BOZZE
DOMANDE ED ESERCIZI DI ECONOMIA INTERNAZIONALE
A cura di Giada Forti
PRESENTAZIONE
Da alcuni anni accompagno i corsi di Politica economica e di Economia Internazionale con una dispense di
Appunti di domande ed esercizi finalizzate ad integrare, chiarire ed aggiornare gli argomenti affrontati nei
vari capitoli base. Si tratta invero di una vera e propria necessità, emersa chiaramente nei molti anni di
insegnamento che nasce dalla consapevolezza che alcune nozioni elementari , di contabilità nazionale di
base, di macroeconomia che vengono date per note nel testo base non lo sono : da qui l’opportunità di
integrarlo. In secondo luogo, alcuni passaggi del corso risultano , come è naturale, più ostici di altri. In
parte ciò è legato alle carenze di base appena indicate, in parte è invece connesso all’argomento trattato:
da qui l’esigenza del chiarimento. Infine, materiecome l’economia internazionale e la politica economica
sono soggette ad un elevato grado di obsolescenza, per cui è opportuno, in determinati limiti, procedere
nel corso delle lezioni ad un opportuno aggiornamento : da qui l’esigenza di aggiornare in una qualche
misura il corso.
Dati questi obiettivi, due sono i problemi che sorgono: a) come affrontare nel corso delle lezioni questi problemi ; b) quale veste dare a queste integrazioni intese in senso lato. Il modo migliore potrebbe essere
quello delle esercitazioni. Ma emergono subito due problemi. Il primo è rappresentato dal fatto che le 60
ore del corso sono appena sufficienti a svolgerlo compiutamente. Il secondo è dato dall’inevitabile
sottovalutazione delle esercitazioni fatta dagli studenti che ne riduce l’utilità.
La soluzione qui seguita è stata quindi quella predisposizione di un’apposita “Dispensa di esercizi e
domande di Economia Internazionale (o di politica economica)” la quale, nell’intenzione di scrive, dovrebbe
conseguire gli obiettivi indicati. Per rendere più agevole tale conseguimento, la Dispensa è di fatto
impostata , scritta e corretta dagli stessi studenti incaricati di effettuare il lavoro.
Se non altro per questo motivo, il contenuto della presente bozza va considerato attentamente, nel
senso che esso va controllato e verificato con i testi ufficiali del corso. Nella eventualità di una
discordanza fra i due contenuti, prevarrà quello dei libri del corso.
I due volumi di base sono: “Laglobalizzazione vol.I. Elementi teorici di base” Luiss University Press 2008 e
“La Globalizzazione ripensata. Problemi e registi di un fenomeno reversibile” Luiss University Press 2014.
Ala stesura di questa dispensa hanno contribuito Alessia Marchione, Corrado , della Luiss negli ultimi dei 35
anni in cui vi ho insegnato.Denisa
e Gianmarco Fagiani della facoltà di Economia dell’Università della
Tuscia. La versione attuale è dovuta in particolare alla paziente opera di sintesi e di correzione delle bozze
di Giada Forti. A tutti va il mio ringraziamento .
2
PARTE PRIMA : Bilancia dei Pagamenti e Cambi
CAPITOLO 1 : La Bilancia dei pagamenti
Il primo blocco di lezioni del corso di Economia Internazionale è dedicato alla bilancia dei pagamenti, o BOP.
La BOP è in questi due capitoli è intesa quale documento delle transazioni con l’estero e non quale
problema di politica economica. Questo secondo aspetto sarà trattato successivamente, dopo aver
affrontato l’argomento del tasso di cambio.
In questa prima parte delle dispense gli esercizi riguardano soprattutto esempi di registrazione delle
transazioni con nella bilancia dei pagamenti . Gli esempi sono predisposti in modo che lo studente assimili
concetti e definizioni.
L’aggiornamento al testo apportato in queste dispense è collegato al fatto “nuovo” delle bilance di
pagamento nell’unione monetaria europea. In questa ottica una particolare importanza assume il sistema
di finanziamento automatico delle bilance di pagamenti degli Stati membri dell’unione monetaria europea,
il c.d. TARGET2.
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DOMANDE ED ESERCIZI
1. Quali sono le componenti della bilancia dei pagamenti?
Le componenti della bilancia dei pagamenti sono le partite correnti, i movimenti di
capitale e la variazione delle riserve ufficiali. Talvolta quest’ultima voce è compresa
nei movimenti di capitale.
2. Quali sono le voci delle tre componenti?
Le partite correnti registrano le transazioni relative alle merci che danno luogo a
importazioni ed esportazioni , ai servizi riguardanti soprattutto il turismo e ai redditi
da lavoro e da capitale. Vanno registrate a credito le operazioni che danno luogo a
incassi e a diritti a riscuotere (come le esportazioni) e a debito quelle che danno
luogo a pagamenti e ad obblighi a pagare ( come le importazioni).
I movimenti di capitale racchiudono gli investimenti di portafoglio che puntano ad
ottenere un tasso d’interesse e gli investimenti diretti all’estero (IDE) che riguardano
l’acquisto di impianti o pacchetti azionari che garantiscono il controllo di un’impresa
con il fine di ottenere dividendi. Un paese dovrebbe essere più interessato agli IDE
dato che gli investimenti di portafoglio hanno un grado più elevato d volatilità.
Sempre di questa componente fanno parte i prestiti e i crediti commerciali.
Vanno registrate a credito le operazioni che danno luogo ad afflussi di valuta, a
debito quelle che danno luogo a deflussi.
Le riserve ufficiali costituiscono la “cassa” di un paese. Sono costituite da depositi
presso il sistema bancario del paese al quale si si riferisce la moneta di riserva e titoli
denominati nella stessa valuta. La valuta estera è definita di riserva se essa è
accettata quale mezzo di pagamento nelle transazioni internazionali. Le riserve
debbono essere prontamente spendibili e liquidabili.
Nella Bop, gli aumenti delle riserve vanno registrati a debito, le riduzioni a credito.
3. Come emerge il saldo della Bilancia dei Pagamenti?
Nel caso della Bilancia dei Pagamenti dei Regolamenti Ufficiali il saldo emerge
andando a tracciare la “linea” tra le operazioni autonome e la variazione delle
riserve, sopra la linea si forma il saldo e sotto la linea sono indicate le transazioni
finanziatrici di tale saldo. Se sopra la linea i crediti superano i debiti la Bop è in
surplus, nel caso opposto in deficit. Il valore sotto alla linea è delle stesse dimensioni
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ma di segno opposto al saldo sopra la linea. Sicché il saldo della Bop è sempre pari a
zero.
4. Quanti “tipi” di Bilancia dei pagamenti abbiamo?
Esistono quattro tipi di Bop:
 Bilancia dei Regolamenti Ufficiali
 Bilancia dei Movimenti Monetari
 Bilancia di Base
 Bilancia dell’UE-FMI
4.1. Parlare della Bilancia dei Regolamenti Ufficiali, dei movimenti monetari e di
base.
La bilancia dei regolamenti ufficiali è caratterizzata dal fatto che la “linea”è posta
sotto le voci delle partite correnti e dei movimenti di capitale: la somma forma il
saldo della bilancia. Sotto la “linea” c’è la variazione delle riserve. Essa indica come il
saldo Bop viene finanziato. Il valore della variazione delle riserve e quello del saldo
sopra la linea debbono essere uguali ma di segno opposto;
Nel caso della bilancia dei movimenti monetari al di sotto della linea oltre alla
variazione delle riserve abbiamo il saldo dei movimenti dei capitali bancari che, nella
realtà italiana del passato, invece di contribuire a formare il saldo, è servito a
finanziarlo. Questo tipo di bilancia venne utilizzata in Italia negli anni precedenti a
quelli in cui era adottata la Bop dei regolamenti ufficiali, quale strumento per
proteggere le riserve, almeno nel breve periodo. Ad esempio, negli anni 70, il
governatore della Banca d’Italia, Guido Carli nel momento in cui le riserve
scendevano di molto (fenomeno pericoloso dato che sotto a un determinato limite
le riserve non possono scendere poiché a tal punto verrebbe compromessa la
capacità di un paese di acquistare all’estero) “chiedeva” (moral suasion) alle aziende
di credito di prendere a prestito dollari sull’Euromercato, prestiti che, usando questo
tipo di Bop non andavano a formare il saldo, ma a finanziarlo, in modo da evitare
l’ulteriore diminuzione delle riserve.
5
La bilancia di base è stata utilizzata nel passato dagli Stati Uniti. Sopra la linea
vengono registrate tutte le poste “irreversibili” della bilancia dei pagamenti, come le
partite correnti (per e i movimenti di capitale a lungo termine che vanno quindi a
formare il saldo, sotto la linea sono registrate la variazione delle riserve e i
movimenti di capitale a breve.
4.2. Commenta la bilancia dei pagamenti EU-FMI.
E’ una bilancia completamente diversa, per così dire,“senza linea”, utilizzata dalla
BCE e dal FMI.
Ciò che emerge è un saldo contabile pari a zero, quindi per determinare se si ha un
avanzo o un disavanzo si guarda la variazione delle riserve. Se quest’ultima è
positiva la bop registra un deficit, se è negativ, un surplus.
Le transazioni con l’estero sono divise in quattro componenti:
 Conto corrente che comprende le partite correnti
 Conto capitali che contiene le transazioni relative ad attività di investimento
nonché le cessioni e le acquisizioni di attività intangibili (brevetti)
 Conto finanziario che comprende gli investimenti di portafoglio , IDI, prestiti,
derivati, crediti commerciali, altri investimenti e la variazione delle riserve
 Errori ed omissioni
5. Effettua le registrazioni nella bilancia dei pagamenti dell’acquisto di una
fabbrica all’estero avvenuto nel mese di marzo e pagato in dicembre.
Marzo 2014
Crediti
Movimenti
dei capitali
Inv. Diretti Esteri - 1000
Crediti Comm
1000
∆RU
-
Debiti
Saldo
-1000
1000
-
6
-
Dicembre 2014
Crediti
Debiti
Saldo
1000
-1000
Movimenti
dei capitali
Crediti Commerciali
∆RU
1000
1000
5. Quale è il legame tra saldo delle partite correnti e conti economici nazionali?
Cosa esprime un saldo positivo della bilancia?
C’è un legame tra saldo delle partite correnti e conti economici nazionali che è
spiegato dall’equazione fondamentale di contabilità nazionale :
Y = C+I+X-M
dove Y rappresenta il PIL ossia la produzione di una nazione, mentre X-M
rappresenta il saldo delle partite correnti.
Se il saldo è positivo significa che le esportazioni sono maggiori delle importazioni e
che sta aumentando la ricchezza prodotta dal paese, Y, dunque le voci della bop si
riflettono direttamente sui conti nazionali.
Un saldo positivo della bilancia esprime un trasferimento di risparmio all’estero.
Questo perché Y = C + I + X – M
e contemporaneamente Y = C + S
cioè S-I = X-M , quindi un surplus segnala un volume di risparmio in eccesso
rispetto agli investimenti. Questo eccesso va all’estero sottoforma di esportazioni
nette di beni e servizi e contemporaneamente di aumento delle riserve.
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7. Cosa è la Posizione Netta di un paese verso l’estero? (PNE)
E’ un documento che integra la bilancia dei pagamenti e registra il patrimonio di un
paese. Mentre la Bop è un concetto di flusso, la PNE è un concetto di stock;
Importante è la variazione di tale patrimonio e della PNE. Essa è determinata dalla
differenza tra la variazione delle attività finanziarie verso l’estero e quella delle
passività finanziarie verso l’estero. Se le attività sono maggiori delle passività verso
l’estero il paese ha un credito, nel caso opposto un debito estero.
PNEt = AF –PF e ∆PNE = ∆AFE - ∆PFE
8. Se gli investimenti esteri in Italia aumentano nel 2014 di 1000 miliardi la
posizione netta migliora o peggiora? Perché?
La PNE peggiora perché le passività (cioè i capitali esteri o PFE) aumentano e, quindi,
aumenta il debito del paese verso l’estero sale.
9. Esplicita il legame tra bilancia dei pagamenti e posizione netta .
Il legame indica una relazione fondamentale: il saldo delle partite correnti è uguale
alla variazione della posizione netta.
Infatti:
PC = X-M
PC + ∆MC = -∆RU
PC + ∆MC + ∆RU = 0
PC = -∆MC - ∆RU ovvero PC = ∆PNE, perché
∆PNE = -∆MC - ∆RU, quindi
∆PNE = PC c.v.d.
Se le partite correnti sono negative anche la posizione netta verso l’estero è
negativa, il debito estero nel paese aumenta.
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10. Commenta un bilancio semplificato della Banca Centrale (BC). Modifica tale
bilancio considerando che la bilancia dei pagamenti è passiva di 2000 ed il deficit
pubblico è stato coperto per 500 da titoli.
Bilancio BC
Attività
Bilancio BC
Passività
Titoli 1000
Attività
Circolante 4700
Titoli 1500
Titoli banche 700
Titoli banche 700
Riserve 3000
Riserve 1000
Passività
Circolante 3200
11. Esplicita il legame tra bilancia dei pagamenti e quantità di moneta. Partendo
da esso il legame con il tasso d’interesse e i successivi passaggi agli investimenti e
al reddito.
Il legame della Bop con la quantità di moneta si esplicita con la variazione delle
riserve che “entrano” nel bilancio della banca centrale tra le attività, che aumentano
quando la bilancia registra un surplus. Nel momento del cambio della valuta estera
contro circolante da parte della BC, la moneta nazionale viene immessa nel sistema.
In questo modo le riserve entrano direttamente nel processo di creazione della ba
se monetaria. Alla variazione della base monetaria si applica il moltiplicatore dei
depositi per ottenere la variazione dell’offerta di moneta.
La quantità o offerta di moneta aumenta e con essa il tasso d’interesse diminuisce.
Tale diminuzione comporta l’aumento degli investimenti privati, a parità d’efficienza
marginale del capitale. L’incremento degli investimenti a sua volta spinge il reddito
ad aumentare per il tramite del moltiplicatore keynesiano degli investimenti privati.
In questo modo il legame tra bilancia dei pagamenti e reddito è esplicitato.
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12. Quali sono i problemi della bilancia dei pagamenti?
I problemi della bilancia dei pagamenti sono due, il problema del finanziamento e
quello dell’aggiustamento.
13. Il problema del finanziamento e modalità per risolverlo. Fare l’esempio con lo
schema della bilancia dei pagamenti. Esiste un problema di finanziamento nell’UE?
Il problema del finanziamento nasce dal fatto che il livello delle riserve di un paese
non può scendere sotto un certo limite, altrimenti rischia di non poter più acquistare
merci e materie prime all’estero. Supponiamo ad esempio una bilancia dei
pagamenti con un importazione per 1000 euro. Le operazioni sono segnate con (1).
Crediti
PC
∆MC
prestiti
Bilancia dei Pagamenti
Debiti
Saldo
-1000(1)-1000(1)
1000(2)
1000(2)
∆RU
1000(2)
-1000(1)
In questo modo il paese è in deficit della Bop e quindi le riserve scendono.
Il finanziamento consente attraverso un prestito di una banca straniera o del FMI, in
modo da non perdere riserve. Le operazioni sono segnate con (2)
A livello di Unione Monetaria il problema del finanziamento non c’è in quanto
avviene automaticamente con il Target2, il deficit di uno Stato membro verso un
altro paese dell’UE viene compensato, automaticamente in una stanza di
compensazione, da un surplus dello stesso stato verso un altro paese dell’Unione.
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14. Cos’è il problema dell’aggiustamento delle partite correnti? Come si risolve?
Il problema dell’ aggiustamento indica che un deficit (ma lo stesso vale anche per il
surplus) della bilancia, perché giudicato non temporaneo, va in qualche modo
eliminato o ridotto e cioè corretto o aggiustato.
Un modo- ma non l’unico- per aggiustare il deficit corrente con l’estero consiste nel
migliorare la competitività di un paese. E ciò si può fare diminuendo il costo del
lavoro per unità di prodotto1 oppure svalutando la valuta nazionale.
Oggi, nell’ambito dell’UE, la svalutazione per gran parte non è più possibile, poiché
gli scambi riguardano per la maggior parte gli Stati membri che utilizzano la stessa
moneta.
15. Parlare delle partite correnti come stabilizzatore automatico. Fare esempio
ricorrendo all’equazione fondamentale della contabilità nazionale.
Le partite correnti sono uno stabilizzatore automatico dell’economia, permettono
cioè di avvicinare il reddito effettivo a quello potenziale, sia in fasi espansive che
recessive.
Infatti:
Y = C + I + X – M, ora le esportazioni sono esogene, poiché non dipendono da Y,
mentre le importazioni sono funzione del reddito.
Allora se:
Y
M
(X – M)
Y
Y
M
(X – M)
Y
In entrambi i casi Y si stabilizza grazie all’andamento delle partite correnti,
che dipendono da Y tramite M.
1
Il costo del lavoro per unità di prodotto è dato dal rapporto tra salario nominale e produttività marginale del
lavoratore cioè CLUP = w / Π dove Π = ∆Y /∆L ( Y = Pil, L = occupati). Quindi per ridurre il CLUP si dovrà diminuire il
livello dei salari o aumentare la produttività.
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16. Scrivere la formula dell’output gap
Yt - Yp
= output gap
Yp
Yp reddito potenziale
Yt reddito effettivo
Esercizio
Giada Fabiani ha acquistato dalla Russia merce per un milione di euro. L’operazione
di acquisto avviene in aprile e il pagamento è effettuato sei mesi dopo, in ottobre.
Effettuare le registrazioni nelle due bilance.
Aprile 2014
C
PC
∆MC
CC
∆RU
D
Ottobre 2014
S
C
D
S
-1000000 -1000000
1000000
-
1000000
-
-
-1000000
1000000
12
-1000000
1000000
Esercizio
Le Ferrovie dello Stato contraggono un prestito in $ 2.000.000 al cambio di €/$ pari
a 2 ( occorrono due dollari per un euro) nel mese di gennaio 2014; in giugno pagano
la prima rata pari al 2% del capitale in euro. Effettuare le registrazioni nelle due
bilance.
Gennaio 2014
C
D
S
PC
Red.capitale
∆MC
Prestiti 1000000
∆RU
Giugno 2014
C
D
-20000
S
-20000
1000000
-1000000
-1000000
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20000
20000
CAPITOLO 2 : I cambi
Il capitolo2 è dedicato al tasso di cambio. E l'argomento più importante del corso. Questa importanza si
riflette anche sulla struttura e sul contenuto di questo capitolo delle dispense.
Innanzitutto il capitolo del corso è diviso in quattro sezioni o argomenti:
1) I tassi di cambio: le definizioni e i concetti di base
2)
gli interventi ufficiali e la domanda di riserve delle banche centrali
3)
il mercato dei cambi a termine
4)
i modelli di determinazione dei tassi di cambio.
Definiamo tasso di cambio di una moneta (ad esempio, l'euro) in termini di un'altra (ad esempio, il dollaro).
Questo tasso di cambio non è quello che troviamo quando ci rechiamo presso una banca o un'agenzia di
cambio per acquistare moneta (o valuta) estera per poterci recare nel Paese al quale la moneta si riferisce.
Ma é quello che viene definito wholesale o all'ingrosso in quanto è il risultato della domanda e dell'offerta
di valuta da perte dei principali players o operatori che intervengono sul mercato dei cambi: grandi banche
e grandi imprese con una propria tesorieria in cambi, le banche centrali. Questo tasso di cambio è
pubblicato su quotidiani economici di tutto il mondo e, per i motivi che vedremo, evidenzia differenze
assolutamente trascurabili da una “piazza” (es. New York) all'altra (es: Londra).
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DOMANDE ED ESERCIZI
1.1. Inquadrare il problema del cambio come strumento di politica economica
secondo Keynes e i Monetaristi. Qual è la conclusione?
Secondo la macroeconomia keynesiana il tasso di cambio è uno strumento molto
utile di politica economica in quanto la possibilità di manovrarlo consente di far
variare tutti i prezzi interni.
Per i monetaristi invece il tasso di cambio è un “problema”. Infatti la speculazione
può attaccare il cambio quando esso è fisso. Eliminandolo il problema della
speculazione scompare.
In realtà la speculazione non viene eliminata ma si sposta sui titoli pubblici, come
dimostra la crisi europea del debito sovrano del 2010-2013.
1.2. Quali sono gli operatori sul mercato dei cambi?
Gli operatori sul mercato dei cambi sono:
 I Dealers ossia grandi banche e imprese che operano in cambi per conto
proprio
 I Brokers ossia soggetti diversi dalle banche che operano per conto di altri. Di
norma per grossi importi essipercepiscono una commissione contenuta.
 I Customers ossia i singoli operatori che domandano la valuta necessaria per
effettuare pagamenti all’estero o per vendere la valuta ricavata da
un’esportazione
 Le banche centrali che intervengono comprando e vendendo valuta per gestire
il livello delle riserve. Questi interventi vengono talvolta ottenuti attraverso i
brokers.
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1.3. Rappresenta il caso di un intervento in acquisto in dollari della banca centrale
cinese. Lega il grafico ai dati del bilancio della banca del Popolo della Cina.
Y/$
(fig.b)
Offerta Bilancio della BC
Riserve 100 Circolante 100
7
D1
6
200
200
Domanda
D0
100
200
Quantità $
Supponiamo ora che il tasso di cambio di equilibrio yuan/$ sia pari a 7
Ipotizziamo ora un incremento delle esportazioni con conseguente spostamento
della curva dell’offerta di $ a destra. Lo spostamento porta ad un apprezzamento del
cambio e dello yuan da 7 a 6 y per $. La BC vuole evitare tale apprezzamento per non
scoraggiare le esportazioni e domanda dollari in corrispondenza del cambio y=7.La
curva della domanda si sposta in D1, che finiscono nelle riserve (+100) con
conseguente aumento del circolante e il cambio resta a 7.
(fig.a)
Y/$
8
7
100 200
Quantità $
16
Nel caso della fig.a, il cambio si deprezza da 7 a 8 yuan per $.
1.4. Raffigura il caso di un attacco speculativo contro la lira italiana.
Prendiamo il caso della lira italiana sottoposta a un attacco speculativo. Ciò vuol dire
che la domanda di dollari aumenta e si sposta verso destra. Se la Banca d’Italia
vuole mantenere fisso il cambio a 625 deve offrire dollari sul mercato in
corrispondenza di tale valore ( S’, S’’ ecc) e così perde riserve.
D’’
£/$
D
D’
S
S’
S’’
625
Quantità $
L’attacco si configura come successivi spostamenti della domanda verso destra.
Parliamo sempre di attacco speculativo quando l’azione degli speculatori è rivolta
contro un tasso di cambio fisso, per il quale esiste l’impegno, anche non formale,
della banca centrale a difenderlo.
Supponiamo che le importazioni aumentino, la curva della domanda di $ si sposta a
destra e il tasso di cambio aumenta con deprezzamento della lira. La BC interviene
offrendo dollari , presi dalle riserve, la curva dell’offerta va a destra. Tutto ciò però se
ripetuto a lungo fa diminuire le riserve. E le riserve sotto un certo limite non possono
scendere.
L’attacco speculativo termina in due modi:
a) Gli speculatori si stancano e l’attacco cessa oppure
b) L’attacco speculativo ha successo e la BC lascia che il cambio fisso che
diventa fluttuante.
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1.5. Esprimi in termini grafici e a parole il dilemma cinese
B of BC
Y/$
S0
Titoli 5000
S1
Circolante 15000
4600
Riserve 7000
15400
15000
7400
7
D1
D0
1500 1900
Quantità $
Partiamo da un tasso di cambio di equilibrio a 7 yuan per $. Supponiamo che le
esportazioni cinesi aumentino il che significa aumento dell’offerta di $, la curva
relativa si sposta in S1. L’offerta si sposta a destra e questo porta all’apprezzamento
della moneta cinese. La Cina non vuole questo apprezzamento in quanto
scoraggerebbe le sue esportazioni e la renderebbe meno competitiva. Per questo
motivo la BC domanda $ e la D0 si porta in D1, aumentano le riserve e quindi la
moneta in circolazione. Il problema è che aumentando la moneta aumentano anche i
prezzi, quindi c’è un problema inflazionistico. L’inflazione può essere evitata
riducendo la base monetaria con operazioni di sterilizzazione di tale base monetaria
ovvero di mercato aperto.
Ma la sterilizzazione non elimina il dilemma. Essa può essere attuata dalla BC che
vende titoli al pubblico: il circolante si riduce perché il pubblico paga per questi titoli
400: in questo modo la moneta torna al suo livello iniziale.
Questa è l’operazione di sterilizzazione degli interventi ufficiali ovvero della
variazione della quantità di base monetaria prodotta dagli interventi.
1.6. Perché la sterilizzazione degli afflussi di dollari non elimina il dilemma?
Perché per sterilizzare l’intervento in acquisto iniziale in dollari, la BC cede titoli dal
suo portafoglio che rendono l’x% mentre con l’intervento in acquisto la BC investe i
relativi $ sul mercato USA all’y%. Ora negli ultimi anni il tasso x sui titoli cinesi supera
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quelli sui titoli USA (a riserve ufficiali). La BC cinese quindi perde una quantità
enorme di soldi per interessi, da qui il dilemma : intervenire o meno, accettando o
meno la perdita dei tassi nel caso di intervento non sterilizzato, (..).
2.1. Come opera l’arbitraggio bilaterale? Fai un esempio.
Per arbitraggio bilaterale si intende un meccanismo che rende uguale il cambio di
una moneta su piazze diverse del mercato dei cambi. Opera fino a quando non viene
raggiunta l’uguaglianza tra le quotazioni.
Supponiamo di avere 1000 €
Sia €/$ = 1 a Milano mentre a New York
€/$ = 0,9 .
Ciò vuol dire che il dollaro è più debole a Milano dove comprerò 1000$ e li rivendo a
NY ottenendo 1000$/0,9 = 1111,1€ e quindi ho guadagnato sulla differenza di
cambio.
La regola dell’arbitraggio è quella di comprare una moneta estera (in questo caso il
dollaro) dove vale meno e rivenderla dove vale di più.
2.2. Definisci il tasso di cambio indiretto e l’arbitraggio triangolare. Fai un esempio
Il tasso di cambio indiretto o cross rate di una moneta è quello che si ottiene
“passando” per un’altra moneta. Prendiamo i tassi di cambio di una moneta l’euro
rispetto ad un'altre due, il dollaro ( €/$) e Yen ( €/Y) . Allora possiamo indirettamente
ricavarci $/Y, il cambio indiretto del dollaro.
L’arbitraggio triangolare quindi si riferisce al caso di 3 quotazioni di tassi di cambio e
consente l’allineamento del tasso di cambio diretto e indiretto.
Consideriamo:
DM/$ = 2 cambio diretto del dollaro
IXC
£/$ = 1000
£/DM = 500
(£/$)/ (£/DM) = DM/$ = 1000/500 = 2
In questo caso non c’è arbitraggio, perché cambio diretto e indiretto sono uguali.
Se invece £/DM = 600 allora DM/$ = 1,67 ( cioè 1000:600)
Ora c’è spazio per l’arbitraggio triangolare
Diretto = DM/$ = 2
Indiretto = DM/$ = 1,67
Partiamo da 1000 $ li investo nel cambio più conveniente, quello diretto e ottengo
2000DM m compro lire e ottengo 1200000£ ( 2000DM*600), a questo punto cambio
le lire in $ ottenendo 1200 $ ( 12000000/1000) con guadagno di 200$.
19
2.9. Definisci il tasso di cambio reale e la sua importanza. Quale deve essere la
variazione del tasso di cambio nominale affinché si abbia un miglioramento della
competitività?
Il tasso di cambio reale è dato dal rapporto tra i prezzi dei due paesi espressi nella
stessa moneta ed e’ importante perché è questo e non il tasso di cambio nominale
ad essere l’indice di competitività. Affinché si abbia un miglioramento della
competitività il tasso di cambio nominale deve almeno aumentare di un importo pari
al differenziale tra i tassi d’inflazione.
Partendo dalla definizione di tasso di cambio reale (cambio incerto per certo)
Q = SP*/ P
Prendiamo i logaritmi indicati con la lettera minuscola:
q = s + p* - p
poi deriviamo rispetto al tempo ed otteniamo i termini di variazione, poiché è
dx / dt = x (non so come si mette il puntino sopra la x) = (xt –x t-1) / (xt-1)
quindi
q = s + p* - p
perché la competitività migliori dovrà essere q > 0
cioè
s + p* - p > 0
ovvero s > p – p*
se l’inflazione nazionale è del 5% quella estera del 2% il cambio nominale dovrà
svalutarsi in misura superiore al 3%, perché la competitività migliori, cioè q > 0.
3.1. Che cos’è il mercato a termine?
Il mercato a termine è il segmento più sofisticato del mercato dei cambi. E’ il luogo
dove si svolgono le operazioni in cambi con consegna differita nel tempo: a 3,6,12
mesi. Il prezzo in base al quale la valuta viene scambiata si definisce tasso di cambio
a termine ed è il prezzo di una moneta espresso in termini di un’altra, fissato oggi
con consegna ad una data futura.
La compravendita a termine è un contratto. Di solito una delle due parti è una banca.
3.2. Quando il tasso di cambio a termine è maggiore del tasso di cambio a pronti
(F>S) la valuta in questione quota un premio o uno sconto? ( ad esempio sotto €/$)
20
Dipende dalla quotazione, nel caso di cambio certo per incerto se F>S l’euro quota
un premio sul dollaro, mentre nel caso incerto per certo quota uno sconto.
3.3. Cosa vuol dire coprirsi a termine?
Vuol dire vendere o comprare valuta con consegna ad una data futura al fine di
proteggersi contro andamenti indesiderati dei cambi.
3.4. Quando l’arbitraggista si copre a termine?
L’arbitraggista è un soggetto avverso al rischio, quindi si copre a termine quando
ritiene che la moneta di partenza e che investe si rivaluterà alla scadenza
dell’operazione di investimento in moneta estera. In questo caso,quando la moneta i
investimento si apprezza, se non si coprisse perderebbe in conto capitale.
3.5. Dimostra la condizione della parità coperta dei tassi d’interesse.
L’arbitraggista si copre a termine perché teme un apprezzamento della moneta che
investe all’estero, e per coprirsi da questo rischio è disposto a pagare una
percentuale rappresentata dal premio. Affiché convenga investire all’estero, tale
premio deve essere inferiore al differenziale tra il tasso d’interesse estero e quello
domestico :
δ ($/€)< i* - i (1)
Se vale l’equazione (1) i capitali si spostano velocemente all’estero (supponiamo
negli Stati Uniti) e ciò comporterà a pronti una maggiore domanda di dollari e una
maggiore offerta della moneta nazionale (euro) ,S $/€ scende.
Contemporaneamente si domanda euro a termine e quindi un aumento di F ($/€).
La differenza tra il tasso d’interesse americano e italiano tende a diminuire finchè
non si arriva all’uguaglianza :
δ $/€ = i* - i
Questa è definita parità coperta dei tassi d’interesse.2
3.6. Quale è la condizione per cui lo speculatore entri in azione?
Lo speculatore a differenza dell’arbitraggista è amante del rischio. Mentre per
l’arbitraggista la condizione è che il premio sulla valuta d’investimento sia inferiore al
2
Sui vari passaggi si veda il testo a pag 100-101 “La Globalizzazione-Preliminari Teorici”
21
differenziale dei tassi d’interesse, per lo speculatore deve esserci una differenza tra il
tasso di cambio a termine e il tasso a pronti atteso a scadenza.
F (x) =E (S t+x)
3.7. Esercizio : F (€/$) = 1,5 e E(S) = 1 lo speculatore comprerà o venderà dollari a
termine?
Comprerà a termine perché a termine il dollaro è più debole e a scadenza venderà la
somma investita guadagnandoci.
Nel caso della speculazione come in quello generale, occorre comprare dove la
monta da acquistare vale di meno e vendere dove vale di più. Così nell’esercizio lo
specxulatore ha euro ed acquista dollari dove questi valgono di meno in termini di
euro, cioè F=1,5, e li vende dove valgono di più E(S)=1.
3.8.Quando l’importatore si copre a termine? Quando si coprirà a termine
l’esportatore?
L’importatore che deve pagare una somma in valuta estera (es. in $) nel futuro si
coprirà a termine nel caso in cui si aspetta un deprezzamento della valuta nazionale
(es. l’euro). L’esportatore invece si coprirà quando si attende un apprezzamento della
moneta nazionale.
3.9. Cos’è il carry trade? Qual è il rischio?
Il carry trade consiste nel prendere a prestito una somma in una valuta a basso tasso
d’interesse e nell’investirla in un’altra che rende di più. In questo caso il soggetto è
neutrale al rischio, significa cioè che non si copre a termine. Ciò perchè la copertura
a termine costa relativamente molto. In questo caso si parla di parità scoperta dei
tassi e non coperta.
Il rischio del carry trade è che la valuta di indebitamento si apprezzi al momento
della restituzione in una misura che può ridurre o azzerare il differenziale tra i tassi
d’interesse.
22
4.1. Quali e quanti sono i meccanismi di aspettative?
I meccanismi di aspettative sono tre: il meccanismo statico, il meccanismo adattivo e
le c.d. aspettative razionali.
4.2. Parlare delle aspettative adattive.
Il meccanismo adattivo è più ragionato rispetto al meccanismo statico.
Le aspettative adattive sono quelle in cui la variazione attesa del cambio è formulata
correggendo parzialmente l’errore di previsione del periodo precedente.
In particolare l’aspettativa al tempo t + 1 del tasso di cambio è uguale al cambio a
tempo t più una correzione parziale dell’errore di previsione:
S t+1 = St + λ( St – Set)
Il limite di questo metodo è che le previsioni sono backward looking cioè guardano
al passato ed ignorano le previsioni future anche se rilevanti per queste aspettative..
4.3. Accennare alle differenze tra le aspettative adattive e quelle razionali.
Le aspettative razionali si basano sul presupposto che gli operatori formino le proprie
aspettative in modo razionale, sfruttando tutte le informazioni disponibili al
momento t in cui vengono effettuate.
E si scrivonocosì
E ( S t+1ӀIt ) dove il segno sta a significare “condizionata” (l’attesa di St+1) a tutte le
informazioni disponibili al tempo t.
A differenza del modello adattivo dunque si sfruttano tutte le informazioni
disponibili e non solo i dati passati. Inoltre l’informazione è elaborata secondo la
teoria prevalente ei suoi valori sono ottenuti attraverso un modello più o meno
formalizzato.
23
5.1. Quali sono le differenze tra il modello monetario flexible prices e quello sticky
prices?
Una differenza fondamentale tra i due modelli sta nella diversa “modellizzazione” del
comportamento dei prezzi nel breve e nel lungo periodo. Nel modello flexible i prezzi
si aggiustano istantaneamente e la PPA è sempre verificata, nel modello sticky prices
i prezzi si aggiustano soltanto nel lungo periodo, nel breve i prezzi sono viscosi. In
questo modello la PPA è cioè valida solo nel lungo periodo.
Una caratteristica fondamentale del modello sticky prices èrappresentata dalla
diversa velocità di aggiustamento dei mercati delle attività e dei beni, le variabili del
primo (tassi d’interesse e tasso di cambio) si aggiustano istantaneamente , sul
mercato dei beni invece l’aggiustamento è lento ( i prezzi e le variabili reali si
aggiustano lentamente).
Il modello ha la singolare caratteristica di assumere sia caratteristiche monetariste
che keynesiane. Infine le aspettative sono razionali di tipo regressivo.
5.2. Descrivi tutte le equazioni del modello di Dornbusch.
Le equazioni fondamentali di questo modello sono cinque:
1) s = p
la PPA è valida solo nel lungo periodo e i prezzi esteri sono per
ipotesi uguali a zero.
2) i = i* + E (se) vale la parità scoperta dei tassi d’interesse. Le aspettative sui
tassi di cambio sono razionali di tipo regressivo
3) i = i* + θ ( s – st)
θ è la velocità con cui st torna al valore d’equilibrio
(0<θ<1)
4) mt = pt + φy – λi
rappresenta il mercato monetario
Le prime 4 rappresentano il settore delle attività.
5) d = γ0 + γ1 ( s – p ) + γ2y – γ3i
equazione della domanda dove le variabili
rappresentano le esportazioni, i consumi e gli investimenti
∆p = k ( d- y ) equazione dell’offerta dove la variazione dei prezzi dipende
dalla differenza tra domanda e offerta ( y è dato, di piena occupazione)
Rappresenta il settore dei beni.
24
5.3. Ricava le condizioni di equilibrio sul mercato delle attività e sul mercato dei
beni e della moneta.
 Settore delle attività
Possiamo riscrivere l’equazione relativa al mercato della moneta rispetto a pt
pt = mt – φyt + λit
sostituisco al tasso d’interesse l’equazione 3
pt = mt –φyt + λ( i* + θ(s – st))
calcolo p ponendo st = s ossia nel lungo periodo
p = mt – φyt + λi*
Faccio la differenza tra pt e p
pt – p = λθ( s – st)
pt = p +λθ( s – st)
 Settore dei beni
d = γ0 + γ1 ( s – p ) + γ2y – γ3i
∆p = 0 quando d = y
∆p = k (γ0 + γ1 ( s – p ) + γ2y – γ3( m- p) – y)
y è di piena occupazione
quindi lo tolgo
In equilibrio ∆p = 0 st = s pt = p
0 = = γ0 + γ1 ( s – p ) + γ2y – γ3 ( m – p)
Faccio la differenza tra le due e individuo
∆pt = γ1 ( s – s) + γ1 ( p – p ) + γ3( p - p)
= γ1 ( s – s) + (γ1 + γ3)( p – p)
Pongo ∆p = 0
p – p =( γ1 ( s – s))/( (γ1 + γ3)
pt = p +( γ1/ (γ1 + γ3)) * ( s – s)
25
5.4. Evidenzia l’overshooting dal grafico. Utilizzando delle frecce evidenzia i tratti
in cui si concretizza il modus operandi del modello.
pt,p
A
A’
p=s
B
∆p = 0
C
A
st, s
-λθ
γ 1/ ( γ 1 + γ 3)
Overshooting
5.5. Il modello di Dornbusch è keynesiano o monetarista?
E’ keynesiano nel breve periodo perché, in seguito all’aumento della quantità di
moneta, che provoca lo spostamento della A verso A’ e quindi la diminuzione dei
tassi d’interesse. E grazie all’equazioni 3 e 4 del modello il cambio si svaluta.
L’opposto è quanto avviene nel modello monetarista flexible prices. Monetarista nel
lungo periodo perché in B si ha ∆M = ∆P = ∆s come avviene nel modello monetarista.
5.6. Commentare le seguenti equazioni di tasso di cambio dei 3 diversi modelli.
st = p/ p* Parità dei poteri d’acquisto (PPA)
st = 1/ γ1 ( - γ0 + γ2 ( y – y*) ) + ( p –p*) + ( i* i) equazione dei tassi di cambio
nell’approccio dei flussi
s = (m – m*) + φ ( y* - y) + λ( i – i*)
flexible prices
equazione dei tassi di cambio nel modello
26
5.7. Completare il grafico tenendo conto che le equazioni di equilibrio dei due
settori sono le seguenti :
settore attività : pt = p + λθ( s – s)
l’inclinazione della retta è negativa e pari a –λθ
settore beni : pt =p + ( γ1/ (γ1 + γ3)) * ( st –s)
l’inclinazione della retta è positiva e pari a γ1/ (γ1 + γ3)
Sintetizzare il modus operandi del modello
Pt, p
AA
PP
B
C
A
s
s1st
St, s
overshooting
Nel punto A il sistema è in equilibrio.
Ipotizzo un aumento della quantità di moneta non anticipato che provoca una
diminuzione del tasso d’interesse che fa aumentare il tasso di cambio che cioè di
deprezza. ( A –C)
Piano piano la svalutazione fa aumentare le esportazioni e fa aumentare i prezzi, la
quantità di moneta reale diminuisce, il tasso d’interesse aumenta e il tasso di cambio
si apprezza. ( C-B)
Nel LP il modello è monetarista, nel BP è keynesiano.
27
5.8. Disegnare un piano cartesiano in cui sulle ordinate c’è il premio dell’euro e
sulle ascisse il differenziale tra i tassi d’interesse.
(F-S)/S
C
Parità coperta (CXI)
B
i* - i(€)
Sulla bisettrice vale la parità coperta δ = i* - i, al di fuori della bisettrice i capitali si
muovono, se il premio è inferiore al differenziale tra i tassi d’interesse i capitali
vanno all’estero (B), nel punto C vanno verso la zona euro.
6.1. Esistono dei meccanismi automatici di riequilibrio della Bop?
Si esistono tre meccanismi automatici
6.2. Parla dell’approccio prezzi o cambio. Qual è la variabile chiave che influenza la
Bop?
Questo approccio si basa su quattro ipotesi:
 Per Bilancia dei Pagamenti si fa riferimento solo alla Bilancia Commerciale (XM)
 Le merci sono funzione del tasso di cambio reale
 Il tasso di cambio è dato, cambi fissi (nel caso del meccanismo basato sui
prezzi)
 La quantità di moneta è data dal saldo della Bop
Supponiamo un deficit:
RU
Ms
p
Exp
e il deficit scompare
Supponiamo un surplus:
RU
Ms
p
Exp
28
e il surplus scompare
La variabile chiave che influenza la Bop è il tasso di cambio reale.
6.3. Qual è la condizione per cui il meccanismo prezzi o cambio può operare?
La condizione di Marshall Lerner. In equilibrio la condizione è λx +λm > 1, in
condizioni di non equilibrio è λx ( px X / SpmM) > 1
6.4. Parla del meccanismo reddito. Cosa succede se la propensione marginale al
consumo è uguale a 1, maggiore di 1 o minore di 1?
Si considerano tre parametri:

Y=C+I+X–M

C = a0 + a1Y

M = b0+b1Y
Da qui calcolo il moltiplicatore
Y = a0+a1Y + I + X –bo-b1Y
Y = (1 / ( 1-a1+b1) )*(a0+I + X –b0)
Ipotizziamo un surplus della Bop
Exp = X + ∆X
Al tempo t+1 le esportazioni aumentano
Y t+1 = (1 / ( 1-a1+b1) )*(a0+I + X + ∆X –b0)
∆Y = 1 / ( 1-a1+b1)*∆X
Mt = b0+b1Y
Mt+1= b0+b1( Y + ∆Y)
∆M = b1∆Y
∆B = ∆X - ∆M
∆B = ∆X – b1( 1 / 1-a1+b1)∆X
∆B = ∆X( 1- b1/(1-a1+b1))
∆B =( 1-a1)/( 1-a1+b1)∆X
X
Y
M
surplus
Il surplus scompare in base alla propensione marginale al consumo (a1)
se a1= 1 ∆B = 0 il surplus scompare, aggiustamento completo
se a1 < 1 ∆B < ∆X aggiustamento incompleto
29
se a1 > 1 ∆B < 0 il surplus si è tradotto in deficit, aggiustamento più che completo
6.5. Perché sono importanti i meccanismi automatici di riequilibrio della Bop?
Perché permettono alla Bop di ritornare in equilibrio automaticamente, senza
l’intervento della politica economica, il che potrebbe avere delle negative
ripercussioni sull’economia.
6.6. Qual è il limite principale?
Il limite principale è dato dal fatto che di norma si fa esclusivamente riferimento alla
sola bilancia commerciale. Ciò non vale nel caso di approccio monetario alla bilancia
dei pagamenti.
6.7. Qual è la differenza tra l’approccio monetario alla Bilancia del pagamenti e
l’approccio monetario al tasso di cambio?
La differenza è che nell’approccio monetario alla bilancia dei pagamenti i cambi sono
fissi, mentre l’approccio monetario al tasso di cambio si applica ai cambi flessibili.
30
ESERCIZI: passaggi da un cambio ad un altro.
Supponiamo di averei seguenticambi e prezzi
trovare i prezzi in dollari delle scarpe cinesi
CINA
scarpe in yuan tasso cambio Y/$
2013
140
7
2014
150
8
trovare i prezzi in yuan delle scarpe USA
USA
(P$*Y)
2013
140
7
2014
150
8
prezzo in dollari (Py/$)
20
18.75
20
18.75
trovare i prezzi in euro delle scarpe americane
Europa
2013
13.3
1.5
2014
15.6
1.2
trovare i prezzi in dollari delle scarpe europee
2013
13.3
1.5
2914
15.6
1.2
20
18.75
20
18.75
ARBITRAGGI SUI CAMBI
Arbitraggio bilaterale. In base a questo meccanismo i tassi di cambio in piazze
diverse non possono divergere. Prendiamo il cambio Yuan/dollaro, incerto per
certo. Per fare l'esempio, dobbiamo ipotizzare che un signore abbia una quantità
di una delle due monete: supponiamo dollari. Ipotizziamo poi che il cambio sia
pari a 7 a Pechino e a 8 New York. L'arbitraggio è una forma di speculazione nello
spazio, non nel tempo. Si acquista, in questo caso, lo yuan dove è meno caro, cioé
dove vale di meno in termini di dollari e si vende dove vale di più. Se quel signore
ha 1000.000 di dollari può acquistare a New York dove la moneta cinese vale
meno, 8 milioni di yuan e venderli a Pechino, dove vale di più ottenendo
8000000/7 = 1.142.857 dollari. Con un guadagno di 143 mila dollari circa.
2. Prendiamo in considerazione ora il cambio euro dollaro. L'arbitraggista in
cambi ha dollari e compra euro. La quotazione della moneta europea è pari a 1,5
a Milano e 1,2 a New York. L'euro vale di meno a NY e di più a Milano. Quindi
sappiamo dove acquistare euro e dove venderli e quanto si guadagna.
31
Scrivere i tassi indiretti considerando i seguenti tassi di cambio:
DM/$;
Yen/Euro
CD$/DM
Yen/$
(Yen/Euro)/(Yen/$ ) = $/Euro
(Yen/$ ) / (DM/$) = Yen /DM
3. Arbitraggio triangolare. Finora abbiamo parlato di tasso di cambio diretto :
yuan /dollaro e euro/dollaro. Però possiamo avere anche un tasso di cambio
indiretto Cosa vuol dire? .Prendo due tassi di cambio diretti: lira/dollaro e
lira/marco. Da questi due cambi posso ricavarmi il tasso marco/dollaro indiretto,
cioé un cambio ottenuto passando attraverso un'altra moneta : la lira. In altri
termini se ho una certa somma di dollari da impiegare sul mercato dei cambi e
voglio aumentare tale somma sfruttando che esiste una differenza tra il tasso di
cambio diretto e quello indiretto del marco/dollaro, mi conviene acquistare -dopo
i marchi- lire per “tornare” ai dollari. Supponiamo quindi che DM/$ à
(L/$)/(L/DM). A sinistra del segno uguale abbiamo il cambio diretto, a destra
quello indiretto del marco rispetto al dollaro. L'arbitraggio triangolare conviene
quando c'è una differenza tra cambio diretto e cambio indiretto del marco rispetto
al dollaro. Supponiamo che il cambio lira/dollaro sia pari 1000 e che il cambio
lira/DM sia pari a 600. Il cambio indiretto è uguale quindi a 1000/600=1.67.
Supponiamo che il cambio diretto marco dollari sia pari a 2. C'è quindi spazio
per l' arbitraggio. L'arbitraggista converte 1000 dollari in 2000 DM; al cambio di
600 ottengo 1200000 e al cambio di 1000 lire per dollaro ottengo 1200 dollari,
con un guadagno di 200 dollari.
Supponiamo ora che il cambio diretto marco dollaro sia sempre pari a 2, il
cambio lira dollaro pari a 1000, mentre il cambio lira marco sia pari a 400. Ora il
cambio indiretto è pari a 2.5. In questo caso all'arbitraggista converrà con 1000
dollari comprare 1000000 di lire che al cambio di 400 gli daranno 2500 marchi e
quindi 1250 dollari, al cambio diretto DM /$ pari a 2. La successione delle
operazioni differisce dal caso precedente.
32
ESERCIZI: tasso di cambio reale
Definisciil tasso di cambio reale secondo la definizione incerto per certo.
Calcolalo, considerando i seguenti dati
cambio
prezzi
prezzi
tasso di
Y/$
USA
Cina
cambio reale dello yuan
2008
7.5
40.5
20.7
14,67
2009
8.2
40.7
21.5
15,52
2010
9.2
41.0
22.7
16,61
2011
9.3
42.0
25.0
15,62
2012
9.2
43.0
26.0
15,21
2013
8.4
44.0
28.0
13,2
2014
8.5
45.0
29.0
13,18
dire se e quandosi ha un apprezzamento (deprezzamento) reale.
Ripetere lo stesso esercizio per il caso euro/dollaro
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Euro/$
1.1
1.2
1.4
1.0
0.9
0.8
1.2
prezzi USA
40,5
40,7
41
42
43
44
45
Prezzi UEM
36,81
33,91
29,4
42
47,77
55
37,5
tasso di cambio reale euro
1
1
1
1
1
1
1
dire quando si ha un deprezzamento e un apprezzamento dell'euro reale.
Il tasso di cambio reale è dato dal rapporto tra i prezzi dei due paesi espressi nella
stessa moneta, si ha un deprezzamento del tasso di cambio reale quando Q
aumenta.
Se un paese persegue il miglioramento della competitività delle sue merci (cioé il
deprezzamento del cambio reale) ed ha davanti i seguenti dati: inflazione interna
(π= 5%) inflazione estera (π*= 2%) di quanto dovrebbe svalutare il cambio
nominale (s)? Spiegalo in termini matematici partendo dalla definizione del
cambio reale,incerto per certo.
Q = (P*S)/P trasformo in logaritmi
q = p* + s – p
p*+s – p > 0
s > p – p*
s > 5% - 2%
s > 3%
33
Come sono definite le ragioni di scambio per la definizione incerto per certo ed
certo per incerto.
Definire il miglioramento e il peggioramento delle ragioni di scambio. Dire che
cosa significa per il reddito nazionale. Se il cambio nominale si apprezza il reddito
aumenta o diminuisce? Dimostralo.
La ragione di scambio è un concetto molto vicino a quello di tasso di cambio
reale, indica il rapporto tra i prezzi all’export e i prezzi all’import che sono dati dai
prezzi in valuta estera corretti per il cambio.
CXI TT = Px / ( Pm / S )
IXC TT = Px / ( Pm * S )
Se il rapporto aumenta le ragioni di scambio migliorano.
Se il cambio nominale si apprezza il reddito aumenta:
Y = A + X –M/S
La condizione di Marshall-Lerner.
Supponiamo che un paese registri un livello delle importazioni annue pari a 2000
miliardi della sua moneta e un valore delle esportazioni di 500 miliardi. In più
l'elasticità delle importazioni e delle esportazioni rispetto alle variazioni del
cambio sono rispettivamente pari a 0.4 e a 0.8. Se il paese svaluta il cambio, la
bilancia corrente migliorerà?
M = 2000
X = 500
λm = 0,4
λx = 0,8
(500/ 2000)* 0,8 + 0,4 = 0,6 la condizione di Marshall Lerner non è rispettata
La bilancia corrente peggiora, se il paese svaluta la propria moneta.
Ricordo che la condizione di ML è la seguente:
(px X/ SpvM) λx + λm >1
34
PARTE SECONDA : La Globalizzazione
1. Cosa si intende per globalizzazione? Quali sono le sue “componenti”
economiche principali?
La globalizzazione è un fenomeno complesso e dinamico. Con questo termine si
intende il massimo coinvolgimento dei paesi nell’apertura degli scambi di merci e
capitali. Parliamo di “globalizzazione” ma dovremmo parlare di “globalizzazioni”,
infatti si parla di tre fasi della globalizzazione che si sviluppano dal 1870 ad oggi.
Le globalizzazione è formata da due componenti:
 Liberalizzazione commerciale o free trade
 Liberalizzazione finanziaria ossia piena libertà dei movimenti di capitali
2. Quali sono le regole di un sistema monetario internazionale?
Le regole sono:
 La definizione del regime di cambio che può essere di cambi fissi o flessibili;
 La determinazione dell’asset di riserva ( valuta o bene ), l’eccezione“di riserva”
indica che esso è accettato da tutti come mezzo di pagamento;
 La determinazione delle istituzioni del sistema che controllano il
funzionamento del sistema o alle quali ci si può rivolgere in caso di conflitti,
attualmente i conflitti commerciali sono regolati dal WTO e quelli finanziari
dal FMI.
 La definizione di convertibilità che può essere “totale” ossia la possibilità di
acquistare beni ed assets senza nessuna autorizzazione o “ di parte corrente”
cioè la possibilità di acquistare senza autorizzazione solo beni, mentre per gli
assets è necessaria.
 Il concetto di asimmetria. Il sistema monetario internazionale può essere
asimmetrico nel senso che i paesi che vi aderiscono non stanno tutti sullo
stesso piano, uno (n.mo) occupa una posizione particolare, è il paese
egemone, che detta le regole. “ Dati n paesi, n-1 sono soggetii a vincoli, n.mo
è quello che li impone”. Questo paese è quello che batte la moneta di riserva,
quest’ultima è quindi interna al sistema nel senso che il paese che la stampa è
uno Stato membro del sistema monetario internazionale.
35
E’ chiaro che questo paese si trova in una posizione particolare perché esso
può fissare la quantità di moneta di tutto il sistema. Un esempio di sistema
asimmetrico è quello di Bretton Woods; la moneta di riserva è il dollaro Gli
Usa sono in condizione, variando la quantità di dollari immessa nel sistema di
determinare, in situazioni normali, il tasso d’inflazione mondiale. Il sistema
finanziario internazionale può essere invece simmetrico, nel senso che
l’attività di riserva nel sistema è esterna al sistema, come l’oro.Il Gold
Standard è un esempio di sistema simmetrico.
 Il signoraggio cioè le risorse, in termini reali, che il governo acquisisce
stampando nuova moneta e utilizzandola per acquistare beni e servizi. Gode
del signoraggio il paese che stampa moneta. Ad esempio gli Stati Uniti in
Bretton Woods che oltre ad avere il privilegio di avere a disposizione moneta
senza dover far leva sulle esportazioni, godevano di un“privilegio
esorbitante”, i dollari usati per pagare le merci importate, tornavano negli
USA come riserva (…)in depositi e titoli americani.
3. Quando nasce il Gold Standard? Quali sono le regole su cui si basa?
Il Gold Standard nasce nel 1870 ad opera di alcuni paesi come Inghilterra e Prussia
con l’obiettivo di massimizzare i vantaggi degli scambi.
Le regole su cui si basa il sistema sono tre:
 Ogni banca centrale vende e acquista la moneta nazionale ed estera in base al
contenuto aureo delle stesse.
 I tassi di cambio sono fissati in base al rapporto tra i contenuti aurei, se ad
esempio la sterlina conteneva 4 grammi di oro e la lira italiana 2 grammi il
cambio lira sterlina era pari a 2 ( 2 lire per 1 sterlina) Questo cambio
costituisce la parità aurea.
Ogni banca centrale fa variare la quantità di moneta solo sulla base dell’andamento
della Bilancia dei Pagamenti. Cioè ∆M = ∆RU = Saldo Bop
4. Quali sono le caratteristiche del Gold Standard?
Le caratteristiche fondamentali del sistema sono:

Simmetria

Convertibilità totale
36




Paese egemone: Inghilterra
Assenza di Signoraggio
Regime di cambi fissi
Assenza di un controllo del modus operandi nel sistema.
5. Qual è il meccanismo automatico di aggiustamento del sistema?
Il meccanismo automatico di aggiustamento è basato sui prezzi. Esso funziona
secondo gli stessi schemi seguiti partendo da un deficit della Bop (1).
(1) - ORO
(2) + ORO
∆M
∆M
p
p
EXP
EXP
a) + ORO
b) -ORO
6. Il Gold Standard fu davvero un sistema automatico?
Il meccanismo non fu completamente automatico in quanto la BCaumentava i tassi
di interesse in modo da rafforzare il processo di aggiustamento automatico basato
sui prezzi. Aumentando i tassi la BC favoriva l’afflusso di oro; diminuendoli l’oro
defluiva. ( cfr. passaggi a,b fig. precedente)
7. In che senso globalizzazione è sinonimo di sistema monetario internazionale?
Uno senza l’altro non può esistere, la globalizzazione insiste sul sistema monetario
internazionale, anche se quest’ultimo può essere stabilito con un Trattato, come in
Bretton Woods, o con delle regole di comportamento, come nel Gold Standard.
Quello attuale è definito da alcuni economisti come “Non Sistema” Monetario
Internazionale.
8. Quante sono le fasi della Globalizzazione? Perché l’ultima si chiama
Iperglobalizzazione?
37
Le fasi sono tre e l’ultima si chiama Iperglobalizzazione in quanto lecomponenti della
globalizzazione sono anche gli obiettivi. La prima fase va dal 1870 al 1913, la
seconda dal 1945 al 1988, la terza o iperglobalizzazione dal 1989.
9. Qual è l’obiettivo prioritario del sistema del Gold Standard?
L’aggiustamento automatico tramite la variazione prezzi.
10. Quali sono le caratteristiche essenziali del sistema di Bretton Woods?
Mentre nel Gold Standard al centro del sistema c’è l’oro ed è quindi un sistema
simmetrico, in Bretton Woods c’è l’oro e il dollaro che è convertibile in oro a 35$
l’oncia. Tutte le altre monete sono convertibili soltanto in dollari.
La valuta di riserva è il dollaro, accettato come mezzo di pagamento internazionale,
possedere dollari significa poter avere oro.
Per quanto riguarda il regime valutario la convertibilità delle operazioni è di conto
corrente, ossia valida solo per le merci.
Sono previste due istituzioni finanziarie il Fondo Monetario Internazionale che si
occupa dei problemi della Bop e la World Bank che si occupa di problemi dello
sviluppo e della povertà.
I cambi sono fissi e la fissità non dipende da 3 regole come nel Gold Standard,ma
dagli accordi di Bretton Woods. Tutte le monete fissano le rispettive parità rispetto
al dollaro USA e possono oscillare del +/- 1%. Ad esempio l’Italia nel 1958 sceglie il
cambio a 625 lire e può oscillare tra 619 e 631, per evitare di uscire di oscillazione la
BC deve intervenire.
Dunque il sistema di Bretton Woods ha le seguenti caratteristiche:
 Asimmetrico
 Convertibilità parziale
 Paese egemone (Stati Uniti)
 Signoraggio (USA)
 Istituzioni (FMI e World Bank)
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11. Quali sono le caratteristiche fondamentali della Globalizzazione legate al
sistema di Bretton Woods?
Con il sistema di Bretton Woods la Globalizzazione assicura la primazia agliobiettivi
degli Stati, rispetto a quelli del mercato. Questa primazia è assicurata dai controlli
sui movimenti di capitali. Bretton Woods è una globalizzazione senza crisi grazie ai
controlli sui movimenti di capitali, ai prestiti da parte del FMI e alla possibilità di
svalutare le monete del sistema in caso di squilibri fondamentali.
12. Quali sono i piani più importanti presentati in occasione di Bretton Woods?
Il piano Keynes, il piano White e il piano Williams.
13. Perché il sistema di Bretton Woods è un sistema senza crisi?
E’ un sistema senza crisi per tre aspetti:

I controlli sui movimenti di capitali che
consentono le azioni di politica monetaria

I prestiti dal fondo che danno la possibilità di
spendere e quindi di crescere

La parità del cambio che può essere modificata
se c’è uno squilibrio fondamentale e quindi permette la svalutazione della
valuta
14. Quando crolla di fatto Bretton Woods di fatto? E de iure?
Di fatto nel 1968, de iure il 15 agosto del 1971.
15. Qual è lo schema teorico della terza fase?
Quello della Nuova Macroeconomia Classica.
16. Cosa vuol dire iperglobalizzazione e quali sono le componenti che ne risultano
esaltate?
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Si parla di ipergloblalizzazione perché le componenti della globalizzazione vengolo
esaltate e diventano anche gli obiettivi della stessa. Tali componenti sono la
liberalizzazione dei mercati e dei capitali.
17. Cos’è il Washington Consensus?
L'espressione Washington consensus fu coniata nel 1989 da John Williamson per
indicare un insieme di ricette di politica economica destinateai paesi in via di
sviluppo che avevano bisogno di aiutidell’ FMI e della Banca Mondialeper la propria
crescita.La principale preoccupazione è la liberalizzazione dei mercati che deve
essere imposta a tutti. I soggetti del Washington Consensus sono il Tesoro USA,
l’FMI e la Banca Mondiale.
18. Quali sono le conseguenze dell’iperglobalizzazione riguardo alla democrazia, al
benessere dei ceti medi e alle posizioni egemoni?
L’iperglobalizzazione ha colpito pesantemente il ceto medio in un contesto in cui è
sconfitto il mondo unipolare basato su una posizione egemone. Inoltre qualcuno
parla di incompatibilità tra democrazia e globalizzazione.(Rodrick (2011))
19. Quali sono i modi per misurare la povertà secondo la Banca Mondiale?
Esistono due definizioni di povertà, la prima è quella di povertà assoluta che indica il
numero di persone che vivono con un livello di reddito o consumi inferiori a un
livello predefinito. Ad esempio nei paesi poveri si considerano persone povere
quelle che sopravvivano con meno di 1,25$ al giorno mentre negli USA quelli che
vivono con meno di 30$ al giorno.
La seconda definizione è quella di povertà relativa secondo la quale il numero di
poveri si calcola tendendo conto di un livello medio di reddito e di una percentuale,
se ad esempio prendo il 50% si considerano poveri quelli che hanno un reddito
inferiore a quello medio del 50%.
20. Qual è il numero dei poveri secondo la Banca Mondiale nei paesi in via di
sviluppo attualmente? Sono aumentati o diminuiti per l’Iperglobalizzazione?
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Sono passati da 1 miliardo e 400 milioni di persone nel 2008 a 900 milioni nel 2012.
21. Quali sono le perplessità a proposito del numero di poveri nel mondo?
Esse nascono dal fatto che viene misurata in modo sbagliato nel senso che si
sottovalutano i prezzi.
22. Quanti sono i poveri in Italia? In Europa? Negli Stati Uniti? (dati del 2013)
I poveri Usa sfiorano i 50 milioni di persone, in Europa i poveri sono oltre 85 milioni
mentre e in Italia 5 milioni.
23. Quali sono i canali che influenzano la povertà dei paesi in via di sviluppo?
I canali che interagiscono con la povertà sono l’accesso all’acqua e ai servizi igenici,
lo sviluppo del settore agricolo, la spesa per l’istruzione e la sanità, gli investimenti
esteri diretti e il saldo della bilancia commerciale.
24. Sintetizza e rappresenta graficamente il dibattito sulla Poverty Trap?
Per Sachs i PVS sono coinvolti da una situazione di Trappola della Povertà. Essa è
rappresentata nella figura seguente.
Reddito(t+1)
Reddito (t+1) = Reddito (t)
Fuori dalla trappola
N
R2
Nella Trappola
R1
R0
Reddito(t)
R1
R2 R3
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La diagonale indica tutti i punti per i quali il reddito di oggi è uguale a quello di
domani. Un paese è nella trappola se il reddito di domani è inferiore a quello di oggi.
Reddito (t+1) < Reddito (t)
Nel punto N i redditi al tempo t+1 e t sono uguali, mentre oltre tale punto si esce
dalla trappola, cioè il reddito dell’anno successivo è superiore a quello precedente.
Quindi secondo Sachs i prestiti possono servire per uscire dalla trappola, nel punto
N.
Easterly invece ritiene che la povertà dipenda dalla bassa produttività. Gli aiuti
disabituano le persone a utilizzare in modo appropriato le risorse e danneggiano la
produttività. La situazione dei PVS è la seguente.
Reddito(t+1)
Z
N
Reddito(t)
Il grafico evidenzia come la derivata della curva del reddito sia positiva e
decrescente,questo significa che anche la crescita è decrescente. Al punto Z gli aiuti
finiscono la loro utilità e non convengono più. Per Easterly ciò si spiega con il fatto
che gli aiuti oltre un certo punto contribuiscono a ridurre la produttività.
25. Quali sono le cause della povertà e della disuguaglianza nei paesi avanzati?
Indica le motivazioni a favore e contro la disuguaglianza.
La tecnologia è una delle cause. Poi un’altra è legata all’emergere di paesi asiatici
come la Cina che producono a costi inferiori facendo aumentare la disoccupazione e
quindi la povertà nei paesi avanzati. Inoltre un altro fattore è la delocalizzazione
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delle imprese. Anche le politiche fiscali di austerità costituiscono un altro fattore di
povertà.
I neoclassici vedono la disuguaglianza come un fattore positivo in quanto mette in
moto la competizione fondamentale per la crescita.Keynes nel capitolo 24 della
Teoria Generale sostiene che la disuguaglianza economica può essere giustificata
solo se contenuta ma è convinto che il reddito è equidistribuito più l’economia può
crescere.
26. Quali sono i rimedi contro la povertà e la disuguaglianza nei paesi avanzati?
Un rimedio a questi problemi potrebbe essere l’introduzione di un reddito minimo o
di un salario minimo.
27. Cos’è la deprivazione?
La deprivazione è l’impossibilità di sostenere alcune spese ritenute necessarie.
28. Qual è l’obiettivo del Quantitative Easing della FED?
Il QE della FED consiste nell’acquisto di titoli a lungo termine per consentire la
riduzione dei tassi d’interesse. L’obiettivo nel QE è quello di stimolare gli
investimenti e la cresita aggirando l’ostacolo dello Zero Lower Bound cioè del tasso
d’interesse zero(…). La situazione è caratterizzata dal prevalere del tasso nullo
corrisponde a quella della trappola della liquidità. (..)
29.L’operazione QE è riuscita?
Si, la disoccupazione si è ridotta dal 10% al 5%.
30. Cos’è il Tapering?
L’operazione opposta al QE, consiste nel ridurre giornalmente l’acquisto di titoli da
parte della FED fino alla cessazione completa.
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31. Perché nel QE ciò che varia è la base monetaria e non l’offerta di moneta?
Sintetizza con la tabella del Balance Sheet della FED.
In effetti la FED accredita per i titoli acquisiti dalle banche le riserve che le stesse
hanno presso di essa. Quindi l’acquisto dei titoli non interessa il circolante ma le
riserve bancarie. Ad aumentare è solo la base monetaria, la moneta rimane
all’interno del bilancio della FED. (Bernanke, 2014)
Balance Sheet FED
Attivo
Titoli
Passivo
1000
Circolante
Az. di credito
Riserve bancarie 1000
Riserve
Base Monetaria
Banche
Riserve bancarie
Depositi
Prestiti
Offerta di moneta
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32. Qual è l’obiettivo delle operazioni non convenzionali della BCE? Rappresenta
graficamente il vincolo. E’ riuscita l’operazione?
Mentre l’obiettivo del QE della FED è quello di aggirare lo Zero Lower Bound nel
caso delle operazioni della BCE, il loro obiettivo è quello di eliminare l’ostruzione del
meccanismo di trasmissione della politica monetaria, il tutto deve avvenire dando la
liquidità direttamente alle banche. L’operazione(…) dalla BCE non sempre è riuscita
a stimolare la crescita a causa del comportamento delle banche che hanno utilizzato
la moneta per l’acquisto di titoli pubblici invece di sostenere gli investimenti.
Tasso ufficiale della BCE (MRO)
Tassi Bancari di mercato (EONIA)
Credito
Domanda (Consumi+Investimenti)
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PARTE TERZA : Le Unioni Monetarie
1. Cosa significa area valutaria ottimale e qual è la differenza con l’Unione
Monetaria?
Area Valutaria si definisce come un insieme di paesi in cui le monete sono legate da
cambi irrevocabilmente fissi
Unione Monetaria: i paesi hanno in questo caso una moneta unica. Ciò vuol dire
anche una banca centrale unica e quindi una politica monetaria unica.
In generale due paesi possono formare un’Unione se:
1) la probabilità di shock asimmetrici è molto bassa;
2) i costi complessivi (macroeconomici) rappresentati dalla perdita del cambio sono
inferiori ai benefici complessivi (microeconomici);
Se questi casi si verificano l’unione monetaria è ottimale.
2. Perché c’è bisogno di individuare le condizioni perché due o più paesi possano
costituire l’Unione Monetaria?
Perché i prezzi sono viscosi e quindi gli effetti degli shock asimmetrici non possono
essere assorbiti automaticamente. Poiché l’ipotesi di base è la presenza di rigidità
nominali ( dei prezzi) lo schema delle unioni monetarie è quello keynesiano.
3. Quali sono i criteri per l’appartenenza all’Unione Monetaria?
Elevata mobilità del fattore lavoro
MUNDELL
(1961)
Elevata omogeneità produttiva
MCKINNON (1963)
Elevato grado di apertura dell’economia
KENEN (1969)
Elevata diversificazione produttiva
MCDAUGALL-JENKINS (1977)
Livello adeguato di federalismo fiscale
(bilancio federale)
4.Quali sono i criteri di Mundell? Quando scrisse e dove?
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Elevata mobilità del fattore lavoro ed elevata omogeneità produttiva. Mundell
scrisse l’articolo con cui vinse il premio Nobel “Optimum Currency Area” nel 1961
sull’American Economic Review.
5. Differenza tra i criteri “veri e propri” e quelli di McKinnon e Kenen.
I criteri veri e propri ( elevata mobilità del fattore lavoro, elevato grado di
omogeneità produttiva, elevato grado di federalismo fiscale e integrazione dei
mercati finanziari nazionali) sono quelli che indicano vare e proprie pre-condizioni
per costituire o partecipare all’unione mentre i criteri di McKinnon e Kenen, elevato
grado di apertura dell’economia e di diversificazione produttiva sono criteri che
riducono i costi di partecipazione all’unione.
6. Perché un elevato grado di federalismo fiscale è un criterio dell’OCA? Spiegare
perché è stato rigettato. Chi sono gli autori della proposta?
Gli autori della proposta sono Mc Dougall e Jenkins. (1977)
Con l’introduzione di un bilancio unico il problema degli shock asimmetrici è risolto.
E’ un meccanismo assicurativo pubblico perché se c’è uno shock, è il bilancio
federale che lo assorbe.E’ stato rigettato perché nessuno Stato vuole cedere la
potestà impositiva ( il potere di imporre le tasse), ne si vuole l’unione fiscale
dell’unione.
7. Cosa dice il criterio di Kenen? Fare un esempio.
Più è elevato il grado di diversificazione produttiva più conviene partecipare
all’unione.
Supponiamo che l’economia non è diversificata, c’è la produzione di un solo bene.
Se la domanda del bene crolla è necessaria una svalutazione della moneta in modo
da rendere il prezzo più competitivo e la domanda dovrebbe salire. Nel caso di un
solo bene la svalutazione serve, il cambio è necessario.
Se invece la produzione è diversificata, la manovra del cambio non serve perché ha
effetti diversi sui vari beni. Non conviene svalutare perché la variazione del cambio
avrà effetti sia positivi che negativi.
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8. Cosa vuol dire endogeneità dei criteri? Cosa dicono Frankel e Rose a proposito
di ciò? E’ verificata nella realtà?
Endogeneità dei criteri significa che se due paesi hanno formato un’unione senza
possedere i criteri al momento della costituzione,questi si sono poi verificati ex post
grazie all’aumento degli scambi commerciali.
L’idea dei due economisti è che gli scambi commerciali portino ad una maggiore
sincronizzazione dei cicli che significa omogeneità produttiva.
Questa ipotesi si basa sul (..) criterio (Mundell) (…)che gli scambi avvicinano i cicli.
La realtà è diversa.
9. Differenze tra Mundell 1 e Mundell 2. Qual è il ruolo del tasso di cambio nelle
due posizioni del premio Nobel?
Mundell 1 (1961) è pessimista, mentre Mundell 2 è ottimista perché sostiene che il
tasso di cambio sia un problema che va eliminato. (..)
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ALTRE DOMANDE ED ESERCIZI
1.1 Quali sono le caratteristiche principali delle riserve ufficiali?
1.2 Quale documento indica che un paese ha un debito nei confronti del resto del
mondo? Come viene ricavato questo debito?
1.3 Come si reagisce ad uno squilibrio della bilancia commerciale dovuto ad una
perdita della competitività?
1.4 Predisporre uno schema semplificato del bilancio di una banca centrale. Come si
inseriscono in esso le riserve?
1.5 Cosa si intende, in letteratura economica, per dark matter puzzle? Essa ha
implicazioni per la politica economica e per la valutazione della sostenibilità dei
conti con l’estero?
2.1 Che cosa è il tasso di cambio? Cosa vuol dire incerto per certo e certo per
incerto? Oggi l’euro vale 1,47 dollari; ieri 1,44. Si è apprezzato o deprezzato? E di
quanto? Nel 1997 il cambio Lira/Dollaro passò da 1000 a 1150: si rivalutò? E di
quanto?
2.2 Come definisci il tasso di cambio reale? Perché è importante? Quando il tasso di
cambio reale è uguale a 1 cosa vuol dire?
2.3 Se un paese adotta un cambio fisso e sul mercato dei cambi la domanda supera
l’offerta di valuta estera (es. dollari), chi e come interviene sul mercato dei cambi
per mantenere il cambio fisso? E se l’offerta supera la domanda?
2.4 La Banca Centrale in Inghilterra effettua un intervento in acquisto per 1.000.000
di $ per mantenere fisso il cambio sterlina/dollaro; sterilizza l’intervento per evitare
l’impatto sull’offerta di moneta. Il cambio dollaro/sterlina è pari a 0,5. A quanto
ammonta l’intervento sterilizzato? E se il tasso di interesse inglese è pari a 4% e
quello USA al 2%, esistono dei problemi?
2.5 Spiegare perché, nel modello monetario di determinazione dei tassi di cambio
con prezzi flessibili, un aumento del tasso d’interesse interno provoca un
deprezzamento del cambio.
2.6 Perché le aspettativesono importanti nell’evoluzione del tasso di cambio?
2.7 Cosa vuol dire coprirsi a termine? Parlare dell’hedging.
2.8 Qual è l’obiettivo e su cosa si basa la speculazione?
2.9 Qual è il risultato dell’analisi di Meese-Rogoff (1983) per quanto riguarda la
validità dei modelli di determinazione dei tassi di cambio?
2.10 Ogni anno in aprile l’Economist pubblica il tasso di cambio del Big Mac. Quale
validità ha questo esercizio?
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2.11 Che cosa è l’analisi tecnica?
2.12 Cosa vuol dire bolla speculativa? Come si forma? Perché scoppia?
2.13 Come si arriva alla parità coperta dei tassi di interesse? Che cosa significa? Che
tipo di investitore c’è dietro?
2.14 Come si arriva alla parità scoperta dei tassi di interessi? Cosa significa? Che tipo
di investitore c’è dietro?
3.1 Cosa vuol dire convertibilità estera di una moneta? Quanti tipi di convertibilità
esistono?
3.2 Definire un sistema monetario simmetrico e fare un esempio.
3.3 Definire un sistema asimmetrico. Un esempio.
3.4 Che cosa sono i clearings? Chi li inventò? Come funzionavano?
3.5 Come veniva immessa la liquidità internazionale e le riserve nel sistema di
Bretton Woods?
3.6 Cosa vuol dire liberalizzazione dei movimenti dei capitali?
3.7 Cosa è l’azzardo morale? Fare un esempio.
3.8 Che cos’è la selezione avversa?
3.9 Che cosa è l’hearding behaviour?
4.1 Quali sono i modelli di attacchi speculativi? Per quale motivo la speculazione
attacca il cambio fisso nel modello di prima generazione?
4.2 Parlare del modello di seconda generazione di attacchi speculativi. Perché si
defiscono self-fulfilling o ad equilibri multipli?
4.3 Che cosa significa l’espressione twin-crises?
1.1 Disegnare lo schema della bilancia dei pagamenti scegliendone lo schema.
1.2 Nel mese di ottobre 2007 l’Italia esporta merci per 100 che vengono però pagate
nel mese di dicembre. Indicare la voce mancante nei movimenti di capitali ed
effettuare la registrazione.
2.1 Il tasso di cambio euro/$ ($/Euro)è pari a 1,3101; il cambio della sterlina($/£)
rispetto al $ è 1,9352. Quale cambio indiretto posso ricavarmi? Calcolarlo.
2.2 Il tasso d’inflazione USA è del 2%; quello dell’UEM è del 5%; l’euro passa da 1 a
0,98. L’euro si è deprezzato in termini nominali del 2%. E in termini reali?
2.3 Prendiamo in considerazione la formula completa di Marshall-Lerner e
supponiamo che i valori delle elasticità siano i seguenti :λx = 0,9 e λm = -0,3; inoltre
le esportazioni (pxX) sono pari a 1000 e le importazioni (SpmM) a 2000. La
condizione di Marshall-Lerner è valida?
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2.4 Il tasso di cambio a pronti dell’euro è pari a 1,1; il tasso di cambio a termine a tre
mesi è 1,5. L’euro quota un premio o uno sconto a termine? Calcolarlo.
2.5 Il tasso di cambio a termine a tre mesi dell’euro è pari a 1,2; il tasso di cambio a
pronti atteso è pari a 1,4. La Dott.ssa Marchione ha 1 milione di euro da impegnare
speculando: venderà o acquisterà dollari a termine?
2.6 Un importatore italiano di carne argentina deve pagare 1 milione di $. Il cambio
euro/dollaro è pari a 1,1 , ma l’importatore prevede che al momento del pagamento
il cambio scenderà a 0,9. Cosa significa in termini di pagamenti in euro? Si coprirà a
termine?
2.7 Consideriamo il caso precedente e sostituiamo all’importatore un esportatore di
calzature italiane. Cosa succede? Si coprirà a termine?
51
Sommario
Presentazione……………………………………………………………………………………….2
Parte Prima : Bilancia dei Pagamenti e Cambi………………………………………..3
Capitolo1 : Bilancia dei Pagamenti………………………………………………..3
Capitolo2 : I Cambi………………………………………………………………………..14
Esercizi sui cambi…………………………………………………………………..31
Parte Seconda : La Globalizzazione………………………………………………………..35
Parte Terza : Le Unioni Monetarie………………………………………………………….46
Altre domande ed esercizi………………………………………………………………………49
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