegnazione degli immobili agli enti titolari che li
hanno in uso,alla destinazione prioritaria dei canoni derivanti dal contratto di
locazione medesimo, alle dichiarazioni ed impegni che il Ministero dell'Economia
e delle Finanze è autorizzato a rilasciare per conto degli enti titolari.
Con Decreto del 23 dicembre 2004, il Ministro dell'Economia e delle
Finanze, visti i decreti emanati dall'Agenzia del Demanio in data 20 dicembre
2004, con i quali vengono individuati, fra gli altri, gli immobili di proprietà
dell’INPDAP da conferire al Fondo siti in Ragusa, Pistoia. Palermo, Bari, Macerata
Roma e Milano, ha stabilito il trasferimento dei suddetti stabili al patrimonio
disponibile
dello
Stato,
con
esclusione
delle
unità
ad
uso
residenziale
eventualmente comprese negli stessi.
Il valutatore indipendente (REAG – Filiale italiana del gruppo American
Appraisal) ha svolto delle verifiche preliminari in ordine ad alcuni dei suddetti
immobili, esaminando anche la relativa documentazione tecnico-giuridica.
Tali edifici, con relativi accessori e pertinenze, sono stati trasferiti a titolo
oneroso al Fondo con Decreto del MEF in data 23 dicembre 2004, e costituiscono
patrimonio di quest’ultimo.
Gli immobili saranno concessi in locazione dal Fondo all'Agenzia del
Demanio e contestualmente assegnati da quest'ultima ai soggetti assegnatari, ai
sensi del disciplinare di assegnazione previsto dal citato Decreto ministeriale
emanato in data 15 dicembre 2004.
In data 27 dicembre 2004, il Presidente dell’Istituto ha preso atto del
disciplinare di assegnazione ratificato dal C.d A. il 29 dicembre 2004.
Il trasferimento degli immobili in questione, in merito al quale gli Organi
gestionali dell’istituto hanno rappresentato di essere stati totalmente estromessi
da
ogni
possibile
valutazione
in
merito
alla
fattibilità
dell’operazione,
assumerebbe, secondo gli stessi un carattere di irreversibilità tale da incidere
sull’equilibrio economico e sull’assetto patrimoniale dell’Ente.
93
Al riguardo il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza, dopo aver promosso un
confronto con le istituzioni competenti per chiarire l’esatta natura dell’operato e
per attivare tutte le iniziative atte a evitare conseguenze pregiudizievoli alla
gestione
patrimoniale
ed
economica
finanziaria
di
medio-lungo
periodo
dell’INPDAP, seguendo una linea condivisa dagli altri Presidenti dei Consigli di
Indirizzo e Vigilanza, è pervenuto alla conclusione di costituirsi come soggetto
ricorrente in apposite azioni legali di cui si farà ampio cenno in occasione del
prossimo referto.
Conclusivamente la consistenza residuale del patrimonio immobiliare
dell’INPDAP al 31/12/2004 può evincersi dal seguenti prospetti che evidenziano il
numero e la tipologia degli immobili, suddivisi per enti di provenienza, nonché il
loro valore in termine di cassa.
UNITA' ABITATIVE
Tipologia
Appartamenti
Appartamenti portiere
Totali abitativi
UNITA' COMMERCIALI
Autorimesse
Magazzini
Negozi
Uffici
Totali commerciali
DESTINAZIONI DIVERSE
Alberghi
Cinema
Palestre
Scuole
Totali destinazioni diverse
Totali generali
Cpdel
Cpi
Cps
Enpas
Enpdep
Inadel
Totali
113
3
116
0
0
0
1
1
2
24
0
24
1
0
1
41
1
42
180
5
185
7
30
52
238
327
2
5
12
0
19
11
13
8
46
78
3
16
39
94
152
0
0
0
6
6
5
12
61
93
171
28
76
172
477
753
2
2
4
217
1
1
2
2
6
944
1
1
0
0
443
0
19
0
80
2
178
0
7
La predetta consistenza non comprende le unità immobiliari cartolarizzate
la cui proprietà, è stata trasferita alla S.C.I.P. "Società cartolarizzazione immobili
pubblici", in due fasi; la prima il 14/12/2001, la seconda il 28/11/2002, e le
unità conferite ai Fondi Alpha e Beta.
Alla suddetta consistenza vanno aggiunti gli immobili utilizzati in maggior
parte a fini strumentali che, esclusi quelli trasferiti al Fondo FIP e quelli
94
cartolarizzati, risultano essere 105 immobili adibiti a sedi e 13 immobili adibiti a
strutture sociali come rappresentati nella seguente tabella:
IMMOBILI ADIBITIA SEDI STRUMENTALI
STRUTTURE SOCIALI PER I GIOVANI
STRUTTURE SOCIALI PER ANZIANI
CENTRI VACANZE ESTIVI
ENPAS
71
1
2
5
INADEL
30
5
CPDEL
3
CPI
1
TOTALI
105
6
2
5
Il valore dei suddetti immobili di proprietà dell'Istituto suddiviso per casse
risulta il seguente:
Gestione
Valori Immobili reddito
Enpas
Inadel
Enpdep
Cpdel
Cpi
Cps
Credito
Totale
Valori immobili strumentali
€73.512.660,00
€102.179.024,00
€3.039.194,00
€474.400.406,00
€ 1.635.136,00
€45.993.067,00
€49.255.447,00
€9.476.586,00
€127.805.657,00
€419.389,00
€7.336.051,00
€394.293.130,00
€707.170.589,00
Totale
€322.768.107,00
€111.655.610,00
€3.039.194,00
€608:617.165,00
€2.054.525,00
€45.993.067,00
€7.336.051,00
€1.101.463.719,00
5.12.LA GESTIONE DEL PATRIMONIO MOBILIARE
Il patrimonio mobiliare dell’Istituto è così costituito:

titoli obbligazionari direttamente amministrati dall’Istituto stesso;

titoli di stato affidati in gestione dinamica al raggruppamento temporaneo di
istituti bancari che garantisce il servizio di cassa per l’Istituto. Il primo
contratto di gestione è stato stipulato nel dicembre 2001, mentre nell’ottobre
2005 è stato stipulato un nuovo contratto di gestione, valido fino al
30.09.2010;

quote di fondi chiusi immobiliari costituiti tramite apporto di immobili (Fondi
Alpha e Beta);

quote di fondi chiusi immobiliari costituiti tramite apporto di liquidità (Fondo
Aristotele);

partecipazioni azionarie in Meliorbanca SpA e in Fimit SGR SpA.
Titoli obbligazionari amministrati direttamente dall’Ufficio
95
L’apposito Ufficio costituito con delibera del Commissario Straordinario in
data 7.5.2004 cura l’accertamento delle cedole pagate e delle obbligazioni
estratte a cadenza semestrale.
Dai dati numerici relativi agli anni 2004 e 2005 emerge il progressivo
assottigliamento
del
portafoglio
obbligazionario
amministrato
direttamente
dall’Istituto, sia per effetto dell’arrivo a scadenza di alcuni titoli sia per effetto
delle progressive estrazioni sugli altri.
Nel 2004 il valore nominale delle obbligazioni in portafoglio è passato da €
18.911.574 a € 11.188.197, mentre al termine del 2005 sono presenti in
portafoglio obbligazioni per € 7.192.015.
I titoli sono iscritti a bilancio in base al costo d’acquisto e non al valore
nominale.
Titoli di stato affidati in gestione dinamica
Dal dicembre 2001 i Titoli di Stato detenuti dall’Istituto sono affidati in
gestione dinamica (sulla base di un contratto di gestione individuale di
portafoglio) al RTI di Istituti Bancari aggiudicatario del servizio di cassa (Capofila
BNL – partecipanti Bancaintesa, Capitalia, Unicredit, Banca MPS, S. PaoloImi).
I titoli sono stati ripartiti tra i sei componenti il RTI, che in seguito hanno
provveduto alla gestione del portafoglio, attraverso la compravendita dei titoli e
all’incasso delle cedole, sulla base di quanto indicato nel contratto sottoscritto,
che identificava gli strumenti finanziari in cui può essere investito il patrimonio
(Titoli di Stato o garantiti dallo Stato), le modalità di gestione (vita residua dei
titoli detenuti non inferiore a 12 mesi), il benchmark di riferimento e i compensi
spettanti
al
gestore
(0,001%
del
sovrarendimento
ottenuto
rispetto
al
benchmark).
Nel 2005, a seguito dell’aggiudicazione della gara relativa al servizio di
cassa per il periodo 1.10.05-30.09.10 si è provveduto contestualmente a
redigere e stipulare un nuovo contratto relativo alla gestione dinamica del
portafoglio titoli con l’aggiudicatario (risultato il medesimo RTI già titolare del
servizio).
L’impianto contrattuale ha fatto riscontrare alcune variazioni rispetto a
quello precedente, originate sia dai contenuti del bando di gara e del relativo
capitolato (nuova determinazione del benchmark) che dalla necessità di
adeguarne i contenuti rispetto alle esigenze di rispetto del plafond di tesoreria,
96
ridefinito dal Ministero Economia e delle Finanze nel corso del 2005 (limitazione
degli strumenti finanziari ai soli titoli di Stato), e al superamento delle criticità
rilevate nel corso del periodo contrattuale precedente (obbligo di chiusura delle
operazioni di pronti contro termini entro la fine di ogni anno solare e introduzione
della possibilità di proporre modifiche ai contenuti del contratto anche da parte
dell’Istituto oltre che delle banche).
La gestione dinamica non dà luogo a movimenti finanziari in corso d’anno. I
risultati positivi di gestione si traducono in incrementi di valore del portafoglio
titoli, di cui si tiene conto nella formazione del conto economico e dello stato
patrimoniale.
I titoli posseduti sono iscritti in Bilancio secondo il criterio del costo
d’acquisto, ai sensi della circolare n. 32/2002 della Ragioneria Generale dello
Stato, ed in conformità ai principi di natura civilistica richiamati dal DPR
97/2003.
L’Ufficio
provvede
al
monitoraggio
delle
rendicontazioni
trimestrali
trasmesse dai gestori e alla predisposizione della situazione contabile finale da
inserire nel bilancio consuntivo.
Nel corso del 2005 è stato completato il previsto sistema di monitoraggio
dell’andamento della gestione dinamica realizzato in collaborazione con la
Struttura Applicazioni Informatiche e il caricamento dei dati storici necessari per
l’elaborazione della situazione al 31 dicembre 2005 valorizzata al costo di
acquisto da includere nel bilancio consuntivo.
Ai fini della valutazione del risultato di gestione conseguito dai gestori, si
espone la valutazione del portafoglio in base a valori di mercato, relativa agli
anni 2004 e 2005, da cui emerge il risultato della gestione, calcolato sui valori di
mercato, al netto della ritenuta fiscale del 12,5%.
97
Fineco
s.g.r.
BNL sgr
SAN PAOLO
IMI sgr
Rend. Netto % 2004
1,75%
2,26%
1,98%
2,23%
Rend. Netto % 2005
1,93%
1,79%
1,69%
1,65%
NEXTRA
sgr
TOTALE
2,35%
2,42%
2,15%
1,76%
1,94%
1,80%
PIONEER sgr MONTE PASCHI sgr
Il calo dei rendimenti tra il 2004 e il 2005, è naturalmente connesso con
l’andamento decrescente dei tassi di interesse nel periodo e con l’impiego
esclusivo nella gestione di Titoli di Stato, che forniscono la massima garanzia di
conservazione del capitale e quindi profili di rischio/rendimento più bassi.
Fondi chiusi immobiliari costituiti tramite apporto di immobili
Fondo Alpha
Nel corso dell’anno 2004 non è variato il numero di quote del fondo
possedute dall’INPDAP (31.289 pari al 30% del fondo).
Il valore di iscrizione in bilancio è pari a € 2500 per quota, determinato in
sede di conferimento in base al valore degli immobili apportati al fondo, per un
totale di € 78.222.500.
I dividendi incassati nell’anno sono pari a € 10.433.902 (al netto della
ritenuta di imposta del 12,5%), riferiti agli esercizi 2003 e 2001.
Il valore di borsa al 31.12.04 della quota del Fondo era pari ad € 2955.
Fondo Beta
Analogamente con quanto avvenuto per il Fondo Alpha, il Fondo Beta è
stato costituito da FIMIT SGR nel dicembre del 2003, attraverso l’apporto di
immobili di proprietà dell’INPDAP.
A fronte del conferimento di immobili, all’INPDAP è stato assegnato il totale
delle quote emesse (n. 268.474 quote dal valore nominale di € 1000 cadauna),
per un valore iscritto in bilancio di € 268.474.000,00, con la previsione del
collocamento in borsa delle quote del Fondo entro 18 mesi dall’ultimo apporto
(aprile 2004), secondo quanto previsto dal contratto stipulato in data 13 giugno
2001.
Nei primi due anni di vita del fondo non è prevista la distribuzione di
dividendi.
98
Fondi chiusi immobiliari costituiti tramite apporto di liquidità
Con delibera commissariale n. 212 del 25/3/04 è stato approvato il “Piano
di impiego dei fondi disponibili per il 2004” sulla base dei criteri generali
formulati dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con delibere 181/02 e 211/03 e
delle raccomandazioni dallo stesso formulate in sede di approvazione del bilancio
di previsione 2004.
Come previsto, il piano è stato trasmesso, per l’approvazione a norma
dell’art. 3 del D.P.R. 439/98, ai Ministeri vigilanti.
Il piano conteneva la previsione della costituzione di un Fondo Chiuso
Immobiliare specificamente dedicato all’edilizia universitaria e del settore della
ricerca, ai sensi dell’art. 3, comma 1, della legge finanziaria 498/92, come
integrato dal comma 17 dell’art. 1 della legge 4/99, per un importo fissato in €
800.000.000.
Tale legge prevedeva che gli enti previdenziali destinassero in via prioritaria
una quota non inferiore al
25% dei fondi annualmente disponibili alla
realizzazione o all’acquisto di immobili destinati a soddisfare esigenze di edilizia
universitaria e di ricerca,
Il D.lgs. 104/96, che ha dato il via alla dismissione del patrimonio
immobiliare degli enti previdenziali, ha precluso agli stessi l’investimento diretto
in
beni
immobili,
prevedendo
l’effettuazione
di
investimenti
immobiliari
esclusivamente in via indiretta (da qui la necessità di ricorrere allo strumento del
Fondo immobiliare chiuso).
Il quadro normativo di riferimento dell’operazione è fornito dal D.M. 24
maggio 1999, n. 228 (Regolamento recante norme per la determinazione dei
criteri generali cui devono essere uniformati i fondi comuni di investimento),
recentemente novellato con D.M. 31 marzo 2003 in attuazione dell’art. 5 comma
2 del D.L. n. 351 del 25 settembre 2001, convertito con modificazioni dalla L. 23
novembre 2001 n. 410.
Nel corso dell’anno 2004 la competente Direzione, in attuazione del citato
piano di investimenti, ha completato tutte le fasi preliminari alla costituzione del
Fondo immobiliare chiuso in questione, denominato “Aristotele”, sia per quanto
riguarda la procedura di selezione della Società di Gestione del Risparmio a cui
affidare la realizzazione del Fondo (Fabrica SGR SpA, società partecipata da
Banca MPS), sia per quanto riguarda la gestione dei rapporti con i Ministeri
99
Vigilanti, volti a consentire la realizzazione dell’investimento nel quadro delle
vigenti norme in materia di tesoreria unica.
Partecipazioni azionarie in Meliorbanca SpA e in Fimit SGR SpA. Fimit
SGR SpA
La Fimit SGR è nata nel 1998 per iniziativa del Ministero dell’Economia, con
l'obiettivo iniziale di costituire fondi comuni di investimento immobiliare ad
apporto pubblico. Nel 2000 Fimit ha istituito il Fondo Alpha, il primo fondo
immobiliare ad apporto in Italia. Il Fondo Alpha è stato collocato con successo
nel 2002 e dal luglio di quell'anno è quotato sul Mercato Telematico Azionario
(MTA) di Borsa Italiana. Con il collocamento al pubblico (sono circa 15.000 i
sottoscrittori del Fondo Alpha) è stata realizzata la prima privatizzazione di un
portafoglio immobiliare pubblico attraverso lo strumento dei fondi immobiliari.
Nel 2003, FIMIT SGR, fra l’altro, ha istituito il nuovo fondo immobiliare ad
apporto pubblico denominato "Fondo Beta", anche questo collocato presso
investitori istituzionali e retail e ammesso alla quotazione sul MTA nel corso del
2005.
La FIMIT SGR, nel cui azionariato è entrato anche ENPALS, è in costante
crescita e si colloca ormai fra i primi in Italia per patrimonio netto gestito, in un
settore in forte espansione, caratterizzato da un tasso di crescita del 60% medio
annuo tra il 1999 ed il 2005 (dati Assogestioni).
L’Inpdap detiene attualmente 42.000 azioni della società pari a circa il
38,91% del capitale sociale.
Nel corso dell’anno 2004 non è variato il numero di quote della società
possedute dall’INPDAP.
I dividendi incassati nell’anno sono pari a € 945.000,00.
Meliorbanca SpA
La partecipazione detenuta da INPDAP nella società non deriva dalle
politiche d’investimento recenti dell’Istituto, ma dall’originaria partecipazione in
Meliorconsorzio (Consorzio Nazionale per il Credito Agrario di Miglioramento)
detenuta dagli ex Istituti di Previdenza del Ministero del Tesoro, confluiti in
Inpdap.
Nel 1998 dalla trasformazione di Meliorconsorzio è nata Meliorbanca, che
nel 2000 è stata ammessa a quotazione sul MTA.
100
Nell’anno 2004 il numero di quote della società posseduta da INPDAP era
pari a n.4.253.700 (a seguito di aumento di capitale gratuito avvenuto nel corso
dell’anno 2003) pari a circa il 4,53% del capitale sociale.
Il valore unitario di borsa della quota al 31.12.04 era pari a € 3,38.
Nel corso del 2004 sono stati incassati dividendi per € 425.368,71.
101
6. L’ANDAMENTO DELLA GESTIONE DELL’INPDAP NEGLI ANNI 20052006
Per offrire ulteriori elementi di valutazione sull’andamento generale della
gestione dell’INPDAP si ritiene opportuno riportare in apposita tabella i risultati
gestionali relativi agli anni 2005-2006 che emergono:
-
dallo schema del bilancio consuntivo 2005 deliberato dal Consiglio di
Amministrazione in data 23 maggio 2006 e non ancora approvato dal
Consiglio di Indirizzo e Vigilanza;
-
dal bilancio di previsione per l’anno 2006 deliberato dal Consiglio di
amministrazione il 21.12.2005 ed approvato dal Consiglio di Indirizzo e
Vigilanza in via definitiva in data 2.2. 2006.
L’ andamento della gestione negli anni anzidetti può evincersi dal seguente
prospetto.
ANDAMENTO DELLA GESTIONE GENERALE
(in milioni di euro)
RISULTATI
Risultato finanziario
Risultato finanziario di cassa
Avanzo di amministrazione
Risultato economico di esercizio
Situazione patrimoniale netta al 31 dicembre
2004
2005
2006
Bilancio consuntivo
Bilancio consuntivo non ancora
approvato
Bilancio di previsione
357,0
19.638,2
18.997,6
1.451,0
21.424,2
-2.052,4
17.725,8
16.901,4
-427,6
20.996,5
-1.151,3
16.083,1
17.410,7
591,9
21.588,4
Il risultato degli esercizi considerati si pone in chiara controtendenza
rispetto ai risultati degli ultimi esercizi che avevano fatto registrare significativi
avanzi.
Tale
disavanzo
di
competenza
per
l’esercizio
2005
è
causato
essenzialmente dal differenziale negativo di € 2.052,4 milioni, tra il totale delle
entrate accertate (€ 63.795,8 milioni) e le uscite impegnate (€ 65.848,2 milioni).
Il
differenziale
negativo
è
imputabile
in
buona
parte
al
mancato
conseguimento dei contributi relativi ai rinnovi contrattuali e per gli investimenti
in conto capitale.
Oltre che nei fattori sopra esposti l’andamento controtendenziale è anche
da ricercare nella situazione eccezionale verificatasi nei precedenti esercizi
costituita dai relativi avanzi in conto capitale dovuti alla cartolarizzazioni dei beni
immobiliari e dei crediti.
102
Nella gestione di cassa invece il totale dei pagamenti è risultato di €
65.398,5 milioni, maggiori del totale degli incassi pari a € 63.488,2 milioni e
perciò
incidente
sulla
disponibilità
del
fondo
iniziale
di
cassa
ridottasi
conseguentemente con un avanzo € 17.725,8 milioni .
Poiché questi dati peggiorativi trovano sostanziale conferma anche nei dati
previsionali del 2006 deve porsi alla particolare attenzione degli organi di vertice
dell’istituto l’esigenza di un costante monitoraggio dell’evoluzione della spesa
pensionistica anche attraverso la definizione di modelli previsionali proiettati nel
breve e nel lungo periodo.
In relazione alla situazione sopra descritta, che non consente ulteriori
lievitazioni delle spese di funzionamento, la Corte raccomanda inoltre l’adozione
di tutte le misure atte a favorire un rigoroso contenimento delle spese predette
entro i limiti della più stretta indispensabilità, specie con riguardo agli oneri di
carattere discrezionale.
103
7. L’ATTIVITA’ SVOLTA
7.1 LE ENTRATE CONTRIBUTIVE
La legge n.335 del 1995, introducendo il sistema contributivo che trova
nella definizione della posizione assicurativa il suo elemento fondante e nella sua
comunicazione all'iscritto l'attuazione della necessaria trasparenza in ordine alla
consistenza della prestazione pensionistica spettante, ha imposto l'urgenza in
sede Inpdap di realizzare una gestione delle entrate profondamente innovativa
rispetto al passato.
Ed invero tra gli obiettivi da raggiungere dall'Istituto, indicati dal Consiglio
di indirizzo e vigilanza nelle linee di indirizzo 2004/2007, è stata ritenuta
indispensabile la realizzazione di un monitoraggio finanziario delle entrate a
cadenza trimestrale connesso al potenziamento del sistema di controllo delle
entrate per prevenire fenomeni di morosità.
Il
presupposto
per
la
realizzazione
dell'obiettivo
è
l'aggiornamento
anagrafico degli iscritti, che si può realizzare soltanto gestendo in modo integrato
l'informazione.
Integrazione
movimenti
che
finanziari
deve
in
avvenire
capo
al
mediante
soggetto
l'aggregazione
iscritto
e
per
lui
di
tutti
in
i
capo
all’Amministrazione datrice di lavoro. E’ evidente che solo l'aggiornamento dello
stato giuridico ed economico dell'iscritto, con il corretto riferimento all'ente da
cui dipende può conferire certezza alla situazione debitoria e/o creditizia
dell'amministrazione nei confronti dell'Istituto.
Questo perché una gestione integrata delle informazioni (assunzioni,
trasferimenti, cessazioni) da un punto di vista anagrafico, trascina con sé tutte
quelle di carattere economico, permettendo di individuare con esattezza il
quantum dovuto dalle Amministrazioni per i propri dipendenti a diverso titolo
(contributi, riscatti, ricongiunzioni, prestiti, ecc.). In realtà l'Istituto deve gestire
una serie di attività in materia di prestazioni, di contabilità, di gestione di risorse
strumentali ed umane ma i risultati di queste attività non sono collegati fra di
loro. Questo vuol dire che l'effetto contabile di una prestazione ovvero di una
assunzione o di un recupero crediti è spesso fine a se stesso.
La criticità sta nell'inadeguata integrazione delle procedure informatiche
che gestiscono attività collegate. Un dato contabile per essere utilizzato ha
bisogno di un successivo separato trattamento rispetto al momento in cui viene
104
generato e questo trattamento avviene spesso in maniera manuale con dispendio
di energie e possibilità di errore.
La struttura di valutazione e controllo strategico, nel delineare lo stato di
realizzazione delle priorità strategiche per l'anno 2004, ha sottolineato che la
realizzazione della banca dati delle posizioni assicurative, integrata con le
prestazioni istituzionali e rispondente ai compiti che il sistema normativo
attribuisce all'Istituto, richiede il collegamento e la correlazione dei diversi ambiti
di lavoro per la definizione delle procedure di acquisizione ed aggiornamento
delle informazioni a regime e dell'insieme di attività necessarie al completamento
e alla verifica dei dati pregressi.
Banca Dati Unificata
L'istituto, al fine di implementare la banca dati, ha utilizzato nel corso del
2004 come fonte principale di aggiornamento delle posizioni assicurative le
procedure di denunce contributive a cui annualmente e mensilmente sono tenuti
gli enti e le amministrazioni iscritte.
Per quanto riguarda la principale fonte di aggiornamento in essere dal 1999
(procedura annuale di denuncia unificata fiscale e contributiva mod. 770) questa
nel corso del 2004 non risultava ancora attuata dalla totalità degli Enti e
Amministrazioni e, anche quelli che la utilizzavano, hanno avuto difficoltà a
fornire tutti gli elementi previsti e a rispettare le tempistiche stabilite.
L'attività svolta dopo il 30 giugno 2004 ha interessato in modo particolare il
mod.770 e il versamento della contribuzione per gli iscritti alla cassa Stato per le
quali sono state emanate apposite note operative.
Per quanto riguarda la seconda fonte di aggiornamento dei dati (la
denuncia mensile analitica), nel mese di aprile 2004 è stato costituito un
apposito gruppo di progetto, con rappresentanti delle varie direzioni centrali,
avente come obiettivo il coordinamento delle nuove procedure di attuazione della
legge n. 326 del 2003.
Ai sensi di tale normativa, infatti, a decorrere dal 2005, i sostituti d’imposta
devono fornire agli enti previdenziali con cadenza mensile tutte le denunce
retributive e contributive.
Con
SOGEI
e,
soprattutto
con
l’Agenzia
delle
Entrate,
sono
state
concordate, mediante la stipula di un’apposita convenzione, le modalità di
105
utilizzo dei canali telematici di trasmissione delle dichiarazioni fiscali per l’invio
all’Istituto delle denunce anagrafiche, retributive e contributive.
L’INPDAP, con la circolare n. 59 del 27 ottobre 2004, ha disposto l’avvio
della sperimentazione con un gruppo di enti rappresentativi delle varie realtà
amministrative,
iscritte
all’Istituto
ed
ha
diramato
le
istruzioni
tecnico-
procedurali per l’utilizzo del modello di denuncia, denominato “denuncia mensile
analitica”.
Quindi, gradualmente, dall’ottobre 2004, la Direzione centrale delle Entrate
è chiamata a subentrare alle attività del citato gruppo di progetto che il 22
dicembre 2004 ha consegnato la relazione conclusiva delle sue attività e,
comunque, si è impegnato a supportare la stessa Direzione Centrale nelle attività
di sperimentazione.
L'attività di alimentazione dei dati con il completamento dei dati storici
relativi alle posizioni assicurative degli iscritti è stata trasmessa alla nuova
struttura di progetto denominata "Struttura di progetto costituzione posizione
assicurativa ".
Per i dipendenti degli enti locali le informazioni in possesso dell'istituto sono
decisamente maggiori anche se incomplete.
Per l'anno 2004 le Entrate Contributive sono rappresentate nel prospetto di
seguito riportato.
I dati riferiti sono estrapolati dal bilancio consuntivo dell'ente per il 2004 ed
evidenziano:

le entrate contributive per il 2004 suddivise per gestione -

il raffronto delle entrate del 2003 con quelle del 2004 -

la percentuale di variazione delle entrate per gli anni sopra indicati –
106
Raffronto entrate per contributi obbligatori
ESERCIZI 2003 E 2004
RISCOSSO
CASSA
CPDEL
CPS
CPI
CPUG
INADEL
CTPS
ENPAS
FONDO CREDITO
ENPDEP
ANNO 2003
12.478.496.988,56
3.097.630.346,22
185.412.746,21
48.605.944,57
1.672.742.206,91
28.382.197.982,27
3.810.481.705,04
395.515.888,29
15.445.410,37
ANNO 2004
12.116.611.389,03
2.790.440.682,55
189.943.832,99
46.189.004,13
1.568.685.449,18
27.471.895.507,25
3.694.990.663,34
375.503.973,83
14.434.542,80
VAR.%
-2,90
-9,92
2,44
-4,97
-6,22
-3,21
-3,03
-5,06
-6,54
Apporto dello Stato:
2003
2004
CTPS
555.994.250,50
612.788.580,00
Aggiuntiva
La contribuzione aggiuntiva riscossa per l’anno 2004 ammonta a € 8.063.925.783,96
Residui anni 2003 e precedenti aggiornati al 31/12/2004
- Consuntivo 2004 - Titolo I:
ANNO 2003
CASSA
CPDEL
CPS
CPI
CPUG
INADEL
ANNO 2004
85.021.391,93
21.526.667,65
2.404.360,02
1.262.847,00
19.798.351,39
VAR.%
74.900.139,72
18.436.980,84
1.994.317,24
1.262.847,00
18.988.388,59
-11,90
-14,35
-17,05
0,00
-4,09
I dati riportati sono quelli contenuti nelle Determine del Dirigente dell’ufficio III°, nn. 11 – 12 – 13 –
14 – 15 del 28/04/2005 –
Sotto l'aspetto puramente finanziario c'è da segnalare che a tutt’oggi la
vigilanza sulle morosità viene esercitata dalle sedi provinciali sulla base delle
risultanze al 31 dicembre 2001 fornite dal sistema Istituti di Previdenza Gestione
Entrate. (IPGEN)
Tuttavia il sistema IPGEN utilizzato per l'accertamento dei crediti in materia
retributiva, non è più aggiornato dal 1 gennaio 2002, data dell’entrata in
esercizio del Nuovo Servizio Informativo . E' qui il caso di ricordare che i
precedenti sistemi di contabilità operavano o solo su supporto cartaceo, oppure
erano gestiti con applicativi di vario genere e natura, tutti comunque, mai
rianalizzati
ai
fini
della
loro
riconduzione
al
citato
nuovo
servizio.
Conseguentemente, sempre nel periodo precedente al 2004, non sono stati più
emessi i ruoli di riscossione a carico degli enti datori di lavoro perché il nuovo
sistema avrebbe dovuto realizzare quella integrazione che poi non si è di fatto
concretizzata. La Direzione ha posto in essere una serie di correttivi per
107
governare il fenomeno. Infatti, con la circolare n. 1/2002 ha predisposto, ai fini
della denuncia dei contributi obbligatori, specifici modelli cartacei per consentire
agli enti datori di lavoro di ottemperare agli obblighi di versamento, ed alle sedi
periferiche di contabilizzare le eventuali morosità.
Nell’ultimo semestre 2004 è stata avviata una procedura trimestrale per il
recupero dei crediti vantati dall’Istituto nei confronti degli enti iscritti per gli anni
dal 1997 al 2001, con la predisposizione di note di debito analitiche da inviare
agli enti stessi.
Per quanto riguarda, quindi, la rilevazione del grado di morosità le lacune
informative ed informatiche sopra riportate, hanno finora impedito all’Inpdap, di
avere una pronta e puntuale cognizione dello stato delle riscossioni rispetto al
dovuto delle Amministrazioni. Ha continuato, infatti, ad essere adottato il criterio
di registrazione contabile dell’accertamento, contestuale alla riscossione e a
mancare un sistema di imputazione automatica dei versamenti, sia alla corretta
tipologia di contribuzione sia al soggetto versante.
La necessità di riordino della gestione delle entrate nel contesto del nuovo
sistema informativo dell'Istituto, dopo un lungo periodo di inerzia, ha trovato un
significativo
momento
di
evidenziazione
nel
contesto
della
"griglia
di
pianificazione della attività di progetto "con un programma di interventi
finalizzato a dotare la direzione centrale degli indispensabili strumenti informatici
che consentano di gestire i flussi finanziari in entrata dell' INPDAP, sia
sul
versante degli importi "accertati" a carico degli Enti e/o degli iscritti o pensionati,
sia
sul
versante delle "riscossioni". Solo
la
corretta
finalizzazione della
ingentissima mole di atti che si riferiscono ai due suddetti aspetti finanziari
consentirà all'Istituto di conoscere e gestire la complessa contabilità dei propri
crediti, degli importi riscossi a vario titolo e,
emergenti.
La
all’acquisizione
realizzazione
automatica
delle
delle
di conseguenza, delle morosità
procedure
informazioni
informatiche
sia
sul
è
finalizzata
dovuto
delle
Amministrazioni, tratte soprattutto dalla Denuncia Mensile Analitica, sia sul
versamento e al controllo di congruità tra quanto versato e quanto dovuto con il
conseguente monitoraggio delle morosità. Tali procedure, il cui completamento è
previsto nel corso del 2006, unitamente agli appositi accordi con l’Agenzia delle
Entrate, Banca d’Italia, Ministero Economia e finanze e le Poste per la gestione
automatizzata dei flussi contabili, consentiranno di procedere al decentramento
108
delle attività amministrativo/contabili collegate alle riscossioni, che garantirà un
più efficace e puntuale monitoraggio dell’andamento dei versamenti.
Sotto
l'aspetto
puramente
contabile
è
da
tenere
presente
che
gli
scostamenti in conto cassa, in precedenza evidenziati, tra consuntivo 2003 e
consuntivo 2004, sono prevalentemente determinati dal diverso criterio adottato
a partire dall'esercizio 2003, in merito alla registrazione dei versamenti affluiti
sulle contabilità speciali di tesoreria provinciale nel corso dell'esercizio di
competenza, ma trasferiti sui conti di tesoreria centrale nel corso dell'esercizio
seguente.
Le somme si possono ritenere di pertinenza dell'INPDAP, ma affluiscono
ufficialmente sui conti infruttiferi e quindi sono rese disponibili nel mese
successivo
Nel corso del 2003 si è ritenuto più opportuno di considerare come riscosse
in conto competenza tutte le somme introitate dalle tesorerie provinciali nel
mese di dicembre 2003, tralasciando, però, le riscossioni che affluiscono
direttamente sui conti correnti infruttiferi che si intendono versati a gennaio.
L'allineamento al nuovo criterio ha comportato un dato di cassa 2003
alterato, in quanto nell'ambito dello stesso esercizio sono confluite sia le
registrazioni dei versamenti riferentesi al mese di dicembre 2002, che quelle dei
versamenti del dicembre 2003. Pertanto, il dato di riscossione presenta un
anomalia e va valutato nel confronto con il dato di consuntivo 2004.
Risultano
pertanto
più
significativi
i
dati
relativi
al
consuntivo
di
competenza in cui risulta un incremento complessivo delle entrate contributive
iscritte in categoria I^ pari ad €. 43.830,70 (milioni di euro).
Qui di seguito si riportano i dati riferiti al bilancio consuntivo di competenza
dell’Ente per il 2004 suddivise per gestione e raffrontate con l’entrate in conto
competenza 2003 e le relative variazioni.
109
Entrate 2003 -2004
(Mln. Euro)
CASSA
ENPAS
INADEL
TOTALE
CPDEL
CPI
CPS
CPUG
CTPS
TOTALE
ENPDEP
CREDITO
Totale Generale
Consuntivo 2003
3.795,74
1.609,81
5.405,55
11.712,01
164,47
2.803,71
42,65
27.012,09
41.734,93
14,67
367,09
47.522,24
Consuntivo 2004
3.822,42
1.725,53
5.547,95
12.454,89
189,99
2.824,98
61,28
28.299,56
43.830,70
17,01
367,21
49.762,87
VAR.%
0,70
7,19
2,63
6,34
15,52
0,76
43,68
4,77
5,02
15,95
0,03
4,71
estratto dal bilancio consuntivo approvato titolo I - categoria I.
Si osserva un incremento complessivo delle Entrate contributive iscritte in
Categoria I^, dovuto soprattutto al rinnovo contrattuale degli Enti locali e del
Servizio Sanitario Nazionale, che ha comportato da un lato un incremento
retributivo del comparto ( pari al 6% per le Regioni e le Autonomie locali e all’8%
per S.S.N.) e dall’altro la corresponsione di arretrati del biennio precedente
dell’esercizio. Per la Cassa Pensioni ai Sanitari si evidenzia il mancato rinnovo
del contratto di comparto, che ha determinato una sostanziale stabilità nei flussi
di contribuzione. Per la Cassa Pensioni Ufficiali Giudiziari lo scostamento è dato
dall’erogazione nel corso dell’esercizio 2004 degli aumenti retributivi contrattuali
del biennio 2002 –2003 e dal contributo calcolato sul compenso accessorio
previsto dall’art.122 del DPR 1229/59 relativamente al periodo 2002-2003. Per
quanto riguarda, infine, la Cassa Trattamenti Pensionistici Statali gli afflussi
2004, in crescita rispetto al 2003 del 4,7% risentono delle dinamiche retributive
verificatesi nel periodo, grazie ad alcuni rinnovi contrattuali ( Presidenza del
Consiglio dei Ministri, Agenzie fiscali, Vigili del Fuoco) e alla mobilità interna, ivi
comprese le progressioni di carriera verticali ed orizzontali.
7.2 LE PENSIONI
La spesa complessivamente erogata comprende sia l’onere definito come
“spesa ordinaria” che l’onere derivante dal pagamento di
arretrati per
riliquidazioni , conferimenti tardivi di pensione, eventuali ripristini di pagamenti
nei confronti di ex dipendenti pubblici o di loro superstiti, nonché pagamento di
110
ratei
ai superstiti di pensionato deceduto. Tale spesa si identifica con i valori
contabili registrati dall’Ufficio che, nell’ambito della Direzione Centrale di
Ragioneria , cura le registrazioni nel Sistema SAP/03 dei flussi mensili della
spesa pensionistica.
Nell’anno 2004 la spesa pensionistica registrata dalla Ragioneria al Capitolo
10503 risulta essere, per il totale delle Gestioni, di 44.616,62 milioni di Euro.
Per quanto sopra esposto, e per un equo confronto tra valori previsionali e
valori a consuntivo, si rende necessario, verificare le voci che
compongono la
spesa complessivamente erogata dall’Inpdap, i cui valori, per ogni singola
Gestione, vengono riassunti nella tabella che segue (in Milioni di euro):
Cassa
CTPS
CPDEL
CPS
CPI
CPUG
INPDAP
Spesa ordinaria
27.676,19
13.721,50
1.786,04
174,58
35,22
43.393,53
Onere ruoli di
variazione
Onere rimborsi fiscali *
639,197
174,413
55,495
2,053
0,639
871,797
Spesa pensionistica
complessivamente erogata
223,043
118,317
8,085
1,507
0,341
351,293
28.538,43
14.014,23
1.849.62
178,14
36,20
44.616,62
(*) Gli importi che compongono l’onere relativo ai rimborsi fiscali vengono
compresi nella spesa complessivamente erogata ma non nella spesa ordinaria in
quanto, non si configurano come importi ordinariamente spesi nel 2004, ma
come esborsi avvenuti in precedenza, impropriamente destinati al fisco anziché
al pensionato. Si tratta, in breve, di esborsi già effettuati nell’anno precedente,
rinviati nel corrente anno al corretto destinatario e, pertanto, non qualificabili
come spesa pensionistica ordinaria dell’anno 2004.
Nel prospetto che segue si espongono i dati relativi al quadro finanziario
della spesa pensionistica 2004 dove, il numero delle pensioni in pagamento a
dicembre 2004 e gli importi erogati, presentano i seguenti valori (in milioni di
euro):
Cassa
CTPS
CPDEL
CPS
CPI
CPUG
TOTALE
N.ro pensionati a
dicembre 2004
1.449.028
922.529
47.489
12.605
2.354
2.434.005
Spesa ordinaria
erogata fino a
dicembre 2004
27.676,19
13.721,50
1.786,04
174,58
35,22
43.393,54
111
Spesa complessivamente
erogato fino a dicembre
2004
28.538,43
14.014,23
1.849.62
178,14
36,20
44.616,62
Importo del bilancio
preventivo
29.057,77
14.183,92
1.869,01
179,01
37,21
45.326,92
Il prospetto espone anche il raffronto tra valori a consuntivo e valori
previsionali che indicano una percentuale d’impegno pari al 98,43%.
Andamento della spesa annua
Per avere una immediata rappresentazione grafica dell’andamento della
spesa si raffrontano i dati relativi ai parametri riferiti al “numero dei pensionati a
dicembre” e alla relativa “spesa ordinaria” con l’indicazione delle percentuali
d’incremento rilevate dal raffronto dei bienni 2004/2003 e 2003/2002
2003
Cassa
CTPS
CPDEL
CPS
CPI
CPUG
TOTALE
n. pensionati a
dicembre
2004
spesa ordinaria
(mln di euro)
1.430.723
907.819
46.614
12.447
2.307
2.399.910
n. pensionati a
dicembre
26.439,65
13.093,74
1.658,59
167,11
33,48
41.392,57
% incremento
spesa ordinaria
(ml euro)
1.449.028
922.529
47.489
12.605
2.354
2.434.005
del numero
pensionati
della
spesa
1,3
1,6
1,9
1,3
1,2
1,4
4,7
4,8
7,7
4,5
5,2
4,8
27.676,19
13.721,50
1.786,04
174,58
35,22
43.393,54
PERCENTUALI DI INCREMENTO
2003/2002
Iscritti
Pensionati
Spesa
CTPS
CPDEL
CPS
CPI
CPUG
TOTALE
1,4
1,5
2,7
1,0
1,5
1,4
2,2
2,0
5,6
1,1
1,1
2,3
2004/2003
Pensionati
Spesa
1,3
1,6
1,9
1,3
1,2
1,4
4,7
4,8
7,7
4,5
5,2
4,8
Mentre l’incremento del numero dei pensionati presenta lo stesso valore
percentuale dell’anno 2003 (1,4), l’incremento percentuale della spesa del 2004
si raddoppia rispetto al valore analogo del 2003 (4,8 contro 2,3), avvicinandosi
così al tasso di crescita della spesa del 2002 pari al 5,2%.
Considerato l’aumento sensibile della spesa, rispetto all’aumento del
numero dei pensionati, è interessante verificare il trattamento annuo medio
generale, riferito ai pensionamenti a dicembre
e raffrontarne i valori
rilevati,
rispettivamente, nei bienni 2004/2003 – 2003/2002:
Iscritti
CTPS
CPDEL
CPS
CPI
CPUG
Livello medio dei trattamenti di pensione (in euro)
2003
2004
18.625,96
14.524,47
36.364,00
13.526,23
14.678,68
19.235,38
14.959,24
38.098,39
14.025,89
15.145,69
112
% di incremento
% diincremento
2004/2003
2003/2002
3,3
3,0
4,8
3,7
3,2
1,6
1,1
4,1
1,2
1,4
Fatta eccezione per la C.P.S., dove il tasso di crescita del trattamento
annuo medio è rimasto pressoché invariato rispetto al 2003, per tutte le altre
Casse l’incremento è risultato superiore di
circa 2 punti percentuali rispetto a
quello registrato nel 2003.
Il numero totale dei trattamenti pensionistici erogati dall’Inpdap al
31/12/2004 è pari a 2.434.005 : la gestione di maggiore consistenza è la CTPS
con 1.449.028 pensionati (59,5%), seguita dalla CPDEL con 922.529 (37,9%).
Le pensioni dirette pari a 1.856.820 rappresentano il 76,3% del totale, le
pensioni ai superstiti il 23,7% di cui il 6,1 indirette e il 17,6 reversibili.
Gli andamenti del 2004, sulla base dei valori riportati nelle tabelle riferite,
rispettivamente, ai parametri del numero dei pensionamenti, spesa, trattamento
annuo medio generale al 31/12/2004, sono in netto contrasto con gli andamenti
registrati nel 2003, ma abbastanza prevedibili se si considera che:

con riferimento al numero dei pensionamenti era presumibile che non si
sarebbe ripetuto il picco provocato nel 2003 dall’”effetto annuncio” della
riforma previdenziale (+ 1,4% contro il – 0,03% del 2002). Un’altra
considerazione è da riferire al contesto sociale che, con il rilevato aumento
dell’indice dei prezzi, pone gli assicurati nella condizione di valutare, con
molta cautela, la possibilità di rinunciare ai maggiori introiti derivanti dal
servizio attivo. Questa condizione sarà meglio evidenziata nella esposizione
dei dati relativi alla dinamica delle pensioni ed in particolare alle pensioni
decorrenti nell’anno 2004, dove risulta un sempre maggior numero di
cessazioni per “dimissioni” con un servizio di 40 o più anni o, per le donne,
oltre il limite di 60 anni;

l’aumento del 4,8% della spesa 2004, superiore di quasi 2 punti percentuali
rispetto all’aumento 2003, è stato determinato sia dall’adeguamento delle
pensioni al costo della vita (perequazione automatica delle pensioni), che
dall’onere derivante dall’applicazione dei ruoli di variazione.
In particolare:
o
la perequazione automatica delle pensioni ha comportato, dal 1/1/2004, la
rivalutazione di tutte le pensioni vigenti al 31/12/2003
di un indice
provvisorio di inflazione, per l’anno 2003, pari al 2,5%, salvo conguaglio da
effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo. L’indice di
rivalutazione è stato corrisposto nella misura del 2,4%, 2,16%,1,8%
113
rispettivamente per fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a tre
volte il minimo Inps, da tre a cinque, e superiori a cinque volte il predetto
minimo Inps;
o
l’onere relativo ai ruoli di variazione ha riguardato sia la liquidazione ed il
pagamento, nella forma definitiva, delle pensioni delle ex quattro Casse degli
II.PP. e delle Amministrazioni statali alle quali l’Istituto non è ancora
subentrato, che la riliquidazione delle pensioni già liquidate nella forma
definitiva, per l’applicazione dei benefici contrattuali, relativi al biennio
economico 2002/2003, spettanti a tutto il personale cessato dal servizio dal
2/1/2002
al
31/12/2003
di
quasi
tutti
i
Comparti
Pubblici.
L’onere
complessivo riferito alle due tipologie di ruoli di variazione ha comportato,
per il 2004, un onere pari a 872 milioni di Euro.
Nel corso del 2004, le pensioni poste per la prima volta in pagamento con
onere a carico delle casse pensioni amministrate risultano essere:
Variazione % rispetto al 2003
Iscritti
N.ro pensioni messe
in pagamento
Onere annuo (milioni di
euro)
T.a.m
(unità di euro)
CTPS*
46.824
1.109,16
23.687,84
CPDEL
29.807
529,14
17.752,12
CPS
1.793
102,85
57.361,41
CPI
387
7,52
16.181,24
CPUG
103
1,96
19.000,10
TOTALE
78.914
1.750,63
22.167,99
* ( Scuola: 22.365; Militari e FF.PP: 12.198; altri comparti: 12.261)
n.ro delle pensioni
T.a.m (euro)
-5,0%
3,0%
-13,9%
4,6%
-2,3%
10,5%
1,4%
3,2%
4,3%
7,2%
6,2%
L’andamento storico è il seguente:
2000
81.210
2001
71.754
2002
74.734
2003
80.771
2004
78.914
Nell’ambito dei trattamenti di pensione messi in pagamento nel 2004, quelli
effettivamente decorrenti in tale anno sono risultati:
Variazione % rispetto al 2003
Iscritti
N.ro pensioni decorrenti
nel 2004
Onere annuo (milioni di
euro)
T.a.m (unità di euro)
CTPS*
31.894
666,47
20.896,56
CPDEL
26.122
473,95
18.143,60
CPS
1.468
88,84
60.519,07
CPI
289
4,52
15.634,73
CPUG
79
1,50
19.057,23
TOTALE
59.852
1.235,28
20.639,04
* ( Scuola: 19.990; Militari e FF.PP: 2.170; altri comparti 9.734)
114
n.ro delle pensioni
-5,1%
3,5%
-15,1%
0,7%
14,5%
-1,8%
T.a.m.(euro)
4,2%
1,2%
1,6%
-4,9%
1,0%
1,8%
Con il seguente andamento storico:
2000
62.585
2001
50.131
2002
52.032
2003
60.929
2004
59.852
Negli andamenti rilevati per il 2004, la sostanziale flessione del numero dei
collocamenti a riposo ( - 2,3% per il numero delle pensioni messe in pagamento
e – 1,8% per le pensioni decorrenti nell’anno), viene contrastata, in termini di
spesa, da un aumento
del trattamento annuo medio (+ 6,2% per le pensioni
messe in pagamento e + 1,8% per le pensioni decorrenti nell’anno) e,
conseguentemente, dalla crescita del relativo onere annuo.
L’aumento del trattamento annuo medio delle pensioni 2004 è imputabile,
come si è già detto per l’andamento della spesa annua, alla definizione delle
contrattazioni relative agli aumenti previsti dai CCNL per il biennio economico
2002/2003 , che, per la maggior parte dei Comparti, è stata portata a termine
nella seconda metà del 2003 producendo i suoi effetti economici, a partire,
appunto dal 2004.
La differenza numerica tra le pensioni messe in pagamento nel 2004 e
quelle decorrenti nello stesso anno, pari a n. 19.062 unità, è così composta:
-
circa 7.248 (pari al 38%del valore predetto) sono i trattamenti decorrenti
dal 2003, ma rilevati nel 2004, perché immessi nel sistema informativo in
tale ultimo anno.
-
i rimanenti 11.814 trattamenti comprendono, da un lato, le 8.486 pensioni
relative al personale militare, con decorrenza fino al 2002 compreso,
trasferite dal Bilancio dello Stato a quello della Ctps. e, dall’altro, i
conferimenti tardivi di pensione o gli eventuali ripristini dei pagamenti nei
confronti di ex dipendenti pubblici o di loro superstiti, pari a 3.328 pensioni,
di cui ben 2.741 unità con decorrenza anteriore e fino al 1998 compreso.
Nell’ambito delle pensioni decorrenti nell’anno, le rilevazioni riferite
alle
frequenze di cessazione dal servizio, hanno prodotto, per il 2004, risultati che,
nelle due Casse pensioni più rappresentative, indicano, rispetto al 2003:
- per la C.T.P.S. uno spostamento di ben tre punti percentuali da cessazioni dal
servizio per dimissioni volontarie ( - 3%) a cessazioni dal servizio per limiti di età
( + 3%), mentre le cessazioni per limiti di servizio e per inabilità sono rimaste
pressoché stabili rispetto al 2003;
115
- per la C.P.D.E.L., mentre
le cessazioni per limiti di età, limiti di servizio e
inabilità sono rimaste pressoché stabili rispetto al 2003, le frequenze di
cessazione dal servizio per dimissioni volontarie sono aumentate di un punto
percentuale.
Per quanto concerne il rapporto tra gli andamenti della spesa pensionistica
dell’INPDAP e quelli del P.I.L. ai prezzi di mercato comunicati dall’ISTAT nel 2004
si ha che:
Spesa pensionistica ordinaria dell’INPDAP
P.I.L. ai prezzi di mercato(Ml €)
Anno
2000
2001
2002
2003
2004
Importo
1.166.548
1.220.147
1.258.349
1.300.926
1.351.794
Variazioni rispetto
all’anno precedente (%)
Rapporto tra spesa
pensionistica ed il P.I.L. (%)
5,3
4,6
3,4
3,2
3,9
Incremento della spesa
pensionistica rispetto all’anno
precedente (%)
3,1
3,2
3,2
3,2
3,2
5,3
4,8
5,2
2,3
4,8
Il rapporto costante tra spesa pensionistica e PIL (3,2%) conferma, nel
quinquennio considerato, una sostanziale tenuta dello stato di equilibrio.
Tuttavia, c’è da considerare che, mentre per l’anno 2003 il costo delle
pensioni è stato inferiore di un punto percentuale al tasso di crescita del PIL
(2,3% della spesa pensionistica a fronte del 3,2% del PIL) compensando, quindi,
lo sbilanciamento rilevato nel 2002 (5,2% della spesa pensionistica a fronte del
3,4% del PIL), nell’anno 2004 l’incremento della spesa pensionistica supera di
circa 1 punto percentuale il tasso di crescita del PIL.
Se l’andamento delle due entità messe a confronto si estende a tutto il
quinquennio considerato, si rileva che la media di crescita della spesa
pensionistica si attesta attorno al 4,5% mentre il tasso di crescita del PIL risulta
pari al 4% e quindi inferiore alla crescita della spesa pensionistica.
7.3 LE ALTRE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI
Le tipologie delle altre prestazioni previdenziali che interessano la
competenza dell’Ente possono essere così riepilogate:

Trattamenti di fine servizio - TFS, comprendenti l’Indennità premio di
servizio e l’Indennità di Buonuscita, somme di denaro erogate una-tantum
all’atto della cessazione dal servizio ai cosiddetti ‘’vecchi assunti’, cioè ai
116
titolari di un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, alla data
del 31/12/2000, iscritti alle ex gestioni INADEL ed ENPAS.

Trattamento di fine rapporto - TFR, consistente in accantonamenti annuali
di quote di retribuzione (con rivalutazione ai sensi di legge), erogati all’atto
della cessazione ai cosiddetti “nuovi assunti”, cioè ai lavoratori assunti con
contratto di lavoro a tempo indeterminato stipulato a far data dal
01/01/2001 nonché agli assunti con contratto a tempo determinato in
essere alla data del 30/05/2000 o stipulato successivamente.

Attività connesse alla previdenza complementare - a favore dei dipendenti
pubblici e dei relativi fondi pensione - analiticamente descritte in seguito.

Assicurazione Sociale Vita, indennità economica erogata ai beneficiari in
seguito al decesso dell’iscritto o di un suo familiare a carico, rapportata alla
mensilità media annua della retribuzione lorda.
Nell’anno 2004 la spesa complessiva relativa alle prestazioni di fine
servizio/fine rapporto risulta pari ad di € 4.032.882.255,98 rispetto ad una
previsione di € 4.083.148.100,00 come rappresentato distintamente per TFS e
TFR nella tabella che segue:
Prestazione
TFR
TFS
Totale
PREVISIONE 2004
€
297.583.300,00
€
3.785.564.800,00
€ 4.083.148.100,00
IMPEGNI 2004
€
222.210.250,74
€
3.810.672.005,24
€ 4.032.882.255,98
L’andamento delle due prestazioni, pur inferiore alle previsioni, registra
impegni superiori al 2003 (€ 3.484.275.392,66) e nello specifico:
-
il TFR registra impegni di spesa 2004 per € 222.210.250,74 a fronte di
impegni 2003 per € 190.525.264,90 pur restando al di sotto delle previsioni;
-
il TFS (superiore alla previsione di € 25.107.205,24) comporta impegni di
€ 3.810.672.005,24)
a
fronte
di
impegni
relativi
al
2003
di
€ 3.293.750.127,76.
Trattamento di fine rapporto
Nel corso del 2004, rispetto agli anni precedenti, è pervenuta presso le Sedi
una minore quantità di richieste di prime liquidazioni di TFR, ma si è riscontrato
un considerevole aumento delle richieste di riliquidazioni delle prestazioni, dovuto
principalmente all’applicazione dei rinnovi contrattuali.
117
In particolare nell’anno in questione sono complessivamente pervenute n.
518.008 pratiche di TFR, distinte in n. 449.868 prime liquidazioni e n. 68.140
riliquidazioni.
L’ Istituto, attraverso le proprie Sedi provinciali e territoriali, ha liquidato
complessivamente n. 398.146 TFR, suddivisi tra n. 383.989 prime liquidazioni e
n. 14.358 riliquidazioni di prestazioni già erogate.
Per quanto riguarda la situazione delle giacenze nel periodo considerato si
rileva che a fronte di una giacenza iniziale al 31/12/2003 di n. 445.628 prime
liquidazioni e di 17.694 riliquidazioni la giacenza finale al 31/12/2004 ammonta a
n. 498.629 prime liquidazioni e a 79.608 riliquidazioni.
La Corte pur apprezzando lo sforzo compiuto sia in termini organizzativi che
operativi a supporto dell’attività di produzione ed il notevole aumento dei prodotti
TFR definiti in prima e seconda liquidazione (circa il 24% in più rispetto all’anno
2003) non può omettere di rilevare la tuttora persistente ingente entità del
numero delle giacenze che impone agli organi responsabili dell’Istituto l’adozione
di ogni utile misura atta quanto meno a ridurne l’importo nei tempi più
ravvicinati.
Dal punto di vista finanziario, a fronte delle previsioni formulate in €
297.583.300,00 risultano impegnati complessivamente € 222.210.250,74 con
una spesa complessiva cresciuta del 16% circa rispetto al 2003.
Nella tabella che segue la situazione è esposta, distintamente, per aree
compartimentali.
118
TFR 2004
Impegni di spesa
Compartimenti
PIEMONTE LIGURIA
VALLE D'AOSTA
LOMBARDIA
TRIVENETO
EMILIA ROMAGNA
TOSCANA
UMBRIA MARCHE
ABRUZZO
LAZIO + D.G.
CAMPANIA
PUGLIA MOLISE
CALABRIA BASILICATA
SICILIA
SARDEGNA
TOTALE
ex ENPAS
Ex INADEL
Totale impegnato
(3)
(4)
(3+4)
17.800.198,24
5.730.823,56
23.531.021,80
23.219.500,83
22.605.053,91
13.654.926,98
10.625.398,24
9.423.460,96
6.820.730,60
6.021.957,36
4.366.929,25
32.642.961,79
29.425.784,51
19.676.884,34
14.992.327,49
13.909.983,78
3.331.867,14
17.241.850,92
12.387.144,13
10.575.462,63
9.325.343,29
10.397.330,32
20.246.725,08
3.948.426,11
€ 168.695.493,54
3.225.411,93
3.657.357,00
3.602.231,15
1.180.867,10
3.151.816,07
3.001.305,08
€ 53.514.757,20
15.612.556,06
14.232.819,63
12.927.574,44
11.578.197,42
23.398.541,15
6.949.731,19
€222.210.250,74
TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO
(indennità di buonuscita ed indennità premio di
servizio)
Nel 2004 sono pervenute alle Sedi dell’Istituto n. 86.900 pratiche di prima
liquidazione e n. 85.605 di riliquidazione TFS.
Sono state liquidate complessivamente n. 135.332 prestazioni, suddivise tra
n. 84.994 prime liquidazioni e n. 50.338 riliquidazioni di prestazioni già erogate.
La giacenza è ancora aumentata (+17% circa): infatti, a fronte di n. 68.663
pratiche in attesa di definizione al 31/12/2003 (n. 39.522 prime liquidazioni e n.
29.141 riliquidazioni), sono invece risultate in giacenza all’1/01/2005 n. 80.216
pratiche (n.47.753 prime liquidazioni e n. 32.463 riliquidazioni).
Anche con riferimento alle evidenziate giacenze valgono le considerazioni in
precedenza formulate per quelle relative all’indennità di fine rapporto.
La situazione viene esposta nella tabella che segue, distintamente, per aree
compartimentali.
Dal punto di vista finanziario, a fronte delle previsioni formulate in €
3.785.564.800,00 risultano impegnati complessivamente € 3.810.672.005,24
con un incremento di circa il 16% rispetto all’anno precedente.
Nella tabella che segue la situazione è esposta, distintamente, per aree
compartimentali.
119
TFS 2004
Impegni di spesa
Compartimenti
PIEMONTE LIGURIA
VALLE D'AOSTA
LOMBARDIA
TRIVENETO
EMILIA ROMAGNA
TOSCANA
UMBRIA MARCHE ABRUZZO
LAZIO + D.G.
CAMPANIA
PUGLIA MOLISE
CALABRIA BASILICATA
SICILIA
SARDEGNA
TOTALE
ex ENPAS
Ex INADEL
Totale impegnato
(3)
(4)
(3+4)
187.826.634,34
133.521.905,13
321.348.539,47
190.167.956,42
198.594.372,00
136.814.980,57
152.700.888,05
156.930.374,49
456.960.829,14
304.906.138,45
215.941.045,96
138.033.143,79
242.958.339,41
96.725.069,36
€ 2.478.559.771,98
213.462.889,61
157.400.053,66
107.254.758,56
105.211.066,40
95.827.772,13
114.457.544,65
97.370.485,72
106.395.366,21
64.646.067,55
93.646.012,78
42.918.310,96
€ 1.332.112.233,26
403.630.846,03
355.994.425,66
244.069.739,13
257.911.954,45
252.758.146,62
571.418.373,79
402.276.624,17
322.336.412,17
202.679.211,34
336.604.352,19
139.643.380,32
€3.810.672.005,24
Interessi sulle prestazioni TFR e TFS erogate
Anche in questo esercizio, come già per il 2003, c’è da evidenziare la
rilevanza, in termini assoluti, della spesa per interessi di mora determinata dal
ritardato pagamento delle prestazioni di TFR e TFS.
Risultano, infatti, € 9.486.918,73 a carico della gestione ex ENPAS e €
1.945.155,09 a carico di quella ex INADEL.
La Corte, nel prendere atto che la somma degli interessi in questione,
complessivamente pari ad € 11.432.073,82 è inferiore a quella sostenuta nel
2003 (€ 12.412.918,59) rimarca la perdurante gravità del fenomeno in parte
riconducibile alla ipofunzionalità degli uffici, invitando l’amministrazione a
predisporre, anche mediante la riorganizzazione degli stessi, utili misure di
rimedio.
ASSICURAZIONE SOCIALE VITA
Questa prestazione istituzionale, erogata una tantum in relazione ad un
evento incerto come il decesso di un iscritto o di un suo familiare a carico, ha il
valore di una vera e propria forma assicurativa, della quale tuttavia non possiede
le caratteristiche contabili e tecnico-finanziarie.
Si rammenta che, limitatamente alla gestione di questa prestazione,
l’iscrizione all’INPDAP è di plurima natura, definita specificamente dalla normativa
di settore:
120
 iscrizione “obbligatoria” (per i dipendenti di Istituti aventi personalità giuridica
pubblica), oppure “facoltativa” oppure, ancora, “convenzionale”, per un totale
complessivo
di
oltre
500.000
unità
iscritte
afferenti
a
circa
4.000
enti/amministrazioni;
 iscrizione in “prosecuzione volontaria”, riferita ad un rilevante numero di
pensionati.
La prestazione, di competenza finanziaria esclusiva della Gestione ex Enpdep,
viene erogata dall’INPDAP secondo i criteri previsti dall’articolo 3 della Legge n.
1436/1939 ed è rapportata alla mensilità media annua della retribuzione lorda.
Nella tabella che segue sono indicati i dati complessivi della prestazione.
Assicurazione Sociale Vita - 2004
Prestazioni
1.252
Previsione
€ 5.681.000,00
Impegni di Spesa
€ 5.681.000,00
Da un confronto tra gli esercizi finanziari 2003 (nel quale erano stati
impegnati € 2.736.745,67) e 2004, emerge un rilevante incremento di spesa in
valore assoluto (+107% circa), riconducibile, essenzialmente, all’incremento del
numero di prestazioni erogate (+ 92%) nonché alla variazione delle basi di
calcolo delle singole prestazioni legate, come sottolineato in precedenza, alle
competenze mensili degli assicurati.
L’importo medio erogato, seppur differenziato tra le diverse categorie di
prestazione e beneficiari, è pari a circa € 4.538.
121
7.4 LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Generalità
L’INPDAP, in ottemperanza al quadro normativo vigente, è chiamato a
svolgere la sua attività anche nel settore della previdenza complementare a
favore dei dipendenti pubblici e dei rispettivi fondi pensione.
Il quadro normativo, peraltro, è stato oggetto negli anni passati di
complesse
revisioni
ed
integrazioni
ed
è tuttora
in
fase di
definizione,
specificatamente per quanto riguarda l’attuazione della cosiddetta “legge-delega”
n. 243 del 23 agosto 2004 – recante, tra l’altro, norme in materia pensionistica e
deleghe al Governo nel settore della previdenza pubblica, per il sostegno alla
previdenza complementare .
Giova
ricordare
che
la
disciplina
del
successivo
decreto
legislativo
n.252/2005, a tutt’oggi non è stata ancora estesa ai dipendenti pubblici.
Le novità della riforma in tema di previdenza complementare possono
essere sintetizzate nei seguenti punti:
o
trasferimento tacito, salvo diversa scelta del lavoratore, del trattamento di
fine rapporto maturato ai Fondi pensione. In particolare entro sei mesi
dall’entrata in vigore dell’apposito decreto delegato, il lavoratore dovrà
decidere se lasciare il trattamento di fine rapporto in azienda, oppure
dirottarlo verso i Fondi complementari. Qualora il lavoratore non manifestasse
nessuna scelta, l’accantonamento passerebbe automaticamente ai Fondi,
secondo il principio del silenzio assenso;
o
equiparazione di tutte le forme di previdenza complementare previste dalla
legge,
stabilendo
regole
comuni,
in
particolare
con
riferimento
alla
comparabilità dei costi. Il lavoratore avrà così una migliore capacità di scelta
tra Fondi chiusi e aperti e polizza individuali e, qualunque sia la sua opzione,
gli dovranno essere garantiti gli stessi diritti;
o
maggiore responsabilizzazione dei soggetti gestori dei Fondi pensione e
incentivazione dell’attività di sorveglianza .
Al riguardo la Corte non dubita che lo sviluppo della previdenza integrativa
costituisca un obiettivo strategico primario, tenendo conto di quella che sarà
l’inevitabile flessione dei tassi di sostituzione derivanti dal passaggio graduale al
calcolo contributivo.
122
Peraltro
un
problema
di
ardua
soluzione,
è
senza
dubbio
quello
dell’individuazione della misura dell’aliquota contributiva obbligatoria. Non appare
infatti
economicamente
sostenibile
sommare
agli
altri
costi
del
prelievo
obbligatorio e all’onere del T.F.R. anche quelli di un ulteriore quota per la
previdenza privata. Di qui la soluzione prospettata dal legislatore di utilizzare a
tal fine il trattamento di fine rapporto.
Il rilevato modesto decollo della previdenza complementare impone la
necessità di una normativa di incentivazione e, al contempo, di un’azione di
vigilanza demandata a un Organo avente competenza specifica, dotato di un forte
carattere di indipendenza.
Quindi se per un verso deve essere assicurato al lavoratore la possibilità di
modificare e diversificare il suo investimento, per un altro devono essere
apprestate le dovute cautele da parte dell’ordinamento sia imponendo la
professionalità e la trasparenza degli enti gestori, sia individuando strumenti
idonei
ad
assicurare
un
andamento
accettabile
nel
lungo
periodo,
sia
introducendo regole che consentano ai lavoratori di incidere significativamente
sul processo decisionale del proprio piano previdenziale.
Per quanto concerne infine l’attività di vigilanza deve essere meglio chiarita
la sua configurazione giuridica e la sfera delle attribuzioni che a tutt’oggi risultano
frammentate tra quelle attribuite ad altri Organi.
Le attività dell’INPDAP in materia di Previdenza Complementare
In coincidenza dell'avvio dell'operatività del primo fondo pensione
negoziale di categoria dedicato ai pubblici dipendenti (il fondo Espero, destinato
al personale della Scuola) ed in attesa di una eventuale, anche se poco probabile
a breve, attuazione della delega di cui alla legge n. 243/2004 mediante
estensione ai dipendenti pubblici delle norme contenute nel decreto legislativo n.
252/2005
di
disciplina
della
previdenza
complementare,
si
forniscono
informazioni sullo stato di operatività raggiunto, sull’ attività che l’Ente persegue,
in coerenza con gli obiettivi e le priorità strategiche indicate dagli organi di
governo dell’Istituto.
Le attività svolte dal 2004 ad oggi possono essere ricondotte sinteticamente
ai seguenti punti:
A) Rapporti con i vari soggetti istituzionali competenti e acquisizione degli
indirizzi interpretativi necessari anche per la predisposizione delle procedure
123
Il lavoro di predisposizione delle procedure di gestione delle attività in
materia di previdenza complementare necessita di un raccordo costante con
tutte le istituzioni e le realtà coinvolte nella previdenza complementare. A tal
fine sono continuati i contatti e relazioni con i soggetti di seguito indicati:

Covip

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Ministero dell’Economia e Finanze (Dipartimento Tesoro, Dipartimento
della Ragioneria Generale dello Stato, Dipartimento Fiscale)

Aran ed organizzazioni sindacali

Fondi pensione ed amministrazioni coinvolte
Sono state sottoposte all'esame dell'Autorità garante della concorrenza e del
mercato alcune modifiche del regolamento Inpdap sulla fornitura di servizi
gratuiti ai fondi pensione, approvato nel 2002. E’ stato portato all'esame della
stessa autorità anche lo schema di convenzione tipo
per la fornitura ai fondi
pensione dei servizi gratuiti indicati nel citato regolamento. L'Autorità ha
espresso parere positivo su entrambi i documenti.
B) L'acquisizione dei dati retributivi e i rapporti con i datori di lavoro/fornitori di dati
E' stato avviato il caricamento nell'applicativo gestionale della previdenza
complementare (Sipc) delle denunce mensili analitiche (DMA), con relativi
test di verifica. Le DMA finora caricate riguardano solo una parte delle scuole,
peraltro con riferimento ai soli
supplenti brevi, e non recano ancora dati
relativi ai contributi destinati alla previdenza complementare.
La criticità segnalata è dovuta al mancato invio, da parte del MEF, della
denuncia DMA, relativa ai dipendenti statali per i quali il MEF stesso svolge
funzioni di sostituto e di service, con riflessi sulle posizioni individuali degli
aderenti ad Espero.
Inoltre, persiste il ritardo nella fornitura delle DMA relative a buona parte
delle singole scuole, con riferimento ai supplenti brevi, a causa del mancato
aggiornamento della procedura di gestione paghe e contributi (SISSI) fornita
dal MIUR, anche se sono state date assicurazioni circa l'avvio della fornitura
dei dati con decorrenza gennaio 2006.
C) La collaborazione con la Regione Trentino Alto Adige, il Laborfonds ed il Centrum
PensPlan e l’avvio dei rapporti con la Regione Valle d’Aosta
124
E' proseguita l’attività di definizione delle procedure di colloquio e scambio
dati tra Inpdap,
PensPlan e Laborfonds per la costituzione delle posizioni
figurative del personale pubblico aderente al fondo pensione Laborfonds.
E' in fase avanzata la stesura della convenzione (e dei relativi allegati tecnici)
con il fondo Laborfonds per la fornitura gratuita, da parte di Inpdap, dei dati
e dei servizi, secondo lo schema tipo approvato dall'Autorità Antitrust.
Con la Provincia autonoma di Bolzano è stata stipulata una convenzione per
l'anticipazione, da parte della Provincia stessa, ed il successivo rimborso da
parte di Inpdap, della quota a carico del datore di lavoro versata al fondo
Laborfonds con riferimento al personale scolastico statale gestito dalla Provincia.
Sono state definite le principali questioni giuridico amministrative relative alla
gestione delle attività per i fondi pensione del personale pubblico della Valle
d'Aosta, in vista della convenzione da stipularsi nel 2006.
D) Il fondo di previdenza complementare per il personale scolastico Espero
A tal riguardo giova ricordare che il Fondo in questione è stato costituito il 17
novembre 2003 per il personale della scuola.
Nella primavera del 2004 il Fondo ha chiesto ed ottenuto l’autorizzazione
all’esercizio delle attività. Successivamente, nel luglio 2004 vi è stato il
riconoscimento della personalità giuridica da parte del Ministero del Lavoro.
Il fondo e le organizzazioni sindacali dei lavoratori hanno svolto iniziative di
informazione rivolte a delegati ed attivisti sindacali incaricati di promuovere e
raccogliere le adesioni. Il consiglio di amministrazione del fondo ha deliberato:

l’avvio della raccolta delle adesioni con decorrenza ottobre 2004;

l’avvio della raccolta dei primi contributi già a partire dal gennaio 2005.
Finora l’Inpdap ha offerto la propria collaborazione al fondo e al Miur
(ministero Istruzione università e ricerca) per:
-
individuare i processi organizzativi che riguardano le prime attività del fondo
pensione e gli adempimenti in capo ai vari attori (singole scuole, Miur, Mef in qualità di sostituto d’imposta - Espero ed Inpdap);
-
definire e mettere a disposizione di Espero una versione, adattata secondo le
esigenze del fondo, del programma di simulazione di convenienza del
passaggio dal TFS al TFR ed alla previdenza complementare, realizzato dalla
consulenza Attuariale dell’INPDAP in collaborazione con la direzione centrale
Prestazioni di Fine Servizio e Previdenza complementare; l’utilizzo della
125
versione adattata sarà regolato da apposita convenzione da stipulare con
Espero.
È stata quindi stipulata apposita convenzione per la fornitura dei servizi
gratuiti al fondo Espero secondo lo schema tipo approvato dall'Autorità
Antitrust.
La
convenzione
è
stata
sottoscritta
da
parte
dei
legali
rappresentanti di Inpdap e di Espero il 18 luglio 2005.
Conseguentemente è stato attivato l’invio al fondo Espero dei flussi
contenenti le adesioni acquisite dalle sedi provinciali e le informazioni sulle
posizioni individuali, presenti nella banca dati e nei software Inpdap dedicati
(SIPC), acquisite attraverso i caricamenti delle domande di adesione e le
denunce mensili analitiche pervenute, con verifica delle problematiche
emerse nello scambio di informazioni.
126
7.5 L’ATTIVITA CREDITIZIA
Prestazioni creditizie
Nel corso dell’esercizio in esame sono state erogate complessivamente n.
128.864
prestazioni
creditizie
per
un
importo
complessivo
di
€
1.146.714.087,05.
Si riporta, nella tabella di seguito, la suddivisione dei valori sopra indicati
distinti per singole prestazioni (piccoli prestiti e cessioni)
2004
Tipologia
Piccoli prestiti annuali
Piccoli prestiti biennali
Piccoli prestiti triennali
Prestiti quinquennali
Prestiti decennali
Totale
N.
Importo
16.338.060,17
62.780.025,41
421.561.689,86
205.134.583,08
440.899.728,53
1.146.714.087,05
8.387
16.829
69.805
16.557
17.286
128.864
Valore medio
1.948,02
3.730,47
6.039,13
12.389,60
25.506,17
8.898,63
Sul piano della distribuzione dei finanziamenti per singola prestazione, i
piccoli prestiti annuali hanno assorbito il 3% delle risorse erogate, i biennali il
12%, i triennali l’85%, mentre le cessioni quinquennali hanno impegnato il 29%
e quelle decennali il 71%.
L’analisi delle due categorie di prestazioni (piccoli prestiti e cessioni)
fornisce ulteriori dati meritevoli di considerazione.
Considerando la sola categoria dei piccoli prestiti, gli annuali incidono per il
7%, i biennali per il 17% e i triennali per il 76%.
All’interno delle cessioni, i prestiti quinquennali costituiscono il 46%
delle
risorse erogate ed i decennali il 54%.
Si osserva inoltre che le due prestazioni costituite dal piccolo prestito
triennale e dalla cessione decennale assorbono oltre il
50% del totale delle
risorse erogate. Segno, questo, dell’orientamento del lavoratore iscritto verso le
forme di finanziamento che assicurano gli importi più elevati, anche perché la
totalità dei prestiti erogati riguarda l’acquisto di un bene immobile, lavori di
ristrutturazione, e l’ anticipata estinzione di mutui ipotecari.
La flessione della domanda registrata nel corso dell’anno in esame ha
indotto l’Amministrazione, tenuto conto del
parere positivo espresso dal
Comitato per il Credito, a proporre agli Organi di vertice apposita delibera per la
semplificazione amministrativa a corredo delle domande di prestito pluriennale e
la riduzione dei tassi per tutte le prestazioni creditizie dirette.
127
Il C.d.A., tenuto conto della delibera di indirizzi del C.I.V. n. 246
dell’11/11/2004, ha approvato, con delibera n. 171 dell’8 giugno 2005, notevoli
modifiche ed innovazioni ai criteri di concessione delle prestazioni creditizie sia
riferite al tasso di interesse applicato sia alle motivazioni.
Dopo l’approvazione da parte dei Ministeri vigilanti in data 13 settembre
2005, è stata pertanto disposta la variazione dei tassi di interesse dei prestiti
pluriennali diretti e dei piccoli prestiti.
In virtù di quanto sopra i prestiti pluriennali sono attualmente erogati al
T.A.E. del 3,20% (TAEG 4% per i prestiti quinquennali e 3,4% per i prestiti
decennali), mentre i piccoli prestiti sono concessi al T.A.E. unico del 4% ( TAEG
5,6% per i piccoli prestiti annuali, 5,1% per i biennali e 5% per i triennali).
Nella tabella che segue si rappresenta la dinamica delle prestazioni
creditizie e degli importi anche per l’anno 2005:
2005
Tipologia
Piccoli prestiti annuali
Piccoli prestiti biennali
Piccoli prestiti triennali
Prestiti quinquennali
Prestiti decennali
Totale
N.
Importo
13.656.209,13
52.332.323,95
397.263.172,00
164.522.828,50
462.337.115,74
1.090.111.649,32
6.726
13.748
64.264
13.139
17.783
115.660
Valore medio
2.030,36
3.806,54
6.181,74
12.521,72
25.998,83
9.425,13
Rilevata l’opportunità di estendere le prestazioni creditizie anche ai
pensionati Inpdap, l’Ente ha assunto l’iniziativa di promuovere un apposito
intervento del legislatore che a tal riguardo si è concretizzato nell’art.1 comma
347 della legge 23/12/2005 n.266 che ha esteso anche a favore dei predetti le
prestazioni creditizie erogate dall’Inpdap.
La legge n. 266 del 23/12/2005, ha stabilito all’art. 1, comma n. 347, che
“le modalità di accesso alle prestazioni creditizie agevolate erogate dall’Inpdap,si
estendono anche per i pensionati già dipendenti pubblici che fruiscono di
trattamento a carico delle gestioni pensionistiche del citato Istituto, ivi compresa
l’iscrizione alla gestione unitaria autonoma di cui all’art. 1 comma 245 della
legge 23 dicembre 1996, n. 662, nonché per i dipendenti o pensionati di enti e
amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, iscritti ai fini pensionistici presso
enti o gestioni previdenziali diverse dall’Inpdap”.
128
Tenuto conto dei tempi di attuazione e regolamentazione del citato
provvedimento normativo, la Struttura di progetto iniziative strategiche per le
politiche sociali ha sottoposto nel frattempo all’attenzione degli Organi di Istituto
l’istituzione a favore dei pensionati di un “prestito sociale”, a tasso zero e con il
solo onere delle spese di amministrazione e del fondo rischi.
L’atto deliberativo, approvato dall’Organo consiliare nel corrente anno, è
stato trasmesso ai Ministeri vigilanti per la relativa approvazione.
Mutui ipotecari edilizi
Nel corso del 2° trimestre 2004 è stato definito il nuovo Regolamento per la
concessione dei mutui ipotecari edilizi agli iscritti la cui approvazione è
intervenuta con delibera n. 242 del 27/4/2004 da parte del Commissario
straordinario dell’Istituto.
Il nuovo Regolamento, che, tra le innovazioni più significative, prevede un
sensibile ribasso dei tassi d’interesse sia per la soluzione a “tasso fisso” che per
la soluzione a “tasso variabile”, è stato inviato ai Ministeri vigilanti per
l’approvazione, avvenuta in data 31/01/2005.
Nella tavola che segue, si raffrontano i dati relativi al numero dei rogiti
stipulati e gli importi erogati negli anni 2004 e 2005:
2004
Rogiti stipulati
Importo erogato
2005
1.035
84.333.932,19
3.134
318.350.956,29
La Tecnostruttura, a seguito di approvazione da parte del C.d.A. della
delibera n. 230 del 5 ottobre 2005, ha introdotto una modifica al Regolamento
dei mutui edilizi ipotecari, approvato con delibera n. 170 dell’8 giugno 2005,
implementandolo
con
una
nuova
prestazione
creditizia
finalizzata
alla
concessione di mutui agli iscritti associati in Cooperative edilizie tra pubblici
dipendenti per la costruzione di alloggi destinati alla prima casa di abitazione.
Tale prestazione sarà erogabile a far tempo dall’ esercizio finanziario 2006.
Prestiti garantiti
Per quanto attiene ai prestiti concessi dagli Istituti finanziari, con rilascio
della garanzia da parte dell’Inpdap, nella tabella che segue sono riportati i dati
129
relativi al numero delle garanzie rilasciate ed agli importi riscossi dall’Istituto per
spese di amministrazione e fondo rischi negli anni 2004 e 2005:
N. garanzie
2004
2005
Importo Spese Amm.ne
15.263
7.769
Importo Fondo rischi
1.934.435,13
1.005.829,13
11.069.122,92
5.785.451,79
Convenzione con Istituti bancari
Con delibera commissariale n. 241 del 27 aprile 2004 è stata sottoscritta
la nuova convenzione bancaria, di durata triennale, con la B.N.L. e Banca Nuova,
operativa dal 1° giugno 2004.
La convenzione prevede l’apertura, presso le sedi provinciali dell’Istituto,
di “punti di consulenza” presieduti da funzionari delle banche in grado di dare
risposte esaustive sui prodotti oggetto di convenzione.
Il servizio in parola ha la duplice finalità:
1.
di agevolare i propri iscritti e pensionati, destinatari della convenzione,
evitando lunghe trafile tra banca e sede. Le domande attualmente possono
essere presentate manualmente nella sede provinciale al funzionario di banca
addetto.
In
seguito
potranno
pervenire
attraverso
canali
informatici,
snellendo e velocizzando le fasi operative del finanziamento (48/72 ore);
2. di diminuire il carico di lavoro svolto dagli operatori Ufficio Relazioni col
Pubblico
I costi del servizio e di comunicazione (brochure, incontri con le categorie
interessate) sono a totale carico delle banche firmatarie la convenzione.
Nelle tabella seguente si rappresentano i dati di erogazione relativi
all’esercizio 2004
2004 (giugno -dicembre)
n.
PRESTITI
Iscritti
Pensionati
Totale
MUTUI
Iscritti
Pensionati
Totale
B.N.L.
Importo
n.
BANCA NUOVA
Importo
14.821
4.774
19.595
179.033.115
55.969.945
235.003.060
95
1.726
1.821
1.651.962
19.205.068
20.857.030
4.026
389
4.415
391.478.050
33.095.900
424.573.950
64
6
70
3.086.000
510.500
3.596.500
130
Mutui ad Enti e Cooperative
Per quanto riguarda la rinegoziazione dei tassi di interesse, si è provveduto
a rimborsare tutti i crediti maturati a seguito dell’operazione e, pertanto,
l’obiettivo del settore mutui agli Enti è stato pienamente raggiunto, mentre per
le Cooperative edilizie è stato evaso il 20% delle richieste giacenti, dando priorità
alla rinegoziazione dei mutui edilizi individuali.
Sono stati eseguiti gli adempimenti previsti dal contratto di gestione della
cartolarizzazione dei mutui agli Enti, per effetto della quale le entrate si sono
sensibilmente ridotte.
Nell’esercizio finanziario 2004, sono state effettuate spese per complessivi
euro 12.161 837,10 così suddivise fra le varie gestioni amministrate .
Cassa Pensioni Enti Locali (CPDEL)
Cassa Pensioni agli Insegnanti (CPI)
Cassa Pensioni ai Sanitari (CPS)
7.282.968,11
94.174,06
4.784.694,93
Dette spese sono state effettuate per euro 7.178.263,62 in conto residui e
per euro 4.983.573,48 in conto competenza.
L’analisi in dettaglio è riportata nell’allegata tabella, dove i pagamenti
effettuati, nel corso del 2004, sono stati distinti per entità numerica, competenza
finanziaria, settore contabile e capitoli di spesa.
PAGAMENTI
Capitolo 2140101
N.
215
CPDEL
N.
CPI
4.395.082,22
N.
CPS
N. totale
IMPORTO TOTALE
140
2.783.181,40
355
7.178.263,62
5
203.482,01
9
218.456,52
7
49.020,19
9
93.569,46
165
825.590,00
340
1.972.053,98
9
13.313,26
37
153.136,80
8
77.546,77
364
2.468.809,95
residui ante 1998
Enti e Cooperative
4
Capitolo 2140103
14.974,51
Erogazione Enti
residui 1998
Capitolo 2140105
2
44.549,27
171
1.142.896,47
28
139.823,54
8
77.546,77
Erogazione a coop.ed.
residui 1998
Capitolo 1070105
4
3.567,51
Pagamento interessi post
ammortamento Enti
Capitolo 1070106
Pagamento interessi post
ammortamento coop. Ed.
impegni 2001
Capitolo 1100101
Pagamento liti e arbitr.
Capitolo 2140506
231
1.483.069,84 16
75.632,04
655
7.282.968,11 24
94.174,06
117
910.108,07
Rimb. rate mutui Enti
TOTALE
131
443 4.784.694,93 1122 12.161.837,10
Il 3/08/2005 è stato firmato un protocollo con il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti per attivare iniziative in favore delle cooperative
disciplinate dal Testo Unico
economica,
che
prevede
28 aprile 1938 n.1165, sull’edilizia popolare ed
la
concessione
di
contributi
di
annualità
da
corrispondersi in misura costante per 35 anni, ad Enti e Società che realizzino
case popolari. Detto protocollo di intesa stabilisce che l’INPDAP si obbliga ad
attualizzare, al tasso del 6%, tutti i contributi concessi dal Ministero dei Lavori
Pubblici, ora delle Infrastrutture e dei Trasporti, a favore delle Cooperative
edilizie che hanno chiesto ed ottenuto la rinegoziazione del residuo debito. Il
credito derivante dal ricalcalo dell’attuazione dei contributi al tasso del 6%,
andrà a decurtazione del debito residuo della Cooperativa nei confronti
dell’Istituto o su richiesta rimborsato alla Cooperativa.
Cartolarizzazione dei Crediti
Nel corso del 2004 il gruppo interdirezionale, costituito a seguito della
determinazione del Commissario straordinario n.155 del 12 dicembre 2003, ha
intensificato, anche con il supporto di nuove procedure informatiche, il
monitoraggio dei flussi provenienti dalle amministrazioni locali e centrali, sia in
termini di denunce presentate, sia in termini di versamenti effettuati.
Per quanto attiene ai versamenti, l'attivazione del servizio domiciliato sui
due nuovi conti correnti, aperti presso Poste SpA a partire dal 15 giugno 2004
per accogliere i pagamenti relativi ai crediti cartolarizzati e non cartolarizzati
derivanti dai prestiti personali erogati dall'Istituto, ha consentito di avviare una
nuova e importante fase del processo di gestione dei crediti.
L'attivazione del
servizio ha realizzato, infatti, una delle condizioni
necessarie al fine di consentire la riconciliazione automatica tra quanto dovuto
dalle amministrazioni, incaricate di
trasferire mensilmente ad Inpdap
le
trattenute stipendiali effettuate ai beneficiari dei prestiti, e quanto da queste
versato.
Il gruppo interdirezionale ha quindi operato per il perfezionamento del
colloquio tra l'Istituto e Poste SpA e del conseguente contratto tra i due soggetti:

approfondendo la valutazione della congruità delle condizioni economiche
richieste;
132

stabilendo il protocollo di colloquio tra le parti e, in particolare, perfezionando
il flusso informatizzato di interscambio giornaliero dei dati;

definendo gli aspetti formali del contratto stesso, alla data corrente operante
in via definitiva, ma non ancora firmato.
Per quanto attiene al monitoraggio delle dichiarazioni pervenute, questo
mostra un consistente miglioramento dei flussi negli ultimi mesi rispetto ai primi
mesi dell'anno, maggiormente apprezzabile nel caso delle amministrazioni locali
e la tendenza, una volta stabilizzato l'invio della dichiarazione, a concludere il
processo di denuncia con la convalida e l'ottenimento delle chiavi di pagamento.
Ritardi sono, invece, attribuibili alle amministrazioni centrali, nonostante
nel mese di giugno:

sia giunta a conclusione una articolata fase di analisi svolta con le singole
amministrazioni centrali;

sia stata individuata e divulgata una soluzione ad hoc per agevolare le singole
amministrazioni
nello
svolgimento
degli
adempimenti
mensili
richiesti
dall'Istituto;

sia stata resa disponibile, nell'arco del periodo di osservazione, la procedura
informatizzata che implementa la soluzione individuata.
Pur avendo rilevato un consistente ritardo nell'invio delle dichiarazioni delle
amministrazioni centrali (ad oggi i flussi avviati e non tutti perfezionati
riguardano la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e la Polizia Penitenziaria) il
gruppo interdirezionale sta producendo un significativo sforzo per spingere le
amministrazioni centrali a rendere operative le soluzioni individuate e a far sì che
le stesse attivino il flusso richiesto.
Relativamente ai rapporti con SCIP è stata assicurata la produzione dei
prospetti mensili e trimestrali, nel generale rispetto degli impegni contrattuali
previsti e, comunque, coerentemente con gli specifici accordi intercorsi tra
l'Istituto, il Veicolo e la Securitisation Services SpA.
Nel periodo in osservazione, il Gruppo di progetto interdirezionale ha preso
in carico il processo di cartolarizzazione dei mutui agli enti producendo il primo
rendiconto trimestrale automatizzato in base alle nuove procedure.
Sono stati inoltre individuati i nuovi adempimenti da richiedere alle
amministrazioni per l'effettuazione dei versamenti a favore di Inpdap, attraverso
l'apertura di nuovi conti correnti postali.
133
A tale proposito è nel piano delle attività del Gruppo un incontro con Poste
SpA per la stipula di un nuovo contratto.
Sull'attività di cartolarizzazione, il Consiglio di indirizzo e vigilanza si è
espresso attraverso le linee di indirizzo 2004-2007 (delibera n.230 del 25 marzo
2004). Secondo il C.I.V. l'avvio della smobilizzazione delle poste attive in
bilancio e l'incertezza sulla disponibilità dei fondi costituiti presso la Tesoreria
centrale erano già in origine risultati in contrasto con i principi sociali delle due
prestazioni istituzionali, tanto da convincere il precedente Consiglio di indirizzo e
vigilanza ad invitare ad opporsi alla cessione dei crediti certi, nel tentativo ultimo
di scongiurare un presumibile ridimensionamento delle politiche sociali.
La cartolarizzazione di questa tipologia di crediti, esigibili e certi, il cui
pagamento viene prelevato dallo stipendio del lavoratore e garantito, in caso di
prepensionamento, dal Tfr, procura all'Istituto la perdita delle entrate annuali
derivanti dalla restituzione dei prestiti concessi.
L'I.N.P.D.A.P. si trova quindi a disporre, per il finanziamento di queste
attività, del solo contributo obbligatorio dello 0,35% e non anche, come fino
all'emanazione del decreto interministeriale sulla cartolarizzazione dei crediti in
parola, dell'apporto derivante dalla riscossione delle rate di rimborso dei prestiti
medesimi.
Il Consiglio di indirizzo e vigilanza ha rilevato sussistere la necessità di
assicurare la continuità di tale prestazione nei volumi fin qui assunti, anche in
considerazione della sua funzione di risposta concreta alle esigenze degli iscritti e
di garanzia sulle modalità di ammortamento del debito.
Un secondo aspetto che detto Organo ha inteso sottolineare è legato al
fatto che le somme che l'I.N.P.D.A.P. percepisce a fronte della cartolarizzazione
dei crediti vengono depositate in un conto di tesoreria infruttifero, quindi erose
dall'inflazione, per cui ha ritenuto di seguire con estrema attenzione l'impatto
che le cartolarizzazioni, così come sono realizzate, producono sui bilanci
dell'Istituto, al fine di individuare e proporre ogni eventuale correttivo che
assicuri l'Istituto stesso da eventuali ricadute negative sulla propria contabilità.
Per una valutazione del consuntivo dell’operazione di che trattasi, si fa
riserva di riferire in occasione dei prossimi referti.
Per
una
più
approfondita
analisi
delle problematiche relative alle
cartolarizzazioni, si rimanda alla relazione della Corte dei conti – Sezione
134
centrale di controllo sulla gestione – approvata con deliberazione in data 21
marzo 2006.
135
7.6 L’ ATTIVITA’ SOCIALE
Vacanze climatiche in Italia e vacanze studio all’estero
Nel periodo considerato sono stati predisposti gli atti deliberativi per la
pubblicazione del bando di concorso per le stagioni estive 2004 e 2005.
Per l’anno 2004 risultano pervenute n. 20.819 istanze per le vacanze
climatiche in Italia e n. 41.800 per le vacanze studio all’estero, mentre per l’anno
2005 sono pervenute n. 20.300 istanze per le vacanze climatiche in Italia e n.
44.606 per le vacanze studio all’estero.
Successivamente all’elaborazione delle graduatorie, un apposito servizio
telefonico, svolto dal personale dei Convitti di Caltagirone ed Anagni e dal
personale della Direzione Centrale, ha consentito ai beneficiari di effettuare
telefonicamente la scelta del college di destinazione, il turno e l’aeroporto di
partenza.
Le reali presenze dei minori ospitati nei colleges e nelle strutture climatiche
in Italia e all’estero sono risultate essere:
n. minori ospitati nei Colleges all’estero
n. minori presenti presso le strutture climatiche in Italia
2004
20.865
9.721
2005
19.471
9.921
Per il 2004 le entrate dovute per tickets per le vacanze studio all’estero
sono risultate pari a € 12.706.710,00 a fronte di una spesa complessiva di €
40.249.692,10, mentre per le vacanze climatiche in Italia sono risultate pari a €
1.678.247,04 a fronte di una spesa complessiva di € 10.293.140,91.
Per il 2005 le entrate dovute al pagamento dei tickets per l’estero sono
risultate pari a € 11.644.751,91 a fronte di una spesa complessiva di €
39.982.337,37 mentre per l’Italia sono risultate pari a € 1.630.965,90 a fronte di
una spesa complessiva di € 9.534.566,90.
Verifiche
ispettive
sono
state
effettuate
nell'agosto
del
2004
dalla
competente Direzione e precisamente dal 3 al 6 agosto presso il centro vacanze
di Cesenatico e dal 9 all'11 agosto presso il centro vacanze di Gambarie.
Dall'esame dei rapporti e dei documenti acclusi, emerge essenzialmente un
divario costante, sovente di rilevante entità, tra quanto previsto nei capitolati,
quanto contenuto nelle offerte e quanto effettivamente realizzato. Ciò, oltre a
comportare effetti e ricadute sulla parte economica del contratto (recupero delle
136
somme corrispondenti a servizi non forniti), pone la questione della sua stessa
prosecuzione e del risarcimento dei danni.
Infatti, in base alle clausole contrattuali, le società sono obbligate a fornire
quanto previsto non solo nel capitolato, ma anche e soprattutto nelle schede
progettuali, mentre l'I.N.P.D.A.P. è impegnato a pagare un corrispettivo
"globale", attraverso il sistema dell'80% ad ogni fine turno ed il saldo del 20% a
fine gestione; per ogni inadempienza è prevista l'applicazione di penali e, ove
siano state rilevate e constatate tre gravi inadempienze, l'Istituto ha facoltà di
recedere dal contratto e di assegnare il servizio ad altro operatore; qualsiasi
eventuale modifica del pacchetto concordato deve essere comunicato con
tempestività all'I.N.P.D.A.P., che, in tale ipotesi, ha facoltà di recedere dal
contratto senza corrispondere alcunché.
Borse e assegni di studio
Per l’anno 2004 sono stati pagati n. 9.570 ratei per borse di studio, per una
spesa complessiva di € 11.021.763,44 e per l’anno 2005 di n. 9.492 ratei per
una spesa totale di € 11.161.296,00.
Work Experience
Nell’anno 2004 sono stati erogati 460 benefici a fronte di n. 530 domande
presentate per una spesa pari a € 2.374.253,71, mentre le entrate per tickets
sono risultate pari a € 460.200,00.
English Test
Ai vincitori del concorso 2004 (n. 200) viene erogato il beneficio con
partenze programmate a gennaio, marzo e settembre 2006.
L’importo di spesa previsto per il 2004 è di € 2.100.000,00.
Master
A seguito delle convenzioni già in atto, sono state conferite le borse per la
frequenza dei Master organizzati dall’Istituto in collaborazione con:

l’Università Cattolica di Milano, per i due master in Economia e Finanza delle
Amministrazioni Pubbliche e in Economia e gestione delle aziende sanitarie;

l’Università di Perugia, per il master in Tourism & Leisure Management;

l’Università degli Studi La Sapienza di Roma per i 3 master in Economia
Pubblica
con
indirizzo
in
Economia
137
del
Welfare
e
delle
pubbliche
amministrazioni, in comunicazione pubblica e istituzionale e l’ultimo in
Economia e gestione dei servizi sanitari;

l’Università di Catania, per il master in Information and .Comunication
Technologies (I.C.T.).
E’ stata predisposta la nuova versione del bando di concorso per
l’ammissione al Master in Tourism & Leisure Management scaturita dal nuovo
accordo dell’Istituto con l’Università di Perugia e Sviluppo Italia s.p.a. per il
conferimento di 25 borse di studio per l’anno accademico 2004 e 2005.
Per l’anno 2004 l’importo di spesa complessivo per tutti i Master risulta pari
a € 1.135.426,58 a fronte di n. 148 borse erogate.
Per l’anno 2005 l’importo di spesa complessivo è pari a € 1.119.932,86 a
fronte di n. 146 borse erogate.
Con l'anno accademico 2004/2005 termineranno tutti i master in corso e
l'Istituto si riserva di studiare nuove forme di collaborazione con le Università.
Il Consiglio di indirizzo e vigilanza (linee di indirizzo 2004-2007 delibera del
25 marzo 2004 n.230) ha ritenuto che per l'adeguato sviluppo delle politiche
sociali a favore dei giovani è necessario trasferire in modo definitivo alle sedi
compartimentali e provinciali l'autonomia finanziaria ed il potere gestionale
necessari, dotandole, nel contempo, di adeguate risorse, allo scopo di conseguire
i seguenti obiettivi:

promuovere adeguati e individuali "percorsi formativi" di alta qualificazione
per l'avviamento al mercato del lavoro;

prevedere un più ampio utilizzo degli spazi delle strutture convittuali
eventualmente disponibili affinchè vengano assegnati ad enti universitari o ad
imprese
produttrici
che
svolgono
attività
di
professionalizzazione
e
specializzazione post universitarie;

procedere alla individuazione degli enti e dei progetti ammissibili al Fondo
sociale europeo ed intraprendere ogni possibile azione, congiuntamente agli
enti finanziabili, per avviare iniziative di collaborazione volte a sostenere il
rafforzamento e l'ammodernamento dei servizi sociali tramite l'accesso ai
progetti sovvenzionabili.
PROGETTO ANZIANI:
Assistenza domiciliare ad anziani autosufficienti
138
Si è data attuazione agli accordi di programma con i vari Comuni mediante
erogazione di benefici a favore di anziani in quiescenza, ex iscritti all’istituto.
E’
stato
rinnovato
dell’attestazione
ISEE,
l’accordo
con
i
CAF
per
necessaria
per
l’erogazione
il
dei
rilascio
all’utenza
benefici
sociali,
predisponendo, altresì, contatti similari con altri Comuni interessati al beneficio
in questione.
Per il 2004 sono stati erogati i seguenti benefici:

n.180 benefici in accordo con il Comune di Bologna, per un importo pari a €
57.260,00;

n. 88 benefici in accordo con il Comune di Genova, per un importo pari a €
132.581,50;

n. 57 benefici in accordo con il Comune di Parma, per un importo pari a €
75.176,06;

n. 75 benefici in accordo con il Comune di Roma, per un importo pari a €
124.249,44.
Nell’anno 2005, a seguito dell’accordo stipulato con il Comune di Genova
sono stati assistiti n. 108 anziani per una spesa di € 383.535,57.
Al Comune di Vicenza è stato erogato un acconto, come da accordo di
programma, pari a € 341.104,00.
Assistenza domiciliare ad anziani non autosufficienti.
Sono state attuate le fasi di avvio della Convenzione siglata tra Inpdap e
Fondazione Ferrero per l’assistenza ai pensionati Inpdap, e loro congiunti, in
condizione di non autosufficienza, affetti da demenza di Alzheimer o da altre
patologie degenerative, residenti nel territorio di competenza del Compartimento
Inpdap Liguria- Piemonte-Valle d’Aosta.
Obiettivo della Convenzione è quello di realizzare la sperimentazione di un
modello gestionale organizzativo per l’assistenza a soggetti non autosufficienti,
assicurando assistenza in regime residenziale e semiresidenziale, nonché
informazione e consulenza attraverso il “Centro di Ascolto” opportunamente
istituito.
Tale attività, per concretarsi compiutamente, ha avuto necessità di
interventi preliminari nel confronti dei Governi delle tre Regioni interessate, al
fine di ottenere le apposite autorizzazioni amministrative per l’espletamento delle
139
attività socio sanitarie previste dal menzionato modello gestionale, nonché gli
accreditamenti presso il Servizio Sanitario Nazionale previsti dalla normativa
vigente relativi ai posti letto e ai posti di centro diurno semi residenziale sui quali
è articolata la sperimentazione.
E’ stata,pertanto predisposta, già dal mese di giugno 2004 una Bozza di
Convenzione da proporre alle Amministrazioni
regionali
per definire con
chiarezza limiti e competenze dell’attività.
Dal dicembre 2005 la Convenzione è finalmente entrata nella fase operativa
acquisendo i requisiti istituzionali e amministrativi per l’attivazione della sua
funzionalità.
A seguito dell’adozione degli atti amministrativi da parte della Regione
Piemonte,infatti, si è reso necessario sottoscrivere una convenzione tra Regione
Piemonte, Fondazione Ferrero e Inpdap , che riconosce all’Istituto la possibilità di
intervento a favore dei propri iscritti affetti dal morbo di Alzheimer
o da
patologie neuro degenerative ed attribuisce allo stesso la disponibilità dei posti
letto, con modifica del piano sanitario regionale. Tale accordo consente di dare
attuazione agli obiettivi fissati nella convenzione precedentemente sottoscritta
con la Fondazione Ferrero.
Per l’anno 2004 alla Fondazione è stato pagato un acconto di 147.220,31
Euro, mentre per l’anno 2005 è stata impegnata la somma di € 490.734,37.
Convitti
Allo scopo di fornire agli utenti una prestazione sempre più efficace, sono
state intensificate le iniziative per accrescere il numero dei Convitti Nazionali con
i quali stipulare apposite convenzioni.
L’attività di dette strutture, continua a porsi tra gli interventi di particolare
rilevanza sociale dell’Istituto.
La presenza dell’Inpdap sul territorio va acquistando sempre maggior rilievo
soprattutto nei confronti di quei giovani, le cui famiglie non sono in grado di
offrire il necessario sostegno e che proficuamente inseriti in tali strutture
riescono, in numero considerevole, a conseguire una buona formazione sia
morale che intellettuale.
Per quanto attiene più dettagliatamente alle prestazioni erogate, si precisa
che con la formula “convitto”, durante il periodo scolastico vengono forniti ai
140
giovani
presenti:
vitto
e
alloggio,
assistenza
socio-educativa,
assistenza
infermieristica,sostegno psicologico e sostegno didattico fornito da personale
qualificato.
Nelle ore extra studio vengono organizzate sia attività di laboratorio
informatico e linguistico che attività culturali e sportive.
Per l’anno 2004 il numero complessivo di studenti ospitati, appartenenti ai
vari ordini di studi, ammonta a n. 3210.
Al 31 dicembre 2004 nei convitti a gestione diretta erano presenti 768
giovani di cui 320 convittori 391 semiconvittori nonché 57 universitari come
risulta dalla tabella che segue
Convitti a gestione diretta
Anagni
Arezzo
Caltagirone
Sansepolcro
Spoleto
Totale
Convittori
35
57
54
62
112
320
Semiconvittori
48
137
106
100
0
391
Universitari
12
38
4
1
2
57
Totale
95
232
164
163
114
768
Per l’anno 2005 è stato incrementato da 34 a 40 il numero dei convitti
nazionali gestiti dal Ministero dell’Istruzione , con cui sono in atto convenzioni
per l’ospitalità di figli od orfani di iscritti.
Per lo stesso anno il numero complessivo di studenti ospitati, appartenenti
ai vari ordini di studi, ammonta a n. 731 come dalla seguente tabella
Convitti gestione diretta
Anagni
Arezzo
Caltagirone
Sansepolcro
Spoleto
Totale
Convittori
32
55
40
48
112
287
Semiconvittori
56
121
89
116
0
382
Universitari
24
28
3
5
2
62
Totale
112
204
132
169
114
731
Case Albergo
Nell’anno 2004 è stata registrata la quasi completa copertura dei posti
disponibili (n. 113 presso la Casa Albergo “ la Pineta” di Pescara e n. 132 presso
la Casa Albergo di Monteporzio Catone).
Ai fini dell’aggiornamento delle rette di partecipazione, le Direzioni di
entrambe le strutture sono state autorizzate ad attivare e sottoscrivere delle
convenzioni con i CAF locali per la rilevazione dell'indicatore della situazione
economica equivalente (ISEE), come già indicato dal Consiglio di indirizzo e
vigilanza.
141
La rideterminazione aggiornata delle citate rette di partecipazione sarà
configurata sulla base dei nuovi indici del costo della vita e delle valutazioni
tecnico-economiche, che dovranno tenere conto oltre che dei dati emergenti dal
Bilancio consuntivo, anche dalla quantificazione degli oneri derivanti dai contratti
di appalto, ad oggi in fase di definizione, per la fornitura dei services.
Il Commissario straordinario, con delibera del 9 giugno 2004 n. 267, ha
autorizzato la sottoscrizione di una convenzione con strutture munite di "presidi
sanitari"
e
appositamente
attrezzate
per
accogliere
gli
anziani
non
autosufficienti.
Nell’anno 2004 i dati delle presenze nelle due Case Albergo cosi si riepilogano:
Casa Albergo
Monteporzio
Pescara
132
113
Al fine di ampliare la gamma delle scelte possibili e facilitare il radicamento
dell’anziano nel territorio d’origine, l’Istituto, nell’anno 2005 come per il 2004, ha
provveduto ad individuare altre strutture presso i Comuni di localizzazione, in
grado di fornire servizi di livello analogo a quello offerto dalle Case Albergo
gestite direttamente, con le quali stipulare apposite convenzioni per facilitare
l’accesso ai propri pensionati, attraverso uno studio attento del settore, visitando
più strutture in possesso dei requisiti richiesti dall’Istituto.
In ordine alla gestione delle prestazioni creditizie e sociali deve considerarsi
che il relativo regolamento approvato con D.M. n. 463 del 1998, pone, all’art.1,
l’esigenza del “rispetto dell’ equilibrio finanziario della gestione”, che, in ossequio
al principio dell’annualità del bilancio, dovrebbe essere conseguito in ciascun
esercizio finanziario.
Tuttavia,
tenuto
conto
della
richiamata
operazione
straordinaria
di
cartolarizzazione dei crediti, che riverbera i suoi effetti non solo sull’esercizio
2003, ma anche su quelli immediatamente successivi, per le minori entrate da
quote di capitale relative a prestiti e mutui, l’equilibrio può considerarsi realizzato
fino al completo assorbimento dell’avanzo, del 2003.
142
E’ necessario, però, come ribadito anche dal collegio sindacale, che, una
volta esaurito il predetto avanzo, le spese per il credito e le prestazioni sociali
siano
commisurate
alle
corrispondenti
entrate
in
modo
da
assicurare
annualmente l’equilibrio finanziario richiesto dalle norme che ne regolano la
gestione.
Ciò, ad avviso della Corte dei conti impone un’ attenta riconsiderazione delle
diverse tipologie di intervento anche disponendo l’eliminazione di quelle che per il
ridotto numero degli assistiti e per la sovrapposizione con la competenza di altri
organi si appalesano socialmente di scarsa rilevanza.
143
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Come già evidenziato nelle pagine precedenti, i dati gestionali dell’esercizio
2004, oggetto del presente referto, si pongono complessivamente in termini
peggiorativi rispetto ai decorsi esercizi che hanno registrato risultati ampiamente
positivi, per altro, avvalendosi, oltre che degli interventi dello Stato, di variabili
di natura straordinaria non facilmente replicabili in quelli futuri.
Và, inoltre considerato che dai dati desumibili dal consuntivo del 2005, già
deliberato dal Consiglio di Amministrazione ma non ancora approvato dal C.I.V. e
da quelli previsionali dell’esercizio 2006 emerge, in evidente controtendenza, un
ulteriore progressivo peggioramento dei conti dell’Istituto.
Basta considerare che il consuntivo 2005 denunzia un disavanzo finanziario
di 2.052,4 milioni di euro e che detto disavanzo trova sostanziale conferma
anche nei dati del bilancio di previsione del 2006, ciò a fronte del risultato
positivo di 357 milioni di euro, registrato nel bilancio consuntivo 2004.
Al di là delle cennate risultanze che verranno esaminate in dettaglio in sede
di esame dei rispettivi consuntivi, la Corte, non può, pertanto esimersi
dall’esprimere sin da ora una certa preoccupazione in ordine alla tenuta, anche
nel breve periodo degli equilibri economici e finanziari della gestione dell’Ente.
I recenti bilanci dell’Istituto, come dianzi riferito, sono stati ampiamente
influenzati dalle operazioni di cartolarizzazione degli immobili e dei crediti che,
per la straordinarietà che le caratterizza, non consentono valutazioni di tipo
strutturale sull’equilibrio delle gestioni.
Una linea tendenziale è tuttavia desumibile dall’analisi combinata delle
entrate contributive e delle prestazioni istituzionali ed è indicativa di un
progressivo assottigliamento del margine attivo di copertura ancora presente,
destinato in un futuro assai prossimo ad una inversione di tipo sempre più
negativo. A siffatto scenario concorrono, ad avviso della Corte, da una parte
l’insufficiente
crescita
del
montante
contributivo
condizionato
dal
blocco
generalizzato delle assunzioni nel comparto pubblico, e dall’altra l’aumento del
volume delle prestazioni per effetto degli incrementi annuali delle pensioni e la
costante lievitazione del numero dei pensionati.
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Appare, quindi, non più dilazionabile il ricorso a misure idonee ad
assicurare l’equilibrio futuro della gestione complessiva dell’Istituto, attraverso
provvedimenti legislativi e l’ottimizzazione delle risorse interne.
Si rappresenta, pertanto, per gli organi responsabili dell’ente l’impegno
ineludibile di svolgere, anche mediante la predisposizione di appositi modelli
previsionali, un’azione di attento e continuo monitoraggio delle basi di fondo che
reggono il suo sistema previdenziale onde poter intervenire con immediate
misure correttive ed in maniera coerente ed adeguata ai necessari livelli
decisionali per dominare le dinamiche che, anche in ragione dei processi
demografici degli iscritti, possono interessare detto sistema sia nel breve che nel
lungo periodo.
In relazione alla situazione sopradescritta, che non consente ulteriori
lievitazioni delle spese di funzionamento, la Corte raccomanda inoltre l’adozione
di tutte le misure atte a favorire un rigoroso contenimento delle spese predette
entro i limiti della più stretta indispensabilità specie con riguardo agli oneri di
carattere discrezionale.
Con riferimento all’efficienza dell’Ente la Corte rileva, infatti, che i costi di
gestione, direttamente imputabili allo svolgimento della sua attività istituzionale
registrano costanti incrementi e che anche i costi per il personale in servizio
tendono ad aumentare nonostante che il numero delle sue unità sia andato
progressivamente a ridursi.
Anche per quel che concerne il processo di automazione dell’Ente, la Corte
condivide l’esigenza di portare a compimento ogni adeguata azione intesa, al
conseguimento di risultati adeguati alle esigenze funzionali ma sempre nella
consapevole considerazione di un equilibrato rapporto tra costi i e benefici.
Circa il fenomeno dei residui che assume tuttora proporzioni assai rilevanti,
la Corte, pur ritenendo che parte di essi sia di natura fisiologica, è tuttavia
indotta ad osservare che necessitano interventi diretti ad attuare non solo
procedure adeguate per i pagamenti e le riscossioni dei residui di più remota
formazione ma anche un’attenta ricognizione del titolo giuridico contabile ad essi
sottostante.
Và inoltre considerato che l’architettura istituzionale dell’INPDAP, fondata
sul modello duale appare ormai disallineata con le più recenti fonti normative
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introdotte nell’ordinamento generale gestionale in questi anni, dacché è stata
rafforzata l’autonomia riconosciuta in materia alla dirigenza.
Un ripensamento del legislatore in siffatta materia sembrerebbe utile,
laddove la stratificazione di competenze gestionali diverse in capo a più soggetti
(non più soltanto organi) potrebbe creare disarmonie istituzionali, soprattutto
nell’ambito dei poteri di verifica della realizzazione degli indirizzi programmatici
che, ove rivolti alla dirigenza, troverebbero altri strumenti di controllo all’interno
dello stesso sistema di riscontri dell’attività gestionale complessiva.
In materia di personale, l’Istituto risente di una non compiuta distribuzione
delle risorse secondo le logiche direttamente correlate alle esigenze funzionali
dello stesso, non sempre sostenuta da una adeguata e congrua formazione
professionale.
Diverse sedi, specie nel Nord del paese, soffrono per insufficienza di
personale, mentre si registra un affollamento nelle strutture di supporto della
gestione ed, in particolare, in quelle destinate al funzionamento degli organi, con
uno squilibrio evidente a danno delle linee di produzione, attraverso le quali si
estrinseca la missione istituzionale dell’INPDAP.
Appare indispensabile, pertanto, una rivisitazione delle forze presenti nei
vari settori ed uffici, al fine di apportare correzioni utili per un più incisivo
sviluppo produttivo e l’eliminazione di giacenze inevase che, in taluni casi,
appaiono gravose.
Il ricorso a consulenze esterne si è dimostrato in chiaro aumento per cui si
sottolinea la necessità di un suo drastico ridimensionamento limitandolo ai casi
strettamente indispensabili e particolari che non possono essere soddisfatti per
mancanza di specifiche professionalità nell’Istituto.
Al riguardo costituisce utile elemento di riferimento la deliberazione delle
sezioni riunite della Corte dei conti n.6 del 15/2/2005 riguardante la subiecta
materia.
Sulle operazioni di cartolarizzazione e di cessione “ope legis” di importanti
comparti di immobili (F.I.P.) determinate da esigenze di finanza pubblica, sono
state avanzate riserve da parte del CIV, dacché a quest’ultimo organo i risultati
delle stesse sono apparse gravose per l’Istituto, sia per i valori di scambio non
del tutto adeguati al mercato e sia per i costi di amministrazione correlati alle
stesse, posti a carico dall’INPDAP.
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In particolare, il conferimento forzoso di immobili strumentali dell’INPDAP al
F.I.P. per poi continuare ad utilizzare gli stessi quali sedi dei propri uffici per
nove anni corrispondendo un canone locativo al predetto fondo è apparsa
un’operazione complessa che finisce per aggravare il risultato economico del
bilancio dell’Ente .
Il sistema dei controlli interni appare rafforzato, dacché si è dato corso al
potenziamento del controllo di gestione, ampiamente auspicato anche da questa
Sezione, elevandolo al rango di direzione centrale ispettiva ed accorpandolo alla
pianificazione.
Non resta che valutare, nel tempo futuro, i risultati di siffatta operazione
che, ove riscontrati fruttuosi, dovrebbero attuare, in sinergia con la struttura di
valutazione strategica e la direzione centrale ispettiva, la concreta operatività di
un rete esterna di controllo e di verifica in grado di monitorare l’intero scenario
gestionale.
Notevole
è
apparso
lo
sforzo
sul
piano
organizzativo
compiuto
recentemente dall’Istituto per conferire alle proprie strutture maggiore capacità
operativa, attraverso il rimodellamento di taluni servizi ed uffici.
Sul piano della formazione, benché si registrino taluni miglioramenti, è
necessario individuare un piano organico programmatico di investimenti,
correlato alle più immediate esigenze di sviluppo dei processi produttivi, sul
quale operare con un sistema di controllo degli effettivi progressi realizzati, di
guisa che non si determinino inutili sprechi di risorse che appaiono piuttosto
ridotte anche per gli interventi legislativi di contenimento delle spese.
Il potenziamento dell’avvocatura interna appare prioritario per una congrua
riduzione dei notevoli costi correlati al ricorso ad avvocati esterni e per
consentire una più attenta cura degli interessi dell’Ente. In ogni caso va posta
un’accentuata vigilanza sui giudizi affidati all’esterno, evitando l’insorgere di liti
per l’inerzia degli uffici ad adempiere e l’affidamento a pochi studi legali di un
gran numero di cause e curando, altresì, l’applicazione dei minimi tariffari nella
formulazione delle parcelle dei difensori.
A tal fine si sottolinea la assoluta necessità di rimuovere le criticità esistenti
nella rilevazione del contenzioso mediante iniziative volte a fornire un quadro
completo di informazioni che consentano una disamina attenta del fenomeno che
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riveste primaria importanza quale significativo indicatore della qualità del
servizio svolto dall’Ente nei confronti degli iscritti
Il processo di dismissione del patrimonio immobiliare procede piuttosto
lentamente, con scostamenti notevoli rispetto alla tempistica disegnata nel
“business plan”.
Le cause di tale divaricazione sono molteplici, alcune esterne all’Istituto,
come problematiche catastali e disponibilità dei notai, ed altre da imputare alla
insufficienza operativa delle strutture a ciò dedicate, carenti di adeguato numero
di personale.
Quanto alle pregresse gestioni patrimoniali, affidate a società esterne, si è
gia riferito nelle precedenti relazioni circa le disfunzioni e le criticità emerse,
riconducibili all’operato delle stesse società affidatarie che hanno agito con
superficialità e noncuranza degli interessi dell’Istituto, ed al controllo insufficiente
e lacunoso degli uffici.
Permane, allo stato, un rilevante contenzioso con le stesse società,
originato anche dalla difficoltà di far chiarezza nei reciproci rapporti per la
complessità di talune problematiche.
La gestione diretta del proprio patrimonio in via di dismissione, assunta
dall’Istituto dal 1 maggio 2004, sembra realizzare un abbattimento dei costi,
mentre sui risultati finali della stessa è ancora prematura ogni valutazione.
La situazione delle sedi strumentali è ancora lontana da una soluzione,
dacché molti uffici versano in condizioni di precarietà. L’ulteriore operazione di
cessione “ope legis” al F.I.P. di alcune sedi di proprietà dell’Ente ha creato
disorientamento nel programmare le future acquisizioni, per cui non si è in grado
di prospettare una definizione del problema.
L’approvvigionamento dei beni e servizi è continuato spesso con proroghe e
rinnovi per la tardiva indizione delle gare di appalto rispetto alla scadenza
contrattuale e per i tempi considerevolmente lunghi delle relative procedure
concorsuali, mentre il ricorso alla Consip ha conosciuto ancora deroghe ed
elusioni.
Permane, tuttora, il problema dell’arretrato nell’intera area pensionistica e
previdenziale che, nonostante gli sforzi compiuti per ottenerne la riduzione, fa
registrare ancora giacenze notevolissime.
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La previdenza complementare, a parte il fondo Espero riservato al
personale della scuola, non è decollata per ragioni esterne all’Istituto, benché
quest’ultimo si stia attrezzando per offrire il richiesto supporto amministrativo
agli operatori
del settore. Appare intuitivo che i ritardi accumulati nel
promuovere tale indispensabile copertura pensionistica per i lavoratori più
giovani si riflettono negativamente sugli stessi per l’assottigliamento della
variabile temporale delle coordinate poste a fondamento della liquidazione della
futura pensione integrativa.
Nel settore creditizio, a fronte del depauperamento della capacità interna
all’Istituto
a
corrispondere
alle
richieste
degli
iscritti
per
effetto
della
cartolarizzazione dei crediti che ha cancellato di fatto il rientro delle quote di
ammortamento ed il loro reimpiego nella concessione di ulteriori prestiti,
l’INPDAP si è adoperato, mediante convenzioni con istituti bancari, per
consentire l’accesso al credito ai propri iscritti a condizioni di poco superiori a
quelle praticate dallo stesso Ente.
Nell’attività sociale, diretta soprattutto verso i giovani e che ha conosciuto
livelli di espansione notevoli, si sono verificate talune disfunzioni e criticità
dovute ad inadempienze dei gestori esterni. È auspicabile che l’Istituto
intervenga in siffatta area con maggiore attenzione e responsabilità, sia nella
fase di affidamento dei servizi che in quella di monitoraggio e controllo, per
garantire il rispetto pieno delle condizioni contrattuali.
In ordine alla gestione delle prestazioni creditizie e sociali deve considerarsi
che il relativo regolamento pone l’esigenza del rispetto dell’equilibrio della
gestione.
È necessario pertanto che in vista del prossimo esaurimento dell’avanzo,
determinatosi per effetto della cartolarizzazione dei crediti, le spese per il credito
e le prestazioni sociali siano commisurate alle corrispondenti entrate in modo da
assicurare annualmente il richiesto equilibrio finanziario.
In tal senso s’impone, fin da ora, un’attenta rivisitazione delle attuali
tipologie di intervento disponendo l’eliminazione di quelle che per l’ esiguità dei
soggetti beneficiari o per la loro sovrapposizione con la competenza di altri
organi si appalesano socialmente meno rilevanti.
Il sistema informatico sta attraversando una fase di completo rinnovamento
per transitare dalla precedente situazione di insufficiente funzionalità, dovuta
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principalmente alla mancata integrazione dei diversi sistemi in dotazione a
ciascuno degli enti confluiti nell’INPDAP ed alla loro obsolescenza, ad un nuovo
modello in linea con le esigenze di funzionamento dell’Istituto.
L’operazione è apparsa necessaria, anche se comporterà dei rilevanti costi
aggiuntivi in un settore caratterizzato da elevata onerosità, e la valutazione dei
risultati prodotti deve essere necessariamente rinviata al momento in cui il
sistema sarà completato.
Devesi conclusivamente richiamare quanto già affermato dalla Corte dei
conti nelle note finali della precedente relazione, sottolineando la fase di
transizione e sviluppo che l’Ente sta attraversando e raccomandando allo stesso
il
perseguimento
degli
obbiettivi
istituzionali
attraverso
una
matura
consapevolezza della propria missione, da attuare, peraltro, con impiego di
mezzi e risorse idonee al soddisfacimento delle aspettative della popolazione
iscritta, soprattutto in termini di tempestività ed efficienza.
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