CONGREGARE UN DOVERE DEL CRISTIANO CHE NON VA MAI TRASCURATO
(Ebrei 10.25): “Non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare,
ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno”
Non trascuriamo i nostri doveri nella chiesa, né le sue riunioni, come di solito può succedere
ad ogni uno di noi ma ci incoraggiamo e esortiamoci a vicenda, soprattutto ora che si avvicina
il Suo ritorno. Questo è il consiglio dello Spirito Santo tramite l’autore della lettera agli Ebrei
L’importanza del culto
1. Il culto è il momento di incontro dei credenti per lodare e ringraziare Dio per tutti i
Suoi atti potenti (Salmo 22.2)
2. Gesù prestava culto a Dio nella sinagoga con regolarità (Luca 4.16)
3. I credenti primitivi lo facevano anche (Atti 2.46,47) “E ogni giorno andavano assidui e
concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con
gioia e semplicità di cuore, Lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore
aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati”
4. I membri della chiesa primitiva avevano partecipazione assicurata nel culto (1Co
14.26) “Che dunque fratelli? Quando vi riunite avendo ciascuno di voi un salmo, o un
insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in’altra lingua, o un’interpretazione, si
faccia ogni cosa per l’edificazione”
Motivazione per congregare:
1. Perché capiamo che è un comandamento dello Spirito Santo: (Ebrei 10.25) La bibbia è
stata ispirata dallo Spirito Santo. L’autore della lettera agli Ebrei non ha parlato da se
stesso!
2. Perché non congregare è seguire l’esempio di coloro che non congregano. Sbaglia chi
porta cattiva testimonianza in questo senso e chi segue il cattivo esempio. Perché non
imitare soltanto le cose buone e positive?
3. Il culto è il momento di incoraggiarci, di esortarci, affinché possiamo affrontare e
vincere le battaglie della vita che ci pongono davanti.
4. Perché quando congreghiamo testimoniamo della nostra correlazione con i fratelli
membri del corpo di Cristo, che è la sua chiesa. (Colossesi 3.16) “La Parola di Dio abiti
in voi abbondantemente; istruitevi e esortatevi gli uni agli altri con sapienza; cantate di
cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali…”
Conclusione:
1. Il credente che non ha l’abitudine di congregare si indebolisce nella fede sempre di più.
O diventa man mano come un frutto appassito, o marcisce completamente.
2. Il non congregare è segno di freddezza spirituale, di disubbidienza a Dio perché
congregare è comandamento di Dio.
3. La adunanza dei fratelli produce comunione, incoraggiamento mutuo, insegnamento,
adorazione a Dio. Quando non la si fa vuol dire andare in contro mano. È un
atteggiamento in senso contrario alla Parola di Dio perché sin dai tempi del
tabernacolo nell’antico testamento fu istituita la adunanza del popolo di Dio.
4. Ebbene congregare sempre e rimanere nella chiesa perché Dio tornerà per portare un
popolo, non verrà per portare singole persone che lo vogliono servire al loro modo,
isolati della comunione con gli altri fratelli.
5. Il Salmo 33 dice che è bello e piacevole che i fratelli vivono uniti = Comunione.
Congregare vuol dire essere uniti ed in comunione sempre. E il salmo dice anche che
quando il popolo è unito lì il Signore riversa la Sua benedizione. È come un’olio che
scende, che scende sulla barba di Arone…”
6. Non smettiamo mai di avere l’abitudine di congregare sempre e affrontare sempre ogni
difficoltà. Dio ci benedirà e ci sosterà con la Sua destra potente e farà si che la nostra
vita e della nostra famiglia siano salde e ferme davanti alla sua presenza e che
possiamo essere sempre preparati per i giorni difficili e per i cattivi momenti che
purtroppo la vita ci può offrire.
Uno studio di Raimundo Oliveira riadattato e
tradotto per l’italiano dal Pastore Silas Daniel
Buon studio e che Dio vi benedica! Past. Silas