Alla ricerca della memoria, per il nostro futuro

Pag.6 - Il CORRIERE dell’Alto Milanese ATTUALITA’ ALTO MILANESE GENNAIO 2009
Alla ricerca della memoria, per il nostro futuro
“L
a Memoria è faticosa,
la Memoria richiede pazienza,
la Memoria richiede passione,
ma senza di lei non
potremmo fare nessun
passo avanti. Se riusciremo
ad essere sempre più
spinti verso un concetto
di bene comune e non di
puro interesse personale,
allora potremo veramente
sperare di costruire un
mondo diverso e migliore
in maniera permanente.
.Con queste parole si
apre la mostra itinerante
“1938-1948 dalle leggi
sulla razza a Israele: il
viaggio della speranza e
il ruolo dell’Italia” che è
stata ospitata dal Liceo
Classico e Linguistico
“Daniele Crespi” di Busto
Arsizio.
La proposta dell’Istituto
rientra in un più impegnativo
progetto educativo
e formativo attivo
già da più di un anno,
promosso dalla dirigente
Cristina Boracchi e dagli
insegnanti di filosofia e
che vede la collaborazione
con l’Associazione
Italia-Israele presieduta
da Rossano Belloni.
La Giornata della Memoria
è ormai da qualche
anno celebrata in tutte le
scuole: al Liceo “Crespi” il
27 gennaio dello scorso
anno è stato inaugurato
un Giardino dei Giusti:
nel cortile interno della
scuola sono state piantate
venti rose bianche per
ricordare il sacrificio dei
venti bambini Bullenhuser
Damm, finiti nelle
grinfie di Mengele.
Il ricordo della Shoah non
è solo una “lezione” da
apprendere, una
commemorazione
dovuta e
passiva, ma è un momento
vissuto attivamente,
preparato dal punto vista
storico e culturale, per riscoprire
non solo le vicende
atroci, ma il contesto
distorto e perverso che
tra fanatismo ideologico,
teorie pseudoscientifiche
e violenza di massa rese
possibile l’impensabile.
Così anche i pannelli della
mostra itinerante hanno
“dialogato” con gli studenti,
proponendo spunti
di riflessione critica e di
confronto con possibili
situazioni analoghe oggi:
risalire alle sorgenti
dell’antisemitismo
significa
cercare di capire quando,
dove e perché è affiorato
il primo rivolo della fiumana
nera che ha travolto
la cultura e la civiltà europea
nell’immane abisso
che va sotto il nome
di Auschwitz. E questo
anche a casa nostra, in
un Paese generalmente
considerato mite, tra un
popolo che ha rivelato un
forse inconsapevole ma
non incolpevole fondo di
intolleranza.
Ma questo percorso tra
le immagini e le testimonianze
ha voluto inviare
un messaggio di speranza:
ci sono i “semi” sani,
quelli che portano ad
essere persone migliori
e che aiutano ad essere
migliori anche quelli che
sono loro vicini. In quel
tempo furono gli eroi
silenziosi che con umiltà
e coraggio, riuscirono a
salvare tante vite umane
e anche la dignità dell’Uomo.
Perché non esistono
solo circoli viziosi:
esistono anche quelli
virtuosi.
Quest’anno parte del
Giardino della scuola sarà
dedicato anche ai Giusti
che aiutarono gli ebrei
perseguitati, in particolare
a Giorgio Perlasca.
L’evento atteso dagli
studenti sarà l’incontro
del 30 gennaio, al Teatro
Manzoni di Busto Arsizio,
con Franco Perlasca, il
figlio dell’eroe per molto
tempo sconosciuto che
salvò più di cinquemila
ebrei fingendosi un
ambasciatore
spagnolo.
Marcella Colombo