BREVE (…MA UTILE!!) DISPENSA DI GRAMMATICA TEDESCA
La sintassi
Modelli di frase in tedesco:



Ich gehe zur Schule
Gehst du zur Schule? (modello derivato: imperativo)
…weil ich zur Schule gehe. (tutte le subordinate seguono questo modello)
Secondo i linguisti, il modello di frase da prender in considerazione è quello con il verbo alla fine
(subordinata), perché è lì che si trovano le informazioni importanti. Weinrich ha teorizzato una
griglia che schematizza la struttura della frase tedesca e da cui elabora l’idea della Klammer.
Vorfeld [Vorverb Mittelfeld Nachverb] Nachfeld
KLAMMER
Il Vorverb apre un’informazione che poi si chiude nel Nachverb (Klammer).
Ex: unter den Männern/ kamen/ mir einzelnen Frauen/ entgegen,/ uverschleient.
KLAMMER
Vorfeld e Nachfeld si possono togliere poiché l’inrformazione principale è compresa nella
Klammer. Affinché una frase abbia senso, la sua struttura minima è Vorverb - Mittelfeld –
Nachverb.
Nelle frasi principali, il verbo occupa sempre il Vorverb(II posto); nel Nachverb si mettono le altir
parti rette dal verbo: è il caso dei verbi separabili, dei tempi composti e dei modali. Nel Mittelfeld si
mettono le informazioni che si vogliono dare, introdotte dal Vorverb che si chiude nel Nachverb. Se
si toglie il Vorfeld, le informazioni del Mittelfeld possono essere distribuite all’interno della frase;
la posizione del verbo rimane fissa.
Ex: Mir/ kamen/ einzelnen Frauen/ entgegen
Analisi del Vorfeld
Il Vorfeld ha la funzione di riagganciare un’informazione a un’altra introdotta precedentemente.
Ciò implica il concetto di Thema – Rhema.
Thema: si introduce un argomento
Rhema: si riprende lo stesso argomento
Ex: Thema: Ieri sono andato a Roma, dove (Rhema: riferito a Roma) ho preso un gelato. Il gelato
era buono.
Il Vorfeld non è sempre occupato perché non sempre si riprendono gli argomenti.
Analisi del Mittelfeld
Il Mittelfeld può contenere tante informazioni eterogenee: per disporle nella giusta sequenza si
usano varie regole.
1

TEKAMOLO (Temporalität, Kausalität, Modalität, Lokalität). I complementi seguono questo
ordine;
 Il Dativ precede sempre l’Akkusativ se questi complementi sono espressi da sostantivi;
ex: Ich gebe meinem Freund das Buch)
 Se Dativ e Akkusativ sono espressi da pronomi l’ordine è Akkusativ – Dativ;
ex: Ich gebe es ihm
 Nel caso di un pronome e un sostantivo, il pronome va sempre per primo
ex: Ich gebe ihm das Buch
La Klammer
Esistono tre tipi di Klammer:
 Verbalklammer
Ex: Ich [hole Maria ab]
KLAMMER
 Nominalklammer
Ex: das meistensnkostenlose oder günstige Wohnen bei den Eltern
Un articolo apre la Klammer, che si chiude con un infinito sostantivato
 Adjunktklammer
Ex: Ich glaube, [dass er kommt]
KLAMMER
“Dass” apre una Klammer: non è un verbo, bensì un connettore. Quasi tutte le subordinate
implicano la presenza di una Klammer, che si apre con un connettore e si chiude col verbo. Subito
dopo il connettore va il soggetto.
Tutti i connettori hanno effetto “bloccante”, poiché mandano il verbo alla fine.
Alcuni connettori che introducono le subordinate sono:
obwohl: sebbene
weil: poiché
da: poiché
wenn: quando
als: quando
pronomi relativi
bevor: prina
nachdem: dopo
dann: poi
seit: da
seitdem: da
sobald: non appena
solange: finché
dass: che
ex: Ich wusste schon, dass Anna heute im Theater vorspielt.
Ich habe das Buch gekauft, das su mir gezeigt hast.
2
Nelle frasi coordinate, ci sono connettori che occupano posizione zero. Questi connettori sono:
und: e
aber: ma
oder: o
denn: poiché (introduce una subordinata ma il verbo va al secondo posto)
sondern: bensì
ex: Karl spielt das Klavier und Luisa lernt in ihrer Zimmer.
La costruzione delle subordinate
In tedesco, le subordinate si costruiscono con i tempi dell’indicativo; il verbo va sempre alla fine.
Una subordinata può precedere la frase principale; in questo modo occupa il primo posto, quindi il
verbo della principale segue subito la subordinata.
Ex: Da Karl krank ist, kann er nicht dich besuchen.
La frase causale
Le causali vengono introdotte da:

dalle congiunzioni WEIL (poiché) o DA (dal momento che). Quando si usa DA, la
subordinata precede la principale.
ex: Franz muss den Bus nehmen, weil sein Auto kaputt ist.
Da Kerstin Fieber hat, muss sie im Bett liegen.

dall’avverbio DENN (poiché); in questo caso si ha la costruzione della principale.
ex: Heute kann ich nicht kommen, denn ich habe keine Zeit.
Frasi dichiarative (oggettive e soggettive)
Sia le oggettive che le soggettive sono introdotte dalla congiunzione DASS e hanno il verbo
all’indicativo. Il congiuntivo si usa solo quando si vuole esprimere irrealtà. Nelle principali che
reggono le dichiarative si trovano verbi come WISSEN, FINDEN, SAGEN, SEHEN, DENKEN,
MEINEN.
ex: Ich bin sicher, dass du Recht hast.
Dass die Leute heute noch vor Hunger sterben, ist ungeheuerlich.
La frase temporale
Le temporali sono introdotte da:

ALS, quando il verbo della temporale è al passato
ex: Als Franz in Berlin wohnte, hatte er viele Freunde.

WENN si usa se il verbo della temporale è al Präsens o al Futur; si usa al passato per indicare
azioni ripetitive. Introduce anche il periodo ipotetico.
3
ex: Wenn es regnet, nehmen wir immer den Regenschirm.

NACHDEM (dopo che) regge i tempi composti.
HS (Hauptsatz) Präsens/Futur
Präteritum
NS (Nebensatz) Perfekt
Plusquamperfekt
 BIS: fiché, fino al momento in cui
SOLANGE: per tutto il tempo che
WÄHREND: mentre
SOBALD: non appena
SEIT/SEITDEM: da quando (=since in inglese)
BEVOR: prima
La frase relativa
È introdotta dai seguenti pronomi:
SINGOLARE
N
G
D
A
PLURALE
M
der
dessen
dem
den
F
die
deren
der
die
N
das
dessen
dem
das
die
deren
denen
die
Genere e numero del pronome si accordano col sostantivo a cui si riferisce; il caso dipende dalla
funzione sintattica che il pronome svolge.
4
Aggettivi:declinazione e classificazione di Weinrich
In tedesco, gli aggettivi svolgono tre funzioni sintattiche.

FUNZIONE ATTRIBUTIVA
Ha funzione qualificativa; accompagna e specifica un sostantivo. Solo in questo caso deve essere
sempre declinato.
Ex: Der blaue Himmel
Die schöne Frau
Dad kleine Kind

FUNZIONE PREDICATIVA
L’aggettivo completa e fa parte del predicato; ha questa funzione con verbi come “sein”,
“aussehen”, “bleiben”, “werden”.
Ex: Der Himmel ist blau
Diese Frau sieht schön aus

FUNZIONE AVVERBIALE
L’aggettivo ha valore avverbiale
Ex: Wie geht’s dir? Gut, danke!
”Gut” significa “buono”, ma in questo contesto ha l’accezione di “bene”.
La declinazione dell’aggettivo attributivo
Segue tre tipi di declinazione

DECLINAZIONE DEBOLE
Si segue quando l’aggettivo è preceduto dall’articolo determinativo o da altro determinante.
SINGOLARE
M
-e
-en
-en
-en
N
A
D
G
F
-e
-e
-en
-en
N
-e
-e
-en
-en
PLURALE
Desinenza –en per tutti i casi e generi

DECLINAZIONE MISTA
5
Si segue quando l’aggettivo è preceduto da articolo indeterminativo, dall’articolo negatovi (KEIN,
KEINE, KEIN), dall’aggettivo possessivo e da ALLE.
SINGOLARE
M
-er
-en
-en
-en
N
A
D
G
F
-e
-e
-en
-en
N
-es
-es
-en
-en
PLURALE
Desinenza –en per tutti i casi e generi

DECLINAZIONE FORTE
Si usa quando l’aggettivo non è preceduto da articolo. Si declinano così gli aggettivi preceduti da
numeri, da EINIGE (=qualche), MANCHE (=alcuni), MEHRERE (=numerosi), VIELE (=molti),
WENIGE (=pochi), ANDERE (=altri), FOLGENDE (=seguenti).
Gli aggettivi terminanti in –ER e –EL perdono la –E quando aggiungono una desinenza.
Dopo ETWAS (=qualcosa) e NICHTS (=nulla), gli aggettivi prendono la maiuscola e terminano
sempre per –ES. sono sostantivati per Konversion.
I pronomi JEDER (=ogni), DIESER (=questo), JENER (=quello) seguono la declinazione forte.
“Der Erwachsen” (l’adulto), “der Krank” (il malato) e “der Deutsch” (il tedesco) si declinano come
aggettivi, poiché sono aggettivi sostantivati.
Ex: Mit 18 ist er ein Erwachsener
Der Deutsche aus der via Manzoni
Die Frau des Duetschen
Die Deutschen sind pünktlich
Ich kenne einen Deutschen
SINGOLARE
N
A
D
G
M
-er
-en
-em
-es
F
-e
-e
-er
-er
N
-es
-es
-em
-es
M
-e
-e
-en
-er
F
-e
-e
-en
-er
N
-e
-e
-en
-er
PLURALE
N
A
D
G
6
Comparativi e superlativi
COMPARATIVO DI MAGGIORANZA
Aggettivo + ER (dove possibile,la vocale tematica prende Umlaut)
Ex: klein = kleiner
Lang = länger
Il termine di paragone è declinato allo stesso caso del primo
Ex: Dieses Haus ist schöner als jenes.
COMPARATIVO DI MINORANZA
Weniger + aggettivo+ als
Nicht so + aggettivo+ wie
Ex: Karola ist weniger groβ als Sabrine.
Karola ist nicht so groβ wie Sabrine.
COMPARATIVO DI UGUAGLIANZA
So/genauso + aggettivo + wie
Ex: Mein Haus ist so/genauso groβ wie deines.
SUPERLATIVO RELATIVO
Per gli aggettivi con funzione predicativa: AM + aggettivo + STEN (Umlaut su vocale tematica
dove possibile)
Per gli aggettivi con funzione attributiva: aggettivo + ST
SUPERLATIVO ASSOLUTO
Sehr + aggettivo
Ex: Mein Feund ist sehr schön.
COMPARATIVI E SUPERLATIVI RELATIVI IRREGOLARI
FORMA BASE
gern
groβ
gut
COMPARATIVO
lieber
gröβer
besser
SUPERLATIVO
am liebsten
am gröβten
am besten
7
hoch
nah
viel
höher
näher
mehr
am höchsten
am nächsten
am meisten
La classificazione di Weinrich
Weinrich distingue gli aggettivi in categorie.
 Basici
Non hanno un suffisso particolare. Si riferiscono alla percezione sensoriale del mondo.
ex: gut, groß, klein, sauer, alt, jung
 Mit einem heimische Suffix
Sono aggettivi propri della lingua tedesca. Sono riconoscibili dai suffissi.
-ICH
-IG: ha varie pronunce. Si pronuncia [iç] quando si trova prima di una consonante o se c’è una
pausa; si pronuncia [ig] prima di una vocale. Al Sud della Germania si pronuncia [ik]. Nei vocaboli
che terminano in e atona, quest’ultima si elide per formare l’aggettivo (ex: Erde = erdig)
-ISCH/-SCH: si usano per formare gli aggettivi riferiti alle nazionalità e alle lingue.
ex: französich, deutsch, italienisch
-LICH: si può usare come suffisso da attaccare a un sostantivo per formare un aggettivo; se come
base ha un altro aggettivo, corrisponde all’italiano –astro o –iccio.
ex: freundlich: gentile
rotlich: rossiccio
blaulich: bluastro
-BAR: corrisponde all’italiano –bile. Di solito ha la radice di un verbo.
ex: machbar: fattibile
verfügbar: disponibile
-SAM: di solito si oppone a –bar
ex: langsam
-EN/-ERN: è usato per i materiali
ex: golden, silben, seiden, ledern, glasern
-ER: si usa per gli aggettivi di toponimi
ex: Berliner, Frankfurter, Wiener
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-HAFT: in italiano si traduce con la perifrasi “da + sostantivo”. Implica un paragone.
ex: meisterhaft: da maestro
 Mit einem Lehnsuffix
Sono aggettivi che derivano da contributi linguistici di altre lingue. Hanno i seguenti suffissi:
-IV (naiv)
-AL/-EL (ideal, ideel)
-ESQUE (grotesque)
-IBLE
 Mit einem Halbsuffix
Sono lessemi morfematici che hanno un significato autonomo. Per formare gli aggettivi perdono
questo valore e diventano suffissi.
-REICH e –VOLL esprimono valore o quantità;
-LEER, -LOS, -FREI, -ARM sono privativi;
-FÖRMIG significa “a forma di”;
-MÄßIGE significa “conforme a”; si usa nei linguaggi specialistici;
-BEREIT (disponibile), -FÄHIG/UNFÄHIG (capace,/incapace), -WERT (degno, meritevole)
indicano una predisposizione o un atteggiamento;
-NAH, -WEIT, -FERN, -FREMD indicano orientamento spaziale.
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Wortbildung
Si occupa dello studio delle parole composte. Weinrich ne ha individuati quattro tipi.

KONVERSION : passaggio da una classe grammaticale ad un’altra.
Ex: schreiben (verbo) das Schreiben (infinito sostantivato)
Tutti i sostantivi ottenuti per Konversion sono neutri.

KONSTITUTION: appartengono a questa categoria i verbi fraseologici e i verbi separabili. I
verbi separabili e fraseologici non si pssono scindere poichè portatori di un unico significati.
Ex: holen, stehen = verbi inseparabili
Aufstehen: ich stehe immer früh auf (verbo separabile)
Abholen: ich hole Maria ab (verbo separabile)
In Frage stellen (mettere in dubbio)
Ich stelle etwas in Frage

DERIVATION: unione di un lessema e di un morfema.
Ex: Bewegung
“beweg” ha significato autonomo, mentre il suffisso –ung porta informazioni grammaticali.
Appartengono alla Derivation anche parole formate da lessemi morfematici: si tratta di morfemi che
hanno significato anche se non sono legati a lessemi. Questa loro caratteristica ha suscitato diatribe
tra i linguisti, ma Weinrich li classifica nella categoria della Derivation.
Lessema: unità minima di significato autonomo. Porta informazioni semantiche, sul significato
della parola.
Morfema: unità minima di significato che porta significato grammaticale (ex: genere e numero).
Deve sempre stare attaccata a un lessema.
Affissi: sono tutti quei morfemi che vengono affissi alle parole. Si tratta di:
- suffissi (ex: Leser, Freundschaft)
- infissi (ex: suchte, machte)
- prefissi (ex: vorstellen, geschlafen)

KOMPOSITION: unione di due lessemi
Ex: Rathaus
“Rat” è la Bestimmungswort, cioè quella che specifica la Grundwort, la parola fondamentale del
composto, che è SEMPRE l’ultima. La Grundwort determina genere e numero del composto.
I composti sono di vario tipo:
- endocentrici: le parole del Kompositum appartengono alla stessa classe grammaticale (ex:
Wohnungsbau: sono due sostantivi)
- esocentrici: le parole del Kompositum appartengono a classi grammaticali diverse (ex: barfuβ:
sono un aggettivo e un sostantivo)
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Per tradurre un Kompositum in italiano si usa una perifrasi. I Komposita sono composti da non più
di quattro parole. Alcuni di essi. Essendo molto lunghi, sono abbreviati.
Ex: Bafög: Bundesausbildungsförderungsgesetz
Tra i Komposita si trovano spesso delle lettere la cui funzione è quella di “cuscinetto”. Weinrich le
chiama Fuge e ne ha individuati cinque tipi:

N Fuge: - n: Rosenkavalier
-en: Frauenbewegung

E Fuge: Folgekosten

R Fuge: - r: Männerherrschaft
- er

S Fuge: - s: Geltungsbedürfnis
-es: Verstandesmensch
-ns: Friedensangebot
-ens: Herzensangelegenheit

Null Fuge: non ci sono “cuscinetti”: Paarbezieung
In alcuni casi, i Komposita sono formati da composti ottenuti per Derivation.
Ex: Himmelsrichtung
“Richtung” è ottenuto per Derivation e poi è stato unito al lessema “Himmel”, formando così un
Kompositum
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Die Präfigierung
È lo studio dei prefissi nella morfologia tedesca. Si tratta di morfemi che possono trovarsi attaccati
al verbo o liberi in funzione di preposizione.
I prefissi cambiano significato ai verbi e si distinguono in separabili e inseparabili.
Prefissi inseparabili
BE
GE
EMP
ENT
ER
VER
ZER
MIß
I prefissi inseparabili sono atoni, per cui le parole che li contengono prendono l’accento sulla
seconda sillaba. Inoltre, non prendono il prefisso –GE per la formazione del participio passato: due
prefissi inseparabili, infatti, non possono stare vicini.
VER: indica sempre la fine di un processo, descrive il suo esito che a volte può oltrepassare i
confini del processo stesso o essere negativo.
ex: verlassen (lasciare)
verlaufen sich (perdersi)
blühen (fiorire)
erblühen (sbocciare)
verblühen (sfiorire)
erarbeiten (lavorare a un progetto)
verarbeiten (portare a termine un progetto)
verschlafen (dormire “oltre”, non riuscire a svegliarsi in tempo)
ex: Gestern habe ich verschlafen deshalb habe ich den Zug verpasst.
VER funge da prefisso anche per gli “ornamentik Verben”: vergolden, verchromen,
versilben…poiché indica il processo di doratura, ecc…
Esistono forme verbali che Weinrich chiama “Demotiviert” poiché, trattandosi di forme
cristallizzate nella lingua, non si riesce più a cogliere l’estensione di significato. È il caso di verbi
come “verlieren” e “verstehen”.
ER: indica lo svolgimento di un processo e rende transitivo il verbo.
ex: erzählen (raccontare)
ENT: indica l’idea della sottrazione di qualcosa.
ex: entdecken (scoprire)
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entforsten (smacchiare)
ZER: indica qualcosa di negativo nella maggioranza dei casi
ex: zerstrummen (sbriciolare)
zerkleinen (sminuzzare)
zerbrechen (distruggere)
zerstören (distruggere)
BE: rende i verbi transitivi
ex: beschreiben (trasferire)
MIß: idea contraria alle aspettative o uso errato di qualcosa
ex: mißverstehen (fraintendere)
Prefissi separabili
AN: indica vicinanza, inizio di qualcosa
ex: ankommen (arrivare)
anfangen (iniziare)
AB: idea di provenienza e di distacco. Si oppone a AN.
ex: abfahren: partire
EIN: entrare in una fase o processo
ex: einstudieren (pianificare, programmare)
einschlafen (addormentarsi)
VOR: idea di esibizione
ex: vorlesen (leggere ad alta voce)
vorbereiten (preparare)
vorspielen (suonare in pubblico)
AUF: contatto o inizio di qualcosa
ex: aufmachen (aprire)
ZU: mira alla fine di un processo, al conseguimento di un obiettivo
ex: zumachen (chiudere)
zuschliessen (chiuedere a chiave)
AUS: corrisponde al latino EX. Si oppone a EIN.
ex: ausgehen (uscire)
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DURCH: idea di un percorso
ex: durchgehen (ripassare)
durchlesen (leggere attentamente)
ÜBER: può essere sia separabile che inseparabile. È separabile quando indica trasportare, superare
un limite (ex: übersetzen, attraversare); è inseparabile quando indica un passaggio o una
trasformazione (ex: übersetzen, tradurre).
UM: può essere sia separabile che inseparabile. È separabile quando implica un cambiamento (ex:
umziehen, traslocare); è inseparabile quando ha il significato di “intorno”.
NACH: idea di ripresa di qualcosa, di meditazione e controllo.
ex: nachdenken (riflettere)
nachsehen (consultare)
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Stato in luogo e moto a luogo (fondamentale per la prova d’esame del livello A2)
In tedesco si ha una netta opposizione tra i complementi di stato in luogo e moto a luogo. Essi
vengono infatti esplicitati con due casi diversi. Per esprimere lo stato in luogo si usa il Dativ, per il
moto a luogo l’Akkusativ.
Ex:
STATO IN LUOGO
Mark steht in der Apotheke
Paola schwimmt im Schwimmbad
Klaus ist im Park
MOTO A LUOGO
Mark geht in die Apotheke
Paola geht ins Schwimmbad
Klaus geht in den Park
La prova d’esame per il livello A2 del Consiglio d’Europa per la lingua tedesca prevede la capacità
di utilizzare correttamente verbi, preposizioni e avverbi di luogo. Pertanto, è necessaria una buona
preparazione su questi argomenti, dato che uno degli esercizi da svolgere è generalmente la
descrizione di una stanza.

Verbi
I tedeschi sono molto precisi quando si tratta di indicare la posizione di persone e oggetti. La lingua
tedesca distingue verbi che reggono il Dativ e verbi che reggono l’Akkusativ.
Verbi di stato in luogo
Sono verbi forti che hanno il significato generico di “stare”. Reggono il Dativ e rispondono alla
domanda “Wo”?
STEHEN – STAND – GESTANDEN
Stare in piedi, in posizione verticale
Stare scritto
LIEGEN – LAG – GELEGEN
Stare disteso, in posizione orizzontale
Si usa anche per indicare una posizione geografica
SITZEN – SAβ – GESESSEN
Stare seduti
Stare in galera
HÄNGEN – HING – GEHANGEN
Stare appeso
STECKEN – STECKTE – GESTECKT (verbo debole)
Stare infilato
Verbi di moto a luogo
Sono verbi deboli che hanno il significato generico di “mettere”. Reggono l’Akkusativ e rispondono
alla domanda “Wohin”?
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STELLEN
Mettere in posizione verticale
Mettere a posto
LEGEN
Mettere in posizione orizzontale
SETZEN
Mettere seduto e mettersi seduti (ex: ich setze mich)
HÄNGEN
Appendere; quando indica moto a luogo ha paradigma debole
STECKEN
Infilare
Per indicare la posizione degli infissi (porte, finestre…) si usa il verbo “sein”.

Preposizioni di luogo
Vor: davanti
Hinter: dietro
In: dentro
Aus: fuori da; corrisponde al latino “ex”
Auf: sopra con contatto (ex: auf dem Tisch liegt ein Buch)
Über: sopra senza contatto (ex: über dem Tisch hängt eine Lampe)
An: vicino, a
Neben: accanto, adiacente
Unter: sotto
Um: intorno (regge l’Akkusativ perché implica un movimento)
Durch: attraverso (regge l’Akkusativ perché implica un movimento)
Zwischen: tra

Avverbi di luogo
Links: a sinistra
Rechts: a destra
In der Mitte: in mezzo, al centro
Vorn(e): davanti
Hinten: in fondo
Oben: sotto
Unten: sopra
Drinnen: dentro
Drauβen: fuori
Esempio di composizione per l’esame di livello A2:
Mein Zimmer ist ziemlich groβ und sehr hell. Hinten ist ein Fenster, neben dem ein Holzbuchregal
steht. Vor dem Regal steht mein Bett, auf dem einige Kissen liegen. Links neben dem Fenster steht
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ein groβer weiβer Schrank. Vor dem Schrank steht mein Schreibtisch. Über dem Schreibtisch hängt
ein Regal wohin ich meine Stereoanlage gestellt habe. An den Wänden hängen viele Fotos und ein
Bild.
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