Protocollo d`intesa per l`inserimento, il reinserimento e l`integrazione

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Allegato A)
alla deliberazione n. ____ del __________
Protocollo d’intesa per l'inserimento, il reinserimento e
l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità ed in
condizioni di svantaggio personale o sociale
Tra
PROVINCIA DI MODENA
AZIENDA USL DI MODENA
COMUNE DI CARPI CAPO DISTRETTO
UNIONE TERRE DI CASTELLI,
UNIONE COMUNI MODENESI AREA NORD,
COMUNE DI CASTELFRANCO EMILIA
COMUNE DI MODENA,
COMUNE DI SASSUOLO,
COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO
Premessa
L’inserimento lavorativo dei soggetti deboli costituisce un aspetto cruciale del più ampio processo di
inclusione, reinserimento sociale e promozione del benessere e si configura, quindi, quale linea di intervento
chiave per le politiche sociali.
Da anni la strategia europea per l’occupazione sollecita, in questo ambito, l’adozione di misure che
combattano gli ostacoli all’ingresso e/o al reingresso dei soggetti esclusi dal mondo del lavoro. A tal fine viene
sottolineata la necessità di collegare gli indirizzi e gli strumenti delle politiche sociali e sociosanitarie con gli
indirizzi e gli strumenti delle politiche del lavoro e della formazione.
Un secondo aspetto centrale dell’inserimento lavorativo riguarda la funzione che esso riveste nell’ambito dei
processi terapeutico-riabilitativi. Spesso, infatti, l’inserimento lavorativo è stato utilizzato quale “terreno di
prova” dei risultati raggiunti dal soggetto in trattamento e, di conseguenza, sono state privilegiate
metodologie di inserimento lavorativo protetto, attraverso forme differenziate di intervento ( borse lavoro,
tirocini, o inserimenti a fronte di sovvenzioni pubbliche alle imprese).
Pertanto, stante il quadro altamente differenziato della normativa e dei soggetti/Istituzioni competenti per la
presa in carico degli interessati (sanitario, sociale, lavoro, ecc), si rende necessario promuovere strumenti
condivisi che, a livello provinciale e distrettuale, mettano in comune strategie, risorse e metodologie di lavoro
intersistemiche (sociali, sanitarie, formative e del lavoro) volte a favorire percorsi individualizzati di
inserimento lavorativo.
In questo contesto la Provincia di Modena, l’Azienda U.S.L. e i Comuni Capo-Distretto hanno siglato in data
27 giugno 2007 un protocollo d’intesa “per l’inserimento al lavoro delle persone con disabilità ex l. 68/99 con
particolare attenzione alle persone con disabilità psichica e multiproblematicità.
I soggetti istituzionali coinvolti intendono rafforzare ulteriormente il livello di collaborazione, attraverso la
definizione di un modello organizzativo stabile e decentrato che crei le condizioni per migliorare l’efficacia e
la tenuta nel tempo degli inserimenti lavorativi delle persone con disabilità,allargando allo stesso tempo
l’ambito di applicazione dell’intesa istituzionale anche all’area del disagio personale e sociale.
TENUTO CONTO della normativa nazionale e regionale in materia di lavoro, istruzione, formazione e di
interventi socio-sanitari
CONSIDERATI gli indirizzi espressi dalla Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria della Provincia di Modena,
la quale ha individuato tra le azioni significative gli inserimenti scolastici e lavorativi orientati a conseguire il
massimo sviluppo delle potenzialità e l’uso produttivo delle capacità disponibili, in una traiettoria di
raggiungimento, conservazione e crescita dei migliori livelli possibili di autonomia
LA PROVINCIA DI MODENA, L’AZIENDA USL DI MODENA, COMUNE DI CARPI CAPO
DISTRETTO , L’UNIONE TERRE DI CASTELLI, L’UNIONE COMUNI MODENESI AREA
NORD, I COMUNI DI CASTELFRANCO EMILIA ,MODENA, SASSUOLO E PAVULLO
NEL FRIGNANO
Concordano quanto segue:
Art 1
Finalità del Protocollo
Il presente Protocollo ha come finalità il rafforzamento della collaborazione ed integrazione interistituzionale
tra i soggetti che sul territorio provinciale si occupano a vario titolo di inserimento lavorativo di persone con
disabilità o in condizione di svantaggio, con l’obiettivo di creare le condizioni per aumentare il numero degli
inserimenti lavorativi e migliorane l’efficacia in termini di stabilità occupazionale.
Per tali finalità, con il protocollo gli enti firmatari definiscono un modello organizzativo a livello provinciale e
distrettuale che permetta, garantendo una flessibilità e rapidità di risposta, la realizzazione di azioni
specifiche nell’area dell’integrazione lavorativa, nel rispetto della normativa e delle competenze dei diversi
soggetti interessati.
Le Parti firmatarie si impegnano a realizzare attività e processi orientati all’integrazione lavorativa di
cittadini con disabilità e altri soggetti deboli, nonché a coordinare, in ambito zonale, interventi socio-sanitari,
integrativi e consulenziali, anche personalizzati, per rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone in
situazione di maggiore gravità, riferita alle particolari difficoltà di accesso al mondo del lavoro.
Questo attraverso un modello di intervento integrato per l'utilizzo delle risorse disponibili a livello locale
attraverso la coprogettazione degli interventi dei diversi attori competenti (Servizi provinciali, Comuni, AUSL
ecc), in un'ottica di pieno sviluppo degli strumenti a sostegno del collocamento mirato anche in raccordo con
la pianificazione territoriale prevista all’interno del Piano sociale e sanitario regionale (DGR 1448/07) e
tenuto conto delle linee guida per l'utilizzo del Fondo Regionale per l'occupazione dei disabili
(programmazione 2008/2010, ed a seguire la DGR 731/08), oltre ad altri fondi comunitari e/o regionali
finalizzati all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Art 2
Ambito di applicazione e destinatari
Il presente protocollo riguarda l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità iscritte nelle liste del
collocamento mirato della Provincia di Modena e/o delle persone che si trovano in condizioni di svantaggio
personale o sociale, in grado di accedere ad attività di inserimento lavorativo, anche in ambiente protetto,
ovvero per le quali il Servizio di riferimento (sociale e/o sanitario) abbia positivamente concluso eventuali
interventi terapeutici-riabilitativi-formativi di specifica competenza.
Art. 3
Competenze dei soggetti interessati
I soggetti istituzionali coinvolti nell’attuazione del presente protocollo, in ragione delle competenze
specifiche di seguito indicate, sono:
1a) La Provincia di Modena in quanto titolare delle competenze dirette per l’inserimento lavorativo delle
persone con disabilità derivanti dal D. Lgs. 469/97, dalla L. 68/99 e dalla L.R. 17/05, funzione che esercita in
modo integrato con le competenze dell’istruzione, della formazione di cui alla L.R. 12/03 ed in materia di
servizi sociali.
1b) I Comuni in quanto titolari delle funzioni amministrative e dei compiti di programmazione,
progettazione e realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete, dell’erogazione dei servizi e delle
prestazioni sociali esercitate direttamente o attraverso le forme gestionali definite nei diversi Distretti
(Aziende di Servizi alla persona, Consorzi, ecc…) e, ai sensi dell’art. 14 della L. 328/00, di predisposizione di
progetti individuali, su richiesta dell’interessato, per l’integrazione socio-lavorativa di persone con disabilità.
Tali funzioni ai sensi della L.R. 2/03 sono esercitate in modo raccordato con altri soggetti a livello zonale
distrettuale e trovano applicazione e specificazione nei Piani per la Salute e il Benessere Sociale.
1c) L’Azienda U.S.L. di Modena, in quanto titolare delle competenze relative agli accertamenti sanitari
ed alle forme di sostegno per l’inserimento lavorativo suggerite nel corso degli accertamenti stessi, come
previsto dalla L. 68/99 e dal DPCM 13/1/2000, nonché su richiesta dell'interessato, per le funzioni di
assistenza, riabilitazione e integrazione sociale esercitate attraverso l’Unità Operativa Complessa di Medicina
Legale e Gestione del Rischio, il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, i Dipartimenti
(Unità Operative di salute disabili adulti) .
L’azione dei soggetti istituzionali firmatari, prevista nel presente documento, dovrà porsi in sintonia con gli
indirizzi espressi dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria e dal Comitato di Distretto,
individuati dalla legislazione Regionale (L.R.2/2003 e L.R. 29/2004), quali strumenti di raccordo
istituzionale tra gli enti locali e le aziende sanitarie.
Art 4
Il modello organizzativo
I principi del sistema istituzionale integrato previsti sia a livello nazionale che regionale individuano nella
zona distrettuale l’ambito territoriale ottimale per l’esercizio associato della funzione di governo, di
committenza e per l’organizzazione integrata delle funzioni amministrative ad essa collegata.
Tale modello va coordinato con le competenze in materia di collocamento e di politica attiva del lavoro che
vengono esercitate a livello provinciale, attraverso i Centri per l’impiego dislocati sul territorio.
Questo prevede l’esplicitazione di compiti e la definizione di metodologie attuative, che devono garantire una
buona operatività nell’ambito di una efficace flessibilità e rapidità nelle risposte.
Pertanto al fine di garantire una migliore applicazione di quanto stabilito nel presente Protocollo ed in
particolare all’art 1, i Soggetti firmatari concordano di sviluppare le azioni per l'inserimento, il reinserimento
e l'integrazione lavorativa delle persone con disabilita ed in condizioni di svantaggio personale o sociale di
loro competenza attraverso l’utilizzo degli strumenti di coordinamento e di integrazione interistituzionale di
seguito elencati:
1. Coordinamento Provinciale per lo sviluppo e la promozione di politiche per
l’inserimento lavorativo
I soggetti firmatari istituiscono un “Coordinamento Provinciale per lo sviluppo e la promozione di
politiche per l’inserimento lavorativo” composto da:
-
Assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, che lo presiede
Sindaco o Assessore delegato dei Comuni Capo-Distretto o delle Unioni di Comuni;
Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena o suo delegato;
Esso si avvale del supporto tecnico integrato dei Dirigenti o loro delegati dell’Area Istruzione Formazione
Lavoro Politiche Sociali della Provincia di Modena e dei responsabili degli Uffici di Piano distrettuali.
Il Coordinamento Provinciale, in un'ottica di concertazione, svolge funzioni di:
a) Individuazione e condivisione di procedure/metodologie uniformi su tutto il territorio provinciale
relative alla presa in carico dei beneficiari, anche attraverso la definizione di criteri condivisi di
accoglienza ed assistenza;
b) Individuazione dei criteri e delle modalità di riparto e di utilizzo delle risorse a valere sui fondi
regionali, nazionali ed europei in materia di inserimento, reinserimento ed integrazione lavorativa
delle persone con disabilità o in condizioni di svantaggio sociale o personale messi a disposizione dai
soggetti firmatari del presente protocollo;
c) Raccordo con le Equipe operative territoriali di cui al successivo punto 2;
d) Monitoraggio e valutazione dell’applicazione del Protocollo;
e) Individuazione di momenti periodici di raccordo con rappresentanti del Terzo Settore, la
Cooperazione sociale e le Associazioni di categoria e sindacato;
f)
Definizione congiunta di modalità informative su procedure, percorsi, opportunità offerte dalla
normativa nazionale e regionale e dai servizi messi in campo dagli stessi soggetti firmatari.
Con riferimento ai compiti di cui al precedente punto b), la Provincia si impegna a comunicare entro il
___________ di ogni anno ai firmatari del protocollo l’ammontare delle risorse rese disponibili per
l’inserimento lavorativo per l’anno in corso e quello successivo. Il Coordinamento Provinciale sarà convocato
nei 15 giorni successivi a tale comunicazione per individuare le modalità e criteri di riparto ed utilizzo delle
risorse stesse.
2. Equipe operative territoriali
I firmatari del presente protocollo istituiscono e avviano “gruppi operativi territoriali” nelle sette zone sociali
della provincia di Modena, presiedute dagli Uffici di Piano distrettuali e composte da:
- Funzionario referente, o suo delegato, per gli Uffici di piano dei Comuni o Unioni di Comuni
- Responsabili Area Handicap, Sert, Salute Mentale, Medicina Legale del distretto Azienda USL, o loro
delegati
- Responsabile del Centro per l’Impiego o suo delegato
- Referente/i del servizio/i invianti: in relazione alla casistica da trattare e, qualora il gruppo lo ritenga
necessario, può partecipare inoltre l'operatore referente del progetto individuale.
Le Equipe operative territoriali svolgono prioritariamente il compito di proporre, definire ed attuare
progetti personalizzati di inserimento lavorativo di persone con disabilità e/o in condizioni di svantaggio che
necessitano di azioni integrate di supporto, attraverso l’utilizzo di tutta la gamma di strumenti disponibili.
I soggetti firmatari del presente protocollo realizzeranno le attività di sostegno e finalizzate all’inserimento
lavorativo sopra indicate in modo integrato e nel rispetto delle specifiche competenze.
La definizione e attuazione di progetti di inserimento personalizzati ed integrati da parte dei gruppi
territoriali avviene attraverso:
-
costante scambio di informazioni, anche attraverso la condivisione delle banche dati ove possibile, in
merito ai soggetti con disabilità o in condizioni di svantaggio richiedenti azioni specifiche di avviamento
al lavoro o di inserimento lavorativo che sono già utenti dei servizi socio-sanitari o afferenti direttamente
ai Centri per l’impiego territoriali;
-
azioni di consulenza reciproca tra i partecipanti sulle modalità relazionali e operative nei confronti delle
singole situazioni in esame;
-
attivazione di progettazioni nuove al fine di garantire gradualità nelle situazioni di maggiore complessità;
-
individuazione di prassi condivise di gestione dei casi;
-
monitoraggio dell’andamento dell’attività;
-
gestione coordinata dei rapporti con le aziende.
Art. 5
Durata
Il presente protocollo entra in vigore con la sottoscrizione da parte di tutti i soggetti coinvolti e cessa la sua
validità al 31.12.2010.
Sei mesi prima della scadenza le parti s’impegnano a valutare, attraverso il Coordinamento Provinciale, la
possibilità e l’opportunità di un rinnovo dello stesso e ad esaminare le modifiche e gli aggiornamenti
necessari in relazione ad eventuali mutamenti normativi e ai risultati del periodo di prima attuazione, nonché
alla necessità di coordinamento con la successiva programmazione socio-sanitaria.
Art 6
Superamento precedenti intese
Con la stipula del presente protocollo si considera superato il protocollo d’intesa tra Provincia di Modena,
Azienda USL e Comuni Capi Distretto per l’inserimento al lavoro delle persone con disabilità ex l. 68/99 con
particolare attenzione alle persone con disabilità psichica e multiproblematicità siglato in data 17 giugno
2007 , comprendendone le finalità e gli strumenti operativi previsti dallo stesso.
Letto, approvato e sottoscritto.
Modena li,
PROVINCIA DI MODENA ___________________________________
AZIENDA USL DI MODENA ___________________________________
COMUNE DI CARPI CAPO DISTRETTO__________________________________
UNIONE TERRE DI CASTELLI, ___________________________________
UNIONE COMUNI MODENESI AREA NORD, ____________________________
COMUNE DI CASTELFRANCO EMILIA, _________________________________
COMUNE DI MODENA, ___________________________________
COMUNE DI SASSUOLO, ___________________________________
COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO _________________________________
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