ELEZIONI DIRETTIVO 2014-2016
PROPOSTA DELLA LISTA
"UN FUTURO PER PHRONESIS"
Cari Colleghi,
dopo una fase di riflessione piuttosto articolata, il Direttivo uscente - compatto nelle intenzioni,
nonostante questioni lavorative costringano due suoi membri a passare la mano (uscita che non
pregiudica la continuazione della collaborazione in altra forma) - ha deciso di presentare un progetto e
una squadra solo parzialmente rinnovata per ricandidarsi alla gestione di Phronesis. Prendere questa
decisione ha rappresentato per noi una sfida forse ancora più impegnativa che non nella precedente fase
di amministrazione. Abbiamo la consapevolezza di aver fatto un lavoro imponente - benché non sempre
visibile - che domanda di esser lasciato maturare: abbandonarlo ora significherebbe azzerare una
dinamica che sta dando i suoi primi frutti. Tuttavia "far maturare" non è processo che vada in automatico
e richiede condizioni ambientali che lo rendano possibile. Come viene denunciato almeno dal 2011 dai
vari Presidenti (Zampieri, Pollastri, Zanella) e rispettivi Consigli Direttivi, l'Associazione si trova in una
situazione di scarsa dinamicità non solo per via della limitata partecipazione dei suoi iscritti, ma anche per
via di una serie di fattori che nel tempo hanno contribuito a generare uno stato di incertezza circa
l'oggetto sociale (finalmente perimetrato nel 2012), circa le competenze necessarie all'esercizio
professionale della consulenza filosofica (elenco che ci viene sollecitato dalla legge 4/2013), circa la
funzione che l'Associazione dovrebbe assolvere per conto dei soci, circa il senso che può avere l'essere
soci di un'organizzazione come la nostra. Questi fattori domandano di essere considerati con la franchezza
e il nitore che attiene alla filosofia e con l'atteggiamento (professionale, nel nostro caso) di chi dovrebbe
saper riconoscere e giudicare con schiettezza la visione del mondo sottesa a pratiche agite; da questa
visione sarà poi possibile passare ad una riprogettazione consapevole che sia in grado di apportare i
correttivi necessari al rilancio.
Fedeli all'idea che in filosofia e in consulenza sia necessario non distogliere lo sguardo da ciò che è
disturbante, proponiamo un programma di massima che non è stato pensato per carpire un facile
consenso. Noi pensiamo - e mi riferisco a tutto il vecchio Direttivo e al nuovo candidato, ma ho ragione di
credere che non siamo i soli - che affrontare i temi nodali sia diventato imprescindibile. Dare un futuro a
Phronesis è il nostro obiettivo; ci auguriamo che la franchezza con cui proporremo le questioni più urgenti
sarà più uno stimolo atto a risvegliare le coscienze che non un disincentivante quadro d'insieme.
Nei diciotto mesi di amministrazione di Phronesis, pur avendo le nostre legittime prospettive
sull'Associazione, riteniamo di aver lavorato affinché i soci potessero avere pari opportunità di
manifestare costruttivamente assenso e dissenso; è evidente che i pareri oppositivi non abbiano trovato
applicazione, ma - riteniamo - solo a fronte di un'argomentazione migliore e in forza di un voto
maggioritario dell'Assemblea. Non ci siamo mai risparmiati nell'ascoltare e nel fornire ragioni del nostro
agire e continuiamo a ritenere che questo lavoro di confronto dialogico sia la strada buona per fare ciò che
va fatto, ovvero rendere salde le basi su cui far crescere Phronesis: chiarire i fraintendimenti, esplicitare
gli impliciti, abitare serenamente il dialogo. Ciò richiede l'impegno costante non solo nostro, ma di tutti.
Dobbiamo
insieme
fare
lo
sforzo
di
armonizzare
il
nostro
interesse personale con quello comune; praticare la filo-sofia anche nella sua prima radice, quella della
filia. E' estremamente facile esprimere giudizi sulle scelte di altri; molto più complicato andare a verificare
onestamente le condizioni in base a cui quella scelta è stata compiuta. E' molto facile stigmatizzare un
errore, molto più difficile tirarsi su le maniche per collaborare a rimediarvi. Molto facile contestare una
linea progettuale, molto difficile farsi parte attiva di un dialogo costruttivo che, per essere tale, implica che
si sia lavorato a rendere davvero comune il linguaggio impiegato per parlarci.
Questi sforzi sono stati spesso unilaterali. Ed è questa l'annosa questione che non bisogna fingere di
ignorare: come diciamo da sempre, non bastano un Direttivo e qualche collaboratore a far vivere
l'Associazione; serve la cura amorevole e benevolente di tutti. Se questa prima opzione non interessasse,
allora forse dovremmo chiederci se non sia meglio, diversamente da quanto era stato indicato dalla
maggioranza dei soci nella Condivisione, trasformare l'Associazione in un mero centro di servizi
professionali e niente più di questo. La questione è rilevante perché disegna due prospettive diversissime.
Noi, che restiamo caparbiamente sostenitori della prima delle due, crediamo che sia opportuno non
rinviare più il lavoro di chiarificazione necessario a farci uscire dalla stasi in cui siamo piombati; crediamo
che senza questo lavoro, il solo che potrà dare impulso ai nostri sforzi comuni per affermare la consulenza
in Italia, Phronesis sia destinata a spegnersi: chi ha imparato a fare cose con la filosofia le farà per proprio
conto, a meno che non torni ad essere interessante, costruttivo e arricchente lo scambio con i colleghi che
- lo ricordo - sarebbe uno degli scopi principali di questa Associazione.
Il programma che leggerete segue la logica di questa introduzione: pone la ricerca di un asse di equilibrio
come punto essenziale; e tutti gli altri a seguire.
L'appello all'impegno e alla collaborazione fruttuosa è rivolto in particolare a coloro che ritengono di
avere dei buoni argomenti professionali da condividere. Per altri vale invece la sollecitazione ad astenersi
dalla critica che distrugge, privilegiando quella che rafforza. Per tutti, l'invito a sentirsi personalmente
responsabili del legame con Phronesis e coi tanti colleghi nostri compagni di strada.
1. LA RICERCA
Partiamo dai dati oggettivi: il primo è che tra il 2012 e il 2014 la ricerca all'interno di Phronesis è rimasta
al palo. Non stiamo parlando, ovviamente, di quella parte di ricerca che attiene agli interessi personali dei
soci e che ciascuno persegue per proprio conto, quanto della ricerca condivisa che, da Statuto, è parte
integrante del nostro compito sociale.
Il secondo è che ad essere rimasti "inchiodati" (non vi è stata alcuna adesione ai progetti) sono proprio
quegli aspetti che, dopo la perimetrazione, avrebbero dovuto seguitare a definire il nostro assetto
professionale, ovvero lo studio della consulenza filosofica di gruppo (se sia possibile, a quali
condizioni, con quali modalità) e la descrizione delle pratiche filosofiche attuate dai soci, messe in
comparazione con le pratiche promosse da altre associazioni, esame utile a capire se abbiamo
generato un prodotto originale per il quale sia necessario elaborare una tipizzazione e un'epistemologia o
se invece abbiamo semplicemente messo in gioco all'interno di Phronesis (secondo noi non del tutto
correttamente) competenze acquisite altrove. Ci risulta, infatti, che Phronesis di per se stessa (ai Seminari
nazionali e interregionali, nelle sezioni) non abbia mai formato a pratiche diverse dalla consulenza
filosofica, limitandosi a fare delle lezioni introduttive o esemplificative della comunità di ricerca e del
dialogo socratico o ad utilizzare alcune pratiche filosofiche nell'ambito della formazione alla consulenza
filosofica. Va certo detto che il passato Ordinamento della formazione consentiva ai soci di accumulare ore
di formazione frequentando attività realizzate in proprio dai consulenti riconosciuti e che, come
dimostrano i portfolio di alcuni soci in formazione, molte di queste attività avevano a che vedere quasi
esclusivamente con café philo, comunità di ricerca o altro. Ci sembra onesto, però, rilevarne di nuovo,
come già in altre occasioni, la conflittualità con quanto afferma lo Statuto, ovvero che Phronesis è
associazione costituita intorno ad uno specifico oggetto sociale che è la consulenza filosofica.
Per una comprensione limpida da parte di chi legge, ribadiamo e sottolineiamo che nessuno sta dicendo
che un consulente filosofico di Phronesis non possa occuparsi anche di pratiche filosofiche altre qualora
ne abbia la preparazione: si sta invece dicendo che questa attività con le pratiche dovrebbe essere laterale
alla consulenza, e non alternativa ad essa; un'attività secondaria, dunque, non la principale.
Possiamo presumere che la latitanza dei soci su questi temi sociali che abbiamo sperimentato essere
scottanti e conflittuali sia dovuta al bisogno di riprendere fiato dopo un periodo faticoso. Tuttavia ci pare
giunto il momento di verificare questa supposizione; se vera, essa deve indurci a riflettere se non sia ora
opportuno lasciare spazio ad una svolta che rimetta in cammino l'Associazione. Francamente noi
pensiamo che così debba essere: il rischio non è tanto quello di attardarsi, quanto quello di far deperire
l'Associazione, visto che essa vive (o dovrebbe vivere) della ricerca condivisa e della promozione della
consulenza. Pertanto, riteniamo che sia più che opportuno promuovere in questa fase le attività di ricerca,
magari mettendo in atto alcune strategie utili a ridurre il rischio di elevata conflittualità e spostando il
focus della ricerca sulla progettazione a partire da elementi già acquisiti e, dunque, oltre che meno
"pericolosi" da maneggiare, anche utili per la promozione: pensiamo ovviamente alla Perimetrazione della
consulenza individuale, in attesa che la ricerca ci metta finalmente a disposizione quella della consulenza
di gruppo.
Distingueremo dunque tre livelli di ricerca:
Primo livello
Il primo e più semplice è quello della ricerca che ciascuno di noi segue come interesse personale. Essa è
relativamente svincolata dai due temi fondamentali citati poco sopra. Di questi studi individuali (compresi
libri, pubblicazioni, ecc.), qualora fruttuosi e utili per la professione, potrebbe essere data relazione ai
Seminari nazionali, previa comunicazione alla segreteria per predisporre i tempi e gli spazi. La
condivisione potrebbe innalzare il livello della riflessione dei soci e suggerire nuove prospettive utili alla
professione.
Secondo livello
Il secondo livello è fondamentale e potrebbe essere definito anche di "ricerca applicata": a partire dalla già
condivisa Perimetrazione della consulenza individuale, alcuni gruppi di lavoro (uno per ogni campo preso
in esame, composto di soli soci interessati a quel campo) potrebbero organizzare uno "studio di settore"
utile a preparare l'approccio professionale a quello specifico ambito (ad es. di volta in volta la scuola, o i
medici, gli osteopati, e ancora hospice, consultori, municipalità, parafarmacie, sportelli pubblici, ecc.). In
questa analisi condivisa dovrebbe essere curata la formula di applicazione della consulenza filosofica al
contesto individuato, con precise indicazioni sulle modalità; vi si potrebbe accludere il materiale
necessario alla preparazione teorica e professionale dei consulenti interessati a lavorare in quel settore
(es. un'indagine sui bisogni dell'ambito individuato, una bibliografia per la formazione, una ricerca sugli
esiti di esperienze analoghe, ecc.) nonché i materiali utili alla divulgazione del futuro progetto (moduli
informativi, immagini, slogan, ecc.), accuratamente studiati e predisposti in modo da favorire la chiarezza
e l'univocità delle informazioni al cliente finale (in particolare su cosa sia la consulenza). Questi gruppi
potrebbero anche lavorare all'interno di brevi incontri seminariali organizzati ad hoc, lasciando
successivamente spazio ad una progettazione individuale che declini gli elementi comuni secondo la
specificità di ciascuno.
Sappiamo bene quanto sia difficile modulare opportunamente i termini che descrivono la nostra
professione. Questa ricerca applicata sarebbe estremamente utile per la promozione della consulenza e
dei professionisti di Phronesis: essa presenterebbe i colleghi in mondo corretto e univoco a identiche
categorie di interlocutori, attraverso l'impiego di progetti elaborati in forma collaborativa e pertanto, si
spera, nella loro configurazione ottimale. Vi sarebbe però contemporaneamente rispettato lo specifico
individuale.
Ovviamente, sarà in commissione ricerca che ci si occuperà di individuare e raccogliere le proposte dei
soci che sono già orientati da un bisogno o da una richiesta proveniente da terzi. Tali soci, direttamente
interessati ad un ambito, saranno inclusi nella fase progettuale. Particolarmente graditi saranno i colleghi
che hanno maturato un'esperienza di settore e siano in grado di comporre una tavola dei bisogni, requisiti,
opportunità. L'unificazione dello studio di settore non deve diventare una formula di paralisi, ma di
slancio.
Terzo livello
Il terzo livello è contemporaneamente preliminare e prospettico ed è anche quello più delicato; esso
include prioritariamente la formulazione di quegli elementi relativi alla professione di consulente
filosofico che è necessario elaborare per adempiere alle prescrizioni della legge 4/2013: rapporto coi
minori, competenze del consulente, descrizione dell'attività professionale, ecc. Non è più possibile
rimandare l'adempimento di queste indicazioni di legge.
Ad esso andrebbe affiancato lo studio teorico e la sperimentazione pratica della consulenza di gruppo, ed
eventualmente, ma solo in seconda battuta, l'esame delle pratiche filosofiche attuate dai soci di Phronesis
nel loro rapporto con pratiche di altre Associazioni.
I risultati di queste indagini ci consentirebbero, in un futuro che speriamo prossimo, sia di ampliare
l'offerta professionale ai gruppi senza disperderla in rivoli genericamente attinenti alle pratiche, sia di
adeguare la presentazione della professione agli standard previsti dall'ordinamento legislativo.
Inutile sottolineare che in questi ambiti la ricerca può solo essere condivisa; essa implicherebbe pertanto
anche un ripensamento delle modalità di interazione tra colleghi in modo da favorire la reciproca
chiarezza e scongiurare, per quanto possibile, i conflitti gratuiti.
I gruppi di lavoro del secondo e terzo livello dovrebbero essere costituiti rispettando le affinità e gli
interessi dei partecipanti, ma in stretta osservanza degli elementi teorici già condivisi (in particolare la
Perimetrazione e lo Statuto) col fine più di disegnare lo stato attuale dell'Associazione che non di
innovarlo. Il prodotto dovrebbe essere immediatamente spendibile, ovvero non rimandare ad ulteriori
sviluppi che, naturalmente, non sarebbero preclusi, ma semplicemente affidati ad una riflessione che
appartiene più al primo livello della ricerca qui esaminato che non al terzo.
2. PROMOZIONE E SVILUPPO DELLA PROFESSIONE
L'attività di promozione e sviluppo della professione di consulenti filosofici rappresenta il secondo step in
ordine di attuazione di questo programma: il primo e fondamentale è quello di trovare una comunione
d'intenti, di linguaggi e di formule descrittive. Solo con questo affiatamento, infatti, è concretizzabile
l'ipotesi di dare un'immagine univoca e coesa della nostra professione.
Già nel programma del biennio precedente avevamo ipotizzato iniziative ed attività orientate in questa
direzione: riteniamo di avere percorso solo un piccolo e insufficiente tratto di strada. Abbiamo bisogno di
maggiore strutturazione e di una progettualità che si traduca in sistema, con un maggiore coinvolgimento
attivo dei soci che ci faccia compiere il salto qualitativo indispensabile in questo ambito.
La promozione e lo sviluppo della consulenza filosofica, nella proposta per il prossimo biennio 2014 –
2016, assumono una valenza strategica per la quale sarà di nuovo determinante l'apporto di ogni singolo
socio. Va specificato che la promozione in questa prima fase e per le ragioni di cui sopra si riferisce alla
già perimetrata consulenza filosofica e che questa si definisce non solo per le sue caratteristiche, ma anche
per le differenze dalle pratiche filosofiche e dalle attività culturali genericamente filosofiche. Queste
differenze vanno evidenziate per non creare quella confusione che ha nuociuto alla promozione della
consulenza.
Lo sviluppo della professione si ipotizza fondato sui seguenti punti:
A. Progettazione
La progettazione degli interventi professionali e dei materiali promozionali dovrebbe seguire il criterio di
una certa riconoscibilità nella forma (una sorta di marchio Phronesis), negli indirizzi (rivolte a realtà
analoghe in modo da fare spessore, da risultare visibili, leggibili e valutabili nei loro possibili "effetti"),
oltre che nell'attenzione ad impiegare la consulenza filosofica. Il grosso problema della nostra professione
sembra essere infatti quello dell'invisibilità, della poca consistenza, ove non supportata da un feedback
sufficiente ad aumentare il credito che il pubblico potrebbe metterci a disposizione.
La progettazione è un processo continuo che potrà essere attivato sia individualmente in ambito locale sia
col supporto di reti più ampie; sarà fondamentale stabilire un canale informativo continuo e di
sollecitazione a cura della Commissione Professione.
In particolare:
i soci sono chiamati a promuovere le loro iniziative, eventualmente anche collaborando con altri
soci, ma con un assetto professionale, non solo promozionale/gratuito;
le iniziative vengono rappresentate nei seminari nazionali e quelle più significative vengono
pubblicate sul sito per implementare il curriculum associativo; esse potrebbero apparire in modo
particolareggiato nella sezione riservata ai soci per la riproposizione/adattamento su un altro territorio;
nei Seminari nazionali si potrebbe prevedere sempre una sessione dedicata alla professione
come occasione di analisi dello stato dell'arte, di scambio e condivisione di esperienze, di lancio di nuove
proposte e approfondimenti;
opportune campagne promozionali devono essere progettate in modo sistematico.
In linea con quanto sopra, va tenuto presente che l'attività che si può genericamente definire culturale
(presentare un libro, fare un dibattito in biblioteca, ecc.) così come l'abitudine di fare incontri di
pratica filosofica per promuovere la consulenza si rivela controproducente perché porta il pubblico a
mescolare cose che invece vanno divise. Per evitare questi inconvenienti sarebbe meglio che gli eventi
promozionali servissero a promuovere non genericamente la consulenza filosofica, ma, più
specificamente, concreti progetti professionali di consulenza filosofica. Per esempio: voglio promuovere il
mio studio di consulenza e preparo un evento promozionale, voglio aprire uno sportello di CF al municipio
e preparo volantini e dossier per promuovere il mio progetto, ecc. Lo slogan potrebbe essere "un evento
promozionale, un evento professionale".
B. Comunicazione
Al lavoro di comunicazione dovrà essere dedicato uno spazio adeguato:
Lavoro su contenuti/linguaggi/immagini/slogan (categorie professionali e organizzazioni)
Rapporto con i media (occorre consolidare i contatti esistenti e progettarne di nuovi,
predisporre un testo base per dare uniformità alla comunicazione)
Redigere il curriculum delle attività svolte dai soci sul loro territorio come strumento di
accreditamento nelle relazioni esterne
Raccolta dei feedback dei consultanti “dicono di noi....”
C. Condivisione (Networking)
Creare uno spazio per le iniziative realizzate (cfr. Seminari e Sito)
La Commissione Professione fungerebbe da stimolo per tutte queste attività oltre che da osservatorio
sulla professione e curerà l'apposita sessione nel Seminario Nazionale.
3. SITO E PAGINE FACEBOOK
I) Mantenimento dell'attuale piattaforma.
Attualmente i siti tendono ad essere statici. Vengono utilizzati per lo più come fonti di materiale
informativo, organizzato e aggiuntivo cui si arriva attraverso i social network. La linearità del sito attuale
ci contraddistingue da altri presenti sul web e noi vorremmo lasciare invariata questa sua caratteristica.
Ciò non vuol dire senza contenuti: vuol dire ordinato, evitando l'ammasso di informazioni che c'era in tutti
i precedenti siti di Phronesis.
Essendo finalmente riusciti a fare un re-direct dal vecchio sito al nuovo, ci siamo assicurati i preziosi
contatti che per abitudine ci cercavano su www.phronesis.info; questo indirizzo continuerà pertanto a
rimanere attivo, esattamente come consulenzafilosofica.org
II) Continua interazione tra il sito e la pagina Facebook dell'Associazione.
La creazione della pagina Facebook è stata fondamentale. Quasi tutti oggi hanno una pagina dedicata in un
social. Attualmente abbiamo parecchie visite e alcune persone iniziano a scrivere chiedendo informazioni
per la formazione. Dato che quello che offriamo è una professione nuova, spesso
considerata di nicchia, la cui utilità sociale risulta poco immediata, è importante che vi sia una nostra
presenza costante, con post mirati che richiamino le attività del sito e quelle locali.
Va segnalato che sono pochi i soci che, pur avendo un profilo Facebook, fanno le giuste interazioni con la
nostra pagina creando una rete.
III) La pagina Facebook come punto nodale per lo sviluppo della professione e per la promozione della
formazione
Possiamo prevedere la promozione attraverso le inserzioni a pagamento di Facebook, ma anche
(eventualmente) con Google Adwords. Attualmente la campagna di Facebook ci ha portato 405 like sulla
pagina ufficiale e questo vuol dire che ci stiamo facendo vedere: bisognerebbe capire, attraverso i soci a
fine promozione, quanti di loro hanno ricevuto almeno 1 contatto per una consulenza. Da ciò potremmo
valutare se ha più senso fare una promozione con un'agenzia di comunicazione o limitarci al fai-da-te,
meno oneroso per le nostre casse. Lo stesso dicasi per la futura promozione della formazione.
*****
Le nostre proposte si fermano qui, nella consapevolezza che alcune attività già avviate proseguiranno il
loro percorso (la formazione, i regolamenti) e altre sarebbero ingestibili per via dalle scarse risorse
umane e finanziarie.
Rinnoviamo a tutti i soci l'invito a darci una mano, consapevoli che da soli non ce la faremo a realizzare
alcunché, ma soprattutto che, in quel caso, non sarebbe nemmeno giusto provarci.
Buona meditazione a tutti!
I CANDITATI Chiara Zanella, Marta Mancini, Giusy Cavalieri, Carlo Basili, Maria Cristina Tura