INTRODUZIONE A cura del Prof. Angelo Greco Quanti oggi guardano ancora le stelle? Forse pochi. Chi vive in città ha a disposizione un campo visivo limitato ed è frastornato dalle luci… Solo la campagna o il mare sono luoghi propizi. Eppure in Egitto si vedono ancora stelle grosse come nocciole! Nel nostro cielo invernale, guardando verso Sud, si può osservare la costellazione di Orione che racchiude una nebulosa diffusa che è una "culla" di stelle nascenti e la spendente Sirio, il cui sorgere, illuminando uno dei tunnel delle Piramidi, preannunciava le inondazioni annuali del Nilo. Dall'antichità le stelle hanno fornito all'Uomo preziose indicazioni per l'orientamento nel tempo e nello spazio. Nebulosa di Orione- NASA Da sempre Religione, Filosofia e Scienza hanno cercato di spiegare il Cosmo, che in greco significa "ordine". I Greci svilupparono l'idea fondamentale che l'universo sia sorretto da leggi matematiche capaci di armonizzare in un ordine perfetto i corpi celesti ed il loro movimento. Oggi le leggi della meccanica, della gravitazione universale e della relatività generale confermano quella intuizione e ci dicono che tutto nell'Universo si muove! Lo spazio stesso si dilata, anche se probabilmente meno di quanto si dilatò nei primi istanti di vita. Recenti osservazioni sembrano però indicare che esso comincia di nuovo ad accelerare… La luce emessa dalle stelle è la messaggera dell'Universo. Così puntando una macchina fotografica con otturatore aperto, le stelle non ci appaiono come punti ma come tratti luminosi svelandoci la rotazione terrestre. Le stelle appaiono più o meno luminose sia per differenze intrinseche di temperatura superficiale che per la distanza che le separa da noi. Per le stelle più vicine la distanza si può valutare con il metodo della parallasse, permettendoci così di ricavare la luminosità intrinseca o magnitudine assoluta. Pochi invece si rendono conto che le stelle hanno un colore, perché sul fondo buio del cielo la luminosità prevale sul colore. In realtà le stelle sono colorate e il colore dipende dalla temperatura superficiale, potendo andare dal rosso cupo per le meno calde, all'azzurro per le più calde. Il nostro Sole ha temperatura superficiale intermedia e ci appare giallo. Via Lattea - NASA La temperatura superficiale determina la classe spettrale di appartenenza della stella, che rappresenta come una "firma" di riconoscimento perché è correlata alla presenza di certi elementi chimici (elio, idrogeno o metalli) ed all'età della stella. Ad occhio nudo in condizioni favorevoli possiamo scorgere quasi 6000 stelle, anche se la maggior parte della materia cosmica è oscura. Quando nel 1610 Galileo puntò il primo telescopio verso il cielo ai suoi occhi apparvero cose mai viste prima! Ma che le stelle siano così fitte è solo una impressione prospettica. La più vicina è Proxima Centauri che dista più di quattro anni luce dal nostro Sole. Pur muovendosi nella sfera celeste esse mantengono reciprocamente la loro posizione formando ben più (88) delle costellazioni note dello zodiaco (12). Inoltre molte stelle sono "doppie", collegate insieme girando l'una intorno all'altra come in un balletto: così è per Sirio e la sua compagna. Sirio A e B - NASA Comunque nello spazio le stelle si attraggono, formando insiemi chiamati galassie, maestose girandole in lenta rotazione attorno al proprio asse. La galassia a cui appartiene il nostro Sole, insieme a circa altre 100 miliardi di stelle, è la Via Lattea. Le galassie a loro volta formano gli ammassi di galassie e poi a loro volta i superammassi, i quali, collegati tra loro, danno all'Universo un aspetto filamentoso... Dalle dimensioni del nucleo atomico (10 -13 cm) a quelle presunte dell'Universo ( 10 28 cm) ci sono più di quaranta ordini di grandezza e "noi" siamo quasi a metà della scala: una buona posizione per guardare all'ingiù e all'insù! Forza, proviamo a farlo insieme!!!