Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’Amministrazione Pubblica per l’esercizio 2004. SOMMARIO 1 PREMESSA 2 L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUITO 2.1 IL PRESIDENTE; 2.2 IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE; 2.3 IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA; 2.4 IL COLLEGIO DEI SINDACI; 2.5 IL DIRETTORE GENERALE; 2.6 I COMITATI DI VIGILANZA; 2.7 I RAPPORTI TRA GLI ORGANI; 2.8 I COMPENSI DEGLI ORGANI 3 L’ASSETTO STRUTTURALE 3.1 L’EVOLUZIONE DELL’ASSETTO ORGANIZZATIVO 3.2 L’ATTIVITÀ DI VIGILANZA 3.3 IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI 3.4 L’INFORMATIZZAZIONE DEI SERVIZI 3.5 IL CONTENZIOSO 3.6 LE CONSULENZE 4 IL PERSONALE 4.1 CONSIDERAZIONI GENERALI 4.2 IL PERSONALE NON DIRIGENTE 4.3 LA DIRIGENZA 4.4 GLI INTERVENTI ASSISTENZIALI 4.5 LA FORMAZIONE 4.6 IL COSTO DEL PERSONALE 5 RISULTATI DELLA GESTIONE FINANZIARIA 5.1 GENERALITÀ 5.2 IL BILANCIO DI PREVISIONE 5.3 IL CONTO CONSUNTIVO 5.4 LA GESTIONE FINANZIARIA DI COMPETENZA 5.5 IL RISULTATO DI CASSA 5.6 LA SITUAZIONE AMMINISTRATIVA 5.7 IL RISULTATO ECONOMICO 5.8 LA SITUAZIONE PATRIMONIALE 5.9 LA SITUAZIONE DEI RESIDUI 5.10 LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE 5.11 L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI DISMISSIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE 5.12 LA GESTIONE DEL PATRIMONIO MOBILIARE 6 L’ANDAMENTO DELLA GESTIONE DELL’INPDAP NEGLI ANNI 2005 E 2006 7 L’ATTIVITÀ SVOLTA: 7.1 LE ENTRATE CONTRIBUTIVE 7.2 LE PENSIONI 7.3 LE ALTRE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI 7.4 LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE 7.5 L’ATTIVITÀ CREDITIZIA 7.6 L’ATTIVITÀ SOCIALE considerazioni conclusive 1 1. PREMESSA La gestione finanziaria dell’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica ha formato oggetto di relazione al Parlamento fino all’esercizio 2003 con det. n.35 del 12 luglio 2005 (vedi atti parlamentari -XIV legislatura – Camera dei Deputati – Documento XV, 331). Con la presente relazione la Corte riferisce sul risultato del controllo eseguito sulla gestione relativa all’esercizio finanziario 2004 nonché sui fatti gestionali di maggior rilievo successivamente intervenuti. La normativa fondamentale di riferimento è contenuta nel D.lgs del 30 giugno 1994 n. 479, che conclude un lungo periodo di vigenza di decreti legge, a partire dal primo, in data 16 febbraio 1993 n. 34, e nel DPR 24 settembre 1997 n. 368 di approvazione del Regolamento di organizzazione e funzionamento, previsto dall’art.1, comma 2, del richiamato D.lgs L’INPDAP svolge, secondo i criteri di economicità ed imprenditorialità dettati dalle surriferite norme, i compiti degli enti e casse cui è subentrato (ENPAS, INADEL, ENPDEP, CASSE amministrate dal Ministero del Tesoro); provvede inoltre al pagamento ed alla gestione delle pensioni per tutto il personale statale nonché alla gestione ed al pagamento delle pensioni dei dipendenti delle Ferrovie dello Stato – art.43 della legge 488/1999 (convenzione INPDAP-INPS). Nell’espletamento delle relative attività l’INPDAP è sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del Ministero dell’Economia e delle Finanze e sullo stesso la Corte dei conti esercita il controllo secondo le modalità previste dall’ art.12 della legge n. 259/1958, con un proprio magistrato delegato in posizione di fuori ruolo presso l’Ente (art.5 del D.lgs n. 479/1994). L’INPDAP costituisce, nell’ordinamento italiano, il polo previdenziale dell’intero comparto pubblico, in adesione al dettato normativo di riferimento sopra indicato ed in linea con la finalità di razionalizzazione del settore previdenziale. 2 2. L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO Sono organi dell’Istituto: il Presidente, il Consiglio di amministrazione, il Consiglio di indirizzo e vigilanza, il Collegio dei sindaci, il Direttore Generale. Tutti gli Organi durano in carica quattro anni ad eccezione del Direttore Generale, la cui durata è fissata nel decreto ministeriale di nomina. Secondo quanto previsto dal D.L. n. 8 del 26 gennaio 1999 convertito in L. 25 marzo 1999 n. 75, la durata in carica degli Organi degli enti pubblici decorre dalla data di insediamento. 2.1 IL PRESIDENTE Il Presidente, nominato con DPR del 4 maggio 1999, per effetto del commissariamento dell’Ente conseguente al mancato rinnovo del Consiglio di amministrazione, è stato nominato Commissario straordinario con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 10 aprile 2003. Successivamente, con decreto dello stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 1^ luglio 2003, è stato nominato un diverso Commissario straordinario, cui sono stati affiancati due vice Commissari. Quest'ultimo Commissario straordinario, con successivi decreti ministeriali del 30 dicembre 2003, del 30 gennaio 2004, del 22 febbraio 2004, e del 30 aprile 2004 è stato ripetutamente confermato nell'incarico fino al 30 giugno 2004. Contestualmente, con DPR del 10 dicembre 2003, il Commissario straordinario è stato anche nominato Presidente dell'Istituto. Il Presidente ha la rappresentanza legale dell'Istituto, convoca e presiede il Consiglio di amministrazione, può assistere alle sedute del Consiglio di indirizzo e vigilanza, nomina i componenti dell’Organo di valutazione e controllo strategico d’intesa con il Consiglio di indirizzo e vigilanza. 2.2 Il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Consiglio di amministrazione di durata quadriennale, previsione dell’art.3 del D.lgs n. 479/1994, è composto dal secondo la Presidente dell’Istituto, che lo presiede, e da sei esperti, due dei quali scelti tra dirigenti della pubblica amministrazione in posizione di fuori ruolo. Il Consiglio di amministrazione predispone i piani pluriennali, i criteri generali dei piani d’investimento e disinvestimento, il bilancio preventivo e il 3 conto consuntivo, approva i piani annuali nell’ambito della programmazione, delibera i piani d’impiego dei fondi disponibili e gli atti individuati nel regolamento interno di organizzazione e funzionamento, il regolamento organico del personale (sentite le organizzazioni sindacali interne maggiormente rappresentative), nonché l’ordinamento dei servizi, la dotazione organica e i regolamenti indicati nell’art.10 della legge 29 febbraio 1998 n. 48. Il Consiglio di amministrazione, decaduto per compiuto quadriennio in data 9 aprile 2003, è stato ricostituito con D.P.C.M. 4 giugno 2004. Fino alla sua ricostituzione, la gestione è stata affidata ad un Commissario straordinario , successivamente, come si è innanzi riferito, nominato Presidente. Non può sottacersi, a quest’ultimo riguardo, come il protrarsi del regime commissariale per ben oltre un anno abbia privato l’Istituto dell’organo collegiale istituzionalmente preposto all’amministrazione, nel quale convergono esperienze e professionalità diverse sottese ad una equilibrata estrinsecazione delle complesse ed articolate attribuzioni di competenza, al cui corretto esercizio concorre anche la possibilità di svolgimento del sindacato concomitante del Collegio sindacale e della Corte dei conti attraverso la presenza dei rispettivi componenti alle sedute del Consiglio di amministrazione. Con delibera commissariale n. 90 del 22 ottobre 2003 è stato costituito il Comitato dei Garanti ed è stato approvato il relativo regolamento riguardante le modalità di elezione del dirigente di prima fascia a componente del Comitato. Per l’anno 2004 si segnalano per l’area patrimoniale l’accordo di chiusura del contratto di appalto per la gestione integrata del patrimonio immobiliare a reddito dell’INPDAP (delib. commissariale n. 210 del 24 marzo 2004); l’avvio della gestione diretta del patrimonio immobiliare in dismissione; l’ autorizzazione all’acquisizione delle risorse umane e logistiche (delib. commissariale n. 211 del 24 marzo 2004);la convenzione con l’Agenzia delle Entrate per la riscossione dei canoni ed oneri accessori del patrimonio immobiliare a reddito (delib. commissariale n. 228 del 6 aprile 2004); gestione diretta del patrimonio immobiliare. – Acquisizione in economia di lavori, beni e servizi (delib. commissariale n. 270 del 16 giugno 2004). Inoltre si evidenziano, sempre per l’area patrimoniale, l’autorizzazione all’espletamento di una gara con procedura di pubblico incanto per l’affidamento del servizio di cassa ai sensi dell’art. 50 del DPR 27 febbraio 2003 n. 97 e per la gestione del patrimonio mobiliare 4 dell’Istituto (delib. del Consiglio di amministrazione n. 7 del 7 settembre 2004);la procedura per la realizzazione, gestione e collocamento di un fondo immobiliare dedicato in via prioritaria all’edilizia universitaria, anche residenziale, (delib. del Consiglio di amministrazione n. 20 del 29 settembre 2004); la convenzione con l’Agenzia delle entrate per la riscossione dei canoni di locazione e degli oneri accessori (delib. del Consiglio di amministrazione n. 54 del 10 novembre 2004); in ordine alla costituzione del fondo immobiliare denominato “Patrimonio 1”, promosso dal Ministero dell’Economia attraverso la S.p.A. Patrimonio dello Stato, elenco immobili selezionati per l’apporto (delib. del C.d.a. n. 72 del 1^ dicembre 2004). Approvazione atti contrattuali e regolamento del fondo edilizia residenziale (delib. n. 83 del 15 dicembre 2004); la gestione diretta del patrimonio immobiliare ai sensi della delibera commissariale n. 211 del 24 marzo 2004; in merito alla costituzione del fondo immobiliare denominato Fondo immobili pubblici (FIP) promosso dal Ministero dell’Economia con delibera n.105 del 29 dicembre 2004, il Consiglio di amministrazione ha ratificato la presa d'atto del Presidente del disciplinare di assegnazione. Si segnalano inoltre, per il particolare rilievo, il contratto di gestione della operazione di cartolarizzazione dei crediti riguardanti i mutui concessi agli enti e ceduti alla S.C.I.P. S.r.l.: accrediti degli importi di estinzione anticipata (delib. commissariale n. 153 del 21 gennaio 2004); i prestiti e i mutui agli iscritti e ai pensionati INPDAP. Convenzione con gli istituti bancari e finanziari (delib. commissariale n. 241 del 27 aprile 2004);nuovo regolamento in materia di mutui ipotecari edilizi agli iscritti (delib. commissariale n. 242 del 27 aprile 2004. In materia di borse di studio si segnala la sottoscrizione del bando di concorso per il conferimento di borse di studio, in favore dei figli e orfani di iscritti e pensionati INPDAP, per la frequenza delle scuole medie inferiori e superiori, anno scolastico 2003-2004 (delib. del Consiglio di amministrazione n. 78 del 1 dicembre 2004).Nel campo delle politiche sociali in favore degli anziani pensionati I.N.P.D.A.P. si evidenziano le evoluzioni progettuali (delib. del Consiglio di amministrazione n.94 del 29 dicembre 2004); con delibera del Consiglio di amministrazione n. 97 del 29 dicembre 2004 si determinano i benefici assistenziali e sociali ai dipendenti ex art. 59 del D.P.R. n. 509/79 e successive modificazioni (modifica ripartizione 1%). 5 Inoltre si evidenzia, nell'ambito del programma di normalizzazione del sistema informativo, l’autorizzazione alla costituzione di un apposito Organismo di controllo e verifica del programma (delib. n.87 del 21 dicembre 2004); la ricostituzione del Comitato di valutazione di cui all’art. 9 del C.C.I.E. 1999/2001 (delib. del C.d.A. n. 6 ottobre 2004).Si segnalano altresì le delibere del C.d.A. n. 55 del 10 novembre 2004 di adozione della seconda variazione al bilancio di previsione 2004, n. 71 del 24 novembre 2004 sull’adozione di un nuovo piano del conti I.N.P.D.A.P. per l’esercizio 2005 ed infine la n. 86 del 21 dicembre 2004 di adozione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005. 2.3 Il CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA Il Consiglio di indirizzo e vigilanza (C.I.V.), secondo la previsione normativa (D.lgs n 479/1994 art. 3 comma 4 e successive modifiche di cui alla legge n 127/1997 art. 17 comma 23) definisce i programmi, individua le linee di indirizzo dell’Istituto e determina gli obiettivi strategici pluriennali. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza, anch'esso di durata quadriennale, è decaduto per compiuto quadriennio in data 23 ottobre 2003, dopo un periodo in regime di prorogatio (gg. 45), ai sensi del D. legge n. 293 del 16 maggio 1994, convertito in legge n. 444 del 15 luglio 1994 ed è stato ricostituito parzialmente con il DPCM del 24 ottobre 2003, ed insediato in data 2 dicembre 2003 (con riserva di successiva nomina di quattro componenti in rappresentanza rispettivamente del Ministero dell’Interno, dei Comuni e due del Ministero dell’Economia e delle Finanze). Con DPCM del 27 novembre 2003, il Consiglio di indirizzo e vigilanza è stato integrato con la nomina di un consigliere in rappresentanza dei Comuni e di due consiglieri in rappresentanza del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Con successivi DPCM del 23 dicembre 2003, 3 febbraio 2004 e 25 novembre 2004, il Consiglio di indirizzo e vigilanza è stato, infine, integrato con la nomina dei consiglieri mancanti. Anche per l’anno 2004 il Consiglio di indirizzo e vigilanza si è riunito con cadenza quindicinale ed ha svolto la propria attività in collegamento con l’Organo di controllo strategico interno e con la collaborazione dell’alta dirigenza, particolarmente nelle fasi di elaborazione delle linee generali di indirizzo. 6 Con le linee di indirizzo 2003-2005 il Consiglio di indirizzo e vigilanza (delibera n. 211 del 15 aprile 2003), ha individuato un percorso operativo finalizzato a qualificare l’INPDAP come soggetto fondamentale nel campo della previdenza e della sicurezza sociale, in grado, quindi, di offrire all’utenza di dipendenti e pensionati delle amministrazioni pubbliche un ventaglio di servizi che spaziano dalla previdenza obbligatoria e complementare ad una serie diversificata di interventi nel settore del credito e delle attività sociali, con particolare attenzione ai servizi per gli anziani ed alla formazione dei giovani. Quale premessa a tali obiettivi, peraltro, il C.I.V. ha evidenziato i condizionamenti già segnalati nel precedente piano triennale (2001-2003) riguardanti la limitata funzionalità della banca dati unificata, il perdurante arretrato pensionistico ed il mancato completamento del programma di dismissione del patrimonio immobiliare. Anche nelle linee di indirizzo 2004-2007 (delib n.236 del 15 giugno 2004) il Consiglio di indirizzo e vigilanza ha trattato temi di importanza strategica, quali l’autonomia, la trasparenza, l’organizzazione, il decentramento operativo e funzionale, l’informatica e le prestazioni tematiche centrali per l’Istituto, impegnato nel loro perseguimento, non trascurando di dare indirizzi in merito alla qualità dei servizi, alla previdenza complementare, alla gestione del patrimonio da reddito e strumentale, al modello organizzativo, al decentramento funzionale, al sistema informativo, alla formazione, alla comunicazione ed alle sinergie con gli altri enti o istituzioni. Si segnalano inoltre le delibere n. 238 del 21 luglio 2004 sulla gestione del patrimonio immobiliare dell’Istituto svolta dalle società mandatarie; n. 247 del dell’11 novembre 2004 sul piano di acquisto degli immobili strumentali; n. 240 del 2 settembre 2004 sulla cartolarizzazione dei crediti INPDAP e n. 244 del 7 ottobre 2004 sul nuovo Regolamento del controllo di gestione. 2.4 IL COLLEGIO DEI SINDACI Il Collegio dei sindaci è stato ricostituito parzialmente una prima volta con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 2 maggio 2002, (con riserva di successiva nomina di un componente espresso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dei membri supplenti mancanti). 7 Con il decreto del 21 ottobre 2002, il Collegio sindacale è stato, infine, integrato con la nomina dei sindaci ancora mancanti. Per effetto del collocamento a riposo di un sindaco espresso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con decreto ministeriale del 7 luglio 2004 è avvenuta la sostituzione. Successivamente, per effetto del collocamento a riposo di un altro sindaco, sempre di espressione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 30 dicembre 2004 è avvenuta la sostituzione. Anche per l’anno 2004, il Collegio dei sindaci si è riunito con cadenza settimanale, operando attraverso la verifica degli atti gestionali sia degli Organi che della dirigenza centrale e periferica e inoltre, secondo le previsioni normative, partecipando alle sedute degli Organi di amministrazione. Ha effettuato verifiche sull’andamento della gestione e sulla tenuta delle scritture e dei documenti contabili, sia in sede centrale che periferica. La relazione del Collegio dei sindaci sul bilancio consuntivo dell’esercizio finanziario 2004, attraverso un’attenta analisi delle varie problematiche dell’Istituto, ha fornito segnalazioni, valutazioni e raccomandazioni agli Organi responsabili sull’esigenza di superare talune carenze che ancora emergono in occasione degli atti di gestione (ripetutamente richiamate nei propri verbali) riproponendo l’imprescindibile esigenza della tempestiva predisposizione degli atti di bilancio in tempo utile da parte degli uffici competenti, al fine di consentire ai vari organi di poter adottare i propri atti secondo la scansione temporale prevista dal Regolamento di contabilità e di amministrazione. 2.5 Il DIRETTORE GENERALE Il Direttore Generale in carica è stato nominato con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali in data 23 dicembre 2003, dopo un breve periodo di vicariato a seguito della cessazione del precedente Direttore Generale avvenuta per risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, a far tempo dal 1° novembre 2003, con delibera commissariale n. 93 del 24 ottobre 2003. Il Direttore Generale ha la responsabilità dell’attività diretta al conseguimento dei risultati e degli obiettivi; sovrintende al personale e all’organizzazione dei servizi, assicurandone unità operativa e di indirizzo 8 tecnico-amministrativo; esercita i poteri previsti dagli art. 12 e 48 della legge 88/1989. Il Direttore Generale è chiamato a svolgere una fondamentale funzione di coordinamento e collegamento nell’ambito dell’Istituto, in particolare con l’alta Dirigenza e, per le attività gestionali, con gli altri Organi dell’amministrazione. I risultati al riguardo registrati nel corso dell’anno 2004, come potrà rilevarsi nelle specifiche esposizioni della presente relazione per i vari settori di attività, appaiono in complesso coerenti con le finalità dettate dalle disposizioni normative. 2.6 I COMITATI DI VIGILANZA I Comitati di vigilanza, le cui attuali competenze – limitate, in particolare, all'esame dei ricorsi amministrativi - sono state illustrate nella relazione della Corte dei conti sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2001, sono decaduti per compiuto quadriennio in data 7 luglio 2003. Gli stessi risultano ricostituiti con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, adottato in data 6 maggio 2004, ed insediati il 26 maggio 2004. Per effetto del collocamento a riposo di un membro del Comitato di vigilanza per le pensioni ai sanitari, espresso dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in data 13 ottobre 2004 è avvenuta la sostituzione. Successivamente per il collocamento a riposo di un membro del Comitato di vigilanza per le prestazioni previdenziali ai dipendenti degli enti locali, espresso dalla Confederazione generale italiana del lavoro (C.G.I.L.), in data 13 dicembre 2004 il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha provveduto alla sua sostituzione. L’attività dei comitati di vigilanza, sinteticamente nella seguente tabella. 9 per l’anno 2004, è racchiusa Comitati di vigilanza Sedute Ricorsi pervenuti Ricorsi esaminati Ricorsi giacenti al 31/12 2004 2004 2004 2004 Comitato di Vigilanza per le prestazioni previdenziali dei dipendenti civili e militari dello stato e loro superstiti Comitato di vigilanza per le prestazioni previdenziali ai dipendenti degli enti locali Comitati di vigilanza per le pensioni ai sanitari Comitato di vigilanza per le prestazioni previdenziali ai dipendenti degli enti di diritto pubblico Comitato di vigilanza per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate Comitato di vigilanza per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari ed ai coadiutori. Totale 17 583 301 650 15 1099 617 2490 9 75 42 54 11 10 10 - 5 5 4 - 6 - 0 - 63 1772 974 3194 La Corte non può esimersi dal rilevare l’entità dei ricorsi giacenti, specie presso il Comitato di vigilanza per le prestazioni previdenziali ai dipendenti degli enti locali, e pertanto invita gli organi responsabili dell’Ente a disporre, con la massima urgenza, le necessarie misure di rimedio 2.7. I RAPPORTI TRA GLI ORGANI Nella relazione per l'esercizio finanziario 2003 dalla Corte dei conti veniva confermato il permanere di talune criticità in un quadro di rapporti sensibilmente migliorato tra il Consiglio di indirizzo e vigilanza ed il Consiglio di amministrazione. Tale considerazione resta valida anche per il 2004 e per gli anni successivi, stante il quadro istituzionale ed ordinamentale previsto nel decreto legislativo 479/1994 sostanzialmente immutato pur nell'avvicendamento degli Organi. In effetti una difficoltà realizzativa del "modello duale" è insita nello stesso disegno normativo sopra ricordato, come ha osservato il Consiglio di indirizzo e vigilanza medesimo nel dettare gli obiettivi con priorità strategica e gli indirizzi per il triennio 2003-2005 (delibera n. 211 del 15 aprile 2003). Tale modello, che individua in due distinti soggetti la rispettiva titolarità della funzione programmatoria degli indirizzi e di quella gestionale, non configura i limiti entro cui ciascun organo deve operare, lasciando spesso all’interpretazione normativa il compito di stabilire i rispettivi confini di attività. 10 Da ciò consegue che non sempre si rispettino gli spazi di propria competenza, attuandosi a volte una eccessiva determinazione dei moduli di applicazione delle iniziative da porre in essere per il raggiungimento degli obiettivi ed a volte un improprio scostamento dalle finalità dettate. Il comma 23 dell’art. 17 della legge 127 del 1997, fa notare il Consiglio di indirizzo e vigilanza nelle linee di indirizzo per il triennio 2004-2007 (delib. n.236 del 15 giugno 2005), integrò e modificò sostanzialmente l’art. 4 del decreto legislativo n. 479 del 30 giugno 1994, disciplinando con maggiore chiarezza i compiti e le funzioni del Consiglio di indirizzo e vigilanza, ma non riuscì a rendere coerente la nuova articolazione di governo degli enti, che si traduce nei fatti in un sistema che potrebbe più propriamente definirsi “plurale”. Infatti ad avviso del Consiglio di indirizzo e vigilanza, nell’assetto ordinamentale attuale, a fronte di un solo Organo collegiale cui spetta la funzione politica di indirizzo e vigilanza, vi sono tre Organi ai quali, con sfumature diverse e talora difficilmente percettibili, spetta la funzione gestionale: il Presidente dell’Istituto, il Consiglio di amministrazione e il Direttore Generale. Vi è poi la dirigenza che svolge per definizione funzioni gestionali, cosicchè la circostanza sopra descritta assume contorni ancora più complessi. Altro limite delle norme che regolano le competenze e gli ambiti di azione dei Consigli di indirizzo e vigilanza è quello connesso alla mancanza di un sistema di misure idonee ad ottenere una concreta osservanza delle proprie direttive e linee di indirizzo il che finisce per rendere non adeguatamente incisiva la funzione di vigilanza ad essi attribuita. La situazione delineata potrebbe trovare soluzione soltanto attraverso la reale volontà del Governo e del Parlamento di procedere al riassetto ordinamentale degli enti, così come previsto nelle due deleghe previdenziali alle quali peraltro il Governo non ha dato alcun seguito. 2.8 I COMPENSI AGLI ORGANI I compensi previsti per i componenti degli Organi dell’Istituto sono fissati in base al D.P.C.M. del 9 maggio 2001 nelle seguenti misure al lordo: per i componenti del C.d.A. l’importo mensile dell'indennità di carica è pari ad euro 1.691,57. Ai due Consiglieri appartenenti alla Pubblica Amministrazione vengono inoltre corrisposti gli emolumenti stabiliti nel 11 contratto stipulato dagli stessi con l’INPDAP. Essi comprendono oltre lo stipendio tabellare la retribuzione di posizione e quella di risul tato nella misura stabilita dal C.d.A. con delibera del 24/11/2004. per i componenti del C.I.V. è prevista l’erogazione di una indennità di carica mensile pari a € 2.139,34 per il Presidente e di € 1.243,80 per i componenti. per quanto concerne il Collegio dei Sindaci è prevista l’erogazione di una indennità di carica di € 1.293,5 mensili per il Presidente e di € 1.044,65 mensili per gli altri componenti. In applicazione delle disposizioni contenute nell’art.8 della legge 16/1/2003 n.3 ogni membro del suddetto collegio, come è noto rivestente la qualifica di Dirigente Generale e collocato fuori ruolo presso l’Ente, ha stipulato col Ministero di appartenenza il contratto individuale di lavoro nel quale è stabilito il trattamento economico ad esso spettante. A tutti i componenti dei predetti Organi viene inoltre erogato per l a partecipazione alle sedute degli Organi Collegiali il gettone di presenza nella misura di € 83,67 a seduta, gettone corrisposto anche al magistrato della Corte dei Conti delegato al controllo. Al Presidente dell’Ente con decorrenza 1/1/2001 è stato erogato un emolumento mensile a titolo di indennità di carica nella misura di euro 9.204, 12. In base alla deliberazione del Commissario straordinario n.214 del 30 marzo 2004 l’Istituto ha stipulato un contratto individuale di lavoro con il Direttore Generale in base al quale viene corrisposto un emolumento mensile di € 21.054 con l’aggiunta di una retribuzione di risultato annua fissata per un importo non inferiore al 25% del totale del Fondo per la retribuzione accessoria dei dirigenti generali di prima fascia (la retribuzione annua complessiva del Direttore Generale ammonta a € 268.767). 12 3 L’ASSETTO STRUTTURALE 3.1 Evoluzione e razionalizzazione dell’assetto organizzativo Anche nel corso del 2004 l’Istituto, al fine di rendere la propria struttura sempre più coerente con l’obiettivo di fornire servizi migliori all’utenza, nel rispetto di un’equilibrata organizzazione interna del lavoro, ha adottato più atti organizzativi sostanzialmente intesi a ridefinire gli assetti a suo tempo delineati con l’Ordinamento dei servizi approvato dal Consiglio di amministrazione in data 15 novembre 2000. L’assetto organizzativo dell’Ente prevede: la Direzione Generale, composta da strutture dirigenziali di prima fascia in posizione di staff e di line (a loro volta suddivise in uffici dirigenziali), da strutture di supporto agli organi di vertice e dalle consulenze professionali centrali (Avvocatura, Consulenza tecnico-edilizia e Consulenza statisticoattuariale); le Direzioni compartimentali, con funzioni di coordinamento e controllo nei confronti degli uffici dirigenziali che insistono sul territorio di rispettiva competenza e con funzioni proprie in materia di gestione del patrimonio immobiliare; le sedi periferiche (provinciali e territoriali), con funzione di erogazione delle prestazioni istituzionali in favore degli iscritti; le strutture sociali (convitti e case di riposo) che danno ospitalità a giovani, figli di iscritti, e ad anziani pensionati. Con la delibera commissariale n. 125 del 17 dicembre 2003 nel quadro di un miglior riassetto ordinamentale, è stato previsto, tra l’altro, l’istituzione delle strutture di progetto, da affidare a dirigenti di prima fascia, con attribuzioni di natura interdirezionale finalizzate alla realizzazione di specifici obiettivi, allo scopo di favorire l’acquisizione,in tempi brevi delle nuove competenze in materia previdenziale ed il completo decentramento delle attività operative. La menzionata delibera n.125/2003, al fine di garantire un tempestivo adeguamento delle strutture dell’Ente al mutare del contesto operativo, ha inoltre introdotto un principio di flessibilità organizzativa demandando al Consiglio di amministrazione la facoltà di modificare, con proprio provvedimento e nel rispetto della prevista dotazione dirigenziale, l’assetto delle strutture 13 dirigenziali di prima fascia e al Direttore Generale quella di modificare l’assetto delle strutture dirigenziali di seconda fascia. In coerenza con i contenuti di tale delibera, si è quindi proceduto alla revisione dell’Ordinamento dei servizi con delibera commissariale n.251 del 7 maggio 2004, con la quale si è delineato un modello organizzativo della Direzione Generale flessibile, con previsione di strutture di staff e di line, che ne costituiscono la parte fondamentale destinata a permanere nel tempo, e strutture di progetto caratterizzate da interdisciplinarietà e orientamento al risultato, dedicate alla realizzazione di obiettivi che assumono un rilievo decisivo ai fini dell’attuazione delle funzioni istituzionali. Rispetto al precedente assetto ordinamentale si è ritenuto opportuno enucleare da ambiti più vasti talune funzioni, per le quali si è ravvisata l’esigenza di riconoscere una più incisiva presenza nella gestione dell’Istituto. Per quanto riguarda le strutture di staff, sono state individuate le Direzioni centrali “pianificazione, budget e controllo di gestione”, nonché quelle degli “affari generali e legislativi”, e della “comunicazione “. La funzione dell’organizzazione e dell’informatica è stata, invece accorpata sotto un’unica direzione con l’obiettivo di assicurare che la revisione complessiva dei sistemi informatici sia coerente con l’assetto organizzativo dell’Istituto e in funzione degli obiettivi dell’amministrazione e delle scelte operative effettuate. L’inserimento nella stessa area della funzione relativa alla “formazione” sottolinea la sua stretta connessione con le altre due sopra richiamate, poiché l’obiettivo che essa deve tendere a realizzare è quello di consentire alla generalità dei dipendenti di acquisire le competenze necessarie alla puntuale attuazione delle finalità istituzionali in modo coerente con le innovazioni introdotte e con i nuovi strumenti disponibili. Per le strutture di line, innanzitutto, si è provveduto ad accorpare tutte le competenze concernenti le entrate (contributive e non, con la sola esclusione di quelle relative alla gestione del patrimonio) in una sola direzione centrale, che costituisca un punto di riferimento unitario per l’interpretazione della normativa e per il coordinamento e la verifica delle relative attività. Dalla preesistente Direzione centrale credito e attività sociali, si è ritenuto di dover separare l’attività di gestione 14 delle strutture sociali e, temporaneamente, attraverso la costituzione di un’apposita struttura di progetto, le iniziative strategiche per le politiche sociali. La Direzione centrale patrimonio e provveditorato resta sostanzialmente con quelle che saranno le competenze a regime, dopo la conclusione del processo di dismissione in atto. Le attività relative alla cartolarizzazione del patrimonio immobiliare a reddito sono state, invece attribuite alla “Struttura di progetto dismissioni immobiliari e gestione a reddito”, istituita con delibera commissariale n. 188 del 27 febbraio 2004. La novità maggiore dell’assetto ordinamentale in esame è certamente costituita dalla introduzione di talune strutture di progetto. Della Struttura “dismissioni immobiliari e la gestione a reddito” e quella per le “iniziative strategiche per le politiche sociali” si è gia detto. La Struttura di progetto “costituzione posizione assicurativa degli iscritti” risponde all’esigenza di assicurare una base dati con caratteristiche di completezza, certezza e aggiornamento. Tenuto conto che la realizzazione di tale obiettivo presuppone un forte coordinamento di attività facenti capo a strutture diverse, centrali e periferiche, si è ritenuto che la costituzione di una struttura apposita possa risolvere i problemi organizzativi e gestionali. Con determinazione del Direttore Generale n. 184 del 14 dicembre 2004 si e provveduto ad articolare le strutture dirigenziali di prima fascia della Direzione Generale in uffici dirigenziali di seconda fascia e a rivedere l’assetto delle direzioni compartimentali. Nel procedere alla individuazione di uffici di seconda fascia nell’ambito delle predette strutture si è tenuto conto: del ruolo del sistema centrale nel quadro del decentramento di funzioni e competenze alle direzioni compartimentali; della gestione delle attività in processi unitari; dell’individuazione degli uffici per centri di responsabilità; del potenziamento di alcune strutture di staff (organizzazione e informatica, affari generali e legislativi, comunicazione, pianificazione budget e controllo di gestione); dell’omogeneizzazione dell’assetto organizzativo delle strutture di line relative alle prestazioni istituzionali; 15 della peculiare caratterizzazione delle strutture di progetto in relazione alle finalità da perseguire; dell’assorbimento degli uffici autonomi nelle strutture di livello dirigenziale generale; della necessità di prevedere una riduzione, anche in via graduale, del numero delle strutture dirigenziali per farle coincidere con l’organico, ad oggi fissato in 195 unità. Il numero delle direzioni compartimentali è rimasto immutato in attesa che si verifichino le condizioni per l’ampliamento del numero dei compartimenti, mentre gli uffici di seconda fascia dirigenziale in cui le stesse direzioni erano articolate sono stati ridotti da tre a due. Per quanto attiene l’assetto ordinamentale delle sedi provinciali, si ricorda che la circolare del Direttore Generale n. 28 del 30 aprile 2004 avente per oggetto “linee di indirizzo organizzativo per gli uffici delle strutture centrali e decentrate” ha ridisegnato l’organizzazione interna delle sedi provinciali. Con la circolare citata, infatti, i processi produttivi correlati alle attività istituzionali dell’ente, ad esclusione della gestione delle pensioni, sono stati accorpati nell’area rapporto con gli enti iscritti. In tal modo si è voluto dare centralità alle problematiche concernenti la gestione delle posizioni assicurative e la gestione unificata delle entrate a fronte di tutte le prestazioni istituzionali. L’assetto organizzativo delle sedi provinciali è attualmente all’attenzione della struttura di monitoraggio appositamente costituita con determinazione del Direttore Generale n. 313 del 30 luglio 2004. Sul piano dell’organizzazione del lavoro è stata confermata l’organizzazione per processi distinti in processi produttivi, strumentali e di controllo. Con circolare n. 28 del 30 aprile 2004 e successive note n. 1912/DG dell’11 giugno 2004 e n. 3075/DG del 22 ottobre 2004 è stato ridefinito il criterio di competenza per la trattazione delle pratiche, spostando il criterio di competenza dalla residenza dell’iscritto alla sede dell’ente datore di lavoro dell’iscritto e dando perciò centralità al rapporto tra sede provinciale ed ente datore di lavoro, in coerenza con le previsioni della circolare n. 28 del 30 aprile 2004. 16 Attualmente si sta provvedendo a rideterminare i bacini di utenza delle sedi, in base al nuovo criterio e con l’obiettivo ulteriore, per le sedi territoriali delle aree metropolitane, di rendere omogeneo il carico di lavoro tra le sedi. Con deliberazione Commissariale n. 272 del 18 giugno 2004 sono stati attribuiti gli incarichi di direzione degli uffici di prima fascia,prevedendo un’ampia rotazione degli incarichi medesimi in considerazione dell’esigenza di ottenere una generale condivisione delle esperienze maturate e una conoscenza globale delle problematiche istituzionali insieme ad un elevato impegno propositivo e di elaborazione programmatica. Successivamente sono stati ridefiniti gli obiettivi per l’anno 2004 in coerenza con le novità intervenute nel frattempo, tra cui l’adozione del piano di normalizzazione dell’Istituto di cui alla delibera del Consiglio di amministrazione n. 2 del 28 luglio 2004 . E' stato costituito un gruppo di lavoro per la valutazione del sistema informativo dell’Istituto (Assessment) per la rappresentazione grafica dei dati contenuti nelle schede di rilevazione presentate dalle singole aree (istituzionale e di autogoverno) e per la predisposizione di un documento di sintesi. Questo documento è divenuto parte integrante della relazione finale del progetto che ha costituito parte della documentazione allegata al piano di normalizzazione dell’Istituto. Gli uffici dell’organizzazione e dell’informatica stanno inoltre gestendo il progetto di protocollo informatico e gestione elettronica dei flussi documentali (progetto specifico nell’ambito del piano di normalizzazione) Il T.U. sulla documentazione amministrativa (D.P.R. 445/2000) e i successivi provvedimenti sulla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, regolamentano l’avvio per l’adozione del protocollo informatico e per il trattamento informatico dei procedimenti amministrativi. La gestione di tale attività è finalizzata al miglioramento dei servizi, alla trasparenza dell’ azione amministrativa e al contenimento dei costi. Al fine di adeguare l’istituto a tale previsione normativa con la determinazione direttoriale n. 127 del 15 settembre 2004 è stato costituito un gruppo di lavoro, articolato in quattro sottogruppi. I componenti dei due sottogruppi, operanti all’interno della funzione organizzativa, hanno predisposto un questionario per la rilevazione dei sistemi di gestione protocollo esistenti. Si è provveduto ad effettuare delle rilevazioni di 17 carattere organizzativo presso le sedi di Trieste e di Roma -3-. Tali rilevazioni hanno favorito la definizione di un più dettagliato sistema di classificazione della documentazione utilizzato nella fase di sperimentazione del protocollo informatico nella sede di Trieste. Contestualmente si è provveduto alla definizione di una prima versione del manuale di gestione. Lo stesso servizio ha collaborato all’individuazione della tipologia per il trattamento dei dati personali sensibili, sia automatizzati che cartacei, alla conseguente mappatura delle banche dati, delle applicazioni e degli archivi che supportano il trattamento dei dati. Ha inoltre partecipato alla definizione di un modello organizzativo per la gestione degli adempimenti privacy che risulti funzionale non solo alle esigenze di adeguamento alla normativa ma anche ai processi organizzativi propri dell’INPDAP. Per sostenere la fase di cambiamento dell’Inpdap – sempre più vicino all’utente al fine di erogare servizi efficienti e adeguati alla sua mission – è stato avviato un progetto di benchmarking. Efficienza, efficacia, orientamento al risultato, customer satisfaction sono termini che hanno ormai fatto presa negli strumenti normativi a disposizione delle aziende pubbliche e del loro management, ma che hanno, nell’applicazione, elementi di contraddizione che devono necessariamente essere affrontati. Nelle procedure relative alla gestione delle prestazioni del trattamento di fine servizio e di fine rapporto e di previdenza complementare, si sta mettendo a punto un manuale operativo, con particolare riferimento alla definizione dei criteri di competenza e all’individuazione dei profili d’accesso allo specifico applicativo informatico. In tema di organizzazione dell’Istituto, una particolare menzione meritano le osservazioni del Consiglio di indirizzo e vigilanza espresse nell’ambito delle linee di indirizzo 2004-2007 (delib. n.236 del 15 giugno 2004 -2007). Queste possono così comprendersi: definizione di un modello complessivo di pianificazione, programmazione e controllo, secondo una logica di sistema; individuazione degli ambiti di autonomia onde pervenire alla definizione di obiettivi condivisi e concordati (conferenza dei servizi). Sempre secondo il Consiglio di indirizzo e vigilanza, l'Istituto deve rivolgere particolare attenzione alla definizione di un moderno e funzionale "modello 18 organizzativo", ponendo in essere efficaci iniziative volte a costruire un'organizzazione che operi in condizione di sempre maggiore efficienza e competitività nella erogazione dei servizi e nei rapporti con l'utenza. In tal senso si ritiene necessario che una generale rivisitazione degli assetti organizzativi sia preceduta da un'attenta valutazione sullo stato di attuazione del decentramento, sia in ordine ad un sistematico e condiviso processo di implementazione dell'informatica, sia per quanto attiene alla definizione del nuovo sistema contabile di recente adottato dall'Istituto. Secondo il Consiglio di indirizzo e vigilanza ciò determinerebbe la necessità di: attribuire ad un unico centro di responsabilità strategica il compito di coordinamento, in modo da garantire la coerenza delle iniziative con il modello organizzativo assunto; prevedere nell'ambito della Direzione generale le funzioni di raccordo con gli Organi istituzionali dell'Ente e la funzione di strategia direzionale che si sostanzia nel coordinamento, nell'indirizzo e nel controllo, mentre, per quanto attiene a tutte le attività individuabili come "non strategiche", queste dovranno essere decentrate ed il relativo potere decisionale dovrà essere individuato nel punto più vicino alla realtà territoriale sulla quale andranno a ricadere gli effetti; procedere ad una rivisitazione del sistema di decentramento, articolandolo il più possibile al livello regionale, mediante la sperimentazione di progetti organizzativi flessibili, da realizzare tenendo conto sia delle specificità territoriali che di eventuali esigenze temporanee. Resta da dire che le considerazioni già avanzate dalla Corte dei conti nei pregressi referti circa l’incompatibilità e la improduttività di un ufficio INPDAP a Bruxelles sono state confermate dai rilievi mossi dal Collegio Sindacale e dallo stesso servizio ispettivo interno in occasione di due distinte visite effettuate “in loco”. Sui risultati di tali verifiche si è già riferito nella precedente relazione, laddove si poneva in evidenza che erano rimaste inattuate le condizioni poste dai ministeri vigilanti nel consentire l’apertura dello stesso ufficio e cioè la compensazione tra i costi sopportati con nuove maggiori entrate connesse all’attività dell’ufficio medesimo e la sinergia con altri enti previdenziali. 19 In conseguenza di ciò, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, d’intesa con il Ministero dell’ Economia e delle Finanze, con nota n.20075/7 del 10 gennaio 2005 ha manifestato l’opportunità della soppressione della sede di Bruxelles ed ha invitato l’Istituto ad adottare le conseguenti determinazioni. Conseguentemente, in data 30 giugno 2005 è stata definitivamente disposta la chiusura del predetto l’ufficio. 20 3.2 L’ATTIVITA’ DI VIGILANZA Assetto del Servizio ispettivo Nel quadro delle citate revisioni dell'ordinamento dei servizi, con delibera commissariale n. 251 del 7 maggio 2004 anche il servizio Ispettivo è stato ulteriormente orientato, in armonia con la direttiva vigente (d. l.vo 30 luglio 1999 n. 286, direttiva Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica 2 luglio 2002), verso un'attività di verifica della regolarità, legalità, legittimità formale dell'azione amministrativa e nel contempo di riscontro dell'economicità, efficacia ed efficienza della struttura sottoposta a verifica, fornendo poi informazioni finalizzate anche alle funzioni di vigilanza e coordinamento. Alla predetta struttura sono state, con la richiamata delibera, attribuite competenze in materia di verifiche amministrative interne agli uffici, di collaborazione con compartimentali, di gli organi dell’Istituto, di supporto collaborazione tecnico-professionale e di alle direzioni indagine su richiesta della Magistratura ordinaria o della Corte dei conti nonché di collaborazione con l’Ispettorato Generale di Finanza e con il Dipartimento della Funzione Pubblica. Rientrano, quindi, in sostanza nelle funzioni del servizio Ispettivo: - la verifica dei comportamenti soggettivi dei responsabili delle unità organiche e del personale; - la verifica della regolarità, della correttezza e della legittimità dell’azione amministrativa; - la verifica delle operazioni poste in essere e dei programmi elaborati dalle strutture sottoposte ad ispezione per accertarne la coerenza con gli obiettivi ad essa assegnati e con l’utilizzo economico ed efficiente delle risorse; - l’individuazione dei profili di responsabilità penale, disciplinare o di danno erariale; - l’individuazione dei punti di criticità nell’attività degli uffici; - la collaborazione con gli organi dell’Istituto per una puntuale rilevazione delle problematiche locali; - l’attività di consulenza e di orientamento, quest’ultima finalizzata anche all’adozione di interventi correttivi; 21 Alle sue funzioni istituzionali il servizio Ispettivo ottempera attraverso interventi che rispondono ad alcune tipologie standard: - verifiche generali sulla gestione delle sedi provinciali e delle strutture sociali; - verifiche generali sulla gestione delle direzioni compartimentali; - verifiche finalizzate su un settore di direzioni compartimentali o di sedi provinciali (o strutture sociali); - verifiche mirate su questioni o problematiche specifiche; - verifiche congiunte con l’IGF. Per quanto riguarda queste ultime, esse si risolvono nell’affiancamento – se ritenuto opportuno – di un ispettore interno al dirigente ispettore dell’IGF per favorire la collaborazione fra le due strutture ispettive e la comunicazione reciproca delle problematiche esistenti, in modo da consentire una più approfondita conoscenza delle realtà sottoposte a verifica e, conseguentemente, la predisposizione di più puntuali, pur se autonomi, referti alle rispettive amministrazioni. Le verifiche “mirate”, invece, vengono disposte sulla base delle esigenze emergenti nel corso dell’anno, ovvero su richiesta degli Organi dell’Istituto. Sulla base del “manuale delle verifiche ispettive”, si stanno ora predisponendo schede di rilevazione dei dati, tabelle riepilogative e indicatori, al fine di fornire all’Amministrazione attiva e agli Organi utili elementi di valutazione in modo sintetico e significativo, per favorire la reciproca integrazione fra apparati centrali e periferici e, di conseguenza, una maggiore omogeneità dell’azione amministrativa. La funzione di consulenza, finalizzata all’adozione degli interventi correttivi ed alla prevenzione di eventuali future irregolarità, viene esercitata non solo nel corso della verifica, ma anche attraverso la notifica della relazione, nella quale si dà atto dell’attività svolta, dei fatti, delle situazioni accertate e dei dati rilevati e, inoltre, si svolgono considerazioni, si effettuano valutazioni e si formulano proposte di atti di amministrazione attiva da assumere. In tale ottica i rilievi degli Ispettori sono portati a conoscenza - oltre che del Direttore Generale, del Magistrato della Corte e del Collegio sindacale – anche dei dirigenti degli uffici sottoposti a verifica per l’adozione dei provvedimenti riparatori (ove attuabili in sede locale) 22 dei responsabili delle direzioni compartimentali interessate e delle direzioni centrali di volta in volta competenti per materia. Si stanno altresì predisponendo strumenti, anche di tipo informativo, per un puntuale monitoraggio delle anomalie e delle criticità riscontrate al fine di verificare le iniziative assunte per il loro superamento. È nei programmi dell’Istituto dare un risalto sempre maggiore a tale attività, tanto che, in sede di nuova articolazione organizzativa del Servizio, è stato istituito – con determinazione del Direttore Generale n.184 del 14 dicembre 2004 – un apposito ufficio che ha fra i suoi compiti anche quello di curare tutti gli aspetti relativi al monitoraggio delle verifiche ispettive effettuate. Irregolarità e criticità rilevate dal Servizio Ispettivo Le irregolarità e le situazioni di criticità più significative, rilevate nel corso del 2004, hanno riguardato: le carenze di personale; problematiche connesse alla funzionalità del sistema informativo; irregolarità nella formulazione di talune determinazioni e nella gestione delle procedure contrattuali (tenuta del protocollo, non corretta archiviazione, ecc.); carenze o irregolarità nella tenuta dei registri obbligatori prescritti dal regolamento di amministrazione e contabilità; carenti controlli delle autocertificazioni; casi di mancata verifica contabile e/o amministrativa sulle pratiche; problematiche in materia contributiva; pagamento di interessi legali per ritardata erogazione di prestazioni istituzionali (pensioni, TFS e TFR, in parte addebitabili alle amministrazioni di appartenenza degli iscritti, con conseguente necessità di esperire le azioni di rivalsa nei confronti di queste ultime). Circa l’attività svolta dal citato servizio nel corso del 2004 si richiamano le iniziative più rilevanti relative: alle indagini ispettive presso le strutture periferiche della Casa Albergo di Monteporzio Catone. La verifica ha evidenziato carenze nella gestione delle procedure negoziali e inosservanza del Regolamento di amministrazione e contabilità. 23 Si è segnalata l'esigenza di porre in essere rapidamente le necessarie iniziative correttive, insieme ad una costante attività di controllo, di formazione e di sostegno operativo. Si è suggerita la stipula di un contratto di manutenzione e la presenza di personale tecnico in loco; Ufficio di Foggia Tra i principali rilievi vanno citati un forte arretrato nel settore pensionistico, un'attività di contenzioso molte volte non evasa nei termini (a causa di un monitoraggio insussistente), il mancato esercizio di azioni di rivalsa e la non attivazione delle procedure esecutive in tema di recupero dei crediti, nonché una carente gestione delle procedure negoziali. Si è segnalata l'esigenza di assicurare una maggiore continuità delle figure dei dirigenti e di realizzare l'accorpamento del personale in un unico edificio, nonché di porre in essere attività formative unitamente ad un potenziamento e ad una migliore distribuzione delle risorse umane; Ufficio di Genova Sono emerse le seguenti criticità: - conferimento di incarichi professionali in contrasto con le disposizioni del Regolamento di amministrazione e contabilità dell'Istituto, - cattiva tenuta degli archivi, - non regolarità delle procedure adottate nella scelta dei locatari degli appartamenti di proprietà dell'Istituto. Le relazioni conclusive sono state inviate alla Procura Regionale della Corte dei conti presso la Sezione Giurisdizionale per la Liguria e alla Procura della Repubblica di Genova. Ufficio di Lecce L'ufficio fu oggetto di una precedente ispezione eseguita nel 2002, le cui risultanze furono trasmesse alle competenti Procure della Repubblica e della Corte dei conti. A seguito di richiesta, da parte del Collegio dei sindaci, di ulteriori approfondimento in ordine alla gestione degli approvvigionamenti e del patrimonio e di un ampliamento dell'indagine sotto il profilo temporale, nel 2004 si è disposta un'ulteriore verifica che ha posto in evidenza l'urgenza di risolvere il problema dell'accorpamento delle attività in un'unica sede, determinando, nel 24 contempo, da parte del Direttore Generale (nota n. 2/ris. Del 12 gennaio 2006) contestazione di addebito nei riguardi dell’ex Direttore pro- tempore. Il referto ispettivo registra un miglioramento nelle procedure contrattuali e nella formalizzazione degli atti deliberativi. Restano tuttavia carenze nell'affrontare l'arretrato e nell'esperire le azioni di rivalsa nei confronti delle amministrazioni per somme erogate a titolo di interessi legali e/o rivalutazione. Anche questa relazione, per la stretta connessione con la precedente, è stata trasmessa alle competenti Procure della Repubblica e della Corte dei conti. Ufficio di Lucca L'indagine ha avuto un suo input con nota 23 ris. del 10 novembre 2004, con la quale il dirigente generale del compartimento Toscana comunicava al servizio Ispettivo le irregolarità riscontrate in materia di indebita erogazione dei trattamenti di fine servizio in favore di soggetti non aventi diritto. L'indagine ispettiva, condotta anche attraverso un incrocio di dati informatici sulla base dei nominativi beneficiari di trattamenti previdenziali ma non titolari di pensione, ha riguardato tutti i settori dell'ufficio per la parte relativa all'erogazione delle prestazioni ed ha evidenziato che i pagamenti non dovuti e fondati su falsa documentazione sembrano limitati ai casi già oggetto di denuncia. Non si può tuttavia escludere l'esistenza di ulteriori irregolarità, non essendo stati rinvenuti n. 137 fascicoli, per i quali il dirigente pro - tempore è stato invitato ad effettuare tutte le necessarie ricerche. L'indagine ha altresì posto in rilievo il mancato rispetto delle procedure amministrative di liquidazione e pagamento oltre che per le pratiche oggetto di denuncia, anche per gran parte delle pratiche esaminate. La relazione ispettiva è stata inviata alla competenti Procure della Repubblica e della Corte dei conti. 25 3.3. IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI IL CONTROLLO STRATEGICO Costituita in attuazione del decreto legislativo 30 luglio 1999 n. 286, la Struttura di valutazione e controllo strategico ha operato, secondo le previste funzioni, in collegamento con gli organi di amministrazione dell'Istituto. Nell'ambito della "Pianificazione 2004”, il 17 settembre 2003 è stato proposto un progetto strategico volto al completamento del sistema di acquisizione dati per l'espletamento delle funzioni attribuite alla struttura, rappresentato in una scheda contenente gli obiettivi, le finalità, le fasi operative, i tempi di realizzazione, le strutture coinvolte e il responsabile del progetto stesso. La realizzazione del progetto, che rappresenta un passaggio nodale nell'ambito della sistematica dei controlli interni, consentirà alla Struttura di valutazione e controllo strategico di utilizzare, tempestivamente ed in via autonoma, le informazioni necessarie al pieno espletamento delle proprie funzioni. L'insufficienza delle informazioni pervenute, non hanno consentito di stilare il previsto documento sullo stato di realizzazione degli obiettivi posti dal Consiglio di indirizzo e vigilanza relativamente al primo trimestre 2003, sicché in data 14 ottobre 2003 è stata redatta un'unica relazione sullo stato di realizzazione delle priorità strategiche per l'anno 2003 a tutto il I° semestre. L'elaborato consta di due parti: la prima,per ogni obiettivo CIV, riporta i dati sull'attività svolta, le criticità rilevate e le conseguenti proposte per il miglioramento dell'attività dell'Ente; la seconda,invece, è costituita da specifiche "tavole sinottiche" in cui sono riassunti i dati stessi. In data 16 gennaio 2004 la Struttura ha presentato un documento volto a fornire un contributo nell' esame dei provvedimenti contenuti nella legge finanziaria 24 dicembre 2003 n. 350 per il 2004. La relazione consta di un quadro di riferimento contenente le nuove previsioni finanziarie, gli andamenti della finanza pubblica, un'analisi dei risultati differenziali, delle disposizioni in materia di entrate, di oneri sociali e di personale per il funzionamento di amministrazioni ed enti pubblici nonché del finanziamento agli investimenti con riferimento agli effetti che la suddetta legge prevede per l'Istituto. 26 A seguito delle deliberazioni del Commissario straordinario risalenti al mese di dicembre 2003, di conferimento di taluni immobili del patrimonio dell'Istituto per la costituzione di un secondo fondo immobiliare denominato Fondo Beta, il Consiglio di indirizzo e vigilanza ha incaricato la Struttura di svolgere un'analisi riguardo ad alcuni aspetti relativi all'operazione suddetta. Il documento della Struttura ha approfondito, come richiesto, gli elementi relativi alla salvaguardia della redditività, alla congruità delle perizie tecniche effettuate, alla tempistica dell'operazione per l'ottimale collocamento delle quote, alla trasparenza dell'operazione con il rispetto dei patti parasociali. E' stato poi relazionato allo stesso Consiglio di indirizzo e vigilanza sul "Sistema dei controlli interni alla pubblica amministrazione ai sensi del D.lgs n.286/1999". Il testo dell'analisi svolta, oltre agli aspetti normativi, ivi comprese le innovazioni apportate in ordine alla disciplina generale dei controlli dal DPR n.97/2003, illustra le linee di indirizzo e gli obiettivi già a suo tempo individuati dal precedente CIV in sede di pianificazione triennale. La relazione indica inoltre, alla luce delle disposizioni normative descritte, le coordinate fondamentali per completare ed implementare il sistema dei controlli interni INPDAP. In data 25 febbraio 2004 è stata presentata la relazione annuale per l'anno 2003 ai sensi dell'art.6 comma 3° del D.lgs 286/1999 e dell'art.5, comma 2° del Regolamento della Struttura di valutazione e controllo strategico, approvato con delibera consiliare 1260 del 12 luglio 2000. L'elaborato, redatto in base alla documentazione ufficiale predisposta dell'Istituto ed articolato in aree di attività ciascuna della quali preceduta dal quadro della situazione complessiva, fornisce lo stato di realizzazione delle priorità strategiche indicate dal CIV per l'esercizio 2003 ed i risultati conseguiti. Nell’ambito di uno studio richiesto ancora dal Consiglio di indirizzo e vigilanza sono state esaminate alcune problematiche di applicazione della disposizione contenuta nel DPCM 20 dicembre 1999, che estende la corresponsione dell'erogazione del trattamento di fine rapporto (TFR) prevista all'art. 2120 delle disposizioni del codice civile anche al personale pubblico. Le problematiche esaminate riguardano l'esigenza di evadere l'incremento delle domande di TFR, specialmente di quelle presentate dal personale del 27 comparto scolastico, pervenute presso le sedi periferiche dell'Istituto a seguito del citato DPCM del 1999 e del successivo DPCM del 2 marzo 2001, senza compromettere l'obiettivo principale di smaltimento delle giacenze delle pratiche preesistenti. In virtù di tale disposto infatti - fermo restando il diritto al trattamento di fine servizio (indennità di buonuscita di cui al DPR 1032/1973 per i dipendenti delle amministrazioni dello Stato e indennità premio servizio di cui alla legge 152/1968 per i dipendenti degli enti locali e del comparto Sanità) per i dipendenti assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000 - i dipendenti assunti con contratto a tempo determinato in servizio al 30 maggio 2000 o stipulato successivamente alla data di entrata in vigore del citato DPCM 20 dicembre 1999, sono stati assoggettati obbligatoriamente al nuovo regime di trattamento di fine rapporto (TFR). Sono stati altresì assoggettati (DPCM 2 marzo 2001) al regime di TFR obbligatorio i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato successivamente al 31 dicembre 2000. Lo studio, volto all'individuazione di idonee soluzioni alla enunciata criticità dell'incremento del carico di lavoro presso le sedi periferiche, analizza alcuni percorsi come la possibilità di definire con le amministrazioni competenti, ed in particolare con il M.I.U.R., procedure di elaborazione ed inoltro delle singole pratiche all'INPDAP, ovvero l'adeguamento dell'applicativo informatico per consentire la trattazione unica di più pratiche di TFR intestate ad un unico soggetto o, in alternativa, vagliare le possibilità di deroga alla normativa in relazione ai tempi previsti per l'erogazione del TFR senza dar luogo al pagamento di interessi di mora. Successivamente, il 21 maggio 2004, è stata presentata la consueta relazione trimestrale sullo "stato di realizzazione delle priorità strategiche per l'anno 2004 a tutto il I° trimestre”. Il testo, suddiviso per aree di attività, analizza i risultati ottenuti in collegamento agli obiettivi posti dalle linee strategiche nel trimestre in esame rappresentando gli andamenti anche mediante tavole e grafici contenenti i dati di riferimento. L'Organo di valutazione e controllo strategico, -nel frattempo dotato del Collegio di direzione (delibera commissariale n.279 del 30 giugno 2004), - ha effettuato, su incarico del Consiglio di indirizzo e Vigilanza, nel luglio 2004, uno 28 studio sulla tempistica dei documenti contabili dell'Istituto e sulla rispondenza dell'emanando nuovo Regolamento di contabilità alle disposizioni normative del DPR 97/2003. Il documento, presentato al Consiglio di indirizzo e vigilanza il 6 ottobre 2004, analizza la tempistica di redazione e presentazione dei documenti contabili in base alle attuali disposizioni regolamentari INPDAP e quella nuova prevista dalla normativa di cui al DPR 97/2003, poi recepita dal nuovo Regolamento di contabilità emanato in data 16/3/2005 (delibera del CdA n.132). La Struttura ha inoltrato, in data 2 novembre 2004, la relazione per il II trimestre 2004, nella quale sono analizzati gli andamenti delle attività per il periodo preso in esame. Il lavoro è composto di una parte iniziale e di una seconda parte analitica. La parte iniziale riporta alcune prioritarie considerazioni metodologiche del Collegio di direzione quali: L'attuale composizione del Collegio è stata insediata il 20 luglio 2005; quindi non ha potuto né approfondire, né discutere l'aspetto qualitativo dei dati e delle informazioni; Le relazioni trimestrali presentano una scarsa rilevanza sul piano degli indirizzi generali e, pertanto, potrebbe risultare opportuno prevedere una revisione dello stesso impianto di verifica periodica. La relazione analitica poi, rappresenta i risultati raggiunti dalle strutture centrali e periferiche dell'Istituto alla luce degli obiettivi fissati dal CIV e dalla delibera Commissariale n.190 dell'8 marzo 2004 sulla base delle informazioni e dati sinora in possesso, acquisiti anche dalle Direzioni competenti. 29 La pianificazione budget ed il controllo di gestione Nell’ambito della nuova organizzazione dei servizi, come già detto in precedenza, è stata istituita la Direzione Centrale pianificazione budget e controllo di gestione, con assorbimento nella stessa dell’ufficio controllo di gestione già operante. Siffatta iniziativa auspicata anche dalla Corte dei conti in occasione dei precedenti referti, consente di accentrare in una unica struttura il governo dei fondamentali processi del budget, della pianificazione e programmazione e del controllo di gestione, in conformità a quanto peraltro espressamente previsto dal DPR 97/2003. Detta unificazione dovrà assicurare il monitoraggio in tempo reale da un lato, dello stato di realizzazione e degli eventuali scostamenti degli obbiettivi programmati e, dall’altro, di suggerire tempestivi ed idonei correttivi per far fronte alle criticità emergenti. Rispetto a quanto disposto dalle linee di indirizzo del CIV, riferite agli anni 2004 2007, si sintetizzano brevemente le principali attività espletate dalla Direzione Centrale attraverso i piani d’azione. Le innovazioni introdotte dal DPR 97/03 hanno portato all’adozione del Regolamento di amministrazione e contabilità che ha previsto l’individuazione delle Unità Previsionali di Base, dei Centri di responsabilità, dei Centri di costo e dei Centri di spesa dell’Istituto che forniscono le informazioni necessarie per conoscere l’andamento economico–gestionale delle Strutture e il grado di realizzazione degli obiettivi programmati. I Centri di responsabilità individuati sono stati classificati di I, II e III livello. Sono state, inoltre, predisposte le schede relative alla programmazione 2006 con l’indicazione dei tempi e delle strutture responsabili coinvolte , costituenti parte integrante del bilancio di previsione 2006. L’Istituto per tutte le procedure necessarie all’attuazione del DPR 97/03 si è avvalso della collaborazione delle ditte di consulenza KPMG e Engineering che hanno costantemente affiancato la Direzione centrale nelle sue attività di programmazione, analisi e collaudo dei vari applicativi gestionali. Sempre nel secondo semestre del 2004 nell’ambito del programma “pensionistica obbligatoria” sono state attivate le procedure per l’individuazione delle linee prioritarie relative alla Contrattazione integrativa 30 di Ente, con la conseguente definizione degli obiettivi di produzione. Tale attività è proseguita anche nel corso dell’anno 2005. In applicazione della circolare n. 57/04, che individua il prioritario obiettivo dell’Istituto per l’attuazione del modello gestionale, sono stati attivati tutti gli adempimenti per realizzare la nuova organizzazione che prevede la rilevazione informatica della produzione, dell’arretrato e della giacenza esistenti presso le sedi provinciali e territoriali con conseguente passaggio dall’autocertificazione alla rilevazione informatizzata dei dati di produzione. La realizzazione concreta del sistema di monitoraggio informatico ha permesso il raggiungimento di obiettivi di grande importanza quali: la conoscenza dell’arretrato dell’Istituto, ora presente nel sistema e non più derivante da autodichiarazioni; la rilevazione informatica continua e sistematica della produzione degli uffici periferici; la conoscenza del numero delle pratiche che pervengono all’Istituto, elemento cognitivo di importanza strategica che consente di pianificare nel migliore dei modi l’attività futura. Nel corso del primo semestre del 2005 sono stati effettuati incontri di formazione/informazione con tutte le Direzioni compartimentali e centrali finalizzati alla diffusione della nuova disciplina amministrativo – contabile previste dal D.P.R. 97/2003 e al Regolamento di amministrazione e contabilità adottato dall’Istituto. A seguito di tali incontri tenuti dal Dirigente Generale della Direzione pianificazione e dal Dirigente Generale della Direzione centrale ragioneria tutto il personale della Direzione Pianificazione è stato chiamato a fornire supporto tecnico e metodologico a tutte le direzioni centrali, compartimentali, uffici delle medesime e sedi periferiche. Il supporto ha riguardato sia i criteri di individuazione dei piani di azione rispetto all’obiettivo strategico, sia l’inserimento da parte di ciascuna U.O. delle risorse umane e delle previsioni finanziarie ed economiche. Particolare rilevanza ha assunto l’approvazione da parte del Consiglio di amministrazione del “Modello del controllo di Gestione” dell’ Istituto, trasmesso a tutti gli uffici nel mese di dicembre 2005. A tal proposito sono stati definiti compiutamente i Processi-obiettivo, considerandoli 31 per aree omogenee comprendenti uno o più prodotti finali; tali prodotti, per effetto del nuovo sistema del Controllo di Gestione, vengono monitorati informaticamente per tutti i Centri di costo relativamente alle sedi provinciali e territoriali. I Centri di costo, individuati, classificati in I, II e III livello sono stati suddivisi in “finali” e di “supporto”, in funzione dello svolgimento delle attività rivolte alla produzione di beni e servizi per l’utenza, e in relazione alle prestazioni di attività a rilevanza interna o supporto dei Centri di costo finali. Sono stati altresì definiti gli indicatori necessari per la misurazione delle attività gestionali dei vari Centri di Costo denominati di Qualità, di Quantità, di Efficacia e Performance. Significativo rilievo rivestono, inoltre, le attività relative all’analisi degli applicativi in uso per le prestazioni istituzionali, che hanno individuato, di concerto con le Direzioni Centrali competenti per materia, oltre le linee di produzione da monitorare, i momenti di rilevazione informatica delle informazioni necessarie. Per consentire la soluzione di eventuali anomalie gestionali la Direzione ha provveduto alla realizzazione del Manuale per la rilevazione della produzione che verrà distribuito a breve a tutti gli uffici. Per quanto concerne la valutazione economica della gestione è stato, inoltre, completato il sistema di contabilità analitica per Centri di costo con la definizione del processo di aggregazione dei dati per natura e destinazione, che raccoglie tutti i costi indiretti dell’Istituto e la quota parte dei costi delle strutture di supporto. Un particolare cenno merita l’attività svolta dal gruppo di lavoro, costituito con determinazione del Direttore Generale, che ha curato la raccolta di informazioni per la successiva redazione del bilancio sociale dell’Istituto La Direzione è stata impegnata, inoltre, in una complessa attività finalizzata all’analisi e alla successiva realizzazione del sistema di valutazione del personale con incarichi dirigenziali, la cui messa in esercizio, in via sperimentale, è prevista nel corso del 2006. All’uopo, nell’aprile del 2006, è stato emanato (delibera del Consiglio di amministrazione n. 319) l’apposito Regolamento per la valutazione del personale con incarico dirigenziale. 32 3.4 L’INFORMATIZZAZIONE DEI SERVIZI Il Sistema informativo dell’INPDAP è stato inizialmente costruito semplicemente affiancando i diversi sistemi informativi già operanti negli enti in esso confluiti con successivi accorpamenti delle procedure di gestione presenti nelle aree della contabilità, personale e patrimonio immobiliare, mantenendo comunque gli elaboratori principali (tutti su sistemi operativi proprietari) preesistenti. Una prima razionalizzazione delle principali procedure, anche per far fronte ai nuovi adempimenti, sorti con la nascita dell’INPDAP, veniva avviata nel 1997 mediante: una gara per le nuove procedure contributi e pensioni, comprensiva della fornitura dell’hardware, del software di base e del database; una trattativa privata con SAP Italia per l’introduzione delle funzionalità contabili del prodotto ERP SAP/R3, successivamente migrato alla verticalizzazione IS/PS; progetti a responsabilità interna per altre procedure riferite ad alcune funzionalità relative alle attività sociali ed ai trattamenti di fine servizio; una ulteriore gara per l’acquisizione di consulenze e contributi specialistici. Il supporto esterno acquisito con le citate gare e trattative private, proseguito con rinnovi successivi, ed altri specifici supporti minori hanno accompagnato l’Istituto, con opportuni interventi di manutenzione, fino alla prima metà del 2003, quando veniva varato un progetto di valutazione dell’esistente che evidenziava un livello di informatizzazione incompleto e scarsamente integrato, caratterizzato da: procedure diversificate, non integrate e insistenti su sistemi elaborativi diversi, in qualche caso proprietari e spesso obsoleti; copertura funzionale scarsa, sia in termini di materie trattate che di completezza all’interno delle stesse materie; scarsa usabilità delle funzioni informatiche disponibili; architettura tecnica inefficiente e, ancorché inizialmente pensata in ottica decentrata, obbligata ad essere trasformata in accentrata. A fronte di tale situazione emergevano su un piano più generale: esigenza di contenere quanto possibile il disavanzo di gestione, realizzando nel contempo un recupero di efficacia rispetto alla missione istituzionale; 33 ricerca, attraverso l’innovazione tecnologica, di maggiore efficienza nei rapporti interni tra pubbliche amministrazioni; sollecitazioni a ricercare, anche in campo informatico, possibili sinergie tra le pubbliche amministrazioni. Si presentavano inoltre alcune incombenze legislative condizionanti per l’Istituto, sia in termini di impatto organizzativo ed informatico, che di tempi di realizzazione, quali: cartolarizzazione dei crediti (legge n. 409 del 23 Novembre 2001 sulla cartolarizzazione dei crediti dello Stato, nonché art. 84 della legge 289 del 27/12/2002 - Finanziaria 2003 ) e i contratti di cessione e di gestione tra l’INPDAP e la SCIP Srl sottoscritti in data 24/11/2003 e in data 25/11/2003; applicazione del DPR 97/2003 che introduceva l’obbligo del controllo di gestione; denuncia mensile obbligatoria per via telematica dal 2005; l’adesione al progetto Centro Unico di Backup (CUB) del CNIPA; introduzione a partire dal 1 gennaio del 2004 del Protocollo Informatico (DPR n. 428 del 1998, confluito successivamente nel DPR 28 dicembre 2000, n. 445); nuovi adempimenti in tema di protezione dei dati personali e di sicurezza introdotti dal D.lgs 196/2003 Il piano degli interventi comprende: una revisione organizzativa basata su una stretta correlazione tra funzioni organizzative ed informatiche (attuata in prima battuta con la nascita dell’ area Organizzazione e Formazione, Sistemi informativi e tecnologie dalla quale si sono poi staccate le due strutture Informatiche Struttura di Progetto per le Applicazioni Informatiche e Struttura di progetto ambiente tecnologico e sicurezza) ed una forte spinta al decentramento delle attività produttive; una revisione complessiva del sistema informativo, che tenesse conto sia delle esigenze urgenti sia delle esigenze complessive di breve e medio periodo; un forte impegno sia a razionalizzare i flussi informativi da e verso l’esterno, sia a rivedere criticamente quelli interni. Dal punto di vista operativo tale decisione si è tradotta, nel tempo, in: 34 blocco della gara di manutenzione in via di aggiudicazione, perché questa rischiava di ritardare, mantenendo sostanzialmente la situazione informatica corrente, una normalizzazione complessiva del sistema; avvio di progetti specifici, informatici ed organizzativi, non rimandabili in quanto imposti dalle nuove disposizioni normative, o comunque utili in una visione di medio termine; l’adesione al servizio ASP (Application Service Provider), promosso dal CNIPA, per il Protocollo Informatico, sottoscritta in data 5 luglio 2004; la partecipazione al progetto del Centro Unitario di Backup (CUB) per gli enti previdenziali; attivazione, attraverso i principali titolari di contratti attivi di fornitura di servizi informatici presenti nell’Istituto, di interventi limitati di manutenzione finalizzati alla risoluzione di problemi operativi contingenti ed in grado di garantire, in attesa di una normalizzazione complessiva del Sistema Informativo, significativi recuperi di produttività; avvio del citato Progetto interdirezionale di valutazione dello stato di informatizzazione dell’Istituto al 31 dicembre 2003 e di definizione congiunta delle esigenze da coprire; definizione di un Programma di normalizzazione del sistema informativo, che consentisse di coprire in 2-3 anni le esigenze emerse dal Progetto interdirezionale di valutazione; il Programma è stato avviato con delibera n. 2 del 28 luglio 2004 dal Consiglio di amministrazione dell’Istituto; avvio del Programma di normalizzazione ricorrendo al riuso del software, anche sulla base dei nuovi indirizzi di sviluppo dei sistemi informativi (direttiva 20 dicembre 2002 del Ministro per l’Innovazione) che invitava le amministrazioni a portare a fattor comune le iniziative, a partire dal riuso delle soluzioni software già disponibili nelle pubbliche amministrazioni. Nel suo insieme, la normalizzazione del sistema informativo richiede: - l’introduzione di funzionalità necessarie o utili, ma non presenti nel sistema informativo attualmente in produzione; per ridurre i tempi e i costi di realizzazione, nonché i rischi progettuali inerenti alla realizzazione ex novo delle applicazioni, si è preferita, la strategia del riuso del software presente in altri enti previdenziali (principalmente dell’ INPS e parzialmente dell’INAIL), in linea con le indicazioni governative (direttiva 20 35 dicembre 2002 del Ministro per l’Innovazione) e confortati da un parere più che favorevole del CNIPA (lettera prot. n. 4980 del 10/05/2004); - la reingegnerizzazione, revisione funzionale e completamento delle funzionalità parzialmente presenti nel sistema informativo attualmente in produzione; tali interventi sono resi necessari, oltre che ovviamente per completare la copertura informatica delle procedure dell’Istituto, a migrare le piattaforme applicative diversificate ed obsolete oggi presenti verso un’architettura unitaria aggiornata, e all’integrazione e razionalizzazione delle funzionalità offerte dal Sistema Informativo; - la realizzazione di una nuova soluzione corredata di applicativi in grado di unificare i tre ambienti attualmente operanti per la: o gestione giuridica ed economica del personale, o rilevazione e controllo delle presenze, o contabilità economica, gestione e monitoraggio delle attività produttive; - l’introduzione di modalità funzionali ed operative coerenti con i principi introdotti dal DPR 97/2003 in tema di controllo di gestione; - il ridisegno dell’architettura dei sistemi e l’acquisizione, mediante l’espletamento di apposita Gara Europea, di nuove piattaforme tecnologiche adeguatamente configurate in termini di capacità elaborative, di risorse per la memorizzazione ed il salvataggio dei dati; - la razionalizzazione del patrimonio hardware e software esistente, riducendo il numero delle diverse piattaforme in esercizio e concentrandole in un unico ambiente ed un unico sito d’esercizio. La revisione sopra descritta, comunque, non consentirebbe da sola il raggiungimento di tutti gli obiettivi, perché, in attesa che siano disponibili le corrispondenti soluzioni di regime previste nel piano di normalizzazione del Sistema Informativo, è necessario attivare una serie di interventi urgenti per: - bonificare e completare la banca dati dell’Istituto, senza la quale il sistema informativo, per quanto adeguato funzionalmente, non potrà svolgere efficacemente il suo compito; - portare determinate attività produttive dell’Istituto ad un livello soddisfacente di efficacia. Tali esigenze si traducono in progetti specifici in grado, da un lato, di superare nell’immediato le emergenze, dall’altro, di confluire nel sistema 36 normalizzato gradatamente e in tempi fasati con il piano di rilascio delle soluzioni di regime. Nel contempo lo sviluppo di progetti “trasversali”, sarà finalizzato a colmare alcune lacune di affidabilità dell’attuale Sistema, ovvero adeguarlo a disposizioni normative di nuova emanazione. Infine è necessario prevedere la manutenzione e la gestione dei sistemi attualmente in produzione, fino al rilascio delle corrispondenti componenti del sistema informativo normalizzato. Per l’attuazione del programma di normalizzazione nel corso del 2004 sono state svolte attività progettuali di sviluppo o di manutenzione evolutiva, il cui dettaglio è riportato nel documento “Relazione annuale 2004 sullo stato dell’ICT. E’ proseguita inoltre la realizzazione del Progetto Sicurezza avviato negli scorsi anni avendo come obiettivi: - la disposizione di un efficiente sistema di sicurezza logica, fisica e organizzativa per la tutela delle informazioni in grado di assicurare il controllo efficace dell’accesso ai servizi del Sistema informativo attribuendo livelli di sicurezza differenziati in relazione alla assegnazione di profili secondo i ruoli attribuiti dall’Istituto a ciascun singolo utente del Sistema stesso; - la salvaguardia dell’integrità del patrimonio informativo attraverso adeguate contromisure di natura preventiva, di rilevazione e di correzione, a fronte di attacco o minacce sia esterne sia interne, finalizzate alla riduzione del rischio di impatto sui beni di natura informatica ed a tutela della riservatezza dei dati, in accordo con le politiche di sicurezza emanate dall’Istituto; - la costituzione di un’infrastruttura in grado di rendere disponibile il servizio anche in condizioni di emergenza (Disaster Recovery & Business Continuity). È stato pertanto predisposto un documento di analisi dei principali rischi informatici in cui si è analizzato il nuovo scenario modificato in seguito al piano di normalizzazione del sistema informativo. È stata, in tal modo, data evidenza del livello di rischio al fine di adottare le opportune contromisure, anche sulla base del piano più generale della sicurezza previsto dall’Istituto, ed ottenere il livello di rischio residuo atteso. È stata redatta una prima bozza del piano generale di gestione della sicurezza per il Sistema informativo dell’Istituto Normalizzato con l’indicazione di: - metodologia di gestione, controllo e integrazione; 37 - definizione delle principali misure tecniche ed organizzative da acquisire ed attuare da parte dell’Istituto per la mitigazione dei rischi. Una delle principali misure di sicurezza, rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza logica prefissati nell’ambito del nuovo sistema informativo di INPDAP, è stata individuata nel controllo degli accessi logici centralizzato in un unico punto di ingresso al Sistema Informativo. Tale controllo è effettuato mediante l’adozione di un sottosistema tecnico ed organizzativo di gestione degli utenti e degli accessi (Identity and Access Management Subsystem). L’INPS, in data 27 giugno 2005 ha stipulato un primo contratto esecutivo per la costituzione del Centro Unico di Backup cui ogni Istituto può aderire entro i successivi 12 mesi dalla predetta data. L’Istituto ha rinviato l’adesione, in attesa che le nuove infrastrutture delle piattaforme tecnologiche del sistema siano definite e consolidate presso il nuovo Centro Elaborazione Dati. L’Istituto ha promosso uno specifico programma, dedicato all’introduzione di provvedimenti sia formali che operativi rivolti all’osservanza della normativa sulla privacy. L’esperienza acquisita dall’Istituto nella pianificazione e nello studio dei diversi aspetti interessati dalle norme vigenti in materia ha, tuttavia, evidenziato una significativa complessità sia organizzativa, in considerazione della molteplicità dei compiti e delle materie trattate, sia tecnica, dato l’insieme delle banche dati gestite dall'Istituto e delle dimensioni dell’Istituto stesso. È stato predisposta la documentazione relativa ad un riordino organizzativo e gestionale che risponda opportunamente a quanto richiesto dalla normativa in materia di privacy tenendo conto dell’esperienza acquisita dall’Istituto nel corso degli anni e dell’evoluzione della materia stessa. 38 COSTI SOSTENUTI NELL’ESERCIZIO FINANZIARIO 2004 Dal documento relazione 2004 per il Centro Nazionale per l’Informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA) si riepilogano i costi sostenuti, nell’esercizio finanziario 2004, per le attività di sviluppo e di gestione del Sistema informativo dell’Istituto. Costi di sviluppo Spese di sviluppo Impegnato 2004 Acquisto grandi sistemi 971.144,40 Acquisto sistemi intermedi 71.924,82 Acquisto stazioni di lavoro 782.156,34 Acquisto altro hardware 84.088,54 Acquisto software di base e di ambiente 101.764,60 Totale Hardware e software di base 2.011.078,70 Acquisto pacchetti applicativi 2.288.955,92 Sviluppo sw ad hoc e manutenzione evolutiva Totale Software applicativo 25.789.728,16 28.078.684,08 Acquisto apparati attivi e passivi 472.173,05 Totale Reti 472.173,05 Totale spese di sviluppo 30.561.935,83 39 Costi di gestione Spese di gestione Impegnato 2004 Locazione/leasing grandi sistemi 691.556,40€ Locazione/leasing altro hardware 9.785,61 Manutenzione hw grandi sistemi 960.617,88 Manutenzione hw sistemi intermedi 49.814,40 Manutenzione hw stazioni di lavoro 100.358,40 Manutenzione altro hardware 197.928,93 Locazione/leasing sw di base e di ambiente 303.676,56 Manutenzione sw di base e di ambiente 448.633,82 Totale Hardware e software di base 2.762.372,00 Locazione/leasing pacchetti applicativi 2.100,00 Manutenzione pacchetti applicativi 314.987,90 Manutenzione adeguativa correttiva del sw ad hoc Totale Software applicativo 1.103.284,80 1.420.372,70 Servizi di gestione reti 652.680,00 Servizi di telecomunicazione 3.900.000,00 Servizi TLC a valore aggiunto 52.951,30 Totale Reti 4.605.631,30 Servizi gestione sistemi 2.204.921,30 Servizi elaborazione dati ed accesso BD esterne Totale Altri servizi 1.024.772,99 3.229.694,29 Altre voci di manutenzione e gestione 2.558.877,28 Totale Altre voci di gestione 2.55.877,28 Totale spese di gestione 14.576.947,56 TOTALE GENERALE 45.138.883,39 40 La Corte pur apprezzando l’impegno dell’Istituto ad una migliore razionalizzazione delle proprie strutture informatiche, non può omettere di rilevare che il notevole importo delle risorse finanziarie impiegate (complessivamente euro 75.700.818 ) può giustificarsi soltanto se l’introduzione di tali procedure determina un sicuro vantaggio in termini di costi-benefici che andrebbero opportunamente evidenziati e valutati dall’Amministrazione. Si rileva, inoltre, che il massiccio ricorso a risorse esterne, vantaggioso in sede di impianto delle nuove procedure, appare meno giustificabile quando la elaborazione delle procedure stesse è stata ultimata, specie nel caso che, nel frattempo non si sia provveduto alla formazione di personale interno, cui normalmente deve essere affidata la gestione e la manutenzione del sistema. 41 3.5 CONTENZIOSO Nell’anno 2004, il numero dei legali in servizio (ventuno rispetto ad un organico di n.51 unità), già piuttosto inadeguato per far fronte alle reali esigenze dell'Istituto si è ulteriormente ridotto atteso che ad un Coordinatore centrale è stato conferito un incarico dirigenziale. Per sostituire detto Coordinatore centrale si è dovuto conferire il relativo incarico ad un Avvocato che svolgeva la propria attività nell'Avvocatura Compartimentale del Lazio, per cui quest’ultima ha quindi perso l'apporto professionale di un legale. Quanto al concorso per la copertura dei posti vacanti nelle Avvocature compartimentali, in base alla delibera del Consiglio di amministrazione n.1396 del 2001, alla fine del 2004 sono state completate le operazioni concorsuali. L’Istituto non ha potuto immediatamente procedere, stante il vigente blocco, alle relative assunzioni dei 30 avvocati vincitori con la conseguenza che nel periodo considerato compartimentale del Lazio è stata (nella operativa quale unicamente attualmente l’Avvocatura prestavano attività professionale otto legali di cui uno con incarico ad interim di coordinatore centrale) mentre in periferia era presente un solo legale in Toscana e successivamente un altro professionista, già in servizio presso l’Avvocatura centrale che ha accettato l’incarico di coordinatore presso il compartimento Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria Va rilevato che l’Avvocatura centrale, già numericamente non adeguata (undici legali), non solo deve provvedere agli incombenti professionali di competenza ma deve esaminare e studiare le continue e numerose richieste di parere inoltrate, nelle varie materie, dagli uffici periferici laddove non è presente un nucleo operativo dell’Avvocatura stessa. Inoltre, sovente, in presenza di vertenze di particolare importanza, gli avvocati, devono intervenire anche in giudizi incardinati sul territorio. Una siffatta situazione di carenza costringe l’Istituto a continuare ad avvalersi di studi professionali esterni per la rappresentanza e difesa in giudizio. Al riguardo occorre rilevare che solo di recente è stato possibile avvalersi di 15 dei 30 avvocati vincitori del menzionato concorso, come meglio descritto in altra parte della relazione 42 Nell’anno 2004, con deliberazione commissariale n. 251 del 7 maggio, è stata approvata la revisione dell'Ordinamento dei servizi e la nuova organizzazione della Direzione Generale. In tale atto deliberativo è, tra l'altro, previsto che la Direzione centrale " Affari Generali e Legislativi" - di recente istituzione - curerà il monitoraggio del contenzioso e la veicolazione degli atti giudiziari agli uffici competenti, compiti questi oggi demandati alla "Area Osservatorio delle Attività di Contenzioso" della Struttura di supporto amministrativo dell'Avvocatura. E' auspicabile che la menzionata Direzione venga dotata di un numero di dipendenti idonei a svolgere tutte le attività connesse a detto monitoraggio. Risulta, infatti, che attualmente l'esiguo numero di dipendenti che operano nella citata Area ha consentito solamente la celere veicolazione degli atti giudiziari mirata ad evitare possibili decadenze processuali, ma ha sostanzialmente impedito il periodico necessario controllo in ordine al successivo inserimento nel sistema "Teleforum" da parte degli uffici competenti di tutti gli atti trasmessi a questi ultimi. Al riguardo, essendo stato comunque accertato il mancato inserimento di gran parte dei dati ed atteso che il corretto monitoraggio informatico è il solo strumento che consente di gestire e coordinare in modo funzionale l'intera attività legale riferita al contenzioso riguardante l'Istituto, l'Amministrazione, su richiesta dell'Avvocatura, ha più volte assunto iniziative mirate alla soluzione del problema che però hanno avuto scarso esito. Tale circostanza ha determinato l'impossibilità di controllare continuamente non solo l'andamento del contenzioso su tutto il territorio ma anche le modalità di conferimento degli incarichi professionali ai legali esterni, ancorché risultino impartite disposizioni dirette a garantire la rotazione di tali incarichi e l’adeguamento nella redazione delle parcelle ai minimi tariffari. Quanto ai compartimenti nei quali era operante l’avvocatura, sia pure con un ridotto numero di professionisti, l’Istituto si è dovuto avvalere anche dei legali esterni stante la comprovata impossibilità per gli Avvocati in servizio di assumere la difesa in tutte le vertenze incardinate e/o da incardinare dinanzi alle varie autorità giudiziarie collocate nelle diverse conseguenti continui spostamenti. 43 città del compartimento con Le controversie per le quali è stato conferito mandato a difesa per i legali interni ed ancora non definite alla data del 31 dicembre 2004 ammontavano a n. 7269 così suddivise per materia: Istituzionale Patrimonio varie (personale, tributario etc) (Le cause attive erano n. 2189 e quelle passive n. 5080) totale n. 4131 n. 1931 n. 1207 n. 7269 Quanto allo specifico periodo 1 gennaio 2004 – 31 dicembre 2004, sono state assegnate ai legali interni n. 1564 nuovi affari contenziosi e n. 357 affari consultivi, ripartiti per materia come da sottostante tabella riepilogativa: Materia Previdenza Contributi e pensioni Personale Credito Varie Patrimonio Cause Pareri 381 687 115 52 68 261 21 38 13 54 10 185 Nel corso dell'anno 2004 i procedimenti decisi sono stati n. 5235 (si tratta nella stragrande maggioranza di vertenze incardinate negli anni precedenti). In particolare si sono ottenute n. 174 sentenze nella materia patrimoniale di cui n. 142 favorevoli e n. 32 non favorevoli, n. 282 decisioni nella materia istituzionale di cui n. 194 positive e n. 88 negative e n. 67 statuizioni in materia di personale di cui n. 60 favorevoli e n. 7 non positive. Nello stesso anno, per quanto concerne il contenzioso per il quale l'Istituto è stato rappresentato e difeso in giudizio dall'Avvocatura interna, sono stati liquidati in sentenza in favore dei legali di parte avversa € 18.833.51, mentre sono stati liquidati e recuperati a carico delle controparti soccombenti euro 60.709,81. (Al proposito è opportuno ricordare che la quasi totalità delle vertenze che si svolgono davanti al giudice amministrativo nonché quelle di lavoro e previdenza obbligatoria incardinate davanti all'A.G.O., quelle tributarie ed infine quelle attribuite alla giurisdizione della Corte dei conti quale giudice 44 delle pensioni pubbliche si concludono con la compensazione delle spese di giudizio laddove l'esito sia favorevole per l'Istituto). Per l’inadeguatezza dell’organico non è spesso possibile il diretto intervento del legale interno, ma, in tali casi, l’Avvocatura espleta la dovuta attività di coordinamento attraverso contatti con il professionista esterno cui è stato conferito il mandato a difesa al fine di ogni utile scambio di idee mirato anche a garantire l'unità di indirizzo defensionale. L'iniziativa assunta dall'Avvocatura interna e diretta a far decidere in tempi brevi - e a far passare in giudicato mediante notifica le relative statuizioni - tutte le controversie aventi ad oggetto tematiche, soprattutto attinenti il trattamento di TFS, oggetto di precedenti giurisprudenziali favorevoli per l'Istituto, ha ridotto in maniera considerevole taluni filoni di contenzioso, ponendo un freno alle iniziative di numerosi iscritti che continuavano ad incardinare ricorsi nella speranza che, in tempi processuali lunghi, potesse mutare il negativo indirizzo assunto dall'adita autorità giudiziaria. Sempre in ordine al contenzioso e limitando l'esame alle fattispecie più rilevanti ed a quelle più ricorrenti, si segnala che la gran parte delle vertenze incardinate negli anni passati dal personale dell'Istituto ed oggi ancora pendenti dovrebbe in tempi brevi essere definita favorevolmente per l'INPDAP. Ed invero è stata di recente pubblicata la sentenza n. 14174/04 con la quale le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione - pronunciandosi in un giudizio incardinato da un dipendente dell'Istituto e nel quale l'INPDAP era rappresentato e difeso dall'Avvocatura interna - hanno enunciato che le pretese fatte valere da un pubblico dipendente e relative a questioni attinenti al periodo del rapporto di lavoro anteriore al 30 giugno 1998 sono devolute, in una corretta interpretazione ed applicazione dei principi fissati dall'art. 45, comma 17 del D.L. 31 marzo 1998 n. 80 (v. ora art. 69, comma 7, D.lgs 30 marzo 2001, n. 165), alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Tale statuizione assume una decisa rilevanza alla luce anche di ulteriori pronunce delle stesse Sezioni Unite (v., per tutte, SS.UU. n. 18988 del 27 settembre 2004) nelle quali è stato chiarito che la data del 15 settembre 2000, prevista dal menzionato art. 45, non costituisce un limite alla persistenza della giurisdizione del giudice amministrativo, ma un termine di decadenza per la proponibilità della domanda giudiziale, con la conseguenza che la decorrenza di 45 tale data non fa sorgere in capo al giudice ordinario una competenza giurisdizionale in ordine alle questioni attinenti al periodo di lavoro antecedente il 30 giugno 1998 che non siano state proposte innanzi al giudice amministrativo entro la suddetta data (15 settembre 2000). Le menzionate sentenze, come detto, dovrebbero determinare un consistente abbattimento del contenzioso incardinato dai dipendenti INPDAP (e in particolare da quelli provenienti dalla Direzione Generale degli Istituti di Previdenza del Ministero del Tesoro) che, laddove abbiano incardinato presso il giudice ordinario un giudizio riguardante questioni relative al periodo di lavoro ante 30 giugno 1998 e non abbiano proposto analogo ricorso, sia pure a titolo cautelativo, dinanzi al competente TAR, vedranno definire la loro vertenza con una sentenza affermante il difetto di giurisdizione dell'A.G.O. e non potranno più, per intervenuta decadenza, riproporre la domanda avanti al giudice amministrativo. Anche nella materia patrimoniale, nell'anno in esame, sono state ottenute significative e favorevoli pronunce in ordine a controversie concernenti la classificazione dei c.d. immobili di pregio ed in quelle riguardanti i redditi garantiti nei contratti di acquisto degli immobili. Nelle materie istituzionali si è sempre di più consolidato l'orientamento, sia del giudice amministrativo sia dell'A.G.O., favorevole all'Ente, in tutte quelle controversie incardinate da iscritti e riguardante il computo di talune indennità nel calcolo del T.F.S. Continua, invece la vigenza di quell'indirizzo giurisprudenziale, seguito dal Consiglio di Stato, secondo il quale, nell'ipotesi di ritardato pagamento del TFS, è sempre l'Ente previdenziale a dover corrispondere gli oneri accessori all'iscritto, a nulla rilevando l'aver ricevuto tardivamente l'indispensabile documentazione. L'INPDAP, in presenza di condanna per un ritardo non imputabile ai propri uffici, ha iniziato ad incardinare azioni di rivalsa nei confronti delle amministrazioni di provenienza degli iscritti che avevano trasmesso oltre i termini previsti dalla legge la documentazione di loro competenza. L’Avvocatura dello Stato sta impugnando peraltro le sentenze favorevoli ottenute al riguardo dall’INPDAP (è di recente pubblicazione la sentenza n. 21123/04 con la quale la Sezione Lavoro della Suprema Corte di Cassazione, in 46 accoglimento di un ricorso incardinato dall'Avvocatura erariale, ha dichiarato la competenza del Tribunale del Lavoro e non del Giudice di pace). Nella materia pensionistica deve evidenziarsi ancora il rilevante numero di ricorsi incardinati dagli iscritti al fine di ottenere, nell'ipotesi di doppio trattamento pensionistico, la valutazione dell'indennità integrativa speciale su entrambi i trattamenti. Sull’argomento, nonostante una pronunzia da parte delle Sezioni Riunite della Corte dei conti favorevole alla tesi dell’Istituto, quest’ultimo è stato costretto ad impugnare in appello un consistente numero di decisioni delle Sezioni giurisdizionali regionali della stessa Corte che non avevano ritenuto di adeguarsi a tale indirizzo. Anche le sezioni centrali hanno valutato di non poter condividere il sopra indicato indirizzo delle sezioni riunite per cui o rigettano gli appelli incardinati dall'INPDAP (v. sez.III) o, esaminando le richieste di sospensiva delle impugnate statuizioni avanzate dall'Ente, accolgono tali domande incidentali, rinviando ogni decisione nel merito in attesa che sulla questione si pronunzi la Corte Costituzionale interpellata al riguardo dalla sezione II di appello della Corte dei conti. Continua invece ad essere favorevole all'Istituto l'orientamento giurisprudenziale affermativo della prescrizione quinquennale sui ratei maturati, così come sostenuto dall'Ente a fronte delle richieste degli iscritti dirette a far dichiarare l'applicabilità della prescrizione decennale, soprattutto con riferimento agli interessi e alla rivalutazione monetaria sulle somme a qualunque titolo ricevute con ritardo. Và inoltre segnalato che la sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Puglia ha accolto alcuni ricorsi incardinati dai pensionati e diretti ad ottenere l’adeguamento della loro pensione alla retribuzione del pari grado in servizio. L’Avvocatura sta provvedendo alle relative impugnazioni per ottenere l’annullamento di tali situazioni e di evitare che, come sta realmente accadendo, tale non positivo precedente giurisprudenziale possa indurre numerosi iscritti ad incardinare analoghi ricorsi. Un’ultima questione riguarda la gestione del patrimonio immobiliare in merito alla quale sono state effettuate numerose riunioni aventi ad oggetto i rapporti con le Società di Gestione mirate ad esaminare sotto tutti i profili 47 l'operato di queste ultime ed in esito alle stesse l'Istituto ha deciso di non avvalersi più di dette Società e di assumere in proprio la gestione del patrimonio immobiliare. Anche se, come sopra riferito l’Amministrazione non è ancora in grado di fornire un quadro complessivo del contenzioso Inpdap, specie per quanto concerne quello curato da professionisti esterni, a titolo meramente indicativo tenendo conto delle risultanze non aggiornate della procedura Teleforum il contenzioso sul territorio ammonterebbe a circa 20.000 controversie di cui 2.000 attive e 18.000 passive di queste 2.537 sarebbero andate a sentenza. Il costo complessivo degli onorari a favore dei legali esterni ammonterebbe ad euro 1.889.963,89 Il quadro complessivo che emerge, da dati finora acquisiti è particolarmente critico. La circostanza è stata evidenziata già nelle precedenti relazioni con riferimento, in particolare, al contenzioso affidato al foro esterno. (vedere referto al Parlamento per l’anno 2003). A tal fine si sottolinea l’assoluta necessità di rimuovere le criticità esistenti nella rilevazione del contenzioso mediante iniziative volte a fornire un quadro completo d’informazioni che consentano una disamina attenta del fenomeno che riveste primaria importanza quale significativo indicatore della qualità del servizio svolto dall’Ente nei confronti degli iscritti. Resta da dire che in attuazione dell’art. 6 del Contratto collettivo integrativo relativo al personale dell’area professionisti, con delibera del Consiglio di amministrazione n. 1811 del 29 gennaio 2003, è stato approvato un nuovo regolamento per la corresponsione dei compensi professionali degli avvocati INPDAP. Al riguardo il Collegio sindacale sollevò talune perplessità in particolare per quanto riguarda la decorrenza degli effetti fissati alla data del 1 gennaio 1998. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza, a sua volta, in sede di esame di prima variazione al bilancio 2003, decise di non approvare il capitolo 11001 concernente il pagamento degli emolumenti arretrati agli avvocati, ritenendo non conforme al combinato disposto dell’art. 6 del CCNL soprarichiamato e dell’art. 30 del DPR 411/76. 48 I Ministeri vigilanti, in sede di esame del provvedimento in questione, hanno anche essi sottolineato più volte la necessità di modificare la disposizione del Regolamento nella parte riguardante la retroattività, oltre a fornire una serie di altri suggerimenti sulla complessiva formulazione del regolamento stesso, al fine di allineare la normativa fra i vari enti del comparto. Sulla questione, infine, si è pronunciata anche la Sezione del controllo enti (determinazione del 5 marzo 2004), dichiarando non conforme alla legge gli artt. 2 e 7, comma 2, del regolamento in oggetto e non corrispondenti ai principi di sana gestione del personale, con conseguente obbligo per l’Ente di non dare esecuzione a quanto disposto dagli articoli censurati. Gli avvocati dell’Istituto in tale contesto hanno sollecitato il pagamento delle loro spettanze con decreto ingiuntivo avverso il quale l’INPDAP ha proposto ricorso in opposizione, adducendo a sostegno delle proprie ragioni, le motivazioni indicate nei relativi atti dai Ministeri vigilanti e dalla Corte dei conti. Dopo un’ulteriore nota indirizzata al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con la quale si rappresentava la peculiarità della situazione dei legali dell’Istituto, il Direttore Generale in data 17 maggio 2005 ha riproposto al Consiglio di amministrazione un altro provvedimento di modifica del regolamento. Nel frattempo il Tribunale civile di Roma, con sentenza del 10 ottobre 2005 ha respinto il ricorso in opposizione presentato dall’INPDAP, fondandosi in estrema sintesi sui seguenti argomenti; l’INPDAP non ha adottato alcun provvedimento di annullamento o revoca anche parziale del regolamento; non si tratta in realtà di un vero e proprio regolamento ma piuttosto della “determinazione” prevista dalla contrattazione collettiva, con la fissazione di appositi criteri (quelli vigenti per l’Avvocatura dello Stato), di compensi dovuti in base alla stessa contrattazione collettiva. Avverso detta decisione è attualmente pendente appello presso la Corte di Appello di Roma. Recentemente il Consiglio di amministrazione con delibera del 21 febbraio 2006, ha finalmente provveduto ad adeguare il regolamento sulla scorta della citata deliberazione della Corte dei conti e dei conformi avvisi degli organi di vigilanza a controllo. 49 3.6 LE CONSULENZE Per l’esercizio 2004 le spese per consulenze, secondo i dati forniti dalla Direzione centrale di ragioneria sono ascritte nel rendiconto INPDAP al capitolo 10431 – compensi per le consulenze esterne e la collaborazione che registra per la competenza 2004 impegni totali pari a euro 3.164.823,04 e pagamenti per euro 2.378.610,86, competenza dell’anno mentre e i delle pagamenti somme complessivi, residue, sono comprensivi stati pari a della euro 3.709.698,05. Sono relative a spese per consulenze specializzate, tra le quali alcune specificamente tecniche (perizie connesse, queste ultime, soprattutto alla gestione ed alla alienazione immobiliare), e possono essere qualificate secondo le seguenti tipologie: impegnato 2004 o spese per consulenza ed assistenza tecnica di sicurezza ed igienicoambientale in applicazione della legge 626/1994:- euro 2.890.041,36 o consulenze per gestione relazioni con Organi di informazione - € 31.607,36 o consulenze tecniche e notarili - € 13.857,39 o consulenze di altra natura - € 229.317,29 o Totale impegnato € 3.164.823,04 Altre spese, per attività di collaborazione libero/professionale, prestata in commissioni dell’Istituto o per incarichi speciali finalizzati allo svolgimento di attività di accertamento di congruità, sono contabilizzate al Capitolo 10415compensi onorari ed incarichi speciali, che registra per la competenza 2004 impegni totali pari a euro 2.479.302.04, e pagamenti per euro 1.074.812,01 (rimasti da pagare euro 1.404.490,03). Il totale dei pagamenti di cassa comprensivi dei residui provenienti dagli anni precedenti ammonta ad euro 1.436.446,23. Il capitolo si articola nelle macroaggregazioni: impegnato 2004 o onorari professionisti - € 2.160.779,28 o partecipazioni a commissioni - €123.457,78 o altri compensi per incarichi speciali - € 195.064,98 o totale impegnato - €2..479.302,04 o importo IVA € 1.295.505,47 50 o spesa annua totale € 7.773.032,83 Con riferimento alle spese in questione, in aumento rispetto all’esercizio precedente, occorre rappresentare agli Organi dell’Istituto, l’esigenza di una approfondita riconsiderazione del ricorso alle consulenze esterne nella prospettiva di una loro drastica riduzione come già auspicato dalla Corte dei conti nei precedenti referti al Parlamento. Al riguardo, in ordine ai criteri che debbono essere osservati in tema di ricorso a tali affidamenti si potrà far riferimento alla deliberazione n. 6 in data 15 febbraio 2005, adottata dalle sezioni riunite della Corte dei conti nella subiecta materia. Conclusivamente la Corte, prendendo atto dell’entità del fenomeno e delle particolari finalità, che talvolta hanno motivato l’affidamento dei predetti incarichi (non rientrano in sostanza nella previsione normativa gli incarichi conferiti per adempimenti obbligatori per legge), ancora una volta raccomanda che il ricorso ad incarichi esterni sia rigorosamente limitato ai casi strettamente indispensabili e particolari che non possano essere soddisfatti per la mancanza di specifiche professionalità delle strutture interne dell’Ente. Và comunque ribadito, che nel conferimento delle consulenze l’Ente è tenuto non soltanto al rispetto dei criteri normativamente prescritti, ma anche dei principi di economicità, di efficienza e di efficacia cui deve essere sempre improntata la sua attività. 51 4. Il PERSONALE 4.1 CONSIDERAZIONI GENERALI Da alcuni anni le politiche governative volte al contenimento della spesa pubblica hanno sostanzialmente mirato alla progressiva riduzione della spesa per il personale, sia pure in un contesto generale di riforma delle Amministrazioni pubbliche e di razionalizzazione degli assetti organizzativi. Le limitazioni imposte dalla legge hanno rappresentato sicuramente un ostacolo per la possibilità di acquisire le necessarie risorse a fronte di un processo di riforma dell’Istituto, che come è noto, ha di recente acquisito importanti nuove funzioni in materia di trattamenti pensionistici, subentrando nelle competenze delle Amministrazioni statali. L’Inpdap, pertanto, a fronte del numero crescente di nuovi servizi, denunzia carenze nella dotazione organica non facilmente ovviabili con soli interventi di tipo organizzativo che, seppure mirati ad un uso più razionalizzato del personale, non sembrano sufficienti a garantire la realizzazione dell’auspicato obiettivo di correntezza delle prestazioni. Sembra pertanto condivisibile l’esigenza, più volte rappresentata dagli organi di vertice dell’Istituto di dimensionare più adeguatamente la propria dotazione organica e di predisporre un mirato piano occupazionale che permetta di colmare i vuoti negli assetti organizzativi del territorio attraverso processi di assunzione delle figure professionali necessarie, da aggiornare e da orientare per funzioni di produzione e funzioni specialistiche, ciò attraverso il ricorso alla mobilità sulla base di criteri selettivi. Indubbiamente le nuove strategie di cambiamento intraprese hanno ricadute importanti sul piano delle politiche di gestione delle risorse umane. Le nuove esigenze emergenti sono,in particolare, quelle di migliorare la qualità del lavoro, fornire nuove opportunità di sviluppo professionale, investire in relazioni interne più salde e capaci di produrre significati e valori condivisi. Occorre fare ricorso all’utilizzo integrato di diverse leve quali la formazione, il coinvolgimento, la comunicazione continua sulle nuove logiche di gestione. Per il raggiungimento di questi obiettivi risulta improcrastinabile il completamento della Banca Dati del personale intesa non solo come strumento di gestione dei dati economici e giuridici dei dipendenti ma in grado di contenere ed elaborare anche gli elementi riguardanti le specifiche potenzialità individuali, 52 le attitudini professionali, i risultati della valutazione formativa per consentire il mirato utilizzo delle risorse stesse e programmare idonei percorsi di sviluppo professionale rispondenti alle esigenze organizzative dell’Istituto. L’autonomia, la responsabilità, l’efficienza si sviluppano, peraltro, se la gestione operativa delle risorse umane è affidata direttamente alle strutture in cui le risorse stesse operano per il raggiungimento degli obiettivi. Occorre, quindi, procedere ad attuare un accurato piano di periferizzazione delle competenze in materia di personale dalla Direzione Generale alle strutture territoriali in linea con i principi di decentramento e flessibilità organizzativa che hanno ispirato l’impianto ordinamentale dell’Istituto. 4.2 IL PERSONALE NON DIRIGENTE Anche per l'anno 2004 le acquisizioni di personale sono state effettuate nel rispetto dei limiti imposti dalla vigente normativa in materia che ha posto come limite tassativo l’invarianza della spesa e il non superamento dei posti complessivi di organico vigenti alla data del 29 settembre 2002. Infatti, l'art. 3, comma 53, della legge 24 dicembre 2003 n. 350 (finanziaria 2004), ha previsto il divieto per le amministrazioni di cui agli articoli 1, comma 2, e 70, comma 4, del D.lgs 165/2001 e successive modifiche e integrazioni, di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, per l'anno 2004, fatte salve quelle riguardanti le figure professionali non fungibili, la cui consistenza organica non sia superiore all'unità, nonché le assunzioni relative alle categorie protette. Il comma 54 della su citata norma, ha però stabilito che, in deroga al divieto sopra esposto, le pubbliche amministrazioni potevano procedere nel corso dello stesso anno ad assunzioni per effettive, motivate ed indilazionabili esigenze di servizio, nel limite di un contingente di personale corrispondente ad una spesa annua lorda a regime pari a 280 milioni di euro. Infine, il comma 55 ha disposto che le deroghe in esame dovevano essere autorizzate secondo la procedura di cui all'art. 39, comma 3 ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449. In base alle autorizzazioni del Ministero dell'Economia e del Dipartimento della funzione pubblica (nota del 13 settembre 2004 e successivo nulla osta 53 integrativo del 22 e 29 dicembre 2004), l'Istituto ha proceduto alla nomina del seguente personale: n. 3 dirigenti, vincitori del concorso interno riservato al personale appartenente ai ruoli ad esaurimento, previsto dall'art 5, comma 1, della legge 145/2002 ed indetto con delibera consiliare n. 1779 del 18 dicembre 2002 (delibera n. 59 del 10 novembre 2004); n. 8 professionisti, vincitori dei concorsi per ingegneri ed architetti indetti con delibera del Consiglio di amministrazione n. 1594 del 14 novembre 2001 (delibera n. 60 del 10 novembre 2004 e n. 102 del 29 dicembre 2004); n. 15 idonei del concorso a dirigente di II fascia, indetto con delibera del Consiglio di amministrazione n. 1153/2001 (delibera n. 102 del 29 dicembre 2004); n. 95 unità attualmente in servizio presso l'Istituto con contratto di formazione e lavoro, per le quali non è stato possibile procedere alla conversione in altrettanti rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel corso dell'anno 2004, in considerazione delle problematiche connesse all'individuazione dei criteri di scelta del personale nell'ambito delle 182 unità di personale complessivamente interessato. Sempre nel corso del 2004 si è provveduto all'applicazione del personale addetto ai servizi di portierato, di custodia e vigilanza degli immobili dismessi, di proprietà degli enti previdenziali. Con accordo sottoscritto nel luglio del 2004 è stata estesa la disciplina contrattuale dei dipendenti appartenenti al Comparto Enti Pubblici non Economici (EPNE) al personale di portierato, custodia e vigilanza degli immobili dell’Istituto, già in precedenza ricollocato in Area A. Sono state avviate le procedure previste dalla normativa relativa alle assunzioni obbligatorie (legge 68/1999 e legge 113/1985) ed è stata conclusa la procedura concorsuale relativa all'assunzione di 30 avvocati, in atto sospesa, stante il perdurante blocco imposto dalla finanziaria vigente (Finanziaria 2005) Solo nel corso del 2006 si è potuta disporre l’assunzione di 15 avvocati previa autorizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Compatibilmente con gli obblighi di riduzione del personale, imposti dalla legge Finanziaria per l'anno 2004, sono stati avviati i processi di mobilità da altre pubbliche amministrazioni, ivi compreso il personale con qualifica dirigenziale, 54 che hanno riguardato complessivamente n. 7 unità di personale appartenente alle aree professionali e n. 3 dirigenti di II fascia; ai sensi dell'art 19 comma 6, del D.lgs 165/2001, sono stati conferiti nel corso dell'anno n. 6 incarichi dirigenziali di II fascia e n. 1 incarico dirigenziale di prima fascia. Pertanto, nel 2004 sono state acquisite n. 43 unità di personale a copertura dei posti vacanti, ivi compresi quelli divenuti tali a seguito delle intervenute cessazioni dal servizio. Nel corso del 2004 la dotazione organica dell'Istituto, rideterminata con delibera n. 125 del 17 dicembre 2003, è stata ripartita tra i vari profili professionali nonché tra la Direzione Generale e le strutture periferiche (direzioni compartimentali, direzioni provinciali, sedi territoriali e strutture sociali) secondo i criteri stabiliti nell’art.16 del CCNL 1998/2001, e sono state concluse le procedure selettive interne per l’attribuzione delle posizioni di sviluppo economico con decorrenza 1 gennaio 2001. Queste procedure hanno riguardato complessivamente 1.718 dipendenti. Dopo la concertazione, avvenuta in data 26 gennaio 2005 con le organizzazioni sindacali, sono state avviate le procedure di selezione per l'attribuzione dei trattamenti economici all'interno delle aree, nonché quelle per l'attribuzione delle posizioni giuridiche previste dal vigente CCNL. Al termine dell'esercizio finanziario 2004, a fronte di una dotazione organica di n. 7806 unità, l'organico effettivo dell'Istituto è risultato di n.7.794 unità di personale,(ivi compresi n 446 dipendenti gia regolati dal CCNL dei dipendenti da proprietari di fabbricati),cui vanno aggiunti 11 docenti presso L'Istituto Magistrale - Liceo della Comunicazi one di Sansepolcro in provincia di Arezzo, un capo redattore a tempo indeterminato, n.182 unità di personale con contratti di formazione e lavoro e n. 47 rapporti a tempo determinato per un totale di 8.035 dipendenti. Per quanto riguarda altre forme di occupazione, nel periodo preso in esame, l'Ente ha fatto complessivamente ricorso a n. 497 unità di lavoratori temporanei, nel rispetto della percentuale del 7% relativa al personale in organico, prevista dall'art. 35, comma 3, del CCNL del 14/2/2001. La spesa pagata, pari a €. 4,33 milioni (in parte contabilizzata nel capitolo 10422 Acquisto servizi amministrativi, ed in parte al capitolo 10416 - spese alienazione immobili) rientra nei limiti di quella prevista per l'anno 2004, per 55 contratto con le società di lavoro interinale. Va evidenziato che nel totale indicato sono comprese le 77 unità di personale utilizzate ai fini della dismissione del patrimonio immobiliare, come disposto dalle determinazioni del Direttore Generale n. 62 del 6 giugno 2003 e n. 66 del10 giugno 2003. ORGANICO INPDAP AL 31.12.2004 AREA Professionale PROFILI Dotazione organica Dirigente I fascia Dirigente I fascia a tempo determinato Dirigente II fascia Dirigente II fascia a tempo determinato Ispettore Generale r.e. Direttore Divisione r.e. Prof.sti II liv.diff. Prof.sti I liv.diff. Prof.sti liv.base C C C C C B B B A A A 5 4 3 2 1 3 2 1 3 2 1 32 195 40 40 20 947 1644 2581 1367 865 75 TOTALE 7806 Consistenza Differenza scostamento % effettiva 29 3 159 12 19 16 10 31 17 233 300 1631 705 1858 323 680 948 100 226 494 7794 0 0% -24 -12,31% Comandati Comand CESSATI ASSUNTI e fuori ruolo ati C/O altre C/O P.A. INPDAP 1 11 1 1 2 6 -30 -9 -3 -75,00% -22,50% -15,00% -379 -40,02% -13 -0,79% -18 -0,70% -364 -26,63% 83 9,60% 745 993,33% -12 -0,15% 20 24 42 7 35 7 10 14 1 3 1 183 1 1 5 13 3 3 21 5 3 3 11 2 9 1 51 1 1 18 17 La differenza, ed il relativo scostamento, riportati sulle posizioni C4/C5 C1/C2 - B2/B3 sono calcolati sommando la consistenza effettiva, rispettivamente, delle posizioni C4-C5 e ruoli ad esaurimento, C1-C2 e B2-B3. Per quanto concerne l'area A la differenza e lo scostamento rispetto alla dotazione organica sono calcolati sommando la consistenza effettiva delle posizioni A1-A2-A3 A decorrere dal 31 dicembre 2003 sono stati ricollocati in soprannumero nella posizione A1 circa 446 dipendenti già regolati dal CCNL per i dipendenti da proprietari di fabbricati 56 Il Consiglio di indirizzo e vigilanza, nelle linee di indirizzo 2004-2005 (delibera n. 230 del 25 marzo 2004), ha rilevato che a tutt'oggi il processo di integrazione tra le varie componenti del personale dell'INPDAP, sebbene abbia registrato un significativo passo avanti, non sia completamente terminato. Permangono infatti rivendicazioni di carattere giuridico in ordine allo status professionale sia di componenti piuttosto ampie, come quelle degli ex dipendenti delle Direzioni provinciali del Tesoro o degli ex postali, sia di alcuni lavoratori provenienti singolarmente dai vari enti. Tali problematiche, secondo il Consiglio di indirizzo e vigilanza, devono essere superate con ogni urgenza, anche mediante accordi da definire con le organizzazioni sindacali aziendali, tenendo conto degli indirizzi governativi, orientati a favorire i processi di mobilità. Su tali indirizzi, il Consiglio di indirizzo e vigilanza si è riservato di compiere un approfondito confronto con gli altri enti previdenziali al fine di formulare proposte comuni e condivise che tengano in debito conto la situazione in cui gli stessi versano attualmente e le reali ipotesi di impegno nel corso dei prossimi anni, anche nel rispetto delle esigenze di affermazione del principio di effettiva autonomia istituzionale. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza ha evidenziato, peraltro, che i criteri di distribuzione del personale attualmente in servizio non rispondono adeguatamente ai principi organizzativi, con conseguenti ricadute negative sulla produttività dell'Istituto ed ha individuato le seguenti priorità strategiche: attivazione di tutti gli strumenti necessari per giungere all'approvazione della pianta organica concordata con le Organizzazioni sindacali e, una volta esperite le procedure di apprezzamento delle professionalità interne, così come previsto dai vigenti contratti e intese, avvio di procedure di acquisizione umane anche attraverso la mobilità, da impostarsi sulla base di criteri di professionalità per far fronte alle varie carenze di organico a livello locale, sempre d'intesa con le organizzazioni sindacali; riqualificazione delle qualifiche funzionali esistenti al fine di una crescente valorizzazione di tutte le professionalità, mirando sia alla crescita nell'ambito delle attività che essi svolgono, sia estendendo i percorsi formativi alla generalità delle attività istituzionali; 57 creazione di una banca dati del personale finalizzata anche alla gestione di tutti gli aspetti economici e giuridici del personale I.N.P.D.A.P.; superamento dell'attuale squilibrio esistente a livello di distribuzione degli organici fra l'area gestionale e quella di produzione, mirando al potenziamento di quest'ultima; gestione delle risorse umane in modo da assicurare le pari opportunità, tenendo conto delle profonde modificazioni, culturali ed economiche intervenute e delle aspirazioni professionali delle lavoratrici. 4.3 LA DIRIGENZA Alla data del 31 dicembre 2004, a fronte di una dotazione organica, di 227 dirigenti, di cui 32 di prima fascia, risultavano in servizio : 32 Dirigenti di I fascia di cui 3 a tempo determinato 171 Dirigenti di seconda fascia di cui 12 a tempo determinato, con complessivi n. 24 posti vacanti Le politiche di sviluppo del personale dirigenziale sono state attuate secondo la principale linea guida della formazione integrata tramite sinergie con altri enti pubblici del Comparto e dello sviluppo professionale quali leve gestionali strategiche di valorizzazione in termini di accrescimento di conoscenze, professionalità e performances produttive. La nuova impostazione funzionale derivante dalla revisione dell’Ordinamento dei Servizi intervenuta nel corso del 2004 è basata su due principi fondamentali. Il primo è quello del decentramento, fondato sulla netta differenziazione di ruoli tra le Direzioni Centrali, investite di compiti di indirizzo, pianificazione e controllo e le Sedi compartimentali, vere e proprie Direzioni Generali locali, con responsabilità di monitoraggio e verifica del conseguimento degli obiettivi di produzione dotate della necessaria flessibilità organizzativa volta a garantire azioni differenziate efficaci e tempestive sul territorio. Il secondo è quello della responsabilità manageriale, costruita nell’ambito di un ciclo pianificatorio completamente nuovo, che consentirà al dirigente di negoziare le risorse di budget a fronte dell’assunzione di responsabilità effettive, secondo un processo interattivo finalizzato al conseguimento della migliore efficienza ed efficacia amministrativa. 58 Con riferimento ai conferimenti di incarichi di livello dirigenziale generale, non sempre risultano rispettati i criteri stabiliti in materia dalla normativa vigente e dalla stessa amministrazione (deliberazione del Consiglio di amministrazione del 16 gennaio 2006.) A tale riguardo si ricorda che detta delibera, nel dettare i criteri generali, le procedure e le modalità per le promozioni, prescrive che ai fini del conferimento si dovrà tener conto della natura e delle caratteristiche della struttura da dirigere nonché della formazione culturale di base, della preparazione professionale, dell’orientamento all’innovazione, e della capacita di gestire il personale, di programmare e di organizzare le attività, e delle posizioni di responsabilità ricoperte. La valutazione di tali elementi deve essere effettuata sulla base di un giudizio complessivo desumibile dalle esperienze pregresse e dai risultati conseguiti. La Corte altresì è consapevole che le nomine dei dirigenti di livello generale sono atti ampiamente discrezionali. Ciò nonostante anche per essi è necessario che vi sia un’adeguata motivazione che consenta di apprezzare la logicità, la congruità, e la trasparenza della scelta operata, la cui mancanza è certamente censurabile, tanto più quanto ci si discosta da una normativa regolamentare adottata dallo stesso organo che ha proceduto alle nomine. Nel caso specifico, ulteriori perplessità erano suscitate dalla mancata esibizione di una scheda valutativa da cui desumersi il giudizio complessivo sui singoli candidati anche alla luce delle esperienze pregresse e dai risultati conseguiti, e dei curricula dai quali potesse evidenziarsi la corrispondenza ai criteri su richiamati, nonché dagli stessi schemi di delibera da cui non era dato di evincere la congruenza delle scelte operate. 4.4 INTERVENTI ASSISTENZIALI In attuazione della normativa vigente e delle modificazioni intervenute con i successivi contratti di categoria .gli Enti pubblici non economici hanno adottato normative regolamentari per l’erogazione dei benefici previsti a favore del personale sulla base di contrattazioni aziendali che hanno definito criteri e modalità di erogazione. 59 Ai sensi di quanto disposto dall’allegato 6 al DPR 509/79, la fonte di finanziamento è determinata annualmente da un fondo pari all’1% delle spese per il personale e ripartita tra i vari benefici, in relazione alle decisioni adottate in sede di contrattazione aziendale; per i sussidi le borse di studio e le vacanze per i figli dei dipendenti l’onere rimane a carico esclusivo di detto fondo (per le vacanze è comunque corrisposto un contributo per spese di amministrazione ), mentre prestiti e mutui sono erogati con la restituzione delle somme gravate di interessi da parte dei dipendenti e sulla base dei piani di ammortamento richiesti dagli stessi. Con l’introduzione della disciplina prevista dall’art.46 del CCNL 1995, è stata attivata una polizza sanitaria, integrativa delle prestazione del Servizio Sanitario Nazionale, sottoscritta assieme ai maggiori istituti del parastato ed altri aderenti; per dettato della medesima normativa contrattuale, l’onere del premio è sostenuto nell’ambito dello stesso fondo e ne assorbe una percentuale elevata (oltre il 60%). Nel capitolo 10604 Spese benefici assistenziali e sociali a favore del personale, rispetto alla previsione iniziale di € 3.673.600,00 la dotazione è stata incrementata di € 140.300,00 pervenendo a previsioni definitive di € 3.813.900,00; gli impegni sono risultati pari ad € 3.812.783,54 e pagamenti per € 3.296.476,09 mentre restano da pagare € 516.307,45. I benefici in questione comprendono: i sussidi, che consistono in un sostegno economico ai dipendenti che si trovano in condizioni di particolare disagio per eventi eccezionali quali malattie, decesso dei familiari, perdita del posto di lavoro. Per essi si è registrato una diminuzione delle prestazioni evase; infatti a fronte di un numero dei sussidi pari a 816 dell'anno 2003 si e passati a n. 430 nell'anno 2004, di cui 373 per le malattie e 57 per gli altri eventi previsti. borse di studio che premiano il profitto scolastico dei figli dei dipendenti e, nello stesso tempo costituiscono un contributo economico per le famiglie. Nel 2004 sono state concesse 2.258 borse di studio, rispetto alle 2.080 dell'anno precedente. per un importo complessivo pari a €. 698.720,02. la polizza sanitaria, che prevede la copertura del rischio per interventi chirurgici, accertamenti diagnostici, 60 protesi dentarie e rischio di premorienza dei dipendenti. Rispetto all'anno 2003, è stato corrisposto un compenso € 2.413.899,83, il cui aumento rispetto al precedente esercizio è causato dal maggior numero dei beneficiari e dell’estensione della polizza a tipologie contrattuali precedentemente escluse. assistenza climatica e vacanze studio che assicura alle famiglie, con figli fino a 16 anni, un contributo di concorso alle spese di amministrazione, per il soggiorno climatico in Italia e lo studio all'estero delle lingue. Rispetto all'anno 2003, è diminuito il numero dei dipendenti che hanno usufruito per i propri figli dei benefici di assistenza climatica vacanze studio all'estero, in considerazione del fatto che gia dall'anno scorso ê stato unificato il bando di concorso con quello dei figli degli iscritti. Nell’ambito degli interventi assistenziali vanno altresì annoverati i mutui ipotecari ed i prestiti annuali e pluriennali. Per quanto riguarda i mutui ipotecari al personale, nel corso dell’esercizio 2004 sono stati concessi 235 mutui ipotecari per un importo complessivo di euro 25.645.270,62. Circa le motivazioni delle richieste quella per l’acquisto della prima casa assume valore determinante avendo raggiunto la percentuale del 95% Il rimanente 5% concerne richieste la costruzione o la ristrutturazione d’immobili. Per quanto riguarda invece i prestiti al personale nel corso del 2004 ne sono stati concessi n.208 per un importo complessivo di euro 13.267.958,60. Di seguito si riporta lo schema riassuntivo con le indicazioni delle percentuali di utilizzo delle principali motivazioni in relazione alle richieste pervenute. Motivazioni Acquisto autoveicoli, mobili Eventi familiari Malattie, cure riabilitative Estinzioni prestiti personali Acquisto alloggio Altro percentuali 30 % 25 % 20 % 10 % 5% 10 % 61 4.5 FORMAZIONE In ordine alla formazione del personale va rilevato che a fronte di una previsione iniziale di spesa di € 950.000,00, in corso d’esercizio tale stanziamento ha subito una diminuzione di € 674.100,00 per cui si è attestata ad € 275.900,00, ciò per effetto della contrazione del 30% richiesta dalla legge n.191/2004. A siffatta contrazione l’Istituto ha sopperito rinviando alcuni bisogni formativi al 2005, specie in ordine alla intervenuta normalizzazione del sistema informatico e degli adeguamenti delle procedure contabili derivante dall’applicazione della disciplina di cui al DPR 97/2003. In corso d'esercizio pertanto, in conformità, con gli indirizzi delineati dagli Organi di vertice, le aree di aggiornamento professionale sono state circoscritte alle seguenti : Corsi di formazione tecnico specialistica (per le attività istituzionali) inerente allo sviluppo organizzativo dei processi produttivi e sulle normative di settore Formazione manageriale rivolta a dirigenti e funzionari, finalizzata a creare le competenze necessarie a gestire risorse e a raggiungere obiettivi; Formazione interfunzionale trasversale alla struttura organizzativa, per lo sviluppo di attività di staff e all'implementazione della cultura della responsabilità, della innovazione e dell'efficienza L'attività formativa appare sostanzialmente svolta in linea con gli obiettivi di programmazione promossi dal Consiglio di amministrazione e dal CIV. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza (nelle linee di indirizzo 2004-2007, delib. n.236 del 15 giugno 2004) ha posto tra gli obiettivi da perseguire in tale settore quelli di : garantire l’adeguamento della cultura, delle abilità operative e delle capacità comportamentali al fine di assicurare una stretta integrazione fra cambiamenti organizzativi e cognitivi comportamentali; avviare una coerente gestione del contratto collettivo nazionale del lavoro per quanto attiene ai profili professionali, ai programmi formativi ed ai percorsi di carriera, attraverso la definizione di un “sistema delle competenze” dell’Istituto che favorisca il superamento delle attività parcellizzate e dei profili rigidi al fine di individuare figure professionali di maggiore ampiezza e 62 complessità a tutti i livelli dell’organizzazione (creazione della mappa delle competenze professionali); potenziare il collegamento fra contenuti formativi e apprendimento sul lavoro che, a partire dalla disponibilità di risorse informatiche-tecnologiche, sperimenti anche modalità on line e di addestramento a distanza; valorizzare l’investimento formativo evitando che, soprattutto per l’aggiornamento operativo, si verifichino contraddizioni fra contenuti appresi e assegnazioni di personale ad attività differenti; realizzare una più stretta relazione fra le funzioni della formazione, della comunicazione, del personale, dell’organizzazione e dell’informatica; approfondire le opportunità di accesso ai fondi comunitari per finanziare specifici interventi di formazione progettati in ambito aziendale; promuovere attività formative innovative, utilizzando tecnologie proprie dell’e-learning anche in riferimento alle innovazioni previste nel settore informatico; proseguire il percorso di qualificazione della dirigenza. Nel mese di febbraio 2004 si è completata la rilevazione dei fabbisogni formativi, con la collaborazione delle strutture centrali e compartimentali. La rilevazione ha consentito di redigere il piano di formazione 2004. Nel primo semestre dell'anno, in relazione alla sperimentazione del passaggio di nuove competenze pensionistiche all’INPDAP, la formazione è intervenuta per far acquisire al personale competenze in ordine alla liquidazione dei trattamenti pensionistici del personale delle università, anche con incontri di affiancamento tra personale dell’università e di alcune sedi provinciali su aspetti normativi ed informatici legati al subentro. E’ stato inoltre predisposto in fase di avvio il piano di formazione “Gestione interna PIM”, per il personale che gestisce la presa in carico della gestione diretta del patrimonio immobiliare. L’attività di formazione si svilupperà in tre fasi: analisi e risoluzione delle criticità emerse dalle prime esperienze di accesso ispettivo; formazione operativa di tipo informatico; formazione normativa in materia di locazione di immobili e reddito di gestione diretta del patrimonio immobiliare, assistenza a distanza con help desk. E' altresì iniziato un programma di formazione operativa sul sistema integrato di protocollazione, gestione documentale e workflow management. Si è 63 proceduto alla formazione di alcune strutture pilota, distinta in moduli per amministratori, operatori ed utenti del sistema. Al fine di dare attuazione alle norme del D.lgs n. 626/94 sulla sicurezza ed igiene sul lavoro, nel quale si introduce l’obbligo per il datore di lavoro di sostenere il livello di sicurezza in cui si svolge il lavoro, si sta realizzando un piano di formazione-informazione, triennale, rivolto a coloro che saranno impegnati nello specifico ruolo di prevenzione e rappresentanza. Per tutto il 2004 è proseguito l’impegno di programmazione dei corsi di informatica di base e specialistica, considerato elemento strategico e costante di aggiornamento professionale. Con la collaborazione della scuola British Institut, è stata avviata una indagine dei livelli di conoscenza della lingua inglese, finalizzata a valutare il livello di competenza linguistica. I risultati del test permetteranno di definire il reale fabbisogno di formazione linguistica, nonché di pianificare gli interventi formativi che, preferibilmente, saranno svolti con la modalità blended. Anche se taluni miglioramenti nell'attività di formazione sono intervenuti, permangono, ad avviso di questa Corte dei conti, criticità di sistema in tale settore, dacchè non è dato individuare una compiuta programmazione organica degli interventi, correlata ad una analisi dei processi operativi essenziali operata "ex ante", e non appare praticato il monitoraggio dei risultati ottenuti né un controllo "in itinere" delle specifiche iniziative. 64 4.6 IL COSTO DEL PERSONALE L’andamento del costo del personale dell’Inpdap ha subito nel corso del 2004 un incremento dell’1,3% rispetto al 2003 (€ 360.985.333,69 a fronte di € 356.426.288, 79) Gli oneri per il personale in attività di servizio contabilizzati per lo piu’ nella categoria 2^, al termine dell’esercizio finanziario 2004 sono risultati pari a complessivi € 360.985.333,69, con una economia, rispetto alla previsione definitiva (€ 381.369.300,00) di € 20.383.966,30 Risulta, complessivamente,un aggravio di spesa di oltre € 4 milioni. (+ 1,3),rispetto all’anno precedente. Nel loro complesso detti oneri rappresentano circa lo 0,72% di tutte le spese correnti. Ulteriori voci di spesa per il personale sono presenti nelle categorie 4^ e 6^ e riguardano,in particolare gli investimenti per la qualificazione dei dipendenti e i trasferimenti passivi relativi ai benefici di cui all’art.59 del D.P.R. n. 509/79 come di seguito evidenziato Si osserva in particolare quanto segue: i compensi fissi al personale delle aree hanno subito un incremento (€2.096.900,00), in sede di seconda variazione di bilancio, a seguito dell’inquadramento degli addetti al servizio di portierato per gli stabili di proprietà dismessi; la previsione riguardante gli oneri per i rinnovi contrattuali (€7.945.000,00) è andata interamente in economia, in assenza del rinnovo del CCNL del personale avvenuto solo nel corso del 2005 ; per quanto riguarda l’adozione dei provvedimenti relativi al trattamento economico accessorio, si rammenta che la sottoscrizione dei C.C.I.E. per l’anno 2004 , relativi al personale delle aree e dei ruoli a esaurimento ai dirigenti di II fascia e ai professionisti è avvenuta, rispettivamente , il 15 giugno , il 23 settembre e il 27 ottobre 2004. I pagamenti sul corrispondente capitolo 10202 sono stati inferiori agli impegni assunti : la differenza pari a € 46.257.360,00 è stata utilizzata nel corso del 2005 per le finalità previste dai rispettivi C.C.I.E.; in netta riduzione, rispetto all’esercizio 2003 si presentano le spese per gli accertamenti sanitari ai dipendenti e per rimborsi e spese varie al personale, 65 in adempimento alla previsione normativa di contenimento delle spese per consumi intermedi; analogo andamento registrano le spese per la formazione e l’addestramento del personale, che hanno subito un abbattimento in applicazione delle disposizioni contenute nella circolare n. 51 /2003 del Ministero economia e Finanze e nell’art.1 della legge 191/2004; lo stanziamento iniziale del capitolo 21501 è stato incrementato per sostenere le spese derivanti dall’’applicazione del CCNL per gli anni 2002 2003 al personale cessato dal servizio negli ultimi due anni. Fra le cause che hanno determinato l’incremento delle voci di spesa retributive si segnala che : nel mese di febbraio si è provveduto a dare attuazione alle posizioni di sviluppo economico nei confronti del personale vincitore delle selezioni interne, applicando i previsti incrementi stipendiali con riflessi sia sulle competenze fisse che su quelle accessorie. durante il corso del terzo trimestre dell’esercizio, è stato operato un adeguamento delle tariffe relative alle indennità di coordinamento dei professionisti dipendenti, con conseguente pagamento degli arretrati, a decorrere dall’1/1/2003 E’ utile ricordare che lo stesso CCNL 2002-2005, sottoscritto l’8 ottobre 2003 ha previsto l’istituzione dell’”indennità di Ente “a favore del personale delle aree e delle qualifiche ad esaurimento ex art. 15 della Legge n.88/89. L’importo di tale emolumento è finanziato con risorse prelevate dai fondi del trattamento accessorio dello stesso personale In relazione a quanto risultante dall’ allegato prospetto occorre evidenziare che la voce stipendi e assegni fissi che rappresenta il 48,7% dell’intera spesa per il personale è rimasta praticamente immutata rispetto all’esercizio precedente. Particolare rilievo assume la voce per compensi accessori la quale peraltro risulta in notevole aumento rispetto al 2003 (+ 4.3%) 66 Va invece rilevato il decremento del 13,9% per le indennità varie (missioni trasferimenti etc.) Trattamento economico fondamentale e accessorio (€) competenza differenza capitoli 2003 2004 Valore assoluto % 10201 Stipendi ed assegni fissi al personale 185.146.128,71 186.296.485,49 1.150.356,78 0,6 Compensi accessori per straordinario, 10202 91.301.328,59 95.211.991,54 3.910.662,95 4,3 incentivo produttività, turni 10203/ Indennità varie: missioni, trasferimenti, 3.851.500,45 3.315.628,40 -535.872,05 -13,9 10204 etc. 10205 Oneri per rinnovo contrattuali 0,00 0,00 0,00 0,0 Oneri per il personale comandato presso 10206 178.800,00 2.000.000,00 1.821.200,00 1018,6 l'Ente 10207 Oneri previdenziali e assistenziali 70.016.502,11 68.132.161,53 -1884.340,58 -2,7 10211 Spese servizio mensa 5.889.477,82 6.005.806,01 116.328,19 2,0 Spese per accertamenti ai sanitari e ai 10212 9.875,80 360,72 -9.515,08 -96,3 dipendenti 10213 Rimborsi e spese varie per il personale 32.675,31 22.900,00 -9775,31 -29,9 Oneri del personale in attività di Tot. Cat 356.426.288,79 360.985.333,69 4.559.044,90 1,3 servizio 10414 Spese di formazione e addestramento 335.834,20 269.305,07 -66.529,13 -19,8 Benefici assistenziali e sociali a favore 10604 3.785.350,08 3.812.783,54 27.433,46 0,7 del personale Equo indennizzo al personale per 10606 85.870,29 203.432,86 117.562,57 136,9 infermità contratta per causa di servizio Indennità di anzianità al personale 21501 8.019.012,76 16.899.023,36 8.880.010,60 110,7 cessato dal servizio Totale 368.652.356,12 382.169.878,52 13.517.522,40 3,7 67 5. RISULTATI DELLA GESTIONE FINANZIARIA 5.1. GENERALITÀ A termini della legge finanziaria n.388 del 23 dicembre 2000, (art.69, capo 14) a decorrere dal 1° gennaio 2001 il bilancio dell’ INPDAP è conformato al principio dell’unicità della gestione economico-finanziaria e quindi, non più distinto in bilanci separati per le singole gestioni amministrate che sono: a) gestioni pensionistiche: Cassa trattamenti pensionistici statali (CTPS), Cassa pensioni dipendenti enti locali (CPDEL), Cassa pensioni sanitari (CPS), Cassa pensioni insegnanti d’asilo (CPI), Cassa pensioni ufficiali giudiziali(CPUG); b) gestioni previdenziali: Fondo previdenza dipendenti civili e militari dello Stato (ENPAS), Gestione previdenziale dipendenti enti locali (INADEL); c) gestione credito e attività sociali: Prestazioni creditizie e sociali a tutti gli iscritti; d) gestione assicurazione sociale vita: E.N.P.D.E.P. per i dipendenti degli enti pubblici. Queste gestioni conservano la propria autonomia ed evidenza patrimoniale anche se il consuntivo unico non contiene più la rappresentazione delle movimentazioni interne delle gestioni medesime che sono evidenziate con regolazioni contabili. Sia il bilancio di previsione che il conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2004 sono stati redatti per l’ultima volta secondo i criteri di cui al DPR 18 dicembre 1979 n. 696 sull’amministrazione e contabilità degli enti pubblici di cui alla legge 20/03/1975 n. 70. Questo è stato possibile grazie alla deroga consentita dal Ministero Economia e Finanze, il quale però ha ribadito che a decorrere dall’esercizio 2005 i bilanci dovevano essere adeguati alla nuova disciplina di cui al DPR 28 febbraio 2003 n. 97, alla quale, peraltro, avendo il Consiglio di Amministrazione prontamente adottati i necessari atti regolamentari, l’Ente si è pienamente uniformato sia in sede redazione del bilancio preventivo 2005 che del correlato bilancio consuntivo. 68 5.2.IL BILANCIO DI PREVISIONE Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2004, deliberato dal Commissario straordinario il 14 gennaio 2004, è stato approvato, dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza in data 26 febbraio 2004 (delib. n. 229). Le previsioni relative all’esercizio 2004 si compendiano nei valori esposti, in milioni di euro, come di seguito riportati. Risultati di previsione 2004 Saldo di competenza Avanzo/disavanzo di cassa Risultato economico di esercizio Trasferimenti correnti Avanzo di amministrazione -3.303,6 -4.965,4 -606,2 2.054,7 13.090,5 Il saldo di competenza deriva dalla differenza tra le entrate dell’anno, di € 62.596.611.960, e le uscite di € 65.900.215.150 per un risultato negativo di €-3.303.603.190 frutto della somma dei dati contabili delle singole gestioni alcune delle quali esprimono valori negativi. Il disavanzo più consistente è quello rilevato per il CPDEL che conferma la tendenza originaria alla divaricazione della forbice tra entrate contributive e spese per pensioni. Le previsioni di cassa quantificate in € -4.965.440.200 sono la risultanza algebrica delle riscossioni e dei pagamenti afferenti sia alla gestione di competenza che a quella dei residui. Analizzando la gestione sotto l’aspetto economico, per l’esercizio 2004 si è presunto un disavanzo di 606.249.900 euro; tale risultato era determinato dal previsto disavanzo di parte corrente, pari a € 528.736.500 e dal disavanzo delle componenti che non danno luogo a movimenti finanziari, che risultava essere € 77.513.400. Il saldo di parte corrente denotava quindi, una certa difficoltà di copertura delle spese correnti per prestazioni istituzionali (49.319 milioni di euro), superabile nell’anno solo aggiungendo alle entrate contributive (48.136 milioni di euro del titolo I) i trasferimenti dallo Stato e da altri Enti (titolo II) complessivamente maggiori di quelli presunti nell’esercizio 2003 (1.823 milioni di euro). E’ da rilevare inoltre che, per quanto riguarda le previsioni delle spese di funzionamento gli importi sono stati influenzati dalla circolare n. 51/2003 del Ministero dell’Economia e Finanze, che obbligava l’Ente ad adottare misure di 69 contenimento per le spese per acquisto di beni e servizi prevedendo, per le suddette spese, nel bilancio di previsione 2004 un importo non superiore agli impegni del 2003. Inoltre il D.L. n. 168/2004 convertito in legge 30 luglio 2004, n.191 disponeva all’art. 1 comma 8, che gli “enti previdenziali devono ridurre le proprie spese di funzionamento per consumi intermedi non aventi natura obbligatoria in misura non inferiore al 30 per cento rispetto alle previsioni iniziali. Gli importi derivanti da tali riduzioni saranno resi indisponibili previo accantonamento in apposito fondo, fino a diversa determinazione da adottare con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze”. Ciò ha comportato da parte del Collegio Sindacale una attenta valutazione degli interventi correttivi adottati soprattutto in sede di seconda variazione al bilancio di previsione che ha comportato l’accantonamento in apposito fondo, dell’importo totale di € 2.391.750 pari all’intero ammontare delle riduzioni apportate agli stanziamenti iniziali ex lege n. 191/2004. 70 5.3. IL CONTO CONSUNTIVO Il consuntivo 2004 è stato deliberato con il provvedimento consiliare n. 196 del 6 luglio 2005 ed approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con delibera n.267 del 13 ottobre 2005. Il risultato della gestione, messo a confronto con quello dell’esercizio 2003, può sintetizzarsi nella seguente tabella: (Importi in milioni di euro) 2003 AVANZO/DISAVANZO FINANZIARIO (COMPETENZA) 2004 5.712,3 357,0 AVANZO/DISAVANZO FINANZIARIO (CASSA) 22.399,1 19.638,2 AVANZO/DISAVANZO ECONOMICO -2.263,8 1.451,4 AVANZO/DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE 18.629,9 18.997,6 PATRIMONIO NETTO 19.972,7 21.424,2 In uno scenario di riferimento ancora caratterizzato da obiettivi di finanza pubblica improntati al rigore finanziario, ed al riequilibrio nella distribuzione delle risorse, l’Ente nell’esercizio 2004 è stato costretto ad attuare politiche di oculata gestione finalizzata al contenimento della spesa entro parametri di crescita predeterminati. Tali specifiche misure, -adottate in ottemperanza alla circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 51 del 27 novembre 2003 ed all’art.1, comma 8, della legge 30 luglio 2004, n. 191- sono state indirizzate al contenimento delle spese correnti, e più specificatamente, a quelle per consumi intermedi che alla categoria IV (Acquisti di beni e servizi) hanno registrato una riduzione del 4% rispetto al 2003. Dall’esame dei dati, si rileva, un avanzo finanziario che è attribuibile esclusivamente, al saldo attivo di parte corrente (+1.437 milioni di euro con un incremento dell’8,4% rispetto al 2003), mentre il saldo in conto capitale risulta fortemente negativo rispetto all’esercizio precedente (esercizio 2003, 4.386 milioni di euro, esercizio 2004 –1.080 milioni di euro), dovuto, principalmente, alla diminuzione delle entrate per effetto della dismissione del patrimonio immobiliare, e al piano di cartolarizzazione dei crediti. La gestione istituzionale unitaria, ha registrato un saldo positivo tra contributi e prestazioni istituzionali di 978 milioni di euro anche se evidenzia, 71 rispetto all’esercizio precedente, una riduzione dovuta ad una contrazione della copertura previdenziale. Per quanto riguarda le singole gestioni, si rileva che permane deficitaria la Cassa previdenza dipendenti enti locali (CPDEL) che, a fronte di entrate contributive per 12.878 milioni di euro, ha erogato nel 2004 prestazioni per 14.474 milioni di euro. Il conto economico presenta un avanzo di esercizio di 1.451,4 milioni di euro, che scaturisce dalla sommatoria tra il saldo positivo delle partite correnti (1.437,1 milioni di euro) e quello (14,3 milioni di euro) delle componenti che non danno luogo a movimenti finanziari. Per quanto riguarda la gestione dei residui attivi e passivi, si rileva che l’ente in base al riaccertamento di poste creditorie e debitorie ha cancellato rispettivamente 19 e 30 milioni di euro. I residui attivi e passivi, provenienti dagli esercizi pregressi, si riducono al 31.12.2004, rispettivamente, a 638 e 528 milioni di euro. 72 5.4 LA GESTIONE FINANZIARIA DI COMPETENZA I dati esposti nella seguente tabella, relativi alla gestione finanziaria di competenza dell’anno 2004, evidenziano accertamenti di entrata per complessivi 63.424 ml € ed impegni di spesa per un totale di 63.067 ml € registrando un avanzo di 357 ml € a fronte dei –3.303,6 previsti nel bilancio di previsione 2004 e dei 5.712,3 risultati nel consuntivo 2003. La Corte evidenzia il significativo scostamento tra il dato previsionale e quello consuntivo. Tale discrasia denunzia una certa inadeguatezza nell’impianto di pianificazione il che induce a richiedere alla tecno-struttura una attenta verifica delle metodologie previsionali e gestionali. Gestione finanziaria di competenza (in milioni di euro) Aggregati 2003 2004 Var. 2004/2003 Parte Prima-Entrate Entrate correnti Tit.1.- E. contributive Tit. 2.-E. derivanti da trasferimenti correnti a) Trasferimenti dal bilancio dello Stato b) Altri trasferimenti enti cop.assic. Tit. 3.- Altre entrate Entrate in c/capitale e per accessioni di prestiti Tit. 4. – Alienazioni di beni patrimoniali e riscossioni di crediti Tit. 5. – Trasferimenti in conto capitale Tit. 6 – Accensioni di prestiti Tit. 7. – Entrate per partite di giro Totale delle entrate 48.947 47.522 836 617 219 589 6.151 6.143 8 0 9.904 65.002 51.342 49.763 795 671 124 784 289 274 15 0 11.793 63.424 2.395 2.241 -41 54 -95 -195 -5.862 -5.869 -7 0 -1.889 -1.578 47.621 49.905 2.284 46.421 1.765 1.763 2 9.903 59.289 48.785 1.369 1.363 6 11.793 63.067 2.364 -396 -400 4 1.890 3.778 1.326 4.386 5.712 1.437 -1.080 357 Parte Seconda- Spese Spese correnti Tit. 1. a) spese istituzionali Spese in conto capitale ed istituzione mutui ed anticipazioni Tit.2. –Spese in conto capitale Tit. 3. –Estinzioni di mutui ed anticipazioni Tit. 4. –Spese per partite di giro Totale delle spese Parte terza- Differenziali Avanzo o Disavanzo(-) di parte corrente Avanzo o Disavanzo (-) in conto capitale Avanzo o Disavanzo (-) complessivo 73 Le entrate e le spese di parte corrente Le entrate correnti sono complessivamente superiori a quelle nell’esercizio 2003 (€ 2.395 milioni). Questo fenomeno è originato da componenti di segno diverso: il consistente aumento delle entrate contributive, le poste correttive e, anche se in misura più contenuta, i trasferimenti dallo Stato; mentre risultano in diminuzione i trasferimenti da parte di altri Enti nonché le altre voci, connesse alla diminuzione dei redditi immobiliari e degli interessi su crediti, conseguente alle alienazioni effettuate negli esercizi precedenti. Per quanto riguarda le uscite correnti si rileva una crescita (+ € 2.284 milioni) rispetto a quelle del 2003 dovuta, per la parte più consistente, alla categoria 5^ inerente l’attività istituzionale. La gestione risulta sostanzialmente equilibrata, in quanto gli accertamenti correnti sono cresciuti, rispetto all’esercizio precedente, in misura analoga a quella degli impegni correnti (5%), ma tuttavia è da rilevare un contenuto fenomeno di riduzione della “copertura previdenziale” con le entrate proprie compensato con un progressivo aumento dei trasferimenti da parte dello Stato. 74 SCHEMA DI SINTESI SULLE ENTRATE E SPESE DI PARTE CORRENTE 2003 2004 ENTRATE CORRENTI Aliquote contributive dei datori di 47.508.189.722,61 49.760.775.669,23 lavoro e degli iscritti Quote di partecipazione iscritti 14.082.630,35 2.112.526,65 all'onere di specifiche gestioni Trasferimenti da parte dello Stato 616.699.789,56 670.638.378,28 Trasferimenti da altri enti del 219.232.352,72 124.315.456,58 settore pubblico Entrate per vendita di beni e 8.942.150,55 6.788.526,79 prestaz. di servizi Redditi e proventi patrimoniali 355.782.199,29 262.984.872,53 Poste correttive e compensative di 202.612.767,58 495.627.212,31 spese correnti Entrate non classificabili in altre 21.803.801,62 18.867.306,94 voci TOTALE 48.947.345.414,28 51.342.109.949,31 SPESE CORRENTI Spese per gli organi dell'Ente 3.966.014,34 3.328.129,94 Oneri per il personale in attività di 356.426.288,79 360.985.333,70 servizio Oneri per il personale in 0,00 0,00 quiescenza Spese per l'acquisto di beni di 183.843.435,60 176.792.986,40 consumo e servizi Spese per prestazioni istituzionali 46.421.354.609,39 48.785.420.574,15 Trasferimenti passivi 391.560.371,73 335.721.201,93 Oneri finanziari 41.050.186,30 117.115.143,03 Oneri tributari 197.441.082,00 94.426.321,42 Poste correttive e compensative di 17.406.161,87 19.522.346,66 entrate correnti Spese non classificabili in altre voci 7.792.874,45 11.728.111,52 47.620.841.024,47 49.905.040.148,75 TOTALE (in euro) Var.% 2004 su 2003 diff.2004 su 2003 5 2.252.585.947 -85 -11.970.104 9 53.938.589 -43 -94.916.896 -24 -2.153.624 -26 -92.797.326 145 293.014.444 -13 -2.936.495 5 2.394.764.535 -16 -637.884 1 4.559.045 0 0 -4 -7.050.449 5 -14 185 -52 2.364.065.965 -55.839.170 76.064.957 -103.014.761 12 2.116.185 50 3.935.237 5 2.284.199.125 Le entrate e le spese in conto capitale Le entrate in c/capitale diminuiscono del 95% rispetto al 2003 per cessazione delle entrate straordinarie derivanti dalla dismissione degli immobili da reddito e dalla cartolarizzazione dei crediti. Le spese in c/capitale diminuiscono del 22% per le spese per acquisto degli immobili che hanno comportato impegni a consuntivo pari a 3 milioni di euro a fronte di una specifica previsione di 10 milioni di euro e ciò in conseguenza del mancato acquisto di nuove sedi, con il conseguente mancato utilizzo dell’83,76% del relativo stanziamento. Anche gli impegni per la manutenzione degli immobili 75 sono risultati più contenuti (€ 51.200,68) a fronte di una previsione definitiva pari a 797.200,00. Le cause dello scostamento del 2004 rispetto al 2003 per la categoria 14^ (concessione di crediti) sono sostanzialmente riconducibili alla riduzione (per €150.674.273) di mutui e prestiti agli iscritti e di crediti ai dipendenti INPDAP, conseguente alla flessione della domanda di prestazioni creditizie anche a causa della complessità della documentazione necessaria per accedere alla prestazione. Conclusivamente la notevole riduzione dell’avanzo di competenza è totalmente imputabile alla parte in conto capitale il cui saldo negativo (per € 1.080.070.735,13) è dovuto alla drastica flessione delle entrate derivanti da variabili eccezionali quali le cartolarizzazioni immobiliari e dei crediti, che hanno contrassegnato il triennio precedente; per contro l’avanzo di parte corrente (di € 1.437.069.800,56) è aumentato rispetto all’esercizio precedente nella misura dell’8%. La totalità degli esborsi relativi all’esercizio finanziario, al netto delle partite di giro, riguarda l’aggregato di parte corrente nella misura del 97,33% e l’aggregato in conto capitale per la percentuale residua. 76 SCHEMA DI SINTESI SULLE ENTRATE E SPESE IN C/CAPITALE Var. % 2003 ENTRATE IN C/CAPITALE Alienazione di immobili e diritti reali Alienazione di immobilizzazioni tecniche Realizzo di valori immobiliari Riscossioni di crediti Trasferimenti dallo Stato Trasferimenti dalle Regioni Trasferimenti dalle Province trasferimenti da altri enti del settore pubblico Assunzioni di altri debiti finanziari TOTALE SPESE IN C/CAPITALE Acquisizione di beni di uso durevole ed opere immobiliari Acquisizione di immobilizzazioni tecniche Anticipazioni ed acquisto valori mobiliari Concessioni di crediti ed anticipazioni Indennità di buonuscita ed una Tantum al personale cessato dal servizio Rimborsi di mutui Restituzioni anticipazioni fra le casse pensioni Estinzione di debiti diversi TOTALE 2004 su 2004 2003 diff.2004 su 2003 282.357.757,48 77.791.568,29 -72 -204.566.189 6.905,32 2.750,00 -60 -4.155 9.734.152,10 5.850.693.502,28 4.387.133,24 2.180.103,70 0,00 7.928.918,85 188.173.452,82 6.253.772,62 2.771.847,39 0,00 -19 -97 43 27 0 -1.805.233 -5.662.520.049 1.866.639 591.744 0 1.243.739,00 5.727.796,28 361 4.484.057 323.962,96 87.688,46 -73 -236.275 6.150.927.256,08 288.737.794,71 9.877.619,71 7.165.135,10 -27 -2.712.485 10.881.417,91 24.521.273,33 125 13.639.855 268.474.000,00 0,00 -100 -268.474.000 1.465.457.874,61 1.314.783.601,63 -10 -150.674.273 8.019.012,76 16.899.023,36 111 8.880.011 0,00 0,00 0 0 -95 -5.862.189.461 0,00 0,00 0 0 2.386.377,33 1.765.096.302,32 5.439.496,42 1.368.808.529,84 128 -22 3.053.120 -396.287.772 Per quanto riguarda, il conto consuntivo 2004 il Consiglio di indirizzo e vigilanza in sede di approvazione dello stesso ha rilevato, fra l’altro, anche per questo esercizio che la carenza di un sintetico documento di raccordo -che dia contezza del grado di raggiungimento degli obiettivi fissati dal predetto Consiglio, e delle cause che non ne hanno eventualmente consentito la realizzazione e delle azioni correttive intraprese o da intraprendere- rende particolarmente gravosa e difficilmente praticabile la funzione di vigilanza, stante la complessità del processo di verifica della concordanza tra obiettivi e risultati. E’ stata inoltre ribadita l’importanza di un’adeguata fase di pianificazione che, soprattutto in considerazione delle trasformazioni e innovazioni tecnologiche “in fieri” nel corrente esercizio e delle previste nuove procedure contabili, favorisca una tempificazione degli obiettivi ed una puntuale lettura delle scelte 77 gestionali in ordine alla traduzione delle linee di indirizzo per quanto attiene alla collocazione dei medesimi nelle poste di bilancio. E’ stato, in particolare segnalato: il reiterato ritardo nella trasmissione al Consiglio di indirizzo e vigilanza dei documenti di bilancio e, nello specifico, del conto consuntivo 2004, le cui risultanze, acquisite nei tempi previsti avrebbero consentito di individuare eventuali criticità ed emanare opportuni e tempestivi indirizzi correttivi; i significativi scostamenti di numerosi capitoli di bilancio tra previsioni definitive e risultati del conto consuntivo 2004, che hanno sostanzialmente interessato le stesse categorie di bilancio degli esercizi 2001,2002 e 2003; il mancato aggiornamento dell’integrale valorizzazione dei beni mobili, nonché della redazione del relativo inventario generale, secondo le vigenti disposizioni regolamentari; la censurabile lentezza nel reperimento di immobili strumentali, nonostante le assicurazioni fornite in sede di approvazione dei bilanci di previsione 2004 e 2005; il mancato utilizzo degli stanziamenti destinati alla manutenzione straordinaria degli immobili e relativo monitoraggio. E’ stata, inoltre, invitata l’amministrazione ad adottare opportune misure di vigilanza in relazione alle seguenti problematiche: ritardato completamento e conseguente messa a regime della banca dati anagrafica, soprattutto del personale dei Ministeri, quale insostituibile supporto per l’esatta quantificazione del gettito derivante dalle entrate contributive, nonché delle relative morosità; ritardo nella definizione dell’arretrato previdenziale, sia per quanto attiene al settore pensionistico che a quello del TFR, per il quale sarebbero, per altro, in corso specifici progetti per la sua definitiva eliminazione. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il Ministero dell’Economie e delle Finanze ha formulato le sue definitive osservazioni sul consuntivo 2004 con nota del 1° febbraio 2006, rilevando che detta approvazione è intervenuta in data successiva al termine ultimo previsto dall’art. 20 della legge n. 88/89, come peraltro già verificatosi negli esercizi precedenti. Il predetto Ministero tenuto anche conto del parere espresso dal Collegio sindacale, ha, tra l’altro,rappresentato l’esigenza: 78 di procedere alla revisione dell’assetto contabile degli elaborati sulla base dei principi informatori previsti dalla legge n. 94/97; di esaminare con maggiore attenzione i meccanismi di previsione degli accertamenti e degli impegni, al fine di evitare forti scostamenti tra preventivo e consuntivo; di rispettare i termini prescritti per la presentazione e deliberazione del conto consuntivo (art. 38, comma 4, del D.P.R. n. 97/2003). La Corte condivide pienamente le suesposte osservazioni ed, invita, pertanto, l’Ente a tenerne debito conto in sede di predisposizione dei futuri documenti contabili. 5.5. IL RISULTATO DI CASSA La gestione di cassa ha dato luogo a riscossioni pari a complessivi 62.895 milioni di euro, di cui 62.023 relativi alla gestione di competenza e 872 a quella dei residui. I pagamenti, invece, sono risultati pari a complessivi 65.656 milioni, di cui 60.916 milioni euro attinenti alla gestione di competenza e 4.740 milioni a quella dei residui. La gestione dell’esercizio 2004 è stata caratterizzata da una “massa spendibile” (mln. 63.067 di impegni e mln. 5.268 di residui passivi) pari a milioni di euro 68.335 di importo considerevolmente superiore alla “massa riscuotibile” (mln. 63.424 di accertamenti e 1.529 mln.di residui attivi per un totale complessivo di milioni di euro 64.858). La diversa consistenza della massa spendibile rispetto a quella riscuotibile ha determinato la riduzione del fondo di cassa finale (mln. 19.638) rispetto a quello iniziale (mln. 22.399) anche se il grado di smaltimento delle spese (96%) è pressoché equivalente a quello di conseguimento delle entrate (96,9%). Si rileva, in particolare, che le riscossioni relative alle entrate contributive (mln. 49.449) hanno rappresentato il 97,85% della corrispondente massa riscuotibile (mln. 50.534) mentre i pagamenti per le prestazioni istituzionali (mln. 48.773,7) hanno raggiunto il 99,95% della corrispondente massa spendibile (mln. 48.794,6). Il peggioramento della liquidità è da porre in diretta correlazione, alla cessazione degli effetti delle cartolarizzazioni da cui erano scaturiti incassi di natura straordinaria. L’avanzo finale di cassa, conseguente alla gestione degli incassi e dei pagamenti, è pari a 19.638 milioni di euro, mentre la consistenza iniziale della stessa era pari a 22.399 ml/€. 79 SCHEMA DI SINTESI SULLE ENTRATE E SPESE Di (cassa) (in euro) ENTRATE TITOLO I 2003 2004 diff.2004 su 2003 51.344.726.237,53 49.448.959.397,92 TITOLO II 843.208.636,73 805.885.893,94 -37.322.742,79 TITOLO III 551.223.788,38 814.539.303,24 263.315.514,86 TITOLO IV 9.005.870.738,56 199.894.500,58 -8.805.976.237,98 7.810.975,94 13.677.337,30 5.866.361,36 278.372,73 110.243,42 -168.129,31 9.867.100.196,19 11.612.197.774,64 1.745.097.578,45 71.620.218.946,06 62.895.264.451,04 -8.724.954.495,02 TITOLO V TITOLO VI TITOLO VII TOTALE SPESE TITOLO I TITOLO II 2003 2004 -1.895.766.839,61 diff.2004 su 2003 47.589.283.262,02 49.888.860.476,57 2.299.577.214,55 1.777.412.629,12 1.349.543.189,42 -427.869.439,70 2.840.799.355,27 TITOLO III 1.409.322,50 2.842.208.677,77 TITOLO IV 9.772.095.049,83 11.575.599.250,50 1.803.504.200,67 59.140.200.263,47 65.656.211.594,26 6.516.011.330,79 22.399.131.217,36 19.638.184.074,14 TOTALE SALDO DI CASSA 80 5.6. LA SITUAZIONE AMMINISTRATIVA La situazione amministrativa 2004, (diversamente dagli esercizi fino al 2000 nei quali essa era composta in sommatoria delle singole Gestioni unitariamente amministrate), è considerando l’unicità della gestione finanziaria, la risultanza dei totali delle riscossioni e dei pagamenti effettuati nel 2004 in conto competenza ed in conto residui e della situazione, riaccertata, dei residui attivi e passivi. L’esercizio 2004 evidenzia un avanzo di amministrazione di 18.997 milioni di euro come emerge dal seguente prospetto: Situazione amministrativa al 31/12/2004 2003 CONSISTENZA DI CASSA AD INIZIO ESERCIZIO RISCOSSIONI in conto COMPETENZA in conto RESIDUI totale in conto RESIDUI totale 62.023.392.315,76 7.558.285.179,01 871.872.135,28 57.340.497.483,23 60.915.715.039,75 1.799.702.780,24 4.740.496.554,51 22.399.131.217,36 19.638.184.074,14 degli esercizi precedenti 589.419.876,12 637.974.349,51 dell'esercizio 939.990.304,49 1.400.703.795,11 1.529.410.180,61 2.038.678.144,62 totale RESIDUI PASSIVI 64.061.933.767,05 59.140.200.263,47 65.656.211.594,26 CONSISTENZA DI CASSA A FINE ESERCIZIO RESIDUI ATTIVI 22.399.131.217,36 71.620.218.946,06 62.895.264.451,04 in conto COMPETENZA PAGAMENTI 2004 9.919.112.534,77 degli esercizi precedenti 3.349.525.397,19 527.919.853,83 dell'esercizio 1.949.091.244,74 2.151.382.005,69 5.298.616.641,93 2.679.301.859,52 totale Avanzo / Disavanzo (-) di Amministrazione 18.629.924.756,04 18.997.560.359,24 Parte vincolata per il “Decreto taglia spese” 47.303.436,25 Parte vincolata per la legge 191/2004 81.901.060,00 AVANZO DISPONIBILE 18.868.355.862,99 Concorre alla sua formazione la notevole entità delle disponibilità liquide conseguite soprattutto attraverso la cartolarizzazione dei crediti (SCIP1 per i prestiti agli iscritti e SCIP2 per quegli agli Enti locali) e degli immobili (SCIP1 e SCIP2) atteso che l’apporto dei residui attivi e delle riscossioni è ampiamente assorbito dalle corrispondenti “voci passive” (residui passivi e pagamenti). 81 L’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2004 (€ 18.997 mln.) presenta un incremento di € 367 mln. rispetto a quello determinato al termine dell’esercizio 2003 (€ 18.630 mln.). L’incremento dell’avanzo di amministrazione è da attribuire, in misura preponderante, a quello di competenza (€ 357 mln.) ed al saldo positivo (€ 11 mln.) tra i riaccertamenti dei residui passivi (€ 30 mln.) e quelli attivi (€ 19 mln.). Al risultato sopra descritto concorre l’importo di 47.303.436 euro, derivante dalla riduzione del 15% degli stanziamenti delle spese per acquisti di beni e servizi, operato con delibera del C.di A. del 12.12.2002, in applicazione della legge 31.10.2002, n. 246, e del D.M. 29/11/2002, nonché l’importo di 81.901.060 euro defalcate dall’avanzo di amministrazione perché indisponibili in applicazione della legge 191/2004. Entrambi i suindicati importi devono essere versati entro 30 giugno 2006 alle casse dello Stato (L. 23.12.05, n. 266 co.48 Legge Finanziaria 2006). 5.7.IL RISULTATO ECONOMICO Nella prima parte del conto economico sono evidenziate le componenti finanziarie di entrata e di uscita di parte corrente che danno luogo al saldo positivo della gestione di competenza pari a € 1.437,1 milioni. Nella seconda parte risultano le componenti che non danno luogo a movimenti finanziari in cui si registra invece un saldo positivo di € 14,3 milioni che non incide in modo significativo sul risultato economico complessivo che si attesta a € 1.451,4 milioni. Il predetto risultato economico è la risultanza della somma algebrica del disavanzo della CPDEL (Cassa pensioni dipendenti Enti locali) e degli avanzi delle altre gestioni unificate. E’ da rilevare che il risultato economico in termini negativi della CPDEL, per € 1.596 milioni è determinato essenzialmente dallo squilibrio tra entrate contributive (€ 12.878 milioni) e spesa per prestazioni istituzionali, prevalentemente pensionistiche. (€ 14.474 milioni). Le componenti non finanziarie non modificano lo squilibrio, ma peggiorano, anche se in quantità non ingente, il risultato complessivo. Esse comprendono gli accantonamenti al Fondo per il personale, gli ammortamenti, i fitti figurativi e le sopravvenienze attive per immobili. 82 Pur essendo cessato, rispetto agli esercizi precedenti, l’effetto positivo delle plusvalenze relative agli immobili oggetto di dismissioni, il positivo risultato economico della dell’incremento gestione delle 2004 entrate rispetto (mln al 2.394,7) disavanzo cui ha 2003 concorso è in frutto misura determinante l’aumento delle entrate contributive (mln.2.240,6), di importo superiore all’incremento delle spese (mln. 2.284,2), riaccertamento dei residui passivi rispetto a quelli attivi. 83 nonché il maggior CONTO ECONOMICO ENTRATE E SPESE FINANZIARIE CORRENTI (migliaia di Euro) ENTRATE 2003 2004 SPESE var. % su 2003 TITOLO I Cat. 1-Entrate contributive Cat. 2-Quote di partecipazione iscritti all'onere di specifiche gestioni 49.760.776 14.082 2.113 5 Cat. 1- Organi dell'Ente -85 Cat. 2- Oneri per il personale in servizio Cat. 3- Oneri per il pers.le in quiescenza Cat. 4- Acquisto beni di consumo e servizi Cat. 3-Trasferim. da parte Stato 616.700 670.638 Cat. 6-Trasferim. da altri enti del settore pubblico 219.232 124.315 9 Cat. 5- Prestazioni Istituzionali -43 Cat- 6- Trasferimenti passivi Cat. 7- Oneri finanziari TITOLO III 8.942 6.789 Cat. 8- Redditi e proventi patrim. 355.782 262.985 -26 Cat. 9- Poste correttive e compensative di entrate correnti Cat. 9- Poste correttive e compens.di spese correnti 202.613 495.627 145 Cat.10- Spese non classificabili in altre voci 21.804 18.867 -13 48.947.345 51.342.110 5 Cat. 10-Entrate non classificabili in altre voci TOTALE PARTE PRIMA 2004 var. % su 2003 TITOLO I 47.508.190 TITOLO II Cat. 7- Entrate per vendita di beni e prestaz. di servizi 2003 -24 Cat. 8- Oneri tributari TOTALE PARTE PRIMA 3.966 3.328 -16 356.426 360.985 1 0 0 0 183.844 176.793 -4 46.421.355 48.785.421 5 391.560 335.721 -14 41.050 117.115 185 197.441 94.426 -52 17.406 19.522 12 7.793 11.728 50 47.620.841 49.905.040 5 198.313 55.331 -72 COMPONENTI CHE NON DANNO LUOGO A MOVIMENTI FINANZIARI Variazioni patrimoniali straordinarie 5.934.481 128.370 5.934.481 128.370 -98 54.881.826 51.470.480 -6 TOTALE GENERALE 0 AVANZO ECONOMICO -10 TOTALE A PAREGGIO -98 Ammortamenti ed accantonamenti Variazioni patrimoniali straordinarie TOTALE PARTE SECONDA TOTALE GENERALE DISAVANZO ECONOMICO TOTALE A PAREGGIO 2.263.816 57.145.642 51.470.480 TOTALE PARTE SECONDA (valori espressi in migliaia di €uro ) 84 9.326.488 58.727 -99 9.524.801 114.058 -99 57.145.642 50.019.098 -12 1.451.382 57.145.642 51470.480 -10 5.8. LA SITUAZIONE PATRIMONIALE La situazione patrimoniale dell’Istituto espone la consistenza degli elementi patrimoniali attivi e passivi all’inizio e alla fine dell’esercizio. Il complessivo risultato patrimoniale scaturisce dalla sommatoria algebrica tra l’avanzo disavanzo patrimoniale di pertinenza delle singole gestioni. Il risultato della gestione mostra un andamento migliore rispetto a quello dell’esercizio precedente (+ 1451 milioni di euro) essendosi assestato su di un patrimonio netto di 21.424,1 milioni di euro a fronte di quello 2003 ammontante a 19.972,8 milioni di euro Al predetto incremento hanno concorso l’aumento netto delle attività (mln. 239,3) ed il decremento delle passività (mln. 1.212,1). Nell’ambito delle prime, l’incremento ha riguardato principalmente i crediti per prestiti e mutui (mln. 1.313,5), cui ha fatto riscontro, nel patrimonio finanziario, la riduzione delle disponibilità liquide (- mln. 2.760,9), parzialmente compensata dall’incremento dei crediti (mln. 1.853,4). Nella parte passiva, ha concorso, in misura significativa, all’incremento del netto patrimoniale la riduzione dei debiti (mln. 1.274,8). 82 INPDAP SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31/12/2004 (i valori 2003 e 2004 sono espressi in €uro) 5.9.LA SITUAZIONE DEI RESIDUI Con la delibera del 22 giugno 2005 il C.di A. ha proceduto alla ricognizione riaccertativa dei residui pervenendo ad un apprezzabile riduzione del loro importo: ed invero i residui attivi inizialmente accertati in 1.529.410.180,61 hanno subito una riduzione di euro 19.570.533,54 mentre quelli passivi accertati in 5.298.616.641,93 sono stati ridotti di € 30.200.233,59. La riduzione dei residui attivi riguarda prevalentemente la parte corrente (milioni 19,6) e solo marginalmente quella in conto capitale e le partite di giro, entrambe per milioni 0,2 di euro. La riduzione più consistente afferisce al “recupero di prestazioni istituzionali” per 12,8 milioni di euro. Tra i residui passivi le eliminazioni più consistenti hanno riguardato i due capitoli di parte corrente relativi ai “compensi, gli assegni fissi, indennità e rimborsi agli Organi dell’Istituto” e agli “stipendi e altri assegni fissi al personale” comportanti una riduzione, rispettivamente, di € 2.015.790,92 e € 3.332.255,05, essendo risultata l’assunzione degli impegni in eccesso rispetto alle effettive 83 necessità; nonché il capitolo “Spese per la gestione di immobili da reddito”, con una riduzione di € 2.415.875,19. Per la parte in conto capitale è da rilevare una riduzione di € 11.926.651,14, derivante da rinunce dei beneficiari o da revoche di concessione di mutui. L’azione di riaccertamento effettuata dall’ente è da valutare positivamente, anche se, persistono ancora, particolari criticità nell’individuazione delle risultanze dei crediti specie per fitti, con riferimento agli esercizi pregressi (cap. 30801 € 357.295.407,96). La consistenza dei residui al 31 dicembre 2004 risulta evidenziato nella seguente tabella: RESIDUI al 31/12/2004 ATTIVI a) anteriori al 2004 PASSIVI 637.974.349,51 527.919.853,83 b) originati dall’esercizio 2004 1.400.703.795,11 2.151.382.005,69 c) totale 2.038.678.144,62 2.679.301.859,52 I residui attivi dell’anno 2004 ammontano a € 1.400.703.795,11 di cui 1.009.454.577,81 riguardano le entrate contributive e prevalentemente i contributi ordinari per le pensioni (€ 971.256.834,81) I residui in conto capitale ammontano a € 2.469.541,95 concernenti soprattutto le indennità di anzianità del personale trasferito all’Inpdap. Il totale dei residui passivi dell’esercizio risulta in € 2.151.382.005,69 e riguarda per la maggior parte versamenti di ritenute erariali (€ 1.946.716.668,01) inerenti alle partite di giro. La consistenza dei residui passivi in conto capitale è di €43.596.682,60 mentre quella di parte corrente è pari a € 161.068.655,08 di cui € 46.257.360,00 quali componenti del salario accessorio del personale non corrisposto nell’anno di competenza. Secondo gli indicatori di bilancio si può rilevare che la capacità di smaltimento dei residui attivi è pari al 58% e dei residui passivi è del 90%. Dal seguente prospetto si rileva la composizione dei volumi dei residui per esercizi di provenienza per il periodo 2001/2004. 84 Residui per esercizi di provenienza tipologia Attivi Passivi Volumi annuali 2001 2002 2003 2004 5,684 1,991 7,609 1,851 0,940 1,949 1,326 2,151 Dal prospetto sopra riportato emerge in particolare per l’esercizio 2003 una riduzione consistente dei residui attivi dovuta all’eliminazione delle “debenze” pregresse nei confronti della Banca d’Italia e alla conversione in riscossioni, dei residui vantati nei confronti delle gestioni unificate. Circa il fenomeno dei residui che assume tuttora proporzioni assai rilevanti, la Corte, pur ritenendo che parte di essi sia di natura fisiologica, è tuttavia indotta ad osservare che necessitano interventi diretti ad attuare non solo procedure adeguate per i pagamenti e le riscossioni dei residui di più remota formazione ma anche una attenta ricognizione del titolo giuridico contabile ad essi sottostante. Siffatto lavoro di analisi appare indubbiamente facilitato dall’introduzione dei nuovi criteri contabili di cui al DPR n. 97/2003 con particolare riferimento all’istituzione dei centri di responsabilità. 5.10.LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE A causa delle gravi criticità registrate nella gestione esternalizzata del patrimonio immobiliare - in relazione alla quale, come meglio specificato più avanti, sono state accertati anche casi di gravi ipotesi criminose come quella di truffa ai danni dell’Ente - il Commissario Straordinario dell’Istituto nel marzo 2004 ha deliberato: O di non rinnovare alla scadenza i contratti di appalto di global service dei dieci lotti in cui era suddiviso il patrimonio immobiliare dell’ente O di istituire una apposita struttura cui affidare il compito di stilare gli accordi di chiusura dei dieci contratti d’appalto (contrattualmente assai complessi, trattandosi di global service immobiliare comprendente lavori, servizi etc.); 85 O condurre le necessarie verifiche e coordinare ed avviare sul piano giuridico amministrativo la gestione diretta del patrimonio residuo (ormai pressoché totalmente cartolarizzato) affidandola alla Direzioni Compartimentali dell’ente. L’attuale assetto della gestione diretta è rappresentato da tre principali filoni di attività: - BOLLETTAZIONE: affidamento all’Agenzia delle Entrate della bollettazione dei canoni e degli oneri accessori sulla base di una convenzione appositamente stipulata; - ATTIVITÀ MANUTENTIVA E PIU’ IN GENERALE COMPITI DI SUPPORTO TECNICO AGLI STABILI (segnalazione guasti e ulteriori attività normalmente demandate agli amministratori di condominio): sono stati individuati a livello territoriale geometri professionisti muniti di specifica qualificazione in materia, scelti nell’ambito di un elenco a tal uopo fornito all’Istituto dall’Ordine Nazionale dei Geometri, che svolgono l’attività di Amministratori degli stabili fino alla dismissione. Per quanto concerne, invece, le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria esse vengono affidate, a livello locale, mediante il ricorso ai sistemi previsti dalle ordinarie norme sugli appalti pubblici con gare compartimentali ad evidenza pubblica o mediante l’affidamento dei lavori in economia. - MONITORAGGIO E CONTROLLO: i reports sono elaborati in forma sintetica dalla Direzione Centrale al fine di supportare e indirizzare le Strutture periferiche mediante la rappresentazione sintetica delle risultanze di gestione. La scelta di non rinnovare alla scadenza i rapporti contrattuali in essere con le ex società di gestione e di passare alla gestione diretta avrebbe determinato, secondo l’amministrazione un risparmio per il periodo maggio 2004/dicembre 2005 pari ad 32,1 milioni di euro, di cui 22,6 milioni di euro per i dodici mesi del 2005. Tale risultato è stato calcolato su base reale, prendendo a riferimento gli incassi effettivamente realizzati tanto per il dovuto corrente che per il recupero della morosità e considerando: - per la gestione diretta tutti i costi sostenuti, ivi compresi gli investimenti iniziali per l’avvio della bollettazione attraverso la Agenzia delle Entrate, i costi del personale acquisito attraverso contratti di somministrazione di lavoro interinale, le manutenzioni etc ed, invece, 86 - per la gestione esterna detraendo dagli incassi effettivamente realizzati dall’Istituto i corrispettivi contrattualmente previsti dal cessato contratto d’appalto (circa il 29% dell’incassato) che i gestori si sarebbero trattenuti. Le spese di manutenzione effettivamente sostenute sono state valorizzate in conformità alle previsioni contrattuali, decurtandole per la manutenzione correttiva del corrispettivo d’appalto e considerando a parte le altre tipologie (interventi indifferibili etc.) Situazione dei rapporti con le pregresse società affidatarie Terminata, quindi dall’aprile 2004 la gestione del patrimonio immobiliare da parte delle Società mandatarie, al fine di pervenire ad una chiusura amministrativa di tutti gli aspetti rilevanti dei pregressi rapporti gestionali, sono stati sottoscritti con le società mandatare singoli accordi che hanno disciplinato dettagliatamente le attività di riconsegna. Nei medesimi accordi è stata convenuta, la prosecuzione amministrativo-contabile dei rapporti locativi, ed a tale scopo è stata prevista la continuazione per un trimestre (maggio, giugno e luglio 2004) di gestione a titolo gratuito durante il quale le mandatarie hanno provveduto alla sola bollettazione e riscossione, mentre l’Istituto ha da subito provveduto direttamente a tutti gli altri aspetti della gestione. Sotto il coordinamento della Direzione Centrale del Patrimonio, e con l’ausilio di un Comitato consultivo composto da professionalità legali e tecnico amministrative, sono state condotte dalle Direzioni Compartimentali puntuali verifiche sulle prestazioni rese dalle appaltatrici, ed all’esito di tale fase sono stati sottoscritti, pressoché contemporaneamente per tutti i lotti di gestione, i verbali di riconsegna del patrimonio immobiliare affidato. Attualmente la situazione all’esito delle verifiche sui dieci lotti è la seguente: su dieci lotti, sono state avviate cinque procedure di composizione in conformità dell’art. 39 della Convenzione, di cui una già conclusa (con incameramento, fra l’altro di € 2.143.854,66 in favore dell’INPDAP a titolo risarcitorio), e quattro ancora in corso, mentre per altri quattro lotti sono state tempestivamente escusse le fideiussioni ed avviato il contenzioso giudiziale. Per quanto concerne, infine, la Società Ferservizi ( il cui capitale è interamente detenuto dalle Ferrovie dello Stato) sono tutt’ora in corso le verifiche allo scopo di chiarire gli innumerevoli punti di criticità ancora in sospeso. 87 Un aspetto assai rilevante tanto in relazione alla gestione diretta quanto alla chiusura dei rapporti contrattuali con le ex Società di gestione, è costituito dalla riacquisizione delle banche dati da parte delle stesse. Nella finalità di assicurare la massima affidabilità e terzietà alle riacquisizione delle banche dati, anche tenuto conto del contesto precontenzioso insorto con le appaltatrici, le attività di controllo tecnico e logico funzionale sono state affidate alla Agenzia delle Entrate, mentre l’Istituto ha poi provveduto alle relative verifiche. Sugli esiti degli accertamenti e sulle soluzioni adottate la Corte si riserva di riferire con il prossimo referto. Stato attuale della morosità Le operazioni di rilevazione della morosità risentono della migrazione dei dati all’Istituto da parte dei gestori alla chiusura dei pregressi rapporti contrattuali che hanno interessato complessivamente il periodo 1996-2004. Il dato complessivo della morosità registrata in banca dati ammonta a 207,4 milioni di euro al netto di 36,34 milioni di euro per bollettini non attribuiti (pagamenti scartati dal sistema per motivi tecnici). Tale importo, come detto, è destinato a subire significative decurtazioni oltre che all’esito della citata attività di correzione ed integrazione da parte dei Compartimenti e della Direzione Centrale su morosità solo figurativa, anche all’esito della corretta imputazione delle somme versate dagli inquilini non tramite l’Agenzia delle Entrate ma con strumenti alternativi (assegni, bollettini di ccp, ecc…) per le quali è in corso l’attività di quantificazione complessiva nonché di verifica ed attribuzione alle partite contabili. Pertanto, la corretta quantificazione della morosità sarà possibile solo al compimento della complessa attività di correzione ed integrazione dei dati esistenti con le risultanze emerse dall’esame del fascicolo amministrativo, attività che si protrarrà sicuramente per tutto il 2006. In ordine al riscontrato mancato inserimento dei dati relativi al riscosso (con conseguente creazione di morosità fittizia) da parte di talune società di gestione sono in corso indagini penali della magistratura delegate alla Guardia di Finanza, con la quale la Dirigenza proficuamente collaborando. 88 e l’Avvocatura dell’Istituto stanno L’attività di recupero della morosità ha comportato finora un recupero pari a 38,7 milioni di euro. A tale somma và aggiunta quella connessa all’attività di recupero stragiudiziale svolta dalla competente Direzione Centrale attraverso la verifica dei flussi finanziari che ha importato il versamento di saldi gestionali per un importo complessivo 8,1 milioni di euro. 5.11 L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI DISMISSIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE A) I^ operazione di cartolarizzazione (SCIP1). La I^ operazione di cartolarizzazione ha riguardato inizialmente 11.972 unità immobiliari. Alla data del 31.12.2004, risultano vendute n. 10.110 unità immobiliari a fronte di un incasso di € 946.449.113. Nel corso del 2004 risultano complessivamente alienate n.644 unità immobiliari per un incasso di € 76.600.016,95. Alla fine del 2005 rimarrebbero ancora da alienare circa n.1650 unità la cui vendita per altro presenterebbe in più casi situazioni di oggettiva criticità (occupazioni abusive, immobili di pregio, contenziosi ecc.) sottoposte da tempo all’attenzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. B) II^ operazione di cartolarizzazione: (SCIP2) Il numero delle unità inserite nella II^ cartolarizzazione è pari a: - 26.419 unità residenziali, - 4.721 unità commerciali, - 31.695 pertinenze. Nel corso del 2004 risultano complessivamente alienate n. 4.837 unità immobiliari per un incasso di € 475.701.591,89. Con decreto del Ministro dell’economia e finanze di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 21 novembre 2002, sono stati trasferiti alla società di cartolarizzazione S.C.I.P. – Società cartolarizzazione immobili pubblici s.r.l. - gli immobili precedentemente individuati dai decreti dirigenziali dell’Agenzia del Demanio elencati nell’Allegato 1 allo stesso decreto; è stata, quindi, avviata la seconda operazione di cartolarizzazione ai sensi del decreto legge 25/9/01, n. 351 convertito con modificazioni nella legge 23/11/01, n. 410. Per quanto riguarda l’INPDAP, il decreto dell’Agenzia del demanio è il n. 89 38602 del 5/11/01 con il quale sono stati individuati gli immobili che dovevano rientrare in SCIP2. In conformità al d.l. n. 351/01, in data 27/11/02, è stato stipulato tra la SCIP e questo Istituto il contratto che disciplina la gestione e la vendita degli immobili cartolarizzati. In data 19 aprile 2005 - a seguito del decreto emanato dal Ministro dell’economia e delle finanze in data 18 aprile 2005 di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, decreto con il quale sono stati stabiliti i termini e le condizioni per una nuova emissione di titoli e le caratteristiche principali della ristrutturazione della seconda operazione di cartolarizzazione - l’INPDAP ha sottoscritto con la SCIP un accordo a parziale modifica ed integrazione di alcuni dei patti contenuti nel contratto di gestione del patrimonio immobiliare, stipulato nel novembre 2002. In particolare si è prolungata fino al 30/06/08 l’operazione di vendita degli immobili cartolarizzati non ancora venduti e si è stabilito, in sostituzione del precedente, un nuovo businnes plan. La nuova operazione si caratterizza per la ristrutturazione dell'indebitamento a valere su obbligazioni in portafoglio agli investitori per oltre 5 miliardi di Euro. L’operazione prevede l'emissione di nuovi titoli fino a un massimo di 4,85 miliardi, a scadenza allungata rispetto a quelli preesistenti e con un profilo di rimborso con ammortamento. I proventi della nuova emissione verranno depositati a Scip e, insieme a fondi già disponibili utilizzati per il rimborso alla scadenza attesa dei titoli di classe A2 (2 miliardi, tripla 'A', 'expected maturity' aprile 2005), A3 (1,743 miliardi, tripla 'A', aprile 2006), B (858 milioni, doppia 'A', ottobre 2006) e C (536 milioni, singola 'A', ottobre 2006). Per quanto riguarda il corrispettivo spettante all’Inpdap si fa rilevare che nel contratto originario il compenso spettante all’Istituto era fissato in una percentuale che variava dallo 0,5% al 2,5% a partire dal raggiungimento di un rapporto tra ricavi realizzati e ricavi previsti pari al 70,1%. Con l’accordo integrativo stipulato il corrispettivo è adesso composto da un corrispettivo base e da un eventuale incentivo: - Corrispettivo Base.Il Corrispettivo Base riconosciuto ad Inpdap è pari allo 0,3% dei ricavi effettivamente realizzati per ciascun Trimestre di Riferimento. - Incentivo. All’Inpdap è riconosciuto un incentivo commisurato ai ricavi realizzati con le vendite finali, e pari alla somma delle commissioni 90 percentuali sui ricavi che siano eventualmente dovute in relazione al rapporto tra i ricavi realizzati e i ricavi previsti in ciascun trimestre di riferimento del Business Plan. In conseguenza di quanto sopra rappresentato va evidenziato che l’andamento delle vendite SCIP hanno consentito all’Istituto di percepire dall’ottobre 2003 al dicembre 2004 la somma complessiva di € 5.589.828,80. La vendita delle unità commerciali SCIP2: Nell’ambito della II^ operazione di cartolarizzazione la gestione delle operazioni di vendita con asta pubblica relativamente ai complessi immobiliari ove sono inserite unità adibite ad uso ufficio, nonché locali commerciali, e unità destinate ad accogliere le Pubbliche Amministrazioni, è stata affidata dalla SCIP srl al Consorzio G1 con contratto stipulato in data 28/11/02. Il Consorzio G1 è costituito da due società operative Lazard Real Estate s.r.l.(Lazard) e Fintecna –Finanziaria per i Settori Industriale e dei Servizi S.p.A. Le procedure competitive di vendita, contemplate nell’accordo, prevedono due distinte fasi: I^ fase: vendita frazionata. Ciascuna unità immobiliare viene offerta in vendita singolarmente in asta individuale a condizioni specificatamente riferite a tale unità. II^ fase: vendita aggregata. Qualora risulti invenduta nella prima fase, l’unità immobiliare sarà accorpata ad altre unità immobiliari rimaste invendute; si costituiranno così alcuni aggregati immobiliari che saranno offerti in vendita in aste aggregate. Il d.l. 30 settembre 2003, n. 269, convertito dalla l. 24 novembre 2003, n. 326 ha esteso il diritto di opzione per l’acquisto in forma individuale, spettante ai conduttori delle unità residenziali, anche ai conduttori dei locali commerciali. In data 19 aprile 2005, al fine di dare maggiore fluidità al processo di dismissione degli immobili commerciali, è stato stipulato un accordo integrativo che demanda anche le attività di istruttoria propedeutiche alla vendita, al Gestore Vendite, il quale, in tale contesto, deve provvedere al completamento dei fascicoli messi a disposizione degli Enti e, per conto della SCIP, al raccordo con gli altri soggetti che hanno competenze nell’ambito della procedura (Agenzia del Territorio, Agenzia del Demanio, Enti Gestori, Consiglio Nazionale Notariato). 91 Con nota riepilogativa di sintesi del 9.2.2005, il Consorzio G1 ha comunicato che nel corso del 2004 sono state vendute 206 unità commerciali con esercizio del diritto di opzione da parte del conduttore, per un incasso di € 30.903.437,56 e 33 unità mediante asta, per un incasso di € 24.165.565,13 per un totale complessivo di 239 unità, ed in un incasso di € 55.069.002,69, a cui bisogna aggiungere le 8 unità vendute nel corso del 2003 per un importo di € 1.476.500,00. Fondo immobili pubblici (FIP); conferimento di immobili strumentali Come noto, al fine del raggiungimento degli obiettivi di bilancio 2004 e con riferimento alla manovra di finanza pubblica per il 2005, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in attuazione dell’ art.4 del d.l. 25 settembre 2001 351 conv. in L. 23 novembre 2001 n. 410, ha costituito un Fondo comune di investimento, denominato FIP - Fondo Immobili Pubblici - nel quale è previsto confluiscano immobili strumentali dello Stato e degli Enti previdenziali pubblici. Con lettera dell'11 novembre 2004 il Ministro dell'Economia e delle Finanze, preso atto delle riserve e delle specifiche considerazioni espresse dai Presidenti degli enti, nel ribadire che, fermo restando il beneficio immediato per la finanza pubblica, l'obiettivo della manovra è razionalizzare l’utilizzo e l'onere manutentivo degli immobili utilizzati dalle pubbliche amministrazioni, ha fornito chiarimenti in ordine sia alle modalità di godimento ed alla durata dell’utilizzo da parte degli enti cedenti degli immobili trasferiti al Fondo, sia all'applicabilità della normativa agli immobili strumentali degli enti. E’ stato così evidenziato che non si è resa necessaria la modifica del D.lgs. 16 febbraio 1996, n. 104, in quanto, mentre quest'ultimo disciplina le modalità di cessione ed investimento in campo immobiliare degli enti previdenziali, escludendo dal proprio ambito di applicazione gli immobili strumentali, l'art. 4 della 1 - 410/2001 disciplina espressamente il conferimento a Fondi comuni di investimento immobiliare di edifici ad uso diverso da quello residenziale dello Stato, dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e degli enti pubblici non territoriali. In data 22 novembre 2004 il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha inoltrato un elenco di immobili strumentali dell'Istituto, estrapolati dall'elenco generale degli edifici strumentali, da trasferire al Fondo fino al raggiungimento 92 del tetto finanziario previsto per l’operazione e stimato, per gli Enti previdenziali interessati -INPS, INAIL, INPDAP e IPSEMA - in 1.000.000.000,00 di euro. Con Decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze del 15 dicembre 2004, registrato alla Corte dei conti in data 24 dicembre 2004, sono stati disciplinati alcuni aspetti relativi alla complessiva operazione di conferimento e trasferimento degli immobili al Fondo, con particolare riferimento alla stipula del contratto di locazione, all'assegnazione degli immobili agli enti titolari che li hanno in uso,alla destinazione prioritaria dei canoni derivanti dal contratto di locazione medesimo, alle dichiarazioni ed impegni che il Ministero dell'Economia e delle Finanze è autorizzato a rilasciare per conto degli enti titolari. Con Decreto del 23 dicembre 2004, il Ministro dell'Economia e delle Finanze, visti i decreti emanati dall'Agenzia del Demanio in data 20 dicembre 2004, con i quali vengono individuati, fra gli altri, gli immobili di proprietà dell’INPDAP da conferire al Fondo siti in Ragusa, Pistoia. Palermo, Bari, Macerata Roma e Milano, ha stabilito il trasferimento dei suddetti stabili al patrimonio disponibile dello Stato, con esclusione delle unità ad uso residenziale eventualmente comprese negli stessi. Il valutatore indipendente (REAG – Filiale italiana del gruppo American Appraisal) ha svolto delle verifiche preliminari in ordine ad alcuni dei suddetti immobili, esaminando anche la relativa documentazione tecnico-giuridica. Tali edifici, con relativi accessori e pertinenze, sono stati trasferiti a titolo oneroso al Fondo con Decreto del MEF in data 23 dicembre 2004, e costituiscono patrimonio di quest’ultimo. Gli immobili saranno concessi in locazione dal Fondo all'Agenzia del Demanio e contestualmente assegnati da quest'ultima ai soggetti assegnatari, ai sensi del disciplinare di assegnazione previsto dal citato Decreto ministeriale emanato in data 15 dicembre 2004. In data 27 dicembre 2004, il Presidente dell’Istituto ha preso atto del disciplinare di assegnazione ratificato dal C.d A. il 29 dicembre 2004. Il trasferimento degli immobili in questione, in merito al quale gli Organi gestionali dell’istituto hanno rappresentato di essere stati totalmente estromessi da ogni possibile valutazione in merito alla fattibilità dell’operazione, assumerebbe, secondo gli stessi un carattere di irreversibilità tale da incidere sull’equilibrio economico e sull’assetto patrimoniale dell’Ente. 93 Al riguardo il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza, dopo aver promosso un confronto con le istituzioni competenti per chiarire l’esatta natura dell’operato e per attivare tutte le iniziative atte a evitare conseguenze pregiudizievoli alla gestione patrimoniale ed economica finanziaria di medio-lungo periodo dell’INPDAP, seguendo una linea condivisa dagli altri Presidenti dei Consigli di Indirizzo e Vigilanza, è pervenuto alla conclusione di costituirsi come soggetto ricorrente in apposite azioni legali di cui si farà ampio cenno in occasione del prossimo referto. Conclusivamente la consistenza residuale del patrimonio immobiliare dell’INPDAP al 31/12/2004 può evincersi dal seguenti prospetti che evidenziano il numero e la tipologia degli immobili, suddivisi per enti di provenienza, nonché il loro valore in termine di cassa. UNITA' ABITATIVE Tipologia Appartamenti Appartamenti portiere Totali abitativi UNITA' COMMERCIALI Autorimesse Magazzini Negozi Uffici Totali commerciali DESTINAZIONI DIVERSE Alberghi Cinema Palestre Scuole Totali destinazioni diverse Totali generali Cpdel Cpi Cps Enpas Enpdep Inadel Totali 113 3 116 0 0 0 1 1 2 24 0 24 1 0 1 41 1 42 180 5 185 7 30 52 238 327 2 5 12 0 19 11 13 8 46 78 3 16 39 94 152 0 0 0 6 6 5 12 61 93 171 28 76 172 477 753 2 2 4 217 1 1 2 2 6 944 1 1 0 0 443 0 19 0 80 2 178 0 7 La predetta consistenza non comprende le unità immobiliari cartolarizzate la cui proprietà, è stata trasferita alla S.C.I.P. "Società cartolarizzazione immobili pubblici", in due fasi; la prima il 14/12/2001, la seconda il 28/11/2002, e le unità conferite ai Fondi Alpha e Beta. Alla suddetta consistenza vanno aggiunti gli immobili utilizzati in maggior parte a fini strumentali che, esclusi quelli trasferiti al Fondo FIP e quelli 94 cartolarizzati, risultano essere 105 immobili adibiti a sedi e 13 immobili adibiti a strutture sociali come rappresentati nella seguente tabella: IMMOBILI ADIBITIA SEDI STRUMENTALI STRUTTURE SOCIALI PER I GIOVANI STRUTTURE SOCIALI PER ANZIANI CENTRI VACANZE ESTIVI ENPAS 71 1 2 5 INADEL 30 5 CPDEL 3 CPI 1 TOTALI 105 6 2 5 Il valore dei suddetti immobili di proprietà dell'Istituto suddiviso per casse risulta il seguente: Gestione Valori Immobili reddito Enpas Inadel Enpdep Cpdel Cpi Cps Credito Totale Valori immobili strumentali €73.512.660,00 €102.179.024,00 €3.039.194,00 €474.400.406,00 € 1.635.136,00 €45.993.067,00 €49.255.447,00 €9.476.586,00 €127.805.657,00 €419.389,00 €7.336.051,00 €394.293.130,00 €707.170.589,00 Totale €322.768.107,00 €111.655.610,00 €3.039.194,00 €608:617.165,00 €2.054.525,00 €45.993.067,00 €7.336.051,00 €1.101.463.719,00 5.12.LA GESTIONE DEL PATRIMONIO MOBILIARE Il patrimonio mobiliare dell’Istituto è così costituito: titoli obbligazionari direttamente amministrati dall’Istituto stesso; titoli di stato affidati in gestione dinamica al raggruppamento temporaneo di istituti bancari che garantisce il servizio di cassa per l’Istituto. Il primo contratto di gestione è stato stipulato nel dicembre 2001, mentre nell’ottobre 2005 è stato stipulato un nuovo contratto di gestione, valido fino al 30.09.2010; quote di fondi chiusi immobiliari costituiti tramite apporto di immobili (Fondi Alpha e Beta); quote di fondi chiusi immobiliari costituiti tramite apporto di liquidità (Fondo Aristotele); partecipazioni azionarie in Meliorbanca SpA e in Fimit SGR SpA. Titoli obbligazionari amministrati direttamente dall’Ufficio 95 L’apposito Ufficio costituito con delibera del Commissario Straordinario in data 7.5.2004 cura l’accertamento delle cedole pagate e delle obbligazioni estratte a cadenza semestrale. Dai dati numerici relativi agli anni 2004 e 2005 emerge il progressivo assottigliamento del portafoglio obbligazionario amministrato direttamente dall’Istituto, sia per effetto dell’arrivo a scadenza di alcuni titoli sia per effetto delle progressive estrazioni sugli altri. Nel 2004 il valore nominale delle obbligazioni in portafoglio è passato da € 18.911.574 a € 11.188.197, mentre al termine del 2005 sono presenti in portafoglio obbligazioni per € 7.192.015. I titoli sono iscritti a bilancio in base al costo d’acquisto e non al valore nominale. Titoli di stato affidati in gestione dinamica Dal dicembre 2001 i Titoli di Stato detenuti dall’Istituto sono affidati in gestione dinamica (sulla base di un contratto di gestione individuale di portafoglio) al RTI di Istituti Bancari aggiudicatario del servizio di cassa (Capofila BNL – partecipanti Bancaintesa, Capitalia, Unicredit, Banca MPS, S. PaoloImi). I titoli sono stati ripartiti tra i sei componenti il RTI, che in seguito hanno provveduto alla gestione del portafoglio, attraverso la compravendita dei titoli e all’incasso delle cedole, sulla base di quanto indicato nel contratto sottoscritto, che identificava gli strumenti finanziari in cui può essere investito il patrimonio (Titoli di Stato o garantiti dallo Stato), le modalità di gestione (vita residua dei titoli detenuti non inferiore a 12 mesi), il benchmark di riferimento e i compensi spettanti al gestore (0,001% del sovrarendimento ottenuto rispetto al benchmark). Nel 2005, a seguito dell’aggiudicazione della gara relativa al servizio di cassa per il periodo 1.10.05-30.09.10 si è provveduto contestualmente a redigere e stipulare un nuovo contratto relativo alla gestione dinamica del portafoglio titoli con l’aggiudicatario (risultato il medesimo RTI già titolare del servizio). L’impianto contrattuale ha fatto riscontrare alcune variazioni rispetto a quello precedente, originate sia dai contenuti del bando di gara e del relativo capitolato (nuova determinazione del benchmark) che dalla necessità di adeguarne i contenuti rispetto alle esigenze di rispetto del plafond di tesoreria, 96 ridefinito dal Ministero Economia e delle Finanze nel corso del 2005 (limitazione degli strumenti finanziari ai soli titoli di Stato), e al superamento delle criticità rilevate nel corso del periodo contrattuale precedente (obbligo di chiusura delle operazioni di pronti contro termini entro la fine di ogni anno solare e introduzione della possibilità di proporre modifiche ai contenuti del contratto anche da parte dell’Istituto oltre che delle banche). La gestione dinamica non dà luogo a movimenti finanziari in corso d’anno. I risultati positivi di gestione si traducono in incrementi di valore del portafoglio titoli, di cui si tiene conto nella formazione del conto economico e dello stato patrimoniale. I titoli posseduti sono iscritti in Bilancio secondo il criterio del costo d’acquisto, ai sensi della circolare n. 32/2002 della Ragioneria Generale dello Stato, ed in conformità ai principi di natura civilistica richiamati dal DPR 97/2003. L’Ufficio provvede al monitoraggio delle rendicontazioni trimestrali trasmesse dai gestori e alla predisposizione della situazione contabile finale da inserire nel bilancio consuntivo. Nel corso del 2005 è stato completato il previsto sistema di monitoraggio dell’andamento della gestione dinamica realizzato in collaborazione con la Struttura Applicazioni Informatiche e il caricamento dei dati storici necessari per l’elaborazione della situazione al 31 dicembre 2005 valorizzata al costo di acquisto da includere nel bilancio consuntivo. Ai fini della valutazione del risultato di gestione conseguito dai gestori, si espone la valutazione del portafoglio in base a valori di mercato, relativa agli anni 2004 e 2005, da cui emerge il risultato della gestione, calcolato sui valori di mercato, al netto della ritenuta fiscale del 12,5%. 97 Fineco s.g.r. BNL sgr SAN PAOLO IMI sgr Rend. Netto % 2004 1,75% 2,26% 1,98% 2,23% Rend. Netto % 2005 1,93% 1,79% 1,69% 1,65% NEXTRA sgr TOTALE 2,35% 2,42% 2,15% 1,76% 1,94% 1,80% PIONEER sgr MONTE PASCHI sgr Il calo dei rendimenti tra il 2004 e il 2005, è naturalmente connesso con l’andamento decrescente dei tassi di interesse nel periodo e con l’impiego esclusivo nella gestione di Titoli di Stato, che forniscono la massima garanzia di conservazione del capitale e quindi profili di rischio/rendimento più bassi. Fondi chiusi immobiliari costituiti tramite apporto di immobili Fondo Alpha Nel corso dell’anno 2004 non è variato il numero di quote del fondo possedute dall’INPDAP (31.289 pari al 30% del fondo). Il valore di iscrizione in bilancio è pari a € 2500 per quota, determinato in sede di conferimento in base al valore degli immobili apportati al fondo, per un totale di € 78.222.500. I dividendi incassati nell’anno sono pari a € 10.433.902 (al netto della ritenuta di imposta del 12,5%), riferiti agli esercizi 2003 e 2001. Il valore di borsa al 31.12.04 della quota del Fondo era pari ad € 2955. Fondo Beta Analogamente con quanto avvenuto per il Fondo Alpha, il Fondo Beta è stato costituito da FIMIT SGR nel dicembre del 2003, attraverso l’apporto di immobili di proprietà dell’INPDAP. A fronte del conferimento di immobili, all’INPDAP è stato assegnato il totale delle quote emesse (n. 268.474 quote dal valore nominale di € 1000 cadauna), per un valore iscritto in bilancio di € 268.474.000,00, con la previsione del collocamento in borsa delle quote del Fondo entro 18 mesi dall’ultimo apporto (aprile 2004), secondo quanto previsto dal contratto stipulato in data 13 giugno 2001. Nei primi due anni di vita del fondo non è prevista la distribuzione di dividendi. 98 Fondi chiusi immobiliari costituiti tramite apporto di liquidità Con delibera commissariale n. 212 del 25/3/04 è stato approvato il “Piano di impiego dei fondi disponibili per il 2004” sulla base dei criteri generali formulati dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con delibere 181/02 e 211/03 e delle raccomandazioni dallo stesso formulate in sede di approvazione del bilancio di previsione 2004. Come previsto, il piano è stato trasmesso, per l’approvazione a norma dell’art. 3 del D.P.R. 439/98, ai Ministeri vigilanti. Il piano conteneva la previsione della costituzione di un Fondo Chiuso Immobiliare specificamente dedicato all’edilizia universitaria e del settore della ricerca, ai sensi dell’art. 3, comma 1, della legge finanziaria 498/92, come integrato dal comma 17 dell’art. 1 della legge 4/99, per un importo fissato in € 800.000.000. Tale legge prevedeva che gli enti previdenziali destinassero in via prioritaria una quota non inferiore al 25% dei fondi annualmente disponibili alla realizzazione o all’acquisto di immobili destinati a soddisfare esigenze di edilizia universitaria e di ricerca, Il D.lgs. 104/96, che ha dato il via alla dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali, ha precluso agli stessi l’investimento diretto in beni immobili, prevedendo l’effettuazione di investimenti immobiliari esclusivamente in via indiretta (da qui la necessità di ricorrere allo strumento del Fondo immobiliare chiuso). Il quadro normativo di riferimento dell’operazione è fornito dal D.M. 24 maggio 1999, n. 228 (Regolamento recante norme per la determinazione dei criteri generali cui devono essere uniformati i fondi comuni di investimento), recentemente novellato con D.M. 31 marzo 2003 in attuazione dell’art. 5 comma 2 del D.L. n. 351 del 25 settembre 2001, convertito con modificazioni dalla L. 23 novembre 2001 n. 410. Nel corso dell’anno 2004 la competente Direzione, in attuazione del citato piano di investimenti, ha completato tutte le fasi preliminari alla costituzione del Fondo immobiliare chiuso in questione, denominato “Aristotele”, sia per quanto riguarda la procedura di selezione della Società di Gestione del Risparmio a cui affidare la realizzazione del Fondo (Fabrica SGR SpA, società partecipata da Banca MPS), sia per quanto riguarda la gestione dei rapporti con i Ministeri 99 Vigilanti, volti a consentire la realizzazione dell’investimento nel quadro delle vigenti norme in materia di tesoreria unica. Partecipazioni azionarie in Meliorbanca SpA e in Fimit SGR SpA. Fimit SGR SpA La Fimit SGR è nata nel 1998 per iniziativa del Ministero dell’Economia, con l'obiettivo iniziale di costituire fondi comuni di investimento immobiliare ad apporto pubblico. Nel 2000 Fimit ha istituito il Fondo Alpha, il primo fondo immobiliare ad apporto in Italia. Il Fondo Alpha è stato collocato con successo nel 2002 e dal luglio di quell'anno è quotato sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana. Con il collocamento al pubblico (sono circa 15.000 i sottoscrittori del Fondo Alpha) è stata realizzata la prima privatizzazione di un portafoglio immobiliare pubblico attraverso lo strumento dei fondi immobiliari. Nel 2003, FIMIT SGR, fra l’altro, ha istituito il nuovo fondo immobiliare ad apporto pubblico denominato "Fondo Beta", anche questo collocato presso investitori istituzionali e retail e ammesso alla quotazione sul MTA nel corso del 2005. La FIMIT SGR, nel cui azionariato è entrato anche ENPALS, è in costante crescita e si colloca ormai fra i primi in Italia per patrimonio netto gestito, in un settore in forte espansione, caratterizzato da un tasso di crescita del 60% medio annuo tra il 1999 ed il 2005 (dati Assogestioni). L’Inpdap detiene attualmente 42.000 azioni della società pari a circa il 38,91% del capitale sociale. Nel corso dell’anno 2004 non è variato il numero di quote della società possedute dall’INPDAP. I dividendi incassati nell’anno sono pari a € 945.000,00. Meliorbanca SpA La partecipazione detenuta da INPDAP nella società non deriva dalle politiche d’investimento recenti dell’Istituto, ma dall’originaria partecipazione in Meliorconsorzio (Consorzio Nazionale per il Credito Agrario di Miglioramento) detenuta dagli ex Istituti di Previdenza del Ministero del Tesoro, confluiti in Inpdap. Nel 1998 dalla trasformazione di Meliorconsorzio è nata Meliorbanca, che nel 2000 è stata ammessa a quotazione sul MTA. 100 Nell’anno 2004 il numero di quote della società posseduta da INPDAP era pari a n.4.253.700 (a seguito di aumento di capitale gratuito avvenuto nel corso dell’anno 2003) pari a circa il 4,53% del capitale sociale. Il valore unitario di borsa della quota al 31.12.04 era pari a € 3,38. Nel corso del 2004 sono stati incassati dividendi per € 425.368,71. 101 6. L’ANDAMENTO DELLA GESTIONE DELL’INPDAP NEGLI ANNI 20052006 Per offrire ulteriori elementi di valutazione sull’andamento generale della gestione dell’INPDAP si ritiene opportuno riportare in apposita tabella i risultati gestionali relativi agli anni 2005-2006 che emergono: - dallo schema del bilancio consuntivo 2005 deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 23 maggio 2006 e non ancora approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza; - dal bilancio di previsione per l’anno 2006 deliberato dal Consiglio di amministrazione il 21.12.2005 ed approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza in via definitiva in data 2.2. 2006. L’ andamento della gestione negli anni anzidetti può evincersi dal seguente prospetto. ANDAMENTO DELLA GESTIONE GENERALE (in milioni di euro) RISULTATI Risultato finanziario Risultato finanziario di cassa Avanzo di amministrazione Risultato economico di esercizio Situazione patrimoniale netta al 31 dicembre 2004 2005 2006 Bilancio consuntivo Bilancio consuntivo non ancora approvato Bilancio di previsione 357,0 19.638,2 18.997,6 1.451,0 21.424,2 -2.052,4 17.725,8 16.901,4 -427,6 20.996,5 -1.151,3 16.083,1 17.410,7 591,9 21.588,4 Il risultato degli esercizi considerati si pone in chiara controtendenza rispetto ai risultati degli ultimi esercizi che avevano fatto registrare significativi avanzi. Tale disavanzo di competenza per l’esercizio 2005 è causato essenzialmente dal differenziale negativo di € 2.052,4 milioni, tra il totale delle entrate accertate (€ 63.795,8 milioni) e le uscite impegnate (€ 65.848,2 milioni). Il differenziale negativo è imputabile in buona parte al mancato conseguimento dei contributi relativi ai rinnovi contrattuali e per gli investimenti in conto capitale. Oltre che nei fattori sopra esposti l’andamento controtendenziale è anche da ricercare nella situazione eccezionale verificatasi nei precedenti esercizi costituita dai relativi avanzi in conto capitale dovuti alla cartolarizzazioni dei beni immobiliari e dei crediti. 102 Nella gestione di cassa invece il totale dei pagamenti è risultato di € 65.398,5 milioni, maggiori del totale degli incassi pari a € 63.488,2 milioni e perciò incidente sulla disponibilità del fondo iniziale di cassa ridottasi conseguentemente con un avanzo € 17.725,8 milioni . Poiché questi dati peggiorativi trovano sostanziale conferma anche nei dati previsionali del 2006 deve porsi alla particolare attenzione degli organi di vertice dell’istituto l’esigenza di un costante monitoraggio dell’evoluzione della spesa pensionistica anche attraverso la definizione di modelli previsionali proiettati nel breve e nel lungo periodo. In relazione alla situazione sopra descritta, che non consente ulteriori lievitazioni delle spese di funzionamento, la Corte raccomanda inoltre l’adozione di tutte le misure atte a favorire un rigoroso contenimento delle spese predette entro i limiti della più stretta indispensabilità, specie con riguardo agli oneri di carattere discrezionale. 103 7. L’ATTIVITA’ SVOLTA 7.1 LE ENTRATE CONTRIBUTIVE La legge n.335 del 1995, introducendo il sistema contributivo che trova nella definizione della posizione assicurativa il suo elemento fondante e nella sua comunicazione all'iscritto l'attuazione della necessaria trasparenza in ordine alla consistenza della prestazione pensionistica spettante, ha imposto l'urgenza in sede Inpdap di realizzare una gestione delle entrate profondamente innovativa rispetto al passato. Ed invero tra gli obiettivi da raggiungere dall'Istituto, indicati dal Consiglio di indirizzo e vigilanza nelle linee di indirizzo 2004/2007, è stata ritenuta indispensabile la realizzazione di un monitoraggio finanziario delle entrate a cadenza trimestrale connesso al potenziamento del sistema di controllo delle entrate per prevenire fenomeni di morosità. Il presupposto per la realizzazione dell'obiettivo è l'aggiornamento anagrafico degli iscritti, che si può realizzare soltanto gestendo in modo integrato l'informazione. Integrazione movimenti che finanziari deve in avvenire capo al mediante soggetto l'aggregazione iscritto e per lui di tutti in i capo all’Amministrazione datrice di lavoro. E’ evidente che solo l'aggiornamento dello stato giuridico ed economico dell'iscritto, con il corretto riferimento all'ente da cui dipende può conferire certezza alla situazione debitoria e/o creditizia dell'amministrazione nei confronti dell'Istituto. Questo perché una gestione integrata delle informazioni (assunzioni, trasferimenti, cessazioni) da un punto di vista anagrafico, trascina con sé tutte quelle di carattere economico, permettendo di individuare con esattezza il quantum dovuto dalle Amministrazioni per i propri dipendenti a diverso titolo (contributi, riscatti, ricongiunzioni, prestiti, ecc.). In realtà l'Istituto deve gestire una serie di attività in materia di prestazioni, di contabilità, di gestione di risorse strumentali ed umane ma i risultati di queste attività non sono collegati fra di loro. Questo vuol dire che l'effetto contabile di una prestazione ovvero di una assunzione o di un recupero crediti è spesso fine a se stesso. La criticità sta nell'inadeguata integrazione delle procedure informatiche che gestiscono attività collegate. Un dato contabile per essere utilizzato ha bisogno di un successivo separato trattamento rispetto al momento in cui viene 104 generato e questo trattamento avviene spesso in maniera manuale con dispendio di energie e possibilità di errore. La struttura di valutazione e controllo strategico, nel delineare lo stato di realizzazione delle priorità strategiche per l'anno 2004, ha sottolineato che la realizzazione della banca dati delle posizioni assicurative, integrata con le prestazioni istituzionali e rispondente ai compiti che il sistema normativo attribuisce all'Istituto, richiede il collegamento e la correlazione dei diversi ambiti di lavoro per la definizione delle procedure di acquisizione ed aggiornamento delle informazioni a regime e dell'insieme di attività necessarie al completamento e alla verifica dei dati pregressi. Banca Dati Unificata L'istituto, al fine di implementare la banca dati, ha utilizzato nel corso del 2004 come fonte principale di aggiornamento delle posizioni assicurative le procedure di denunce contributive a cui annualmente e mensilmente sono tenuti gli enti e le amministrazioni iscritte. Per quanto riguarda la principale fonte di aggiornamento in essere dal 1999 (procedura annuale di denuncia unificata fiscale e contributiva mod. 770) questa nel corso del 2004 non risultava ancora attuata dalla totalità degli Enti e Amministrazioni e, anche quelli che la utilizzavano, hanno avuto difficoltà a fornire tutti gli elementi previsti e a rispettare le tempistiche stabilite. L'attività svolta dopo il 30 giugno 2004 ha interessato in modo particolare il mod.770 e il versamento della contribuzione per gli iscritti alla cassa Stato per le quali sono state emanate apposite note operative. Per quanto riguarda la seconda fonte di aggiornamento dei dati (la denuncia mensile analitica), nel mese di aprile 2004 è stato costituito un apposito gruppo di progetto, con rappresentanti delle varie direzioni centrali, avente come obiettivo il coordinamento delle nuove procedure di attuazione della legge n. 326 del 2003. Ai sensi di tale normativa, infatti, a decorrere dal 2005, i sostituti d’imposta devono fornire agli enti previdenziali con cadenza mensile tutte le denunce retributive e contributive. Con SOGEI e, soprattutto con l’Agenzia delle Entrate, sono state concordate, mediante la stipula di un’apposita convenzione, le modalità di 105 utilizzo dei canali telematici di trasmissione delle dichiarazioni fiscali per l’invio all’Istituto delle denunce anagrafiche, retributive e contributive. L’INPDAP, con la circolare n. 59 del 27 ottobre 2004, ha disposto l’avvio della sperimentazione con un gruppo di enti rappresentativi delle varie realtà amministrative, iscritte all’Istituto ed ha diramato le istruzioni tecnico- procedurali per l’utilizzo del modello di denuncia, denominato “denuncia mensile analitica”. Quindi, gradualmente, dall’ottobre 2004, la Direzione centrale delle Entrate è chiamata a subentrare alle attività del citato gruppo di progetto che il 22 dicembre 2004 ha consegnato la relazione conclusiva delle sue attività e, comunque, si è impegnato a supportare la stessa Direzione Centrale nelle attività di sperimentazione. L'attività di alimentazione dei dati con il completamento dei dati storici relativi alle posizioni assicurative degli iscritti è stata trasmessa alla nuova struttura di progetto denominata "Struttura di progetto costituzione posizione assicurativa ". Per i dipendenti degli enti locali le informazioni in possesso dell'istituto sono decisamente maggiori anche se incomplete. Per l'anno 2004 le Entrate Contributive sono rappresentate nel prospetto di seguito riportato. I dati riferiti sono estrapolati dal bilancio consuntivo dell'ente per il 2004 ed evidenziano: le entrate contributive per il 2004 suddivise per gestione - il raffronto delle entrate del 2003 con quelle del 2004 - la percentuale di variazione delle entrate per gli anni sopra indicati – 106 Raffronto entrate per contributi obbligatori ESERCIZI 2003 E 2004 RISCOSSO CASSA CPDEL CPS CPI CPUG INADEL CTPS ENPAS FONDO CREDITO ENPDEP ANNO 2003 12.478.496.988,56 3.097.630.346,22 185.412.746,21 48.605.944,57 1.672.742.206,91 28.382.197.982,27 3.810.481.705,04 395.515.888,29 15.445.410,37 ANNO 2004 12.116.611.389,03 2.790.440.682,55 189.943.832,99 46.189.004,13 1.568.685.449,18 27.471.895.507,25 3.694.990.663,34 375.503.973,83 14.434.542,80 VAR.% -2,90 -9,92 2,44 -4,97 -6,22 -3,21 -3,03 -5,06 -6,54 Apporto dello Stato: 2003 2004 CTPS 555.994.250,50 612.788.580,00 Aggiuntiva La contribuzione aggiuntiva riscossa per l’anno 2004 ammonta a € 8.063.925.783,96 Residui anni 2003 e precedenti aggiornati al 31/12/2004 - Consuntivo 2004 - Titolo I: ANNO 2003 CASSA CPDEL CPS CPI CPUG INADEL ANNO 2004 85.021.391,93 21.526.667,65 2.404.360,02 1.262.847,00 19.798.351,39 VAR.% 74.900.139,72 18.436.980,84 1.994.317,24 1.262.847,00 18.988.388,59 -11,90 -14,35 -17,05 0,00 -4,09 I dati riportati sono quelli contenuti nelle Determine del Dirigente dell’ufficio III°, nn. 11 – 12 – 13 – 14 – 15 del 28/04/2005 – Sotto l'aspetto puramente finanziario c'è da segnalare che a tutt’oggi la vigilanza sulle morosità viene esercitata dalle sedi provinciali sulla base delle risultanze al 31 dicembre 2001 fornite dal sistema Istituti di Previdenza Gestione Entrate. (IPGEN) Tuttavia il sistema IPGEN utilizzato per l'accertamento dei crediti in materia retributiva, non è più aggiornato dal 1 gennaio 2002, data dell’entrata in esercizio del Nuovo Servizio Informativo . E' qui il caso di ricordare che i precedenti sistemi di contabilità operavano o solo su supporto cartaceo, oppure erano gestiti con applicativi di vario genere e natura, tutti comunque, mai rianalizzati ai fini della loro riconduzione al citato nuovo servizio. Conseguentemente, sempre nel periodo precedente al 2004, non sono stati più emessi i ruoli di riscossione a carico degli enti datori di lavoro perché il nuovo sistema avrebbe dovuto realizzare quella integrazione che poi non si è di fatto concretizzata. La Direzione ha posto in essere una serie di correttivi per 107 governare il fenomeno. Infatti, con la circolare n. 1/2002 ha predisposto, ai fini della denuncia dei contributi obbligatori, specifici modelli cartacei per consentire agli enti datori di lavoro di ottemperare agli obblighi di versamento, ed alle sedi periferiche di contabilizzare le eventuali morosità. Nell’ultimo semestre 2004 è stata avviata una procedura trimestrale per il recupero dei crediti vantati dall’Istituto nei confronti degli enti iscritti per gli anni dal 1997 al 2001, con la predisposizione di note di debito analitiche da inviare agli enti stessi. Per quanto riguarda, quindi, la rilevazione del grado di morosità le lacune informative ed informatiche sopra riportate, hanno finora impedito all’Inpdap, di avere una pronta e puntuale cognizione dello stato delle riscossioni rispetto al dovuto delle Amministrazioni. Ha continuato, infatti, ad essere adottato il criterio di registrazione contabile dell’accertamento, contestuale alla riscossione e a mancare un sistema di imputazione automatica dei versamenti, sia alla corretta tipologia di contribuzione sia al soggetto versante. La necessità di riordino della gestione delle entrate nel contesto del nuovo sistema informativo dell'Istituto, dopo un lungo periodo di inerzia, ha trovato un significativo momento di evidenziazione nel contesto della "griglia di pianificazione della attività di progetto "con un programma di interventi finalizzato a dotare la direzione centrale degli indispensabili strumenti informatici che consentano di gestire i flussi finanziari in entrata dell' INPDAP, sia sul versante degli importi "accertati" a carico degli Enti e/o degli iscritti o pensionati, sia sul versante delle "riscossioni". Solo la corretta finalizzazione della ingentissima mole di atti che si riferiscono ai due suddetti aspetti finanziari consentirà all'Istituto di conoscere e gestire la complessa contabilità dei propri crediti, degli importi riscossi a vario titolo e, emergenti. La all’acquisizione realizzazione automatica delle delle di conseguenza, delle morosità procedure informazioni informatiche sia sul è finalizzata dovuto delle Amministrazioni, tratte soprattutto dalla Denuncia Mensile Analitica, sia sul versamento e al controllo di congruità tra quanto versato e quanto dovuto con il conseguente monitoraggio delle morosità. Tali procedure, il cui completamento è previsto nel corso del 2006, unitamente agli appositi accordi con l’Agenzia delle Entrate, Banca d’Italia, Ministero Economia e finanze e le Poste per la gestione automatizzata dei flussi contabili, consentiranno di procedere al decentramento 108 delle attività amministrativo/contabili collegate alle riscossioni, che garantirà un più efficace e puntuale monitoraggio dell’andamento dei versamenti. Sotto l'aspetto puramente contabile è da tenere presente che gli scostamenti in conto cassa, in precedenza evidenziati, tra consuntivo 2003 e consuntivo 2004, sono prevalentemente determinati dal diverso criterio adottato a partire dall'esercizio 2003, in merito alla registrazione dei versamenti affluiti sulle contabilità speciali di tesoreria provinciale nel corso dell'esercizio di competenza, ma trasferiti sui conti di tesoreria centrale nel corso dell'esercizio seguente. Le somme si possono ritenere di pertinenza dell'INPDAP, ma affluiscono ufficialmente sui conti infruttiferi e quindi sono rese disponibili nel mese successivo Nel corso del 2003 si è ritenuto più opportuno di considerare come riscosse in conto competenza tutte le somme introitate dalle tesorerie provinciali nel mese di dicembre 2003, tralasciando, però, le riscossioni che affluiscono direttamente sui conti correnti infruttiferi che si intendono versati a gennaio. L'allineamento al nuovo criterio ha comportato un dato di cassa 2003 alterato, in quanto nell'ambito dello stesso esercizio sono confluite sia le registrazioni dei versamenti riferentesi al mese di dicembre 2002, che quelle dei versamenti del dicembre 2003. Pertanto, il dato di riscossione presenta un anomalia e va valutato nel confronto con il dato di consuntivo 2004. Risultano pertanto più significativi i dati relativi al consuntivo di competenza in cui risulta un incremento complessivo delle entrate contributive iscritte in categoria I^ pari ad €. 43.830,70 (milioni di euro). Qui di seguito si riportano i dati riferiti al bilancio consuntivo di competenza dell’Ente per il 2004 suddivise per gestione e raffrontate con l’entrate in conto competenza 2003 e le relative variazioni. 109 Entrate 2003 -2004 (Mln. Euro) CASSA ENPAS INADEL TOTALE CPDEL CPI CPS CPUG CTPS TOTALE ENPDEP CREDITO Totale Generale Consuntivo 2003 3.795,74 1.609,81 5.405,55 11.712,01 164,47 2.803,71 42,65 27.012,09 41.734,93 14,67 367,09 47.522,24 Consuntivo 2004 3.822,42 1.725,53 5.547,95 12.454,89 189,99 2.824,98 61,28 28.299,56 43.830,70 17,01 367,21 49.762,87 VAR.% 0,70 7,19 2,63 6,34 15,52 0,76 43,68 4,77 5,02 15,95 0,03 4,71 estratto dal bilancio consuntivo approvato titolo I - categoria I. Si osserva un incremento complessivo delle Entrate contributive iscritte in Categoria I^, dovuto soprattutto al rinnovo contrattuale degli Enti locali e del Servizio Sanitario Nazionale, che ha comportato da un lato un incremento retributivo del comparto ( pari al 6% per le Regioni e le Autonomie locali e all’8% per S.S.N.) e dall’altro la corresponsione di arretrati del biennio precedente dell’esercizio. Per la Cassa Pensioni ai Sanitari si evidenzia il mancato rinnovo del contratto di comparto, che ha determinato una sostanziale stabilità nei flussi di contribuzione. Per la Cassa Pensioni Ufficiali Giudiziari lo scostamento è dato dall’erogazione nel corso dell’esercizio 2004 degli aumenti retributivi contrattuali del biennio 2002 –2003 e dal contributo calcolato sul compenso accessorio previsto dall’art.122 del DPR 1229/59 relativamente al periodo 2002-2003. Per quanto riguarda, infine, la Cassa Trattamenti Pensionistici Statali gli afflussi 2004, in crescita rispetto al 2003 del 4,7% risentono delle dinamiche retributive verificatesi nel periodo, grazie ad alcuni rinnovi contrattuali ( Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzie fiscali, Vigili del Fuoco) e alla mobilità interna, ivi comprese le progressioni di carriera verticali ed orizzontali. 7.2 LE PENSIONI La spesa complessivamente erogata comprende sia l’onere definito come “spesa ordinaria” che l’onere derivante dal pagamento di arretrati per riliquidazioni , conferimenti tardivi di pensione, eventuali ripristini di pagamenti nei confronti di ex dipendenti pubblici o di loro superstiti, nonché pagamento di 110 ratei ai superstiti di pensionato deceduto. Tale spesa si identifica con i valori contabili registrati dall’Ufficio che, nell’ambito della Direzione Centrale di Ragioneria , cura le registrazioni nel Sistema SAP/03 dei flussi mensili della spesa pensionistica. Nell’anno 2004 la spesa pensionistica registrata dalla Ragioneria al Capitolo 10503 risulta essere, per il totale delle Gestioni, di 44.616,62 milioni di Euro. Per quanto sopra esposto, e per un equo confronto tra valori previsionali e valori a consuntivo, si rende necessario, verificare le voci che compongono la spesa complessivamente erogata dall’Inpdap, i cui valori, per ogni singola Gestione, vengono riassunti nella tabella che segue (in Milioni di euro): Cassa CTPS CPDEL CPS CPI CPUG INPDAP Spesa ordinaria 27.676,19 13.721,50 1.786,04 174,58 35,22 43.393,53 Onere ruoli di variazione Onere rimborsi fiscali * 639,197 174,413 55,495 2,053 0,639 871,797 Spesa pensionistica complessivamente erogata 223,043 118,317 8,085 1,507 0,341 351,293 28.538,43 14.014,23 1.849.62 178,14 36,20 44.616,62 (*) Gli importi che compongono l’onere relativo ai rimborsi fiscali vengono compresi nella spesa complessivamente erogata ma non nella spesa ordinaria in quanto, non si configurano come importi ordinariamente spesi nel 2004, ma come esborsi avvenuti in precedenza, impropriamente destinati al fisco anziché al pensionato. Si tratta, in breve, di esborsi già effettuati nell’anno precedente, rinviati nel corrente anno al corretto destinatario e, pertanto, non qualificabili come spesa pensionistica ordinaria dell’anno 2004. Nel prospetto che segue si espongono i dati relativi al quadro finanziario della spesa pensionistica 2004 dove, il numero delle pensioni in pagamento a dicembre 2004 e gli importi erogati, presentano i seguenti valori (in milioni di euro): Cassa CTPS CPDEL CPS CPI CPUG TOTALE N.ro pensionati a dicembre 2004 1.449.028 922.529 47.489 12.605 2.354 2.434.005 Spesa ordinaria erogata fino a dicembre 2004 27.676,19 13.721,50 1.786,04 174,58 35,22 43.393,54 111 Spesa complessivamente erogato fino a dicembre 2004 28.538,43 14.014,23 1.849.62 178,14 36,20 44.616,62 Importo del bilancio preventivo 29.057,77 14.183,92 1.869,01 179,01 37,21 45.326,92 Il prospetto espone anche il raffronto tra valori a consuntivo e valori previsionali che indicano una percentuale d’impegno pari al 98,43%. Andamento della spesa annua Per avere una immediata rappresentazione grafica dell’andamento della spesa si raffrontano i dati relativi ai parametri riferiti al “numero dei pensionati a dicembre” e alla relativa “spesa ordinaria” con l’indicazione delle percentuali d’incremento rilevate dal raffronto dei bienni 2004/2003 e 2003/2002 2003 Cassa CTPS CPDEL CPS CPI CPUG TOTALE n. pensionati a dicembre 2004 spesa ordinaria (mln di euro) 1.430.723 907.819 46.614 12.447 2.307 2.399.910 n. pensionati a dicembre 26.439,65 13.093,74 1.658,59 167,11 33,48 41.392,57 % incremento spesa ordinaria (ml euro) 1.449.028 922.529 47.489 12.605 2.354 2.434.005 del numero pensionati della spesa 1,3 1,6 1,9 1,3 1,2 1,4 4,7 4,8 7,7 4,5 5,2 4,8 27.676,19 13.721,50 1.786,04 174,58 35,22 43.393,54 PERCENTUALI DI INCREMENTO 2003/2002 Iscritti Pensionati Spesa CTPS CPDEL CPS CPI CPUG TOTALE 1,4 1,5 2,7 1,0 1,5 1,4 2,2 2,0 5,6 1,1 1,1 2,3 2004/2003 Pensionati Spesa 1,3 1,6 1,9 1,3 1,2 1,4 4,7 4,8 7,7 4,5 5,2 4,8 Mentre l’incremento del numero dei pensionati presenta lo stesso valore percentuale dell’anno 2003 (1,4), l’incremento percentuale della spesa del 2004 si raddoppia rispetto al valore analogo del 2003 (4,8 contro 2,3), avvicinandosi così al tasso di crescita della spesa del 2002 pari al 5,2%. Considerato l’aumento sensibile della spesa, rispetto all’aumento del numero dei pensionati, è interessante verificare il trattamento annuo medio generale, riferito ai pensionamenti a dicembre e raffrontarne i valori rilevati, rispettivamente, nei bienni 2004/2003 – 2003/2002: Iscritti CTPS CPDEL CPS CPI CPUG Livello medio dei trattamenti di pensione (in euro) 2003 2004 18.625,96 14.524,47 36.364,00 13.526,23 14.678,68 19.235,38 14.959,24 38.098,39 14.025,89 15.145,69 112 % di incremento % diincremento 2004/2003 2003/2002 3,3 3,0 4,8 3,7 3,2 1,6 1,1 4,1 1,2 1,4 Fatta eccezione per la C.P.S., dove il tasso di crescita del trattamento annuo medio è rimasto pressoché invariato rispetto al 2003, per tutte le altre Casse l’incremento è risultato superiore di circa 2 punti percentuali rispetto a quello registrato nel 2003. Il numero totale dei trattamenti pensionistici erogati dall’Inpdap al 31/12/2004 è pari a 2.434.005 : la gestione di maggiore consistenza è la CTPS con 1.449.028 pensionati (59,5%), seguita dalla CPDEL con 922.529 (37,9%). Le pensioni dirette pari a 1.856.820 rappresentano il 76,3% del totale, le pensioni ai superstiti il 23,7% di cui il 6,1 indirette e il 17,6 reversibili. Gli andamenti del 2004, sulla base dei valori riportati nelle tabelle riferite, rispettivamente, ai parametri del numero dei pensionamenti, spesa, trattamento annuo medio generale al 31/12/2004, sono in netto contrasto con gli andamenti registrati nel 2003, ma abbastanza prevedibili se si considera che: con riferimento al numero dei pensionamenti era presumibile che non si sarebbe ripetuto il picco provocato nel 2003 dall’”effetto annuncio” della riforma previdenziale (+ 1,4% contro il – 0,03% del 2002). Un’altra considerazione è da riferire al contesto sociale che, con il rilevato aumento dell’indice dei prezzi, pone gli assicurati nella condizione di valutare, con molta cautela, la possibilità di rinunciare ai maggiori introiti derivanti dal servizio attivo. Questa condizione sarà meglio evidenziata nella esposizione dei dati relativi alla dinamica delle pensioni ed in particolare alle pensioni decorrenti nell’anno 2004, dove risulta un sempre maggior numero di cessazioni per “dimissioni” con un servizio di 40 o più anni o, per le donne, oltre il limite di 60 anni; l’aumento del 4,8% della spesa 2004, superiore di quasi 2 punti percentuali rispetto all’aumento 2003, è stato determinato sia dall’adeguamento delle pensioni al costo della vita (perequazione automatica delle pensioni), che dall’onere derivante dall’applicazione dei ruoli di variazione. In particolare: o la perequazione automatica delle pensioni ha comportato, dal 1/1/2004, la rivalutazione di tutte le pensioni vigenti al 31/12/2003 di un indice provvisorio di inflazione, per l’anno 2003, pari al 2,5%, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo. L’indice di rivalutazione è stato corrisposto nella misura del 2,4%, 2,16%,1,8% 113 rispettivamente per fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a tre volte il minimo Inps, da tre a cinque, e superiori a cinque volte il predetto minimo Inps; o l’onere relativo ai ruoli di variazione ha riguardato sia la liquidazione ed il pagamento, nella forma definitiva, delle pensioni delle ex quattro Casse degli II.PP. e delle Amministrazioni statali alle quali l’Istituto non è ancora subentrato, che la riliquidazione delle pensioni già liquidate nella forma definitiva, per l’applicazione dei benefici contrattuali, relativi al biennio economico 2002/2003, spettanti a tutto il personale cessato dal servizio dal 2/1/2002 al 31/12/2003 di quasi tutti i Comparti Pubblici. L’onere complessivo riferito alle due tipologie di ruoli di variazione ha comportato, per il 2004, un onere pari a 872 milioni di Euro. Nel corso del 2004, le pensioni poste per la prima volta in pagamento con onere a carico delle casse pensioni amministrate risultano essere: Variazione % rispetto al 2003 Iscritti N.ro pensioni messe in pagamento Onere annuo (milioni di euro) T.a.m (unità di euro) CTPS* 46.824 1.109,16 23.687,84 CPDEL 29.807 529,14 17.752,12 CPS 1.793 102,85 57.361,41 CPI 387 7,52 16.181,24 CPUG 103 1,96 19.000,10 TOTALE 78.914 1.750,63 22.167,99 * ( Scuola: 22.365; Militari e FF.PP: 12.198; altri comparti: 12.261) n.ro delle pensioni T.a.m (euro) -5,0% 3,0% -13,9% 4,6% -2,3% 10,5% 1,4% 3,2% 4,3% 7,2% 6,2% L’andamento storico è il seguente: 2000 81.210 2001 71.754 2002 74.734 2003 80.771 2004 78.914 Nell’ambito dei trattamenti di pensione messi in pagamento nel 2004, quelli effettivamente decorrenti in tale anno sono risultati: Variazione % rispetto al 2003 Iscritti N.ro pensioni decorrenti nel 2004 Onere annuo (milioni di euro) T.a.m (unità di euro) CTPS* 31.894 666,47 20.896,56 CPDEL 26.122 473,95 18.143,60 CPS 1.468 88,84 60.519,07 CPI 289 4,52 15.634,73 CPUG 79 1,50 19.057,23 TOTALE 59.852 1.235,28 20.639,04 * ( Scuola: 19.990; Militari e FF.PP: 2.170; altri comparti 9.734) 114 n.ro delle pensioni -5,1% 3,5% -15,1% 0,7% 14,5% -1,8% T.a.m.(euro) 4,2% 1,2% 1,6% -4,9% 1,0% 1,8% Con il seguente andamento storico: 2000 62.585 2001 50.131 2002 52.032 2003 60.929 2004 59.852 Negli andamenti rilevati per il 2004, la sostanziale flessione del numero dei collocamenti a riposo ( - 2,3% per il numero delle pensioni messe in pagamento e – 1,8% per le pensioni decorrenti nell’anno), viene contrastata, in termini di spesa, da un aumento del trattamento annuo medio (+ 6,2% per le pensioni messe in pagamento e + 1,8% per le pensioni decorrenti nell’anno) e, conseguentemente, dalla crescita del relativo onere annuo. L’aumento del trattamento annuo medio delle pensioni 2004 è imputabile, come si è già detto per l’andamento della spesa annua, alla definizione delle contrattazioni relative agli aumenti previsti dai CCNL per il biennio economico 2002/2003 , che, per la maggior parte dei Comparti, è stata portata a termine nella seconda metà del 2003 producendo i suoi effetti economici, a partire, appunto dal 2004. La differenza numerica tra le pensioni messe in pagamento nel 2004 e quelle decorrenti nello stesso anno, pari a n. 19.062 unità, è così composta: - circa 7.248 (pari al 38%del valore predetto) sono i trattamenti decorrenti dal 2003, ma rilevati nel 2004, perché immessi nel sistema informativo in tale ultimo anno. - i rimanenti 11.814 trattamenti comprendono, da un lato, le 8.486 pensioni relative al personale militare, con decorrenza fino al 2002 compreso, trasferite dal Bilancio dello Stato a quello della Ctps. e, dall’altro, i conferimenti tardivi di pensione o gli eventuali ripristini dei pagamenti nei confronti di ex dipendenti pubblici o di loro superstiti, pari a 3.328 pensioni, di cui ben 2.741 unità con decorrenza anteriore e fino al 1998 compreso. Nell’ambito delle pensioni decorrenti nell’anno, le rilevazioni riferite alle frequenze di cessazione dal servizio, hanno prodotto, per il 2004, risultati che, nelle due Casse pensioni più rappresentative, indicano, rispetto al 2003: - per la C.T.P.S. uno spostamento di ben tre punti percentuali da cessazioni dal servizio per dimissioni volontarie ( - 3%) a cessazioni dal servizio per limiti di età ( + 3%), mentre le cessazioni per limiti di servizio e per inabilità sono rimaste pressoché stabili rispetto al 2003; 115 - per la C.P.D.E.L., mentre le cessazioni per limiti di età, limiti di servizio e inabilità sono rimaste pressoché stabili rispetto al 2003, le frequenze di cessazione dal servizio per dimissioni volontarie sono aumentate di un punto percentuale. Per quanto concerne il rapporto tra gli andamenti della spesa pensionistica dell’INPDAP e quelli del P.I.L. ai prezzi di mercato comunicati dall’ISTAT nel 2004 si ha che: Spesa pensionistica ordinaria dell’INPDAP P.I.L. ai prezzi di mercato(Ml €) Anno 2000 2001 2002 2003 2004 Importo 1.166.548 1.220.147 1.258.349 1.300.926 1.351.794 Variazioni rispetto all’anno precedente (%) Rapporto tra spesa pensionistica ed il P.I.L. (%) 5,3 4,6 3,4 3,2 3,9 Incremento della spesa pensionistica rispetto all’anno precedente (%) 3,1 3,2 3,2 3,2 3,2 5,3 4,8 5,2 2,3 4,8 Il rapporto costante tra spesa pensionistica e PIL (3,2%) conferma, nel quinquennio considerato, una sostanziale tenuta dello stato di equilibrio. Tuttavia, c’è da considerare che, mentre per l’anno 2003 il costo delle pensioni è stato inferiore di un punto percentuale al tasso di crescita del PIL (2,3% della spesa pensionistica a fronte del 3,2% del PIL) compensando, quindi, lo sbilanciamento rilevato nel 2002 (5,2% della spesa pensionistica a fronte del 3,4% del PIL), nell’anno 2004 l’incremento della spesa pensionistica supera di circa 1 punto percentuale il tasso di crescita del PIL. Se l’andamento delle due entità messe a confronto si estende a tutto il quinquennio considerato, si rileva che la media di crescita della spesa pensionistica si attesta attorno al 4,5% mentre il tasso di crescita del PIL risulta pari al 4% e quindi inferiore alla crescita della spesa pensionistica. 7.3 LE ALTRE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI Le tipologie delle altre prestazioni previdenziali che interessano la competenza dell’Ente possono essere così riepilogate: Trattamenti di fine servizio - TFS, comprendenti l’Indennità premio di servizio e l’Indennità di Buonuscita, somme di denaro erogate una-tantum all’atto della cessazione dal servizio ai cosiddetti ‘’vecchi assunti’, cioè ai 116 titolari di un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, alla data del 31/12/2000, iscritti alle ex gestioni INADEL ed ENPAS. Trattamento di fine rapporto - TFR, consistente in accantonamenti annuali di quote di retribuzione (con rivalutazione ai sensi di legge), erogati all’atto della cessazione ai cosiddetti “nuovi assunti”, cioè ai lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato stipulato a far data dal 01/01/2001 nonché agli assunti con contratto a tempo determinato in essere alla data del 30/05/2000 o stipulato successivamente. Attività connesse alla previdenza complementare - a favore dei dipendenti pubblici e dei relativi fondi pensione - analiticamente descritte in seguito. Assicurazione Sociale Vita, indennità economica erogata ai beneficiari in seguito al decesso dell’iscritto o di un suo familiare a carico, rapportata alla mensilità media annua della retribuzione lorda. Nell’anno 2004 la spesa complessiva relativa alle prestazioni di fine servizio/fine rapporto risulta pari ad di € 4.032.882.255,98 rispetto ad una previsione di € 4.083.148.100,00 come rappresentato distintamente per TFS e TFR nella tabella che segue: Prestazione TFR TFS Totale PREVISIONE 2004 € 297.583.300,00 € 3.785.564.800,00 € 4.083.148.100,00 IMPEGNI 2004 € 222.210.250,74 € 3.810.672.005,24 € 4.032.882.255,98 L’andamento delle due prestazioni, pur inferiore alle previsioni, registra impegni superiori al 2003 (€ 3.484.275.392,66) e nello specifico: - il TFR registra impegni di spesa 2004 per € 222.210.250,74 a fronte di impegni 2003 per € 190.525.264,90 pur restando al di sotto delle previsioni; - il TFS (superiore alla previsione di € 25.107.205,24) comporta impegni di € 3.810.672.005,24) a fronte di impegni relativi al 2003 di € 3.293.750.127,76. Trattamento di fine rapporto Nel corso del 2004, rispetto agli anni precedenti, è pervenuta presso le Sedi una minore quantità di richieste di prime liquidazioni di TFR, ma si è riscontrato un considerevole aumento delle richieste di riliquidazioni delle prestazioni, dovuto principalmente all’applicazione dei rinnovi contrattuali. 117 In particolare nell’anno in questione sono complessivamente pervenute n. 518.008 pratiche di TFR, distinte in n. 449.868 prime liquidazioni e n. 68.140 riliquidazioni. L’ Istituto, attraverso le proprie Sedi provinciali e territoriali, ha liquidato complessivamente n. 398.146 TFR, suddivisi tra n. 383.989 prime liquidazioni e n. 14.358 riliquidazioni di prestazioni già erogate. Per quanto riguarda la situazione delle giacenze nel periodo considerato si rileva che a fronte di una giacenza iniziale al 31/12/2003 di n. 445.628 prime liquidazioni e di 17.694 riliquidazioni la giacenza finale al 31/12/2004 ammonta a n. 498.629 prime liquidazioni e a 79.608 riliquidazioni. La Corte pur apprezzando lo sforzo compiuto sia in termini organizzativi che operativi a supporto dell’attività di produzione ed il notevole aumento dei prodotti TFR definiti in prima e seconda liquidazione (circa il 24% in più rispetto all’anno 2003) non può omettere di rilevare la tuttora persistente ingente entità del numero delle giacenze che impone agli organi responsabili dell’Istituto l’adozione di ogni utile misura atta quanto meno a ridurne l’importo nei tempi più ravvicinati. Dal punto di vista finanziario, a fronte delle previsioni formulate in € 297.583.300,00 risultano impegnati complessivamente € 222.210.250,74 con una spesa complessiva cresciuta del 16% circa rispetto al 2003. Nella tabella che segue la situazione è esposta, distintamente, per aree compartimentali. 118 TFR 2004 Impegni di spesa Compartimenti PIEMONTE LIGURIA VALLE D'AOSTA LOMBARDIA TRIVENETO EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE ABRUZZO LAZIO + D.G. CAMPANIA PUGLIA MOLISE CALABRIA BASILICATA SICILIA SARDEGNA TOTALE ex ENPAS Ex INADEL Totale impegnato (3) (4) (3+4) 17.800.198,24 5.730.823,56 23.531.021,80 23.219.500,83 22.605.053,91 13.654.926,98 10.625.398,24 9.423.460,96 6.820.730,60 6.021.957,36 4.366.929,25 32.642.961,79 29.425.784,51 19.676.884,34 14.992.327,49 13.909.983,78 3.331.867,14 17.241.850,92 12.387.144,13 10.575.462,63 9.325.343,29 10.397.330,32 20.246.725,08 3.948.426,11 € 168.695.493,54 3.225.411,93 3.657.357,00 3.602.231,15 1.180.867,10 3.151.816,07 3.001.305,08 € 53.514.757,20 15.612.556,06 14.232.819,63 12.927.574,44 11.578.197,42 23.398.541,15 6.949.731,19 €222.210.250,74 TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO (indennità di buonuscita ed indennità premio di servizio) Nel 2004 sono pervenute alle Sedi dell’Istituto n. 86.900 pratiche di prima liquidazione e n. 85.605 di riliquidazione TFS. Sono state liquidate complessivamente n. 135.332 prestazioni, suddivise tra n. 84.994 prime liquidazioni e n. 50.338 riliquidazioni di prestazioni già erogate. La giacenza è ancora aumentata (+17% circa): infatti, a fronte di n. 68.663 pratiche in attesa di definizione al 31/12/2003 (n. 39.522 prime liquidazioni e n. 29.141 riliquidazioni), sono invece risultate in giacenza all’1/01/2005 n. 80.216 pratiche (n.47.753 prime liquidazioni e n. 32.463 riliquidazioni). Anche con riferimento alle evidenziate giacenze valgono le considerazioni in precedenza formulate per quelle relative all’indennità di fine rapporto. La situazione viene esposta nella tabella che segue, distintamente, per aree compartimentali. Dal punto di vista finanziario, a fronte delle previsioni formulate in € 3.785.564.800,00 risultano impegnati complessivamente € 3.810.672.005,24 con un incremento di circa il 16% rispetto all’anno precedente. Nella tabella che segue la situazione è esposta, distintamente, per aree compartimentali. 119 TFS 2004 Impegni di spesa Compartimenti PIEMONTE LIGURIA VALLE D'AOSTA LOMBARDIA TRIVENETO EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE ABRUZZO LAZIO + D.G. CAMPANIA PUGLIA MOLISE CALABRIA BASILICATA SICILIA SARDEGNA TOTALE ex ENPAS Ex INADEL Totale impegnato (3) (4) (3+4) 187.826.634,34 133.521.905,13 321.348.539,47 190.167.956,42 198.594.372,00 136.814.980,57 152.700.888,05 156.930.374,49 456.960.829,14 304.906.138,45 215.941.045,96 138.033.143,79 242.958.339,41 96.725.069,36 € 2.478.559.771,98 213.462.889,61 157.400.053,66 107.254.758,56 105.211.066,40 95.827.772,13 114.457.544,65 97.370.485,72 106.395.366,21 64.646.067,55 93.646.012,78 42.918.310,96 € 1.332.112.233,26 403.630.846,03 355.994.425,66 244.069.739,13 257.911.954,45 252.758.146,62 571.418.373,79 402.276.624,17 322.336.412,17 202.679.211,34 336.604.352,19 139.643.380,32 €3.810.672.005,24 Interessi sulle prestazioni TFR e TFS erogate Anche in questo esercizio, come già per il 2003, c’è da evidenziare la rilevanza, in termini assoluti, della spesa per interessi di mora determinata dal ritardato pagamento delle prestazioni di TFR e TFS. Risultano, infatti, € 9.486.918,73 a carico della gestione ex ENPAS e € 1.945.155,09 a carico di quella ex INADEL. La Corte, nel prendere atto che la somma degli interessi in questione, complessivamente pari ad € 11.432.073,82 è inferiore a quella sostenuta nel 2003 (€ 12.412.918,59) rimarca la perdurante gravità del fenomeno in parte riconducibile alla ipofunzionalità degli uffici, invitando l’amministrazione a predisporre, anche mediante la riorganizzazione degli stessi, utili misure di rimedio. ASSICURAZIONE SOCIALE VITA Questa prestazione istituzionale, erogata una tantum in relazione ad un evento incerto come il decesso di un iscritto o di un suo familiare a carico, ha il valore di una vera e propria forma assicurativa, della quale tuttavia non possiede le caratteristiche contabili e tecnico-finanziarie. Si rammenta che, limitatamente alla gestione di questa prestazione, l’iscrizione all’INPDAP è di plurima natura, definita specificamente dalla normativa di settore: 120 iscrizione “obbligatoria” (per i dipendenti di Istituti aventi personalità giuridica pubblica), oppure “facoltativa” oppure, ancora, “convenzionale”, per un totale complessivo di oltre 500.000 unità iscritte afferenti a circa 4.000 enti/amministrazioni; iscrizione in “prosecuzione volontaria”, riferita ad un rilevante numero di pensionati. La prestazione, di competenza finanziaria esclusiva della Gestione ex Enpdep, viene erogata dall’INPDAP secondo i criteri previsti dall’articolo 3 della Legge n. 1436/1939 ed è rapportata alla mensilità media annua della retribuzione lorda. Nella tabella che segue sono indicati i dati complessivi della prestazione. Assicurazione Sociale Vita - 2004 Prestazioni 1.252 Previsione € 5.681.000,00 Impegni di Spesa € 5.681.000,00 Da un confronto tra gli esercizi finanziari 2003 (nel quale erano stati impegnati € 2.736.745,67) e 2004, emerge un rilevante incremento di spesa in valore assoluto (+107% circa), riconducibile, essenzialmente, all’incremento del numero di prestazioni erogate (+ 92%) nonché alla variazione delle basi di calcolo delle singole prestazioni legate, come sottolineato in precedenza, alle competenze mensili degli assicurati. L’importo medio erogato, seppur differenziato tra le diverse categorie di prestazione e beneficiari, è pari a circa € 4.538. 121 7.4 LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE Generalità L’INPDAP, in ottemperanza al quadro normativo vigente, è chiamato a svolgere la sua attività anche nel settore della previdenza complementare a favore dei dipendenti pubblici e dei rispettivi fondi pensione. Il quadro normativo, peraltro, è stato oggetto negli anni passati di complesse revisioni ed integrazioni ed è tuttora in fase di definizione, specificatamente per quanto riguarda l’attuazione della cosiddetta “legge-delega” n. 243 del 23 agosto 2004 – recante, tra l’altro, norme in materia pensionistica e deleghe al Governo nel settore della previdenza pubblica, per il sostegno alla previdenza complementare . Giova ricordare che la disciplina del successivo decreto legislativo n.252/2005, a tutt’oggi non è stata ancora estesa ai dipendenti pubblici. Le novità della riforma in tema di previdenza complementare possono essere sintetizzate nei seguenti punti: o trasferimento tacito, salvo diversa scelta del lavoratore, del trattamento di fine rapporto maturato ai Fondi pensione. In particolare entro sei mesi dall’entrata in vigore dell’apposito decreto delegato, il lavoratore dovrà decidere se lasciare il trattamento di fine rapporto in azienda, oppure dirottarlo verso i Fondi complementari. Qualora il lavoratore non manifestasse nessuna scelta, l’accantonamento passerebbe automaticamente ai Fondi, secondo il principio del silenzio assenso; o equiparazione di tutte le forme di previdenza complementare previste dalla legge, stabilendo regole comuni, in particolare con riferimento alla comparabilità dei costi. Il lavoratore avrà così una migliore capacità di scelta tra Fondi chiusi e aperti e polizza individuali e, qualunque sia la sua opzione, gli dovranno essere garantiti gli stessi diritti; o maggiore responsabilizzazione dei soggetti gestori dei Fondi pensione e incentivazione dell’attività di sorveglianza . Al riguardo la Corte non dubita che lo sviluppo della previdenza integrativa costituisca un obiettivo strategico primario, tenendo conto di quella che sarà l’inevitabile flessione dei tassi di sostituzione derivanti dal passaggio graduale al calcolo contributivo. 122 Peraltro un problema di ardua soluzione, è senza dubbio quello dell’individuazione della misura dell’aliquota contributiva obbligatoria. Non appare infatti economicamente sostenibile sommare agli altri costi del prelievo obbligatorio e all’onere del T.F.R. anche quelli di un ulteriore quota per la previdenza privata. Di qui la soluzione prospettata dal legislatore di utilizzare a tal fine il trattamento di fine rapporto. Il rilevato modesto decollo della previdenza complementare impone la necessità di una normativa di incentivazione e, al contempo, di un’azione di vigilanza demandata a un Organo avente competenza specifica, dotato di un forte carattere di indipendenza. Quindi se per un verso deve essere assicurato al lavoratore la possibilità di modificare e diversificare il suo investimento, per un altro devono essere apprestate le dovute cautele da parte dell’ordinamento sia imponendo la professionalità e la trasparenza degli enti gestori, sia individuando strumenti idonei ad assicurare un andamento accettabile nel lungo periodo, sia introducendo regole che consentano ai lavoratori di incidere significativamente sul processo decisionale del proprio piano previdenziale. Per quanto concerne infine l’attività di vigilanza deve essere meglio chiarita la sua configurazione giuridica e la sfera delle attribuzioni che a tutt’oggi risultano frammentate tra quelle attribuite ad altri Organi. Le attività dell’INPDAP in materia di Previdenza Complementare In coincidenza dell'avvio dell'operatività del primo fondo pensione negoziale di categoria dedicato ai pubblici dipendenti (il fondo Espero, destinato al personale della Scuola) ed in attesa di una eventuale, anche se poco probabile a breve, attuazione della delega di cui alla legge n. 243/2004 mediante estensione ai dipendenti pubblici delle norme contenute nel decreto legislativo n. 252/2005 di disciplina della previdenza complementare, si forniscono informazioni sullo stato di operatività raggiunto, sull’ attività che l’Ente persegue, in coerenza con gli obiettivi e le priorità strategiche indicate dagli organi di governo dell’Istituto. Le attività svolte dal 2004 ad oggi possono essere ricondotte sinteticamente ai seguenti punti: A) Rapporti con i vari soggetti istituzionali competenti e acquisizione degli indirizzi interpretativi necessari anche per la predisposizione delle procedure 123 Il lavoro di predisposizione delle procedure di gestione delle attività in materia di previdenza complementare necessita di un raccordo costante con tutte le istituzioni e le realtà coinvolte nella previdenza complementare. A tal fine sono continuati i contatti e relazioni con i soggetti di seguito indicati: Covip Ministero del lavoro e delle politiche sociali Ministero dell’Economia e Finanze (Dipartimento Tesoro, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, Dipartimento Fiscale) Aran ed organizzazioni sindacali Fondi pensione ed amministrazioni coinvolte Sono state sottoposte all'esame dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato alcune modifiche del regolamento Inpdap sulla fornitura di servizi gratuiti ai fondi pensione, approvato nel 2002. E’ stato portato all'esame della stessa autorità anche lo schema di convenzione tipo per la fornitura ai fondi pensione dei servizi gratuiti indicati nel citato regolamento. L'Autorità ha espresso parere positivo su entrambi i documenti. B) L'acquisizione dei dati retributivi e i rapporti con i datori di lavoro/fornitori di dati E' stato avviato il caricamento nell'applicativo gestionale della previdenza complementare (Sipc) delle denunce mensili analitiche (DMA), con relativi test di verifica. Le DMA finora caricate riguardano solo una parte delle scuole, peraltro con riferimento ai soli supplenti brevi, e non recano ancora dati relativi ai contributi destinati alla previdenza complementare. La criticità segnalata è dovuta al mancato invio, da parte del MEF, della denuncia DMA, relativa ai dipendenti statali per i quali il MEF stesso svolge funzioni di sostituto e di service, con riflessi sulle posizioni individuali degli aderenti ad Espero. Inoltre, persiste il ritardo nella fornitura delle DMA relative a buona parte delle singole scuole, con riferimento ai supplenti brevi, a causa del mancato aggiornamento della procedura di gestione paghe e contributi (SISSI) fornita dal MIUR, anche se sono state date assicurazioni circa l'avvio della fornitura dei dati con decorrenza gennaio 2006. C) La collaborazione con la Regione Trentino Alto Adige, il Laborfonds ed il Centrum PensPlan e l’avvio dei rapporti con la Regione Valle d’Aosta 124 E' proseguita l’attività di definizione delle procedure di colloquio e scambio dati tra Inpdap, PensPlan e Laborfonds per la costituzione delle posizioni figurative del personale pubblico aderente al fondo pensione Laborfonds. E' in fase avanzata la stesura della convenzione (e dei relativi allegati tecnici) con il fondo Laborfonds per la fornitura gratuita, da parte di Inpdap, dei dati e dei servizi, secondo lo schema tipo approvato dall'Autorità Antitrust. Con la Provincia autonoma di Bolzano è stata stipulata una convenzione per l'anticipazione, da parte della Provincia stessa, ed il successivo rimborso da parte di Inpdap, della quota a carico del datore di lavoro versata al fondo Laborfonds con riferimento al personale scolastico statale gestito dalla Provincia. Sono state definite le principali questioni giuridico amministrative relative alla gestione delle attività per i fondi pensione del personale pubblico della Valle d'Aosta, in vista della convenzione da stipularsi nel 2006. D) Il fondo di previdenza complementare per il personale scolastico Espero A tal riguardo giova ricordare che il Fondo in questione è stato costituito il 17 novembre 2003 per il personale della scuola. Nella primavera del 2004 il Fondo ha chiesto ed ottenuto l’autorizzazione all’esercizio delle attività. Successivamente, nel luglio 2004 vi è stato il riconoscimento della personalità giuridica da parte del Ministero del Lavoro. Il fondo e le organizzazioni sindacali dei lavoratori hanno svolto iniziative di informazione rivolte a delegati ed attivisti sindacali incaricati di promuovere e raccogliere le adesioni. Il consiglio di amministrazione del fondo ha deliberato: l’avvio della raccolta delle adesioni con decorrenza ottobre 2004; l’avvio della raccolta dei primi contributi già a partire dal gennaio 2005. Finora l’Inpdap ha offerto la propria collaborazione al fondo e al Miur (ministero Istruzione università e ricerca) per: - individuare i processi organizzativi che riguardano le prime attività del fondo pensione e gli adempimenti in capo ai vari attori (singole scuole, Miur, Mef in qualità di sostituto d’imposta - Espero ed Inpdap); - definire e mettere a disposizione di Espero una versione, adattata secondo le esigenze del fondo, del programma di simulazione di convenienza del passaggio dal TFS al TFR ed alla previdenza complementare, realizzato dalla consulenza Attuariale dell’INPDAP in collaborazione con la direzione centrale Prestazioni di Fine Servizio e Previdenza complementare; l’utilizzo della 125 versione adattata sarà regolato da apposita convenzione da stipulare con Espero. È stata quindi stipulata apposita convenzione per la fornitura dei servizi gratuiti al fondo Espero secondo lo schema tipo approvato dall'Autorità Antitrust. La convenzione è stata sottoscritta da parte dei legali rappresentanti di Inpdap e di Espero il 18 luglio 2005. Conseguentemente è stato attivato l’invio al fondo Espero dei flussi contenenti le adesioni acquisite dalle sedi provinciali e le informazioni sulle posizioni individuali, presenti nella banca dati e nei software Inpdap dedicati (SIPC), acquisite attraverso i caricamenti delle domande di adesione e le denunce mensili analitiche pervenute, con verifica delle problematiche emerse nello scambio di informazioni. 126 7.5 L’ATTIVITA CREDITIZIA Prestazioni creditizie Nel corso dell’esercizio in esame sono state erogate complessivamente n. 128.864 prestazioni creditizie per un importo complessivo di € 1.146.714.087,05. Si riporta, nella tabella di seguito, la suddivisione dei valori sopra indicati distinti per singole prestazioni (piccoli prestiti e cessioni) 2004 Tipologia Piccoli prestiti annuali Piccoli prestiti biennali Piccoli prestiti triennali Prestiti quinquennali Prestiti decennali Totale N. Importo 16.338.060,17 62.780.025,41 421.561.689,86 205.134.583,08 440.899.728,53 1.146.714.087,05 8.387 16.829 69.805 16.557 17.286 128.864 Valore medio 1.948,02 3.730,47 6.039,13 12.389,60 25.506,17 8.898,63 Sul piano della distribuzione dei finanziamenti per singola prestazione, i piccoli prestiti annuali hanno assorbito il 3% delle risorse erogate, i biennali il 12%, i triennali l’85%, mentre le cessioni quinquennali hanno impegnato il 29% e quelle decennali il 71%. L’analisi delle due categorie di prestazioni (piccoli prestiti e cessioni) fornisce ulteriori dati meritevoli di considerazione. Considerando la sola categoria dei piccoli prestiti, gli annuali incidono per il 7%, i biennali per il 17% e i triennali per il 76%. All’interno delle cessioni, i prestiti quinquennali costituiscono il 46% delle risorse erogate ed i decennali il 54%. Si osserva inoltre che le due prestazioni costituite dal piccolo prestito triennale e dalla cessione decennale assorbono oltre il 50% del totale delle risorse erogate. Segno, questo, dell’orientamento del lavoratore iscritto verso le forme di finanziamento che assicurano gli importi più elevati, anche perché la totalità dei prestiti erogati riguarda l’acquisto di un bene immobile, lavori di ristrutturazione, e l’ anticipata estinzione di mutui ipotecari. La flessione della domanda registrata nel corso dell’anno in esame ha indotto l’Amministrazione, tenuto conto del parere positivo espresso dal Comitato per il Credito, a proporre agli Organi di vertice apposita delibera per la semplificazione amministrativa a corredo delle domande di prestito pluriennale e la riduzione dei tassi per tutte le prestazioni creditizie dirette. 127 Il C.d.A., tenuto conto della delibera di indirizzi del C.I.V. n. 246 dell’11/11/2004, ha approvato, con delibera n. 171 dell’8 giugno 2005, notevoli modifiche ed innovazioni ai criteri di concessione delle prestazioni creditizie sia riferite al tasso di interesse applicato sia alle motivazioni. Dopo l’approvazione da parte dei Ministeri vigilanti in data 13 settembre 2005, è stata pertanto disposta la variazione dei tassi di interesse dei prestiti pluriennali diretti e dei piccoli prestiti. In virtù di quanto sopra i prestiti pluriennali sono attualmente erogati al T.A.E. del 3,20% (TAEG 4% per i prestiti quinquennali e 3,4% per i prestiti decennali), mentre i piccoli prestiti sono concessi al T.A.E. unico del 4% ( TAEG 5,6% per i piccoli prestiti annuali, 5,1% per i biennali e 5% per i triennali). Nella tabella che segue si rappresenta la dinamica delle prestazioni creditizie e degli importi anche per l’anno 2005: 2005 Tipologia Piccoli prestiti annuali Piccoli prestiti biennali Piccoli prestiti triennali Prestiti quinquennali Prestiti decennali Totale N. Importo 13.656.209,13 52.332.323,95 397.263.172,00 164.522.828,50 462.337.115,74 1.090.111.649,32 6.726 13.748 64.264 13.139 17.783 115.660 Valore medio 2.030,36 3.806,54 6.181,74 12.521,72 25.998,83 9.425,13 Rilevata l’opportunità di estendere le prestazioni creditizie anche ai pensionati Inpdap, l’Ente ha assunto l’iniziativa di promuovere un apposito intervento del legislatore che a tal riguardo si è concretizzato nell’art.1 comma 347 della legge 23/12/2005 n.266 che ha esteso anche a favore dei predetti le prestazioni creditizie erogate dall’Inpdap. La legge n. 266 del 23/12/2005, ha stabilito all’art. 1, comma n. 347, che “le modalità di accesso alle prestazioni creditizie agevolate erogate dall’Inpdap,si estendono anche per i pensionati già dipendenti pubblici che fruiscono di trattamento a carico delle gestioni pensionistiche del citato Istituto, ivi compresa l’iscrizione alla gestione unitaria autonoma di cui all’art. 1 comma 245 della legge 23 dicembre 1996, n. 662, nonché per i dipendenti o pensionati di enti e amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, iscritti ai fini pensionistici presso enti o gestioni previdenziali diverse dall’Inpdap”. 128 Tenuto conto dei tempi di attuazione e regolamentazione del citato provvedimento normativo, la Struttura di progetto iniziative strategiche per le politiche sociali ha sottoposto nel frattempo all’attenzione degli Organi di Istituto l’istituzione a favore dei pensionati di un “prestito sociale”, a tasso zero e con il solo onere delle spese di amministrazione e del fondo rischi. L’atto deliberativo, approvato dall’Organo consiliare nel corrente anno, è stato trasmesso ai Ministeri vigilanti per la relativa approvazione. Mutui ipotecari edilizi Nel corso del 2° trimestre 2004 è stato definito il nuovo Regolamento per la concessione dei mutui ipotecari edilizi agli iscritti la cui approvazione è intervenuta con delibera n. 242 del 27/4/2004 da parte del Commissario straordinario dell’Istituto. Il nuovo Regolamento, che, tra le innovazioni più significative, prevede un sensibile ribasso dei tassi d’interesse sia per la soluzione a “tasso fisso” che per la soluzione a “tasso variabile”, è stato inviato ai Ministeri vigilanti per l’approvazione, avvenuta in data 31/01/2005. Nella tavola che segue, si raffrontano i dati relativi al numero dei rogiti stipulati e gli importi erogati negli anni 2004 e 2005: 2004 Rogiti stipulati Importo erogato 2005 1.035 84.333.932,19 3.134 318.350.956,29 La Tecnostruttura, a seguito di approvazione da parte del C.d.A. della delibera n. 230 del 5 ottobre 2005, ha introdotto una modifica al Regolamento dei mutui edilizi ipotecari, approvato con delibera n. 170 dell’8 giugno 2005, implementandolo con una nuova prestazione creditizia finalizzata alla concessione di mutui agli iscritti associati in Cooperative edilizie tra pubblici dipendenti per la costruzione di alloggi destinati alla prima casa di abitazione. Tale prestazione sarà erogabile a far tempo dall’ esercizio finanziario 2006. Prestiti garantiti Per quanto attiene ai prestiti concessi dagli Istituti finanziari, con rilascio della garanzia da parte dell’Inpdap, nella tabella che segue sono riportati i dati 129 relativi al numero delle garanzie rilasciate ed agli importi riscossi dall’Istituto per spese di amministrazione e fondo rischi negli anni 2004 e 2005: N. garanzie 2004 2005 Importo Spese Amm.ne 15.263 7.769 Importo Fondo rischi 1.934.435,13 1.005.829,13 11.069.122,92 5.785.451,79 Convenzione con Istituti bancari Con delibera commissariale n. 241 del 27 aprile 2004 è stata sottoscritta la nuova convenzione bancaria, di durata triennale, con la B.N.L. e Banca Nuova, operativa dal 1° giugno 2004. La convenzione prevede l’apertura, presso le sedi provinciali dell’Istituto, di “punti di consulenza” presieduti da funzionari delle banche in grado di dare risposte esaustive sui prodotti oggetto di convenzione. Il servizio in parola ha la duplice finalità: 1. di agevolare i propri iscritti e pensionati, destinatari della convenzione, evitando lunghe trafile tra banca e sede. Le domande attualmente possono essere presentate manualmente nella sede provinciale al funzionario di banca addetto. In seguito potranno pervenire attraverso canali informatici, snellendo e velocizzando le fasi operative del finanziamento (48/72 ore); 2. di diminuire il carico di lavoro svolto dagli operatori Ufficio Relazioni col Pubblico I costi del servizio e di comunicazione (brochure, incontri con le categorie interessate) sono a totale carico delle banche firmatarie la convenzione. Nelle tabella seguente si rappresentano i dati di erogazione relativi all’esercizio 2004 2004 (giugno -dicembre) n. PRESTITI Iscritti Pensionati Totale MUTUI Iscritti Pensionati Totale B.N.L. Importo n. BANCA NUOVA Importo 14.821 4.774 19.595 179.033.115 55.969.945 235.003.060 95 1.726 1.821 1.651.962 19.205.068 20.857.030 4.026 389 4.415 391.478.050 33.095.900 424.573.950 64 6 70 3.086.000 510.500 3.596.500 130 Mutui ad Enti e Cooperative Per quanto riguarda la rinegoziazione dei tassi di interesse, si è provveduto a rimborsare tutti i crediti maturati a seguito dell’operazione e, pertanto, l’obiettivo del settore mutui agli Enti è stato pienamente raggiunto, mentre per le Cooperative edilizie è stato evaso il 20% delle richieste giacenti, dando priorità alla rinegoziazione dei mutui edilizi individuali. Sono stati eseguiti gli adempimenti previsti dal contratto di gestione della cartolarizzazione dei mutui agli Enti, per effetto della quale le entrate si sono sensibilmente ridotte. Nell’esercizio finanziario 2004, sono state effettuate spese per complessivi euro 12.161 837,10 così suddivise fra le varie gestioni amministrate . Cassa Pensioni Enti Locali (CPDEL) Cassa Pensioni agli Insegnanti (CPI) Cassa Pensioni ai Sanitari (CPS) 7.282.968,11 94.174,06 4.784.694,93 Dette spese sono state effettuate per euro 7.178.263,62 in conto residui e per euro 4.983.573,48 in conto competenza. L’analisi in dettaglio è riportata nell’allegata tabella, dove i pagamenti effettuati, nel corso del 2004, sono stati distinti per entità numerica, competenza finanziaria, settore contabile e capitoli di spesa. PAGAMENTI Capitolo 2140101 N. 215 CPDEL N. CPI 4.395.082,22 N. CPS N. totale IMPORTO TOTALE 140 2.783.181,40 355 7.178.263,62 5 203.482,01 9 218.456,52 7 49.020,19 9 93.569,46 165 825.590,00 340 1.972.053,98 9 13.313,26 37 153.136,80 8 77.546,77 364 2.468.809,95 residui ante 1998 Enti e Cooperative 4 Capitolo 2140103 14.974,51 Erogazione Enti residui 1998 Capitolo 2140105 2 44.549,27 171 1.142.896,47 28 139.823,54 8 77.546,77 Erogazione a coop.ed. residui 1998 Capitolo 1070105 4 3.567,51 Pagamento interessi post ammortamento Enti Capitolo 1070106 Pagamento interessi post ammortamento coop. Ed. impegni 2001 Capitolo 1100101 Pagamento liti e arbitr. Capitolo 2140506 231 1.483.069,84 16 75.632,04 655 7.282.968,11 24 94.174,06 117 910.108,07 Rimb. rate mutui Enti TOTALE 131 443 4.784.694,93 1122 12.161.837,10 Il 3/08/2005 è stato firmato un protocollo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per attivare iniziative in favore delle cooperative disciplinate dal Testo Unico economica, che prevede 28 aprile 1938 n.1165, sull’edilizia popolare ed la concessione di contributi di annualità da corrispondersi in misura costante per 35 anni, ad Enti e Società che realizzino case popolari. Detto protocollo di intesa stabilisce che l’INPDAP si obbliga ad attualizzare, al tasso del 6%, tutti i contributi concessi dal Ministero dei Lavori Pubblici, ora delle Infrastrutture e dei Trasporti, a favore delle Cooperative edilizie che hanno chiesto ed ottenuto la rinegoziazione del residuo debito. Il credito derivante dal ricalcalo dell’attuazione dei contributi al tasso del 6%, andrà a decurtazione del debito residuo della Cooperativa nei confronti dell’Istituto o su richiesta rimborsato alla Cooperativa. Cartolarizzazione dei Crediti Nel corso del 2004 il gruppo interdirezionale, costituito a seguito della determinazione del Commissario straordinario n.155 del 12 dicembre 2003, ha intensificato, anche con il supporto di nuove procedure informatiche, il monitoraggio dei flussi provenienti dalle amministrazioni locali e centrali, sia in termini di denunce presentate, sia in termini di versamenti effettuati. Per quanto attiene ai versamenti, l'attivazione del servizio domiciliato sui due nuovi conti correnti, aperti presso Poste SpA a partire dal 15 giugno 2004 per accogliere i pagamenti relativi ai crediti cartolarizzati e non cartolarizzati derivanti dai prestiti personali erogati dall'Istituto, ha consentito di avviare una nuova e importante fase del processo di gestione dei crediti. L'attivazione del servizio ha realizzato, infatti, una delle condizioni necessarie al fine di consentire la riconciliazione automatica tra quanto dovuto dalle amministrazioni, incaricate di trasferire mensilmente ad Inpdap le trattenute stipendiali effettuate ai beneficiari dei prestiti, e quanto da queste versato. Il gruppo interdirezionale ha quindi operato per il perfezionamento del colloquio tra l'Istituto e Poste SpA e del conseguente contratto tra i due soggetti: approfondendo la valutazione della congruità delle condizioni economiche richieste; 132 stabilendo il protocollo di colloquio tra le parti e, in particolare, perfezionando il flusso informatizzato di interscambio giornaliero dei dati; definendo gli aspetti formali del contratto stesso, alla data corrente operante in via definitiva, ma non ancora firmato. Per quanto attiene al monitoraggio delle dichiarazioni pervenute, questo mostra un consistente miglioramento dei flussi negli ultimi mesi rispetto ai primi mesi dell'anno, maggiormente apprezzabile nel caso delle amministrazioni locali e la tendenza, una volta stabilizzato l'invio della dichiarazione, a concludere il processo di denuncia con la convalida e l'ottenimento delle chiavi di pagamento. Ritardi sono, invece, attribuibili alle amministrazioni centrali, nonostante nel mese di giugno: sia giunta a conclusione una articolata fase di analisi svolta con le singole amministrazioni centrali; sia stata individuata e divulgata una soluzione ad hoc per agevolare le singole amministrazioni nello svolgimento degli adempimenti mensili richiesti dall'Istituto; sia stata resa disponibile, nell'arco del periodo di osservazione, la procedura informatizzata che implementa la soluzione individuata. Pur avendo rilevato un consistente ritardo nell'invio delle dichiarazioni delle amministrazioni centrali (ad oggi i flussi avviati e non tutti perfezionati riguardano la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e la Polizia Penitenziaria) il gruppo interdirezionale sta producendo un significativo sforzo per spingere le amministrazioni centrali a rendere operative le soluzioni individuate e a far sì che le stesse attivino il flusso richiesto. Relativamente ai rapporti con SCIP è stata assicurata la produzione dei prospetti mensili e trimestrali, nel generale rispetto degli impegni contrattuali previsti e, comunque, coerentemente con gli specifici accordi intercorsi tra l'Istituto, il Veicolo e la Securitisation Services SpA. Nel periodo in osservazione, il Gruppo di progetto interdirezionale ha preso in carico il processo di cartolarizzazione dei mutui agli enti producendo il primo rendiconto trimestrale automatizzato in base alle nuove procedure. Sono stati inoltre individuati i nuovi adempimenti da richiedere alle amministrazioni per l'effettuazione dei versamenti a favore di Inpdap, attraverso l'apertura di nuovi conti correnti postali. 133 A tale proposito è nel piano delle attività del Gruppo un incontro con Poste SpA per la stipula di un nuovo contratto. Sull'attività di cartolarizzazione, il Consiglio di indirizzo e vigilanza si è espresso attraverso le linee di indirizzo 2004-2007 (delibera n.230 del 25 marzo 2004). Secondo il C.I.V. l'avvio della smobilizzazione delle poste attive in bilancio e l'incertezza sulla disponibilità dei fondi costituiti presso la Tesoreria centrale erano già in origine risultati in contrasto con i principi sociali delle due prestazioni istituzionali, tanto da convincere il precedente Consiglio di indirizzo e vigilanza ad invitare ad opporsi alla cessione dei crediti certi, nel tentativo ultimo di scongiurare un presumibile ridimensionamento delle politiche sociali. La cartolarizzazione di questa tipologia di crediti, esigibili e certi, il cui pagamento viene prelevato dallo stipendio del lavoratore e garantito, in caso di prepensionamento, dal Tfr, procura all'Istituto la perdita delle entrate annuali derivanti dalla restituzione dei prestiti concessi. L'I.N.P.D.A.P. si trova quindi a disporre, per il finanziamento di queste attività, del solo contributo obbligatorio dello 0,35% e non anche, come fino all'emanazione del decreto interministeriale sulla cartolarizzazione dei crediti in parola, dell'apporto derivante dalla riscossione delle rate di rimborso dei prestiti medesimi. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza ha rilevato sussistere la necessità di assicurare la continuità di tale prestazione nei volumi fin qui assunti, anche in considerazione della sua funzione di risposta concreta alle esigenze degli iscritti e di garanzia sulle modalità di ammortamento del debito. Un secondo aspetto che detto Organo ha inteso sottolineare è legato al fatto che le somme che l'I.N.P.D.A.P. percepisce a fronte della cartolarizzazione dei crediti vengono depositate in un conto di tesoreria infruttifero, quindi erose dall'inflazione, per cui ha ritenuto di seguire con estrema attenzione l'impatto che le cartolarizzazioni, così come sono realizzate, producono sui bilanci dell'Istituto, al fine di individuare e proporre ogni eventuale correttivo che assicuri l'Istituto stesso da eventuali ricadute negative sulla propria contabilità. Per una valutazione del consuntivo dell’operazione di che trattasi, si fa riserva di riferire in occasione dei prossimi referti. Per una più approfondita analisi delle problematiche relative alle cartolarizzazioni, si rimanda alla relazione della Corte dei conti – Sezione 134 centrale di controllo sulla gestione – approvata con deliberazione in data 21 marzo 2006. 135 7.6 L’ ATTIVITA’ SOCIALE Vacanze climatiche in Italia e vacanze studio all’estero Nel periodo considerato sono stati predisposti gli atti deliberativi per la pubblicazione del bando di concorso per le stagioni estive 2004 e 2005. Per l’anno 2004 risultano pervenute n. 20.819 istanze per le vacanze climatiche in Italia e n. 41.800 per le vacanze studio all’estero, mentre per l’anno 2005 sono pervenute n. 20.300 istanze per le vacanze climatiche in Italia e n. 44.606 per le vacanze studio all’estero. Successivamente all’elaborazione delle graduatorie, un apposito servizio telefonico, svolto dal personale dei Convitti di Caltagirone ed Anagni e dal personale della Direzione Centrale, ha consentito ai beneficiari di effettuare telefonicamente la scelta del college di destinazione, il turno e l’aeroporto di partenza. Le reali presenze dei minori ospitati nei colleges e nelle strutture climatiche in Italia e all’estero sono risultate essere: n. minori ospitati nei Colleges all’estero n. minori presenti presso le strutture climatiche in Italia 2004 20.865 9.721 2005 19.471 9.921 Per il 2004 le entrate dovute per tickets per le vacanze studio all’estero sono risultate pari a € 12.706.710,00 a fronte di una spesa complessiva di € 40.249.692,10, mentre per le vacanze climatiche in Italia sono risultate pari a € 1.678.247,04 a fronte di una spesa complessiva di € 10.293.140,91. Per il 2005 le entrate dovute al pagamento dei tickets per l’estero sono risultate pari a € 11.644.751,91 a fronte di una spesa complessiva di € 39.982.337,37 mentre per l’Italia sono risultate pari a € 1.630.965,90 a fronte di una spesa complessiva di € 9.534.566,90. Verifiche ispettive sono state effettuate nell'agosto del 2004 dalla competente Direzione e precisamente dal 3 al 6 agosto presso il centro vacanze di Cesenatico e dal 9 all'11 agosto presso il centro vacanze di Gambarie. Dall'esame dei rapporti e dei documenti acclusi, emerge essenzialmente un divario costante, sovente di rilevante entità, tra quanto previsto nei capitolati, quanto contenuto nelle offerte e quanto effettivamente realizzato. Ciò, oltre a comportare effetti e ricadute sulla parte economica del contratto (recupero delle 136 somme corrispondenti a servizi non forniti), pone la questione della sua stessa prosecuzione e del risarcimento dei danni. Infatti, in base alle clausole contrattuali, le società sono obbligate a fornire quanto previsto non solo nel capitolato, ma anche e soprattutto nelle schede progettuali, mentre l'I.N.P.D.A.P. è impegnato a pagare un corrispettivo "globale", attraverso il sistema dell'80% ad ogni fine turno ed il saldo del 20% a fine gestione; per ogni inadempienza è prevista l'applicazione di penali e, ove siano state rilevate e constatate tre gravi inadempienze, l'Istituto ha facoltà di recedere dal contratto e di assegnare il servizio ad altro operatore; qualsiasi eventuale modifica del pacchetto concordato deve essere comunicato con tempestività all'I.N.P.D.A.P., che, in tale ipotesi, ha facoltà di recedere dal contratto senza corrispondere alcunché. Borse e assegni di studio Per l’anno 2004 sono stati pagati n. 9.570 ratei per borse di studio, per una spesa complessiva di € 11.021.763,44 e per l’anno 2005 di n. 9.492 ratei per una spesa totale di € 11.161.296,00. Work Experience Nell’anno 2004 sono stati erogati 460 benefici a fronte di n. 530 domande presentate per una spesa pari a € 2.374.253,71, mentre le entrate per tickets sono risultate pari a € 460.200,00. English Test Ai vincitori del concorso 2004 (n. 200) viene erogato il beneficio con partenze programmate a gennaio, marzo e settembre 2006. L’importo di spesa previsto per il 2004 è di € 2.100.000,00. Master A seguito delle convenzioni già in atto, sono state conferite le borse per la frequenza dei Master organizzati dall’Istituto in collaborazione con: l’Università Cattolica di Milano, per i due master in Economia e Finanza delle Amministrazioni Pubbliche e in Economia e gestione delle aziende sanitarie; l’Università di Perugia, per il master in Tourism & Leisure Management; l’Università degli Studi La Sapienza di Roma per i 3 master in Economia Pubblica con indirizzo in Economia 137 del Welfare e delle pubbliche amministrazioni, in comunicazione pubblica e istituzionale e l’ultimo in Economia e gestione dei servizi sanitari; l’Università di Catania, per il master in Information and .Comunication Technologies (I.C.T.). E’ stata predisposta la nuova versione del bando di concorso per l’ammissione al Master in Tourism & Leisure Management scaturita dal nuovo accordo dell’Istituto con l’Università di Perugia e Sviluppo Italia s.p.a. per il conferimento di 25 borse di studio per l’anno accademico 2004 e 2005. Per l’anno 2004 l’importo di spesa complessivo per tutti i Master risulta pari a € 1.135.426,58 a fronte di n. 148 borse erogate. Per l’anno 2005 l’importo di spesa complessivo è pari a € 1.119.932,86 a fronte di n. 146 borse erogate. Con l'anno accademico 2004/2005 termineranno tutti i master in corso e l'Istituto si riserva di studiare nuove forme di collaborazione con le Università. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza (linee di indirizzo 2004-2007 delibera del 25 marzo 2004 n.230) ha ritenuto che per l'adeguato sviluppo delle politiche sociali a favore dei giovani è necessario trasferire in modo definitivo alle sedi compartimentali e provinciali l'autonomia finanziaria ed il potere gestionale necessari, dotandole, nel contempo, di adeguate risorse, allo scopo di conseguire i seguenti obiettivi: promuovere adeguati e individuali "percorsi formativi" di alta qualificazione per l'avviamento al mercato del lavoro; prevedere un più ampio utilizzo degli spazi delle strutture convittuali eventualmente disponibili affinchè vengano assegnati ad enti universitari o ad imprese produttrici che svolgono attività di professionalizzazione e specializzazione post universitarie; procedere alla individuazione degli enti e dei progetti ammissibili al Fondo sociale europeo ed intraprendere ogni possibile azione, congiuntamente agli enti finanziabili, per avviare iniziative di collaborazione volte a sostenere il rafforzamento e l'ammodernamento dei servizi sociali tramite l'accesso ai progetti sovvenzionabili. PROGETTO ANZIANI: Assistenza domiciliare ad anziani autosufficienti 138 Si è data attuazione agli accordi di programma con i vari Comuni mediante erogazione di benefici a favore di anziani in quiescenza, ex iscritti all’istituto. E’ stato rinnovato dell’attestazione ISEE, l’accordo con i CAF per necessaria per l’erogazione il dei rilascio all’utenza benefici sociali, predisponendo, altresì, contatti similari con altri Comuni interessati al beneficio in questione. Per il 2004 sono stati erogati i seguenti benefici: n.180 benefici in accordo con il Comune di Bologna, per un importo pari a € 57.260,00; n. 88 benefici in accordo con il Comune di Genova, per un importo pari a € 132.581,50; n. 57 benefici in accordo con il Comune di Parma, per un importo pari a € 75.176,06; n. 75 benefici in accordo con il Comune di Roma, per un importo pari a € 124.249,44. Nell’anno 2005, a seguito dell’accordo stipulato con il Comune di Genova sono stati assistiti n. 108 anziani per una spesa di € 383.535,57. Al Comune di Vicenza è stato erogato un acconto, come da accordo di programma, pari a € 341.104,00. Assistenza domiciliare ad anziani non autosufficienti. Sono state attuate le fasi di avvio della Convenzione siglata tra Inpdap e Fondazione Ferrero per l’assistenza ai pensionati Inpdap, e loro congiunti, in condizione di non autosufficienza, affetti da demenza di Alzheimer o da altre patologie degenerative, residenti nel territorio di competenza del Compartimento Inpdap Liguria- Piemonte-Valle d’Aosta. Obiettivo della Convenzione è quello di realizzare la sperimentazione di un modello gestionale organizzativo per l’assistenza a soggetti non autosufficienti, assicurando assistenza in regime residenziale e semiresidenziale, nonché informazione e consulenza attraverso il “Centro di Ascolto” opportunamente istituito. Tale attività, per concretarsi compiutamente, ha avuto necessità di interventi preliminari nel confronti dei Governi delle tre Regioni interessate, al fine di ottenere le apposite autorizzazioni amministrative per l’espletamento delle 139 attività socio sanitarie previste dal menzionato modello gestionale, nonché gli accreditamenti presso il Servizio Sanitario Nazionale previsti dalla normativa vigente relativi ai posti letto e ai posti di centro diurno semi residenziale sui quali è articolata la sperimentazione. E’ stata,pertanto predisposta, già dal mese di giugno 2004 una Bozza di Convenzione da proporre alle Amministrazioni regionali per definire con chiarezza limiti e competenze dell’attività. Dal dicembre 2005 la Convenzione è finalmente entrata nella fase operativa acquisendo i requisiti istituzionali e amministrativi per l’attivazione della sua funzionalità. A seguito dell’adozione degli atti amministrativi da parte della Regione Piemonte,infatti, si è reso necessario sottoscrivere una convenzione tra Regione Piemonte, Fondazione Ferrero e Inpdap , che riconosce all’Istituto la possibilità di intervento a favore dei propri iscritti affetti dal morbo di Alzheimer o da patologie neuro degenerative ed attribuisce allo stesso la disponibilità dei posti letto, con modifica del piano sanitario regionale. Tale accordo consente di dare attuazione agli obiettivi fissati nella convenzione precedentemente sottoscritta con la Fondazione Ferrero. Per l’anno 2004 alla Fondazione è stato pagato un acconto di 147.220,31 Euro, mentre per l’anno 2005 è stata impegnata la somma di € 490.734,37. Convitti Allo scopo di fornire agli utenti una prestazione sempre più efficace, sono state intensificate le iniziative per accrescere il numero dei Convitti Nazionali con i quali stipulare apposite convenzioni. L’attività di dette strutture, continua a porsi tra gli interventi di particolare rilevanza sociale dell’Istituto. La presenza dell’Inpdap sul territorio va acquistando sempre maggior rilievo soprattutto nei confronti di quei giovani, le cui famiglie non sono in grado di offrire il necessario sostegno e che proficuamente inseriti in tali strutture riescono, in numero considerevole, a conseguire una buona formazione sia morale che intellettuale. Per quanto attiene più dettagliatamente alle prestazioni erogate, si precisa che con la formula “convitto”, durante il periodo scolastico vengono forniti ai 140 giovani presenti: vitto e alloggio, assistenza socio-educativa, assistenza infermieristica,sostegno psicologico e sostegno didattico fornito da personale qualificato. Nelle ore extra studio vengono organizzate sia attività di laboratorio informatico e linguistico che attività culturali e sportive. Per l’anno 2004 il numero complessivo di studenti ospitati, appartenenti ai vari ordini di studi, ammonta a n. 3210. Al 31 dicembre 2004 nei convitti a gestione diretta erano presenti 768 giovani di cui 320 convittori 391 semiconvittori nonché 57 universitari come risulta dalla tabella che segue Convitti a gestione diretta Anagni Arezzo Caltagirone Sansepolcro Spoleto Totale Convittori 35 57 54 62 112 320 Semiconvittori 48 137 106 100 0 391 Universitari 12 38 4 1 2 57 Totale 95 232 164 163 114 768 Per l’anno 2005 è stato incrementato da 34 a 40 il numero dei convitti nazionali gestiti dal Ministero dell’Istruzione , con cui sono in atto convenzioni per l’ospitalità di figli od orfani di iscritti. Per lo stesso anno il numero complessivo di studenti ospitati, appartenenti ai vari ordini di studi, ammonta a n. 731 come dalla seguente tabella Convitti gestione diretta Anagni Arezzo Caltagirone Sansepolcro Spoleto Totale Convittori 32 55 40 48 112 287 Semiconvittori 56 121 89 116 0 382 Universitari 24 28 3 5 2 62 Totale 112 204 132 169 114 731 Case Albergo Nell’anno 2004 è stata registrata la quasi completa copertura dei posti disponibili (n. 113 presso la Casa Albergo “ la Pineta” di Pescara e n. 132 presso la Casa Albergo di Monteporzio Catone). Ai fini dell’aggiornamento delle rette di partecipazione, le Direzioni di entrambe le strutture sono state autorizzate ad attivare e sottoscrivere delle convenzioni con i CAF locali per la rilevazione dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), come già indicato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza. 141 La rideterminazione aggiornata delle citate rette di partecipazione sarà configurata sulla base dei nuovi indici del costo della vita e delle valutazioni tecnico-economiche, che dovranno tenere conto oltre che dei dati emergenti dal Bilancio consuntivo, anche dalla quantificazione degli oneri derivanti dai contratti di appalto, ad oggi in fase di definizione, per la fornitura dei services. Il Commissario straordinario, con delibera del 9 giugno 2004 n. 267, ha autorizzato la sottoscrizione di una convenzione con strutture munite di "presidi sanitari" e appositamente attrezzate per accogliere gli anziani non autosufficienti. Nell’anno 2004 i dati delle presenze nelle due Case Albergo cosi si riepilogano: Casa Albergo Monteporzio Pescara 132 113 Al fine di ampliare la gamma delle scelte possibili e facilitare il radicamento dell’anziano nel territorio d’origine, l’Istituto, nell’anno 2005 come per il 2004, ha provveduto ad individuare altre strutture presso i Comuni di localizzazione, in grado di fornire servizi di livello analogo a quello offerto dalle Case Albergo gestite direttamente, con le quali stipulare apposite convenzioni per facilitare l’accesso ai propri pensionati, attraverso uno studio attento del settore, visitando più strutture in possesso dei requisiti richiesti dall’Istituto. In ordine alla gestione delle prestazioni creditizie e sociali deve considerarsi che il relativo regolamento approvato con D.M. n. 463 del 1998, pone, all’art.1, l’esigenza del “rispetto dell’ equilibrio finanziario della gestione”, che, in ossequio al principio dell’annualità del bilancio, dovrebbe essere conseguito in ciascun esercizio finanziario. Tuttavia, tenuto conto della richiamata operazione straordinaria di cartolarizzazione dei crediti, che riverbera i suoi effetti non solo sull’esercizio 2003, ma anche su quelli immediatamente successivi, per le minori entrate da quote di capitale relative a prestiti e mutui, l’equilibrio può considerarsi realizzato fino al completo assorbimento dell’avanzo, del 2003. 142 E’ necessario, però, come ribadito anche dal collegio sindacale, che, una volta esaurito il predetto avanzo, le spese per il credito e le prestazioni sociali siano commisurate alle corrispondenti entrate in modo da assicurare annualmente l’equilibrio finanziario richiesto dalle norme che ne regolano la gestione. Ciò, ad avviso della Corte dei conti impone un’ attenta riconsiderazione delle diverse tipologie di intervento anche disponendo l’eliminazione di quelle che per il ridotto numero degli assistiti e per la sovrapposizione con la competenza di altri organi si appalesano socialmente di scarsa rilevanza. 143 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Come già evidenziato nelle pagine precedenti, i dati gestionali dell’esercizio 2004, oggetto del presente referto, si pongono complessivamente in termini peggiorativi rispetto ai decorsi esercizi che hanno registrato risultati ampiamente positivi, per altro, avvalendosi, oltre che degli interventi dello Stato, di variabili di natura straordinaria non facilmente replicabili in quelli futuri. Và, inoltre considerato che dai dati desumibili dal consuntivo del 2005, già deliberato dal Consiglio di Amministrazione ma non ancora approvato dal C.I.V. e da quelli previsionali dell’esercizio 2006 emerge, in evidente controtendenza, un ulteriore progressivo peggioramento dei conti dell’Istituto. Basta considerare che il consuntivo 2005 denunzia un disavanzo finanziario di 2.052,4 milioni di euro e che detto disavanzo trova sostanziale conferma anche nei dati del bilancio di previsione del 2006, ciò a fronte del risultato positivo di 357 milioni di euro, registrato nel bilancio consuntivo 2004. Al di là delle cennate risultanze che verranno esaminate in dettaglio in sede di esame dei rispettivi consuntivi, la Corte, non può, pertanto esimersi dall’esprimere sin da ora una certa preoccupazione in ordine alla tenuta, anche nel breve periodo degli equilibri economici e finanziari della gestione dell’Ente. I recenti bilanci dell’Istituto, come dianzi riferito, sono stati ampiamente influenzati dalle operazioni di cartolarizzazione degli immobili e dei crediti che, per la straordinarietà che le caratterizza, non consentono valutazioni di tipo strutturale sull’equilibrio delle gestioni. Una linea tendenziale è tuttavia desumibile dall’analisi combinata delle entrate contributive e delle prestazioni istituzionali ed è indicativa di un progressivo assottigliamento del margine attivo di copertura ancora presente, destinato in un futuro assai prossimo ad una inversione di tipo sempre più negativo. A siffatto scenario concorrono, ad avviso della Corte, da una parte l’insufficiente crescita del montante contributivo condizionato dal blocco generalizzato delle assunzioni nel comparto pubblico, e dall’altra l’aumento del volume delle prestazioni per effetto degli incrementi annuali delle pensioni e la costante lievitazione del numero dei pensionati. 144 Appare, quindi, non più dilazionabile il ricorso a misure idonee ad assicurare l’equilibrio futuro della gestione complessiva dell’Istituto, attraverso provvedimenti legislativi e l’ottimizzazione delle risorse interne. Si rappresenta, pertanto, per gli organi responsabili dell’ente l’impegno ineludibile di svolgere, anche mediante la predisposizione di appositi modelli previsionali, un’azione di attento e continuo monitoraggio delle basi di fondo che reggono il suo sistema previdenziale onde poter intervenire con immediate misure correttive ed in maniera coerente ed adeguata ai necessari livelli decisionali per dominare le dinamiche che, anche in ragione dei processi demografici degli iscritti, possono interessare detto sistema sia nel breve che nel lungo periodo. In relazione alla situazione sopradescritta, che non consente ulteriori lievitazioni delle spese di funzionamento, la Corte raccomanda inoltre l’adozione di tutte le misure atte a favorire un rigoroso contenimento delle spese predette entro i limiti della più stretta indispensabilità specie con riguardo agli oneri di carattere discrezionale. Con riferimento all’efficienza dell’Ente la Corte rileva, infatti, che i costi di gestione, direttamente imputabili allo svolgimento della sua attività istituzionale registrano costanti incrementi e che anche i costi per il personale in servizio tendono ad aumentare nonostante che il numero delle sue unità sia andato progressivamente a ridursi. Anche per quel che concerne il processo di automazione dell’Ente, la Corte condivide l’esigenza di portare a compimento ogni adeguata azione intesa, al conseguimento di risultati adeguati alle esigenze funzionali ma sempre nella consapevole considerazione di un equilibrato rapporto tra costi i e benefici. Circa il fenomeno dei residui che assume tuttora proporzioni assai rilevanti, la Corte, pur ritenendo che parte di essi sia di natura fisiologica, è tuttavia indotta ad osservare che necessitano interventi diretti ad attuare non solo procedure adeguate per i pagamenti e le riscossioni dei residui di più remota formazione ma anche un’attenta ricognizione del titolo giuridico contabile ad essi sottostante. Và inoltre considerato che l’architettura istituzionale dell’INPDAP, fondata sul modello duale appare ormai disallineata con le più recenti fonti normative 145 introdotte nell’ordinamento generale gestionale in questi anni, dacché è stata rafforzata l’autonomia riconosciuta in materia alla dirigenza. Un ripensamento del legislatore in siffatta materia sembrerebbe utile, laddove la stratificazione di competenze gestionali diverse in capo a più soggetti (non più soltanto organi) potrebbe creare disarmonie istituzionali, soprattutto nell’ambito dei poteri di verifica della realizzazione degli indirizzi programmatici che, ove rivolti alla dirigenza, troverebbero altri strumenti di controllo all’interno dello stesso sistema di riscontri dell’attività gestionale complessiva. In materia di personale, l’Istituto risente di una non compiuta distribuzione delle risorse secondo le logiche direttamente correlate alle esigenze funzionali dello stesso, non sempre sostenuta da una adeguata e congrua formazione professionale. Diverse sedi, specie nel Nord del paese, soffrono per insufficienza di personale, mentre si registra un affollamento nelle strutture di supporto della gestione ed, in particolare, in quelle destinate al funzionamento degli organi, con uno squilibrio evidente a danno delle linee di produzione, attraverso le quali si estrinseca la missione istituzionale dell’INPDAP. Appare indispensabile, pertanto, una rivisitazione delle forze presenti nei vari settori ed uffici, al fine di apportare correzioni utili per un più incisivo sviluppo produttivo e l’eliminazione di giacenze inevase che, in taluni casi, appaiono gravose. Il ricorso a consulenze esterne si è dimostrato in chiaro aumento per cui si sottolinea la necessità di un suo drastico ridimensionamento limitandolo ai casi strettamente indispensabili e particolari che non possono essere soddisfatti per mancanza di specifiche professionalità nell’Istituto. Al riguardo costituisce utile elemento di riferimento la deliberazione delle sezioni riunite della Corte dei conti n.6 del 15/2/2005 riguardante la subiecta materia. Sulle operazioni di cartolarizzazione e di cessione “ope legis” di importanti comparti di immobili (F.I.P.) determinate da esigenze di finanza pubblica, sono state avanzate riserve da parte del CIV, dacché a quest’ultimo organo i risultati delle stesse sono apparse gravose per l’Istituto, sia per i valori di scambio non del tutto adeguati al mercato e sia per i costi di amministrazione correlati alle stesse, posti a carico dall’INPDAP. 146 In particolare, il conferimento forzoso di immobili strumentali dell’INPDAP al F.I.P. per poi continuare ad utilizzare gli stessi quali sedi dei propri uffici per nove anni corrispondendo un canone locativo al predetto fondo è apparsa un’operazione complessa che finisce per aggravare il risultato economico del bilancio dell’Ente . Il sistema dei controlli interni appare rafforzato, dacché si è dato corso al potenziamento del controllo di gestione, ampiamente auspicato anche da questa Sezione, elevandolo al rango di direzione centrale ispettiva ed accorpandolo alla pianificazione. Non resta che valutare, nel tempo futuro, i risultati di siffatta operazione che, ove riscontrati fruttuosi, dovrebbero attuare, in sinergia con la struttura di valutazione strategica e la direzione centrale ispettiva, la concreta operatività di un rete esterna di controllo e di verifica in grado di monitorare l’intero scenario gestionale. Notevole è apparso lo sforzo sul piano organizzativo compiuto recentemente dall’Istituto per conferire alle proprie strutture maggiore capacità operativa, attraverso il rimodellamento di taluni servizi ed uffici. Sul piano della formazione, benché si registrino taluni miglioramenti, è necessario individuare un piano organico programmatico di investimenti, correlato alle più immediate esigenze di sviluppo dei processi produttivi, sul quale operare con un sistema di controllo degli effettivi progressi realizzati, di guisa che non si determinino inutili sprechi di risorse che appaiono piuttosto ridotte anche per gli interventi legislativi di contenimento delle spese. Il potenziamento dell’avvocatura interna appare prioritario per una congrua riduzione dei notevoli costi correlati al ricorso ad avvocati esterni e per consentire una più attenta cura degli interessi dell’Ente. In ogni caso va posta un’accentuata vigilanza sui giudizi affidati all’esterno, evitando l’insorgere di liti per l’inerzia degli uffici ad adempiere e l’affidamento a pochi studi legali di un gran numero di cause e curando, altresì, l’applicazione dei minimi tariffari nella formulazione delle parcelle dei difensori. A tal fine si sottolinea la assoluta necessità di rimuovere le criticità esistenti nella rilevazione del contenzioso mediante iniziative volte a fornire un quadro completo di informazioni che consentano una disamina attenta del fenomeno che 147 riveste primaria importanza quale significativo indicatore della qualità del servizio svolto dall’Ente nei confronti degli iscritti Il processo di dismissione del patrimonio immobiliare procede piuttosto lentamente, con scostamenti notevoli rispetto alla tempistica disegnata nel “business plan”. Le cause di tale divaricazione sono molteplici, alcune esterne all’Istituto, come problematiche catastali e disponibilità dei notai, ed altre da imputare alla insufficienza operativa delle strutture a ciò dedicate, carenti di adeguato numero di personale. Quanto alle pregresse gestioni patrimoniali, affidate a società esterne, si è gia riferito nelle precedenti relazioni circa le disfunzioni e le criticità emerse, riconducibili all’operato delle stesse società affidatarie che hanno agito con superficialità e noncuranza degli interessi dell’Istituto, ed al controllo insufficiente e lacunoso degli uffici. Permane, allo stato, un rilevante contenzioso con le stesse società, originato anche dalla difficoltà di far chiarezza nei reciproci rapporti per la complessità di talune problematiche. La gestione diretta del proprio patrimonio in via di dismissione, assunta dall’Istituto dal 1 maggio 2004, sembra realizzare un abbattimento dei costi, mentre sui risultati finali della stessa è ancora prematura ogni valutazione. La situazione delle sedi strumentali è ancora lontana da una soluzione, dacché molti uffici versano in condizioni di precarietà. L’ulteriore operazione di cessione “ope legis” al F.I.P. di alcune sedi di proprietà dell’Ente ha creato disorientamento nel programmare le future acquisizioni, per cui non si è in grado di prospettare una definizione del problema. L’approvvigionamento dei beni e servizi è continuato spesso con proroghe e rinnovi per la tardiva indizione delle gare di appalto rispetto alla scadenza contrattuale e per i tempi considerevolmente lunghi delle relative procedure concorsuali, mentre il ricorso alla Consip ha conosciuto ancora deroghe ed elusioni. Permane, tuttora, il problema dell’arretrato nell’intera area pensionistica e previdenziale che, nonostante gli sforzi compiuti per ottenerne la riduzione, fa registrare ancora giacenze notevolissime. 148 La previdenza complementare, a parte il fondo Espero riservato al personale della scuola, non è decollata per ragioni esterne all’Istituto, benché quest’ultimo si stia attrezzando per offrire il richiesto supporto amministrativo agli operatori del settore. Appare intuitivo che i ritardi accumulati nel promuovere tale indispensabile copertura pensionistica per i lavoratori più giovani si riflettono negativamente sugli stessi per l’assottigliamento della variabile temporale delle coordinate poste a fondamento della liquidazione della futura pensione integrativa. Nel settore creditizio, a fronte del depauperamento della capacità interna all’Istituto a corrispondere alle richieste degli iscritti per effetto della cartolarizzazione dei crediti che ha cancellato di fatto il rientro delle quote di ammortamento ed il loro reimpiego nella concessione di ulteriori prestiti, l’INPDAP si è adoperato, mediante convenzioni con istituti bancari, per consentire l’accesso al credito ai propri iscritti a condizioni di poco superiori a quelle praticate dallo stesso Ente. Nell’attività sociale, diretta soprattutto verso i giovani e che ha conosciuto livelli di espansione notevoli, si sono verificate talune disfunzioni e criticità dovute ad inadempienze dei gestori esterni. È auspicabile che l’Istituto intervenga in siffatta area con maggiore attenzione e responsabilità, sia nella fase di affidamento dei servizi che in quella di monitoraggio e controllo, per garantire il rispetto pieno delle condizioni contrattuali. In ordine alla gestione delle prestazioni creditizie e sociali deve considerarsi che il relativo regolamento pone l’esigenza del rispetto dell’equilibrio della gestione. È necessario pertanto che in vista del prossimo esaurimento dell’avanzo, determinatosi per effetto della cartolarizzazione dei crediti, le spese per il credito e le prestazioni sociali siano commisurate alle corrispondenti entrate in modo da assicurare annualmente il richiesto equilibrio finanziario. In tal senso s’impone, fin da ora, un’attenta rivisitazione delle attuali tipologie di intervento disponendo l’eliminazione di quelle che per l’ esiguità dei soggetti beneficiari o per la loro sovrapposizione con la competenza di altri organi si appalesano socialmente meno rilevanti. Il sistema informatico sta attraversando una fase di completo rinnovamento per transitare dalla precedente situazione di insufficiente funzionalità, dovuta 149 principalmente alla mancata integrazione dei diversi sistemi in dotazione a ciascuno degli enti confluiti nell’INPDAP ed alla loro obsolescenza, ad un nuovo modello in linea con le esigenze di funzionamento dell’Istituto. L’operazione è apparsa necessaria, anche se comporterà dei rilevanti costi aggiuntivi in un settore caratterizzato da elevata onerosità, e la valutazione dei risultati prodotti deve essere necessariamente rinviata al momento in cui il sistema sarà completato. Devesi conclusivamente richiamare quanto già affermato dalla Corte dei conti nelle note finali della precedente relazione, sottolineando la fase di transizione e sviluppo che l’Ente sta attraversando e raccomandando allo stesso il perseguimento degli obbiettivi istituzionali attraverso una matura consapevolezza della propria missione, da attuare, peraltro, con impiego di mezzi e risorse idonee al soddisfacimento delle aspettative della popolazione iscritta, soprattutto in termini di tempestività ed efficienza. 150