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NOTA
TECNICA
Rhynchophorus ferrugineus
( Punteruolo rosso della palma)
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Rhynchophorus ferrugineus
( Punteruolo rosso della palma)
Distribuzione
Rhynchophorus ferrugineus è originario dell'Asia sudorientale e della Melanesia, dove è responsabile di seri
danni alle coltivazioni di Cocos nucifera. A seguito del commercio di esemplari di palme infette la specie ha
raggiunto negli anni ottanta gli Emirati Arabi e da qui si è diffusa in Medio Oriente (segnalata in Iran,
Israele, Giordania e Territori palestinesi) ed in quasi tutti i paesi del bacino meridionale del Mar
Mediterraneo (a partire dall'Egitto dove è stata segnalata per la prima volta nel 1992); risalita sino alla
Spagna (prima segnalazione nel 1994), ha successivamente raggiunto la Corsica e la Costa Azzurra francese
(2006). La prima segnalazione in Italia è del 2004 e si deve ad un vivaista di Pistoia che aveva importato
delle piante dall'Egitto; nel 2005 viene segnalato in Sicilia e quindi in veloce diffusione verso il Nord della
penisola: arriva in Campania, portando a morte centinaia di palme secolari in parchi pubblici e nei giardini
privati, nel Lazio, torna in Toscana ed è infine anche in Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia.
Descrizione
Adulto
Lungo fra i 19 ed i 45 mm, presenta una livrea di colore rosso-brunastro, con macchioline nere nella
parte superiore del torace. Possiede un lungo rostro ricurvo, che nel maschio è più accentuato e
ricoperto da una fitta peluria brunastra, alla sua base sono inserite le antenne. La larghezza del
corpo varia fra gli 11,5 e i 15,5 mm, le elitre presentano una fine striatura e sono di colore più scuro
rispetto al pronoto. Lo scutello è lungo circa un quarto delle elitre, piuttosto ampio.
Uova
Sono sottili, oblunghe, di colore bianco crema, lunghe in media 2.62 x 1.12 mm, la femmina ne
depone un numero variabile fra qualche decina e molte centinaia.
Larva
Le larve sono lunghe 35–50 mm, di colore biancastro con il capo marrone, l'apparato boccale
masticatore è ben sviluppato e fortemente chitinizzato mentre il corpo bianco, composto da 13
segmenti, non è dotato di zampe.
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Pupa
La pupa misura in media 35 mm x 15 mm, ed è inizialmente di color bianco crema e quindi marrone
negli stadi più avanzati.

Larva

Bozzolo

Pupa

Esemplare adulto
Biologia
Gli adulti di Rhynchophorus ferrugineus sono attivi sia di giorno che di notte. Sono abili volatori, in
grado di raggiungere nuovi ospiti nel raggio di 1 km.
La femmina di punteruolo rosso raggiunta la maturità sessuale si accoppia, depone circa 300 uova e
le distribuisce alla base delle giovani foglie, nella cavità del tronco e in ferite del tronco o del
rachide fogliare; dopo si riaccoppia e inizia un altro ciclo di ovo-deposizione.
Durante la sua vita ( 2-3 mesi) può compiere 3-4 cicli di ovo-deposizione.
Dopo circa 3 gg. dalle uova schiudono le larve che si dirigono verso l’interno della pianta, scavando
gallerie grazie al robusto apparato masticatorio e danneggiando soprattutto la zona del tronco
immediatamente sottostante alla corona fogliare. Il periodo larvale dura 1-3 mesi; raggiunta la
maturità le larve si trasformano in pupe all’interno di un bozzolo ovoidale allungato formato
avvolgendo le fibre più resistenti, quelli periferiche dello stipite ( tronco) oppure quelle delle basi
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delle foglie, talvolta questi bozzoli si rinvengono anche al di fuori del tronco e alla base delle
piante.
Dopo 14-21 gg. da questi bozzoli fuoriescono gli adulti che hanno raggiunto di già la maturità
sessuale e ripetono il ciclo.
Una generazione da uovo ad adulto che fuoriesce dal bozzolo impiega da 2 a 4 mesi a seconda delle
condizioni climatiche. La femmina adulta fuoriesce dalla palma da dove è nata dopo essersi
accoppiata con i maschi nati dentro la stessa pianta; se la palma non è ancora morta depone le uova
in essa, pertanto una pianta che viene attaccata per la prima volta se non si interviene è destinata a
morire.
La velocità di riproduzione del punteruolo rosso e la sua rapida migrazione da una pianta all’altra
sono le principali cause che rendono difficoltose le azioni messe in atto per ridurre la sua rapida
diffusione. Sulla stessa palma possono sovrapporsi più generazioni dell’insetto che difficilmente si
sposta in una nuova pianta finché non ha completamente distrutto quella su cui vive. I danni sono
causati sia dalle larve che dagli adulti, poiché entrambi si cibano del legno della palma. Questi
danni sono visibili solo quando i coleotteri, avendo colonizzato l’intera palma, ne causano il
collasso.
Gli adulti del punteruolo rosso si spostano da una pianta all’altra anche se distanti 1 km, questi
spostamenti e l’attività generale del’insetto sono favoriti da temperature al di sopra dei 20°, al di
sotto dei 10° gli insetti non riescono quasi a muoversi, pertanto in Sicilia il periodo Novembre –
Marzo è quello nel quale si hanno meno probabilità che una pianta sana venga attaccata.
OSPITI
Rhynchophorus ferrugineus colpisce parecchie specie di Arecaceae tra cui le più diffuse palme
ornamentali del Mediterraneo, Phoenix canariensis e Phoenix dactylifera, ma anche specie di
interesse economico quali la palma da cocco (Cocos nucifera) e la palma da olio (Elaeis
guineensis). Altre specie su cui sono stati segnalati attacchi sono Areca catechu, Arenga pinnata,
Borassus flabellifer, Calamus merillii, Caryota maxima, Caryota cumingii, Corypha gebanga,
Corypha elata, Livistona decipiens, Metroxylon sagu, Oreodoxa regia, Phoenix sylvestris, Sabal
umbraculifera, Trachycarpus fortunei, Washingtonia sp..
Occasionalmente può anche attaccare Agave americana e Saccharum officinarum.
Alcune specie, quali la palma nana Chamaerops humilis, erano ritenute immuni all'infezione grazie
ad una secrezione gommosa che sembrava impedire l'attecchimento del parassita, mentre sono
documentati attacchi anche a queste specie.
Dalle osservazioni in campo effettuate in Italia da quando il punteruolo ha fatto la sua prima comparsa
emerge che:
- la palma preferita per eccellenza è la Phoenix canariensis, il maschio di questa pianta è più
-
suscettibile di attacco rispetto alla femmina, la motivazione scientifica non è però nota.
difficilmente vengono attaccate palme di altezza inferiore a mt 2.5.
il punteruolo viene attratto da molecole volatili liberate dalle palme ferite ( attenzione alle
potature).
il punteruolo non attacca palme già deperite da Fusarium oxsporum o altri agenti patogeni.
SINTOMI DELL’INFESTAZIONE
Nelle sue prime fasi, l’ infestazione può essere asintomatica, cioè priva di segni evidenti a
comprova della presenza di punteruoli rossi. Si può dire infatti che, al manifestarsi dei primi segni
di deterioramento della palma, corrisponda uno stato già avanzato di infestazione. I primi sintomi
sono rappresentati da un anomalo portamento della chioma, che assume un caratteristico aspetto
divaricato "ad ombrello aperto" e un colorito spento. Nei casi più gravi si arriva alla perdita
completa delle foglie, per cui la pianta appare come "decapitata".
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Lo stadio dell’infestazione è tanto più avanzato quanto più si passa dal grado 8-9 al 2-1.
Nello stadio terminale della infestazione si produce un vero e proprio "collasso" della palma: solo
a questo punto le colonie di punteruoli rossi abbandonano la pianta attaccata migrando su un nuovo
esemplare.
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LOTTA
Considerato che difficilmente è possibile debellare l’insetto quando è già penetrato nell’interno del
tronco della pianta ospite, la lotta si deve basare su interventi di profilassi di carattere preventivo e
nell’individuare i possibili focolai.
Le larve restano per un lungo periodo nell’interno della pianta, provocando la completa distruzione
dei tessuti interni; le sostanze attive contro l’insetto non riescono a penetrare dentro il tronco e
quindi i trattamenti chimici effettuati irrorando esternamente la pianta non uccidono le larve che
sono dentro di essa. Di conseguenza appare evidente che è necessario impedire preventivamente
l’ingresso delle larve nella palma e soprattutto riuscire ad individuare precocemente il momento del
loro primo insediamento. Infatti, gli interventi di difesa possono sortire qualche risultato solo se
attuati con grande tempestività.
Per prevenire le infestazioni è necessario mantenere le piante nelle migliori condizioni vegetative,
adottando tutti gli accorgimenti tecnici che permettono di evitare o limitare l’insediamento iniziale
dei parassiti; pertanto vanno eliminate le parti secche o ammalate o che ospitano già il parassita
oppure sono infette da funghi, oltre ad una osservazione attenta e costante.
Per quanto sopra riportato gli interventi di profilassi generali a cui devono attenersi tutti i proprietari
di piante sono così individuabili:
- accurate ispezioni - periodiche su tutte le piante suscettibili di attacco da parte del
coleottero in questione;
- accurata potatura - delle vecchie foglie e delle infiorescenze secche, eliminazione delle
guaine fogliare, residui organici, ecc. da effettuare nel periodo invernale;
- potatura - delle foglie verdi, fatta nel periodo invernale con temperatura almeno al di
sotto dei 15° lasciando 80 – 100 cm di picciolo sulla pianta;
- disinfezione - dopo ogni potatura, effettuare un trattamento con prodotti insetticidi ( vedi
-
successivo paragrafo interventi chimici sopra chioma a carattere preventivo) con aggiunta di
prodotti fungicidi a base di rame e fosetyl – alluminium. Non effettuare mai potature se
non seguiti da questo trattamento poiché le ferite della palma attirano il punteruolo.
monitoraggio degli adulti - impiego di trappole innescate con feromoni di
aggregazione, posizionate sul tronco ad un’altezza da terra superiore a mt. 2,5; va
considerato che le trappole attirano gli adulti ma in ogni caso non sono in grado di catturarli
tutti e quindi il rischio è che alcuni insetti attratti vadano a depositare le uova nella palma
monitorata; pertanto se ne sconsiglia l’uso ai privati, potrebbero essere utilizzate dagli enti
preposti alla difesa del verde pubblico per il monitoraggio in zone limitrofe ( diametro non
più di 1 km) da quelle ove si è già rilevata la presenza dell’insetto. Le trappole possono
essere utilizzate come sistema di lotta in aree fortemente infestate per abbassare il livello
della popolazione dell’insetto. Nei viali va collocata una trappola ogni 500 mt., nei giardini
ogni 5000 mq.
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INTERVENTI CHIMICI SOPRACHIOMA A CARATTERE PREVENTIVO
I trattamenti preventivi sono da effettuare al fine di proteggere le palme sane e per limitare il
diffondersi delle infestazioni, il loro scopo è uccidere gli adulti di punteruolo quando questi tendono
ad infestare nuove palme ma anche ad uccidere gli adulti all’inizio della loro diffusione che si
verifica quando emergono dagli stipiti delle piante infestate. In un raggio di circa 1 km da dove si è
rilevata la presenza di palme infestate, tutte le palme sono da trattare tempestivamente e adottare un
programma di difesa che duri di tutta la loro vita , interrompere questo programma significa
vanificare tutto quello fatto in precedenza ( la palma prima o poi è destinata ad infettarsi).
Questo trattamento consiste nell’irrorare 10 – 20 lt. di soluzione insetticida alla base della chioma di
ogni palma con attrezzatura a bassa pressione ( 10 – 30 atmosfere). Il gettito va indirizzato alla
corona fogliare con l’intento di imbibire fino a saturazione la fibra vegetale che si sviluppa alla base
dei grandi piccioli fogliari e dell’intero stipite, se questo è completamente avvolto da fibra. Questo
tipo di intervento non solo protegge gli alberi sani da possibili infestazioni, ma elimina anche gli
adulti di punteruolo rosso sia in attività che in fuoriuscita qual’ora la palma fosse infestata. Molto
spesso se questo trattamento è bene effettuato, può risultare efficace anche nei confronti delle larve
prima della trasformazione in pupe. Infatti le larve poco prima di trasformarsi in pupe dall’interno
del tronco tendono a portarsi in superficie e producono un foro di apertura per consentire la
successiva fuoriuscita dell’ adulto; questo foro facilita la penetrazione dell’insetticida che va a
colpire direttamente le larve. Spesso le larve si impupano fuori dalla pianta sulla base delle foglie in
tal caso l’insetticida le colpisce ancora più facilmente.
Gli insetticidi disponibili per trattamenti alla chioma presentano un brave periodo di persistenza che
non supera le 4 settimane. Questa breve persistenza obbliga ad effettuare più trattamenti durante
tutto l’anno ad eccezione del periodo invernale quando l’insetto rallenta o blocca la sua attività.
Quindi, vanno effettuati 8 trattamenti con cadenza mensile nel periodo marzo – ottobre.
Gli insetticidi da utilizzare sono da individuare tra quelli registrati all’uso
 Abamectina
 Azadiractina
 Ciflutrin
 Clorpirifos
 Clorpirifos-metile
 Clothianidin
 Imidacloprid
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Prima di impiegare una delle suddette molecole accertarsi che è ancora autorizzata per la lotta al
punteruolo rosso delle palme nel verde pubblico e/o privato.
Per piante inferiore a 7 Mt. di altezza la soluzione insetticida può essere distribuita da terra con
normali pompe irroratrici, mentre per piante di altezza superiore va distribuita dalla pedana di
macchine elevatrici ( con costi non indifferenti), oppure si può installare in ogni pianta un tubo in
polietilene del diametro di 16 mm. che partendo da terra arrivi sopra la chioma terminando con un
aspersore, ogni volta che deve effettuarsi il trattamento è sufficiente collegare a terra il tubo con una
normale pompa irroratrice. Va controllato periodicamente l’aspersore terminale ed eventualmente
smontarlo e ripulirlo dalle incrostazioni ai fori nonché allungare il tubo se la palma nel frattempo è
cresciuta in altezza.
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Cosa fare se una palma è già infettata dal punteruolo rosso.
- Abbattimento e distruzione della pianta ( se l’infestazione è in uno stadio
avanzato e con l’apice vegetativo seriamente compromesso);
- Piano di intervento curativo ( se l’infestazione è all’inizio – il risanamento non
è assicurato).
ABBATTIMENTO E DISTRUZIONE DELLA PIANTA
L’abbattimento di una pianta infestata dal punteruolo rosso è finalizzato alla distruzione
dell’organismo nocivo, che è presente al suo interno nei suoi diversi stadi evolutivi.
Nella quasi totalità dei casi, la colonia infestante si insedia nella porzione apicale della palma sino
alle inserzioni delle foglie basali, pertanto la restante parte del fusto non è infestata.
Misure fitosanitarie da attuare per l’abbattimento e lo smaltimento della parte infestata delle pianta:
 Operare evitando giorni con forte piovosità, che possono rallentare l’esecuzione degli
interventi, e giornate con ventosità eccessiva, che possono favorire il volo degli adulti;
 Coprire l’area sottostante la proiezione della chioma della pianta da abbattere con teli di
plastica dello spessore di almeno 0,40 millimetri, al fine di impedire la caduta del materiale
infestato sul terreno nudo e di agevolare le operazioni di raccolta delle parti vegetali tagliate
e di tutti gli stadi di sviluppo dell’insetto caduti accidentalmente al suolo;
 Asportare le foglie e coprire l’apice vegetativo con imballaggi avvolgenti ( reti antinsetto o
teloni di plastica di adeguato spessore e resistenza);
 Procedere con il taglio della palma a sezione successive, osservando con cura la sezione di
taglio considerando che la parte infestata del vegetale si esaurisce solo quando non sono più
visibili gallerie e/o cavità e/o marciumi;
 Raccogliere e confinare in imballaggi avvolgenti ( reti antinsetto o teloni di teloni di plastica
di adeguato spessore e resistenza) tutti i residui infestati depositati su teloni di plastica steso
precedentemente a terra;
 Procedere alla soppressione tempestiva di tutti gli stadi di sviluppo dell’insetto, che
potrebbero accidentalmente liberarsi nell’area circostante ricorrendo a qualsiasi mezzo
idoneo quali: la raccolta manuale con confinamento in recipienti chiusi e attivati con
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sostanze insetticide, l’eliminazione per compressione meccanica, la bruciatura con
bruciatori a gas;
 Procedere alla distruzione ed allo smaltimento dei materiali di risulta infestati mediante
idoneo trattamento termico o trituratura meccanica fine, assicurandosi che i materiali di
risulta ottenuti abbiano dimensioni inferiori a 2 cm;
 Qualora non sia possibile effettuare la distruzione in loco e si debba trasportare il materiale
infestato in un sito diverso da quello di abbattimento, è necessario confinare lo stesso in
imballaggi avvolgenti ( reti antinsetto o teloni di teloni di plastica di adeguato spessore e
resistenza) e/o utilizzare per il trasporto camion chiuso o telonato, per impedire dispersioni
accidentali.
La parte di tronco non infestata è opportuno eliminarla subito per evitare che possa cadere
da sola; va smaltita come normale materiale di potatura.
PIANO DI INTERVENTO CURATIVO
Dendrochirurgia + trattamenti chimici
Si asportano tutte le foglie della palma e si pulisce tutta la parte apicale del tronco che va
dalla base delle foglie più basse sino all’apice vegetativo, andando quanto più in profondità
possibile per togliere tutti i punteruoli a qualsiasi stadio di sviluppo ( le larve possono
trovarsi anche a 50 cm. di profondità). Questa operazione deve essere eseguita da giardinieri
altamente qualificati poiché durante l’operazione non devono ledere l’apice vegetativo della
pianta. Nell’eseguire la dendrochirurgia si devono adottare tutte le precauzioni descritte per
l’abbattimento di una pianta infestata compresa la distruzione di tutto il materiale asportato.
Dopo si effettua un trattamento insetticida analogo a quello preventivo con aggiunta di rame
e fosetyl-alluminium per disinfettare le ferite; questo trattamento va eseguito ogni 15 gg. per
3 mesi e dopo si continua con il programma degli interventi preventivi come già indicato per
piante sane. Non coprire la pianta dopo l’intervento dendrochirurgico, come spesso si vede
in giro, con reti poiché dopo 15 gg. dovremmo rimuoverle per eseguire gli altri trattamenti
previsti, in mancanza dei quali gli eventuali insetti rimasti nella pianta non verrebbero più
contrastati ne potrebbero abbandonarla in quanto ingabbiati ma continuerebbero ad
alimentarsi e riprodursi sino a distruggerla definitivamente.
Questa pratica dell’incappucciamento potrebbe avere senso qual’ora si decida di fare morire
la pianta infettata e nel contempo si vuole non fare infettare le piante sane vicine, le quali
comunque prima o poi verranno attaccate dai punteruoli presenti nella zona.
Il programma curativo sopra descritto è attualmente l’unico che può sortire qualche risultato
e va sempre attuato qual’ora si decida di tentare di curare una palma attaccata dal
punteruolo.
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Al suddetto programma può associarsi l’utilizzo del nematode steinernema carpocapsae.
Utilizzo del nematode steinernema carpocapsae
Il nematode steinernema carpocapsae reso attivo per alcune settimane da un liquido
applicatore a base di chitosano è in grado di uccidere le larve del punteruolo all’interno della
pianta raggiungendole seguendo le gallerie da esse scavate. Una confezione commerciale
contiene 50 milioni di nematodi e 500 cc di liquido applicatore e va diluita in 30 lt di acqua
che sono sufficienti per trattare 3 palme di grandi dimensioni.
Regole per una corretta applicazione del nematode:
-
-
Circoscrivere l’impiego alla primavera e all’autunno;
Al momento del trattamento la pianta deve essere umida per consentire la mobilità dei
nematodi ma non satura;
Lavare le attrezzature prima dell’impiego al fine di evitare la presenza di residui di
fitofarmaci;
Distribuire la soluzione o direttamente con l’annaffiatoio o a mezzo di attrezzature a bassa
pressione (max 2-3 bar), rimuovere eventuali filtri sottili ed utilizzare ugelli di diametro 0,8
– 1 mm; la soluzione deve raggiungere il centro della chioma, l’inserzione delle foglie e gli
stipiti;
Trattare con temperature comprese fra i 13 – 22 °C durante le ore meno luminose della
giornata;
Assicurare una buona umidità della pianta anche nelle settimane successive all’applicazione,
con irrigazioni frequenti ma senza dilavare.
ALTRI SISTEMI CURATIVI
-
Endoterapia ;
-
Utilizzo di microonde.
Questi sistemi hanno dei limiti tecnici e pertanto la loro efficacia è molto aleatoria, in ogni
caso per essere applicati è necessario essere autorizzati dal servizio fitosanitario regionale.
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Endoterapia
L’endoterapia è una tecnica che vede inoculato il principio attivo dell’insetticida nel sistema
linfatico della pianta tramite delle iniezioni ( tipo fleboclisi) effettuate nel tronco nel tratto
compreso da terra ad un metro prima dall’ inserzione delle foglie.
L’endoterapia è rivolta quasi esclusivamente alle larve che sono già dentro la pianta o che ci
andranno successivamente. La protezione della pianta di un intervento endoterapico ha una
durata di circa 6 mesi. Le molecole insetticida che hanno dato i migliori risultati sono
abamectina, azadiractina e solfato potassico.
Tecniche di iniezione endoterapica
Metodo endoterapico ad assorbimento naturale:
Questa metodologia di applicazione sfrutta la normale capacità assimilatoria della pianta.
L´apparecchiatura utilizzata si compone di:
un contenitore sigillato contenente la sostanza da immettere nell´albero
un condotto di uscita collegato al contenitore
tre condotti di distribuzione provvisti, in corrispondenza di ogni estremità libera, di un ago
monouso per l’iniezione della sostanza nel tronco della pianta. Ciascun condotto di distribuzione è
dotato di un gocciolatore e di un deflussore per il controllo e la regolazione della velocità di
assorbimento durante il trattamento
mezzi per regolare e controllare il flusso della soluzione così da adattare il trattamento alle
caratteristiche del prodotto e della specie da trattare, rispettando la capacità fisiologica di
assorbimento della pianta.
Per procedere all’applicazione i fori sul tronco vengono praticati ad un´altezza di circa 1 metro da
terra utilizzando un trapano elettrico con un’inclinazione di 45°. I fori, del diametro variabile di 2-4
mm ed una profondità di 3-5 cm, sono in numero diverso a seconda della circonferenza del tronco e
delle caratteristiche morfologiche e di sviluppo del tronco stesso (presenza di costolature, torsioni,
ecc); in genere se ne pratica uno ogni 35-40 cm di circonferenza.
Ovviamente, per consentire la caduta per gravità della soluzione antiparassitaria, i fori devono
essere eseguiti ad un’altezza inferiore rispetto a dove viene posizionato il contenitore della
soluzione (che di norma è posto a 1,80-2 metri da terra). La capacità di assorbimento del prodotto
da parte della pianta e, quindi, la velocità dell’assorbimento stesso è influenzata da una serie di
fattori esterni, quali: condizioni atmosferiche (luminosità, ventosità, umidità relativa, temperatura),
dalla specie vegetale, dalla fase fenologica, dalle condizioni fitosanitarie dell’albero.
Soprattutto stress idrici e scarsa luminosità aumentano in modo rilevante i tempi di assorbimento,
che possono essere anche di 12 - 24 ore, col rischio di cristallizzazione e/o flocculazione del
prodotto e di riduzione della cicatrizzazione dei fori. Ciò può determinare una scarsa efficacia degli
interventi.
Quando si utilizza questa tecnica su verde pubblico è fondamentale assicurare la sorveglianza del
cantiere per l’intera durata del trattamento.
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Metodo endoterapico a pressione:
Prevede l’introduzione forzata del prodotto all’interno del tronco. Le apparecchiature che si
utilizzano, seppure con alcune differenze di carattere costruttivo, sono provviste di una pompa che
preleva la soluzione da un serbatoio e fornisce il liquido sotto pressione ad un numero variabile di
condotti di distribuzione, ciascuno dei quali collegabile ad un dosatore volumetrico di iniezione
cavo. Anche in questo caso i fori sul tronco vengono praticati con un normale trapano elettrico; il
numero di fori e la loro altezza da terra sono in funzione del diametro del tronco, della presenza di
ferite, nodi, costolature, ecc.
I fori hanno un diametro di 4-6 mm e raggiungono una profondità che può arrivare fino a 5-6 cm.
Durante l’iniezione un manometro permette di misurare e regolare la pressione di esercizio, che di
norma va dalle 2-3 atm fino alle 7-8 atm (in particolari situazioni). Con questa metodologia di
applicazione la velocità di assorbimento del prodotto non è influenzata dalle condizioni ambientali,
bensì dipende essenzialmente dalle caratteristiche fisiologiche dell’albero.
Metodo endoterapico a micropressione “Arboprof”
E’ un sistema a bassa pressione (1.5 – 2.5 bar) con il quale la soluzione insetticida viene introdotta
nel legno tramite aghi di diametro pari a 8 mm. Dopo aver eseguito un foro lungo da 30 a 50 cm. I
tempi di assorbimento, in condizioni normali, consentono di trattare 2-3/alberi/ora/attrezzatura.
Al momento è fra i metodi più usati per il trattamento alle palme contro il punteruolo rosso
(rhynchophorus ferrugineus) dove si iniettano circa 600 ml. di soluzione costituita da 50 ml.
Abamectina, 50 ml. Azadiractina, 60ml. Posfito di potassio oltre, evidentemente l’acqua. Il
trattamento è efficace per circa 150-180 gg. specialmente nei confronti delle larve.
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Nell’endoterapia in generale il numero dei fori da praticare dipende dal diametro della pianta.
diametro < 30 cm
diametro 31 – 45 cm
diametro 46 - 60 cm
diametro > 60 cm
NO Endoterapia
n. 3 iniezioni
n. 4 iniezioni
n. 5 o più iniezioni
L’endoterapia ha però dei limiti da prendere in considerazione:
1) Gli insetticidi utilizzabili hanno scarsa capacità ascendente nella pianta;
2) La palma è una monocotiledone è pertanto ha il sistema vascolare discontinuo e quindi ci
sono buone probabilità che la soluzione non venga iniettata tutta direttamente nei vasi.
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3) Non può essere associata alla dendrochirurgia, tecnica che prevede la totale asportazione
della chioma, poiché la soluzione insetticida iniettata nel tronco per arrivare alle foglie
necessita dell’azione di suzione operata dalle stesse durante la traspirazione;
4) Deve essere eseguita da personale altamente qualificato.
Utilizzo di macchine ecocompatibili con tecnologia a microonde
Le microonde penetrando dentro i tessuti della pianta riescono ad uccidere l’insetto in tutti i
suoi stadi, ma non si è certi dei danni subiti dai suddetti tessuti; in ogni caso il dispositivo da
utilizzare è ingombrante richiede l’utilizzo di una macchina elevatrice e pertanto il costo è
molto elevato e può essere applicato da ditte specializzate in possesso della relativa
attrezzatura. Ha senso impiegare questa tecnica nella cura di esemplari di grande valore
storico e paesaggistico.
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OBBLIGHI
LEGISLATIVI
Il proprietario o conduttore a qualsiasi titolo della palma infettata dal punteruolo non può applicare
i metodi di lotta descritti nella presente nota indiscriminatamente ma è obbligato a rispettare le
disposizioni contenute nel Decreto di lotta obbligatoria emanato dal MIPAAF in data 07/02/2011 e
pubblicato sulla GURI n. 36 del 14/02/2011 e nel Piano d’azione della Regione Siciliana pubblicato
sulla GURS n. 30 del 14/07/2011.
Queste disposizioni variano a seconda del comune ove è ubicata la palma; il territorio siciliano è
stato di viso in zone che hanno una denominazione diversa a seconda dell’intensità di diffusione del
punteruolo rosso ( allegato A al DDS n. 3439 del 30/09/2011).
Denominazione delle zone:
- zona infestata: zona dove la presenza del punteruolo è stata confermata a partire dagli ultimi
2 anni;
- zona di contenimento:zona infestata per la quale i risultati dei controlli annuali degli ultimi 3
anni hanno evidenziato l’impossibilità dell’eliminazione dell’organismo nocivo e per la
quale si ritiene che entro il periodo supplementare di 1 anno non possa avvenire
l’ eradicazione;
- zona cuscinetto: fascia perimetrale di almeno 10 km a partire dal confine della zona
infestata;
- zona indenne: zona al di la della zona cuscinetto;
- zona di nuova introduzione: zona ove è stato riscontrato l’insetto ma non è stata ancora
classificata come zona infestata.
Il proprietario o conduttore a qualsiasi titolo di una pianta infetta prima di decidere cosa fare e come
operare deve controllare la denominazione della zona e attenersi alle disposizioni contenute nei
riferimenti normativi sopra citati.
SANZIONI
Il Decreto Regionale n. 1984 del 1/07/2011 all’art. 4 recita:
fatta salva l’applicazione dell’art. 500 del Codice Penale, chiunque non ottemperi alle prescrizioni
fitosanitarie impartite con il presente decreto, è punito con le sanzioni amministrative previste
dall’art. 54 comma 23 del Decreto Legislativo 19 Agosto 2005, n. 214 ( chiunque non ottemperi alle
prescrizioni impartite dai servizi fitosanitari regionali ai sensi dell’art. 52, comma 1, lettera G, è
punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 500,00 ad € 3000,00 ).
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