Una bella gita nella mia Liguria osservando la strana geologia della valle Diego Favareto
06/05/2006: da Rossiglione 320 a val Gargassa, Rocche dei Crovi 565; dislivello 245m
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Tra tutte le gite programmate quest'anno questa sarà quella che si svolgerà più a sud. Una tranquilla
escursione nel parco del Beigua, nella mia tanto amata Liguria, lungo una valle geologicamente
molto speciale. Con il gruppo di Zaino in spalla scopriremo la flora di questa primavera che con
molto ritardo sta finalmente iniziando a esplodere.
Dopo la colazione a Campo Ligure con la focaccia Ligure - che nostalgia pazzesca! - si parte da
Rossiglione, un classico paesino dell'entroterra Ligure, per risalire la straordinaria Val Gargassa.
Alcuni anni fa, quando percorsi in bicicletta la strada provinciale per Tiglieto, rimasi
particolarmente colpito dalla conformazione delle rocce circostanti dalle sfumature rossastre, tali
da dare la netta sensazione di trovarsi su Marte. Queste rocce sono di origine sedimentaria: da
vicino si nota chiaramente come i ciottoli di pietra più dura, levigati nei millenni dall'acqua, siano
tenuti insieme da un conglomerato di sabbia rossa. Naturalmente il risultato di questo "impasto" è
una roccia estremamente friabile tanto che la valle cambia conformazione ogni volta che il torrente
Gargassa si ingrossa.
Partiamo dal campo sportivo di Rossiglione, dopo la consueta presentazione di Bicio, seguendo i
tanto discussi simboli colorati che contraddistinguono la anacronistica segnaletica del FIE. Il cielo è
coperto e forse nel pomeriggio pioverà un po', eventualità per altro probabile in questa zona che è
tra le più piovose d'Italia (lo dico per esperienza...).
La Val Gargassa è stretta e nel torrente non scorre molta acqua, i boschi sono radi e verdissimi
caratterizzati da molte varietà di alberi, alcuni sempreverdi assumo la caratteristica descritta
pocanzi, ci sono degli enormi blocchi di conglomerati, dei suggestivi canyon e dei laghetti e degli
arbusti si insinuano tra le rocce; è davvero un luogo incantevole!
Alla confluenza di due torrenti, raggiungiamo la sorgente sulfurea e ritorniamo sui nostri passi fino
a un bel posticino sul torrente dove pranziamo.
Non avendo l'opportunità di prendere il sole non indugiamo riprendendo la marcia lungo la valle,
con l'intento di concludere un giro ad anello.
Guadagniamo quota fino ad uscire dal bosco, le rocce riprendono il classico colorito rossiccio e
spesso si incontrano dei piccoli alberelli molto particolari che sembrano bonsai giganti.
Risaliamo il pendio lungo una traccia sulla roccia viva che, oltre al rosso, assume anche il colore
verde del muschio e il giallo intenso di piccoli fiori.
Raggiungiamo una cimetta dal quale si può godere di una vista a 360 gradi, talvolta però limitata a
pochi chilometri di distanza a causa delle nuvole.
Proseguiamo scendendo lungo il versante opposto, superando un bosco di pini molto rado che si
infittisce più in basso. Entriamo nuovamente nel bosco, fitto e verdissimo, in un clima molto
rilassato e disteso. C'è anche il tempo di fotografare un piccolo scorpione,
l'unico "animale" avvistato oggi, prima di ritrovarsi al parcheggio. Essendo ancora molto presto,
ne approfittiamo per concludere la giornata a Campo Ligure, presso un bar molto caratteristico.