Ciascuno ha il suo Angelo… “Una giovane partecipa ad una festa per San Silvestro. È con un gruppo di amici che vorrebbe cominciare l’anno nuovo con consapevolezza, non solo stappando spumante e lanciando petardi. Qualcuno di loro ha scritto su 50 foglietti 50 angeli per l’anno ed ha invitato i partecipanti a scegliersi un angelo per l’Anno Nuovo che sta arrivando” (cfr. Anselm Grün, “50 angeli per accompagnarti durante l’anno – breve trattato di spiritualità quotidiana”; Queriniana, 2000, p. 5). Durante una lezione, anche la Maestra ci ha fatto una sorpresa simile, scrivendo su alcuni foglietti il nome degli angeli che in questo Nuovo Anno ci saranno di guida nel cammino personale e fraterno. 5 Angeli per accompagnarci durante l’anno: - L’angelo dell’impulsività; L’angelo del rischio; L’angelo dell’apertura; L’angelo della lentezza; L’angelo del cambiamento. Cosa significano questi nomi? “Praticamente ad ogni angelo è stato associato un atteggiamento da coltivare durante l’anno nuovo; sono stati scelti atteggiamenti che dovrebbero caratterizzare la nostra vita. Ovviamente non possono essere stati rappresentati tutti gli atteggiamenti né tutti gli atteggiamenti possono qualificare contemporaneamente la nostra vita; ecco perché, se nel corso dell’Anno riuscissimo a praticare anche uno solo di questi atteggiamenti descritti dall’Angelo che ci è stato “mandato”, esso poi produrrà i suoi effetti su tutta la nostra vita…e in noi nascerà qualcosa di nuovo!” 1 Gli atteggiamenti Un atteggiamento ci sostiene nel mezzo dell’instabilità della nostra vita. Nel nostro libretto lo facciamo corrispondere a ciò che in passato si chiamava “virtù”. Se pensiamo all’etimologia tedesca del termine virtù – da Tugend (= virtù), che deriva a sua volta dal verbo taugen (= valere, essere adatto a) – scopriremo che se riusciamo ad esercitare una virtù, la nostra vita varrà, riuscirà. In latino il termine “virtù” deriva da “virtus”, che allude al tempo stesso alla “forza” e alla “saldezza” con cui ci si sa collocare nella vita. Nella virtù c’è una forza che è in grado di trasformare la nostra vita. Per i greci, invece, “virtù” si diceva aretē, ossia “il modo di essere dell’uomo nobile e colto” (cfr. Anselm Grün, “50 angeli per accompagnarti durante l’anno – breve trattato di spiritualità quotidiana”; Queriniana, 2000, p. 6). 2 L’angelo dell’impulsività “Il termine impulsività lascia un po’ perplessi”. Soprattutto viene da domandarsi che cosa c’entri un “angelo” con l’impulsività. Poiché generalmente a questa parola si associa un atteggiamento poco riflessivo e quindi poco prudente, virtuoso. Invece, soprattutto chi è abituato ad avere un certo autocontrollo…ha bisogno di coltivare questo atteggiamento! Essere “impulsivi”, nel nostro contesto, significa lasciare da parte il ruolo che si ha normalmente, deporre la maschera, manifestare anche esteriormente la vitalità che si ha dentro. Quando diciamo che una persona è impulsiva, definiamo quella persona…prepotente: una che va oltre il normale stato d’animo (in tedesco Mut = tendenza, aspirazione, abitudine, usanza). La persona impulsiva, quindi, non vive solamente secondo l’usanza e la norma generale, ma vive anche da dentro di se stessa, mossa dalle sue tendenze: ha un cuore che trabocca di gioia e vitalità. Tu non devi guardare sempre a ciò che gli altri pensano di te o se ciò che fai corrisponde alle altrui aspettative…puoi affidarti a te stesso e al tuo cuore, al tuo animo! Se sei una persona “disciplinata”…puoi chiedere all’angelo dell’impulsività di condurti alla libertà. L’ “impulsività” è la libertà da qualsiasi considerazione rispetto alle aspettative degli altri. Possa l’angelo dell’impulsività darti sempre il coraggio di fidarti della tua vitalità!” (ibid., pp. 25-28; 3. l’angelo dell’impulsività). 3 L’angelo del rischio “Molti ritengono che la cosa più importante sia non commettere errori: non sbagliare mai. Allora…non si corre alcun pericolo, non si è mai criticati, la vita ha successo…in realtà, chi non vuol assolutamente fare nessun errore, sbaglia tutto. Siccome non osa nulla, non corre alcun rischio. Così, però, non può neppure nascere nulla di nuovo. Nessuno rischia più…se lo facesse, diventerebbe attaccabile. Infatti, potrebbe anche andar male e sarebbe la catastrofe! Molti hanno paura di non riuscire a sopravvivere alla sconfitta…Siamo talmente vincolati al riconoscimento degli altri che non ci affidiamo più al nostro fiuto e non rischiamo più nulla. La psicologia dice che la mancanza di questa “capacità” ha a che fare con la mancanza di padri propria della nostra società. Il padre, normalmente, è colui che ci rafforza la colonna vertebrale, che ci dà il coraggio di osare qualcosa, di affrontare un rischio. Se manca questa esperienza del padre che ci rafforza la colonna…allora abbiamo bisogno di un “sostituto” della spina dorsale. Ecco, allora, l’ideologia, la norma fissa dietro la quale ci si trincera. Tutto deve restare come prima. Non si vogliono fare esperimenti. Si va sul sicuro. Non ci si consente di pensare il nuovo, meno che meno di fare il nuovo (infatti non c’è nessuna garanzia che il “nuovo” riesca!). Usciamo da questo nostro vicolo cieco solamente se osiamo qualcosa, se rischiamo di fare anche qualche errore. Ti auguro che l’angelo del rischio ti incoraggi ad osare la tua vita e a 4 rischiare nuove strade per te e per le persone che ti stanno attorno. L’angelo del rischio ti irrobustisca la colonna vertebrale, affinché tu sia libero di affidarti ai tuoi impulsi interiori, senza aver bisogno di assicurarti da ogni parte” (ibid., pp. 70-73; 12. l’angelo del rischio). L’angelo dell’apertura “Molte persone si sono chiuse in loro stesse: si sono messe attorno un carro armato di modo che nessuno le riesca ad avvicinare, si sono nascoste dietro ad una maschera, per paura che qualcuno possa scoprire il loro vero volto. L’angelo dell’apertura ti vorrebbe aprire al mistero dell’incontro! Tu riesci ad incontrare un altro, solamente se sei aperto a lui, se apri il tuo cuore e lo lasci entrare in te. L’apertura nel rapporto con gli altri è anche schiettezza e franchezza. Se uno dice apertamente ad un altro ciò che pensa, l’altro sa con chi ha a che fare. Queste persone aperte diventano per noi una benedizione. Non parleranno di noi dietro le nostre spalle e stando loro vicini, anche noi possiamo aprirci. La loro schiettezza, infatti, è benefica. Anche quando ci dicono qualcosa di sgradito, sappiamo che le loro intenzioni su di noi sono buone. Appaiono come sono. Si fidano a dirci la verità perché si sentono libere, non sono dipendenti 5 dal nostro consenso. L’angelo dell’apertura ti doni una schiettezza di questo tipo, di modo che tu possa anche dire all’altro, con libertà interiore, ciò che avverti nel tuo cuore (naturalmente una simile franchezza ha bisogno anche di intelligenza e sensibilità!). L’angelo dell’apertura ti apra anche al futuro, a ciò che il Signore ha in mente per te…qualcuno si è talmente assestato nella vita, da non essere più aperto al nuovo che Dio si aspetta da lui. Tu non devi essere rigido, ma aperto per tutte le nuove opportunità che Dio ti vuole dare. Quest’apertura appare nella disponibilità ad accogliere nuove idee, a imparare nuovi modi di comportamento, ad accettare sfide sempre nuove in famiglia, in comunità, sul lavoro, nella società… le persone aperte sono disposte ad imparare sempre cose nuove nella loro professione, ad avventurarsi in nuove tecniche, a tollerare nuovi sviluppi. Le persone aperte restano vive e deste” (ibid., pp. 110-114; 21. l’angelo dell’apertura). L’angelo della lentezza “L’angelo della lentezza…ci ricorda la ‘quiete’ celeste. Oggi i nervi dell’uomo contemporaneo sono scoperti per il continuo stress. Anche le nostre anime ne ricevono danno e soffrono per la febbrilità, per la tendenza spietata ad economizzare il tempo. Se tutto deve svolgersi sempre più in fretta, se si deve risparmiare ogni minuto nello svolgimento del lavoro, se non ci possono essere più pause, se tutto si svolge con accelerazione sempre maggiore…c’è urgente bisogno di un contrappeso: la scoperta della LENTEZZA e 6 della quiete. Pensiamo ad una pantera in gabbia: ammiriamo la solennità e la lentezza dei suoi movimenti. Sappiamo che il momento dopo può gettarsi sulla preda con velocità incredibile, ma non c’è fretta. C’è tempo.Per noi…il tempo è denaro. Siamo sempre di corsa, ma dove corriamo? Siamo diventati vittime della nostra frenesia. Ed essa si potrebbe insinuare anche nel nostro “tempo libero”. Bisogna esercitare l’ “ozio” di cui parlava una poetessa dicendo che esso “è il padre di ogni amore” (Ingeborg Bachmann): ogni giorno dobbiamo imparare ad andare adagio, avere consapevolezza di ogni passo, non farci spingere da nulla…tutto ciò ci permette di stare completamente nel momento presente, ci porta ad avere esperienze intense e pace interiore. La lentezza ha una sua bellezza. Proviamo a impugnare le cose lentamente, camminiamo lentamente. Prendiamoci il tempo per un colloquio, il tempo per mangiare con calma. Mangiamo lentamente e con consapevolezza. Voglia l’angelo della lentezza introdurti nell’arte di ‘essere’, di vivere intensamente. Prova a prendere in mano, lentamente e con consapevolezza, la tua vita. Alla sera svestiti lentamente: diventerà un simbolo e capirai come deporre anche i tuoi vestiti può trasformarsi in deporre la tua giornata con la sua pena. E al mattino…vestiti lentamente. Il sacerdote, mentre indossa i paramenti per la Messa, dice: “Mi vesto degli abiti della salvezza”. E loda il tuo signore col salmista: “Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio” (Sl 139). L’angelo della lentezza ti introduca in una vita consapevole e ti inizi nell’arte di celebrare la tua vita come una continua festa” (ibid., pp. 177-181; 36. l’angelo della lentezza). L’angelo del cambiamento Gli angeli si presentano con abiti diversi. Padroneggiano l’arte del cambiamento. Si trasformano in una persona che ci accompagna lungo la strada, in un medico che ci guarisce, in un terapeuta che ci aiuta, in un sacerdote che ci libera dalle nostre colpe col perdono di Dio. Talvolta è la tua amica a dirti una parola che immerge tutto in una luce nuova, a volte è un bambino che ti guarda e ti indicano quanto siano insignificanti i problemi in cui ti dibatti. Gli angeli sono artisti del cambiamento, ma l’angelo del cambiamento ti potrebbe introdurre…nel mistero del TUO 7 cambiamento! Se vuoi restare vivo, devi continuamente cambiare. Sono molti a pensare di dover cambiare…ma il cambiamento comporta spesso molta durezza e disapprovazione nei confronti di se stessi. “Io devo cambiare, perché non vado bene come sono”. L’angelo del cambiamento, invece, vorrebbe farti capire esattamente il contrario: tutto, in te, è buono. Tutto ciò che è in te, e che è buono, può restare in te. Tutto quello che si trova in te ha un suo senso, ma ha anche bisogno di cambiamento. Per esempio, la tua paura è buona. La tua rabbia è buona. La tua paura e la tua rabbia hanno bisogno del loro “spazio” e della tua riflessione…se dai loro spazio e rifletti su di esse, possono tramutarsi in vitalità nuova. Questo ti indica che non devi spaventarti di ciò che è in te. Anche in te tutto può cambiare. Prendiamo un’immagine. L’immagine del tesoro. Là dove c’è il tuo problema principale, là dove tu soffri enormemente in te stesso, là dove sei malato, lì c’è anche il tuo tesoro. Lì tu puoi entrare in contatto col tuo vero essere. Tutto in te ha un senso. Ad es. non ti devi negare per il fatto che sei sempre scontento e adirato…chiediti, piuttosto, a quale TESORO ti vorrebbero rimandare questi sentimenti. E una volta che tu l’hai ricuperato, questi sentimenti si trasformano. E sei in pace e contento perché…il “cane ringhioso” (i tuoi sentimenti che tu giudicavi negativi), ha attirato la tua attenzione sul tesoro nascosto (e che sta in te). Possa l’angelo del cambiamento darti il coraggio di osservare con occhio mite tutto ciò che è in te, 8 perché è tutto materiale che potrebbe trasformarsi, finché la tua genuina immagine non risplenderà in te più limpida che mai!” (ibid., pp. 138-142; 27. l’angelo del cambiamento). Perché questo libretto? 1. Gli angeli hanno un ruolo importante nella vita di ogni uomo, ma non sono da tutti conosciuti e invocati. 2. Desideriamo anche condividere con voi quello che abbiamo approfondito nelle nostre lezioni con la Maestra e personalmente. C’è chi dice che gli angeli…sono dei “generi letterari”, perché nell’A.T. viene spesso usata l’espressione tradotta di “angelo del Signore” al posto di “Dio-Signore” (nome impronunciabile dall’ebreo) per descrivere il modo in cui Egli, talvolta, “visita” l’uomo in forma misteriosa, per comunicargli un messaggio speciale. Genere letterario o meno…a noi piace pensare e credere nella presenza discreta di questi Spiriti celesti che ci amano, seguono, proteggono. 9 IL MIO RAPPORTO CON IL MIO ANGELO Rapporto di amore “Il mio rapporto con il mio angelo è confidenziale. Attraverso lui sperimento la protezione di Dio, il Suo aiuto, il suo Amore senza limiti per me. Ma vorrei crescere ancora di più in questo rapporto tra l’Essere divino e umano”. Il “filo del telefono”… “Fin da bambina, da quando mi venne insegnato l’ “Angelo di Dio”, l’ho sempre considerato un grande amico, perché mi fu detto che sarebbe diventato grande insieme a me e che non mi avrebbe mai lasciata sola…e così gli diedi anche un nome: “Il mio AMICO”. Ogni volta che pronunciavo il suo nome, sentivo accanto a me una presenza viva. Ricordo che una volta dovevo fare una recita a scuola. Prima di iniziare, la maestra ci fece recitare il “Padre nostro”, poi disse di invocare i nostri Angeli Custodi affinché ci fossero stati accanto: io, personalmente, mi misi per un attimo in un angolo e dissi: “Amico, fa che non dimentichi nulla” e gli affidai anche le mie amichette, poi gli mandai un bacio e tornai insieme alle altre. Ho sperimentato, nel corso degli anni, che veramente il mio Angelo cresceva insieme a me, perché le mie richieste non erano più quelle di una bambina, ma più mature e spirituali. Anche dopo che avvertii il desiderio di consacrarmi al Signore, mi sono affidata al mio Angelo facendomi guidare. Ancora oggi avverto questa sua presenza e così, quando mi sento triste o debbo decidere qualcosa, quando mi sento “incatenata” da pensieri che mi turbano, ecco che l’Angelo mi si fa compagno attraverso le persone a me vicine, con un sorriso che illumina la mia mente, facendomi vedere con chiarezza tutto quello che mi accade e vedendo la realtà con altri occhi, aiutandomi a sciogliere tutti i nodi…Anche quando prego, sento che il mio Angelo fa da intermediario tra me e il Signore, quasi come fosse…il “filo del telefono” attraverso cui la Voce del Signore giunge fino a me. 10 Quando cerco di fare un discernimento sulla mia vita, anche allora il mio Angelo mi aiuta a vedere i miei atteggiamenti come “doni” che mi fanno rientrare in me stessa e, così, anche quello che credevo inutile e negativo, l’Angelo me lo mostra come un “talento” che va messo a disposizione della Comunità, senza che sia sotterrato”. Mai lasciarlo a riposo! “Da quando ero piccola mi hanno insegnato a pregare il mio Angelo custode la sera, prima di addormentarmi. Allora credevo nella sua esistenza senza problemi. Crescendo, continuavo ogni tanto a pregare il mio Angelo con la stessa preghierina, ma non le prestavo attenzione. Da grande, poi, ho avuto la grazia di assistere alla testimonianza di due perone che, in una situazione un po’ difficile, si sono affidate all’Angelo Custode e hanno risolto la cosa. Questo fatto mi impressionò molto. Da allora ho cominciato a pregare con fede il mio Angelo e gli Angeli delle altre persone e molte volte ho sperimentato l’aiuto in situazioni umanamente difficili. Credo nell’esistenza dell’Angelo custode e dovrei pregarlo con più fede ogni giorno, sentirlo più vicino, interessato a me e al mio cammino, alle mie sofferenze, gioie e conquiste. Molto raramente chiedo al mio Angelo…anche dei “lavoretti” supplementari e sono certa che compie fedelmente tutte le “commissioni” che lo invio a fare. L’Angelo che il Signore mi ha posto accanto è un grande aiuto e dovrei pregarlo sempre e non lasciarlo mai a ‘riposo’!”. “Angelino” “Mi piace molto pensare che qualcuno mi sta accanto notte e giorno, anche ora. Sento, fin dall’infanzia, che un Angelo mi è accanto, mi protegge, mi custodisce, ispirandomi tutti i buoni pensieri (i cattivi sono miei!). Il suo intervento mi stupisce sempre e mi da gioia pensare a quel brano in cui Pietro viene svegliato da un Angelo e liberato (cfr. At 12, 7 ss.). 11 Infatti al mattino, quando suona la sveglia, mi ricordo delle parole dell’Angelo a Pietro: “Alzati in fretta”! e, mentre mi alzo, penso: “Eccomi Angelino…arrivo!”. Spesso, però, dimentico il mio Angelo ma, se gli chiedo perdono, so che anche lui dimentica la mia poca delicatezza e che ogni volta che non sono buona, è lui stesso che va davanti al Volto del Padre a intercedere il perdono per me. Spesso, da bimba, mi sentivo accarezzare il volto o la testa e, aprendo gli occhi, non vedevo nessuno…allora mi addormentavo tranquilla pensando a lui e alla Vergine Maria, specie quando soffrivo o mi sentivo più sola. Anche adesso, nei momenti di difficoltà, lo invoco…avendogli dato un nome: “ANGELINO”. CHI SONO GLI ANGELI? Parlarne adeguatamente… Oggi l’argomento “angelo” è ritornato di moda. Evidentemente perché gli uomini aspirano a vedere e sperimentare il mondo soprannaturale. Anche nell’antichità non 12 mancarono fenomeni analoghi all’esoterismo della postmodernità, in cui – in realtà – sono confluite le immagini di dèi e dee pagane. Occorre parlare in maniera adeguata degli angeli. Avvicinamento alla teologia La teologia dice che la Bibbia presuppone l’esistenza degli angeli, ma non la rivela propriamente. Anche la teologia cristiana potrebbe fare a meno di parlare degli angeli. Di fronte a questo atteggiamento critico, osserviamo che la tradizione ecclesiastica (lungo la storia della teologia e della dogmatica) parla degli angeli come di creature di Dio. Essi sono stati creati da Dio al pari dell’uomo e sono al suo servizio. E se gli angeli sono creature, devono poter essere conosciuti con le normalissime capacità di conoscenza dell’uomo (Vorgrimler, 31). Secondo la dottrina della Chiesa, quindi, gli angeli sono più di una semplice immagine della salvezza, della vicinanza e dell’amore di Dio. Gli angeli sono potenze. Hanno in se stessi una forza. Ed hanno un compito a favore degli uomini. In quanto creature di natura spirituale-personale sono destinati, fin dall’inizio, allo spirito umano e alla persona dell’uomo. Essi vanno considerati, più che come esseri isolati, nella loro relazione con l’uomo. 13 Il termine “angelo” designa il compito, l’ufficio che presta, non definisce l’essere, la creatura (S. Agostino). L’angelo è il messaggero di Dio, mediante il quale Dio invia all’uomo un messaggio o lo accompagna e opera in lui qualcosa. L’angelo può venire a noi: - attraverso un uomo, - nel sogno - oppure nell’interiorità. Il cuore umano è il “luogo” in cui si può far conoscenza dell’angelo. La Scrittura e i Padri della chiesa sono persuasi che l’uomo possa vedere e conoscere gli angeli. Queste esperienza vengono descritte in modo immaginifico. La Chiesa respinge giustamente ogni più precisa intromissione nella natura e nell’azione degli angeli, rigetta ogni curiosità umana di “impadronirsi” degli angeli. Se prendiamo sul serio l’insegnamento ecclesiastico, possiamo parlare con pieno diritto di angeli attraverso i quali il Signore ci dimostra la sua vicinanza, mediante i quali dio stesso opera in noi. Qualcuno dice: Non dobbiamo credere negli angeli. Gli angeli non sono oggetto della nostra fede. Noi possiamo credere solamente in Dio”. Tutto questo è vero. Ma non è meno vero che negli angeli, però, può consolidarsi e concretizzarsi anche la fede nell’Amore di Dio: essi collegano il nostro mondo al mondo di Dio. Negli angeli Dio entra nella nostra realtà quotidiana. Dio, infatti, è sempre il totalmente altro, inconcepibile, innominabile; Egli è l’assoluto mistero che noi non riusciamo mai ad afferrare. Negli angeli Egli ci mostra in modo “umano” la sua vicinanza. Perciò possiamo parlare degli angeli e lo dobbiamo fare sempre in riferimento al Signore: essi ci rimandano a Dio, sono suoi messaggeri. Aprono il nostro sguardo al mistero di Dio. Salgono e scendono per la scala di Giacobbe, per ancorare il messaggio di Dio nei nostri cuori” 14 (cfr. Anselm Grün, “Ciascuno cerca il suo angelo”; Queriniana, 2000, pp. 12-18). POESIE – PENSIERI – PREGHIERE Non posso essere sola, mi viene a visitare una schiera di ospiti, non sono registrati, non usano la chiave, non han nè vesti, nè nomi, né climi, né almanacchi, ma dimore comuni, proprio come gli gnomi, 15 messaggeri interiori ne annunciano l'arrivo, invece la partenza non è annunciata, infatti non sono mai partiti. Emily Dickinson Io so bene che dentro la mia stanza c'è un amico invisibile, non si rivela con qualche movimento né parla per darmi una conferma. Non c'è bisogno che io gli trovi posto: è una cortesia più conveniente l'ospitale intuizione della sua compagnia. La sola libertà che si concede è di essere presente. Né io né lui violiamo con un suono l'integrità di questa muta intesa. Non potrei mai stancarmi di lui: sarebbe come se un atomo ad un tratto si annoiasse di stare sempre insieme agli innumerevoli elementi dello spazio. 16 Ignoro se visti anche altri, se rimanga con loro oppure no. Ma il mio istinto lo sa riconoscere: il suo nome è Immortalità. Il suo volto era un letto di chiome, come fiori in un prato. La sua mano era più bianca dell'olio che bruciando alimenta le luci sacre. La sua lingua era più tenera dell'armonia che oscilla nelle foglie - chi l'ascolta può rimanere incredulo ma chi ne fa esperienza crede. Emily Dickinson Emily Dickinson Chi non trova il paradiso quaggiù non lo troverà neanche in cielo. Gli angeli stanno nella casa accanto alla nostra ovunque noi siamo. Emily Dickinson Sostegno degli Angeli Quando ci sta vicino un angelo, immediatamente si allontanano tutti i nostri disturbatori, e così l'intelletto si trova con grande sollievo a pregare salutarmente. Qualche volta, però, siamo messi alle strette dal 17 consueto combattimento: l'intelletto si batte come un pugile, ma non riesce ad alzare il capo, sfigurato com'è dai colpi delle varie passioni. Tuttavia, a furia di cercare, troverà e, se busserà gagliardamente, gli sarà aperto. Evagrio Pontico, La Preghiera. PREGHIERE DI PICCOLE ANIME… “O beato Angelo a me assegnato da Dio, sperimento che camminando nella foresta più pericolosa, là tu sei per proteggermi. Camminando sui deserti aridi, là tu sei per porgermi l’acqua viva dal Cielo. Attraversando i fiumi impetuosi, là tu sei per sollevarmi dalle grandi acque. Vivendo nel silenzio della preghiera, là tu sei per portare in Cielo la mia lode e la mia richiesta. Vivendo e sforzandomi ogni giorno, là tu sei per gioire con me. Nelle mie cadute, là tu sei per rialzarmi ed aiutarmi. O Angelo beato a me assegnato da Dio, al mio risveglio sei tu il mio aiuto, insieme a te rendo grazie a Dio in ogni cosa e per ogni cosa. Insieme a te vivo ogni mio impegno: lavoro, paure, gioie, speranze…insieme a te cammino, insieme a te spero di giungere alla Vita eterna”. Amen. “Angelo di Dio, che sei il mio custode: non abbandonarmi; te lo chiedo implorando…senza di te, mi manca la luce. Tu sei l’olio che alimenta la mia lampada e fa respirare il mio cuore. Assistimi e insegnami a sapermi comportare nella prova, aiutami a respingere il maligno. Ispirami sempre buoni pensieri, sii mio consigliere nelle scelte. Insegnami l’obbedienza e aiutami a diventare specchio di purezza e di umiltà”. “Angelo santo Dolce custode Che a me accanto pose Gesù Mentre io dormo, cammino e riposo Da ogni male proteggimi tu”. 18 “O mio dolce Angelo, tu che sei sempre al mio fianco, che mi conosci come solo Dio mi conosce, continua a proteggermi, a ispirarmi e ad intercedere, affinché ti possa conoscere sempre più e conoscere il nostro Dio”. ALCUNI PASSI DELLA SACRA SCRITTURA A CUI FARE RIFERIMENTO: Salmi: Sl 8, 6; 25; 33, 1-23; 78, 89, 6-9; 96; 103, 20; 138, 1; 148, 2. Antico e Nuovo Testamento: Gn. 28, 12-13a; Es. 23, 20-22; Tb. 12, 15a. 18a. 20; Tb. 13, 2-10a; 10b-13; 15. 16c. 17a. 17c-18; Sap 16, 20; Is 63, 9; Dn 3, 58; 92; 7, 16; 8, 13; 12, 1; 9, 22-23; Mt 22, 30 (Mc 12, 25; Lc 20, 35-36); 24, 36 (Mc 13, 35); Lc 15, 10; 16, 22; Gv 20, 12; At. 1, 10; 5, 17-20; 6, 15; 10, 3-5; 12, 6-7; 23, 8; 9; 1 Cor 4, 9; 6, 3; 11, 10; 13, 1; Col. 1, 3. 12-20; 1 Tm 3, 16; 5, 21; Eb 1, 5; 6; 7 (cfr Sal 104, 4); 13; 2, 2; 5; 7 (cfr Sal 8, 6); 16; 22; 13, 2; 1 Pt 1, 12; 3, 22; 19 2 Pt 2, 11; Gd 14; Ap. 11, 17-18; 12, 10b-12a; Ap. 12, 1-17; Ap. 1, 4b-5; Ap. 8, 3-4. Altri passi scritturistici in cui si trova il termine “Angelo”: 2 Sam 14, 17; 20; 19, 28; Tb 11, 14; Est 5, 2a; Gb 1, 6 ; 2, 1; 1 Cor 11, 10; Gal 4, 14. Angelo buono, custode: Gen 48, 16; Tb 5, 22; 12, 11-21; 2 Mac 11, 6; 8-11; 15, 23; Sal 91, 11; Bar 6, 6; Dn 6, 23; Mt 4, 6 (Lc 4, 9-11; cfr Sal 91, 11); At 7, 35; 12, 15; Ap 21, 12. Gesù e gli Angeli: Mt 4, 11 (Mc 1, 13; Lc 4, 13); Mt 13, 39; 41; 49; Mt 16, 27 (Mc 8, 38; Lc 9, 26; Gv 12, 23; Mt 10, 33; Lc 12, 9); Mt 18, 10 (Mc 13, 27); Mt 26, 53; 20 Lc 12, 8; 22, 43; Gv 1, 51; Eb 1, 4; 2, 9; Ap 1, 1; 22, 16. Cerca tu altri passi… Alcune tematiche da poter approfondire: L’Angelo del Signore (Dio); Dio manda un Angelo davanti al popolo; Dio manda un Angelo davanti ad un uomo; Angelo cattivo, caduta degli angeli; Angeli diversi nominati esplicitamente; Visione di Angeli… Altri passi da meditare e testi di approfondimento: 21 - Dalle “Omelie sui Vangeli” di san Gregorio Magno, papa (Om. 34, 8-9; PL 76; 1250-1251); - Dai “Discorsi” di S. Bernardo, abate (Disc. 12 sul salmo 90: Tu che abiti, 3, 6-8; Opera omnia, Ed. Cisterc. 4 [1966] 458462); - Cfr. CCC. 325 (pp. 98-100); 391 (pag. 111); Cfr. Messa votiva dei Santi Angeli, Prefazio degli Angeli (M. R.); - Antifone mariane: Alma Redemptoris; Ave, Regina Coelorum. Disegna il tuo Angelo… 22 Ciascuno ha il suo Angelo...……………………………...pag. 1 5 Angeli per accompagnarci durante l’anno...….………pag. 1 Cosa significano questi nomi?…………………………...pag. 1 GLI ATTEGGIAMENTI…...……………………………pag. 2 L’angelo dell’impulsività…….……………………………pag. 3 L’angelo del rischio…...…………………………………..pag. 4 L’angelo dell’apertura…... ……….………………………pag. 5 L’angelo della lentezza…...……………………………….pag. 6 L’angelo del cambiamento…..……………………………pag. 7 Perché questo libretto?…...………………………………pag. 9 IL MIO RAPPORTO CON IL MIO ANGELO…....…pag. 10 Rapporto di amore…….…………………………………pag. 10 Il “filo del telefono”…..………………………………… pag. 10 Mai lasciarlo a riposo!...…………………………………pag. 11 “Angelino”….……………………………………………pag. 11 23 CHI SONO GLI ANGELI?….…………………………pag. 12 Parlarne adeguatamente……..…………………………pag. 12 Avvicinamento alla teologia…….………………………pag. 13 POESIE – PENSIERI – PREGHIERE…...……………pag. 15 4 poesie di Emily Dickinson…………………………pag. 15-17 Sostegno degli Angeli di Evagrio Pontico………………pag. 17 PREGHIERE DI PICCOLE ANIME...…..……………pag. 18 Beato Angelo a me assegnato da Dio…...….……………pag. 18 Angelo di Dio….…………………………………………pag. 18 Angelo santo, dolce Custode…..…………………………pag. 18 O mio dolce Angelo………………………………………pag. 18 ALCUNI PASSI DELLA SACRA SCRITTURA…..…pag. 19 Salmi………..……………………………………………pag. 19 Antico e Nuovo Testamento…..………...………………pag. 19 Altri passi in cui si trova il termine “Angelo”….……...pag. 20 Angelo buono, custode……..……………………………pag. 20 Gesù e gli Angeli…...……………………………………pag. 20 Cerca tu altri passi………………………………………pag. 20 ALCUNE TEMATICHE DA POTER APPROFONDIRE…..……………………pag. 21 L’Angelo del Signore (Dio) Dio manda un Angelo davanti al popolo Dio manda un Angelo davanti ad un uomo Angelo cattivo, caduta degli angeli Angeli diversi nominati esplicitamente Visione di Angeli… Altri passi da meditare e testi di approfondimento...…pag. 21 24 DISEGNA IL TUO ANGELO….………………………pag. 22 25