TORNA AL TEATRO SOCIALE DI COMO MADDALENA CRIPPA

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TORNA AL TEATRO SOCIALE DI COMO MADDALENA CRIPPA
Dopo qualche anno, torna al Teatro Sociale di Como l’affascinante Maddalena Crippa, che porterà
in scena venerdì 17 marzo alle ore 20.30 lo spettacolo L’ALLEGRA VEDOVA.
In uno spazio essenziale, accompagnata da un prezioso ensemble strumentale, Maddalena Crippa
conduce il pubblico nell'atmosfera euforica della Belle Époque. Evocando con leggerezza e
divertimento le atmosfere dei cabaret berlinesi del primo novecento e dei café chantant parigini,
nella doppia veste di narratrice e cantante, l'attrice racconta il rapporto fra Anna Glavari e Danilo
Danilowitsch, una storia di amore e di ragion di Stato, alternandola con le più belle arie scritte dal
genio compositivo di Franz Lehar.
Alternando le parti recitate, frammenti di dialoghi e monologhi tradotti dal libretto originale di
Leon Stein e Victor Leon, alle parti cantate, arie e duetti, la Crippa si sdoppia e dà voce e carattere
ad entrambi i personaggi.
INFO
Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro e online su www.teatrosocialecomo.it
Prezzi 20€ + prevendita.
PROSSIMI APPUNTAMENTI DELLA STAGIONE CTL
28 marzo
32’’.16 TRENTADUE SECONDI E SEDICI
Regia Serena Sinigaglia
1 aprile
IL GIARDINO DELLE CILIEGIE
Uno spettacolo Nina's Drag Queens
Regia Francesco Micheli
27 aprile
MARGHERITA HACK Una stella infinita
con Laura Curino
Teatro Sociale
venerdì, 17 marzo – ore 20.30
L’ALLEGRA VEDOVA
Café chantant
Testo originale di Victor Leon, Leo Stein.
Rielaborazione a cura di Bruno Stori e Maddalena Crippa
con Maddalena Crippa
Chitarra
Flauto e ottavino
Fisarmonica e bandoneon
Contrabbasso
Giampaolo Bandini
Giovanni Mareggini
Cesare Chiacchiaretta
Federico Marchesano
Regia Bruno Stori
Musiche originali Franz Lehar
Arrangiamento a cura di Giacomo Scaramuzza
Produzione e distribuzione Parmaconcerti srl
in collaborazione con Compagnia Umberto Orsini srl
Il 30 dicembre dell’anno 1905, “La Vedova Allegra” trionfa al teatro An-der-Wien.
Il successo è clamoroso e inarrestabile. Da allora a tutt’oggi, “La Vedova Allegra” è l’opera
musicale più rappresentata al mondo.
Che cosa si nasconde dietro il successo di quest’operetta? Che cosa c’è di così appagante per il
pubblico che da oltre un secolo affolla i teatri per applaudirla?
La risposta è molto semplice: “La Vedova Allegra” è una fiaba a tempo di valzer e il valzer, si sa,
provoca il rilascio delle endorfine, le molecole della gioia e dunque “La Vedova Allegra” è un
formidabile anti-stress, che non è poco.
A cominciare da “Canzonette vagabonde”, dal repertorio italiano degli anni ‘20 e ‘30, a seguire poi
con “Sboom”; le canzoni degli anni ’60 da Paolo Conte, a Tenco, Jannacci, De André; con “A sud
dell’alma”, dedicato ai grandi interpreti latino americani, ”E pensare che c’era il
pensiero” di Gaber e Luporini; senza dimenticare le interpretazioni di “Irma la dolce” (produzione
Rai), “Schonberg Kabarett”, “Pierrot lunaire”, “L’opera da tre soldi”, nel doppio ruolo di Jenny e
Polly; “Femmine fatali” (produzione Festival di Salisburgo), fino al più recente “Italia mia Italia”,
una dedica spassionata al nostro paese, Maddalena Crippa ha tracciato un percorso nel teatromusica all’insegna della qualità e della varietà, che approda ora alla “Vedova Allegra” di Franz
Lehar.
In uno spazio essenziale, accompagnata da un prezioso ensemble strumentale, un quartetto
composto da chitarra, fisarmonica, flauto traverso e contrabbasso, Maddalena Crippa, nella
doppia veste di narratrice e cantante, racconta la storia e interpreta le canzoni de “La Vedova
Allegra”, evocando con leggerezza e divertimento le atmosfere dei cabaret berlinesi e dei cafè
chantant parigini.
Alternando le parti recitate, frammenti di dialoghi e monologhi tradotti dal libretto originale di
Leon Stein e Victor Leon, alle parti cantate, arie e duetti, l’attrice si sdoppia e dà voce e carattere
sia ad Anna Glavari che al principe Danilo.
BIOGRAFIA MADDALENA CRIPPA
Il palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano, Giorgio Strehler che la sceglie per il ruolo di Lucietta
nel suo Il campiello e poi una tournée all’estero di enorme prestigio: Parigi, Berlino, Mosca,
Varsavia…Ecco l’esordio di una Maddalena Crippa appena diciassettenne e già ammirata e cercata
dal più celebre e autorevole regista italiano: poteva essere solo questo il preludio a una carriera di
grande prestigio, in cui l’attrice – di certo una delle più affascinanti, complete e versatili
protagoniste del teatro italiano – ha collezionato successi nazionali e internazionali, spettacoli dei
generi più vari, personaggi sempre di profondo spessore.
Dopo quella Lucietta con Strehler, è stata la volta di molte altre esperienze nodali: nel 1980 è Lady
Macbeth con la regia di Egisto Marcucci, poi Luca Ronconi la vuole ne La commedia della
seduzione di Schnitzler, per la quale prenderà il premio Borgio Verezzi come miglior attrice, è
Marcolina
nel
Sior
Todero
Brontolon
di
Carlo
Goldoni,
diretta
da
A.
Calenda; contemporaneamente, nel 1985, è Leonide e Focino in Il trionfo dell’amore di Marivaux,
per la regia di Vitez. Massimo Castri la dirige in Fedra di D’Annunzio, è Tamora nella versione del
Tito Andronico di Shakespeare firmato da Peter Stein. Poi è un’ intensa Nora in Casa di bambola di
Ibsen, regia di Beppe Navello; la nobile Cornelia e la governante Rosa nell’ Attesa di Binosi per la
regia di Cristina Pezzoli.
Partecipa al Festival di Salisburgo costantemente dal 1994 al 1997, recitando in tedesco la parte
della lussuria (Buhlschaft) nello Jedermann di Hofmannsthal. Nel 1996 per la regia di Stein è Elena
in Zio Vanja di Cechov, che debutta a Mosca e vince il premio come miglior spettacolo al Festival di
Edimburgo; poi è protagonista di Schönberg Kabarett con la regia di Peter Stein. Negli stessi anni
si confronta con il genere del recital musicale con ottimi esiti e porta in scena in tutta Italia
Canzonette vagabonde e Femmine Fatali commissionato dal festival di Pasqua di Salisburgo.
Ammirata e pluripremiata (ottiene nel 1994 la Maschera d’Argento come miglior attrice, nel 2004
il Premio Duse, il Premio della Critica nel 1999 e 2001 ), prosegue in un percorso versatile e mai
scontato che le permette di portare avanti un’ intelligente linea di ricerca teatrale assieme a
diverse registe: spettacoli come Sboom! e L’Annaspo di Raffaele Orlando, regia di Cristina Pezzoli
e A Sud dell’Alma regia di Letizia Quintavalla. Non abbandona però gli spettacoli d’impronta
musicale, le scelte legate alla prosa classica (nel 2004 è Medea al teatro greco di Siracusa per la
regia di Peter Stein), il cinema o gli impegni internazionali.
Nel 2007 e 2008 è Eva, nella Sinfonia D’Autunno di Bergman, regia di M. Panici. Nel 2009 è
Varvara Petrovna nella maratona Dostoevskijana I Demoni di 12 ore con la regia di Peter Stein,
una tournée che tocca Parigi, Amsterdam, Vienna, Atene, New York. Sempre nel 2009, è la prima
donna a confrontarsi con il repertorio Gaberiano del Teatro Canzone in E Pensare che c’era Il
Pensiero regia di Emanuela Giordano. Inizia la sua collaborazione con Massimiliano Gagliardi,
pianista e compositore. Nel 2013, debutta con il fratello Giovanni in Passione di Giovanni Testori
regia di Daniela Nicosia. Sempre nel 2013, debutta con Italia mia Italia regia di Peter Stein. Nel
2015, è Titania In Der Park di Botho Strauss e nel 2016 è protagonista insieme a Graziano Piazza di
Lampedusa Way ( terzo capitolo de La trilogia del naufragio), testo e regia di Lina Prosa.
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