Petite Messe Solennelle ________________________________________________________________ Versione originale per quattro soli, coro, due pianoforti e harmonium (1863) «Bon Dieu - La voilà terminée cette pauvre petite Messe. Est-ce bien de la musique Sacrée que je viens de faire ou bien de la Sacrée Musique? J’etais né pour l’Opera Buffa, tu le sais bien! Peu de science, un peu de coeur tout est là. Sois donc beni, et accorde moi le Paradis» Gioachino Rossini, Passy, 1863 Buon Dio, eccola terminata questa povera Messa. Ho fatto della musica sacra o della musica maledetta? Io ero nato per l'opera buffa, lo sai bene! Poca scienza, un po' di cuore, tutto qui. Sia Tu dunque benedetto e concedimi il Paradiso Coro Luigi Gazzotti Nadia Engheben, soprano Daniela Pini, mezzosoprano Paolo Antognetti, tenore Marco Bussi, basso Francesco Frudua, pianoforte Olaf John Laneri, pianoforte Elisa Montipò, harmonium Giulia Manicardi, direttore GIOACHINO ROSSINI (1792 – 1868) Petite Messe Solennelle Versione originale, per soli, coro, due pianoforti e harmonium KYRIE (coro) GLORIA Gloria in excelsis Deo (coro) Et in terra pax (soli, coro) Gratias agimus tibi (contralto, tenore, basso) Domine Deus (tenore solo) Qui Tollis (soprano, contralto) Quoniam (basso solo) Cum Sancto Spiritu (coro) CREDO Credo (soli, coro) Crucifixus (soprano solo) Et resurrexit (soli, coro) Et vitam venturi (coro) OFFERTORIUM (Prélude religieux) (pianoforte solo) SANCTUS (coro) O SALUTARIS HOSTIA (soprano solo) AGNUS DEI (contralto solo, coro) Composta a Parigi nel 1863, la PETITE MESSE SOLENNELLE è l’ultimo lavoro di Rossini. Gli aggettivi compresi nel titolo sono apparentemente contraddittori e paiono riflettere l’amore di Rossini per il paradosso. Occorre comunque tener presente che “solennelle” può essere inteso in senso liturgico quale termine indicante le parti fisse della messa. In ogni caso “petite” si riferisce al limitato organico vocale e strumentale che controbilancia così l’ambizione dell’Autore. Il lavoro è in effetti di ampie proporzioni e presenta un’architettura formale estremamente chiara. La Messa è simmetricamente strutturata in 14 numeri e in 2 parti, la prima delle quali termina con la fine del Gloria mentre la seconda inizia con il Credo. Chi ancora si attarda a considerare Rossini unicamente come l'arguto creatore di personaggi comici e di situazioni paradossali, tutto riso e gioia di vivere, potrà restare sorpreso al sapere che, nelle sue lettere, egli ha manifestato a più riprese un interesse preoccupato per le sorti della musica sacra, arrivando, per questo, a intrecciare rapporti niente meno che con Pio IX. Le uniche opere di grande respiro che Rossini ci ha lasciato dopo il ritiro dal teatro a soli 37 anni (una carriera fulminante, con 37 opere scritte in vent’anni, dal Demetrio e Polibio del 1808 al Guglielmo Tell del '29) sono, sintomaticamente, due grandi composizioni religiose: lo Stabat Mater scritto fra il '31 e il '42 e la PETITE MESSE SOLENNELLE del 1863. Si tratta di una Messa Solenne che mette in musica tutte le parti ordinarie della liturgia, compreso il Credo, con l'aggiunta di un Preludio religioso e di un’aria per soprano O salutaris Hostia inserita prima dell'Agnus Dei; ma anche di una Messa piccola, poiché Rossini la destina per la prima esecuzione a "Dodici cantori dei tre sessi, uomini, donne e castrati: otto per il coro, quattro per soli, totale dodici Cherubini", con il sostegno di due pianoforti e di un armonium: dunque, piccola e solenne al tempo stesso, non senza un estremo sorriso del vecchio Maestro che non rinuncia a ironizzare bonariamente sul suo lavoro. "Mio ultimo peccato mortale [...] musica sacra o musica dannata? - si domanda Rossini nella dedica "Al Buon Dio" - io ero nato per l'opera buffa, tu lo sai bene! Un po' di scienza, un po' di cuore: ecco tutto. Sii Benedetto e accordami il Paradiso". L’organico strumentale pensato da Rossini corrisponde alla destinazione del lavoro, del tutto privata: la Messa fu eseguita infatti solo due volte (il 13 e il 14 marzo 1863) a Palazzo Pillet - Will, alla presenza - è vero - del bel mondo parigino (c'erano Meyerbeer, Auber, Thomas, banchieri, nobili, finanzieri) e ripresa due anni dopo, nella stessa sede; ma non si parlò di stampa né di altre esecuzioni, vivente Rossini. Ci sarà, semmai, da notare la presenza di uno strumento come l'harmonium, piuttosto insolita: è evidente che esso soddisfa la necessità di un timbro "sacro", quale quello dell'organo e, al tempo stesso, è scelta più preziosa, che preferisce l'eco, il ricordo, allo strumento vero e proprio. Questo rimando all'organo è uno spiraglio per introdurci a comprendere uno degli aspetti più tipici e originali della Messa di Rossini: il gusto per l'arcaico. In mezzo all'infuriare del Romanticismo, nel suo volontario "esilio" parigino, Rossini non ha mai fatto mistero del suo rimpianto per l'età passata, per l'opera con le prime donne e i castrati, che non cantavano alla maniera del tenori moderni, come “galletti strangolati”. Scrivendo questo suo testamento artistico-spirituale, libero dal dover pagare pedaggio alcuno al pubblico dei teatri, Rossini compie delle scelte insolite, volte al recupero di forme e stili del passato. Ma Rossini non guardava solo a ciò che c'era stato dietro di lui: silenziosamente attento a tutto ciò che la musica del suo tempo andava producendo di nuovo (cenni del pianismo di Beethoven, di Chopin, di Schumann si ritrovano nei suoi Péchés, scritti senza apparente impegno, quasi come divertimenti, passatempi), anche la sua ultima opera sacra documenta questa profonda conoscenza, soprattutto per quanto riguarda la scrittura pianistica, che all'arcaismo di qualche modello bachiano unisce assai più sovente moduli di accompagnamento tipicamente romantici e movimenti ritmici che ammiccano alla danza ottocentesca per eccellenza, il valzer, come l’O salutaris hostia. Ed anche lo stile vocale ha abbandonato la florida scrittura belcantistica della sua opera seria: ai cantori non si richiedono prestazioni di virtuosismo straordinario; anzi, Rossini sembra puntare a un tipo di melodia pudica e quasi disadorna, delicata o al massimo patetica, sulla linea di tante "cantilene" - toccanti nella loro semplicità che aveva saputo disseminare a piene mani in tante sue precedenti opere teatrali. Con il canto sommesso e struggente del contralto e del coro su Dona nobis pacem, l’opera si chiude senza alcun tono trionfalistico. La rinascita rossiniana del nostro tempo ha recuperato questo capolavoro come documento di una religiosità tormentata, genialmente personale, con un velo di sorriso e quasi di leggerezza, di cui tutti debbono avere la possibilità di acquistare conoscenza. LOGISTICA Organico Coro (50) a 4 voci suddivise (S1S2 A1A2 T1T2 B1B2) 4 soli vocali (SATB) 3 strumentisti (Pianoforte1, Pianoforte2, Harmonium) Direttore Strumentazione 2 Pianoforti a coda da concerto Harmonium Esigenze tecniche Il coro si dispone su 2 file composte di circa 25 elementi ciascuna. La seconda fila necessita di un rialzo 20 cm. Indispensabili le sedute per coro e solisti. Luci piazzate da concerto. Durata del concerto: 1h e 30m circa, senza intervallo. CORO LUIGI GAZZOTTI L’ Associazione Corale Luigi Gazzotti, fondata nel 1923 e istituita dal 1956 come Ente Morale dello Stato, è ancora oggi una delle più vivaci realtà culturali della città di Modena. Il coro dell’Associazione, distribuito in diversi organici, ha sempre mantenuto un’attività concertistica intensa e di qualità. Tra le partecipazioni degli ultimi anni: Glasgow 1990 su invito del Consolato Italiano, Die Ruinen von Athen di Beethoven per le stagioni ufficiali di Ferrara e Treviso (1994), stagione 1996 degli Amici della Musica di Modena, festeggiamenti per il 75° anniversario dalla propria fondazione (1998) , Festival Internazionale delle Bande Militari, IX centenario di fondazione del Duomo di Modena (1999), inaugurazione ciclo Arabesque (2003), Festival internazionale Cori a Palazzo – Mantova (2003), Giornate Europee della Cultura ebraica (2004, 2005, 2006, 2010), IX centenario della traslazione di San Geminiano (2006), Festival Imola in Musica (2008, 2010). Dal 1996 organizza con il Comune di Modena il festival internazionale I luoghi sacri del suono, che propone ai più alti livelli concerti di musica sacra nelle chiese cittadine. Alcuni titoli entrati nel repertorio del coro dal 2000: Haydn Theresien-Messe, Nelson-Messe e Kleine OrgelMesse, Rossini Stabat Mater e Petite Messe Solennelle, Saint-Saens Oratorio di Natale, Fauré Requiem, Dvorak Messa in Re e Te Deum, Britten Rejoice in the Lamb e A Ceremony of Carols, Purcell Funeral Sentences, Mozart Davide Penitente e Messa in Do minore, Handel Dixit Dominus e Laudate Pueri, Brahms Ein Deutsches Requiem, Vivaldi Gloria e Magnificat, Bernstein Chichester Psalms. Ha collaborato con Cappella Teatina di Bologna per produzioni barocche dirette da G. Paronuzzi, B. Manfredini e G. Manicardi, con Vratza Philharmonic Orchestra, Ensemble Guidantus, Orchestra Filarmonica Emiliana e più recentemente con Arte Resoluta Ensemble e Orchestra Alighieri di Ravenna. Tra i solisti William Matteuzzi, Angelo Manzotti, Sergio Foresti, Roberta Mameli, Daniela Pini. Nel febbraio 2009 ha concepito con la Banda Osiris un originale spettacolo-concerto denominato Fuori dal Coro, che ha debuttato al Teatro Storchi di Modena con grande riscontro di pubblico e critica. Sempre nel 2009 ha inaugurato il nuovo centro Europe Direct di Modena e nel dicembre dello stesso anno ha eseguito A Ceremony of Carols di Britten e i Chichester Psalms di Bernstein. Ha inaugurato l’edizione 2010 del Festival I Luoghi sacri del suono con un’applaudita esecuzione della Petite Messe Solennelle di Rossini, replicata per Imola in Musica 2010. Dal 2001 il Coro ha avviato con Giulia Manicardi un lungo percorso di crescita artistica e musicale. Maggiori informazioni www.coroluigigazzotti.it GIULIA MANICARDI - direttore Giulia Manicardi, nata a Modena, si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza sotto la guida del M° F. Scala. Si è laureata con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto di Musicologia dell’Università di Parma. Ha conseguito il diploma accademico di II livello in Direzione d’Orchestra con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G. B Martini” di Bologna sotto la guida del M° L. Acocella. Ha frequentato i corsi di perfezionamento dell’Accademia Internazionale Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola tenuti da Maestri quali: N. Magaloff, L. Berman, A. Lonquich, B. Petrushansky, J. Demus, S. Fiorentino. Ha inoltre studiato pianoforte con il M° M. T. Carunchio. Ha studiato composizione con i Maestri C. Giacomini, C. Landuzzi e tecnica vocale con il M° G. Visintin.Ha partecipato in formazione cameristica a numerosi concorsi nazionali ed internazionali, conseguendo significativi premi e riconoscimenti. In ambito concertistico, sia come solista che in formazioni cameristiche, ha al suo attivo numerose collaborazioni con cantanti in campo liederistico ed operistico. Ha tenuto corsi di alta formazione per attori presso ERT, Emilia Romagna Teatri, e collabora come consulente musicale con vari gruppi di teatro. Ha frequentato Corsi di Direzione d’Orchestra con i Maestri V. Tchiftchian (“Accademia di Sofia”), Dorel Pascu (“Accademia Nazionale di Bucarest”). Michael Beck(“Bergische Musikschule”). Ha ottenuto il diploma di merito ai corsi di perfezionamento dell’Istituto “A. Benvenuti” di Conegliano. Nel 2004 ha ottenuto il Diploma ai Wiener Meisterkurse di Vienna sotto la guida del M° S. Mas Conde Ha frequentato il corso di Direzione d’orchestra presso la Musikhochschule di Lucerna tenuto dal M° Bernard Haitink in collaborazione con Luzerner Sinfonierochester ( Lucerna 2007). Ha tenuto concerti con varie formazioni strumentali tra cui l’Orchestra Sinfonica Giovanile di Bucarest, l’Orchestra Sinfonica Festivale di Plovdiv (BG), l’Orchestra Sinfonica Veneziana, Ensemble Cappella Teatina di Bologna, l’Orchestra Filarmonica Emiliana, l’Ensemble Guidantus, AdM Ensemble, Vratza Philarmonic Orchestra (BG), Arte Resoluta, Orchestra Alighieri di Ravenna. Dal 2001 è Direttore Musicale stabile del Coro e dell’Associazione “L. Gazzotti” di Modena con cui ha effettuato produzioni di musiche di G. Faurè (Requiem), A. Dvorak( Messa in Re e Te Deum), F. Poulenc (Mottetti), A. Vivaldi (Gloria), H. Purcell, B. Britten (Festival Te Deum), F. J. Haydn (Nelson Messe), A. Scarlatti ( Dixit Dominus), G. F. Handel ( Dixit Dominus, Laudate Pueri), W. A. Mozart ( Davide Penitente, Grande Messa in do min. ), J. Brahms ( Ein Deutsches Requiem), G. Rossini ( Petite Messe Solennelle). Dal 2010 è Direttore Musicale dell’Orchestra Arte Resoluta, progetto nato in collaborazione con la violinista Renata Spotti. Dal 2010 tiene laboratori sulla vocalità presso La Casa Encendida di Madrid. NADIA ENGHEBEN - soprano Si è brillantemente diplomata presso il conservatorio "Luca Marenzio" di Brescia nel 1993. Ha debuttato nel ruolo di Corilla nell' opera Le convenienze e inconvenienze teatrali di G. Donizetti, allestita al teatro Franciscanum di Brescia. Nel 1995, in Finlandia, ha riscosso consensi di pubblico e critica nell'interpretazione dello Jefte di Carissimi. Una vasta attività concertistica la vede impegnata in Italia e all'estero, sia come solista sia come membro di gruppi corali ed ensemble vocali di fama internazionale. Canta ne "Il Concerto delle Dame" diretto dal M° Silvio Baracco, nella corale "Ars Nova" diretta dal M° Mario Tononi e "Athestis Chorus" diretto dal M° Filippo Maria Bressan, collaborando, con quest'ultimo, anche a produzioni con l'orchestra RAI di Torino, dirette da Maestri di chiara fama, quali J. Tate, E. Imbal. Nel repertorio solistico si evidenziano le esecuzioni dei Carmina Burana di Carl Orff, la Petite Messe Solennelle di G. Rossini, e la Sinfonia n. 9 di L. van Beethoven, eseguita con l'Orchestra Toscanini dell'Emilia Romagna. Dal 1998, collabora con il Coro Filarmonico e con il Coro del Teatro alla Scala di Milano, con i quali ha eseguito opere e concerti sinfonici diretti da illustri Maestri, tra questi: Riccardo Muti, Valery Gergiev, Roberto Gabbiani, Salvatore Accardo. DANIELA PINI – mezzosoprano Laureata in lettere presso l’Università di Bologna con tesi di laurea in Storia della musica, ha studiato canto con il M° Angelo Bertacchi di Modena. Ha debuttato nel 1998 nel ruolo di Isabella ne L’Italiana in Algeri di G. Rossini e di Dorabella in Così fan tutte di W.A. Mozart. Nel 1999 ha cantato al Teatro Massimo di Palermo nella produzione Alahor in Granata di G. Donizetti. Oltre ad aver cantato in vari teatri nazionali alcune prime assolute tra cui Ser Marcantonio di S. Pavesi, La cabrera di G.E. Dupont e Une éducatione manquée di E. Chabrier, ha interpretato con grande successo il ruolo di Angelina ne La cenerentola di G. Rossini al Teatro Comunale di Bologna, e successivamente a Trieste, Francoforte e in molti altri teatri europei, e il ruolo di Rosina ne Il barbiere di Siviglia al Filarmonico di Verona e allo Stadttheater di Stoccarda.E’ stata interprete nel Tancredi di G. Rossini a Trieste, Osaka e Tokyo, riscuotendo un grandissimo successo. Ha cantato inoltre nella prima mondiale de Gli Amici di Salamanca di F. Schubert (Laura) al Teatro Comunale di Bologna e a Genova nel Candide di L. Bernstein. Ha lavorato con direttori quali R. Abbado, Y. Temirkanov, D. Oren, D. Renzetti, R. Frizza, P. Arrivabeni, K. Martin, J.C. Casadesus, C. Scimone, N. Luisotti, G. Grazioli, J.C. Spinosi, M. Mariotti, D. Callegari e con numerosi registi di fama internazionale tra cui: G. Vick, G. Lavia, D. Fo, L. Wertmuller, P.L. Pizzi, M. Gasparon, D. McVicar, L. Ronconi, H. De Ana. Del repertorio sacro ha già cantato lo Stabat Mater di G.B. Pergolesi e la Petite Messe Solemnelle e lo Stabat mater di G. Rossini, il Requiem di Mozart e la Missa solemnis in re maggiore di Beethoven eseguita con il Coro Santa Cecilia di Roma. Ha avuto grande successo con La Pietra del Paragone al Teatro Regio di Parma (Baronessa Aspasia) e al Teatro Verdi di Sassari (Clarice), in Faust (Siebel) al Teatro Regio di Parma, in Madama Butterfly (Suzuky) a Tokyo e Nagoya, in Viaggio a Reims (Melibea) al Teatro Reale di Bruxelles, Ariodante (Polinesso) a Francoforte. Recentemente ha interpretato con grande consenso di pubblico e critica il ruolo di Isabella ne L’Italiana in Algeri al Teatro Comunale di Bologna, Cherubino in Nozze di Figaro alla Suntory Hall di Tokyo, Medoro in Orlando furioso a Edimburgo e Annio ne La Clemenza di Tito al Teatro Regio di Torino. I suoi prossimi impegni prevedono: Alcina a Francoforte, L’Italiana in Algeri a Trieste, Cenerentola a Seattle. PAOLO ANTOGNETTI – tenore Ha studiato tromba presso il Conservatorio G. Puccini di La Spezia diplomandosi nel 1992 con il massimo dei voti. Ha conseguito nel 2006 il compimento inferiore di canto con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Riva del Garda. Ha collaborato con varie formazioni orchestrali fra le quali: Ottoni di Verona, Orchestra da camera “L’Offerta Musicale” di Venezia, Orchestra Giovanile di Pistoia, Accademia Bisentina, Orchestra “Festival Pucciniano”, Orchestra del Teatro di Como, Maggio Musicale Fiorentino. Ha vinto l’audizione presso il Teatro dell’Opera di Genova”Carlo Felice”, collaborandovi a contratto. Ha vinto il concorso presso Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”, con la quale ha collaborato per due anni. Ha inciso un CD di musiche di Alessandro Casella con l’Ochestra “Festival Di Villa Marigola”, direttore il maestro G. Garbarino. Ha iniziato gli studi di canto nel 1994 sotto la guida della Sig. ra Giovanna Canetti, ha proseguito il perfezionamento con il maestro Giuliano Ciannella, il maestro William Matteuzzi, il maestro Sergio Bologna. Attualmente studia con la Sig.ra Fiorenza Marchiori. Ha vinto l’audizione per il Coro del Maggio Musicale Fiorentino lavorandovi per quattro anni (dal ’95 al 98). Nel 1999 ha vinto il concorso presso il Coro del Teatro Comunale di Bologna rimanendovi fino al 2003. Collabora dal 2006 con il Coro del Teatro alla Scala di Milano. Ha debuttato nei ruoli principali delle opere: L’elisir d’amore di G. Donizetti, Il Barbiere di Siviglia di G. Rossini, Don Giovanni di W.A. Mozart, I Capuleti e Montecchi di V. Bellini, Pagliacci di R. Leoncavallo (Arlecchino), Rigoletto di G. Verdi. Svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Ha eseguito lo Stabat Mater di G. Rossini con l’orchestra C. Coccia di Novara. Terzo classificato al concorso internazionale di canto lirico “Schio 2005” terza edizione. Vincitore del concorso “voci nuove per la lirica 2005” di Milano. MARCO BUSSI - basso Inizia giovanissimo lo studio del canto nella Scuola comunale di educazione musicale “Vassura Baroncini” e nel 2008 si diploma a pieni voti nel corso superiore di Canto lirico presso il Conservatorio Statale di Musica “G. Frescobaldi” di Ferrara. Perfeziona lo studio della tecnica vocale con Giuliano Ciannella, Paolo Coni e William Matteuzzi. Collabora a progetti con associazioni corali in Emilia Romagna nell’ambito della musica operistica e sacra, anche in qualità di solista: Nelson Messe e Missa Brevis S. Johannes de Deo di J. Haydn, Davidde Penitente e Grande messa in do minore di W. A. Mozart, Messa in re maggiore e Te Deum di A. Dvorak, Ein Deutsches Requiem di J. Brahms, Dixit Dominus e Laudate Pueri Dominum di G. F. Haendel, Chichester Psalms di L. Bernstein, Petite Messe Solennelle di G. Rossini. ). Nel febbraio 2007 ha debuttato in giappone nel ruolo di Escamillo nella Carmen di G. Bizet (Nagoya Theatre e Toyota Theatre). Nel 2008 canta come protagonista nel Gianni Schicchi di G. Puccini a Nagoya e ne La Serva Padrona di G.B. Pergolesi al Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Rasi di Ravenna, Teatro Comunale di Imola, “Imola in Musica”, “Festival Buffalago” e in varie località lombarde. Presso il Teatro Alighieri di Ravenna, nell’ambito della manifestazione “Giovani in Musica 2008”, si è esibito in concerti di musica da camera ed operistica di autori russi, cicli liederistici di A. Dvorak e J. Brahms e cantate di A. Vivaldi. Risulta vincitore del II° concorso “Nausica Opera International” di Parma con presidente di commissione il M° M. Pertusi. Nel 2009 debutta nel ruolo di Pimpinone nel Pimpinone di T. Albinoni al Teatro Comunale di Ferrara ed al festival “Buffalago 2009” nei comuni del Lago di Garda. Nel 2010 sarà impegnato in produzioni della Semele di G.F. Haendel a Berlino, della Dirindina di D. Scarlatti a Ferrara e di Orfeo di C. Monteverdi a Santander con l'ensemble “la Venexiana”. FRANCESCO FRUDUA - pianoforte Si diplomato a pieni voti in pianoforte a Pesaro e in Musica Vocale da Camera a Parma. Dopo alcuni anni di attività come solista, si è poi dedicato principalmente alla musica da camera in duo con diversi strumenti (violoncello, flauto, sassofono), perfezionandosi col M° Bruno Canino al “Campus Internazionale di Musica” di Sermoneta e col M° Pier Narciso Masi al Corso triennale di Musica da Camera dell’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Nel 1992 vince il 2° premio al Concorso Nazionale di Musica da Camera A.M.A. Calabria. Dal 1989 al 1995 ha organizzato ed eseguito una serie di concerti per il Comune di Imola con particolare interesse per la musica vocale (tra questi, nel 1993 la Petite Messe Solennelle di G. Rossini). Nel 1995 ha conseguito il Diploma per Maestro di Teatro presso l’Accademia ACIS di Milano col M° U. Finazzi del Teatro “G. Donizetti” di Bergamo, il Diploma di Maestro Sostituto al Corso Internazionale di Perfezionamento “Spazio Musica” di Orvieto col M° G. Pisani del Teatro alla Scala di Milano ed è stato selezionato come partecipante effettivo alla Masterclass del M° L. Magiera e del soprano R. Kabaiwanska a Bologna. Sempre nel 1995 ha collaborato con il soprano Adelisa Tabiadon al Corso di Tecnica ed Interpretazione Vocale presso l’Accademia di Torre Molina (Piacenza) e come Maestro Rammentatore col Teatro Mancinelli di Orvieto ne La Cambiale di Matrimonio di G. Rossini. Nel mese di febbraio 1997 ha tenuto due conferenze nell’ambito degli incontri “Fuori dal palcoscenico” della stagione di prosa 1996/97 del Teatro Comunale di Imola: “La strana voce”, lezione-concerto sulla tecnica vocale, e “Maria Callas e le sue epigone”. Nello stesso anno, in duo con il soprano Valentina Domenicali, è risultato vincitore all’XI Concorso Nazionale di Musica da Camera di S. Pietro in Vincoli (Ravenna) ed è stato selezionato come partecipante effettivo alla Masterclass sul Lied tenuta dal M° Irwin Gage a Firenze. Collabora con numerosi cantanti e strumentisti e svolge intensa attività concertistica sia in formazioni concertistiche che come accompagnatore. Dal 1997 collabora con il Teatro Comunale “E. Stignani” di Imola nella programmazione di concerti e nell’allestimento di opere liriche al pianoforte. Dal 2000 è docente presso la Scuola Comunale di Musica “Vassura-Baroncini” di Imola. OLAF JOHN LANERI - pianoforte Termina brillantemente gli studi a Verona e quindi si perfeziona in Italia e all’estero per poi conseguire la qualifica di Master all’Accademia Pianistica di Imola. Dopo diverse vittorie in competizioni nazionali, nel 1998 vince la cinquantesima edizione del prestigioso concorso F. Busoni di Bolzano (II premio ‘con particolare distinzione’; I premio non assegnato); nel 2001 ottiene il II premio al World Music Piano Master di Montecarlo. Delle sue Variazioni sopra un tema di Paganini di J. Brahms, unica esecuzione di un italiano inserita nel CD pubblicato per festeggiare il Cinquantesimo del concorso Busoni, A. Cohen scrive nell’International Piano :”la migliore esecuzione dal vivo che abbia mai sentita”. E’ presente in rinomate stagioni e festival in Italia e in Europa sia come solista che con orchestra e tiene numerosi concerti nei più prestigiosi teatri e per le più importanti istituzioni musicali. E’ stato invitato a suonare all’inaugurazione della Biblioteca Sala Borsa di Bologna e a Berlino per la chiusura della mostra dedicata ai disegni (per la prima volta riuniti) di Botticelli sulla Divina Commedia di Dante. Il suo repertorio comprende l’intero corpus delle 32 Sonate di Beethoven, alcune già incise per l’etichetta Blue Music. Dopo l’esecuzione di quindici sonate in quattro recital al Festival Musica in Villa di Santa Margherita Ligure per le celebrazioni beethoveniane, sta per completarne l’intero ciclo in otto concerti per il Circolo della Musica di Bologna. L’interpretazione del Concerto per pianoforte e orchestra n.2 di J. Brahms con i Berliner Symphoniker in Italia e alla Sala Grande della Philharmonie di Berlino, gli hanno procurato l’invito dell’orchestra e del suo direttore Lior Shambadal a tornare nel 2010 alla Philharmonie con il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 di P.I. Tchaikovskij e una tournée in Sud America per il 2009. ELISA MONTIPO’ – harmonium Nata nel 1984, si diploma a pieni voti in pianoforte presso l’Istituto Musicale Pareggiato A. Peri di Reggio Emilia nella classe del M° Charlotte Lootgieter. Presso il medesimo istituto consegue nel 2007 anche il Diploma Accademico di II livello. Si perfeziona con Ennio Pastorino e Riccardo Risaliti (Accademia Musicale di Perugia e di Treviso). Nel 2005 vince una borsa di studio presso l’Alta Accademia Musicale di Bydgoszcz (Polonia), perfezionandosi con Jerzy Godziszewski e W. Ronowska. Ha frequentato il corso per maestri collaboratori tenuto da Paola Molinari e Mirella Freni presso la scuola “Bel Canto” di Vignola, dove tuttora è accompagnatore ai corsi di canto. In qualità di maestro sostituto lavora presso il Teatro Comunale di Modena, per il Festival Puccini di Torre del Lago, per i teatri del Circuito AsLico e per il Teatro del Giglio di Lucca, collaborando con importanti cantanti e direttori d’orchestra. E’ pianista accompagnatore per le classi di canto ed arte scenica dell’Istiituto Musicale A. Peri di Reggio Emilia. Come solista e in complessi cameristici ha tenuto concerti in numerose città italiane e all’estero (Francia, Germania, Polonia, Spagna, Danimarca, Olanda, Repubblica Ceca). Recapiti ASSOCIAZIONE CORALE LUIGI GAZZOTTI Ente Morale – Ministero della Pubblica Istruzione Via Marianini 81 – 41123 MODENA Internet www.coroluigigazzotti.it email [email protected] Massimo Bondioli (Agente) [email protected] 348 87 15 013 Matteo Benuzzi (Segretario) [email protected] 347 82 066 36 Materiale audio e info www.coroluigigazzotti.it/?page_id=1973