Vivio - statistica@unimib

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IL CENSIMENTO DELLE ABITAZIONI DEL 2001: MODIFICHE
E INNOVAZIONI NELLE UNITÀ DI RILEVAZIONE
Roberta Vivio
Istat, Direzione Centrale Censimenti Popolazione e Territorio
Nell’ottobre del 2001 l’Istat condurrà Il 14° Censimento generale della popolazione e Censimento generale delle
abitazioni. La progettazione è stata svolta partendo dall’esperienza fatta nel corso del censimento italiano del 1991,
passando per lo studio delle esperienze dei censimenti internazionali, riferendosi alle indicazioni presenti nelle
«Recommendations for the 2000 censuses of population and housing in the ECE region»1, ed effettuando due indagini
pilota nel 1998 e nel 20002. Stante questo quadro di riferimento irrinunciabile, una particolare attenzione è stata prestata
all’adeguamento dei contenuti informativi al contesto socio economico dell’Italia degli anni 2000.
Per il Censimento generale delle abitazioni, il contesto attuale richiede una conoscenza più approfondita dello stock
abitativo rispetto a quanto fatto fino al censimento del 1991. Fino a quel momento l’universo di rilevazione è stato
costituito dagli alloggi occupati e dalle abitazioni non occupate. Per tali unità era rilevata una griglia di informazioni
strutturali.
Nel corso di questo decennio intercensuario sono state avanzate richieste, e sono maturate le condizioni per attuare
una rilevazione degli edifici. Questo a scopi di pianificazione urbana, di protezione civile, di salvaguardia del territorio,
ecc. In generale per necessità di conoscenza del tessuto urbano, e più in generale di uso del suolo. L’Istat non poteva
esimersi dal recepire questa necessità. E si è data un obiettivo conoscitivo ed uno informativo: conoscere la consistenza
e le caratteristiche dello stock abitativo, sia a livello di abitazioni che di edifici; mettere a disposizione degli
amministratori delle città, delle regioni e dello stato le informazioni raccolte e archiviate in un data base
georeferenziato a livello di sezione di censimento.
Da un punto di vista tecnico dunque la novità più saliente per il prossimo Censimento generale delle abitazioni è
l’introduzione dell’«edificio» come unità di rilevazione, e la conseguente progettazione del Censimento degli edifici.
Lo studio di fattibilità del Censimento degli edifici sia da un punto di vista tecnico che di sostenibilità organizzativa si è
concluso in modo positivo con la Seconda Indagine pilota 2000.
La rilevazione, le unità, i problemi: analisi del censimento 1991
Nel 1991 il censimento delle abitazioni non prevedeva che il fabbricato3 fosse una unità di rilevazione a sé stante, e
prevedeva tre unità di rilevazione:
l’abitazione4 occupata,
l’abitazione non occupata
l’altro tipo di alloggio5 occupato,
In vista dei prossimi censimenti del 2000 le Nazioni Unite e l’Eurostat hanno emanato delle direttive che mirano a coordinare, armonizzare nei
contenuti informativi e sincronizzare i censimenti tra i vari Paesi membri.
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Nel 1998 la Prima Indagine pilota è stata condotta nei comuni di Firenze, Milano, Palermo, Castello Lavazzo, Camigliano (CE), …; nel 2000 nei
comuni di Roma, Genova, Foggia, Rocca di Mezzo (AQ), Caraffa di Catanzaro (CZ), Marano Lagunare (UD).
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PerFABBRICATO si intende qualsiasi costruzione, comprendente almeno un’abitazione, isolata da vie o spazi vuoti oppure separata da altre
costruzioni mediante muri maestri che si elevano, senza soluzione di continuità, dalle fondamenta al tetto, che disponga di uno o più accessi
all’esterno e che possa avere una o più scale autonome, non costituivano unità di rilevazione a sé stante.
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Per ABITAZIONE si intende un insieme di vani4, o anche un solo vano, destinato funzionalmente ad uso di alloggio, che dispone di un ingresso
indipendente su strada, pianerottolo, cortile, terrazza, ballatoio e simili.
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Per ALTRO TIPO DI ALLOGGIO si intende il locale o l'insieme di locali che, pur non essendo funzionalmente destinati ad abitazione di una
famiglia (cantina, soffitta, magazzino, negozio, ufficio, stanza di albergo, stanza di convivenza, ecc.), risultano di fatto occupati alla data dell’indagine
da una o più famiglie.
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Vivio/milano.doc
Come è facile intuire è una definizione strumentale alla rilevazione degli alloggi: lo schema della rilevazione è centrato
sulla coppia alloggio-famiglia. Al di sopra dell’alloggio si rileva non il fabbricato come entità autonoma, ma i relativi
attributi come attributi dell’altra entità “alloggio”; all’interno della famiglia si rilevano le persone.
Questa impostazione imponeva di usare un unico questionario in cui le informazioni per l’edificio (contenente
l’alloggio e la famiglia, a cui propriamente era dedicato il questionario stesso), venivano replicate una volta per ogni
alloggio. Questo ha comportato che la variabilità della stessa informazione fosse tanto alta da non essere gestibile.
L’universo di rilevazione per gli alloggi nel 1991 è dunque costituito dall’insieme degli alloggi occupati e dalle
abitazioni non occupate (comprese come casi particolari le abitazioni di nuova costruzione non occupate ma pronte per
essere abitate, e le abitazioni ristrutturate non occupate ma pronte per essere abitate).
Molte sono le esclusioni (per esempio: le abitazioni non occupate in stato di abbandono o in demolizione, gli altri tipi di
alloggio non occupati da residenti (ovvero occupati da non residenti), le case mobili (roulotte, tende, rimorchi,..), le
abitazioni improvvisate (baracche, capanne,….), le abitazioni di nuova costruzione a prescindere dallo stato di
occupazione non pronte per essere abitate, le abitazioni ristrutturate non occupate a prescindere dallo stato di
occupazione non pronte per essere abitate, le abitazioni divenute inagibili occupate (si censisce come altro alloggio
occupato) e non occupate).
Come ovvio non si può parlare per il Censimento del 1991 di vero e proprio universo per i fabbricati, ma facendo una
forzatura logica, si può dire che l’universo di rilevazione per i fabbricati ad uso residenziale “è” costituito dall’insieme
dei fabbricati in cui è situata almeno una abitazione (occupata o no), o un altro tipo di alloggio occupato al momento del
censimento.
Ma questo aggregato, come è facile intendere, corrisponde ad uno stock edilizio inteso nella sua più ampia accezione,
che contiene dunque “oggetti” non omogenei tra loro, e con l’unica possibilità di classificarli in 4 ampie classi
omogenee: esclusivamente ad uso abitativo, prevalentemente ad uso abitativo, prevalentemente ad uso non abitativo,
edifici rurali.
Due sono i punti da sottolineare per la rilevazione degli alloggi:
 Sia per le abitazioni che per gli altri tipi di alloggio il concetto di occupato equivaleva a quello di occupato da
residenti. (anche se temporaneamente assenti alla data del censimento). Quello di non occupato a quello di non
occupato da residenti, da persone temporaneamente presenti (per esempio molti stranieri non residenti abitualmente
in Italia sono classificabili così), o da occasionalmente presenti.
 Un altro topic è che nel 1991 siano state incluse nell’universo di rilevazione gli alloggi non occupati alla pari con
quelli occupati; cioè dire che non è stata fatta nessuna selezione sul tipo di domande per i due tipi di occupazione,
con ovvio aumento di imprecisione delle variabili per il primo tipo di alloggi.
Proposta di rilevazione di fabbricati e abitazioni nel censimento del 2001,
sperimentata nell’indagine pilota 1998
La Prima Indagine Pilota 1998 ha costituito il primo upgrade formalizzato del Progetto Censimento 2001, e la
progettazione è caratterizzata dai seguenti topics:
 Per le abitazioni il concetto di “occupato” è cambiato: un'abitazione o un altro tipo di alloggio si considerano
occupati quando sono abitati o da persone residenti o da non residenti. Questo passaggio ha consentito di evitare
classificazioni incongrue di unità negli items, e di colmare alcune lacune nelle unità di rilevazione.
 I casi esclusi restano gli stessi del 1991: la progettazione effettuata non prevede nessun recupero in questo senso.
Ricordiamo brevemente che erano per i fabbricati e gli alloggi grosso modo sono le unità cadenti, inagibili,
abbandonate, in costruzione, ecc.
 Anche le domande subiscono una variazione nel wording e nella strutturazione in sequenza.
 l’inserimento del Fabbricato ad uso residenziale come unità, e conseguentemente la progettazione ex novo di un
modello di rilevazione a sé stante, e la formalizzazione del set migliore di domande da inserirvi.
 una nuova definizione per la nuova unità Fabbricato: “Per fabbricato si intende qualsiasi costruzione,
comprendente almeno un’abitazione (o un altro tipo di alloggio occupato), isolata da vie o spazi vuoti oppure
separata da altre costruzioni mediante muri maestri che si elevano senza soluzioni di continuità, dalle fondamenta
al tetto, che disponga di uno o più accessi all’esterno. Ciascun fabbricato è di norma identificato da un numero
civico corrispondente all’accesso all’esterno. Qualora una costruzione avente le caratteristiche di fabbricato
suindicate comprenda diverse scale interne, allora ciascuna di esse deve essere considerata come un fabbricato
distinto”.
 Per l’alloggio la definizione rimane la stessa del 1991.
Come si può notare relativamente al concetto di individuazione del fabbricato, la definizione è basata su tre concetti
ordinati in modo gerarchico: discontinuità, numero civico, e concetto individuatore ultimo la scala interna.
Vivio/milano.doc
Quella adottata per la Prima Indagine Pilota 1998 è dunque una definizione più statistica che tecnica; tuttavia i risultati
dell’indagine hanno dimostrato che la definizione risultava friendly per il rilevatore, anche se in alcune specifiche
situazioni (come per esempio gli edifici dei centri storici che sono addossati l’uno all’altro, e alle volte ristrutturati in
modo tale da non corrispondere più a nessuna definizione) sono emerse delle grosse difficoltà. Il più grosso problema è
che creava dei problemi di overcount.
Relativamente alla raccolta dei dati, si è scelto di sperimentare nell’indagine pilota 1998 la soluzione che prevede di
raccogliere le informazioni sui fabbricati con un modello a parte compilato a cura del rilevatore, e continuare a
raccogliere le informazioni sulle abitazioni con lo stesso modello usato per le informazioni sulla popolazione (Foglio di
famiglia). Conseguentemente anche la sequenza delle azioni e le azioni stesse del rilevatore sono parzialmente
modificate: la rilevazione degli edifici avviene in un momento precedente a quella della popolazione e degli alloggi.
Il questionario per la rilevazione dei fabbricati studiato ha le seguenti caratteristiche:
 ha una struttura a matrice (sulle righe i fabbricati e sulle colonne le variabili) ed è pensato per rilevare fino a 20
unità per modello.
 E’ dotato di codici di raccordo con i questionari delle abitazioni che contiene.
 E’ dotato di codici identificativi territoriali.
 E’ progettato per la lettura ottica (sia Optical mark recognition che Optical character recognition).
Il modello di edificio ha anche un valore aggiunto datogli dalla sua natura di modello indipendente da quello unico delle
abitazioni e delle famiglie. Grazie ai codici di raccordo, e ad alcune informazioni che è possibile mettere in
corrispondenza tra i due questionari, può essere anche usato come mezzo di controllo sia in fase di rilevazione, che in
fase di controllo dei dati. E’ dunque un questionario di “cerniera” tra i modelli ausiliari usati durante la rilevazione dal
comune, e il questionario unico per le famiglie e le abitazioni.
Questa caratteristica è data anche dalle modalità di compilazione. Esso infatti viene compilato nella settimana
precedente la fase di consegna dei Fogli di famiglia, quando il rilevatore fa una ricognizione sul territorio (al fine di
verificare i limiti della sezione di censimento ad esso assegnata e segnare sulla carta della sezione gli estremi dei numeri
civici per ogni arco di strada). In questa fase di contatto territoriale il rilevatore prende nota dei casi particolari che
possono creare difficoltà durante le fasi della rilevazione; osserva l'eventuale esistenza di abitazioni mobili e di altri tipi
di alloggio; individua i fabbricati ad uso residenziale e inizia la compilazione del modello di edificio, oltre a prendere i
primi contatti con chi fornirà le informazioni necessarie al completamento del modello (all'amministratore
dell'eventuale condominio, all'eventuale portiere, ad un condomino sufficientemente informato e disponibile).
La scelta di questa struttura ha consentito una ottimizzazione dei costi di stampa dei modelli.
La Seconda Indagine Pilota 2000
La Prima Indagine Pilota 1998 ha consentito di trarre alcune conclusioni relativamente alle ipotesi sotto test.
Per gli alloggi:
 L’innovazione costituita dalla rimozione del concetto “occupato” = “occupato da persone residenti”in favore di
quello semplice “occupato” = “occupato da chiunque”, è stata positiva. Ha semplificato notevolmente la
rilevazione ed è stato accolto favorevolmente da tutti coloro che sono stati coinvolti nell’indagine.
 la definizione del 1991, adottata tout court nella indagine, pur essendo una buona definizione, deve essere
migliorata.
 per quanto riguarda le variabili, esse hanno dimostrato una buona performance, sia nel wording che nella sequenza.
C’è qualche problema nei filtri del questionario che possono essere in buona parte eliminati a tutto vantaggio della
linearità del questionario.
 restano ancora da sciogliere le perplessità per la rilevazione delle abitazioni non occupate. E’ certo impossibile
pensare di non raccogliere informazioni su queste unità, ma forse la strada è quella di scegliere un set minimo di
variabili da rilevare. La scelta sarà fatta affiancando i risultati della Prima e della Seconda indagine pilota.
Per i fabbricati:
 l’innovazione costituita dall’introduzione di questa nuova unità di rilevazione ha dato ottimi risultati, anche se è
molto il lavoro rimasto da fare per perfezionare l’impianto complessivo.
 il concetto di base, cioè quello di contare tanti fabbricati per quante scale interne esso possiede, se nei casi
complessi semplifica la rilevazione, tuttavia aumenta artificialmente le unità di rilevazione stesse. Per quanto
riguarda l’individuazione di un ingresso principale come chiave di lettura contenuto nella definizione, questa non è
stata agevole da gestire nei casi complessi. In una parola: la gestione dei casi di molteplicità dei fattori di
identificazione (scale e accessi) non è riuscita. Infine: l’individuazione dell’indipendenza strutturale non è stata
agevole. Molte sono state le richieste di uno sforzo verso una progettazione più chiara.
 la variabili meno “buone” sono state quelle che ci si attendeva: “epoca di costruzione” e “materiali della struttura
portante”, nonché “energia usata nel riscaldamento centralizzato”. C’è da ipotizzare un trattamento alternativo per
Vivio/milano.doc

le prime due, trattandosi di due variabili assolutamente centrali per la rilevazione. In ogni caso le mancate risposte
fanno registrare dei livelli piuttosto elevati, non facilmente gestibili dato che la correlazione tra variabili è piuttosto
bassa. Quello a cui si deve puntare è una alta qualità delle risposte già in fase di raccolta dati, in modo da dover
intervenire poco e per lo più con metodi semideterministici.
è risultata positiva l’idea di adottare un questionario separato, come pure di effettuare la rilevazione dei fabbricati
prima di quella sulle abitazioni e sulla popolazione. Questo ha consentito ai rilevatori di conoscere meglio la
sezione e dunque di ripassare per il secondo giro con più cognizione di causa.
Una proposta alternativa per l’universo di rilevazione e la definizione dell’unità
Fino alla Prima Indagine pilota 1998 esiste una scelta di base forte che condiziona tutto: lo stock abitativo censito non è
quello che esiste a prescindere da qualsivoglia considerazione, ma è quello che esiste condizionatamente alla
popolazione. Cioè si censisce una abitazione se c’è o se può esservi una famiglia; si censisce un altro tipo di alloggio
solo se c’è una famiglia; si censisce un fabbricato solo se c’è una delle unità precedenti; non si censiscono le abitazioni
in ristrutturazione, abbandonate, ecc.; non si censiscono i fabbricati non residenziali; non si censiscono i fabbricati non
utilizzati.
Questa scelta è perfettamente coerente con l’impostazione fin qui adottata dai censimenti per cui “il censimento rileva le
caratteristiche della popolazione, tra cui le corrispondenti living conditions”.
Per la Seconda indagine pilota 2000, ci si pone di fronte al problema da un’altra ottica: un edificio in realtà è un oggetto
dotato di una sua identità a prescindere dal “contenuto”. Tuttavia il contenuto condiziona la progettazione e fa sì che
l’edificio possa avere una struttura piuttosto che un’altra. Un edificio è dunque un “contenitore” di altre unità: alloggi,
persone, attività economiche. Ex ante può essere individuato, ed ex post può essere qualificato con i relativi contenuti.
Un edificio esiste a prescindere dal numero di accessi che possiede e a prescindere dalla ripartizione interna degli spazi.
Queste semplici assunzioni, trasformano immediatamente la definizione dell’unità di rilevazione, obbligando però ad un
ripensamento dell’universo di rilevazione: non sarà più costituito dall’insieme degli edifici contenenti almeno un
alloggio, ma da quasi tutti gli edifici.
La sfida della Seconda indagine pilota 2000 è stata riuscire a trovare la chiave per effettuare una rilevazione su un
universo così allargato, chiave che avrebbe consentito di rilevare non solo gli “oggetti” legati alle living conditions ma
tutti quelli più in generale dotati di una propria identità, cioè quegli edifici che non sono legati alla popolazione perché
alloggi o contenitori di alloggi, ma che sono legati ad essa in quanto coesistono sullo stesso territorio.
La soluzione trovata, in estrema sintesi, è stata quella di capovolgere l’ottica di rilevazione usata fino all’indagine del
1998; dunque: “censire tutto l’universo in modo differenziato”.
Nell'universo di rilevazione sono dunque compresi tutti gli "edifici", secondo la definizione data nel seguito del
paragrafo, siano essi residenziali, non residenziali o misti, mentre si escludono le costruzioni infrastrutturali e di
servizio e tutti gli altri manufatti edilizi che non rientrano in quella definizione.
Tale censimento esteso a tutti gli edifici è effettuato all'interno delle località abitate6 (centri e nuclei, escluse case
sparse) in base ai seguenti criteri di differenziazione del livello di approfondimento:
degli edifici interamente non residenziali viene rilevato soltanto (e comunque) un set minimo di variabili (Variabili di
identificazione territoriale; tipo di utilizzo degli spazi dell’edificio;
degli edifici con destinazione interamente residenziale o mista si procede alla rilevazione di un set più ampio di variabili
(Set minimo; presenza di contiguità con altri edifici; tipo di materiale usato per la struttura portante della costruzione;
epoca di costruzione; numero di piani; numero di interni, ecc).
Al di fuori delle località abitate si effettua un censimento dei soli edifici con destinazione residenziale o produttiva
escludendo il rurale.
Per località abitata si intende un’area più o meno vasta di territorio, conosciuta di norma con un nome proprio, sulla quale sono situate una o più
case raggruppate o sparse.
I tipi di località abitate considerate agli effetti del Censimento sono: il centro abitato, il nucleo abitato, le case sparse.
Per centro abitato si intende un aggregato di case contigue o vicine con interposte strade, piazze e simili, o comunque brevi soluzioni di continuità,
caratterizzato dall’esistenza di servizi od esercizi pubblici (quali, ad esempio, una chiesa regolarmente officiata, una scuola, una stazione ferroviaria,
tramviaria o automobilistica, un ufficio pubblico, una rivendita di generi di privativa, una farmacia od un dispensiario farmaceutico, un negozio e
simili) costituenti la condizione di una forma autonoma di vita sociale, e generalmente determinanti un luogo di raccolta ove sogliono concorrere
anche gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di culto, istruzione, affari, approvvigionamento e simili, in modo da manifestare l’esistenza di una
forma di vita sociale coordinata dal centro stesso.
Per nucleo abitato si intende la località abitata, priva del luogo di raccolta che caratterizza il centro abitato, costituita da un gruppo di case contigue o
vicine, con almeno cinque famiglie e con interposte strade, sentieri, spiazzi, aie, piccoli orti, piccoli incolti, purchè l’intervallo tra casa e casa non
superi una trentina di metri e sia in ogni modo inferiore a quello intercorrente tra il nucleo stesso e la più vicina delle case manifestamente sparse.
Per case sparse si intendono quelle disseminate nel territorio comunale a distanza tale tra loro da non poter costituire nemmeno un nucleo abitato.
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Avendo già allargato l’universo di rilevazione a tutti i tipi di edifici (utilizzati), il passo verso gli edifici abbandonati,
inagibili, e in costruzione è davvero breve.
 Gli edifici abbandonati: in Italia sono di entità non trascurabile anche se incognita, ma soprattutto oggi c’è una
sensibilità tutta nuova all’ambiente e al recupero del patrimonio edilizio. Poter informare gli amministratori a
quanto ammonti il loro patrimonio da recuperare, nonché dove sia localizzato, sarebbe certo importante.
 Gli edifici inagibili: anche questa seconda categoria è importante: l’Italia è patria di calamità naturali che lasciano
ruderi sul terreno per anni. Non ci sono a riguardo dati di monitoraggio. Ci sono inoltre una serie di edifici che
grazie a leggi speciali e ad una nuova cultura vengono recuperati, e dunque ridiventando utilizzabili rientrano nel
patrimonio edilizio.
 Gli edifici in costruzione: questa categoria contiene edifici che entrano nel patrimonio effettivo dopo qualche
tempo: sapere quanti sono gli edifici che al momento del censimento stanno per diventare patrimonio edilizio è
senz’altro una informazione di una certa rilevanza.
Poiché si è in fase sperimentale, rilanciare su una difficoltà già alta, è un tentativo che merita di essere fatto.
Operativamente il questionario necessita di profonde trasformazioni rispetto al passato.
Operativamente per realizzare questa rilevazione differenziata si procede inserendo una variabile filtro preliminare alle
variabili di rilevazione vere e proprie: “L’utilizzazione attuale dell’edificio”.
In base ad essa un edificio può essere classificato ex ante come di tipo A – non utilizzato, o B – utilizzato. Nel dettaglio
degli items si ha:
 A: Edifici non utilizzati:
 A1- In costruzione, in ristrutturazione, e simili;
 A2 - Cadenti, inagibili e simili
 B: Edifici utilizzati:
 B1 - Solo residenziali,
 B2 - Non residenziali,
 B3 - Misti.
A questo punto, va da sé che anche la definizione di fabbricato che entra nella rilevazione non può che cambiare; essa
viene alleggerita di alcuni fattori che erano di identificazione (quale il numero civico e la scala), e diventa dopo
innumerevoli riflessioni ed analisi la seguente:
"Ai fini del censimento degli edifici si intenderà per edificio, una costruzione
 di concezione ed esecuzione unitarie,
 dotata di una propria indipendente struttura,
 contenente spazi stabilmente utilizzabili da persone per usi destinati all'abitazione o alla produzione di beni o alla
produzione di servizi, con le eventuali relative pertinenze7,
 delimitata da pareti continue, esterne o divisorie, e da coperture,
 dotata di almeno un accesso dall'esterno".
Perché possa definirsi "edificio" una costruzione dovrà possedere tutti i suddetti caratteri, fatte salve alcune avvertenze
tecniche circa l’unitarietà di concezione ed esecuzione.
Nella definizione deve intendersi per pertinenza uno spazio accessorio che sia di servizio all'edificio, quale una
cantina, un'autorimessa e simili.
Per quanto riguarda l’unitarietà di concezione ed esecuzione si fa essenzialmente riferimento alla riconoscibilità di un
“progetto” unico, anche indipendentemente da eventuali modifiche, ristrutturazioni, aggiunte successive al tempo della
costruzione iniziale. Rispetto a questo carattere unitario possono fare eccezione certi edifici “storici” nei quali si sono
stratificati e sono tuttora riconoscibili interventi diversi per epoca, stile, materiali ecc.
In questi casi l’unitarietà va intesa come continuità strutturale e spaziale riconoscibile al momento della rilevazione, che
faccia chiaramente distinguere il tale edificio dal talaltro.
Alcune considerazioni sugli alloggi
La progettazione della rilevazione degli alloggi è stata di difficoltà quasi nulla, se paragonata a quella incontrata per gli
edifici. La rilevazione di Alloggio e Famiglia è sempre avvenuta in parallelo usando due sezioni di domande riportate
sullo stesso modello. Poiché questa struttura della rilevazione funziona perfettamente, essa verrà mantenuta identica;
tuttavia si rendono opportuni alcuni aggiustamenti sui contenuti informativi, sulle modalità delle variabili, sui “filtri” da
applicare ad alcune di esse.
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Nella definizione deve intendersi per pertinenza uno spazio accessorio che sia di servizio all'edificio, quale una cantina, un'autorimessa e simili.
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L’obiettivo del Censimento delle abitazioni è quello di rilevare la consistenza dello stock delle abitazioni civili che sono
costruite con tutti i requisiti per essere dimore “vere e proprie”. Esse verranno rilevate sia che siano occupate al
momento del censimento, sia che non lo siano. Non sono oggetto della rilevazione in senso stretto tutte le altre
“situazioni abitative” in cui si possono trovare le persone al momento del censimento. Questo insieme minoritario verrà
solo “contato” e solo nel caso in cui sia occupato al momento del censimento, ma non ne verranno rilevate le
caratteristiche.
Dunque l’indagine pilota ha avuto come unità di rilevazione gli Alloggi (distinti in abitazioni e altri tipi di alloggio),
definiti nel seguente modo:
“L’abitazione, è quell’alloggio costituito da un solo locale o da un insieme di locali (stanze e vani accessori) 8:
 costruito con quei requisiti che lo rendono adatto ad essere dimora stabile di una o più persone, anche nel caso che
una parte sia adibita ad ufficio, studio professionale, ecc.;
 dotato di almeno un accesso indipendente dall’esterno (strada, cortile,…) o da spazi di disimpegno comune
(pianerottoli, ballatoi, terrazze,…): un accesso cioè tale che non comporti il passaggio attraverso altre abitazioni;
 separato da altre unità abitative da pareti. Eventuali locali separati dall’abitazione, usati dalle stesse persone, e
che non abbiano i requisiti per essere dimore, dovranno essere considerati come facenti parte dell’abitazione
stessa.
 inserito in un edificio9”.
“Gli altri tipi di alloggio: rientrano in questo gruppo, e devono dunque essere censiti come “altro tipo di alloggio” gli
alloggi non classificabili nel caso precedente, che e solo se al momento del censimento risultino occupate da una o più
persone come dimora stabile o temporanea.
Se occupate a tale titolo sono dunque unità di rilevazione: roulottes, caravan, camper, containers, …..; tende, ………;
baracche, capanne, casupole, …..; rimesse, garages, soffitte, cantine, …….; uffici, magazzini, negozi,….. .”
Una modifica sostanziale nel quadro della rilevazione è aver scelto per il censimento del 2001 che il concetto di “stato
di occupazione” equivalga a quello di “occupato da chiunque” nell’accezione brevemente spiegata per le abitazioni e gli
altri tipi di alloggio.
Una ipotesi sotto test è la possibilità di poter ridurre il set di informazioni richieste per le abitazioni non occupate: su
questo tipo di unità si è da sempre riscontrato un elevato tasso di mancate risposte.
Conclusioni ed upgrade per il Censimento del 2001
Le ipotesi sotto test nella Seconda indagine pilota 2000, per quanto riguarda il censimento degli edifici e delle abitazioni
erano relative alla progettazione e alle unità di rilevazione e/o di analisi. In estrema sintesi occorreva valutare:





La operatività di una nuova definizione per gli edifici;
La validità di un nuovo questionario per la rilevazione degli edifici;
La performance di un set differenziato di quesiti per i diversi tipi di edifici, in modo da poter implementare un
censimento a tappeto sul territorio, e differenziato al suo interno;
La bontà di una nuova chiave di linkage tra modelli di edificio e modelli per la rilevazione degli alloggi;
La possibilità di individuare un set minimo di domande per gli alloggi non occupati.
L’indagine ha consentito di raggiungere alcune importanti conclusioni, e questo sia grazie all’analisi dei dati, sia grazie
alla collaborazione dei comuni tramite i rispettivi responsabili.
Per quanto riguarda la definizione di edificio, essa è stata recepita come una definizione molto rigorosa. Altresì, dato
che era accompagnata da esemplificazioni scritte e fotografiche 10di casi difficili (o semplicemente standard) di
In questa definizione è da intendersi: Stanza (o vano principale): un locale che riceve aria e luce diretta dall’esterno ed ha dimensioni tali da
consentire la collocazione di un letto per un adulto lasciando lo spazio utile per il movimento di una persona (4 mq al minimo). Sono stanze le
camere, il soggiorno ed anche la cucina se risponde alle caratteristiche enunciate. Vano accessorio (interno): un locale destinato al disimpegno delle
stanze, ai servizi igienici e sanitari nonché a ripostiglio e simili. Sono vani accessori dunque ingressi, scale interne, corridoi, , bagni, “gabinetti”,
spogliatoi, ecc. e qualunque altro locale non avente le caratteristiche di stanza.
9
Così come è definito ai fini del censimento degli edifici
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Vedi il manuale “Disposizioni per il comune e istruzioni per i rilevatori”
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tipologie di edifici da rilevare, il risultato complessivo dichiarato dai comuni è che nell’insieme, la definizione risultava
semplice da usare, ed operativa.
Anche per il questionario di edificio i comuni hanno dato una valutazione sostanzialmente positiva in quanto strumento
di rilevazione. Aggiungendo a queste valutazioni qualitative, quelle quantitative derivate dall’analisi dei dati rilevati con
tali questionari, si può ritenere conclusa in modo positiva la sperimentazione del modello in questione. Esso infatti
risulta semplice da usare e da compilare, è molto lineare, e soprattutto la variabile filtro iniziale, su cui poggia il cuore
della rilevazione è del tutto gestibile sul campo.
Dalla valutazione della performance dei sets differenziati di domande per i diversi tipi di edifici, dipendeva il decidere
se “contare” o meno gli edifici cadenti o inagibili, e se poter censire ogni tipo di edificio almeno nei centri abitati.
La valutazione dei percorsi nel questionario, fatta anche passando per la sintesi del set di risposte di ogni singola unità
rilevata, ha dimostrato che l’impostazione ha retto bene, le unità di analisi sono coerenti con le aspettative, e dunque,
pur dovendo affinare la tecnica di rilevazione, tuttavia è ragionevole affermare che si può tentare un censimento che
così impostato ha un ulteriore valore aggiunto. Sono stati dunque individuati e “contati” nei comuni campione un certo
quantitativo di edifici in disuso, accanto a quelli utilizzati su cui poi si è soffermata la rilevazione vera e propria.
Per quanto riguarda gli edifici utilizzati si può sinteticamente dire che la variabile di classificazione e filtro ha
consentito al rilevatore di indirizzare al meglio la rilevazione; i controlli fatti sul tipo ed il quantitativo di unità linkate
dopo hanno confermato che questa semplice preclassificazione delle unità è stata condotta nel modo migliore.
Il test è dunque stato positivo.
La più importante ipotesi sotto test non è tuttavia tra le precedenti: se non fosse riuscito il test sul linkage tra edifici ed
alloggi, il valore del censimento degli edifici sarebbe stato fortemente messo in discussione. Quantomeno non si
sarebbe più potuto impostare come rilevazione ex ante rispetto a quella degli alloggi, della popolazione, delle
convivenze. Molto lavoro era stato svolto relativamente a questo punto dopo la Prima indagine pilota 1998, e la chiave
di linkage riprogettata per la Seconda Indagine pilota ha funzionato in modo eccellente: ben il 96% di successo sui dati
grezzi.
Ultimo punto: gli alloggi non occupati. Anche qui, i dati raccontano chiaramente quale sia la situazione. Per essi in
generale è molto difficile raccogliere informazioni: la proporzione di mancate risposte è su molti dei quesiti intorno al
50%, a volte anche più alta. Da un punto di vista pratico, questo significa che per questa unità di analisi non si possono
imputare le mancate risposte mantenendo degli standard di qualità sufficientemente elevati. La decisione che si propone
è dunque quella di scegliere, tra le domande presenti, un sottoinsieme minimo composto da informazioni strutturali.
Dunque si è oggi in fase di chiusura della progettazione: in linea di massima verrà mantenuta l’impostazione
sperimentata nella Seconda indagine pilota 2000. Tuttavia si sta ulteriormente lavorando per perfezionare i sets di
domande per ogni tipo di unità della rilevazione (sia alloggi che edifici), il relativo wording, la grafica dei modelli, il
contenuto dei modelli ausiliari e dei manuali informativi per i comuni; si sta perfezionando la definizione dell’universo
di rilevazione esaminando nel dettaglio tutti i casi particolari che il rilevatore può incontrare sul campo.
La fase organizzativa oltre a quella progettuale in senso più stretto e relativa ai contenuti del questionario, come ormai
chiaro ha avuto una grossa importanza…..
Vivio/milano.doc
14° Censimento generale della popolazione e
Censimento generale delle abitazioni - 2001
Questionario di Edificio
PROVINCIA
COMUNE
SEZIONE
EDIFICIO
RILEVATORE
Se l’edificio è attualmente NON utilizzabile raccogliere le seguenti informazioni:
1: non utilizzabile perché in costruzione, e simili
2: non utilizzabile perché cadente, inagibile e simili
=> STOP per l’edificio NON utilizzabile
Se l’edificio è attualmente utilizzabile, raccogliere le seguenti informazioni:
Destinazione d’uso dell’edificio. (più risposte possibili)
1: alloggio
2: residenza per collettività
3: ufficio; commercio ingrosso e dettaglio; albergo e simili; comunicazioni e trasporti
4: scuola, università
5: ospedale, clinica, centro sanitario
6: attività ricreative; museo e simili; sport
7: luogo di culto e religione, monumento storico, ecc.
8: industria
9: altro
=> STOP se l’ edificio NON contiene alloggi (non è barrata la casella 1)
=> PROSEGUIRE rispondendo a tutte le domande seguenti se l’ edificio contiene alloggi (è barrata la casella 1)
1. Contiguità
1  Su nessun lato
2  Su 1 lato
3  Su 2 o più lati
2. Tipo di materiale usato per la struttura portante
1  Muratura portante
2  Calcestruzzo armato a piano terra aperto
3  Calcestruzzo armato a piano terra chiuso
4  Acciaio
5  Misto (muratura portante e calcestruzzo, e acciaio, ecc.)
3. Fonte dell’informazione sul tipo di materiale usato per la struttura portante
1  comunicazione verbale del proprietario
2  comunicazione verbale dell’amministratore
3  comunicazione verbale di un inquilino
4  altra fonte di informazione
4. Epoca di costruzione
1  Prima del 1919
2  Dal 1919 al 1945
3  Dal 1946 al 1960
4  Dal 1961 al 1971
5  Dal 1972 al 1981
6  Dal 1982 al 1991
7  Dopo il 1991
Vivio/milano.doc
5. Fonte dell’informazione sull’epoca di costruzione
1  comunicazione verbale del proprietario
2  comunicazione verbale dell’amministratore
3  comunicazione verbale di un inquilino
4  altra fonte di informazione
6. Presenza di ascensore
si  no 
7. stato di conservazione dell’edificio
1  Ottimo
2  Buono
3  Mediocre
4  Pessimo
8. Indicare il numero e/o la presenza dei seguenti elementi dell’edificio:
 presenza del piano seminterrato
 presenza del piano terra
 numero di piani sopra terra (oltre il piano terra e/o il seminterrato)
 numero di scale all’interno dell’edificio
 numero di interni ad uso abitativo o misto
 numero di interni ad uso NON abitativo
 numero di unità locali a piano strada
Vivio/milano.doc
si  no 
si  no 





14° Censimento generale della popolazione e
Censimento generale delle abitazioni - 2001
1.1
1.
1.1
QUESTIONARIO DI ABITAZIONE
Proprietà
L’abitazione è :
 1 Di proprietà (totale o parziale o usufrutto o riscatto) di
una o più delle persone che vi dimorano
 2 Affittata da una o più delle persone che vi dimorano
 3 Occupata a titolo di uso gratuito da una o più delle persone che
vi dimorano
 4 Occupata a titolo di prestazioni di servizio (portierato,ecc.)
1.2
Il proprietario dell’abitazione è:
1
2
3
4
5
6
7
Persona fisica (o più persone)
Impresa (assicuratrice, immobiliare, di costruzione, commerciale, agricola, ecc.)
Cooperativa edilizia di abitazione
Stato, regione, provincia
Comune
Ente previdenziale (INPS, INPDAI, ecc.)
Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) o Azienda per il
Territorio (ATER) e simili
 8 Altro
2
1.2
Struttura dell’abitazione
2.1 La superficie interna dell’abitazione è:
 Considerare la superficie del pavimento al netto dei muri, escludendo le pertinenze dell’abitazione (balconi,
terrazze, verande, cantine, soffitte, garages, ecc.)
 Se l’abitazione si sviluppa su più piani, sommare la superficie relativa ai vari piani
 metri quadrati 
(arrotondare)
2.2 I locali di cui si compone l’abitazione sono:
 Stanze ad uso esclusivamente abitativo o misto
→ Escludere dal conteggio soltanto i bagni e le cucine, indipendentemente dalla grandezza
 numero

→ Un locale in cui si cucina e si consumano i pasti va considerato come una cucina e non come una stanza
→ Un grande locale soggiorno separato in due o più locali da archi o da porte a soffietto o che sia articolato in più
locali con funzioni diverse va considerato come due o più stanze


Stanze utilizzate solo come uffici, studi professionali, laboratori e simili:
 numero
  

(rispondere anche se sono zero)
0 1 2 (se più di 2 specificare)
Cucina/e (con caratteristiche di stanza):
  

0 1 2 (se più di 2 specificare)
 numero
(rispondere anche se sono zero)

Cucinino/i, angolo cottura:
 
Si No
2.3 L’abitazione si sviluppa su :
 1 Un piano
 2 Due piani
Vivio/milano.doc
 3 Tre o più piani
1.3
3
Impianto idrico
3.1 L’abitazione dispone di:
(Sono possibili più risposte)
 1 Acqua potabile da acquedotto
 2 Acqua potabile da pozzo
 3 Acqua potabile da altra fonte di
approvvigionamento
 4 Acqua non potabile
3.2 indicare se l’abitazione dispone di acqua calda per uso igienico sanitario (in bagno e/o in cucina)
 1 Si  andare alla domanda 3.3
 2 No  andare al punto 4
3.3 Indicare se l’impianto di riscaldamento è lo stesso che produce acqua calda per uso igienico/sanitario (in bagno e in
cucina)
 1 Si  andare al punto
4
 2 No  andare alla domanda 3.4
3.4 L’energia usata per riscaldare l’acqua per uso igienico/sanitario è:
(Sono possibili più risposte)
4
5
Metano, gas naturale
Energia elettrica
Energia solare o termica
Altro
Impianto igienico sanitario
4.1 L’abitazione dispone di :
 vasca da bagno e/o doccia

1
2
3
4

 numero 0
(rispondere anche se sono zero)
gabinetto/i
 Si
 No
 

1 2 (se più di 2 specificare)
Impianto di riscaldamento
5.1 L’abitazione dispone di uno o più dei seguenti tipi di impianti:
(Sono possibili più risposte)
 1 riscaldamento fornito da
impianto CENTRALIZZATO ad uso
di più abitazioni
 2 riscaldamento fornito da
impianto FISSO AUTONOMO ad
uso esclusivo dell’abitazione
 3 riscaldamento fornito da
apparecchi SINGOLI FISSI
(caminetto, stufa, ecc.) che consentono
il riscaldamento di TUTTA O GRAN
PARTE dell’abitazione
 4 riscaldamento fornito da
apparecchi SINGOLI FISSI (caminetto,
Vivio/milano.doc
stufa, ecc.) che consentono il
riscaldamento solo di ALCUNE PARTI
dell’abitazione
 5 NON dispone di un impianto di
riscaldamento, né viene riscaldata con
apparecchi singoli fissi
5.2 Il tipo/i tipi di combustibile o energia utilizzato per il riscaldamento
(quando questo è attivo) è/sono :
(Sono possibili più risposte)
 1 Metano, gas naturale
 2 Gasolio
 3 GPL (Gas Petrolio Liquefatto)
 4 Legna
 5 Energia elettrica
 6 Olio combustibile
 7 Carbone
 8 Energia solare o termica
 9 Altro tipo di combustibile o energia
6
Opere / interventi all’abitazione
6.1 Indicare se negli ultimi dieci anni le parti interne all’abitazione di seguito elencate sono state interessate da opere o
interventi :
(Dare una risposta ad ogni domanda)


Elementi strutturali (solai o travi o
Si
No muri portanti, ecc.)
anno



Finiture (pavimenti o rivestimenti o
Si
No infissi, ecc.)

Si
7

No
Manutenzione straordinaria o
ristrutturazione agli impianti
(elettrico o idrico o riscaldamento, ecc.)
Posti auto
Indicare se all’interno dell’edificio o in prossimità di esso si dispone di:

box privato

posto auto scoperto

posto auto coperto
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 
Si No
 
Si No
 
Si No
*********************
14° Censimento generale della popolazione e
Censimento
delle
- 2001della Prima
Ricordiamo che rispetto al 1991 una
prima modifica generale
è stata fatta sulla
primaabitazioni
parte della definizione
Indagine Pilota 1998: si è specificato che il fabbricato sta dietro ad un numero civico, ha dei confini di un certo tipo, e
nel caso di più scale interne si è posta la convenzione che ciascuna corrisponda ad una unità.
La seconda modifica che andiamo a fare è sull’attributo di residenziale.
Esso intanto è usato in modo improprio, ma soprattutto circoscrive l’universo di rilevazione in un modo altrettanto
improprio, e date le modifiche strutturali introdotte nella rilevazione non è più percorribile.
Si potrebbe parlare in generale di
 fabbricati con alloggi e
 fabbricati senza alloggi,
lasciando che l’attributo di residenziale resti prerogativa dell’alloggio. Allora:


l’unità di rilevazione può essere: Il fabbricato
e l’unità di analisi il fabbricato qualificato ex post mediante attributi quali il tipo e il numero di alloggi contenuti, il
tipo stesso di fabbricato.
In base ad incroci di tali attributi si possono fare classificazioni come quella richiesta dal Core topic n.17 delle
Raccomandazioni internazionali.
In base a tale classificazione si può anche orientare la consegna dei modelli:
 ad un Fabbricato con n alloggi => si consegnano n Fogli di famiglia al secondo giro della rilevazione,
 ad un Fabbricato senza alloggi => non si consegnano Fogli di famiglia al secondo giro della rilevazione,
 al Fabbricato “con residenza collettiva” => si consegna un Foglio di convivenza al secondo giro della
rilevazione.
Di fatto si opera nell’ottica che il fabbricato (ex) residenziale, ovvero il fabbricato contenente alloggi convenzionali
rimanga l’unità più importante e al centro della rilevazione, ma si fa anche una apertura ad altri oggetti sul territorio.
*Definizione di edificio
+++++++++++++++



Nell'universo di rilevazione saranno dunque compresi tutti gli "edifici utilizzabili", siano essi residenziali, non
residenziali o misti, e gli “edifici non utilizzabili”, che verranno solo localizzati. Si escluderanno le costruzioni
infrastrutturali e di servizio e tutti gli altri manufatti edilizi che non rientrano nella definizione formalizzata.
Tale censimento esteso a tutti gli edifici, che l’Istat si appresta a condurre per la prima volta nel 2001, verrà
effettuato all'interno delle località abitate11 (centri e nuclei, escluse case sparse) in base a criteri di
differenziazione del livello di approfondimento. Al di fuori delle località abitate si farà un censimento dei soli
edifici con destinazione residenziale o produttiva escludendo gli edifici ad uso rurale.
Per quanto riguarda il censimento delle abitazioni, l’obiettivo rimane quello di rilevare la consistenza dello stock
delle abitazioni civili che sono costruite con tutti i requisiti per essere dimore “vere e proprie”. Esse verranno
rilevate (ma in modo differenziato) sia che siano occupate al momento del censimento, sia che non lo siano. Non
sono oggetto della rilevazione in senso stretto tutte le altre “situazioni abitative” in cui si possono trovare le
persone al momento del censimento. Questo insieme minoritario verrà solo “contato” e solo nel caso in cui sia
occupato al momento del censimento, ma non ne verranno rilevate le caratteristiche.
+++++++++
??? - Per arrivare alla definizione della progettazione del Censimento degli edifici, progettazione che è in via di
chiusura definitiva in queste settimane, si è percorso un lunghissimo iter. Tale iter è stato intercalato da due caposaldi
rappresentati dalle due Indagini pilota del 1998 e del 2000.
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In esse sono state sperimentate due impostazioni diverse nei pilastri di riferimento: l’universo di rilevazione, la
definizione dell’unità di rilevazione, il questionario, la struttura dei codici di linkage.
??? - Entrambe sono state uguali in una cosa di base: nell’assunzione che il censimento degli edifici dovesse precedere
il censimento della popolazione e delle abitazioni, ed il censimento dell’industria.
??? - Ripercorriamo brevemente le tappe che hanno portato alla attuale struttura.
+++++++++++++++
In base alla suddetta definizione va considerato, ad esempio, come unico edificio:
 un corpo di fabbrica lungo e rettilineo, oppure articolato ma continuo, anche se costituito da più gruppi scala e
contrassegnato da più numeri civici, purché chiaramente contraddistinto da unitarietà di concezione architettonica
e d'esecuzione. Questo caso è rappresentato, ad esempio, da alloggi indipendenti "a schiera" allineati su un fronte
unico, progettati unitariamente e costruiti simultaneamente; oppure da corpi scala che si saldano tra loro e
formano un solo corpo "in linea"; oppure ancora da corpi scala che ripetono lo stesso modulo e, saldandosi tra
loro, configurano un corpo di fabbrica continuo anche se disposto lungo più allineamenti e su livelli diversi;
 un corpo di fabbrica molto grande, al limite coincidente con un intero isolato e quindi affacciato su strade diverse e
costituito da più gruppi scala, ma contraddistinto, come nel caso precedente, da unitarietà di concezione
architettonica e d'esecuzione. Questo caso si presenta, ad esempio, in alcuni complessi abitativi della città
moderna che riempiono un intero isolato e affacciano su quattro strade diverse, ma sono stati progettati e
costruiti unitariamente;
 quei corpi di fabbrica adiacenti o sovrapposti che, pur essendo diversi per concezione, epoca e altri caratteri
abbiano nell’insieme un solo accesso dall'esterno.
Saranno viceversa da considerare edifici distinti quei corpi di fabbrica che:
 pur se continui o congiunti, sono chiaramente distinguibili o perché d'età evidentemente diversa o per la diversità
dei materiali di rivestimento, delle finestre, delle cornici, dei balconi, del basamento, delle coperture, dell'altezza o
del livello dei piani. In questo caso ciascuno dei corpi di fabbrica distinguibile come singolo edificio dovrà
comunque disporre di un accesso indipendente dall'esterno;
 risultano congiunti da un basamento di uno o due piani o da un portico, ma separati per tutto il resto della loro
altezza.
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