CONSULTA DEI GIOVANI FORANIA DI QUARTU S. ELENA Incontro di preghiera in preparazione alla GMG 2000 Pace in terra agli uomini che Dio ama Canto: Emmanuel Dall'orizzonte una grande luce viaggia nella storia e lungo gli anni ha vinto il buio facendosi Memoria, e illuminando la nostra vita chiaro ci rivela che non si vive se non si cerca la Verità... 1. Da mille strade arriviamo a Roma sui passi della fede, sentiamo l'eco della Parola che risuona ancora da queste mura, da questo cielo per il mondo intero: è vivo oggi, è l'Uomo Vero Cristo tra noi. Siamo qui sotto la stessa luce sotto la sua croce cantando ad una voce. E' l'Emmanuel Emmanuel, Emmanuel. E' L'Emmanuel, Emmanuel. 2. Dalla città di chi ha versato il sangue per amore ed ha cambiato il vecchio mondo vogliamo ripartire. Seguendo Cristo, insieme a Pietro, rinasce in noi la fede, Parola viva che ci rinnova e cresce in noi. 3. Un grande dono che Dio ci ha fatto è Cristo, il suo Figlio, e l'umanità è rinnovata, è in Lui salvata. E' vero uomo, è vero Dio, è il Pane della Vita, che ad ogni uomo ai suoi fratelli ridonerà. 4. La morte è uccisa, la vita ha vinto, è Pasqua in tutto il mondo, un vento soffia in ogni uomo lo Spirito fecondo. Che porta avanti nella storia la Chiesa sua sposa, sotto lo sguardo di Maria comunità. 5. Noi debitori del passato di secoli di storia, di vite date per amore, di santi che han creduto, di uomini che ad alta quota insegnano a volare, di chi la storia sa cambiare, come Gesù. 6. E' giunta un'era di primavera, è tempo di cambiare. E' oggi il giorno sempre nuovo per ricominciare, per dare svolte, parole nuove e convertire il cuore, per dire al mondo, ad ogni uomo: Signore Gesù. Introduzione Cel.) Nel nome del Padre… Cel.) Il Signore che guida i nostri passi nella via della pace e dell’amore sia con tutti voi. Ass.) E con il tuo spirito. Lettura: LA PACE COME CAMMINO E per giunta cammino in salita A dire il vero, non siamo molto abituati a legare il termine "pace" a concetti dinamici. Raramente sentiamo dire: “Quell'uomo si affatica in pace”, “lotta in pace”, “strappa la vita con i denti in pace”. Più consuete per il nostro linguaggio sono, invece, le espressioni: “Sta seduto in pace”, “sta leggendo in pace”, “medita in pace” e, ovviamente “riposa in pace”. La pace, insomma ci richiama più alla vestaglia da camera, che lo zaino del viandante. Più il conforto del salotto, che i pericoli della strada. Più il caminetto, che l'officina brulicante di problemi. Più il silenzio del deserto, che il traffico della metropoli. Più la penombra raccolta di una chiesa, che la riunione di sindacato. Più il mistero della notte, che i rumori del meriggio. Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un "dato" , ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il prodotto di un'impegno. Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo. La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari. Non annulla la conflittualità. Non ha molto da spartire con la banale “vita pacifica”. Non elide i contrasti. Espone al rischio di ingenerosi ostracismi. Postula la radicale disponibilità a “perdere la pace” per poterla raggiungere. dal deserto del digiuno e della tentazione fino al monte calvario ( salvo una piccola sosta sulla cima del Tabor), la pace passa attraverso tutte le strade scoscese della Quaresima. E quando arriva ai primi tornanti del calvario, non cerca deviazioni di comodo, ma vi si inerpica fino alla croce. Si, la pace, prima del traguardo, è cammino. E per giunta cammino in salita. Vuol dire, allora, che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi. I suoi percorsi preferenziali e i suoi tempi tecnici. I suoi rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste. Se è così occorrono attese pazienti. E sarà beato, perché operatore di pace, non chi pretende di trovarsi all'arrivo senza essere mai partito. ma chi parte. Col miraggio di una sosta sempre gioiosamente intravista, anche se mai (su questa terra si intende) pienamente raggiunta. + Antonio Bello Drammatizzazione. L’Uomo del 2000 incatenato da ciò che non è pace non può passare la Porta ostruita dall’odio, dalla guerra, dall’indifferenza... Nel secolo che ci lasciamo alle spalle, l'umanità è stata duramente provata da una interminabile e orrenda sequela di guerre, di conflitti, di genocidi, di "pulizie etniche" , che hanno causato inenarrabili sofferenze: milioni e milioni di vittime, famiglie e paesi distrutti, maree di profughi, miseria, fame, malattie, sottosviluppo, perdita di immense risorse. Alle radici di tanta sofferenza c'è una logica di sopraffazione, nutrita dal desiderio di dominare e di sfruttare gli altri, da ideologie di potenza o di utopismo totalitario, da insani nazionalismi o antichi odi tribali. Talvolta alla violenza brutale e sistematica, diretta persino allo sterminio totale o all'asservimento di interi popoli e regioni, è stato necessario opporre una resistenza armata. Il secolo XX ci lascia in eredità soprattutto un monito: le guerre sono spesso causa di altre guerre, perché alimentano odi profondi, creano situazioni di ingiustizia e calpestano la dignità e i diritti delle persone. Esse, in genere, non risolvono i problemi per i quali vengono combattute e pertanto, oltre ad essere spaventosamente dannose, risultano anche inutili. Con la guerra, è l'umanità a perdere. Dal Vangelo di Matteo (5, 1- 16) Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. Parola del Signore. Il cristiano è capace a vincere l’odio con l’amore, la guerra con la pace, il rancore con il perdono. Canto: Preghiera semplice Dov'e odio fà che io porti amore Dov'è offesa che io porti il perdono Dov'è la discordia fà che io porti l'unione Dov'è dubbi fà Signor ch'io porti te E la verità dov'è l'errore La speranza per chi è disperato Dov'è la tristezza fà che io porti la gioia Dov'è il buio la tua luce porterò O maestro fà che io non cerchi D'essere amato ma di amare Solo con la morte si vivrà in eterno O Signor fammi strumento del tuo amor Omelia. Lettura: LA PACE COME PERDONO Solo chi perdona può parlare di pace e teorizzare sulla non violenza Non vorrei essere frainteso. E' vero la pace è conquista, cammino, impegno. Ma sarebbe un brutto guaio se qualcuno pensasse che essa sia semplicemente il frutto dei nostri sforzi umani o il risultato del nostro volontariato titanico o una merce elaborata nelle nostre cancellerie diplomatiche o un prodotto costruito nei nostri cantieri popolari. La Pace e soprattutto dono che viene dall'alto. E' la strenna pasquale che Gesù ha fatto alla terra . E' il regalo di nozze che ha fatto per la sua sposa. Con tanto di marchio di fabbrica: "Made in Cielo". Qual è allora il ruolo degli operatori di pace?quello di respingere il dono al mittente. E' in particolare, quello di rendere attuale e fruibile per tutto questo regalo di Dio. Mi spiego con immagini. Gesù è sceso sulla terra tormentata dalla sete. Con la sua croce, piantata sul calvario come una trivella, ha scavato un pozzo d'acqua freschissimo. Una volta risorto ha consegnato questo pozzo agli uomini dicendo. " Vi lascio la pace, vi do la mia pace" . Ora tocca a noi attingere l'acqua della pace per dissetare la terra. A noi il compito di farla venire in superficie, di canalizzarla, di proteggerla dagli inquinamenti, di farla giungere a tutti. La pace, dunque , è dono. Anzi, è "per-dono". Un dono "per". Un dono moltiplicato. Un dono di Dio che quando giunge al destinatario, deve portare anche il "con-dono" del fratello. E qui il discorso si fa concreto. Ora possiamo dire parole di pace, se non sappiamo perdonare? Con quale coraggio pretendiamo che siano credibili le nostre scelte di pace a livello di massimi sistemi, quando nel nostro entroterra personale prevale la legge del taglione? Come possiamo rifiutare la "deterrenza" e respingere la logica del missile per missile, se nella nostra vita pratichiamo gli schemi dell’occhio per occhio, dente per dente"? Quali liberazioni pasquali vogliamo annunciare, se siamo protagonisti di stupide smanie di rivincita, di deprimenti vendette familiari, di squallide faide di Comune? Chi volete che ci ascolti quando facciamo comizi sulla pace, se nel nostro piccolo guscio domestico siamo schiavi dell’ideologia del nemico? Solo chi perdona può parlare di pace. E a nessuno è lecito teorizzare sulla non violenza o ragionare di dialogo tra popoli o maledire sinceramente la guerra, se non è disposto a quel disarmo unilaterale o incondizionato che si chiama "perdono". + Antonio Bello Canto: Hopes of peace Senti il cuore della tua cittàbatte nella notte intorno a te sembra una canzone muta che cerca un'alba di serenità. Semina la pace e tu vedrai, che la tua speranza rivivrà: spine tra le mani piangerai ma un mondo nuovo nascerà! Si, nascerà il mondo della pace di guerra non si parlerà mai più la pace è un dono che la vita ci darà un sogno che, si avvererà! Open wide the vision of your world feel the love that reins in everything now is your chance to start again breate in hopes of peace of light of love. Abre el horizonte entorno a ti siente el latido de amor ahora es el momento de empezar una senda de paz, de luz y de amor! Ouvre l'horizon autour de toi sens l'amour qui vive dans toutes les choses; même si le chemin sera très dur la paix c'est le futur qui nous attendra. Invocazioni e preghiere dei fedeli Canto: Pace sia , Pace a voi “Pace sia, pace a voi”: la tua pace sarà sulla terra com’è nei cieli. “Pace sia, pace a voi”: la tua pace sarà gioia nei nostri occhi, nei cuori. “Pace sia, pace a voi”: la tua pace sarà luce limpida nei pensieri. “Pace sia, pace a voi”: la tua pace sarà una casa per tutti. “Pace a voi” sia il tuo dono visibile. “Pace a voi” la tua eredità. “Pace a voi” come un canto all’unisono che sale dalle nostra città. “Pace a voi” sia un’impronta nei secoli. “Pace a voi” segno d’unità “Pace a voi” sia l’abbraccio tra i popoli la tua promessa all’umanità.